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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 31 gennaio 2003

COMMISSIONE CONGIUTA PER IL DIALOGO TEOLOGICO


CITTA' DEL VATICANO, 31 GEN. 2003 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi è stato reso pubblico un Comunicato nel quale si legge che: "I Rappresentanti della Chiesa Cattolica e delle Chiese Ortodosse d'Oriente, delegati dalle rispettive Chiese, hanno partecipato ad un Incontro svoltosi dal 27 al 29 gennaio, in qualità di Membri del Comitato Preparatorio della Commissione Congiunta Internazionale per il Dialogo fra Chiesa Cattolica e Chiese Ortodosse d'Oriente, sotto la presidenza del Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e del Metropolita Amba Bishoy di Damiette, Segretario Generale del Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Copta".

"L'Incontro ha avuto luogo a Roma, Italia, presso gli uffici del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, in risposta ad una Lettera del Cardinale Kasper, datata 10 settembre 2002, indirizzata a tutti i Capi delle Chiese Ortodosse d'Oriente, invitati ad impegnarsi in un dialogo ufficiale con la Chiesa Cattolica. Le Chiese Ortodosse d'Oriente sono: Patriarcato Copto Ortodosso d'Egitto, Patriarcato Siro Ortodosso d'Antiochia, Chiesa Apostolica Armena (Catholicossato di Tutti gli Armeni), Chiesa Apostolica Armena (Catholicossato di Cilicia), Chiesa Ortodossa d'Etiopia, Chiesa Ortodossa Sira del Malankar e Chiesa Ortodossa d'Eritrea".

Nel suo discorso d'apertura, il Cardinale Kasper, ha accolto i partecipanti con queste parole: "Apprezzo grandemente la vostra disponibilità a prendere parte a questo Incontro, che speriamo possa essere un nuovo e promettente passo del nostro viaggio verso la piena comunione" e riferendosi al lavoro svolto in passato, ha affermato: "Questo Incontro non è il primo, né sarà l'ultimo lungo il cammino della nostra avventura ecumenica. Sono stati compiuti progressi notevoli negli anni precedenti, ed ancora molto rimane da fare negli anni futuri".

"Il Comitato preparatorio ha fissato ufficialmente regole relative alla scelta dei Membri della Commissione Congiunta Internazionale per il Dialogo Teologico fra la Chiesa Cattolica e le Chiese Ortodosse d'Oriente ed ha preparato il piano di lavoro, i programmi e le procedure, le metodologie e l'agenda della Commissione Congiunta. Il primo Incontro della Commissione Congiunta è fissato per la fine di gennaio 2004".
CON-UC/DIALOGO COMMISSIONE CONGIUNTA/KASPER VIS 20030131 (340)

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL PAPA PER IL MESE DI FEBBRAIO


CITTA' DEL VATICANO, 31 GEN. 2003 (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Giovanni Paolo II per il mese di febbraio è la seguente: "Per ogni cristiano, perché, prendendo consapevolezza della preoccupante condizione dei popoli che ancora soffrono la fame e la sete, sia mosso a una maggiore solidarietà verso i fratelli".

L'intenzione Missionaria è la seguente: "Per la Chiesa in Malesia, Singapore e Brunei perché, rimanendo aperta al dialogo con i seguaci delle altre religioni, non venga meno alla propria impegnativa missione evangelizzatrice".
GPII-INTENZIONI PREGHIERA/FEBBRAIO/… VIS 20030131 (100)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 31 GEN. 2003 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato l'Arcivescovo Antonio Ciliberti, finora Arcivescovo di Matera-Irsina (Italia), Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace (superficie: 1.604; popolazione: 249.426; cattolici: 245.313; sacerdoti: 195; religiosi: 290; diaconi permanenti: 19), Italia. L'Arcivescovo Ciliberti succede all'Arcivescovo Antonio Cantisani, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/…/CILIBERTI:CANTISANI VIS 20030131 (70)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 31 GEN. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Signor Rafic Hariri, Presidente del Consiglio dei Ministri del Libano, con la Consorte e Seguito.

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regioni Centro Ovest e Nord II), in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L'Arcivescovo Maurilo Sebastião Ramos Krieger, S.C.I., di Florianópolis.

- L'Arcivescovo Alberto Taveira Corrêa, di Palmas.

- Il Vescovo Jayme Henrique Chemello, di Pelotas.

- Il Vescovo Lino Vomboemmel, O.F.M., di Santarém.

- Il Vescovo Aloísio Hilário de Pinho, F.D.P., di Jataí.

- Il Cardinale Michele Giordano, Arcivescovo di Napoli (Italia) e Seguito.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP:AL/…/… VIS 20030131 (110)

giovedì 30 gennaio 2003

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 30 GEN. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Colorado Springs (Stati Uniti d'America), presentata dal Vescovo Richard Charles Hanifen, in conformità al canone 402, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico. Gli succede il Vescovo Michael John Sheridan, finora Vescovo Coadiutore della medesima sede.
RE:NER/…/HANIFEN:SHERIDAN VIS 20030130 (60)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 30 GEN. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Monsignor Raffaello Funghini, Decano del Tribunale della Rota Romana, accompagnato dai Prelati Uditori.

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regioni Centro Ovest e Nord II), in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Cardinale José Freire Falcão, Arcivescovo di Brasília, con gli Ausiliari Vescovo Raimundo Damasceno Assis, Vescovo Jesus Rocha e Vescovo João Evangelista Martins Terra, S.I.

- L'Arcivescovo Washington Cruz, C.P., di Goiânia.
AP:AL/…/… VIS 20030130 (80)

ROTA ROMANA: MAI DIMENTICARE SACRAMENTALITÀ MATRIMONIO


CITTA' DEL VATICANO, 30 GEN. 2003 (VIS). Al termine della Santa Messa celebrata nella Cappella Paolina in Vaticano, in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Giudiziario del Tribunale della Rota Romana, il Decano, i Prelati Uditori, i Promotori di Giustizia, i Difensori del Vincolo, gli Officiali e gli Avvocati sono stati ricevuti in udienza dal Santo Padre che ha rivolto loro un discorso, in qualità di "giudice supremo in tutto l'orbe cattolico" come recita il Canone 1442 del Codice di Diritto Canonico.

Nel suo discorso alla Rota Romana, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricordato che le richieste di annullamento di matrimonio comprendono la maggioranza dei casi presentati al Tribunale e, riferendosi alle parole pronunciate da Monsignor Raffaele Funghini, Decano del Tribunale della Rota Romana, il Papa ha sottolineato "la profonda crisi che attualmente investe il matrimonio e la famiglia".

Attualmente sembra esserci un "offuscamento", ha affermato il Papa, "tra i contraenti di ciò che comporta, nella celebrazione del matrimonio cristiano, la sacramentalità del medesimo, oggi assai frequentemente disattesa nel suo intimo significato, nel suo intrinseco valore soprannaturale". Il Papa ha voluto anche richiamare l'attenzione sul "peculiare rapporto che il matrimonio dei battezzati ha con il mistero di Dio, un rapporto che (…) assume la dignità di 'sacramento'".

Il Santo Padre ha inoltre ribadito che "Il nesso tra la secolarizzazione e la crisi del matrimonio e della famiglia è fin troppo evidente", come evidente è "la crisi sul senso di Dio e sul senso del bene e del male morale" che porta all'offuscamento. Occorre, ha sottolineato ancora il Santo Padre "riscoprire la dimensione trascendente che è intrinseca alla verità piena sul matrimonio e sulla famiglia, superando ogni dicotomia tendente a separare gli aspetti profani da quelli religiosi, quasi che esistessero due matrimoni: uno profano ed un altro sacro. (…) Perciò, la trascendenza è insita nell'essere stesso del matrimonio, già dal principio", dalla creazione dell'uomo "a immagine e somiglianza di Dio".

"Purtroppo," - ha lamentato il Pontefice - "per effetto del peccato originale, ciò che è naturale nel rapporto tra l'uomo e la donna rischia di essere vissuto in modo non conforme al piano e alla volontà di Dio e l'allontanamento da Dio implica di per sé una proporzionale disumanizzazione di tutte le relazioni familiari". Tuttavia, ha affermato il Santo Padre, Gesù ha redento l'umanità e mediante la redenzione "l'unione tra l'uomo e la donna (…) viene realmente inserita nello stesso mistero dell'alleanza di Cristo con la Chiesa. (…) L'intrinseco nesso tra il matrimonio (…) e l'unione del Verbo incarnato con la Chiesa si mostra in tutta la sua efficacia salvifica mediante il concetto di sacramento". Il Papa ha quindi sottolineato che: "L'umano e il divino s'intrecciano in modo mirabile".

"L'odierna mentalità, altamente secolarizzata" - ha detto ancora il Papa - "tende ad affermare i valori umani dell'istituto familiare staccandoli dai valori religiosi e proclamandoli del tutto autonomi da Dio". Il Papa ha ribadito che la domanda posta fin troppo spesso oggigiorno - "Perché si deve essere sempre fedeli all'altro coniuge? (…) si trasforma in dubbio esistenziale nelle situazioni critiche". Affermando che le difficoltà coniugali "possono essere di varia indole, ma tutte sfociano alla fine in un problema di amore", il Santo Padre ha detto: "Perciò, il precedente interrogativo si può riformulare così: perché bisogna sempre amare l'altro, anche quando tanti motivi, apparentemente giustificativi, indurrebbero a lasciarlo?".

Molte buone risposte si possono dare a questa domanda, ha detto il Papa, ma se i coniugi ricordano che il matrimonio è "dono reciproco" dato da Dio, allora essi devono ricordarsi di ricorrere Dio nelle difficoltà e riconoscere che "Dio è fedele!", per cui "anche nei casi più duri, è quindi a Dio che bisogna ricorrere, nella certezza di riceverne l'aiuto".

Il Santo Padre ha ricordato ai presenti che "La considerazione della sacramentalità mette in risalto la trascendenza della vostra funzione. (…) Il senso religioso deve pertanto permeare tutto il vostro lavoro. (…) Non c'è spazio nella Chiesa per una visione meramente immanente e profana del matrimonio, semplicemente perché tale visione non è teologicamente e giuridicamente vera".

Il Papa ha quindi esortato i presenti a "prendere molto sul serio l'obbligo formalmente imposto al giudice dal canone 1676, di favorire e cercare attivamente la possibile convalidazione del matrimonio e la riconciliazione. (…) Occorre creare una sinergia che coinvolga tutti nella Chiesa: i Pastori d'anime, i giuristi, gli esperti nelle scienze psicologiche e psichiatriche, gli altri fedeli".

A conclusione del suo discorso il Papa ha rivolto l'attenzione ad "alcuni equivoci, sia in sede di ammissione alle nozze che di giudizio sulla loro validità" ed in merito ha affermato: "La Chiesa non rifiuta la celebrazione delle nozze a chi è 'bene dispositus', anche se imperfettamente preparato dal punto di vista soprannaturale, purché abbia la retta intenzione di sposarsi seconda la realtà naturale della coniugalità".

Ribadendo che il matrimonio è una realtà sia sacramentale che naturale, il Papa ha detto che: "Questa verità non deve essere dimenticata al momento di delimitare l'esclusione della sacramentalità e l'errore determinante circa la dignità sacramentale come eventuali capi di nullità. Per le due figure è decisivo tener presente che un atteggiamento dei nubendi che non tenga conto della dimensione soprannaturale nel matrimonio, può renderlo nullo solo se ne intacca la validità sul piano naturale nel quale è posto lo stesso segno sacramentale".
AC/ROTA ROMANA:MATRIMONIO/… VIS 20030130 (900)

mercoledì 29 gennaio 2003

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2003 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha creato la nuova Provincia Ecclesiastica di Samarinda, (Indonesia), dividendola dalla Provincia Ecclesiastica di Pontianak. La nuova Provincia Ecclesiastica comprenderà le Diocesi suffraganee di Banjarmasin, Palangkaraya e Tanjung Selor.

