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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 30 maggio 2008

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Sei Presuli della Conferenza Episcopale di Myanmar, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Sotero Phamo, di Loikaw.

- Il Vescovo Peter Hla, di Pekhon.

- Il Vescovo Isaac Danu, di Taungngu.

- Il Raymond Saw Po Ray, di Mawlamyine.

- Il Vescovo John Hsane Hgyi, di Pathein.

- Il Vescovo Gregory Tajk Maung, Amministratore Apostolico "sede plena" di Pyay.

  Nel pomeriggio il Santo Padre ricevere il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AL:AP/.../...                                       VIS 20080530 (100)


ESERCIZI SPIRITUALI RESPONSABILI AGENZIE CARITATIVE AMERICA


CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2008 (VIS). Il Pontificio Consiglio "Cor Unum", presieduto dal Cardinale Paul Jozef Cordes, rende noto che dal 2 al 6 giugno 2008, ha promosso a Guadalajara (Messico), un ciclo di Esercizi Spirituali condotti da Padre Raniero Cantalamessa, O.F.M.Cap., Predicatore della Casa Pontificia.

  All'iniziativa partecipano circa 500 Responsabili delle "Caritas" diocesane e nazionali del Continente Americano, insieme ad alcune Organizzazioni caritative cattoliche operanti sul medesimo territorio, come la Società di San Vincenzo de' Paoli. Il Santo Padre ha diretto un Messaggio dove invita a "raddoppiare l'amicizia con il Signore Gesù" e spiega che "questa dimensione divina dell'amore caratterizza le Organizzazioni caritative ecclesiali e rende insostituibile la loro attività".

  "La generosità della persone ed il loro desiderio di aiutare nei luoghi colpiti dalle catastrofi naturali" - si legge nel Comunicato di "Cor Unum" - come lo tsunami o il ciclone abbattutosi su Myanmar, è realmente impressionante. Nel contempo, i cristiani sono convinti che, insieme all'aiuto materiale, l'assistenza umanitaria necessiti di un messaggio di speranza che soltanto Cristo può offre attraverso la testimonianza della fede. Il Pontificio Consiglio 'Cor Unum', Dicastero della Santa Sede incaricato di orientare e coordinare le attività caritative della Chiesa, ha proposto questa riunione come scuola per approfondire la nostra fede".
CON-CU/ESERCIZI SPIRITUALI/GUADALAJARA               VIS 20080530 (220)


DECRETO SULLA CELEBRAZIONE CONVERSIONE DI SAN PAOLO

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2008 (VIS). La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha reso pubblico, questa mattina, un Decreto di autorizzazione alla celebrazione, domenica 25 gennaio 2009 (III domenica "per annum"), della Santa Messa per la Festa della conversione di San Paolo Apostolo, che l'anno prossimo cadrà di domenica.

  Il Decreto, a firma del Cardinale Francis Arinze, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, e dall'Arcivescovo Malcolm Ranjith, Segretario del medesimo Dicastero, precisa che la suddetta autorizzazione si deve alla celebrazione dell'Anno Paolino, che il Santo Padre inaugurerà il 28 giugno prossimo, per commemorare i duemila anni dalla nascita dell'Apostolo delle Genti.
CCD/CONVERSIONE SAN PAOLO/ARINZE:RANJITH           VIS 20080530 (120)


INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE MESE DI GIUGNO

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2008 (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per il mese di giugno è la seguente: "Perché ogni cristiano coltivi una profonda e personale amicizia con Cristo, così da poter comunicare la forza del suo amore ad ogni persona che incontra".

  L'intenzione Missionaria è la seguente: "Perché il Congresso Eucaristico Internazionale di Québec, in Canada, aiuti a comprendere sempre di più che l'Eucaristia è il cuore della Chiesa e la fonte dell'evangelizzazione".
BXVI-INTENZIONI PREGHIERA/GIUGNO/…                          VIS 20080530 (100)


PROGRAMMA VIAGGIO APOSTOLICO A SIDNEY

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2008 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il programma del Viaggio Apostolico di Papa Benedetto XVI a Sydney (Australia), in occasione della XXIII Giornata Mondiale della Gioventù (12-21 luglio).

  Alle 10:00 di sabato 12 luglio il Papa partirà dall'aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino per atterrare alle ore 9:15 (ora locale), di domenica 13 luglio, all'aeroporto Darwin/RAAF Military Air Base. Si trasferirà quindi all'aeroporto di Richmond (Sydney) e raggiungerà poi la Residenza per riposare fino al mattino di giovedì 17.

  Giovedì 17, dopo la celebrazione della Santa Messa in privato, si svolgerà la cerimonia di benvenuto presso la "Government House" di Sydney.   Successivamente il Papa renderà una visita di cortesia al Governatore Generale ed incontrerà il Primo Ministro. Dopo una breve accoglienza con danze e canti tradizionali da parte degli aborigeni, il Papa si imbarcherà sulla nave "Sydney 2000" e si trasferirà via mare al molo di "Barangaroo East Darling" di Sydeny dove si svolgerà la festa di accoglienza dei giovani.

  Venerdì 18 luglio, dopo la celebrazione della Santa Messa in privato, il Papa parteciperà ad un Incontro Ecumenico nella Cripta della "St. Mary's Cathedral" di Sydney e successivamente prenderà parte ad un Incontro con i Rappresentanti di altre religioni nella Sala Capitolare della "St. Mary's Cathedral" di Sydney. Alle 18:45 avrà luogo un incontro con un gruppo di giovani disadattati nella comunità di recupero dell'Università di Notre Dame, nella Chiesa del Sacro Cuore dell'Università di Notre Dame di Sydney.

  Sabato 19 luglio, Papa Benedetto XVI celebrerà la Santa Messa alle 9:30, con i Vescovi australiani, i seminaristi, i novizi e le novizie nella "St. Mary's Cathedral" di Sydney e consacrerà il nuovo altare. Dopo il pranzo con i Vescovi australiani ed il Seguito Papale, nel pomeriggio si trasferirà in auto all'ippodromo di Randwick a Sydney per presiedere la Veglia di Preghiera con i giovani.

  Domenica 20 luglio, alle 10:00, il Santo Padre presiederà la Santa Messa per la XXIII Giornata Mondiale della Gioventù e reciterà l'Angelus Domini nell'Ippodromo di Randwick a Sydney. Alle 18:00 il Papa prenderà parte ad un incontro con i benefattori e gli organizzatori della XXIII Giornata Mondiale della Gioventù nella "Reception Hall" della "St. Mary's Cathedral House" e nella Sala Capitolare della "St.Mary's Cathedral" di Sydney.

  Lunedì 21 luglio, dopo la celebrazione della Santa Messa in privato, il Papa si trasferirà al Domain della "St. Mary's Cathedral House" di Sydney e dopo il saluto ai volontari della XXIII Giornata Mondiale della Gioventù, pronuncerà un discorso. Infine, giunto all'aeroporto internazionale di Sydney, riceverà il saluto delle Autorità e si trasferirà all'aeroporto di Darwin, da dove salirà a bordo dell'aereo diretto in Italia, dove l'arrivo è previsto per le ore 23:00.
OP/PROGRAMMA VIAGGIO SYDNEY/...                   VIS 20080530 (470)


CRESCENTE VICINANZA CHIESA CATTOLICA PATRIARCATO MOSCA

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha indirizzato una Lettera a Sua Santità Alexis II, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, che il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, ha consegnato al Patriarca nel corso dell'incontro, avvenuto ieri, a Mosca.

  Il Papa scrive che la visita del Porporato in Russia gli offre le felice opportunità di esprimere la sua stima per il ministero di Sua Santità Alessio II nella Chiesa Ortodossa Russa ed il suo apprezzamento per l'impegno del Patriarca nella promozione dei rapporti fra cattolici ed ortodossi.

  "Rifletto con gioia all'esperienza" - scrive ancora Papa Benedetto - "della nostra crescente vicinanza,  accompagnata dal condiviso desiderio di promuovere autentici valori cristiani e di testimoniare nostro Signore in una comunione ancora più profonda. Penso con gratitudine alla recente visita di Vostra Santità a Strasbourg e Paris, e alla calorosa accoglienza riservata all'Arcivescovo cattolico dell'Arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca, durante le celebrazioni natalizie dello scorso anno".

  "Un altro segno di fraternità ed amicizia verso la Chiesa cattolica è l'invito esteso al Cardinale Kasper, da Sua Eminenza Kiril, Metropolita di Smolensk e Kaliningrad e Presidente del Dipartimento per gli Affari Esteri della Chiesa del Patriarcato di Mosca, di visitare quella Eparchia in occasione del suo giorno onomastico. Quest'ultimo non è solo un segno di personale buona volontà, ma anche un gesto di cortesia verso la Chiesa cattolica che il Cardinale Kasper rappresenta".

  Benedetto XVI ricorda che durante la sua visita in Russia, il Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, si recherà in visita in Kazan per venerare l'icona della Madre di Dio che Papa Giovanni Paolo II fece pervenire al Patriarca Alexis II, tramite il Cardinale Kasper. "Questa icona" - scrive il Papa - "è un potente segno della vicinanza che esiste tra noi ed offre un'opportunità di incontro con i musulmani che dimostrano grande rispetto per Maria, Madre di Dio".

  Il Santo Padre ricorda inoltre che il Patriarca di Mosca "si è grandemente impegnato nel dialogo con gli altri cristiani ed i membri di altre religioni" e riafferma "la profonda gratitudine con la quale ha seguito con interesse orante i segnali di amicizia e di fiducia che la sua Chiesa ed i suoi rappresentanti hanno dimostrato in diversi modi".

  Elogiando il nuovo dialogo intavolato dal Patriarca Alexis II "con diversi organismi ecclesiali, religiosi e sociali", Benedetto XVI auspica che "il Risorto (...) ci riavvicini sempre più in modo che insieme possiamo intraprendere il nostro viaggio verso la piena comunione con Lui".
BXVI-MESS/ALEXIS II/KASPER                           VIS 20080530 (440)


VESCOVI MYANMAR: SPERANZA DI SUPERARE DIFFICOLTÀ

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i Presuli della Conferenza Episcopale di Myanmar, al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

  Il Santo Padre ha iniziato il suo discorso sottolineando che: "La Chiesa in Myanmar è conosciuta ed ammirata per la sua solidarietà verso i poveri e i bisognosi. Ciò è stato particolarmente evidente nella sollecitudine da voi dimostrata quando il ciclone Nargis si è abbattuto sul Paese".

  "In questi giorni difficili" - ha proseguito il Pontefice - "il popolo di Myanmar ha grandemente apprezzato gli sforzi della Chiesa per offrire riparo, alimenti, acqua e medicine alle persone colpite". In merito il Papa ha assicurato che: "la Chiesa universale è spiritualmente unita con tutti coloro che piangono la perdita dei loro cari" ed ha detto: "Che Dio apra i cuori di tutti così che si adoperi di concerto per facilitare e coordinare il corrente sforzo di portare soccorso ai sofferenti e per ricostruire le infrastrutture del Paese".

  "La missione caritativa della Chiesa" - ha sottolineato il Pontefice - "si distingue in particolare mediante la vita religiosa, nella quale uomini e donne si dedicano con cuore 'indiviso' al servizio di Dio e del prossimo. Sono lieto di constatare il crescente numero di donne che accolgono la chiamata alla vita consacrata nella vostra regione".

  "Simili segni di speranza" - ha assicurato il Pontefice - "si vedono nel crescente numero di vocazioni al sacerdozio. Questi uomini sono 'chiamati' e 'mandati ad annunziare il regno di Dio' per essere esempi di fedeltà e santità per il Popolo di Dio".

