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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 24 giugno 2013

IL SANTO PADRE: PER LE NOSTRE RADICI COMUNI, UN CRISTIANO NON PUÒ ESSERE ANTISEMITA!

Città del Vaticano, 24 giugno 2013 (VIS). Questa mattina, nel ricevere in udienza 30 membri della Delegazione dei responsabili del "Comitato Ebraico Internazionale per le Consultazioni Interreligiose", il Santo Padre ha ricordato che "i ventuno incontri realizzati sino ad oggi hanno certamente contribuito a rafforzare la reciproca comprensione ed i legami di amicizia tra ebrei e cattolici".

Il presente è il primo incontro di Papa Francisco, dalla sua elezione, con un gruppo ufficiale di rappresentanti di organizzazioni e comunità ebraiche. Il Pontefice ha sottolineato che la dichiarazione "Nostra Aetate" del Concilio Ecumenico Vaticano II rappresenta per la Chiesa cattolica "un punto di riferimento fondamentale per quanto riguarda le relazioni con il popolo ebraico".

"Attraverso le parole del testo conciliare - ha affermato il Papa - la Chiesa riconosce che 'gli inizi della sua fede e della sua elezione si trovano già, secondo il mistero divino della salvezza, nei Patriarchi, in Mosè e nei Profeti'. E, quanto al popolo ebraico, il Concilio ricorda l’insegnamento di San Paolo, secondo cui 'i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili', ed inoltre condanna fermamente gli odi, le persecuzioni, e tutte le manifestazioni di antisemitismo. Per le nostre radici comuni, un cristiano non può essere antisemita!".

Il Santo Padre ha ricordato che i principi fondamentali della menzionata Dichiarazione "hanno segnato il cammino di maggiore conoscenza e comprensione reciproca percorso negli ultimi decenni tra ebrei e cattolici, cammino al quale i miei predecessori hanno dato notevole impulso sia mediante gesti particolarmente significativi sia attraverso l’elaborazione di una serie di documenti che hanno approfondito la riflessione circa i fondamenti teologici delle relazioni tra ebrei e cristiani".

"Esso tuttavia rappresenta - ha continuato il Pontefice - solamente la parte più visibile di un vasto movimento che si è realizzato a livello locale un po’ in tutto il mondo, e di cui io stesso sono testimone. Lungo il mio ministero come Arcivescovo di Buenos Aires ho avuto la gioia di mantenere relazioni di sincera amicizia con alcuni esponenti del mondo ebraico. Abbiamo conversato spesso circa la nostra rispettiva identità religiosa, l’immagine dell’uomo contenuta nelle Scritture, le modalità per tenere vivo il senso di Dio in un mondo per molti tratti secolarizzato. Mi sono confrontato con loro in più occasioni sulle comuni sfide che attendono ebrei e cristiani. Ma soprattutto, come amici, abbiamo gustato l’uno la presenza dell’altro, ci siamo arricchiti reciprocamente nell’incontro e nel dialogo, con un atteggiamento di accoglienza reciproca, e ciò ci ha aiutato a crescere come uomini e come credenti".

"La stessa cosa è avvenuta e avviene in molte altre parti del mondo, e queste relazioni di amicizia costituiscono per certi aspetti la base del dialogo che si sviluppa sul piano ufficiale. Non posso pertanto che incoraggiarvi a proseguire il vostro cammino, cercando, come state facendo, di coinvolgere in esso anche le nuove generazioni. L’umanità ha bisogno della nostra comune testimonianza in favore del rispetto della dignità dell’uomo e della donna creati ad immagine e somiglianza di Dio, e in favore della pace che, primariamente, è un dono suo".

"Mi piace qui ricordare le parole del profeta Geremia - ha concluso Papa Francesco - "'Io conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo – oracolo del Signore – progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza'".

