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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 21 luglio 2014

PROGRAMMA VISITA PASTORALE DI PAPA FRANCESCO A CASERTA

Città del Vaticano, 21 luglio 2014 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il programma della Visita Pastorale de Santo Padre a Caserta (Italia), sabato 26 luglio prossimo.

Il Santo Padre partirà in elicottero dall'eliporto del Vaticano alle 15:00 per atterrare, 45 minuti dopo, nell’eliporto della Scuola Sottufficiali dell’Aeronautica Militare, presso la Reggia di Caserta. Alle 16:00 Papa Francesco incontrerà i sacerdoti della diocesi nel Circolo Ufficiali dell’Aeronautica Militare nella Reggia di Caserta ed alle 18:00 celebrerà la Santa Messa sulla Piazza davanti alla Reggia. Alle 19:30 il Santo Padre ripartirà alla volta del Vaticano dove l'arrivo è previsto alle 20:15.

IMITARE LA PAZIENZA DI DIO, CON IL SOSTEGNO DI UNA INCROLLABILE FIDUCIA NELLA VITTORIA FINALE DEL BENE, CIOÈ DI DIO

Città del Vaticano, 21 luglio 2014 (VIS). Alle 12:00 di ieri, il Santo Padre Francesco si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l'Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro. Nell'introdurre la preghiera mariana, Papa Francesco si è soffermato sulla parabola evangelica del buon grano e della zizzania, che affronta il problema del male nel mondo e mette in risalto la pazienza di Dio. "La scena si svolge in un campo - ha detto il Papa - dove il padrone semina il grano; ma una notte arriva il nemico e semina la zizzania, termine che in ebraico deriva dalla stessa radice del nome 'Satana' e richiama il concetto di divisione. Tutti sappiamo che il demonio è uno 'zizzaniatore', colui che cerca sempre di dividere le persone, le famiglie, le nazioni e i popoli. I servitori vorrebbero subito strappare l’erba cattiva, ma il padrone lo impedisce con questa motivazione: 'Perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano'".

"L’insegnamento della parabola è duplice - ha spiegato Papa Francesco - Anzitutto dice che il male che c’è nel mondo non proviene da Dio, ma dal suo nemico, il Maligno. (...) Questo nemico è astuto: ha seminato il male in mezzo al bene, così che è impossibile a noi uomini separarli nettamente; ma Dio, alla fine, potrà farlo. E qui veniamo al secondo tema: la contrapposizione tra l’impazienza dei servi e la paziente attesa del proprietario del campo, che rappresenta Dio. Noi a volte abbiamo una gran fretta di giudicare, classificare, mettere di qua i buoni, di là i cattivi… (...) Dio invece sa aspettare. Egli guarda nel 'campo' della vita di ogni persona con pazienza e misericordia: vede molto meglio di noi la sporcizia e il male, ma vede anche i germi del bene e attende con fiducia che maturino. Dio è paziente, sa aspettare".

"L’atteggiamento del padrone è quello della speranza fondata sulla certezza che il male non ha né la prima né l’ultima parola. Ed è grazie a questa paziente speranza di Dio che la stessa zizzania, cioè il cuore cattivo con tanti peccati, alla fine può diventare buon grano. Ma attenzione: la pazienza evangelica non è indifferenza al male; non si può fare confusione tra bene e male! Di fronte alla zizzania presente nel mondo il discepolo del Signore è chiamato a imitare la pazienza di Dio, alimentare la speranza con il sostegno di una incrollabile fiducia nella vittoria finale del bene, cioè di Dio. Alla fine, infatti, il male sarà tolto ed eliminato: al tempo della mietitura, cioè del giudizio, i mietitori eseguiranno l’ordine del padrone separando la zizzania per bruciarla. (...) Alla fine saremo tutti giudicati con lo stesso metro con cui abbiamo giudicato: la misericordia che avremo usato verso gli altri sarà usata anche con noi. Chiediamo alla Madonna, nostra Madre - ha concluso il Papa - di aiutarci a crescere nella pazienza, nella speranza e nella misericordia con tutti i fratelli".

APPELLO PER LE COMUNITÀ CRISTIANE IN MEDIO ORIENTE

Città del Vaticano, 21 luglio 2014 (VIS). "Ho appreso con preoccupazione le notizie che giungono dalle Comunità cristiane a Mossul (Iraq) e in altre parti del Medio Oriente, dove esse, sin dall’inizio del cristianesimo, hanno vissuto con i loro concittadini offrendo un significativo contributo al bene della società" - ha detto il Papa dopo la recita dell'Angelus - Oggi sono perseguitate; i nostri fratelli sono perseguitati, sono cacciati via, devono lasciare le loro case senza avere la possibilità di portare niente con loro. A queste famiglie e a queste persone voglio esprimere la mia vicinanza e la mia costante preghiera. Carissimi fratelli e sorelle tanto perseguitati, io so quanto soffrite, io so che siete spogliati di tutto. Sono con voi nella fede in Colui che ha vinto il male!".