  Il Santo Padre ha esortato i Presuli dicendo loro: "Vi esorto a continuare a fare i necessari sacrifici per assicurare che i seminaristi ricevano una formazione integrale che li renda capaci di divenire autentici araldi della Nuova Evangelizzazione".

  "Miei cari fratelli, la missione della Chiesa di diffondere la Buona Novella dipende da una risposta generosa e pronta da parte dei fedeli laici che diventano operai nella vigna. Anch'essi hanno bisogno di una solida e dinamica formazione cristiana che li ispiri a diffondere il messaggio del Vangelo sul posto di lavoro, nelle loro famiglie e nella società".

  "Nei vostri rapporti" - ha ricordato ancora il Pontefice - "voi menzionate l'entusiasmo con il quale i laici organizzano numerose iniziative catechetiche e spirituali, che spesso coinvolgono un gran numero di giovani. Mentre promuovete e dirigete tali attività, vi incoraggio a ricordare a quanti sono affidati alle vostre cure, di rivolgersi continuamente al nutrimento dell'Eucaristia mediante la partecipazione alla liturgia e alla contemplazione silenziosa".

  "La vostra attiva partecipazione al Primo Congresso Missionario Asiatico ha portato a nuove iniziative per promuovere la buona volontà nei rapporti con i buddisti nel vostro Paese. Al riguardo, vi incoraggio mentre cercate di sviluppare migliori rapporti con i buddisti per il bene delle vostre comunità individuali e dell'intera Nazione".

  Prima di concludere il suo discorso, Benedetto XVI ha espresso ai Presuli la sua "sincera gratitudine per il vostro fedele ministero fra tanti ostacoli e difficoltà, sovente al di fuori del vostro controllo".

  Infine ricordando che nel giugno prossimo la Chiesa inaugura uno speciale Giubileo in onore di San Paolo, il Papa ha detto: "Paolo ci esorta a tenere fisso il nostro sguardo sulla gloria che ci attende e a mai disperare nel dolore e nelle sofferenze attuali".
AL/.../MYANMAR                                   VIS 20080530 (550)


giovedì 29 maggio 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Gerardo Alimane Alimanza, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Jaro (superficie: 5.303; popolazione: 2.333.141; cattolici: 2.125.446; sacerdoti: 228; religiosi: 710), Filippine. Il Vescovo eletto è nato a San Jose (Filippine) nel 1959 ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. E' stato finora Rettore del "Sacred Heart Seminary" di Bacolod (Filippine).
NEA/.../ALIMANZA                                     VIS 20080529 (70)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate due Presuli della Conferenza Episcopale di Myanmar, in Visita "ad Limina Apostolorum":

-    Il Vescovo Francis Daw Tang, di Myitkyina.

-    L'Arcivescovo Matthias U Shwe, di Taunggyi.
AL/.../...                                         VIS 20080529 (50)

PRESENTAZIONE MUSEI VATICANI MOSTRA MATILDE DI CANOSSA

CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG. 2008 (VIS). Matilde di Canossa, il Papato, l'Impero (storia, arte, cultura, alle origini del romanico) è il titolo della Mostra presentata questa mattina nei Musei Vaticani, che si inaugura il 31 agosto 2008 e si chiude l'11 gennaio 2009.

  Le due diverse sedi espositive saranno la Casa del Mantegna a Mantova e l'Abbazia di San Benedetto Po (Mantova). L'esposizione ripercorre la vicenda biografica e politica di Matilde di Canossa, ed è occasione di una rilettura ed interpretazione dell'epoca delle lotte fra papato ed impero che portarono alla delimitazione e separazione dei due poteri universali, religioso e laico, gettando le basi della concezione moderna e contemporanea del potere propria dell'Occidente.

  La Grancontessa Matilde di Canossa (1046-1115), potente feudataria ed ardente sostenitrice del Papato nella lotta per le investiture, arrivò a detenere il controllo dei territori italici al nord degli Stati della Chiesa.

  La mostra presenta un mondo in profonda trasformazione attraverso opere d'arte, documenti, arazzi, provenienti da musei italiani ed europei. La fama di Matilde e la necessità di fare della sua figura un emblema del sostegno al Papato hanno alimentato un mito che arriva fino ai nostri giorni e che nel corso della storia ha ispirato Dante Alighieri, Giulio Romano e Gianlorenzo Bernini, in opere magistrali, letterarie, pittoriche e scultoree.
.../MOSTRA MATILDE CANOSSA/MUSEI VATICANI               VIS 20080529 (240)


COMMISSIONE DI LAVORO BILATERALE SANTA SEDE ED ISRAELE

CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG. 2008 (VIS). La Commissione di lavoro Permanente Bilaterale della Santa Sede e dello Stato di Israele ha tenuto ieri, in Vaticano, l'Assemblea Plenaria per proseguire i negoziati relativi all'Art. 10, paragrafo 2 dell'Accordo Fondamentale tra la Santa Sede e lo Stato di Israele (30 dicembre 1993).

  Un Comunicato rilasciato nel pomeriggio di ieri, ha reso noto che la Delegazione della Santa Sede era presieduta dal Monsignor Pietro Parolin, Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati e la Delegazione dello Stato di Israele era guidata dal Signor Aaron Abramovich, Direttore Generale del Ministero degli Affari Esteri d'Israele.

  "I lavori della Plenaria si sono svolti in un clima di grande cordialità e di buona volontà e sono stati raggiunti significativi progressi verso un comune obiettivo, sia sostanziali, sia nel mettere in pratica le procedure per migliorare l'auspicata efficacia dei negoziati in corso".

  La prossima riunione della Plenaria avrà luogo in Israele nella prima metà del dicembre prossimo, e, nel frattempo la Commissione proseguirà i lavori.
.../PLENARIA LAVORO BILATERALE/ISRAELE               VIS 20080528 (190)


EVANGELIZZAZIONE ED EDUCAZIONE NUOVE GENERAZIONI


CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre  Benedetto XVI ha incontrato i Membri dell'Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana riuniti questa settimana nell'Aula del Sinodo, in Vaticano, che hanno posto al centro della loro riflessione l'evangelizzazione ed educazione delle nuove generazioni.

  Sottolineano all'inizio del suo discorso la questione della "emergenza educativa", alla quale ha fatto riferimento in numerose occasioni, Papa Benedetto XVI ha affermato che essa "assume un volto ben preciso: quello della trasmissione della fede alle nuove generazioni. Anche qui, in certo senso specialmente qui, dobbiamo fare i conti con gli ostacoli frapposti dal relativismo, da una cultura che mette Dio tra parentesi e che scoraggia ogni scelta davvero impegnativa e in particolare le scelte definitive, per privilegiare invece, nei diversi ambiti della vita, l'affermazione di se stessi e le soddisfazioni immediate".

  "Per far fronte a queste difficoltà lo Spirito Santo ha già suscitato nella Chiesa molti carismi ed energie evangelizzatrici, particolarmente presenti e vivaci nel cattolicesimo italiano. E' compito di noi Vescovi accogliere con gioia queste forze  nuove (...) Soprattutto importanti sono, ovviamente, i rapporti personali e specialmente la confessione sacramentale e la direzione spirituale. Ciascuna di queste occasioni è una possibilità che ci è data di far percepire ai nostri ragazzi e giovani il volto di quel Dio che è il vero amico dell'uomo".

  "Anche nel più ampio contesto sociale, proprio l'attuale emergenza educativa fa crescere la domanda di un'educazione che sia davvero tale", che "ponga di nuovo al centro la piena e integrale formazione della persona umana". Al riguardo il Papa ha proseguito dicendo: "E' legittimo infatti domandarsi se non gioverebbe alla qualità dell'insegnamento lo stimolante confronto tra centri formativi diversi suscitati, nel rispetto dei programmi ministeriali validi per tutti, da forze popolari multiple, preoccupate di interpretare le scelte educative delle singole famiglie. Tutto lascia pensare che un simile confronto non mancherebbe di produrre effetti benefici".

  "L'Italia ha bisogno di uscire da un periodo difficile" - ha detto ancora il Papa - "nel quale è sembrato affievolirsi il dinamismo economico e sociale, è diminuita la fiducia nel futuro ed è cresciuto invece il senso di insicurezza per le condizioni di povertà di tante famiglie (...). E' proprio per la consapevolezza di questo contesto che avvertiamo con particolare gioia i segnali di un clima nuovo, più fiducioso e più costruttivo. Esso è legato al profilarsi di rapporti più sereni tra le forze politiche e le istituzioni, in virtù di una percezione più viva delle responsabilità comuni per il futuro della Nazione. (...) E' diffuso infatti il desiderio di riprendere il cammino, di affrontare e risolvere insieme almeno i problemi più urgenti e più gravi, di dare avvio a una nuova stagione di crescita economica ma anche civile e morale".

  "Come Vescovi non possiamo non dare il nostro specifico contributo affinché l'Italia conosca una stagione di progresso e di concordia (...). A tal fine dobbiamo anzitutto dire e testimoniare con franchezza alle nostre comunità ecclesiali e all'intero popolo italiano che (...) il problema fondamentale dell'uomo di oggi resta il problema di Dio. Nessun altro problema umano e sociale potrà essere davvero risolto se Dio non ritorna al centro della nostra vita".

  "Nel quadro di una laicità sana e ben compresa, occorre pertanto resistere" - ha ribadito il Pontefice - "ad ogni tendenza a considerare la religione, e in particolare il cristianesimo, come un fatto soltanto privato".

  "Giustamente, pertanto, voi dedicate grande attenzione alla famiglia fondata sul matrimonio, per promuovere una pastorale adeguata alle sfide che essa oggi deve affrontare, per incoraggiare l'affermarsi di una cultura favorevole, e non ostile, alla famiglia e alla vita, come anche per chiedere alle pubbliche istituzioni una politica coerente ed organica che riconosca alla famiglia quel ruolo centrale che essa svolge nella società, in particolare per la generazione ed educazione dei figli: di una tale politica l'Italia ha grande e urgente bisogno. Forte e costante deve essere ugualmente il nostro impegno per la dignità e la tutela della vita umana in ogni momento e condizione, dal concepimento e dalla fase embrionale alle situazioni di malattia e di sofferenza e fino alla morte naturale".

  "Né possiamo chiudere gli occhi e trattenere la voce di fronte alle povertà, ai disagi e alle ingiustizie sociali che affliggono tanta parte dell'umanità e che richiedono il generoso impegno di tutti (...). Naturalmente, la disponibilità a muoversi in loro aiuto deve manifestarsi nel rispetto delle leggi, che provvedono ad assicurare l'ordinato svolgersi della vita sociale sia all'interno di uno Stato che nei confronti di chi vi giunge dall'esterno".
AC/.../CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA                   VIS 20080529 (770)


LETTERE CREDENZIALI DI NOVE NUOVI AMBASCIATORI


CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi le Lettere Credenziali di nove nuovi Ambasciatori: il Signor Ahmada Rweyemamu Ngemera, Ambasciatore della Tanzania; il Signor Nyine S. Bitahwa, Ambasciatore dell'Uganda; il Signor Wesley Momo Johnson, Ambasciatore della Liberia; il Signor Hissein Brahim Taha, Ambasciatore del Ciad; il Signor Debapriya Bhattacharya, Ambasciatore del Bangladesh; il Signor Sergei F. Aleinik, Ambasciatore della Bielorussia; il Signor Alexandre Cécé Loua, Ambasciatore della Guinea; il Signor Tikiri Bandara Maduwegedera, Ambasciatore dello Sri Lanka ed il Signor Obel Wadzani, Ambasciatore della Nigeria.