- Ha nominato il Vescovo Sului Hajang Hau, M.S.F., primo Arcivescovo Metropolita di Samarinda, (superficie: 114.810; popolazione: 1.538.601; cattolici: 100.000), Indonesia. L'Arcivescovo è stato finora Vescovo della stessa sede.

- Ha nominato il Reverendo Harold Anthony Perera, finora Direttore del filosofato del Seminario Maggiore Nazionale, Vescovo di Ratnapura (superficie: 4.968; popolazione: 1.766.890; cattolici: 25.525; sacerdoti: 27; religiosi: 88), Sri Lanka. Il Vescovo eletto è nato nel 1951 a Bopitiya (Sri Lanka) ed è stato ordinato sacerdote nel 1980.

- Ha nominato il Reverendo Abraha Desta, attuale Cancelliere e Segretario Generale del Segretariato Cattolico dell'Eparchia di Adigrat, (Etiopia), Vicario Apostolico di Meki (superficie: 156.600; popolazione: 5.474.070; cattolici: 20.107; sacerdoti: 29; religiosi: 49), Etiopia. Il Vescovo eletto è nato nel 1951 a Medea-Sebea (Etiopia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1980.
ECE:NER/…/SULUI:PERERA:DESTA VIS 20030129 (170)

DOCUMENTO RELATIVO RIFLESSIONE CRISTIANA SUL "NEW AGE"


CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2003 (VIS). Lunedì 3 febbraio, alle ore 11:30, nella Sala Stampa della Santa Sede, avrà luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Documento "Gesù Cristo portatore dell'acqua viva. Una riflessione cristiana sul 'New Age'".

Il Cardinale Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e l'Arcivescovo Michael Louis Fitzgerald, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso, presenteranno il Documento preparato dai loro Dicasteri. Interverranno alla Conferenza Stampa anche Don Peter Fleetwood, del Segretariato del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE); la Dottoressa Teresa Osório Gonçalves, Officiale del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso e Coordinatrice del gruppo di lavoro su Sette e nuovi Movimenti Religiosi.
OP/PRESENTAZIONE/POUPARD:FITZGERALD VIS 20030129 (110)

SIGNORE, DAMMI SAPIENZA PER CONOSCERE COSA È GRADITO A DIO


CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2003 (VIS). Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale di oggi, tenutasi nell'Aula Paolo VI, con la partecipazione migliaia di pellegrini, al Cantico "Signore, dammi la sapienza", del 9° Libro della Sapienza di Salomone, il quale, ha precisato il Papa, "nella tradizione biblica è considerato il re giusto e il sapiente per eccellenza".

Il Libro della Sapienza, ha spiegato il Papa, è "uno scritto dell'Antico Testamento composto in greco forse ad Alessandria d'Egitto, alle soglie dell'era cristiana. (…) Tre sono sostanzialmente i percorsi di pensiero teologico che questo libro ci propone: l'immortalità beata come approdo finale dell'esistenza del giusto; la sapienza come dono divino e guida della vita e delle scelte del fedele; la storia della salvezza, soprattutto l'evento fondamentale dell'esodo dall'oppressione egizia, come segno di quella lotta tra bene e male, che sfocia in una piena salvezza e redenzione".

Il Re Salomone, ha affermato il Santo Padre, "ha nella notte un sogno-rivelazione. Alla richiesta stessa di Dio, che lo invita a chiedergli un dono, egli risponde: 'Concedi al tuo servo un cuore docile perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male'".

Come leggiamo nel Cantico, ha detto ancora Giovanni Paolo II, l'implorazione di Re Salomone: "'Dammi la sapienza… Mandala dai cieli santi, dal tuo trono glorioso'. (…) Questa sapienza, non è solo conoscenza, talento o abilità, ma piuttosto è la condivisione dei pensieri di Dio stesso. Infatti il Re Salomone chiede al Signore di dotarlo del dono della sapienza così da poter 'conoscere che cosa è gradito agli occhi del Signore e ciò che è conforme ai suoi decreti'".

"Senza la sapienza" - ha ribadito il Santo Padre - "noi siamo nulla. Ma la sapienza ci conduce alla santità e alla rettitudine. Ci permette di comprendere la storia e ci aiuta a vedere oltre le apparenze e ad apprezzare il significato più profondo della vita. Con Salomone, chiediamo al Signore il dono della sapienza, per illuminare il nostro cuore e il nostro spirito in modo a Lui gradito".

Sull'esempio di Salomone, ha ricordato il Santo Padre a conclusione della catechesi di oggi, dobbiamo aspirare alla sapienza, amandola come l'amò Salomone, che confessa: "'Questa (cioè la sapienza) ho amato e ricercato fin dalla mia giovinezza, ho cercato di prendermela come sposa, mi sono innamorato della sua bellezza'".
AG/SAPIENZA/… VIS 20030129 (410)

martedì 28 gennaio 2003

"PROGRESSI" FRA CATTOLICI E CHIESE ORTODOSSE D'ORIENTE


CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2003 (VIS). Questa mattina, in Vaticano, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto in Udienza i Membri del Comitato preparatorio per l'attivazione di un dialogo teologico fra la Chiesa Cattolica e tutte le Antiche Chiese d'Oriente.

Il Papa ha rivolto parole di saluto ai Rappresentanti delle Chiese Ortodosse d'Oriente e ai "venerabili Fratelli, Capi delle Chiese da voi rappresentate", ed ha detto di ricordare "con gratitudine le varie opportunità in cui ho potuto incontrarvi e rafforzare i legami di carità fra di noi". Il Santo Padre ha dato il benvenuto ai Membri cattolici del Comitato preparatorio "che rappresentano varie comunità dell'Oriente e dell'Occidente".

"Notevoli progressi ecumenici sono stati compiuti fra la Chiesa Cattolica e le diverse Chiese d'Oriente", ha affermato il Santo Padre. "Siamo giunti a chiarimenti essenziali riguardo alle tradizionali controversie sulla Cristologia, e ciò ci ha consentito di professare insieme la fede che abbiamo in comune. (…) Che i vostri sforzi per istituire una Commissione Congiunta per il Dialogo Teologico, siano un passo in avanti verso la piena comunione nella verità e nella carità".

"Molti di voi provengono dal Medio Oriente e dai Paesi confinanti" - ha concluso Giovanni Paolo II. "Preghiamo insieme affinché questa regione sia preservata dalla minaccia della guerra e da ulteriori violenze. Che la nostra azione ecumenica sia sempre volta all'edificazione di una 'civiltà dell'amore', fondata sulla giustizia, la riconciliazione e la pace".
AC/DIALOGO CATTOLICI:ORTODOSSI/… VIS 20030128 (230)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regioni Centro-Ovest e Nord II), in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L'Arcivescovo Vicente Joaquim Zico, C.M., di Belém do Pará con l'Ausiliare Vescovo Carlo Verzeletti.

- Il Vescovo José da Silva Chaves, di Uruaçu.

- Il Vescovo Manoel Pestana Filho, di Anápolis.

- Il Vescovo José Carlos de Oliveira, C.SS.R., di Rubiataba-Mozarlândia.
AL/…/… VIS 20030128 (80)

CALENDARIO CELEBRAZIONI PRESIEDUTE DA GIOVANNI PAOLO II


CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2003 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha reso pubblico il calendario delle celebrazioni presiedute dal Santo Padre Giovanni Paolo II, dal 1° febbraio al 27 aprile 2003.

FEBBRAIO

- Sabato 1°: Festa della Presentazione del Signore e Settima Giornata della Vita Consacrata. Alle ore 17:30, nella Basilica Vaticana, Benedizione delle candele e processione. Santa Messa con i membri degli Istituti di Vita Consacrata e delle Società di Vita Apostolica.

- Martedì 11: Memoria della Beata Maria Vergine di Lourdes e Giornata Mondiale del Malato. Alle ore 16:30, nella Basilica Vaticana, Santa Messa per l'Opera Romana Pellegrinaggi e l'U.N.I.T.A.L.S.I., presieduta, a nome del Santo Padre, dal Cardinale Camillo Ruini. Al termine della Celebrazione il Santo Padre saluterà e benedirà i malati presenti in Basilica.

MARZO

- Mercoledì 5: Mercoledì delle Ceneri. Alle ore 16:30, nella Basilica di Santa Sabina, Santa Messa, benedizione e imposizione delle Ceneri.

- Venerdì 7: alle ore 11:00, nel Palazzo Apostolico, Concistoro per alcune Cause di Canonizzazione.

- Domenica 9: I Domenica di Quaresima. Alle ore 18:00 nella Cappella "Redemptoris Mater", Inizio degli Esercizi Spirituali per la Curia Romana.

- Sabato 15: alle ore 9:00, nella Cappella "Redemptoris Mater", Conclusione degli Esercizi Spirituali per la Curia Romana.

- Domenica 23: III Domenica di Quaresima. Alle ore 9:30, nella Basilica Vaticana, Beatificazione dei Servi di Dio: Pierre Bonhomme; María Dolores Rodríguez Sopeña; María Caridad Brader; Juana María Condesa Lluch; László Batthyány-Strattmann.

APRILE

- Domenica 13: Domenica delle Palme e della Passione del Signore. XVIII Giornata Mondiale della Gioventù. Alle ore 10:00, in Piazza San Pietro, Benedizione delle Palme e Processione. Santa Messa.

- Giovedì 17: Giovedì Santo. Alle ore 9:30, nella Basilica Vaticana, Santa Messa del Crisma. Alle ore 17:30, nella Basilica Vaticana, Inizio del Triduo Pasquale e Santa Messa nella Cena del Signore.

- Venerdì 18: Venerdì Santo. Alle ore 17:00, nella Basilica Vaticana, Celebrazione della Passione del Signore. Alle ore 21:15, al Colosseo, "Via Crucis".

- Sabato 19: Sabato Santo. Alle ore 20:00, nella Basilica Vaticana, Veglia Pasquale nella Notte Santa.

- Domenica 20: Domenica di Pasqua. Alle ore 10:30, in Piazza San Pietro, Santa Messa del Giorno e Benedizione "Urbi et Orbi".

- Domenica 27: II Domenica di Pasqua. Alle ore 10:00, in Piazza San Pietro, Beatificazione dei Servi di Dio: Giacomo Alberione; Marco D'Aviano; Maria Cristina Brando; Eugenia Ravasco; Maria Domenica Mantovani e Giulia Salzano.
GPII-CALENDARIO/FEBBRAIO-APRILE/… VIS 20030128 (410)

CELEBRAZIONE SANTA MESSA FESTA PRESENTAZIONE DEL SIGNORE


CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2003 (VIS). Un Comunicato dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, reso pubblico oggi, annuncia che il Santo Padre Giovanni Paolo II presiederà, nella Basilica Vaticana, la Celebrazione della Santa Messa nella Festa della Presentazione del Signore, alle ore 17:30 di sabato 1° febbraio 2003, Settima Giornata della Vita Consacrata.

Il Papa presiederà la Benedizione delle candele, la processione iniziale, la Liturgia della Parola, terrà l'omelia, guiderà il ringraziamento a Dio per il dono della vita consacrata e impartirà la Benedizione finale.

La Liturgia Eucaristica sarà celebrata dal Cardinale Eduardo Martínez Somalo, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Concelebreranno l'Eucaristia il Segretario, il Sotto-Segretario, i Capi Ufficio del Dicastero e i presbiteri membri del Consiglio Direttivo dell'Unione Superiori Generali.
OCL/PRESENTAZIONE DEL SIGNORE/… VIS 20030128 (150)

lunedì 27 gennaio 2003

CHE LO SPIRITO CI GUIDI SULLA VIA DELL'ECUMENISMO


CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2003 (VIS). Questa sera, alle 18:00, Festa della Conversione di San Paolo, il Santo Padre Giovanni Paolo II, con la partecipazione dei Rappresentanti di altre Chiese e Comunità Ecclesiali di Roma, ha celebrato i Secondi Vespri nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, per la chiusura della "Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani". Il Santo Padre ha rivolto parole di saluto agli "amati fratelli e sorelle delle Chiese e Comunità ecclesiali presenti a Roma, uniti dall'unico Battesimo nel Signore Gesù Cristo".