UDIENZA AL PRIMO MINISTRO DELLA REPUBBLICA DI MALTA

Città del Vaticano, 24 giugno 2013 (VIS). Oggi, lunedì 24 giugno 2013, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Primo Ministro della Repubblica di Malta, il Dottor Joseph Muscat, il quale ha poi incontrato il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

"Durante i cordiali colloqui sono state ricordate le origini apostoliche della Chiesa maltese e l’impronta determinante che il cristianesimo ha lasciato nella storia e nella cultura del Popolo dell’Arcipelago. Sono pure state ricordate le visite pastorali compiute a Malta dal Beato Papa Giovanni Paolo II e da Sua Santità Benedetto XVI, che hanno lasciato un profondo ricordo nella vita della Chiesa e nella popolazione.

È stata riaffermata la necessità di mantenere saldi i valori cristiani e si è richiamato l’importante ruolo che la Chiesa cattolica svolge con le sue istituzioni di carattere educativo e assistenziale e che è tutelato grazie anche ai numerosi Accordi conclusi tra la Santa Sede e Malta, fra cui quelli sull’insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali, sulle scuole cattoliche e sulle proprietà della Chiesa. Particolare cenno è stato fatto all’Accordo sugli effetti civili dei matrimoni religiosi che sarà oggetto di ulteriori colloqui tra le Parti.

Nel menzionare le importanti sfide e situazioni critiche che interessano la regione del Mediterraneo e il ruolo del Paese nell’Unione Europea, speciale rilievo è stato dato al fenomeno delle migrazioni verso l’Europa, che vedono fortemente impegnati sia la Chiesa che il Governo di Malta".


DICHIARAZIONE UDIENZA A PÉREZ ESQUIVEL E FÉLIX DÍAZ

Città del Vaticano, 24 giugno 2013 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha rilasciato questa mattina la dichiarazione che segue:

"Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Signor Adolfo Pérez Esquivel, Premio Nobel per la Pace, che accompagnava il Signor Félix Dìaz, leader dell’etnia Qom della comunità “La Primavera” (di Formosa, Argentina), con la sua consorte, Signora Amanda Asijak, e il Reverendo Francisco Nazar, Vicario episcopale per le popolazioni originarie della Diocesi di Formosa (Argentina).

Il Signor Félix Dìaz ha manifestato al Santo Padre la sua gratitudine per questa udienza e ciò che essa significa come interessamento e come sostegno, e gli ha espresso le difficoltà che soffrono i popoli indigeni di Argentina e di America Latina, così come le loro preoccupazioni per la salvaguardia dei propri diritti, specialmente riguardo al loro territorio e all’identità culturale".

ASSOCIAZIONE DEI SANTI PIETRO E PAOLO: "SERVIRE SENZA CHIEDERE NULLA IN CAMBIO, COME HA FATTO GESÙ".

Città del Vaticano, 23 giugno 2013 (VIS). Nel ricevere questa mattina i Membri dell'Associazione dei Santi Pietro e Paolo con i familiari, Papa Francesco ha avuto parole di apprezzamento per le loro attività caritative e la loro collaborazione al buon svolgimento delle celebrazioni che si svolgono in Vaticano.

"So - ha commentato il Papa - che 'dietro le quinte' c’è molto lavoro di organizzazione. E poi so che, oltre al vostro servizio di accoglienza nella Basilica di San Pietro, per le celebrazioni liturgiche, il vostro apostolato si estende anche alle attività culturali e caritative. Soprattutto la carità, l’attenzione concreta verso gli altri, verso i più poveri, deboli e bisognosi è un segno distintivo del cristiano".

"Questo è bello: servire senza chiedere nulla in cambio, come ha fatto Gesù - ha detto il Pontefice - Gesù ci ha servito tutti e non ha chiesto nulla in cambio! Gesù ha fatto le cose con gratuità e voi fate le cose con gratuità. La vostra ricompensa è proprio questa: la gioia di servire il Signore, e di farlo insieme!". Bisogna servirlo con magnanimità "avere un cuore grande, allargare il cuore sempre, con pazienza, amare tutti; e non quelle piccolezze che ci fanno tanto male, ma la magnanimità", ha ribadito Papa Francesco.