  Nel discorso collettivo rivolto ai nove nuovi Rappresentanti diplomatici, il Papa ha affermato che: "L'obiettivo fondamentale in materia politica è la ricerca della giustizia, affinché siano sempre rispettate la dignità e i diritti di ogni essere umano e tutti gli abitanti di un paese abbiano accesso alla ricchezza nazionale. E' lo stesso sul piano internazionale".

  "La comunità umana" - ha proseguito il Pontefice - "è anche chiamata ad andare al di là della semplice giustizia, manifestando la sua solidarietà ai popoli più poveri, preoccupandosi di una migliore condivisione delle ricchezze, permettendo in particolare ai paesi che hanno ricchezze sul loro territorio e nel sottosuolo, di esserne i primi beneficiari. I paesi ricchi non possono appropriarsi di ciò che proviene da altre terre".

  "E' un dovere della giustizia e della solidarietà che la Comunità internazionale vigili sulla distribuzione delle risorse, sia attenta alle condizioni più propizie per lo sviluppo dei Paesi che ne hanno più bisogno. Al di là della giustizia, è necessario sviluppare anche la fraternità, per edificare società armoniose, dove regni la concordia e la pace, e per regolare l'insorgere di eventuali problemi, mediante il dialogo e il negoziato, e non con la violenza in tutte le sue forme, che non può che colpire i più deboli e i più poveri fra gli esseri umani".

  "La solidarietà e la fraternità" - ha sottolineato il Pontefice - "manifestano in definitiva l'amore fondamentale che noi dobbiamo nutrire verso il prossimo, poiché ogni persona che ha una responsabilità nella vita pubblica è chiamata a fare prima di tutto della sua missione un servizio a tutti i compatrioti e più in generale a tutti i popoli del pianeta".

  "Le Chiese locali non mancano di adoperarsi il più possibile per dare il proprio contributo ai compatrioti, anche in situazioni difficili. Il loro desiderio più caro è di perseguire instancabilmente questo servizio all'uomo, ad ogni uomo, senza discriminazione alcuna".

  Nel discorso consegnato all'Ambasciatore della Tanzania, nel ricordare: "la stima che la Tanzania gode per l'importante ruolo ricoperto dai responsabili politici del Paese nel processo di pacificazione della Regione dei Grandi Laghi" e  per "la generosa ospitalità offerta ai profughi sfuggiti dalle ostilità nei paesi vicini", il Santo Padre nota "alcune tendenze negative quali l'aumento del traffico a livello regionale di armi e l'interruzione di importanti iniziative di dialogo e riconciliazione" ed afferma che: "La Santa Sede (...) continua ad esortare tutti coloro che hanno delle responsabilità nella Regione a non perdere la fiducia nel valore del dialogo, ma ad esaminare con mente aperta e a seguire tutte le possibilità che possono condurre alla conclusione di una pace duratura".

  Il Papa ha avuto parole di encomio nel discorso consegnato al Rappresentante diplomatico dell'Uganda, in merito "ai progressi conseguiti in Uganda nell'ambito educativo, nello sviluppo e nel campo sanitario, in particolare nella lotta contro l'Hiv/Aids con l'attenzione e dedizione riservata ai malati ed alla riuscita campagna di prevenzione sulla continenza e la promozione della fedeltà nel matrimonio". Il Papa ha anche menzionato "il culmine degli sforzi per formalizzare gli accordi di pace e chiudere i lunghi anni di guerriglia segnati da crudeli ed insensate violenze. La Chiesa, (...) esprime la sua gioia per quanto è stato realizzato e manifesta la sua ardente speranza affinché condizioni di piena sicurezza presto prevalgano consentendo a tutti i rifugiati di rientrare nelle loro case e riprendere una vita pacifica e produttiva".

  Benedetto XVI ha espresso all'Ambasciatore della Liberia la sua soddisfazione nell'apprendere "la decisione del Fondo Monetario Internazionale di intraprendere i necessari adempimenti per cancellare il debito della Liberia" ed ha ricordato che: "buona parte dei bambini e della gioventù liberiana sono rimasti traumatizzati dall'esperienza della guerra, alcuni di loro sono stati obbligati a diventare soldati e ad abbandonare la scuola, abbassando così il livello di alfabetizzazione della popolazione.  In tali circostanze la Chiesa cerca di offrire al popolo, speranza e fede nel futuro", ha concluso il Papa ribadendo che: "L'apostolato educativo è probabilmente il più significativo investimento per il futuro della Liberia".

  All'Ambasciatore del Ciad, il Papa ricorda che: "La qualità delle relazioni fra comunità religiose che vivono in Ciad, particolarmente fra cristiani e musulmani, è un elemento importante sulla via della pace e della riconciliazione".

  "Sono certo che l'attiva partecipazione del vostro Paese in organismi quali l'Organizzazione delle Nazioni Unite" - scrive il Santo Padre nel discorso consegnato all'Ambasciatore del Bangladesh - "contribuirà alla 'cultura della pace' che il Bangladesh desidera costruire in patria e all'estero".

  "Considerata come parte integrante della vita e del destino della Bielorussia" - scrive il Papa nel discorso consegnato al Rappresentante diplomatico di questo Paese - "la Chiesa cattolica desidera continuare a esercitare il suo ruolo nella società tramite le sue varie strutture ed istituzioni. (...) che cercano solo di servire gli uomini e le donne in tutta la società attraverso la trasmissione dei valori universali ispirati dal Vangelo. La Chiesa Cattolica in Bielorussia, sia di tradizione Latina sia di Tradizione Bizantina, non chiede speciali privilegi ma solo di contribuire alla crescita e allo sviluppo del Paese. L'unica cosa che chiede è la libertà che le consenta di realizzare serenamente il mandato ricevuto dal divino Fondatore nel servizio della sua creazione. Nel medesimo spirito e con lo stesso senso di reciproca responsabilità, i cattolici della Bielorussia sono impegnati a conseguire progressi nel dialogo ecumenico, specialmente con la Chiesa Ortodossa del vostro Paese".

  All'Ambasciatore della Guinea, il Papa auspica che "Dopo le dolorose prove che ha conosciuto la Regione, una cooperazione attiva consolidi la stabilità e incoraggi la fraternità fra i popoli, e anche la comunità internazionale sostenga gli sforzi dei paesi interessati".

  Nel discorso al diplomatico della Sri Lanka, Benedetto XVI scrive che: "I cattolici nello Sri Lanka, insieme agli altri cristiani, siano uniti con molti buddisti, hindu e musulmani, nell'ardente aspirazione ad una pace duratura nel Paese ed ad una fine definitiva di antiche ingiustizie. Purtroppo, la violenza continua a far pagare un alto prezzo alla popolazione, causando gravi preoccupazioni alla Santa Sede e alla comunità internazionale". Il Papa ricorda l'istituzione nello Sri Lanka di una "Commissione d'Inchiesta con l'obiettivo di indagare quei casi dove non sia stata rispettata la giustizia e i diritti umani" e ricorda in particolare il caso di "Padre Jimbrown e del suo assistente, di cui, a due anni dalla scomparsa, non si hanno più notizie".

  Infine, rivolgendosi all'Ambasciatore della Nigeria, il Papa elogia "Il dinamismo che la Nigeria ha introdotto nella lotta contro la corruzione ed il crimine per rafforzare il ruolo della legge. Prego i politici e gli operatori sociali, i professionisti nell'ambito economico, medico e giuridico, la polizia e i giudici, e tutti coloro che combattono il crimine e la corruzione, di collaborare diligentemente per la protezione della vita e della proprietà, sostenuti dalla leale cooperazione di tutti i cittadini. La Chiesa non mancherà di dare il suo specifico contributo offrendo una educazione integrale fondata sull'onestà, l'integrità e l'amore di Dio e del prossimo".
CD/LETTERE CREDENZIALI/...                        VIS 20080529 (1240)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Reverendo Francis de Assis Dantas de Lucena, Vescovo di Guarabira (superficie: 4.553; popolazione: 420.000; cattolici: 357.000; sacerdoti: 38; religiosi: 69; diaconi permanenti: 5), Brasile. Il Vescovo eletto, finora Parroco della Parrocchia "São Francisco de Assis", in Lagoa Nova (Brasile), è nato nel 1963 a Jardim do Seridó (Brasile), ed è stato ordinato sacerdote nel 1991.

- Il Padre Irineu Gassen, O.F.M., Vescovo di Vacaria (superficie: 15.932; popolazione: 206.900; cattolici: 187.600; sacerdoti: 52; religiosi: 223; diaconi permanenti: 1), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1942 a Santa Cruz do Sul (Brasile), ha emesso la professione solenne nell'Ordine dei Frati Minori nel 1966 ed è stato ordinato sacerdote nel 1968. E' stato finora Parroco della Parrocchia "São João Batista" nella Diocesi  di Caxias do Sul (Brasile).
NER/.../DE LUCENA:GASSEN                           VIS 20080528 (130)


mercoledì 28 maggio 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Reverendo Francis de Assis Dantas de Lucena, Vescovo di Guarabira (superficie: 4.553; popolazione: 420.000; cattolici: 357.000; sacerdoti: 38; religiosi: 69; diaconi permanenti: 5), Brasile. Il Vescovo eletto, finora Parroco della Parrocchia "São Francisco de Assis", in Lagoa Nova (Brasile), è nato nel 1963 a Jardim do Seridó (Brasile), ed è stato ordinato sacerdote nel 1991.

- Il Padre Irineu Gassen, O.F.M., Vescovo di Vacaria (superficie: 15.932; popolazione: 206.900; cattolici: 187.600; sacerdoti: 52; religiosi: 223; diaconi permanenti: 1), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1942 a Santa Cruz do Sul (Brasile), ha emesso la professione solenne nell'Ordine dei Frati Minori nel 1966 ed è stato ordinato sacerdote nel 1968. E' stato finora Parroco della Parrocchia "São João Batista" nella Diocesi  di Caxias do Sul (Brasile).
NER/.../DE LUCENA:GASSEN                           VIS 20080528 (130)

IL SERVIZIO DELL'AUTORITÀ E L'OBBEDIENZA

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2008 (VIS). Questa mattina è stata resa pubblica una Istruzione della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica: "Il Servizio dell'autorità e l'obbedienza", che è stata presentata oggi ad una Assemblea dei Superiori e Superiore Generali presso il Salesianum di Roma.

  "Il testo" - si legge in un Comunicato del Dicastero - "affronta anzitutto la tematica dell'obbedienza religiosa (...) vista (...) in quella ricerca di Dio e della sua volontà che è propria del credente. (...) L'obbedienza cristiana e religiosa non si configura dunque prima di tutto o semplicemente come una esecuzione di legge o disposizioni ecclesiastiche o religiose, ma come il momento di un percorso di ricerca di Dio, che passa attraverso l'ascolto della sua Parola, la presa di coscienza del suo disegno di amore, l'esperienza fondamentale di Cristo, l'obbediente, per amore, fino alla morte di croce".

  "L'autorità nella via religiosa va colta allora dentro questo quadro, cioè quale aiuto alla comunità (o Istituto) a cercare e compiere la volontà di Dio. L'obbedienza non si giustifica quindi a partire dall'autorità religiosa, poiché tutti nella comunità religiosa, l'autorità per prima, sono chiamati ad obbedire. L'autorità si pone a servizio della comunità perché la volontà di Dio sia insieme cercata e realizzata".