Giovanni Paolo II ha iniziato l'omelia ricordando che il tema della Settimana di Preghiera: "Noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta" è stato tratto dalla Seconda Lettera di San Paolo ai Corinzi ed ha affermato che: "A tutti i cristiani, pertanto, è chiesto di proseguire nel pellegrinaggio terreno senza lasciarsi sopraffare dalle difficoltà e dalle afflizioni, con la certezza di poter superare ogni ostacolo grazie all'aiuto e alla potenza che viene dall'Alto".

"Come cristiani" - ha proseguito il Pontefice - "siamo consapevoli di essere chiamati a rendere al mondo la testimonianza del 'glorioso Vangelo' che Cristo ci ha insegnato. In suo nome, uniamo i nostri sforzi per servire la pace e la riconciliazione, la giustizia e la solidarietà, specialmente al fianco dei poveri e degli ultimi della terra".

Rendendo grazie a Dio "per i tanti e abbondanti frutti che Egli, (….), ha profuso sul cammino dell'ecumenismo", il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricordato la Giornata di preghiera per la pace nel mondo, tenutasi ad Assisi un anno fa, e gli Incontri dell'anno passato con i Rappresentanti di altre Chiese, in particolare gli incontri con le Chiese Ortodosse e con l'Arcivescovo di Canterbury, Dottor Carey, "al termine del suo mandato".

"Al tempo stesso" - ha commentato il Papa - "non possiamo non riconoscere con realismo le difficoltà, i problemi e le delusioni che tuttora incontriamo. Succede così di avvertire a volte una certa stanchezza, una carenza di fervore, mentre vivo resta il dolore di non poter ancora condividere la Mensa eucaristica".

"Nell'attuale situazione dell'ecumenismo" - ha sottolineato il Pontefice - "è importante considerare che solo lo Spirito di Dio è in grado di darci la piena unità visibile. (…) Ecco perché va sottolineata l'importanza dell'ecumenismo spirituale. (…) Ciò non significa in alcun modo sminuire o addirittura trascurare il dialogo teologico, che ha recato abbondanti frutti negli ultimi decenni. (…) L'ecumenismo spirituale apre gli occhi e i cuori alla comprensione della verità rivelata, rendendoci capaci di riconoscerla e di accoglierla anche grazie alle argomentazioni degli altri cristiani".

Successivamente il Santo Padre ha sottolineato gli "incoraggianti segni di promettente ripresa della vita spirituale" nelle Comunità ecclesiali dell'Oriente e dell'Occidente. "Né vanno dimenticati" - ha aggiunto - "i casi in cui ecclesiastici di altre Chiese frequentano le Università cattoliche: ospiti dei nostri seminari, essi prendono parte alla vita degli studenti in conformità con la vigente disciplina ecclesiale".

Nelle frasi conclusive dell'omelia, il Santo Padre riferendosi al cammino dell'Ecumenismo, ha detto: "Proseguiamo, pertanto, con coraggio e pazienza su questo cammino, confidando nella potenza dello Spirito! Non spetta a noi fissare i tempi e le scadenze; ci basta la promessa del Signore".
HML/PREGHIERA UNITÀ CRISTIANI/… VIS 20030127 (540)

DISCORSO DEL PAPA INCONTRO MONDIALE FAMIGLIE A MANILA


CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2003 (VIS). Una delle celebrazioni principali del IV Incontro Mondiale delle Famiglie, inaugurato il 22 gennaio a Manila, si è svolta questo pomeriggio in presenza di delegati provenienti da 77 Nazioni, del Legato Pontificio, Cardinale Alfonso López Trujillo, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, e dei Presuli delle Filippine e del mondo.

Culmine della cerimonia, che ha avuto inizio alle 18:00, ora locale (alle 11:00 ora di Roma), con la liturgia della luce e le testimonianze di famiglie in rappresentanza dell'America, dell'Europa, dell'Africa, dell'Asia e dell'Oceania, è stato il collegamento televisivo con il Santo Padre Giovanni Paolo II. Il Papa ha benedetto le candele e ha presieduto una breve preghiera della luce. Concluse le testimonianze delle famiglie, il Santo Padre ha pronunciato un discorso davanti a due milioni di persone.

Giovanni Paolo II si è espresso in lingua inglese, ed il suo discorso è stato anche pubblicato in lingua italiana, francese, tedesca, spagnola, portoghese e polacca. Al termine il Papa ha detto: "Sono lieto di annunciarvi che il quinto Incontro Mondiale delle Famiglie si terrà a Valencia, in Spagna, nel 2006".

Il Santo Padre ha iniziato il suo discorso con queste parole: "Sono con voi con il pensiero e la preghiera, amate famiglie delle Filippine e di tante regioni della terra, convenute a Manila per il vostro IV Incontro Mondiale: vi saluto con affetto nel nome del Signore! In questa occasione, sono lieto di rivolgere un pensiero cordiale e benedicente a tutte le famiglie del mondo, che voi rappresentate".

"So che nella sessione teologico-pastorale appena celebrata" - ha ricordato il Pontefice - "avete approfondito il tema: 'La famiglia cristiana, buona notizia per il terzo millennio'. Ho scelto queste parole, in vista del vostro Incontro Mondiale, per sottolineare la missione sublime della famiglia".

Giovanni Paolo II ha esortato le famiglie cristiane con queste parole: "Annunciate con gioia al mondo intero il tesoro meraviglioso di cui, come chiese domestiche, siete portatrici! Coniugi cristiani, nella vostra comunione di vita e di amore, nel vostro dono reciproco e nell'accoglienza generosa dei figli, siate in Cristo luce del mondo!".

"Siate innanzitutto" - ha detto ancora il Pontefice - "'buona notizia per il terzo millennio' vivendo con impegno la vostra vocazione. Il matrimonio che avete celebrato un giorno più o meno lontano è il vostro modo specifico di essere discepoli di Gesù, di contribuire all'edificazione del Regno di Dio, di camminare verso la santità alla quale ogni cristiano è chiamato".

Il Papa ha invitato le famiglie cristiane ad accogliere "pienamente, senza riserve, l'amore che nel sacramento del matrimonio Iddio vi dona per primo e con il quale vi rende capaci di amare. Rimanete sempre ancorati a questa certezza, la sola che può dare senso, forza e gioia alla vostra vita: l'amore di Cristo non si allontanerà mai da voi, non verrà mai meno la sua alleanza di pace con voi".

"La grazia che avete ricevuto nel matrimonio" - ha ribadito il Santo Padre - "e che permane nel tempo proviene dal cuore trafitto del Redentore. (…) Questa grazia, perciò, porta con sé la peculiarità della sua origine: è la grazia dell'amore che si offre, dell'amore che si dona e perdona. (…) E' la grazia dell'amore benevolo, che tutto crede, tutto sopporta, tutto spera, tutto tollera, che non ha fine e senza il quale tutto il resto non è niente".

Successivamente il Santo Padre ha affermato: "Certo, questo non è sempre facile, e nella vita quotidiana non mancano le insidie, le tensioni, la sofferenza e anche la stanchezza. Ma nel vostro cammino non siete soli. Con voi è sempre presente ed operante Gesù, come lo fu a Cana di Galilea, in un momento di difficoltà per quegli sposi novelli".

"Coniugi cristiani, siate 'buona notizia per il terzo millennio'" - ha esortato nuovamente il Papa - "testimoniando con convinzione e coerenza la verità sulla famiglia. La famiglia fondata sul matrimonio è patrimonio dell'umanità, è un bene grande e sommamente apprezzabile, necessario per la vita, lo sviluppo e il futuro dei popoli. Essa, secondo il piano della creazione stabilito fin dal principio, è l'ambito nel quale la persona umana, fatta ad immagine e somiglianza di Dio, è concepita, nasce, cresce e si sviluppa".

Il Papa ha detto ancora alle famiglie presenti: "Vi ringrazio delle testimonianze che avete presentato questa sera e che ho seguito con attenzione. Esse richiamano alla mia mente anche l'esperienza acquisita come sacerdote, come Arcivescovo di Cracovia e in questi quasi 25 anni di Pontificato: come ho affermato altre volte, l'avvenire dell'umanità passa attraverso la famiglia".

"Raccomando a voi, care famiglie cristiane" - ha sottolineato il Pontefice - "di testimoniare con la vita di ogni giorno che, pur tra tante difficoltà ed ostacoli, è possibile vivere in pienezza il matrimonio come esperienza colma di senso e come 'buona notizia' per gli uomini e le donne del nostro tempo. Siate protagonisti nella Chiesa e nel mondo".

Al termine del suo discorso il Papa ha detto: "Infine, per essere 'buona notizia per il terzo millennio', cari sposi cristiani, non dimenticate che la preghiera in famiglia è garanzia di unità in uno stile di vita coerente con la volontà di Dio. Proclamando recentemente l'Anno del Rosario, ho raccomandato questa devozione mariana come preghiera della famiglia e per la famiglia: recitando il Rosario, infatti, 'si pone Gesù al centro, si condividono con lui gioie e dolori, si mettono nelle sue mani bisogni e progetti, si attingono da lui la speranza e la forza per il cammino'".

"A tutti impartisco ora la mia Benedizione, lasciandovi una consegna: con l'aiuto di Dio fate del Vangelo la regola fondamentale della vostra famiglia ed una pagina di Vangelo scritta per il nostro tempo!".
AC/INCONTRO FAMIGLIE/MANILA VIS 20030127 (870)

TELEGRAMMA SCOMPARSA SENATORE GIOVANNI AGNELLI


CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2003 (VIS). Di seguito riportiamo il testo del telegramma di cordoglio che il Santo Padre Giovanni Paolo II ha fatto pervenire al Cardinale Severino Poletto, Arcivescovo di Torino, per la scomparsa del Senatore Giovanni Agnelli, avvenuta ieri mattina a Torino, all'età di 81 anni.

"Appresa la mesta notizia della scomparsa del Senatore Giovanni Agnelli, affido a Lei Signor Cardinale l'incarico di far pervenire alla Consorte Signora Marella ed ai familiari, l'espressione della mia viva partecipazione al loro dolore per il grave lutto. Nel ricordare così autorevole protagonista di momenti importanti della storia italiana che seppe prodigarsi con generosa intraprendenza per il bene e per lo sviluppo economico e sociale del Paese, elevo fervide preghiere di suffragio per l'illustre e compianto Avvocato ed invoco dalla Divina Bontà pace eterna per la sua anima, mentre di cuore impartisco ai congiunti e a quanti ne piangono la dipartita, una speciale confortatrice Benedizione Apostolica".
TGR/SCOMPARSA AGNELLI/… VIS 20030127 (170)

CONFERMA SCOMUNICA DI SETTE DONNE "ORDINATE" IN AUSTRIA


CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2003 (VIS). La Congregazione per la Dottrina della Fede ha pubblicato oggi il Decreto, del quale riportiamo di seguito alcuni estratti, in lingua italiana, inglese e tedesca. Il Decreto, datato 21 dicembre 2002, è stato approvato dal Santo Padre Giovanni Paolo II nel corso di un'udienza concessa al Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione, il 20 dicembre 2002.

"Il 29 giugno 2002 il fondatore di una comunità scismatica di nome Romulo Antonio Braschi ha attentato di conferire l'ordinazione sacerdotale alle Signore cattoliche Christine Mayr-Lumetzberger, Adelinde Theresia Roitinger, Gisela Forster, Iris Müller, Ida Raming, Pia Brunner e Dagmar Braun Celeste, presentatasi nell'occasione sotto il nome di Angela White".