Infine il Papa ha impartito la Benedizione ed ha esortato i presenti con queste parole: "Pensate a tutti quelli a cui volete tanto bene: alla famiglia, agli amici, affinché la Benedizione scenda su di loro. Ma pensate anche ad alcuni a cui non volete tanto bene, alcuni che vi fanno del male, alcuni con i quali siete un po’ arrabbiati. Pensate anche a questi e che la Benedizione sia anche per loro".

L'Associazione dei Santi Pietro e Paolo fu fondata per volontà di Paolo VI che, nel 1970, scioglieva i Corpi Pontifici, tra cui la Guardia Palatina d'Onore, costituita da Pio IX nel 1850, per raccogliere, nella Casa del Papa, una qualificata rappresentanza dei fedeli di Roma desiderosi di manifestare alla Sede Apostolica la propria incondizionata fedeltà. Gli appartenenti al disciolto Corpo militare furono così chiamati ad aderire ad un nuovo organismo, Associazione Santi Pietro e Paolo, il cui Statuto veniva approvato da Papa Paolo VI nel 1971.

I membri dell'Associazione, articolata nelle Sezioni: Liturgica, Culturale, Caritativa e da una Segreteria Generale, dedicano il proprio tempo a diverse iniziative di volontariato organizzato, desiderosi di rendere una particolare testimonianza di vita cristiana, di apostolato e di fedeltà alla Sede Apostolica.





PAPA FRANCESCO AI GIOVANI: ANDATE CONTROCORRENTE E ABBIATE QUESTA FIEREZZA DI ANDARE PROPRIO CONTROCORRENTE

Città del Vaticano, 22 giugno 2013 (VIS). Come tutte le domeniche, Papa Francesco si è affacciato alla finestra del suo studio del Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro. Nell'introdurre la preghiera mariana il Papa ha ricordato le parole più incisive di Gesù: "'Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà'. (...) Ma che cosa significa 'perdere la vita per causa di Gesù'? Questo può avvenire in due modi - ha spiegato il Papa - esplicitamente confessando la fede o implicitamente difendendo la verità. I martiri sono l’esempio massimo del perdere la vita per Cristo. In duemila anni sono una schiera immensa gli uomini e le donne che hanno sacrificato la vita per rimanere fedeli a Gesù Cristo e al suo Vangelo. E oggi, in tante parti del mondo, ci sono tanti, tanti, - più che nei primi secoli - tanti martiri, che danno la propria vita per Cristo, che sono portati alla morte per non rinnegare Gesù Cristo. Questa è la nostra Chiesa".

"Oggi abbiamo più martiri che nei primi secoli! Ma c’è anche il martirio quotidiano, che non comporta la morte ma anch’esso è un 'perdere la vita' per Cristo, compiendo il proprio dovere con amore, secondo la logica di Gesù, la logica del dono, del sacrificio. Pensiamo - ha continuato Papa Francesco - quanti papà e mamme ogni giorno mettono in pratica la loro fede offrendo concretamente la propria vita per il bene della famiglia! (...) Quanti sacerdoti, frati, suore svolgono con generosità il loro servizio per il regno di Dio! Quanti giovani rinunciano ai propri interessi per dedicarsi ai bambini, ai disabili, agli anziani… Anche questi sono martiri! Martiri quotidiani, martiri della quotidianità! E poi ci sono tante persone, cristiani e non cristiani, che 'perdono la propria vita' per la verità. E Cristo ha detto 'io sono la verità', quindi chi serve la verità serve Cristo".

Il Santo Padre ha ricordato come San Giovanni Battista consacrasse tutto se stesso a Dio e morì a causa della verità. "Quante persone pagano a caro prezzo l’impegno per la verità! Quanti uomini retti preferiscono andare controcorrente, pur di non rinnegare la voce della coscienza, la voce della verità! Persone rette, che non hanno paura di andare controcorrente! E noi, non dobbiamo avere paura!".

Il Papa ha concluso rivolgendo questo invito ai giovani: "Non abbiate paura di andare controcorrente, quando ci vogliono rubare la speranza, quando ci propongono questi valori che sono avariati, valori come il pasto andato a male e quando un pasto è andato a male, ci fa male; questi valori ci fanno male. Dobbiamo andare controcorrente! E voi giovani, siate i primi: Andate controcorrente e abbiate questa fierezza di andare proprio controcorrente. Avanti, siate coraggiosi e andate controcorrente! E siate fieri di farlo!".