  "Il tema dell'autorità viene inquadrato all'interno del grande e comune impegno dell'obbedienza (...) tema che apre e chiude il documento. (...) Il documento affronta il delicato tema delle 'obbedienze difficili', quelle in cui ciò che viene richiesto al religioso o alla religiosa risulta particolarmente gravoso da eseguire, o quelle in cui chi deve obbedire ritiene di vedere 'cose migliori e più utili alla sua anima di quelle che gli ordina il superiore. (...) Il documento accenna anche alla possibile 'obiezione di coscienza' in chi deve obbedire, avvalendosi di un testo ancora attuale di Paolo VI".

  "L'Istruzione intende ricordare, anzitutto, che l'obbedienza nella vita religiosa può dare luogo anche a momenti difficili, a situazioni di sofferenza, in cui è necessario fare riferimento all'Obbediente per eccellenza, Cristo. (...) Si tiene presente, oltre tutto, che anche l'autorità può farsi 'difficile', sperimentando momenti di scoraggiamento e fatica, che possono portare ad atteggiamento di rinuncia o di latitanza nell'esercitare una adeguata guida e animazione della comunità".

  "Il riferimento alla coscienza, poi, aiuta a concepire l'obbedienza non semplicemente come passiva e non responsabile esecuzione di ordini, ma come consapevole assunzione di impegni, da accogliere con la consapevolezza (coscienza) che essi sono attuazioni concrete della volontà di Dio".

  "Se il documento contiene una serena e motivata (nella fede) esortazione all'obbedienza, offre anche un vasto e articolato insieme di indicazioni per l'esercizio dell'autorità. Si tratta, per esempio, dell'invito all'ascolto, a favorire il dialogo, la condivisione, la corresponsabilità, (...), a trattare le persone ad essa affidate con misericordia".

  "Un rilievo particolare è dato anche alla comunità religiosa, quale luogo in cui, sotto la guida del superiore e della superiora, essa deve esercitare un 'discernimento comunitario' rispetto a decisioni da prendere. Questa prassi, per la cui attuazione vengono offerti preziosi suggerimenti, non elimina tuttavia il compito proprio dell'autorità. (...) Non si deve dimenticare, del resto, che l'autorità più alta all'interno degli Istituti religiosi risiede, per antica tradizione, proprio nel Capitolo generale (o riunioni analoghe), che è un organismo di carattere collegiale".
CIS/ISTRUZIONE:OBBEDIENZA:AUTORITÀ/...               VIS 20080528 (550)


GREGORIO MAGNO UOMO DI DIO AL SERVIZIO DEL MONDO


CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi per l'Udienza Generale di oggi alla figura di San Gregorio, "che fu Vescovo di Roma fra il 590 e il 604, e che  meritò dalla tradizione il titolo di 'Magnus' Grande.

  "Gregorio fu veramente un grande Papa e un grande Dottore della Chiesa!" - ha esclamato il Pontefice - "Nacque a Roma, intorno al 540, da una ricca famiglia patrizia della gens Anicia, che si distingueva non solo per la nobiltà del sangue, ma anche per l'attaccamento alla fede cristiana e per i servizi resi alla Sede Apostolica".

  "Gregorio entrò presto nella carriera amministrativa, che aveva seguito anche il padre, e nel 572 ne raggiunse il culmine, divenendo prefetto della città" - ha proseguito il Pontefice - "Questa vita tuttavia non lo doveva soddisfare se, non molto dopo, decise di lasciare ogni carica civile, per ritirarsi nella sua casa al 'Clivus Scauri' e di iniziare la vita di monaco. (...) Poté così acquisire quella profonda conoscenza della Sacra Scrittura e dei Padri della Chiesa di cui si servì poi nelle sue opere". 

  "Il ritiro claustrale di Gregorio non durò a lungo. La preziosa esperienza maturata nell'amministrazione civile (...), l'universale stima che si era acquistata, indussero Papa Pelagio a nominarlo diacono e ad inviarlo a Costantinopoli quale suo 'apocrisario', cioè come suo ambasciatore, per favorire il superamento degli ultimi strascichi della controversia monofisita e soprattutto per ottenere l'appoggio dell'imperatore nello sforzo di contenere la pressione longobarda. (...) Dopo alcuni anni fu richiamato a Roma dal Papa, che lo nominò suo segretario". Alla morte di Papa Pelagio II, "il clero, il popolo e il senato furono unanimi nello scegliere quale suo successore sulla Sede di Pietro proprio lui, Gregorio. (...) Era l'anno 590".

  "Si conserva del suo governo un'ampia documentazione grazie al Registro delle sue lettere (circa 800)" - ha proseguito il Santo Padre - "nelle quali si riflette il quotidiano confronto con i complessi interrogativi che affluivano sul suo tavolo. (...) Tra i problemi che affliggevano in quel tempo l'Italia e Roma ve n'era uno di particolare rilievo in ambito sia civile che ecclesiale: la questione longobarda. Ad essa il Papa dedicò ogni energia possibile in vista di una soluzione veramente pacificatrice. A differenza dell'Imperatore bizantino che partiva dal presupposto che i Longobardi fossero soltanto individui rozzi e predatori da sconfiggere o sterminare, egli vedeva questa gente con gli occhi del buon pastore, (...) stabilendo con essi rapporti di fraternità in vista di una futura pace fondata sul rispetto reciproco e sulla serena convivenza tra italiani, imperiali e longobardi".

  "Su questa strada, (...) il Papa si impegnò a fondo, intraprendendo una serrata trattativa col re longobardo Agilulfo. Tale negoziazione portò ad un periodo di tregua che durò per circa tre anni (598 - 601), dopo i quali fu possibile stipulare nel 603 un più stabile armistizio. Il risultato positivo fu reso possibile anche grazie ai paralleli contatti che, nel frattempo, il Papa intratteneva con la regina Teodolinda, bavara e cattolica". Ella "riuscì man mano a guidare il re al cattolicesimo, preparando così la via alla pace". La vicenda di questa regina costituisce" - ha affermato il Pontefice - "una bella testimonianza circa l'importanza delle donne nella storia della Chiesa".

  "Accanto all'azione meramente spirituale e pastorale" - ha detto ancora il Pontefice - "Papa Gregorio si rese attivo protagonista anche di una multiforme attività sociale. Con le rendite del cospicuo patrimonio che la Sede romana possedeva in Italia, specialmente in Sicilia, comprò e distribuì grano, soccorse chi era nel bisogno, aiutò sacerdoti, monaci e monache che vivevano nell'indigenza, pagò riscatti di cittadini caduti prigionieri del Longobardi, comperò armistizi e tregue".

  "Questa intensa attività Gregorio la svolse nonostante la malferma salute, che lo costringeva spesso a restare a letto per lunghi giorni. (...) Nonostante le condizioni difficilissime in cui si trovò ad operare, riuscì a conquistarsi, grazie alla santità della vita e alla ricca umanità, la fiducia dei fedeli, conseguendo per il suo tempo e per il futuro risultati veramente grandiosi".

  "Fu un uomo immerso in Dio: il desiderio di Dio era sempre vivo e nel fondo della sua anima e proprio per questo egli era sempre molto vicino al prossimo, ai bisogni della gente del suo tempo. In un tempo disastroso, anzi disperato, seppe creare pace e dare speranza. Questo uomo di Dio ci mostra" - ha concluso il Pontefice - "dove sono le vere sorgenti della pace, da dove viene la vera speranza e diventa così una guida anche per noi oggi".
AG/SAN GREGORIO MAGNO/...                           VIS 20080528 (770)


martedì 27 maggio 2008

CONCLUSO RESTAURO MAUSOLEO DEI "VALERII"

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2008 (VIS). Questa mattina, il Cardinale Angelo Comastri, Presidente della Fabbrica di San Pietro, ha presieduto una Conferenza Stampa di presentazione dei restauri del Mausoleo dei "Valerii", uno dei monumenti più importanti della Necropoli vaticana, situato sotto la Basilica di San Pietro.

  Il Mausoleo, risalente al II secolo d.C., situato al centro del percorso di visita che conduce alla venerata sepoltura di Pietro, è noto per l'importanza delle decorazioni a stucco, opere d'arte di straordinario valore che da tempo attendevano di essere sottoposte a un meticoloso restauro perché danneggiate in passato dalle instabili condizioni microclimatiche e da risarcimenti realizzati con materiali impropri.

  Il necessario intervento conservativo ha impegnato, per la durata di circa dieci mesi, una equipe di restauratori altamente specializzati nel restauro in ambiente ipogeo, che hanno operato avvalendosi delle più idonee ed innovative tecniche e strumentazioni. Il restauro è stato eseguito con bisturi, microtrapani e, per le parti più delicate, con sofisticate apparecchiature laser. Inoltre lo studio dei frammenti di stucco custoditi nei depositi della Fabbrica di San Pietro ha reso possibile la ricomposizione di tre magnifiche erme.

  E' stata infine realizzata una moderna teca di cristallo per osservare dall'esterno la camera funeraria senza alterarne il delicato equilibrio microclimatico, costantemente controllato da un sistema di monitoraggio computerizzato di alta precisione. Grazie a una nuova e suggestiva illuminazione a fibre ottiche si possono oggi apprezzare i vivaci colori delle superfici, affrescate a finti marmi policromi e le bianche decorazioni a stucco, modellate ad imitazione del marmo statuario.

  Il restauro appena concluso del Mausoleo dei "Valerii" rappresenta un importante traguardo raggiunto grazie al sostegno della benemerita Fondazione pro Musica e Arte Sacra. Alla Conferenza Stampa di presentazione di questa mattina hanno preso parte il Cardinale Angelo Comastri, Presidente della Fabbrica di San Pietro; il Vescovo Vittorio Lanzani, Delegato della Fabbrica di San Pietro; la Dottoressa Maria Cristina Carlo Stella, Capo Ufficio della Fabbrica di San Pietro; il Dottor Pietro Zander, Responsabile dei lavori per la conservazione della Necropoli Vaticana; la Dottoressa Adele Cecchini, restauratrice; il Dottor Hans-Albert Courtial, Presidente Generale della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra.
.../RESTAURO MAUSOLEO VALERII/COMASTRI               VIS 20080527 (370)


NUOVA EDIZIONE ANNUARIO STATISTICO DELLA CHIESA

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2008 (VIS). La Libreria Editrice Vaticana ha appena pubblicato la nuova edizione dell'Annuario Statistico della Chiesa, che fornisce informazioni numeriche sui principali aspetti che caratterizzano l'azione della Chiesa cattolica nei diversi paesi, nel periodo 2000-2006.

  Nel corso degli ultimi sette anni, la presenza dei cattolici nel mondo rimane stabile, attorno al 17,3% della popolazione totale. L'Europa, pur ospitando quasi il 25% della comunità cattolica mondiale, ha avuto una crescita del numero di fedeli inferiore all'1%. Crescono meno della popolazione i fedeli battezzati in America ed Oceania (8,4% e 7,6% rispettivamente). Il continente asiatico si mantiene pressoché stabile nel 2006, in termini di peso dei fedeli sul totale della popolazione, mentre nel continente africano, con una crescita due volte quella dei paesi asiatici, il numero dei battezzati passa da poco più di 130 milioni nel 2000 agli oltre 158,3 milioni nel 2006.

  Il numero dei vescovi nel mondo è passato, nel periodo dal 2000 al 2006, da 4.541 a 4.898, con un aumento del 7,86%.

  La popolazione sacerdotale, diocesana e religiosa, mostra un marginale accrescimento nel corso degli ultimi sette anni (+0,51% a livello mondiale), passando da 405.178 nel 2000 a 407.262 nel 2006. Se Africa e Asia registrano un aumento rispettivamente di +23,24% e +17,71%, l'America si mantiene pressoché stazionaria, mentre l'Europa e l'Oceania registrano, nello stesso periodo, tassi di crescita negativi, rispettivamente del 5,75 e del 4,37%.