"Richiamandosi ai precedenti interventi del Vescovo di Linz e della Conferenza Episcopale Austriaca, il 10 luglio 2002 la Congregazione per la Dottrina della Fede pubblicò una Dichiarazione, con la quale si ammonivano le suddette persone che sarebbero state punite con la scomunica, se - entro il 22 luglio 2002 - non avessero riconosciuto la nullità della 'ordinazione' ricevuta e chiesto perdono per lo scandalo causato tra i fedeli. Poiché esse non manifestavano alcun segno di ravvedimento, con Decreto del 5 agosto 2002 questa Congregazione - oltre a confermare che il vescovo "ordinante", in quanto scismatico, era già scomunicato - inflisse la scomunica, riservata alla Sede Apostolica, alle persone summenzionate, esprimendo nel contempo la speranza che esse potessero ritrovare il cammino della conversione".

"Con lettera del 14 agosto 2002 esse hanno chiesto la revoca del Decreto di scomunica, e con lettera del 27 settembre 2002 hanno fatto ricorso contro il medesimo Decreto, facendo riferimento ai cann. 1732-1739 del CIC".

"Nei giorni 4 e 18 dicembre 2002 la richiesta di revoca ed il ricorso sono stati esaminati dalla Sessione Ordinaria della Congregazione. (…) In queste riunioni è stato deciso collegialmente di rigettare detto ricorso. Nel caso in parola, infatti, non è ammissibile un ricorso gerarchico, trattandosi di un Decreto di scomunica emanato da un Dicastero della Santa Sede, che agisce a nome del Sommo Pontefice"

"Occorre precisare anzitutto che nel caso in parola non si tratta di una pena 'latae sententiae', nella quale s'incorre per il fatto stesso d'aver commesso un delitto espressamente stabilito dalla legge, ma di una pena 'ferendae sententiae', irrogata dopo la doverosa comminazione ai rei".

"E' evidente la particolare gravità degli atti compiuti, che si articola sotto diversi aspetti. a) Il primo aspetto è quello scismatico: le donne summenzionate si sono fatte "ordinare" da un vescovo scismatico e - pur non aderendo formalmente al suo scisma - sono entrate in una complicità con lo scisma. b) Il secondo aspetto è di natura dottrinale: esse rifiutano formalmente e con pertinacia la dottrina, da sempre insegnata e vissuta dalla Chiesa e in modo definitivo proposta da Giovanni Paolo II, cioè che "la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l'ordinazione sacerdotale" (Lettera Apostolica 'Ordinatio sacerdotalis', n. 4)".

"Inoltre, negando la suddetta dottrina, le persone in questione (…) contrastano la dottrina sul Magistero del Successore di Pietro, (…), e di fatto non riconoscono l'irreformabilità dell'insegnamento del Sommo Pontefice su dottrine da tenersi in modo definitivo da tutti i fedeli".

"Il rifiuto di ottemperare al precetto penale comminato da questa Congregazione viene ulteriormente aggravato dal fatto che alcune di esse stanno creando circoli di fedeli, in aperta e di fatto settaria disobbedienza al Romano Pontefice e ai Vescovi diocesani. Data la gravità di questa contumacia (cf. can. 1347 del CIC), la pena inflitta non soltanto è giusta, ma anche necessaria, allo scopo di tutelare la retta dottrina".

"I summenzionati Membri della Congregazione per la Dottrina della Fede confermano pertanto il Decreto di scomunica emanato il 5 agosto 2002, precisando ancora una volta che l'attentata ordinazione sacerdotale delle suddette donne è nulla ed invalida (cf. can. 1024 del CIC) e che perciò tutti gli atti propri dell'Ordine sacerdotale da loro compiuti, sono anche essi nulli ed invalidi (cf. cann. 124; 841 del CIC). Come conseguenza della scomunica, è fatto pertanto loro divieto di celebrare sacramenti o sacramentali, di ricevere i sacramenti e di esercitare qualsiasi funzione in uffici, ministeri o incarichi ecclesiastici (cf. can. 1331, § 1 del CIC)".

"Nel contempo si ribadisce la speranza che, sorrette dalla grazia dello Spirito Santo, esse possano ritrovare il cammino della conversione per il ritorno all'unità della fede e alla comunione con la Chiesa infrante con il loro gesto.
CDF/DECRETO:SCOMUNICHE/RATZINGER VIS 20030127 (740)

INCONTRO A ROMA CHIESA CATTOLICA E ANTICHE CHIESE D'ORIENTE


CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2003 (VIS). Di seguito riportiamo il Comunicato reso pubblico oggi dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani:

"La Chiesa cattolica e le Antiche Chiese d'Oriente - Patriarcato copto ortodosso d'Egitto, Patriarcato siro ortodosso d'Antiochia, Chiesa Apostolica Armena (Sede di Etchmiadzine e Catholicossato di Antelias, in Libano), Chiesa ortodossa d'Etiopia, Chiesa ortodossa d'Eritrea, Chiesa ortodossa sira del Malankar - iniziano una seconda fase di dialogo, nei giorni 27, 28 e 29 gennaio 2003 a Roma, durante un incontro che si terrà presso la sede del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani. Durante la prima fase di tale dialogo, sono stati firmati congiuntamente da Papa Giovanni Paolo II e dalle Autorità di queste Chiese, delle importanti dichiarazioni di accordo cristologico. L'attuale raduno ha un carattere preparatorio, ed intende stabilire i temi ed i metodi del futuro dialogo. Martedì 28 gennaio, i membri del Comitato preparatorio saranno ricevuti in udienza dal Santo Padre".

"Le Antiche Chiese dell'Oriente si sono separate dalla Chiesa di Roma e da Bisanzio nel contesto del Concilio di Calcedonia (451)".
CON-UC/ANTICHE CHIESE D'ORIENTE/… VIS 20030127 (200)

ANGELUS: RIFLESSIONI DEL PAPA SU FAMIGLIA, LEBBRA, PACE


CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2003 (VIS). Alle ore 12:00 di oggi, il Santo Padre Giovanni Paolo II, affacciandosi alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro, ha ricordato il IV Incontro Mondiale delle Famiglie, appena conclusosi a Manila (Filippine). "Molto significativo il tema dell'Incontro 'La famiglia cristiana: una buona novella per il terzo millennio'" - ha detto il Santo Padre - "Sì! L'unione fedele e feconda dell'uomo e della donna, benedetta dalla grazia di Cristo, costituisce un autentico Vangelo di vita e di speranza per l'umanità".

"'L'avvenire della società passa attraverso la famiglia', così ho scritto nell'Esortazione Apostolica 'Familiaris consortio'. Si tratta di un'affermazione quanto mai attuale. Ma di quale famiglia si tratta? Non certamente di quella inautentica basata sugli egoismi individuali. L'esperienza dimostra che tale 'caricatura' della famiglia non ha futuro e non può dare futuro ad alcuna società".

Il Papa ha spiegato che: "La famiglia, invece, è 'buona notizia' nella misura in cui accoglie e fa propria la perenne vocazione che Dio ha posto all'inizio dell'umanità. Questo originario progetto di vita è condiviso, grazie a Dio, anche da tanti coniugi non cristiani. La famiglia appare così ai nostri giorni via privilegiata di dialogo tra diverse religioni e culture, e quindi via di riconciliazione e di pace".

Terminata la preghiera dell'Angelus con i fedeli riuniti in Piazza San Pietro, il Papa ha ricordato che si celebra oggi la Giornata mondiale dei malati di lebbra, ed anche che i ragazzi dell'Azione Cattolica di Roma dedicano l'ultima domenica di gennaio alla pace.

Riferendosi alla Giornata mondiale dei malati di lebbra, il Santo Padre ha detto: "Quest'anno ricorre inoltre il centenario della nascita del suo celebre iniziatore, Raoul Follereau, il cui nome è per sempre legato alla lotta contro la lebbra, la povertà e l'emarginazione. Quanto è attuale il suo appello, che invitava a destinare risorse non agli arsenali bellici, ma a combattere la miseria e le malattie!".

Infine, quando il Papa ha concluso le riflessioni successive alla recita dell'Angelus, due ragazzi dell'Azione Cattolica di Roma hanno raggiunto il Santo Padre nel suo studio e dalla finestra hanno liberato due colombe "per offrire a tutti un messaggio di fraternità e di speranza".
ANG/FAMIGLIE:LEBBRA:PACE/… VIS 20030127 (390)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Pascal Roland, finora Professore presso il Seminario di "Saint-Sulpice" di Issy-les-Moulineaux (Francia), Vescovo di Moulins (superficie: 7.381; popolazione: 344.721; cattolici: 284.000; sacerdoti: 114; religiosi: 307; diaconi permanenti: 19), Francia. Il Vescovo eletto è nato a Chatou (Francia), nel 1951 ed è stato ordinato sacerdote nel 1979.

Sabato 25 gennaio è stato reso noto che il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Francisco Robles Ortega, finora Vescovo di Toluca (Messico), Arcivescovo Metropolita di Monterrey (superficie: 17.886; popolazione: 4.720.000; cattolici: 4.500.000; sacerdoti: 455; religiosi: 960; diaconi permanenti: 6), Messico. Il Vescovo Robles Ortega succede al Cardinale Adolfo Antonio Suárez Rivera, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Lichinga (Mozambico), presentata dal Vescovo Louis Gonzaga Fereira da Silva, S.I., per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Michel Christian Cartatéguy, S.M.A., finora Ausiliare della medesima Diocesi, Vescovo di Niamey (superficie: 200.000; popolazione: 5.000.000; cattolici: 18.500; sacerdoti: 30; religiosi: 87); Niger. Il Vescovo Cartatéguy succede al vescovo Guy Romano, C.SS.R., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Reverendo John Hsane Hgyi, finora Rettore del Seminario Maggiore Teologico Nazionale di Yangon, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Pathein, (superficie: 25.328; popolazione: 4.700.000; cattolici: 82.150; sacerdoti: 93; religiosi: 400), Myanmar. Il Vescovo eletto è nato a Pyingadoe Mayanchaung (Myanmar), nel 1953 ed è stato ordinato sacerdote nel 1982.
NER:RE:NEA/…/… VIS 20030127 (280)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Il Cardinale Joachim Meisner, Arcivescovo di Köln con il Vescovo Anton Schlembach, di Speyer (Repubblica Federale di Germania).

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione Sul I), in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L'Arcivescovo Fares Maakaroun, Miss.Santo Padre., Arcivescovo-Vescovo di Nossa Senhora do Paraiso em São Paulo dei Greco-Melkiti.
- Il Vescovo Paulo Antonino Mascarenhas Roxo, O. Praem., di Mogi das Cruzes.

- Il Vescovo Fernando Mason, O.F.M., di Caraguatatuba.

- Il Vescovo Luciano Bergamin, C.R.L., di Nova Iguaçu.

- Il Monsignor Otávio Dorigon, Amministratore Diocesano di Limeira.
AP:AL/…/… VIS 20030127 (110)

venerdì 24 gennaio 2003

GIORNATA COMUNICAZIONI SOCIALI: I MEDIA SERVIZIO PACE


CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2003 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo del Messaggio annuale del Santo Padre Giovanni Paolo II per la XXXVII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che si celebrerà il 1° giugno 2003, sul tema: "I mezzi della comunicazione sociale a servizio di un'autentica pace alla luce della 'Pacem in Terris'". Il Messaggio, datato 24 gennaio, Festa di San Francesco di Sales, Patrono della stampa cattolica, è stato pubblicato in lingua inglese, italiana, francese, spagnola, portoghese e tedesca.

Di seguito ne riportiamo alcuni estratti:

"Nei giorni bui della guerra fredda, la Lettera Enciclica del Beato Papa Giovanni XXIII 'Pacem in terris' fu un segnale di speranza per gli uomini e le donne di buona volontà. Dichiarando che la pace autentica richiede 'pieno rispetto dell'ordine stabilito da Dio', il Santo Padre ha indicato la verità, la giustizia, la carità e la libertà come pilastri di una società pacifica".