NELLA STAZIONE FERROVIARIA VATICANA I BAMBINI RE PER UN GIORNO

Città del Vaticano, 23 giugno 2013 (VIS). Questa mattina, dopo la recita dell'Angelus, Papa Francesco ha raggiunto la stazione ferroviaria vaticana per incontrare 250 bambini, dai 6 ai 10 anni, partecipanti all'iniziativa "Treno dei Bambini, un viaggio attraverso la bellezza", promossa dal Pontificio Consiglio della Cultura nell'ambito del "Cortile dei Bambini", in collaborazione con le Ferrovie dello Stato Italiane.

Il treno, proveniente da Milano, con tappe a Bologna e Firenze, è giunto poco dopo le 12:00 di questa mattina. La prima forte impressione è stata l'immensa cupola di San Pietro che ha dato il benvenuto ai bambini e l'emozione quando il treno è stato trainato da un locomotore diesel fino alla stazione ferroviaria del Vaticano. Mentre il treno entrava lentamente nella stazione di San Pietro, un misto di commozione, nervosismo e batticuore dava forma a questo momento tanto speciale.

Infine le porte del treno si sono aperte e i bambini protagonisti della giornata, accompagnati dai familiari e dai maestri, hanno calcato il suolo vaticano. Papa Francesco è giunto alle 12:20, ha salutato i bambini e ha chiacchierato con loro, rivolgendo alcune domande sul viaggio, fra risate, baci e abbracci. La stazione ferroviaria vaticana era colma della gioia dei bambini che per un giorno sono state autentiche stelle, catturando tutta l'attenzione del Papa che li ha trattati da piccoli re.

Il progetto "Treno dei Bambini. Un viaggio attraverso la bellezza" ha il fine di avvicinare i bambini segnati da esperienze di difficile inserimento nella società e con problematiche psico-sociali, alla comunicazione visiva e al linguaggio delle immagini attraverso la visita di opere artistiche - in particolare la Basilica di San Pietro in Vaticano e il Duomo delle diverse città - e attraverso laboratori didattici.



PAPA FRANCESCO: LA CHIESA SERVE L'UOMO, AMA L'UOMO, CREDE NELL'UOMO

Città del Vaticano, 22 giugno 2013 (VIS). Questa mattina, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre ha ricevuto cinquemila pellegrini della Diocesi di Brescia, venuti a Roma in occasione dell'Anno della Fede e nella ricorrenza del 50° anniversario dell'elezione al Pontificato di Papa Paolo VI. Il Papa si è soffermato nel suo discorso su tre aspetti fondamentali della testimonianza e del magistero di Papa Paolo VI: l'amore a Cristo, l'amore alla Chiesa e l'amore all'uomo.

"Paolo VI - ha detto Papa Francesco - ha saputo testimoniare, in anni difficili, la fede in Gesù Cristo. (...) L’amore totale a Cristo emerge in tutta la vita di Montini, anche nella scelta del nome come Papa, da lui motivata con queste parole: è l’Apostolo 'che in modo supremo amò Cristo, che in sommo grado desiderò e si sforzò di portare il Vangelo di Cristo a tutte le genti, che per amore di Cristo offrì la sua vita'. (...) Un profondo amore a Cristo non per possederlo, ma per annunciarlo. - ha continuato il Papa - Questa parole appassionate sono parole grandi. Ma io vi confido una cosa: questo discorso a Manila, ma anche quello a Nazaret, sono stati per me una forza spirituale, mi hanno fatto tanto bene nella vita. E io torno a questo discorso, torno e ritorno, perché mi fa bene sentire questa parola di Paolo VI oggi. E noi: abbiamo lo stesso amore a Cristo? È il centro della nostra vita? Lo testimoniamo nelle azioni di ogni giorno?"