  I sacerdoti diocesani aumentano del 2%, passando da 265.781 nel 2000 a 271.091 nel 2006. I sacerdoti religiosi, invece, sono in costante flessione (-2,31%), attestandosi a poco più di 136.000 nel 2006. I sacerdoti risultano chiaramente in flessione solo in Europa: se nel 2000 rappresentavano il 51% del totale mondiale, scendono, al 2006, al 48%. Asia e Africa, insieme, rappresentano nel 2006, quasi il 21% del totale, contro il 17,5% del 2000. L'America si mantiene attorno al 30% del totale e l'Oceania rappresenta poco più dell'1%.

  Relativamente alla categoria dei religiosi professi non sacerdoti, se nel 2000 erano 55.057, nel 2006 hanno raggiunto le 55.107 unità. Paragonando i dati per continente, in Europa e in Oceania si registra un netto calo (-12,01%) e (-16,83%), mentre in America il numero dei religiosi professi si mantiene stabile ed aumenta in Asia (+30,63%) e in Africa (+8,13).

  Le religiose professe, numericamente pari a quasi due volte i sacerdoti e circa 14 volte i religiosi professi, sono però attualmente in diminuzione, poiché sono passate da oltre 800.000 unità nel 2000 a circa 750.000 nel 2006. Quanto alla loro distribuzione geografica, il 42% risiede in Europa, il 28,03% in America e il 20% in Asia. In termini evolutivi le religiose professe sono andate aumentando nei continenti più dinamici, Africa (+15,45%) ed Asia (+12,78%).

  L'Annuario Statistico della Chiesa rileva anche il numero degli studenti di filosofia e teologia presenti nei seminari diocesani e religiosi. A livello globale, il numero dei candidati al sacerdozio è aumentato, passando da 110.583 unità nel 2000 a oltre 115.000 nel 2006, con un incremento del 4,43% circa. Mentre in Africa e Asia il numero dei candidati al sacerdozio si è incrementato, in Europa registra una contrazione del 16% relativa allo stesso periodo preso in esame.
.../ANNUARIO STATISTICO 2006/LEV                       VIS 20080527 (540)


lunedì 26 maggio 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Albert Thévenot, M.Afr., Superiore Provinciale per il Canada dei Padri Bianchi, Vescovo di Prince-Albert (superficie: 118.834; popolazione: 186.400; cattolici: 49.942; sacerdoti: 55; religiosi: 102; diaconi permanenti: 1), Canada. Il Vescovo eletto è nato nel 1945 a Treheme (Canada), ha emesso la professione perpetua nella Congregazione dei Missionari d'Africa nel 1975 ed è stato ordinato sacerdote nel 1980. Succede al Vescovo Blaise-Ernest Morand, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

  Sabato 24 maggio è stato reso noto che il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignore Piergiuseppe Vacchelli, Segretario Aggiunto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli e Presidente delle Pontificia Opere Missionarie, finora Sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana e Presidente del Comitato per gli interventi caritativi a favore del terzo Mondo, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto è nato a Longardore di Sospiro (Cremona), nel 1937 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1961.

- Ha elevato alla dignità episcopale il Monsignor Paolo De Nicolò, Reggente della Prefettura della Casa Pontificia.

- Ha nominato il Reverendo Ghaleb Moussa Abballa Bader, Arcivescovo Metropolita di Alger  (superficie: 54.927; popolazione: 9.663.000; cattolici: 3.000; sacerdoti: 41; religiosi: 100; diaconi permanenti: 2), Algeria. L'Arcivescovo eletto, finora Presidente del Tribunale Ecclesiastico di prima Istanza di Amman (Giordania), è nato a Khirbeh (Giordania), nel 1951 ed è stato ordinato sacerdote nel 1975 per il Patriarcato latino di Gerusalemme. Succede all'Arcivescovo Henri Teissier, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato l'Arcivescovo Henryk Hoser, S.A.C., finora Segretario Aggiunto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli e Presidente delle Pontificie Opere Missionarie, Vescovo di Warszawa-Praga (superficie: 3.300; popolazione: 1.133.000; cattolici: 1.088.000; sacerdoti: 650; religiosi: 1.623), Polonia.

- Ha nominato l'Arcivescovo Janusz Bolonek, finora Nunzio Apostolico in Uruguay, Nunzio Apostolico in Bulgaria.

- Ha nominato l'Arcivescovo Anselmo Guido Pecorari Nunzio Apostolico in Uruguay.
NER:RE:NA:NN/.../...                               VIS 20080526 (340)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale di Myanmar, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Paul Zinghtung Grawng, di Mandalay.

    - Il Vescovo Raymond Sumlut Gam, di Banmaw.

    - Il Vescovo Nicholas Mang Thang, di Hakha, con l'Ausiliare Felix Lian Khen Thang.

    - Il Vescovo Philip Lasap Za Hawng, di Lashio.

  Sabato 24 maggio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale di Albania, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Rrok K. Mirdita, di Tiranë-Durrës, con l'Ausiliare Vescovo George Frendo, O.P.

-    Il Vescovo Cristoforo Palmieri, C.M., di Rrëshen.

-    Il Vescovo Hil Kabashi, O.F.M., Amministratore dell'Albania Meridionale.

- L'Arcivescovo Luciano Suriani, Nunzio Apostolico in Bolivia, con i familiari.
AL:AP/.../...                                       VIS 20080526 (150)


MAGGIORE COOPERAZIONE UTILIZZO MUNIZIONI GRAPPOLO


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2008 (VIS). L'Arcivescovo Silvano Tomasi, C.S., Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite ed Istituzioni Specializzate a Ginevra, è intervenuto il 19 maggio scorso a Dublino (Irlanda), alla Conferenza Diplomatica sulle munizioni a grappolo, in corso dal 19 al 30 maggio.

  Il Capo della Delegazione della Santa Sede ha ribadito che riguardo a questo tema occorre insistere "sulla priorità della dignità umana, sugli interessi delle vittime, sulla priorità della prevenzione e della stabilità, e sul concetto della sicurezza fondata sul livello più basso di armamenti. La pace trascende di gran lunga l'ambito delle considerazioni militari. La pace non è soltanto assenza di guerra".

  "In un mondo globalizzato ed in misura sempre maggiore interdipendente, i problemi di alcuni sono i problemi di tutti" - ha sottolineato l'Arcivescovo Tomasi - "dei paesi ricchi e dei paesi poveri. (...) Quello che non si porta a compimento oggi, dovrà essere portato a compimento domani con maggiore sofferenza, maggiori costi economici e ferite più profonde da sanare".

  L'Osservatore Permanente della Santa Sede ha fatto riferimento successivamente agli sforzi compiuti per risolvere il problema delle munizioni a grappolo che "devono essere considerati dai responsabili politici e militari, e dalle popolazioni dei loro paesi, come una partecipazione necessaria ma gratificante all'edificazione di un mondo più pacifico e sicuro, dove ognuno goda di maggiore sicurezza".

  "In questo come in altri contesti, la cooperazione e l'associazione sono fattori essenziali per conseguire risultati positivi. Una associazione fra gli Stati, le Nazioni Unite, le Organizzazioni Internazionali, il Comitato della Croce Rossa e le Organizzazioni non Governative, è il segreto per un successo comune e un elemento indispensabile per raggiungere l'oggetto dello strumento futuro. Le vittime devono avere un posto privilegiato in questo progetto, con un ruolo attivo dall'inizio alla fine".

  "E' vero che gli Stati hanno il diritto di difendere la pace, la sicurezza e la stabilità delle popolazioni di cui sono responsabili" - ha proseguito l'Arcivescovo Tomasi - "ma è pure vero che la pace si può conseguire senza ricorrere alla corsa agli armamenti ed alla guerra".

  Ricordando le parole di Papa Paolo VI all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1965, "Non si può amare con armi offensive alla mano", il Capo della Delegazione della Santa Sede ha affermato che attualmente "L'attenzione delle popolazioni, delle vittime, dei paesi colpiti, è puntata sulla Conferenza Diplomatica, e tutti si attendono da noi una decisione coraggiosa, come ha ricordato Papa Benedetto XVI al mondo", il 18 maggio scorso, durante la recita dell'Angelus.

  "Il mondo" - ha concluso l'Arcivescovo Tomasi - "attende un atto di fede nella persona umana e nelle sue più alte aspirazioni a vivere in pace e sicurezza, un impegno a rendere la solidarietà la più splendida espressione di unità per la famiglia umana e il suo comune destino".
DELSS/MUNIZIONI A GRAPPOLO/TOMASI                    VIS 20080526 (470)


VERGINE MARIA SOSTENGA TESTIMONIANZA CRISTIANI IN CINA


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAG. 2008 (VIS). Al termine della recita dell'Angelus, il Papa ha salutato con grande affetto i pellegrini di lingua cinese, convenuti a Roma da tutta Italia in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina, celebrata il 24 maggio.

  "Affido all'amore misericordioso di Dio" - ha detto Benedetto XVI - "tutti quei vostri concittadini che in questi giorni sono morti in conseguenza del terremoto, che ha colpito una vasta aerea del vostro Paese".

  "Rinnovo la mia vicinanza personale a quanti stanno vivendo ore di angoscia e di tribolazione. Grazie alla fraterna solidarietà di tutti, possano le popolazioni di quelle zone tornare presto alla normalità della vita quotidiana".

  "Insieme con voi chiedo a Maria, Aiuto dei Cristiani, Nostra Signora di Sheshan" - ha proseguito il Pontefice - "di sostenere 'l'impegno di quanti in Cina, tra le quotidiane fatiche, continuano a credere, a sperare, ad amare, affinché mai temano di parlare di Gesù al mondo e del mondo a Gesù', rimanendo 'sempre testimoni credibili' del suo amore' e mantenendosi uniti alla roccia di Pietro su cui è costruita la Chiesa".
ANG/PREGHIERA CINA/...                               VIS 20080526 (190)


L'EUCARISTIA È SCUOLA DI CARITÀ E DI SOLIDARIETÀ

CITTA' DEL VATICANO, 25 MAG. 2008 (VIS). La festa dell'Eucaristia nella solennità del Corpus Domini, è stato il tema delle riflessioni di Papa Benedetto XVI prima della recita dell'Angelus con le migliaia di fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

  "Il Creatore e Signore di tutte le cose si è fatto 'chicco di grano'" - ha detto il Papa - "per esser seminato nella nostra terra, nei solchi della nostra storia; si è fatto pane per essere spezzato, condiviso, mangiato; si è fatto nostro cibo per darci la vita, la sua stessa vita divina".

  "L'Eucaristia è scuola di carità e di solidarietà" - ha sottolineato il Pontefice - "Chi si nutre del Pane di Cristo non può restare indifferente dinanzi a chi, anche ai nostri giorni, è privo del pane quotidiano. Tanti genitori riescono a malapena a procurarlo per sé e per i propri bambini. E' un problema sempre più grave, che la comunità internazionale fa grande fatica a risolvere. La Chiesa non solo prega 'dacci oggi il nostro pane quotidiano', ma, sull'esempio del suo Signore, si impegna in tutti i modi a 'moltiplicare i cinque pani e due pesci' con innumerevoli iniziative di promozione umana e di condivisione, perché nessuno manchi del necessario per vivere".