"Papa Giovanni XXIII pensava soprattutto ai media quando richiamava l'attenzione su 'la lealtà e l'imparzialità' nell'utilizzo di 'strumenti per la promozione e la diffusione della comprensione reciproca tra le nazioni', resa possibile dalla scienza e dalla tecnologia".

"Oggi, (…) la pace, la giustizia e la stabilità sociale mancano ancora in molte parti del mondo. Il terrorismo, il conflitto in Medio Oriente e in altre regioni, le minacce e le contro-minacce, l'ingiustizia, lo sfruttamento e gli attacchi alla dignità e alla santità della vita umana, sia prima sia dopo la nascita, sono sconfortanti realtà della nostra epoca. Intanto, il potere dei media nel creare rapporti umani ed influenzare la vita politica e sociale, sia nel bene che nel male, è cresciuto enormemente".

"I media e la verità. L'esigenza morale fondamentale di ogni comunicazione è il rispetto per la verità ed il servizio ad essa. (…) I mass media hanno una responsabilità ineluttabile in tal senso, poiché essi costituiscono il moderno areopago nel quale le idee vengono condivise e le persone possono maturare nella comprensione reciproca e nella solidarietà. È per questo che Papa Giovanni XXIII ha difeso il diritto 'alla libertà nella ricerca della verità e - entro i limiti dell'ordine morale e del bene comune - alla libertà di parola e di stampa' come condizioni indispensabili alla pace sociale".

"Infatti, i media spesso rendono un servizio coraggioso alla verità; ma talvolta funzionano come agenti di propaganda e disinformazione, al servizio di interessi ristretti, di pregiudizi nazionali, etnici, razziali e religiosi, di avidità materiale e di false ideologie di vario tipo. È inevitabile che le pressioni esercitate in questo senso portino i media a sbagliare; occorre dunque che tali errori vengano contrastati dagli uomini e dalle donne che operano nei media, ma anche dalla Chiesa e dagli altri gruppi responsabili".

"I media e la giustizia. (…) L'estensione globale dei media comporta al riguardo speciali responsabilità. Se è vero che i media appartengono spesso a gruppi con propri interessi, privati e pubblici, proprio la natura del loro impatto sulla vita esige che essi non favoriscano la divisione tra i gruppi - per esempio, in nome della lotta di classe, del nazionalismo esasperato, della supremazia razziale, della pulizia etnica, e così di seguito. Mettere l'uno contro l'altro in nome della religione è un errore particolarmente grave contro la verità e la giustizia, come lo è un atteggiamento discriminatorio nei confronti delle diverse convinzioni religiose, poiché esse appartengono alla sfera più profonda della dignità e della libertà della persona umana".

"I media e la libertà. La libertà è una condizione preliminare della vera pace, oltre che uno dei suoi frutti più preziosi. I media servono la libertà, servendo la verità: essi ostacolano la libertà quando si allontanano da quello che è vero, diffondendo falsità o creando un clima di insana reazione emotiva di fronte agli eventi. Solo quando le persone hanno libero accesso ad una informazione verace e sufficiente, possono perseguire il bene comune e considerare le pubbliche autorità come responsabili di esso".

"Se i media sono al servizio della libertà, essi stessi devono essere liberi e devono utilizzare questa libertà in modo corretto. Il loro 'status' privilegiato obbliga i media a porsi al di sopra delle questioni puramente economiche e a mettersi al servizio dei veri bisogni e del vero benessere della società. Sebbene una certa regolamentazione pubblica dei media, nell'interesse del bene comune, sia appropriata, il controllo governativo non lo è. I cronisti ed i giornalisti, in particolare, hanno il grave dovere di seguire le indicazioni della loro coscienza morale e di resistere alle pressioni che li sollecitano ad 'adattare' la verità, al fine di soddisfare le pretese dei ricchi e del potere politico".

"Media e amore. (…) Il Beato Papa Giovanni XXIII ha espresso questo semplice, ma profondo pensiero: (…) 'La difesa della pace deve dipendere da un principio radicalmente differente da quello che è in vigore oggi. La vera pace tra le nazioni non dipende dal possesso di un uguale rifornimento di armi, ma unicamente dalla fiducia reciproca'".

"I mezzi della comunicazione sociale sono 'attori chiave' nel mondo di oggi ed hanno un enorme ruolo da svolgere nella costruzione di questa fiducia. Il loro potere è tale che in poco tempo possono provocare una reazione pubblica positiva o negativa agli eventi, in base ai loro intenti. Le persone di buon senso si rendono conto che questo enorme potere richiede i più alti livelli di impegno per la verità ed il bene. In questo contesto gli uomini e le donne dei media sono tenuti a contribuire alla pace in ogni parte del mondo, abbattendo le barriere della diffidenza, prendendo in considerazione il punto di vista degli altri e sforzandosi sempre di incoraggiare le persone e le nazioni alla comprensione reciproca e al rispetto - e ben oltre alla comprensione e al rispetto - alla riconciliazione e alla misericordia!"

"Tutto ciò rappresenta una sfida enorme, ma non è chiedere troppo agli uomini e alle donne che operano nei media. Per vocazione ed anche per professione, essi sono chiamati ad essere agenti di verità, giustizia, libertà e amore, contribuendo con il loro così importante lavoro ad un ordine sociale 'fondato sulla verità, costruito grazie alla giustizia, nutrito e animato dalla carità, e messo in atto sotto gli auspici della libertà'".
MESS/MEDIA:PACE/GIORNATA COMUNICAZIONI VIS 20030124 (1045)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2003 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato Vescovi Ausiliari dell'Arcidiocesi di Chicago (superficie: 3.653; popolazione: 5.803.000; cattolici: 2.394.000; sacerdoti: 1.693; religiosi: 4.673; diaconi permanenti: 618), Stati Uniti d'America:

- Il Sacerdote Francis J. Kane, dal 1993 Parroco della "Saint Joseph Parish" a Wilmette. Il Vescovo eletto è nato nel 1942 a Chicago (Illinois, Stati Uniti d'America) ed è stato ordinato sacerdote nel 1969.

- Il Sacerdote Thomas J. Paprocki, dal 2000 Parroco della "Saint Constance Parish" a Chicago. Il Vescovo eletto è nato nel 1952 a Chicago (Illinois, Stati Uniti d'America) ed è stato ordinato sacerdote nel 1978.

- Il Padre Gustavo Garcia-Siller, M.Sp.S., finora Superiore del Vicariato "Cristo Sacerdote" dei Missionari dello Spirito Santo in California, che comprende il territorio degli Stati Uniti e del Canada. Il Vescovo eletto è nato nel 1956 a San Luis Potosí (Messico), nel 1975 emise la prima professione nella Congregazione dei Missionari dello Spirito Santo e fu ordinato sacerdote nel 1984.

- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ausiliare dell'Arcidiocesi di Chicago (Stati Uniti d'America), presentata dal Vescovo Raymond E. Goedert, dal Vescovo John R. Gorman e dal Vescovo Thaddeus J. Jakubowski, per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato l'Arcivescovo Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, Suo Inviato Speciale alla celebrazione della XI Giornata Mondiale del Malato, che avrà luogo a Washington D.C. (Stati Uniti d'America), l'11 febbraio 2003.
NEA:RE:NA/…/… VIS 20030124 (240)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Sette Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione Sul I), in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Luiz Antônio Guedes, di Bauru.

- Il Vescovo Orani João Tempesta, O.Cist., di Rio Preto ed Amministratore Apostolico "sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis" dell'Abbazia territoriale di Claraval.

- Il Vescovo Francisco José Zugliani, di Amparo.

- Il Vescovo Eduardo Benes de Sales Rodrigues, di Lorena.

- Il Vescovo Gorgônio Alves da Encarnação Neto, C.R., di Itapetininga.

- Il Vescovo José Luiz Bertanha, S.V.D., di Registro.

- Il Vescovo Salvatore Paruzzo, di Ourinhos.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

Nel tardo pomeriggio è previsto che il Santo Padre riceva l'Arcivescovo Angelo Amato, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AL:AP/…/… VIS 20030124 (140)

LE NORME CANONICHE SI RIFANNO REALTÀ CHE LE TRASCENDE


CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i partecipanti alla Giornata Accademica organizzata dal Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, in occasione del ventesimo anniversario della promulgazione del nuovo "Codex Iuris Canonici".

Giovanni Paolo II ha affermato nel suo discorso che: "In questi vent'anni si è potuto constatare fino a che punto la Chiesa avesse bisogno del nuovo Codice. Felicemente le voci di contestazione del diritto sono ormai piuttosto superate. Tuttavia, sarebbe ingenuo ignorare quanto resta da fare per consolidare nelle presenti circostanze storiche una vera cultura giuridico-canonica e una prassi ecclesiale attenta alla intrinseca dimensione pastorale delle leggi della Chiesa".

"L'intenzione che ha presieduto la redazione del nuovo 'Corpus Iuris Canonici'" - ha proseguito il Pontefice - "è stata ovviamente quella di mettere a disposizione dei Pastori e di tutti i fedeli uno strumento normativo chiaro, che contenesse gli aspetti essenziali dell'ordine giuridico. Sarebbe però del tutto semplicistico e fuorviante concepire il diritto della Chiesa come un mero insieme di testi legislativi, secondo l'ottica del positivismo giuridico. Le norme canoniche, infatti, si rifanno ad una realtà che le trascende".

"Il nuovo 'Codice di Diritto Canonico' - e questo criterio vale anche per il 'Codice dei Canoni delle Chiese Orientali' - deve essere interpretato ed applicato in quest'ottica teologica. In tal modo, si possono evitare certi riduzionismi ermeneutici che impoveriscono la scienza e la prassi canonica, allontanandole dal loro vero orizzonte ecclesiale. Ciò avviene, com'è ovvio, soprattutto quando si pone la normativa canonica al servizio di interessi estranei alla fede e alla morale cattolica".

Il Santo Padre ha ribadito che un "riduzionismo anche più pericoloso è quello che pretende di interpretare ed applicare le leggi ecclesiastiche distaccandole dalla dottrina del magistero. Secondo tale visione, i pronunciamenti dottrinali non avrebbero alcun valore disciplinare, valore che sarebbe da riconoscere soltanto agli atti formalmente legislativi". Infatti, ha continuato il Papa, "la dimensione giuridica (…), essendo teologicamente intrinseca alle realtà ecclesiali, può essere oggetto di insegnamenti magisteriali, anche definitivi".

"Una delle novità più significative" dei nuovi Codici, ha aggiunto il Santo Padre, "è la normativa che i due Testi contengono sui doveri e diritti di tutti i fedeli". La dimensione personalistica dell'ecclesiologia "consente di comprendere meglio lo specifico ed insostituibile servizio che la Gerarchia ecclesiastica deve prestare per il riconoscimento e la tutela dei diritti dei singoli e delle comunità nella Chiesa".

Infine il Papa ha ricordato che le leggi, i processi e le sanzioni canoniche, strumenti tipici "attraverso cui si esercita la 'potestas regiminis' (…) acquistano così il loro vero senso, quello di un autentico servizio pastorale". Questo servizio, ha concluso il Papa "può essere frainteso e contestato: proprio allora esso si rivela più necessario per evitare che, in nome di pretese esigenze pastorali, si prendano decisioni che possono causare e addirittura favorire inconsciamente delle vere ingiustizie".
AC/CODICE DIRITTO CANONICO/… VIS 20030124 (490)

giovedì 23 gennaio 2003

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- L'Arcivescovo Péter Erdö, di Esztergom-Budapest (Ungheria).

- Sette Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione Sul I), in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Fernando Antônio Figueiredo, O.F.M., di Santo Amaro.

- Il Vescovo Jacyr Francisco Braido, C.S., di Santos, con il Vescovo emerito David Picão.

- Il Vescovo Joviano de Lima Júnior, S.S.S., di São Carlos.

- Il Vescovo José Moreira de Melo, di Itapeva.