Come secondo punto, Papa Francesco ha sottolineato l’amore alla Chiesa di Papa Paolo VI: "un amore appassionato, l’amore di tutta una vita, gioioso e sofferto, espresso fin dalla sua prima Enciclica, 'Ecclesiam suam'. Paolo VI (...) ha amato la Chiesa e si è speso per lei senza riserve. (...) Questo è il cuore di un vero Pastore, di un autentico cristiano, di un uomo capace di amare!".

L'Esortazione apostolica 'Evangelii nuntiandi' è "per me - ha sottolineato Papa Francesco - il documento pastorale più grande che è stato scritto fino a oggi. (...) Paolo VI aveva una visione ben chiara che la Chiesa è una Madre che porta Cristo e porta a Cristo". Il Papa ha presentato ai fedeli questo interrogativo: "Siamo veramente Chiesa unita a Cristo, per uscire e annunciarlo a tutti, anche e soprattutto a quelle che io chiamo le 'periferie esistenziali', o siamo chiusi in noi stessi, nei nostri gruppi, nelle nostre piccole chiesuole? O amiamo la Chiesa, grande, la Chiesa madre, la Chiesa che ci invia in missione e ci fa uscire da noi stessi?".

Nel citare il terzo elemento, l'amore per l'uomo, Papa Francesco ha detto: "Anche questo è legato a Cristo: è la stessa passione di Dio che ci spinge ad incontrare l’uomo, a rispettarlo, a riconoscerlo, a servirlo". Papa Francesco ha ricordato le parole che Papa Paolo VI pronunciò nell'ultima Sessione del Vaticano II: "'La religione del Dio che si è fatto Uomo s’è incontrata con la religione dell’uomo che si fa Dio. Che cosa è avvenuto? uno scontro, una lotta, un anatema?. (...) Tutta questa ricchezza dottrinale è rivolta in un'unica direzione: servire l'uomo (...), in ogni sua condizione, in ogni sua infermità, in ogni sua necessità. La Chiesa si è quasi dichiarata l'ancella dell'umanità'. E questo anche oggi ci dà luce, in questo mondo dove si nega l'uomo, dove si preferisce andare sulla strada dello gnosticismo, sulla strada del pelagianesimo, o del 'niente carne' - un Dio che non si è fatto carne -, o del 'niente Dio' - l'uomo prometeico che può andare avanti -. Noi in questo tempo possiamo dire le stesse cose di Paolo VI: la Chiesa è l'ancella dell'uomo, la Chiesa crede in Cristo che è venuto nella carne e perciò serve l'uomo, ama l'uomo, crede nell'uomo. Questa è l'ispirazione del grande Paolo VI".

"Cari amici, ritrovarci nel nome del Venerabile Servo di Dio Paolo VI ci fa bene! - ha detto infine il Papa - La sua testimonianza alimenta in noi la fiamma dell’amore per Cristo, dell’amore per la Chiesa, dello slancio di annunciare il Vangelo all’uomo di oggi, con misericordia, con pazienza, con coraggio, con gioia".



BEETHOVEN IN OCCASIONE DELL'ANNO DELLA FEDE

Città del Vaticano, 24 giugno 2013 (VIS). Nel pomeriggio di sabato, nell'Aula Paolo VI, ha avuto luogo un Gran Concerto promosso dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, in occasione dell'Anno della Fede. L'Arcivescovo Rino Fisichella, Presidente del Dicastero, ha salutato i presenti a nome del Santo Padre, che non ha potuto essere presente "per un'incombenza urgente e improrogabile", e ha dato lettura delle parole di ringraziamento di Papa Francesco agli organizzatori, ai cantanti, al Coro di Santa Cecilia, all'Orchestra Sinfonica della RAI ed al Direttore d'orchestra Juraj Valcuha. È stata eseguita la Sinfonia n. 9, in re minore, op. 125, di Ludwig van Beethoven.



INVIATI SPECIALI DEL SANTO PADRE IN REPUBBLICA CECA, SLOVACCHIA, ITALIA

Città del Vaticano, 22 giugno 2013 (VIS). Questa mattina è stata pubblicata la Lettera datata 10 maggio e redatta in latino - con la quale il Santo Padre nomina il Cardinale Josip Bozanic, Arcivescovo di Zagabria (Croazia), Suo Inviato Speciale alla celebrazione del 1.150° anniversario dell'arrivo dei Santi Cirillo e Metodio in territorio ceco, in programma, il 5 luglio 2013, a Velehrad, Repubblica Ceca.