  "Cari fratelli e sorelle, la festa del 'Corpus Domini' sia occasione per crescere in questa concreta attenzione ai fratelli, specialmente ai poveri. Ci ottenga questa grazia la Vergine Maria, dalla quale il Figlio di Dio ha preso la carne e il sangue, come ripetiamo in un celebre inno eucaristico, musicato dai più grandi compositori: 'Ave verum corpus natum de Maria Virgin'", e che si conclude con l'invocazione: 'O Iesu dulcis, o Iesu pie, o Iesu fili Mariae!'".
ANG/EUCARISTIA/...                               VIS 20080526 (290)


COMUNICATO SALA STAMPA PRESIDENTE "BAMBIN GESÙ"

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2008 (VIS). Di seguito viene riportato un Comunicato rilasciato dalla Sala Stampa della Santa Sede, la sera di venerdì 23 maggio, relativo alla situazione del Professor Giuseppe Profiti, Presidente dell'Ospedale Pediatrico "Bambino Gesù" di Roma.

  "Manifestando la totale fiducia e collaborazione verso le autorità inquirenti italiane, la Proprietà dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù esprime piena solidarietà al proprio Presidente in carica, Professor Giuseppe Profiti, oggetto in queste ore di una indagine relativa al territorio ligure e ai suoi precedenti incarichi pubblici".

  "Il Professor Giuseppe Profiti, che ha assunto lo scorso gennaio la responsabilità di guidare il Bambino Gesù, punto di riferimento di livello internazionale sul fronte della ricerca e della cura in campo pediatrico, ha avuto modo di manifestare quotidianamente la propria dedizione e grande professionalità, raccogliendo sul campo il consenso anche da parte del personale, impegnato nello sforzo congiunto di offrire risposte di eccellenza alla domanda di salute da parte di piccoli pazienti provenienti dall'Italia e dall'estero che si rivolgono ogni giorno con fiducia all'Ospedale pediatrico di proprietà della Santa Sede".

  "Una solidarietà dei singoli e istituzione che nei fatti si traduce nel proseguire in Ospedale il lavoro quotidiano a favore di chi soffre seguendo le indicazioni organizzative e metodologiche dettate dal Presidente Profiti, nella speranza che l'azione della Magistratura saprà in tempi brevi chiarire la posizione del Professore e restituirlo così al proprio lavoro".
OP/.../PROFITI                                       VIS 20080526 (240)


INVIATO SPECIALE ANNIVERSARIO APPARIZIONI VIERGE PAUVRES

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2008 (VIS). Oggi è stata resa pubblica la Lettera Pontificia, redatta in lingua latina e datata 27 marzo, con la quale il Santo Padre Benedetto XVI nomina il Cardinale Godfried Danneels, Arcivescovo di Malines-Bruxelles (Belgio), Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del 75° anniversario delle apparizioni della "Vierge des Pauvres", che avranno luogo nel Santuario di Banneux (Belgio), il 31 maggio 2008.

  La Missione che accompagnerà il Cardinale è composta  dal Canonico Karl Gatzweiler e dal Canonico Joseph Bodeson, Membri del Capitolo Cattedrale di Liegi (Belgio).
BXVI-LETTERA/INVIATO SPECIALE/DANNEELS               VIS 20080526 (100)


IMPORTANTE RISCOPRIRE RADICI CRISTIANE

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina, in Vaticano, il Presidente del Governo della Repubblica di Macedonia, Signor Nikola Gruevski, e successivamente il Vice-Primo Ministro e Ministro degli Affari Esteri di Bulgaria, Signor Ivajlo Kalfin, che guidavano la Delegazione dell'Ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia e la Delegazione della Repubblica di Bulgaria in occasione delle celebrazioni in onore dei Santi Cirillo e Metodio.

  Rivolgendosi alla Delegazione della Ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, il Papa ha affermato: "La luminosa testimonianza spirituale dei Santi Fratelli Cirillo e Metodio Patroni d'Europa indica una verità perenne da riscoprire sempre più: solo cioè a partire da Dio la speranza può diventare affidabile e sicura".

  "Questa speranza diventa realtà tangibile quando le persone di buona volontà in ogni parte del mondo, come i fratelli Cirillo e Metodio, imitando l'esempio di Gesù e fedeli al suo insegnamento, si dedicano senza sosta a porre le basi dell'amichevole convivenza tra i popoli, nel rispetto dei diritti di ciascuno e ricercando il bene di tutti".

  Nell'udienza alla Delegazione della Repubblica di Bulgaria, il Santo Padre ha affermato che il ricordo dei Santi fratelli, venerati in Oriente e in Occidente, "stimola nei credenti, sia ortodossi che cattolici, il vivo desiderio di offrire al Paese una significativa spinta ad approfondire il ricco patrimonio cristiano, le cui origini risalgono proprio all'infaticabile iniziativa dei due grandi evangelizzatori provenienti da Tessalonica".

  "All'opera di evangelizzazione, attuata con ardore apostolico dai Santi Cirillo e Metodio nel territorio abitato da popoli slavi, occorre continuare a guardare ancora oggi, perché costituisce un modello di inculturazione della fede, nei suoi elementi essenziali, pure nell'epoca postmoderna. Il Vangelo, infatti, non indebolisce quanto di autentico si trova nelle diverse tradizioni culturali, ma aiuta l'uomo di tutti i tempi a riconoscere e a realizzare il bene autentico, illuminato dello splendore della verità".

  Benedetto XVI ha concluso il suo discorso sottolineando che: "Riscoprire le radici cristiane è importante per contribuire a costruire una società in cui siano presenti i valori spirituali e culturali che scaturisono dal Vangelo. Valori e ideali che si alimentano di un'incessante unione con Dio, come dimostra l'esistenza dei Santi Cirillo e Metodio, costanti tessitori di rapporti di mutua conoscenza e cordialità tra popoli diversi e tra culture e tradizioni ecclesiali differenti".
AC/CIRILLO:METODIO/BULGARIA:MACEDONIA               VIS 20080526 (380)


venerdì 23 maggio 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha creato la nuova Provincia Ecclesiastica di Kota Kinabalu (Malaysia), dividendola dalla Provincia Ecclesiastica di Kuching. La nuova Provincia Ecclesiastica comprenderà le diocesi suffraganee di Keningau e Sandakan.

- Ha nominato primo Arcivescovo Metropolita di Kota Kinabalu, il Vescovo John Lee Hiong Fun-Yit Yaw, finora Vescovo della medesima Diocesi.

  Ieri, 22 maggio, è stato reso noto che il Santo Padre ha dato il Suo assenso all'elezione canonicamente fatta dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina del Padre Taras Senkiv, O.M., dal 2000 Direttore spirituale del Seminario Maggiore di Ivano-Frankivsk, a Vescovo Ausiliare di Stryj degli Ucraini (superficie: 4.100; popolazione: 418.000; cattolici: 372.307; sacerdoti: 212; religiosi: 63; diaconi permanenti: 2), Ucraina. Il Vescovo eletto è nato a Bilobozhytsia (Ucraina), nel 1960. Ha frequentato il Seminario in clandestinità ed è stato ordinato sacerdote il 28 maggio 1982. Nel 2006 ha emesso i voti perpetui nell'Ordine dei Minimi di San Francesco di Paola.
ECE:NER:NEA/.../FUN-YIT YAW:SENKIV                   VIS 20080523 (180)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre riceverà nel pomeriggio di oggi il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP/.../...                                    VIS 20080523 (30)

RITI DI BEATIFICAZIONE APPROVATI DAL SANTO PADRE

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2008 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice comunica che nei prossimi giorni avranno luogo i Riti di Beatificazione dei Servi di Dio:

- Marta Viecka, Vergine, delle Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli: sabato 24 maggio 2008, a Lviv (Ucraina), alle ore 11:00.

- Maria Giuseppina di Gesù Crocifisso, (Giuseppina Catanea), Vergine, dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi: Domenica 1° giugno 2008, IX del Tempo "per annum", a Napoli (Italia), in Cattedrale, alle ore 17:00.

- Giacomo Da Ghazir Haddad (Khalil), Presbitero, dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, Fondatore della Congregazione delle Suore francescane della Croce in Libano: Domenica 22 giugno 2008, XII del Tempo "per annum", a Beirut (Libano), nel "Centre Ville", alle ore 10:00.

- Jozefa Stenmanns (Hendrina), Vergine, Cofondatrice della Congregazione Missionaria delle Serve dello Spirito Santo: Domenica 29 giugno 2008, Solennità dei Santi Pietro e Paolo, a Steyl Telegen (Paesi Bassi), nel Toolhos, alle ore 10:30.
OCL/...                                       VIS 20080523 (170)


CARDINALE GANTIN: AMABILE DISPONIBILITÀ SERVIZIO DI DIO

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricordato la figura del Cardinale Bernardin Gantin, Decano emerito del Collegio Cardinalizio, nell'omelia pronunciata questa mattina al termine della Santa Messa di suffragio per il defunto Porporato, mancato il 13 maggio scorso, all'età di 86 anni, celebrata dal Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio, insieme con gli altri Cardinali..

  "La verità che la Parola di Dio ricorda con potenza è che nulla e nessuno, nemmeno la morte, può resistere all'onnipotenza del suo amore fedele e misericordioso. Questa è la nostra fede, fondata sulla risurrezione di Cristo; questa è la consolante assicurazione che il Signore ci ripete anche oggi"

  "E' in questa prospettiva di fede e di speranza nella risurrezione che facciamo memoria del venerato Cardinale Bernardin Gantin", che "sino alla fine ha voluto dedicarsi con amabile disponibilità al servizio di Dio e dei fratelli, mantenendo fede al motto che si era scelto in occasione dell'Ordinazione episcopale: 'In tuo sancto servitio'".

  "La sua personalità, umana e sacerdotale" - ha ricordato ancora il Pontefice - "costituiva una sintesi meravigliosa delle caratteristiche dell'animo africano con quelle proprie dello spirito cristiano, della cultura e dell'identità africana e dei valori evangelici. E' stato il primo ecclesiastico africano ad aver ricoperto ruoli di altissima responsabilità nella Curia Romana"

  "Non pochi ricordi personali mi legano a questo nostro Fratello (...)" - ha proseguito il Pontefice - "Insieme abbiamo collaborato qui, nella Curia Romana, avendo frequenti contatti, che mi hanno permesso di apprezzare sempre più la sua prudente saggezza, come pure la sua solida fede e il suo sincero attaccamento a Cristo e al suo Vicario in terra, il Papa. Cinquantasette anni di sacerdozio, cinquantuno anni di Episcopato e trentuno di porpora cardinalizia: ecco la sintesi di una vita spesa per la Chiesa".

  "Aveva solo 34 anni quando a Roma, (...), ricevette l'Ordinazione episcopale, il 3 febbraio del 1957. Tre anni dopo divenne Arcivescovo di Cotonou, Capitale della sua Patria, il Benin: fu il primo Metropolita africano di tutta l'Africa. (...) Nel 1971, Paolo VI lo volle a Roma come Segretario aggiunto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli. Due anni dopo lo nominò Segretario del medesimo Dicastero e alla fine del 1975 lo scelse come vice Presidente della Pontificia Commissione della Giustizia e della Pace; di essa divenne in seguito Presidente, assumendo nel 1976 anche la responsabilità di Presidente del Pontificio Consiglio 'Cor unum'. Il Servo di Dio Giovanni Paolo II, l'8 aprile del 1984, lo chiamò ad essere Prefetto della Congregazione per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina".

  "Questo nostro amico e fratello, al quale oggi rendiamo il nostro grato omaggio, fu permeato di amore a Cristo; amore che lo rendeva amabile e disponibile all'ascolto e al dialogo con tutti; amore che lo spingeva a guardare sempre, come era solito ripetere, all'essenziale della vita che dura, senza perdersi nel contingente che invece passa rapidamente; amore che gli faceva sentire il suo ruolo nei vari Uffici della Curia come un servizio scevro di umane ambizioni".