- Il Vescovo Carmo João Rhoden, S.C.I., di Taubaté.

- Il Vescovo David Dias Pimentel, di São João da Boa Vista.

Il Santo Padre ha ricevuto ieri, 22 gennaio, in udienze separate:

- L'Arcivescovo Tarcisio Bertone, S.D.B., di Genova (Italia).

- L'Arcivescovo Alfio Rapisarda, Nunzio Apostolico in Portogallo.
AP:AL/…/… VIS 20030123 (140)

BRASILE: SETTE, EVANGELIZZAZIONE, INCULTURAZIONE, LITURGIA


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2003 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto un gruppo di Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile, Regione Sul I, al termine dello quinquennale Visita "ad Limina Apostolorum". Il Santo Padre ha dedicato il suo discorso a temi quali le devozioni popolari, l'Eucaristia, la liturgia autentica e l'inculturazione nella società multietnica brasiliana, nel contesto della società moderna che è "drammatica e affascinante" ed è contraddistinta dal materialismo e dal secolarismo, tuttavia anche protesa verso i valori spirituali.

Il Santo Padre ha ricordato che i popoli del Brasile "sono tradizionalmente ancorati ai principi perenni del Cristianesimo ma ad esso hanno sottomesso influenze negative di vario genere, che comprendono le sette, diffuse in tutto il Paese e molto forti in alcune aree". Il Santo Padre si è chiesto: "Non è forse ciò segno concreto di una inappagata aspirazione al soprannaturale?" ed ha proseguito affermando che questa è "un'autentica sfida" per i parroci che devono "rinnovare lo stile di accoglienza nell'ambito delle comunità ecclesiali e rivitalizzare lo slancio verso una nuova e coraggiosa evangelizzazione".

Molte volte, ha aggiunto il Pontefice "vi è una grande carenza di formazione religiosa con una conseguente indecisione circa la necessità della fede in Cristo e l'adesione alla Chiesa da Lui istituita. Esiste la tendenza a rappresentare le religioni e varie esperienze spirituali riducendole ad un minimo comune denominatore, così da sembrare quasi equivalenti, con il risultato che ogni individuo si sente libero di seguire indifferentemente uno dei numerosi cammini proposti per la salvezza.". Anche questo aspetto richiede una evangelizzazione nuova, coraggiosa e di vasto respiro.

Successivamente, facendo riferimento al XIV Congresso Eucaristico Nazionale svoltosi in Brasile, il Santo Padre ha ribadito l'importanza dell'Eucaristia nella vita di tutti i cristiani ed ha detto: "L'Eucaristia è il bene spirituale supremo della Chiesa e deve essere al centro del ministero pastorale per diffondere la sua forza soprannaturale in tutte le sfere della vita cristiana, quali l'evangelizzazione, la catechesi e le molteplici attività caritative, come pure l'impegno al rinnovamento sociale e la giustizia a favore di tutti, il rispetto per la vita e per i diritti di ogni individuo e l'impegno a favore della famiglia".

Tuttavia, ha proseguito il Pontefice, "per dare la sua piena efficacia al sacrificio eucaristico, esso deve essere sempre contraddistinto dalla degna ed autentica celebrazione del mistero, secondo la dottrina e le direttive della Chiesa, come ho ricordato in diverse occasioni". Parlando della Celebrazione Eucaristica - la proclamazione della Parola, le preghiere, i riti e tutto il simbolismo ecclesiale della liturgia - il Santo Padre ha affermato che "qualunque manipolazione di questi elementi ha effetti negativi sulla pedagogia della fede", mentre una liturgia autentica e corretta "edifica le fondamenta della fede e la vita dei fedeli".

Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha continuato il suo discorso sottolineando la necessità di osservare il Giorno del Signore, l'importanza della preghiera collettiva e soprattutto personale e la liturgia, ha detto, che deve essere "un dialogo fra Dio e il Suo popolo".

La Liturgia, ha ribadito ancora il Papa "deve essere disciplinata solo dalle autorità competenti, chiedendo ad ognuno una grande e rispettosa fedeltà ai riti e ai testi autentici. Un'applicazione erronea del valore della creatività e spontaneità nelle celebrazioni, anche se tipiche delle molte manifestazioni di vita del vostro popolo, non devono mai alterare i riti e i testi e soprattutto il sentimento di mistero che viene celebrato nella Liturgia".

Il Santo Padre ha ricordato che il Brasile è una società multietnica, multiculturale e che ogni gruppo etnico, ogni cultura, ha un ruolo importante da ricoprire e un grande contributo da offrire alla Nazione come alla Chiesa e alla sua missione "ad gentes". Parlando della cultura afro-brasiliana il Papa ha detto che essa ci porta "alla delicata questione dell'inculturazione, specialmente nei riti liturgici, nella terminologia e nelle espressioni musicali e corporali tipiche della cultura afro-brasiliana". Se l'inculturazione comprende l'abbigliamento, i canti, il linguaggio, le cerimonie o gli oggetti liturgici, ci deve essere "una rigorosa applicazione di un serio e profondo discernimento circa la sua compatibilità con la Verità rivelata da Gesù Cristo".

L'autentica liturgica cattolica, ha affermato il Papa, non deve essere trasformata o confusa con "il pantheon di spiriti e divinità dei culti africani. (…) La Chiesa vede questi culti con interesse, ma considera nocivo il relativismo concreto di una pratica comune di entrambi i riti o di una mescolanza di entrambi come se avessero lo stesso valore, e vede in tutto ciò un pericolo per l'identità della fede cattolica".
AL/…/BRASILE VIS 20030123 (750)

mercoledì 22 gennaio 2003

TELEGRAMMA PER TERREMOTO STATI MESSICANI COLIMA E JALISCO


CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2003 (VIS). Qui di seguito riportiamo il testo del telegramma di cordoglio inviato dal Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, a nome del Santo Padre Giovanni Paolo II, all'Arcivescovo Giuseppe Bertello, Nunzio Apostolico in Messico, per il terremoto che ha colpito gli Stati messicani di Colima e Jalisco, nella tarda serata di ieri, ora locale:

"Profondamente addolorato nell'apprendere la triste notizia del terremoto che ha colpito lo Stato di Colima, causando numerose vittime, feriti e gravi danni materiali, il Santo Padre Giovanni Paolo II offre suffragi per l'eterno riposo dei defunti ed eleva fervide preghiere perché il Signore conceda consolazione a tutti coloro che sono stati colpiti dalla disgrazia, e ispiri in tutti sentimenti di solidarietà per superare le avversità, animati dai valori morali e sempre aperti alla speranza. Allo stesso tempo, chiedo a Vostra Eccellenza di trasmettere il sentito cordoglio di Sua Santità ai familiari delle vittime e di esprimere ai feriti e a tutti coloro che hanno subito danni, la sua paterna sollecitudine e i sentimenti della sua vicinanza spirituale, unitamente all'esortazione alle istituzioni e agli uomini di buona volontà perché in questi momenti difficili, prestino efficace aiuto con spirito generoso e carità cristiana. Infine il Santo Padre, in segno di affetto al caro popolo messicano impartisce di cuore la confortante benedizione apostolica".
TGR/TERREMOTO MESSICO/SODANO:BERTELLO VIS 20030122 (230)

UDIENZA GENERALE: SETTIMANA PREGHIERA UNITÀ CRISTIANI


CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2003 (VIS). L'Udienza Generale di oggi, tenutasi nell'Aula Paolo VI, è stata dedicata dal Santo Padre Giovanni Paolo II alla "Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani" che iniziata il 18 gennaio, si concluderà il 25, con la celebrazione dei Secondi Vespri della Festa della Conversione di San Paolo presieduti dal Santo Padre nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. L'unità dei cristiani è stata sempre un punto chiave del Pontificato di Giovanni Paolo II.

"Il Signore ha fondato la Chiesa 'una' e 'unica'" - ha detto il Papa, citando il decreto del Concilio Vaticano II relativo all'ecumenismo, "Unitatis redintegratio". "Eppure (…) molte Comunioni cristiane propongono se stesse agli uomini come la vera eredità di Gesù Cristo; tutti invero asseriscono di essere discepoli del Signore, ma hanno opinioni discordanti e camminano per vie diverse, come se Cristo stesso fosse diviso".

Il Papa ha ricordato che: "La Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani ci richiama a questo compito fondamentale e ci offre l'opportunità di pregare (…) per implorare con una sola voce e un solo cuore il prezioso dono della piena unità. Evocando un'immagine di San Paolo, possiamo dire che il dono dell'unità è contenuto in 'vasi di creta', che possono rompersi, e per questo si richiede la massima cura".

"Nonostante la sublimità e la grandezza di questo dono" - ha affermato Giovanni Paolo II - "la debolezza umana ha fatto sì che esso non sia stato totalmente accolto e valorizzato. Nel passato, i rapporti fra cristiani sono stati talora caratterizzati da opposizione, e in alcuni casi persino da odio reciproco. E tutto ciò - come giustamente il Concilio Vaticano II ha ricordato - costituisce 'scandalo' al mondo e 'danno' per la predicazione del Vangelo".

Il Santo Padre ha invitato i cristiani a compiere sforzi per "superare ogni barriera con la preghiera incessante, con il dialogo perseverante e con una fraterna e concreta cooperazione a favore dei più poveri e bisognosi".

Dedicando le osservazioni conclusive della catechesi dell'Udienza Generale di oggi al ministero petrino e al ruolo del Pontefice nell'unità dei cristiani, e citando la Costituzione "Lumen gentium" e la Lettera Enciclica "Ut unum sint", il Santo Padre ha detto: "Mi è parso utile proporre una riflessione comune sul ministero del Vescovo di Roma, costituito 'perpetuo e visibile principio e fondamento dell'unità', al fine di 'trovare una forma di esercizio del primato che, pur non rinunciando in nessun modo all'essenziale della sua missione, si apra ad una situazione nuova'".
AG/UNITÀ CRISTIANI/… VIS 20030122 (430)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2003 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Odilon Guimarães Moreira, finora Ausiliare di Vitória (Brasile), Vescovo di Itabira-Fabriciano (superficie: 8.724; popolazione: 800.000; cattolici: 600.000; sacerdoti: 54; religiosi: 88), Brasile. Il Vescovo Guimarães Moreira succede al Vescovo Lélis Lara, C.SS.R., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Augusto José Zini Filho, finora Ausiliare di São Sebastião do Rio de Janeiro (Brasile), Vescovo di Limeira (superficie: 4.958; popolazione: 1.325.000; cattolici: 1.010.000, sacerdoti: 83; religiosi: 160), Brasile.

- Ha nominato il Sacerdote Assis Lopes, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di São Sebastião do Rio de Janeiro (superficie: 1.721; popolazione: 5.598.863; cattolici: 3.880.012; sacerdoti: 559; religiosi: 1.670; diaconi permanenti: 35), Brasile. Il Vescovo eletto è nato a Rio de Janeiro (Brasile) nel 1934 ed è stato ordinato sacerdote nel 1968. Finora è stato Rettore del Seminario Maggiore "São José" e Parroco della Parrocchia "Nossa Senhora da Candelária" a Rio de Janeiro.
NER:RE:NEA/…/… VIS 20030122 (180)

martedì 21 gennaio 2003

BENEDIZIONE DEGLI AGNELLI NELLA FESTA DI SANT'AGNESE


CITTA' DEL VATICANO, 21 GEN. 2003 (VIS). Questa mattina, seguendo un'antica tradizione, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha benedetto alcuni agnelli, la cui lana sarà utilizzata per tessere il Pallio che il Papa impone ogni anno - il 29 giugno, Solennità dei Santi Pietro e Paolo, Apostoli - ai nuovi Arcivescovi Metropoliti, quale simbolo del loro ufficio.