La missione che accompagnerà il Cardinale è composta dal Monsignore Tomas Holub, della Diocesi di Hradec Králové, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Ceca e dal Padre Ladislao Nosek, S.I., Vicario parrocchiale della Parrocchia di Santo Stefano a Praga e Cappellano in alcune scuole cattoliche ceche.

Questa mattina è stata anche pubblicata la Lettera del Santo Padre - datata 10 maggio e redatta in latino - con la quale il Santo Padre nomina il Cardinale Franc Rodé, C.M., Prefetto emerito della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, Suo Inviato Speciale alla celebrazione del 1150° anniversario dell'arrivo dei Santi Cirillo e Metodio in territorio slovacco, in programma il 5 luglio 2013, a Nitra, Slovacchia.

La missione che accompagnerà il Cardinale è composta dal Monsignore Vladimir Stahovec, della Diocesi di Roznava, attualmente Rettore del Pontificio Collegio dei Santi Cirillo e Metodio a Roma e da Don Martin Krakara, della Diocesi di Zilina, Cappellano incaricato dalla Diocesi di Roma, della pastorale per gli slovacchi ivi residenti.

Questa mattina è stata pubblicata inoltre la Lettera del Santo Padre - datata 25 maggio - con la quale il Papa nomina il Cardinale Francesco Monterisi, Arciprete emerito della Basilica Papale di San Paolo fuori le mura, Suo Inviato Speciale alla celebrazione di chiusura del VI centenario del ritrovamento della statua della "Madonna della Libera", in programma il 2 luglio 2013, nel Santuario di Cercemaggiore, Campobasso (Italia).



UDIENZE

Città del Vaticano, 24 giugno 2013 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

Oggi pomeriggio il Santo padre riceverà il Cardinale Albert Malcolm Patabendige Don Ranjith, Arcivescovo di Colombo (Sri Lanka).

Sabato 22 giugno il Santo Padre ha ricevuto in udienza:

- Sua Altezza Fra’ Mattew Festing, principe e Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta, e Seguito.

- La Signora Rosandić Šarić, già Ambasciatore di Croazia in Argentina

- Padre François-Xavier Dumortier, S.J., Rettore della Pontificia Università Gregoriana

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 24 giugno 2013 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Mario Léon Dorado, O.M.I., Prefetto Apostolico del Sahara Occidentale, finora Amministratore della medesima Prefettura Apostolica.

Sabato 22 giugno il Santo Padre:

- Ha nominato il Reverendo Bernard Taiji Katsuya, Vescovo della Diocesi di Sapporo (superficie: 83.452; popolazione: 5.518.088; cattolici: 17.619; sacerdoti: 56; religiosi: 308), Giappone. Il Vescovo eletto è nato a Muroran-Hokkaido (Giappone) nel 1955 ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. Dal 1986 al 1989 è stato Coadiutore di Konopporo (Sapporo); dal 1989 al 1992 Parroco di Naganuma, Yubari (Sapporo); dal 1992 al 1998 Parroco di Teine (Sapporo); dal 1999 al 2003 Parroco a Sapporo e Direttore dell’Asilo Maria – Hanakawa; dal 2003 al 2004 Parroco di Maruyama (Sapporo) e Direttore dell’Asilo
Sayuri-Maruyama; dal 2004 Parroco di Kita Hiroshima (Sapporo) e Direttore dell’Asilo degli Angeli, Kita Hiroshima; dal 2006 Co-direttore dell’Ente Scolastico Cattolico dell’Hokkaido; dal 2008 Responsabile del Distretto di Sapporo; dal 2012 Parroco sostituto di Tsukisamu.

- Ha accettato la rinuncia all’ufficio di Ausiliare della Diocesi di Rockville Centre (Stati Uniti d'America), presentata dal Vescovo John C. Dunne, per raggiunti limiti d'età.


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