  "Nel ministero pastorale del Cardinale Gantin emerge un costante amore per l'Eucaristia, sorgente di santità personale e di solida comunione ecclesiale, che trova nel Successore di Pietro il suo visibile fondamento. E fu proprio in questa stessa Basilica che, celebrando l'ultima Santa Messa prima di lasciare Roma, egli ebbe a sottolineare l'unità che l'Eucaristia crea nella Chiesa. Nella sua omelia citò la celebre frase del Vescovo africano san Cipriano di Cartagine, incisa nella Cupola: 'Di qui l'unica fede rifulge per il mondo: di qui scaturisce l'unità del sacerdozio'. Potrebbe essere questo il messaggio che noi raccogliamo dal venerato Cardinale Gantin come suo testamento spirituale".
BXVI-HML/SUFFRAGIO/GANTIN                       VIS 20080523 (660)


PROMUOVERE PASSIONE VERITÀ NELLA COMUNICAZIONE

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2008 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre ha ricevuto in Udienza i partecipanti all'Incontro promosso dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali sul tema: "L'identità e la missione di una Facoltà di Comunicazione nell'Università Cattolica. Uno sguardo al futuro delle comunicazioni insieme a tutta la Chiesa!'".

  "E' evidente che alla base di ogni seria riflessione sulla natura e sullo scopo della comunicazione umana" - ha detto il Papa nel suo discorso - "ci deve essere un impegno per la verità. (...) L'arte della comunicazione è per sua natura legata ad un valore etico, alle virtù che sono il fondamento della moralità. Alla luce di questa definizione, vi incoraggio, in quanto educatori, ad alimentare e premiare la passione per la verità e la bontà, sempre forte nei giovani".

  Benedetto XVI ha esortato inoltre "a promuovere la verità nell'informazione e a far riflettere i nostri contemporanei sugli avvenimenti, con l'obiettivo di essere educatori degli uomini di oggi e di edificare un mondo migliore. E' anche necessario promuovere la giustizia e la solidarietà e rispettare in ogni circostanza il valore e la dignità di ogni persona, che ha il diritto a non essere più ferita in ciò che riguarda la sua vita privata".

  "Sarebbe una tragedia per il futuro dell'umanità se i nuovi strumenti di comunicazione, che consentono di condividere conoscenze e informazioni in modo rapido ed efficace, non fossero accessibili a coloro che si trovano in condizioni di emarginazione economica e sociale, o soltanto essi contribuissero ad accrescere la distanza che separa queste persone dalle nuove reti che si stanno sviluppando al servizio della socializzazione umana, dell'informazione e dell'apprendimento".

  "Sarebbe ugualmente grave che la tendenza globalizzante nel mondo delle comunicazioni danneggiasse o eliminasse i costumi tradizionali e le culture locali, in particolare di coloro che si sono adoperati a favore dei valori familiari e sociali, dell'amore, la solidarietà e il rispetto per la vita". In merito il Papa ha espresso apprezzamento alle comunità religiose poiché "nonostante gli alti costi finanziari e l'elevato numero di personale necessario, si è proceduto a fondare Università Cattoliche nei paesi in via di sviluppo".

  "In questi giorni voi esaminate insieme la questione dell'identità di una Università o di una Scuola cattolica" - ha detto il Papa - "Al riguardo, vorrei ricordare che tale identità non è semplicemente una questione di numero di studenti cattolici; è soprattutto una questione di convinzione: si tratta cioè di credere veramente che solo nel mistero del Verbo fatto carne diventa chiaro il mistero dell'uomo".

  "Come esperti nella teoria e nella pratica della comunicazione e come educatori che stanno formando una nuova generazione di comunicatori, voi avete un ruolo privilegiato non solo nella vita dei vostri studenti, ma anche nella missione delle vostre Chiese locali e dei loro Pastori per far conoscere la Buona Novella dell'amore di Dio a tutte le genti".
AC/FACOLTÀ COMUNICAZIONE/...                           VIS 20080523 (480)


VESCOVI ALBANIA: FAR FRONTE UNITI DIFFICOLTÀ CHIESA

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2008 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Presuli della Conferenza Episcopale di Albania, al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

  "Dopo la notte oscura della dittatura comunista"  - ha detto il Papa nel suo discorso - "incapace di comprendere il popolo albanese nelle sue ataviche tradizioni, la Chiesa provvidenzialmente ha potuto rinascere, grazie anche alla forza apostolica del mio venerato Predecessore, il Servo di Dio Giovanni Paolo II, che vi fece visita nel 1993, ricostituendo in modo stabile la Gerarchia cattolica, per il bene dei credenti e a vantaggio del Popolo albanese".

  "Spetta anzitutto a voi il compito di promuovere nei vostri atti e nelle vostre iniziative quell'unità che deve manifestare il mistero basilare e vivificante dell'unico Corpo di Cristo, in comunione col ministero del Successore di Pietro. Non si può non vedere, in questa prospettiva, quanto sia essenziale il comune sentire e la condivisa corresponsabilità dei Vescovi, proprio per far fronte in modo efficace ai problemi e alle difficoltà della Chiesa in Albania".

  "Esorto tutti ad evangelica prudenza, in atteggiamento di autentica carità, ricordando che i canoni ecclesiali sono mezzi per promuovere ordinatamente la comunione in Cristo e il bene superiore dell'unico gregge del Redentore. Ciò riguarda anche l'attività evangelizzatrice e quella catechetica, e si esprime pure nell'impegno in ambito sociale. Penso, in particolare, alla sanità, all'educazione, allo sforzo di pacificazione degli animi e a tutto ciò che favorisce la positiva collaborazione fra le diverse componenti della società e le rispettive tradizioni religiose".

  "Il fenomeno dell'emigrazione" - ha affermato il Pontefice - "sia all'interno che fuori del Paese, vi pone di fronte a gravi problemi pastorali, che interpellano il vostro cuore di Vescovi (...) Questo chiama in causa la vostra capacità di interloquire con i vostri Confratelli in altri Paesi, al fine di offrire un aiuto pastorale necessario e urgente. Conosco la difficoltà della mancanza di clero. So anche della generosità di non pochi vostri sacerdoti, che agiscono in situazioni precarie, impegnati a rendere il dovuto servizio ministeriale ai fedeli cattolici di origine albanese in terra straniera".

  "Quella pertanto della promozione delle vocazioni sia sempre una preoccupazione in cima alle vostre priorità: dipende da questo il futuro della Chiesa in Albania".

  "Desidero, infine" - ha concluso Papa Benedetto XVI - "esprimere le mie felicitazioni per gli accordi sottoscritti di recente con le Autorità della Repubblica: confido che tali provvedimenti possano giovare alla ricostruzione spirituale del Paese, dato il ruolo positivo che la Chiesa svolge nella società".
AL/.../ALBANIA                                   VIS 20080523 (410)


PARTECIPARE ATTIVAMENTE VITA POLITICA E SOCIALE PAESE

CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2008 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il Messaggio del Santo Padre in occasione della 97ma edizione del "Deutscher Katholikentag", inaugurato ieri nella città tedesca di Osnabrück, che si concluderà domenica prossima, al quale hanno partecipato 50.000 persone.

  Commentando il tema dell'Incontro: "Tu ci conduci fuori al largo" (Ps 18,20), il Papa scrive: "Non poche sono le persone che oggi, al contrario di quello che dice il salmo, hanno paura che la fede possa limitare la loro vita, che esse possano essere costrette nell'involucro dei comandamenti e degli insegnamenti della Chiesa e che non potranno più essere libere di muoversi nel 'largo' della vita e del pensiero di oggi".

  "Solo quando la nostra vita sarà riuscita a salire al cuore di Dio, avrà trovato quel 'largo' per il quale noi siamo stati creati. Una vita senza Dio non diventa più libera e più larga. L'uomo è destinato all'infinito".

  "Il cuore che si è aperto a Dio è diventato - per l'ampiezza di Dio - a sua volta generoso e ampio" - sottolinea Benedetto XVI - "Quest'uomo non ha più bisogno di cercare, timoroso, la sua felicità, il suo successo o di dare peso all'opinione degli altri. Egli è ora libero e generoso, aperto alla chiamata di Dio. Con fiducia può donare tutto se stesso perché egli sa - ovunque vada - di essere sicuro nelle mani di Dio".

  "Confidiamo che l'incontro con Dio, nella sua Parola e nella celebrazione dell'Eucaristia" - scrive ancora il Pontefice - "allarghi i nostri cuori e ci trasformi in sorgenti zampillanti di fede per il nostro prossimo".

  "Non lasciate che siano soltanto gli altri a plasmare il futuro" - esorta il Pontefice - "ma inseritevi con fantasia e capacità di persuasione nei dibattiti del presente! (...) Con il Vangelo come parametro, partecipate attivamente alla vita politica e sociale del vostro Paese. Come laici cattolici, osate partecipare alla formazione del futuro, in unione con i sacerdoti e con i vescovi!".

  Al termine del Messaggio il Papa si rivolge in particolare ai giovani presenti al Katholikentag ed esprime il desiderio di rincontrare non pochi di essi alla Giornata mondiale della Gioventù che proprio quest'anno si svolgerà a Sydney.
MESS/FIDUCIA DIO/KATHOLIKENTAG                   VIS 20080523 (380)


EUCARISTIA CI UNISCE PIÙ DI QUALUNQUE DIFFERENZA


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2008 (VIS). Oggi, Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, il Santo Padre Benedetto XVI ha celebrato, alle 19:00, la Santa Messa sul sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano ed ha presieduto la Processione Eucaristica che, percorrendo Via Merulana, raggiunge la Basilica di Santa Maria Maggiore.

  Nell'omelia, soffermandosi sul significato della solennità odierna, il Papa ha spiegato che: "Dopo il tempo forte dell'anno liturgico, (...) la liturgia ci fa celebrare tre feste che hanno invece un carattere 'sintetico': la Santissima Trinità, quindi il 'Corpus Domini', e infine il Sacro Cuore di Gesù. (...) Ci siamo radunati intorno all'altare del Signore, per stare insieme alla sua presenza; in secondo luogo ci sarà la processione, cioè il camminare con il Signore; e infine l'inginocchiarsi davanti al Signore, l'adorazione".

  "Il primo atto, dunque, è quello di radunarsi alla presenza del Signore. E' ciò che anticamente si chiamava 'statio'" - ha detto il Papa citando la Lettera di San Paolo ai Galati: 'Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù' (Gal 3,28). 'Tutti voi siete uno'! In queste parole si sente la verità e la forza della rivoluzione cristiana, la rivoluzione più profonda della storia umana, che si sperimenta proprio intorno all'Eucaristia: qui si radunano alla presenza del Signore persone diverse per età, sesso, condizione sociale, idee politiche. L'Eucaristia non può mai essere un fatto privato, riservato a persone che si sono scelte per affinità o amicizia. L'Eucaristia è un culto pubblico, che non ha nulla di esoterico, di esclusivo. (...) Siamo uniti al di là delle nostre differenze di nazionalità, di professione, di ceto sociale, di idee politiche: ci apriamo gli uni agli altri per diventare una cosa sola a partire da Lui".

  "Il secondo aspetto costitutivo è il camminare con il Signore. (...) Con il dono di Se stesso nell'Eucaristia, il Signore Gesù ci libera dalle nostre 'paralisi', ci fa rialzare e ci fa 'pro-cedere', ci fa fare cioè un passo avanti, e poi un altro passo, e così ci mette in cammino, con la forza di questo Pane della vita. (...) La processione del Corpus Domini ci insegna che l'Eucaristia ci vuole liberare da ogni abbattimento e sconforto, ci vuole far rialzare, perché possiamo riprendere il cammino con la forza che Dio ci dà mediante Gesù Cristo".