In un Documento del 1978 "Inter Eximina Episcopalis", Papa Paolo VI limitò l'uso del Pallio al Papa e agli Arcivescovi Metropoliti. Nel 1984 il Santo Padre Giovanni Paolo II decretò che il Pallio sarebbe stato imposto agli Arcivescovi Metropoliti il 29 giugno.

La benedizione degli agnelli si svolge tutti gli anni attorno al 21 gennaio, memoria liturgica di Sant'Agnese, Vergine e Martire, morta nel 305, il cui simbolo tradizionale è l'agnello. La Santa è sepolta nella Basilica che porta il suo nome in Via Nomentana, dove dopo la Benedizione sono condotti gli agnelli.

Tradizionalmente i Padri Trappisti dell'Abbazia delle Tre Fontane si occupano di allevare gli agnelli, e dopo la rasatura, le Suore di Santa Cecilia fabbricano i Palli con la lana appena tosata.
GPII-BENEDIZIONE AGNELLI/SANT'AGNESE/… VIS 20030121 (200)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 21 GEN. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate otto Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione Sul I), in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Luiz Eugênio Pérez, di Jaboticabal, con il Coadiutore Vescovo Fernando Antônio Bronchini, C.S.S.

- Il Vescovo Moacyr José Vitti, C.S.S., di Piracicaba.

- Il Vescovo Ireneu Danelon, S.D.B., di Lins.

- Il Vescovo Ercílio Turco, di Osasco.

- Il Vescovo Joseph Mahfouz, O.L.M., di Nossa Senhora do Líbano em São Paulo dei Maroniti.

- Il Vescovo Luiz Gonzaga Bergonzini, di Guarulhos.

- Il Vescovo José Maria Libório Camino Saracho, di Presidente Prudente.
AL/…/… VIS 20030121 (110)

XX ANNIVERSARIO NUOVO CODICE DI DIRITTO CANONICO


CITTA' DEL VATICANO, 21 GEN. 2003 (VIS). Per commemorare il XX anniversario della promulgazione da parte del Santo Padre Giovanni Paolo II del nuovo Codice di Diritto Canonico, voluto dal Beato Giovanni XXIII come "coronamento" disciplinare del Concilio Vaticano II, il Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi ha organizzato una "Giornata Accademica", dal titolo "Vent'anni di esperienza canonica: 1983-2003", che si terrà venerdì 24 gennaio nell'Aula Nuova del Sinodo dei Vescovi in Vaticano.

Presiederà ad aprirà i lavori il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, cui seguirà un indirizzo di saluto ai partecipanti dell'Arcivescovo Julián Herranz, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi. Relatori saranno i Decani delle sette Facoltà di Diritto Canonico di Roma.

Nella tarda mattinata è prevista un'Udienza speciale con il Santo Padre.
…/GIORNATA DIRITTO CANONICO/… VIS 20030121 (140)

INIZIO DOMANI A MANILA IV INCONTRO MONDIALE FAMIGLIE


CITTA' DEL VATICANO, 21 GEN. 2003 (VIS). Il IV Incontro Mondiale delle Famiglie, (22-26 gennaio), promosso dal Pontificio Consiglio per la Famiglia, ha inizio domani a Manila (Filippine). Il tema scelto dal Santo Padre per questo IV Incontro è: "La famiglia cristiana: una buona novella per il terzo millennio". Il Cardinale Alfonso López Trujillo, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, sarà a Manila come Legato Pontificio.

I precedenti tre Incontri Mondiali si sono svolti rispettivamente a Roma nel 1994, a Rio de Janeiro nel 1997 e a Roma durante il Grande Giubileo dell'Anno 2000. In un Comunicato del Pontificio Consiglio per la Famiglia si legge che è prevista una forte partecipazione all'Incontro, la cui organizzazione logistica è stata curata dall'Arcidiocesi di Manila. Saranno presenti delegati di 75 Paesi, fra i quali massiccia sarà la partecipazione delle Filippine.

Dal 22 al 24 gennaio si svolgerà un Congresso Internazionale Teologico Pastorale sullo stesso tema dell'Incontro Mondiale e contemporaneamente si svolgerà un Congresso per bambini e giovani, al quale prenderanno parte circa 1000, suddivisi per fasce di età.

Sabato 25 gennaio, in sedici Chiese di Manila si terranno Celebrazioni Eucaristiche per gruppi linguistici. Nel pomeriggio ci sarà il grande Incontro di testimonianze e di festa delle famiglie, al quale il Santo Padre sarà presente in diretta televisiva da Roma per rivolgere, alle famiglie convenute a Manila e a quelle collegate attraverso i mezzi di comunicazione, il suo Messaggio.

Domenica 26 gennaio, il Cardinale Alfonso López Trujillo presiederà la grande Celebrazione Eucaristica conclusiva.
CON-F/INCONTRO FAMIGLIE/LOPEZ TRUJILLO VIS 20030121 (260)

CONCLUSIONE SETTIMANA DI PREGHIERA UNITÀ CRISTIANI


CITTA' DEL VATICANO, 21 GEN. 2003 (VIS). Alle 18:00 di sabato 25 gennaio, nella Patriarcale Basilica di San Paolo fuori le Mura, il Santo Padre Giovanni Paolo II presiederà la celebrazione dei Secondi Vespri della Festa della Conversione di San Paolo a conclusione della Settimana di preghiera per l'unità dei Cristiani, sul tema: "Un tesoro come in vasi di creta".

Secondo quanto riportato in un Comunicato dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, prenderanno parte alla celebrazione Rappresentanti delle altre Chiese e Comunità ecclesiali presenti a Roma. Alla celebrazione sono invitati, in modo particolare, il clero e i fedeli della Diocesi di Roma.
OCL/VESPRI:UNITÀ CRISTIANI/… VIS 20030121 (120)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 21 GEN. 2003 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Reverendo Jorge Alberto Ossa Soto, Vescovo di Florencia (superficie: 15.441; popolazione: 260.000; cattolici: 225.000; sacerdoti: 47; religiosi: 70), Colombia. Il Vescovo eletto è nato a El Carmen de Viboral (Colombia), nel 1956 ed è stato ordinato sacerdote nel 1982. Finora è stato Vicario Generale della Diocesi di Istmina-Tadó (Colombia) e Rettore del Seminario Maggiore "San Pio X".

- Ha nominato il Reverendo Joseph Boishu, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Reims (superficie: 6.931; popolazione: 597.522; cattolici: 565.022; sacerdoti: 175; religiosi: 363; diaconi permanenti: 20), Francia. Il Vescovo eletto è nato nel 1939 a La Guerche (Francia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1966. Finora è stato Delegato per la Formazione dei Laici e per i Nuovi Ministeri. Il Vescovo Boishu succede al Vescovo François Gourgouillon, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ausiliare della medesima Arcidiocesi presentata in conformità ai canoni 411 e 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.
NER:NEA:RE/…/OSSA:BOISHU:GOURGOUILLON VIS 20030121 (170)

lunedì 20 gennaio 2003

IL SACERDOTE DEVE ESSERE SANTO ED EDUCATORE DI SANTITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 18 GEN. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i Superiori e gli alunni dell'Almo Collegio Capranica, Seminario Diocesano di Roma, in occasione della Festa, il 21 gennaio prossimo, della Patrona del Collegio, Santa Agnese.

Il Papa ha detto ai membri della Comunità dell'Almo Collegio: "Nel giorno della sua festa, (…) la liturgia c'invita a chiedere a Dio la forza per 'imitare la sua eroica costanza nella fede'. In effetti, (…) questa è la lezione che anche noi possiamo raccogliere da Santa Agnese: l'eroica costanza nella fede 'usque ad effusionem sanguinis'. Questa giovane martire ci invita a perseverare con fedeltà nella nostra missione fino, se necessario, al sacrificio della vita. Si tratta di una disposizione interiore che va alimentata quotidianamente con la preghiera e con un serio programma ascetico".

"Chiamato ad essere per il Popolo di Dio" - ha proseguito il Pontefice - "guida illuminata ed esempio coerente di vita cristiana, il sacerdote non può venire meno alla fiducia che il Signore e la sua Chiesa ripongono in lui. Egli deve essere santo ed educatore di santità con l'insegnamento, ma ancora più con la testimonianza. È questo il 'martirio' a cui Iddio lo chiama, un martirio che, pur quando non conosce il violento spargimento del sangue, esige sempre quell'incruenta ma 'eroica costanza nella fede', che contraddistingue l'esistenza dei veri discepoli di Cristo".
AC/…/ALMO COLLEGIO CAPRANICA VIS 20030120 (250)

ROMA: GIORNATA DIOCESANA DELLA SCUOLA CATTOLICA


CITTA' DEL VATICANO, 19 GEN. 2003 (VIS). Al termine della recita dell'Angelus con i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro, il Santo Padre ha rivolto parole di saluto ai dirigenti, docenti, genitori e alunni delle Scuole cattoliche di Roma in occasione della celebrazione della "Giornata Diocesana della Scuola Cattolica" che ha per tema: "Famiglia, Scuola, Comunità. Insieme per educare ad un progetto di vita".

Ricordando la "visione integrale della persona umana, che la scuola cattolica offre ai ragazzi", il Santo Padre ha ringraziato tutti "coloro che vivono e operano nelle scuole cattoliche" ed ha auspicato che "ogni famiglia abbia la concreta possibilità di scegliere per i propri figli questo tipo di scuola. Esprimo apprezzamento per la qualità del servizio che viene dato e per la tenacia e lo spirito di sacrificio con cui vengono affrontate le attuali difficoltà. Tutti incoraggio a proseguire in questa preziosa missione, che ben si inserisce nel programma pastorale diocesano sul tema vocazionale".
ANG/SCUOLE CATTOLICHE/… VIS 20030120 (170)

LA CHIESA CELEBRA SETTIMANA DI PREGHIERA UNITÀ CRISTIANI


CITTA' DEL VATICANO, 19 GEN. 2003 (VIS). Questa mattina, prima dell'Angelus, il Santo Padre Giovanni Paolo II si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano e, rivolgendosi ai fedeli ed ai pellegrini convenuti in Piazza San Pietro, ha ricordato che il 18 gennaio è iniziata la "Settimana di Preghiera per l'unità dei cristiani", che si celebra ogni anno dal 18 al 25 gennaio eccetto che nell'emisfero australe, nel quale si celebra intorno alla Pentecoste.

"Quest'anno" - ha detto il Papa - "il tema è: 'Un tesoro come in vasi di creta', tratto dalla Seconda Lettera di San Paolo ai Corinzi. Nei nostri cuori risplende la conoscenza della gloria divina, che rifulge sul volto di Cristo; noi, però, portiamo questo tesoro 'in vasi di creta', cioè nella fragilità della nostra condizione umana, perché 'appaia che la potenza straordinaria viene da Dio e non da noi'".

Il Santo Padre ha proseguito ricordando che le riflessioni di oggi per la "Settimana di Preghiera per l'unità dei cristiani" sono tratte anche dalla Seconda Lettera di San Paolo ai Corinzi ed ha affermato che il testo dell'Apostolo dice: "'Siamo oppressi, ma non schiacciati'- Si, siamo oppressi dalle divisioni, e molte sono le barriere che ancora ci separano! Ma non siamo schiacciati, perché la gloria del Signore, che risplende su di noi, continua a guidarci verso la purificazione ed il reciproco perdono, e infonde luce e forza alla preghiera che insieme eleviamo a Dio, affinché guarisca la ferita della nostra divisione".

Infine, il Papa ha ricordato ai fedeli che il 25 gennaio, a chiusura della "Settimana di Preghiera" presiederà la celebrazione dei Vespri nella Basilica di San Paolo fuori le Mura.
ANG/UNITÀ CRISTIANI/… VIS 20030120 (290)

PROMOZIONE ECUMENISMO SIA PREOCCUPAZIONE COSTANTE


CITTA' DEL VATICANO, 18 GEN. 2003 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Giovanni Paolo II, nel ricevere quindici Membri del Comitato Cattolico per la Collaborazione culturale con le Chiese Ortodosse e le antiche Chiese dell'Oriente, ha espresso apprezzamento per l'attività "di sostegno ecclesiale alle Chiese Ortodosse e alle antiche Chiese dell'Oriente" che le persone e gli Enti, che fanno parte di questo Organismo di consultazione, svolgono da anni.