"E a voi, qui in piazza e a quanti ci seguono per mezzo della televisione, rivolgo l’invito a ricordare nella preghiera queste comunità cristiane. Vi esorto, inoltre, a perseverare nella preghiera per le situazioni di tensione e di conflitto che persistono in diverse zone del mondo, specialmente in Medio Oriente e in Ucraina. Il Dio della pace susciti in tutti un autentico desiderio di dialogo e di riconciliazione. La violenza non si vince con la violenza. La violenza si vince con la pace! Preghiamo in silenzio, chiedendo la pace; tutti, in silenzio…. Maria Regina della pace, prega per noi!".

"IL TERRORISMO È UNA FOLLIA, SA SOLTANTO UCCIDERE"

Città del Vaticano, 19 luglio 2014 (VIS). Venerdì 18 luglio, nel ventesimo anniversario dell'attentato contro la sede dell'Amia (Associación Mutual Israelita Argentina), a Buenos Aires (18 luglio 1994), che causò 85 vittime ed oltre 200 feriti, il Santo Padre ha indirizzato un video-messaggio alla comunità israelita argentina per esprimere la sua vicinanza a tutti i familiari delle vittime.
"Il terrorismo è una follia. - afferma Papa Francesco - Il terrorismo sa soltanto uccidere, non sa costruire, distrugge. Sono vicino a tutti coloro che hanno avuto le vite stroncate, le speranze distrutte, rovinate. (...) Buenos Aires è una città che ha bisogno di piangere, che ancora non ha pianto abbastanza. A rischio di cadere in un luogo comune, lo ripeto: abbiamo bisogno di piangere. Siamo molto inclini ad archiviare le cose, a non farci carico delle storie, delle sofferenze, delle cose che potevano essere belle e non lo sono state. Per questo ci costa tanto intraprendere la strada della giustizia, per affrontare i danni che tale tragedia ha inflitto alla società. Con la mia vicinanza e la mia preghiera per tutte le vittime, oggi esprimo anche l'aspirazione alla giustizia. Si faccia giustizia. Che Dio benedica tutti, le istituzioni e le famiglie. E che Dio conceda la pace a quanti morirono in questo atto di follia".

IL CARDINALE SANDRI AI CRISTIANI ORIENTALI: LE VOSTRE LACRIME SONO LE NOSTRE, MA NOI CONDIVIDIAMO LA STESSA SPERANZA CHE È CRISTO

Città del Vaticano, 21 luglio 2014 (VIS). Nella giornata di ieri, nella Cattedrale maronita di Los Angeles (Stati Uniti d'America), il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha celebrato la Santa Messa per la festa di San Charbel e di Sant'Elia, che i libanesi maroniti celebrano in tutto il mondo la terza domenica di luglio. Alla celebrazione eucaristica hanno preso parte circa quattrocento fedeli delle Chiese Orientali.

Il Cardinale Sandri - rende noto un Comunicato della Congregazione per le Chiese Orientali - si è fatto interprete, nell'omelia, dell'immenso dolore per la sorte disperata di tante persone innocenti fra le quali le più colpite sono i cristiani di Mossul (Iraq) e di Aleppo (Siria). "Le loro case e chiese sono state saccheggiate e incendiate. Se essi sono oggi i più minacciati, è tutta la regione che è nell'insicurezza, purtroppo favorita dall'indifferenza di molti". Non dimenticando che la Palestina "è in lacrime" e che i suoi abitanti non possono essere cristiani in serenità e dignità, il Cardinale ha affermato: "Le loro lacrime sono le nostre, ma noi condividiamo la stessa Speranza che è Cristo; e Gesù Cristo è fedele. Per questo perseveriamo insieme nello stesso cammino".

Dopo aver dato lettura dell'appello in favore dei cristiani perseguitati lanciato da Papa Francesco nell'Angelus di ieri, il Cardinale ha invitato alla preghiera silenziosa ed ha rinnovato tutta la vicinanza della Congregazione per le Chiese Orientali a quanti sono gravemente colpiti dall’odio e dalla violenza, in particolare ai Patriarchi Siro-cattolico e Caldeo, che sono accanto ai loro fedeli con gli altri vescovi per condividere la sofferenza e la perseveranza nella difesa dei diritti umani e della libertà religiosa anche per i cristiani, che non sono stranieri in Oriente: là è nato il cristianesimo; là hanno mantenuto la fede per due millenni, edificando come cittadini generosi il bene delle rispettive nazioni; là devono poter continuare a dare il proprio contributo alla comunità umana.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 21 luglio 2014 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Joseph Gébara, Vescovo dell'Eparchia di Nossa Senhora do Paraíso em São Paulo dei Greco-Melkiti (cattolici: 436.000; sacerdoti: 11; religiosi: 4; diaconi permanenti: 3), Brasile. Finora Vescovo Coadiutore della medesima circoscrizione ecclesiastica, succede al Vescovo Farès Maakaroun, M.S.P., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Eparchia presentata in conformità al canone 210, paragrafo 1 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali.

Sabato 19 luglio, il Santo Padre ha nominato il Cardinale Ennio Antonelli, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Famiglia, Suo Inviato Speciale alla consacrazione del nuovo Santuario di San Gabriele dell’Addolorata (Teramo, Italia), in programma il 21 settembre 2014.
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