  "Senza il Dio-con-noi, il Dio vicino, come possiamo sostenere il pellegrinaggio dell'esistenza, sia singolarmente che in quanto società e famiglia dei popoli? L'Eucaristia è il Sacramento del Dio che non ci lascia soli nel cammino, ma si pone al nostro fianco e ci indica la direzione. In effetti, non basta andare avanti, bisogna vedere verso dove si va! Non basta il 'progresso', se non ci sono dei criteri di riferimento".

  "'Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dèi di fronte a me' (Es 20,2-3). Troviamo qui il senso del terzo elemento costitutivo del Corpus Domini: inginocchiarsi in adorazione di fronte al Signore. Adorare il Dio di Gesù Cristo, fattosi pane spezzato per amore, è il rimedio più valido e radicale contro le idolatrie di ieri e di oggi. Inginocchiarsi davanti all'Eucaristia è professione di libertà: chi si inchina a Gesù non può e non deve prostrarsi davanti a nessun potere terreno, per quanto forte".

  "Noi cristiani" - ha concluso il Pontefice - "ci prostriamo dinanzi a un Dio che per primo si è chinato verso l'uomo, come Buon Samaritano, per soccorrerlo e ridargli vita, e si è inginocchiato davanti a noi per lavare i nostri piedi sporchi. Adorare il Corpo di Cristo vuol dire credere che lì, in quel pezzo di pane, c'è realmente Cristo, che dà vero senso alla vita, all'immenso universo come alla più piccola creatura, all'intera storia umana come alla più breve esistenza".

  Terminata la Santa Messa, il Papa ha presieduto la processione eucaristica che percorrendo Via Merulana ha raggiunto la Basilica di Santa Maria Maggiore. Durante la Processione migliaia di fedeli hanno pregato e cantato accompagnando il Santissimo Sacramento. Un'auto scoperta ha trasportato il Santissimo, di fronte al quale era il Papa.
HML/CORPUS DOMINI/...                               VIS 20080523 (720)


mercoledì 21 maggio 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Padre Jorge Alves Bezerra, S.S.S., Vescovo di Jardim (superficie: 69.972; popolazione: 370.000; cattolici: 254.000; sacerdoti: 17; religiosi: 37, diaconi permanenti: 1), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1955 a São João de Meriti (Brasile), ha emesso la professione solenne nella Congregazione del Santissimo Sacramento nel 1982 ed è stato ordinato sacerdote nel 1985. E' stato finora Vice-Provinciale dei Sacramentini e Maestro dei Novizi nella Diocesi di Três Lagoas (Brasile).

- Il Reverendo Philip Dickmans, Vescovo di Miracema do Tocantins (superficie: 45.985; popolazione: 193.194; cattolici: 140.350; sacerdoti: 16; religiosi: 26), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1963 a Herk-de-Stad (Belgio) ed è stato ordinato sacerdote nel 1990. E' stato finora Vicario Generale e Sacerdote "fidei donum" nell'Arcidiocesi di Palmas (Brasile).

- Il Reverendo Thierry Scherrer, Vescovo di Laval (superficie: 5.175; popolazione: 285.338; cattolici: 270.000; sacerdoti: 195; religiosi: 564; diaconi permanenti: 12), Francia. Il Vescovo eletto è nato nel 1959 a Versailles (Francia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1988. E' stato finora Parroco della Cattedrale Saint-Sauveur di Aix-en-Provence (Francia).

- Il Reverendo Canonico Eric de Moulins-Beaufort, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Parigi (superficie: 105; popolazione: 2.144.700; cattolici: 1.286.820; sacerdoti: 1.206; religiosi: 3.195; diaconi permanenti: 91), Francia. Il Vescovo eletto è nato nel 1962 a Landau (Germania) ed è stato ordinato sacerdote nel 1991. E' stato finora Segretario particolare del Cardinale Arcivescovo e Docente alla "Faculté Notre-Dame" di Parigi (Francia).

- Il Reverendo Renauld de Dinechin, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Parigi (superficie: 105; popolazione: 2.144.700; cattolici: 1.286.820; sacerdoti: 1.206; religiosi: 3.195; diaconi permanenti: 91), Francia. Il Vescovo eletto è nato nel 1958 a Lille (Francia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1988. E' stato finora Parroco della Parrocchia Beato Frédéric Ozanam a Cergy-Pontoise (Francia).
NER:NEA/.../...                                   VIS 20080521 (300)


INVESTIRE PROGRAMMI AGRICOLTURA SOSTENIBILE

CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2008 (VIS). L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto, il 16 maggio scorso a New York, alla XVI Sessione della Commissione sullo Sviluppo Sostenibile del Consiglio Economico e Sociale.

  "Investire in programmi agricoli sostenibili a lungo termine, a livello locale ed internazionale, è di fondamentale importanza per le prospettive di sviluppo di moltissime persone. Occorre promuovere tali investimenti in modo da poter affrontare i problemi dei prezzi dei prodotti alimentari, della distribuzione e produzione degli alimenti nel mondo, in particolare in Africa".

  Sottolineando che: "Il settanta percento dei poveri del mondo vivono nelle stesse aree rurali dove ancora persiste una diffusa malnutrizione cronica", l'Arcivescovo Migliore ha ribadito che ciò "dimostra che nell'occuparci di sviluppo sostenibile, dobbiamo continuare a concentrarci non soltanto su quanti consumano prodotti alimentari ma anche su coloro che li producono".

  "Maggiori investimenti a favore dei piccoli agricoltori che permettano di aumentare la produzione in modo sostenibile, rappresenterebbero un importante progresso per affrontare il problema della fame e della malnutrizione cronica in alcune regioni".
DELSS/SVILUPPO SOSTENIBILE/O.N.U.:MIGLIORE               VIS 20080521 (190)


ROMANO IL MELODE: LA FEDE È GIOIA E PERCIÒ CREA BELLEZZA


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale di oggi, a Romano il Melode "teologo, poeta e compositore" siriano del VI secolo e diacono permanente in un Monastero presso la Chiesa della "Theotokos", alla periferia di Costantinopoli.

  A causa delle avverse condizioni meteorologiche, l'Udienza Generale di oggi si è svolta in due momenti distinti: alle ore 10:30, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre ha incontrato alcuni gruppi di fedeli; successivamente, nell'Aula Paolo VI, ha tenuto la catechesi e salutato i diversi gruppi di pellegrini provenienti dall'Italia e da ogni parte del mondo.

  Romano il Melode, ha spiegato il Papa, "appartiene alla grande schiera dei teologi che hanno trasformato la teologia in poesia", come "Sant'Efrem di Siria (...) Sant'Ambrogio (...), San Tommaso d'Aquino (...), San Giovanni della Croce. (...) La fede è amore e perciò crea poesia e crea musica. La fede è gioia, perciò crea bellezza".

 "Romano resta nella storia come uno dei più rappresentativi autori di inni liturgici - ha proseguito il Pontefice - "L'omelia era allora, per i fedeli, l'occasione praticamente unica di istruzione catechetica. Romano si pone così come testimone eminente del sentimento religioso della sua epoca, ma anche di un modo vivace e originale di catechesi (...) Attraverso le sue composizioni possiamo renderci conto della creatività di questa forma di catechesi, della creatività del pensiero teologico, dell'estetica e dell'innografia sacra di quel tempo".

  Nelle sue omelie cantate dette "kontakia" Romano "adotta non il greco bizantino,  solenne della corte, ma un greco semplice, vicino al linguaggio del popolo. (...) La forza di convinzione delle sue predicazioni era fondata sulla grande coerenza tra le sue parole e la sua vita".

  Benedetto XVI ha citato successivamente alcuni dei temi fondamentali della predicazione del teologo poeta: "L'unità dell'azione di Dio nella storia, la unità tra creazione e storia della salvezza, l'unità tra Antico e Nuovo Testamento".

  "Un altro tema importante è la pneumatologia, cioè la dottrina sullo Spirito Santo. Nella festa di Pentecoste sottolinea la continuità che vi è tra Cristo asceso al cielo e gli apostoli, cioè la Chiesa, e ne esalta l'azione missionaria nel mondo. (...) Altro tema centrale è naturalmente la cristologia. Egli non entra nel problema dei concetti difficili della teologia, tanto discussi in quel tempo, e che hanno anche tanto lacerato l'unità non solo tra i teologi ma anche tra i cristiani nella Chiesa. Egli predica una cristologia semplice ma fondamentale, la cristologia dei grandi Concili. Ma soprattutto è vicino alla pietà popolare - del resto, i concetti dei concili sono nati dalla pietà popolare e dalla conoscenza del cuore cristiano - e così Romano sottolinea che Cristo è vero uomo e vero Dio, ed essendo vero Uomo-Dio è una sola persona, la sintesi tra creazione e Creatore".

  "Gli insegnamenti morali infine" - ha proseguito il Pontefice - "si rapportano al giudizio finale. Egli ci conduce verso questo momento della verità della nostra vita, del confronto col Giudice giusto, e perciò esorta alla conversione nella penitenza e nel digiuno. In positivo, il cristiano deve praticare la carità, l'elemosina. Egli accentua il primato della carità sulla continenza in due inni (...). La carità è la più grande delle virtù".

  "Umanità palpitante, ardore di fede, profonda umiltà pervadono i canti di Romano il Melode" - ha rilevato il Pontefice - "Questo grande poeta e compositore ci ricorda tutto il tesoro della cultura cristiana, nata dalla fede, nata dal cuore che si è incontrato con Cristo, con il Figlio di Dio. Da questo contatto del cuore con la Verità che è Amore, nasce la cultura, è nata tutta la grande cultura cristiana".

  "E se la fede rimane viva, anche questa eredità culturale non diventa una cosa morta, ma rimane viva e presente. Le icone parlano anche oggi al cuore dei credenti, non sono cose del passato. Le cattedrali non sono monumenti medievali, ma case di vita, dove ci sentiamo 'a casa': incontriamo Dio e ci incontriamo gli uni con gli altri. Neanche la grande musica - il gregoriano, o Bach o Mozart - è cosa  del passato, ma vive della vitalità della liturgia e della nostra fede. Se la fede è viva, la cultura cristiana non diventa 'passato', ma rimane viva e presente".

  "E se le fede è viva," - ha ribadito Benedetto XVI - "anche oggi possiamo rispondere all'imperativo che si ripete sempre di nuovo nei Salmi: 'Cantate al Signore un canto nuovo'. Creatività, innovazione, canto nuovo, cultura nuova e presenza di tutta l'eredità culturale nella vitalità della fede non si escludono, ma sono un'unica realtà; sono presenza della bellezza di Dio, della gioia di essere figli suoi".
AG/ROMANO IL MELODE/...                           VIS 20080521 (640)


IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2008 (VIS). Di seguito riportiamo i dati dei Presuli mancati nelle ultime settimane:

- Il Cardinale Bernardin Gantin, Decano emerito del Collegio Cardinalizio, il 13 maggio, all'età di 86 anni.

- Il Vescovo Jorge Mario Avila del Aquila, C.M., emerito di Jalapa (Guatemala), il 3 maggio, all'età di 84 anni.

- Il Vescovo Donald William Montrose, emerito di Stockton (Stati Uniti d'America), il 7 maggio, all'età di 84 anni.

- Il Vescovo Ignacio Prieto Vega, I.E.M.E., emerito di Hwange (Zimbabwe), il 9 maggio, all'età di 85 anni.
.../DEFUNTI/...                                   VIS 20080520 (100)

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