Il Santo Padre ha ricordato che: "L'azione del Comitato comprende l'attribuzione di borse di studio a candidati ortodossi presentati dalle proprie autorità ecclesiali, l'invio di libri e di letteratura, soprattutto teologica e patristica, ai seminari e alle biblioteche ortodosse; la promozione di speciali progetti a livello degli stessi seminari e istituti di formazione".

Giovanni Paolo II ha sottolineato che la presenza di candidati ortodossi titolari di borse di studio in vari Atenei a Roma o in altre città dell'Occidente "esprime (…) un'efficace sinergia, che dà attuazione ad un elemento fondamentale dell'impegno ecumenico: lo scambio di doni fra le Chiese nella loro complementarità".

"All'inizio del nuovo millennio" - ha concluso il Santo Padre - "in questo periodo di transizione tra ciò che è stato compiuto e ciò che siamo chiamati a compiere per promuovere il cammino ecumenico fino al raggiungimento della piena comunione, abbiamo un compito ineludibile (…) quello cioè di favorire l'accoglimento capillare dei risultati raggiunti nelle varie iniziative ecumeniche, non perdendo occasione per sottolineare che la promozione dell'impegno ecumenico deve essere una preoccupazione costante nell'opera di formazione".
AC/COLLABORAZIONE CULTURALE:ORTODOSSI/… VIS 20030120 (260)

TESTIMONIARE BELLEZZA DEL MATRIMONIO E DELLA FAMIGLIA


CITTA' DEL VATICANO, 20 GEN. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto 300 Membri del Movimento Internazionale dei Coniugi "Les Equipes Notre Dame", fondato in Francia per promuovere la vita spirituale degli sposi attraverso la preghiera e lo studio, in questi giorni a Roma per partecipare all'Incontro Mondiale del Movimento. Il Papa ha ringraziato i presenti per i risultati conseguiti in tutto il mondo dal loro Movimento, incoraggiando i suoi Membri a "testimoniare instancabilmente ed esplicitamente la grandezza e la bellezza dell'amore umano, del matrimonio e della famiglia".

Ricordando che quest'anno ricorre il centenario di fondazione ad opera di Padre Henri Caffarel, il Pontefice ha affermato che il Fondatore "ha mostrato la grandezza e la bellezza della vocazione al matrimonio e (…) ha valorizzato l'appello alla santità legato alla vita coniugale e familiare", sviluppando una specifica spiritualità per le coppie di coniugi.

"Davanti alle minacce che mettono in pericolo la famiglia ed ai fattori che la rendono più fragile, il tema del vostro Incontro, 'I coniugi chiamati da Cristo alla Nuova Alleanza', è particolarmente opportuno" - ha sottolineato il Santo Padre. "Per tutta la vita gli sposi cristiani ricevono la missione di manifestare, in modo visibile, l'alleanza infallibile di Dio con il mondo. La fede cristiana presenta il matrimonio come una Buona Novella: rapporto reciproco e totale, unico e indissolubile, fra uomo e donna, chiamati a donare la vita".

Il Papa ha ribadito l'importanza dell'Eucaristia nella vita degli sposi ed ha invitato i coniugi a trarre forza da questo Sacramento, esortando tutti i componenti del Movimento "a partecipare sempre più attivamente alla vita ecclesiale, in particolare dedicandosi ai giovani, che attendono il messaggio cristiano sull'amore umano, esigente ed esaltante allo stesso tempo".

Giovanni Paolo II ha detto ancora ai partecipanti all'Incontro Mondiale: "Cari Amici, rendo grazie a Dio per i risultati conseguiti dal vostro Movimento in tutto il mondo", ed ha assicurato le sue preghiere per le coppie in difficoltà, dicendo: "Desidero esprimere la mia vicinanza spirituale ai separati, ai divorziati, ai divorziati risposati, i quali, come battezzati, sono chiamati, nel rispetto delle regole della Chiesa, a partecipare alla vita cristiana".
AC/MATRIMONI/EQUIPES NOTRE-DAME VIS 20030120 (380)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 20 GEN. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha eretto l'Ordinariato Militare per la Slovacchia ed ha nominato il Vescovo Frantisek Rábek, finora Ausiliare di Nitra (Repubblica Slovacca), primo Ordinario Militare per la Slovacchia.

Sabato 18 gennaio è stato reso noto che il Santo Padre ha nominato Membro della Congregazione per la Dottrina della Fede l'Arcivescovo Tarcisio Bertone, S.D.B., Arcivescovo di Genova (Italia).
ECE:NER:NA/…/RABEK:BERTONE VIS 20030120 (70)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 20 GEN. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione Sul I), in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Décio Pereira, di Santo André, con l'Ausiliare Vescovo Airton José dos Santos.

- Il Vescovo Fernando Legal, S.D.B., di São Miguel Paulista.

- Il Vescovo Osvaldo Giuntini, di Marília.

- Il Vescovo Antônio Gaspar, di Barretos.

- L'Arcivescovo Celestino Migliore, Nunzio Apostolico e Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite (O.N.U.).

Sabato 18 gennaio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione Sul I), in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Antônio Celso Queiroz, di Catanduva.

- Il Vescovo Emilio Pignoli, di Campo Limpo.

- Il Vescovo Amaury Castanho, di Jundiaí.

- Il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, con i Familiari.
AL:AP/…/… VIS 20030120 (160)

DELEGAZIONE FINLANDIA: COMUNIONE REALE MA INCOMPLETA


CITTA' DEL VATICANO, 20 GEN. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i Membri della Delegazione Ecumenica della Finlandia, a Roma per celebrare la Festa di Santo Enrico, loro Patrono.

Giovanni Paolo II ha ricordato che con il Concilio Vaticano II "la Chiesa Cattolica si è impegnata 'irrevocabilmente a seguire il cammino dell'avventura ecumenica, ponendosi in ascolto dello Spirito del Signore che insegna a leggere attentamente i 'segni dei tempi'".

"Questo è un invito che ho abbracciato lungo tutto il mio Pontificato" - ha proseguito il Pontefice - "Attualmente riconosciamo un nuovo momento ecumenico nel quale possiamo individuare una comunione reale, anche se ancora incompleta. La 'Dichiarazione Congiunta sulla Dottrina della Giustificazione' è un segno concreto di questa nuova situazione di 'riscoperta fratellanza'".

Il Santo Padre ha infine auspicato che: "Edificando su questa fratellanza possiamo ulteriormente promuovere una spiritualità condivisa che ci assista nel nostro pellegrinaggio verso la piena comunione".
AC/ECUMENISCO/DELEGAZIONE FINLANDIA VIS 20030120 (170)

venerdì 17 gennaio 2003

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 17 GEN. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Tomislav Koljatic Maroevic, finora Ausiliare di Concepción (Cile), Vescovo di Linares (superficie: 15.110; popolazione: 395.574; cattolici: 323.670; sacerdoti: 57; religiosi: 146; diaconi permanenti: 15), Cile. Il Vescovo Maroevic succede al Vescovo Carlos Marcio Camus Larenas, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/…/KOLJATIC:CAMUS VIS 20030117 (80)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 17 GEN. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate sette Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione Sul I), in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L'Arcivescovo Gilberto Pereira Lopes, di Campinas.

- L'Arcivescovo José Lambert, C.S.S., di Sorocaba.

- L'Arcivescovo Arnaldo Ribeiro, di Ribeirão Preto.

- Il Vescovo Diógenes Silvas Matthes, di Franca, con il Coadiutore Vescovo Caetano Ferrari, O.F.M.

- Il Vescovo Antônio de Sousa, C.S.S., di Assis, con il Coadiutore Maurício Grotto de Camargo.

- Il Cardinale Camillo Ruini, Suo Vicario Generale per la Diocesi di Roma e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
AL:AP/…/… VIS 20030117 (110)

CONDURRE VITA ESEMPLARE, ISPIRATA PIENA ADESIONE A CRISTO


CITTA' DEL VATICANO, 17 GEN. 2003 (VIS). Come di consueto all'inizio del nuovo anno, questa mattina, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i Funzionari e gli Agenti dell'Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano, ringraziandoli per la "disponibilità" e la "fedele vigilanza".

"L'odierna occasione è quanto mai gradita" - ha detto il Papa - "per rinnovarvi l'espressione della mia stima e della mia riconoscenza per il lavoro, che in maniera discreta ed efficiente compite, sacrificando a volte anche comprensibili attese delle vostre famiglie. Di tutto Iddio vi renda merito".

Il Santo Padre ha auspicato inoltre che: "La vostra quotidiana attività a contatto con folle di pellegrini e di visitatori, che accorrono per incontrare il Successore di Pietro, vi sia di stimolo ad approfondire sempre più la vostra fede. La vicinanza alle tombe degli Apostoli vi sia di incessante richiamo a condurre una vita esemplare, ispirata alla piena adesione a Cristo. Siatene certi: la fedeltà alle proprie convinzioni religiose e morali, e la coerente applicazione dei principi evangelici costituiscono una sorgente di vera pace e di intima gioia".
AC/…/PUBBLICA SICUREZZA VATICANO VIS 20030117 (200)

giovedì 16 gennaio 2003

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 16 GEN. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Il Cardinale Fréderic Etsou-Nzabi-Bamungwabi, Arcivescovo di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo).

- Il Vescovo Jorge Enrique Jiménez Carvajal, di Zipaquirá (Colombia) e Presidente del Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM).
AP/…/… VIS 20030116 (50)

NOTA DOTTRINALE RELATIVA IMPEGNO CATTOLICI VITA POLITICA


CITTA' DEL VATICANO, 16 GEN. 2003 (VIS). Oggi la Congregazione per la Dottrina della Fede ha reso pubblico il testo della "Nota Dottrinale circa alcune questioni riguardanti l'impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica". La Nota è indirizzata ai Vescovi della Chiesa Cattolica e, in special modo, ai politici cattolici e a tutti i fedeli laici chiamati alla partecipazione della vita pubblica e politica nelle società democratiche.

La Nota, datata 24 novembre 2002, Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo, è firmata dal Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e dall'Arcivescovo Tarcisio Bertone, S.D.B., allora Segretario della medesima Congregazione. Il testo è stato pubblicato in lingua inglese, francese, spagnola, italiana, tedesca e portoghese e comprende quattro capitoli ed una conclusione.

Di seguito riportiamo alcuni estratti del Documento:

"I. UN INSEGNAMENTO COSTANTE. L'impegno del cristiano nel mondo in duemila anni di storia si è espresso seguendo percorsi diversi. Uno è stato attuato nella partecipazione all'azione politica. (…) La Chiesa venera tra i suoi Santi numerosi uomini e donne che hanno servito Dio mediante il loro generoso impegno nelle attività politiche e di governo. Tra di essi, S. Tommaso Moro, proclamato Patrono dei Governanti e dei Politici, seppe testimoniare fino al martirio la 'dignità inalienabile della coscienza'. (…) Affermò con la sua vita e con la sua morte che 'l'uomo non si può separare da Dio, né la politica dalla morale'. (…) Mediante l'adempimento dei comuni doveri civili, 'guidati dalla coscienza cristiana', in conformità ai valori che con essa sono congruenti, i fedeli laici svolgono anche il compito loro proprio di animare cristianamente l'ordine temporale. (…) La presente 'Nota' non ha la pretesa di riproporre l'intero insegnamento della Chiesa in materia, riassunto peraltro nelle sue linee essenziali nel 'Catechismo della Chiesa Cattolica', ma intende soltanto richiamare alcuni principi propri della coscienza cristiana che ispirano l'impegno sociale e politico dei cattolici nelle società democratiche".

"II. ALCUNI PUNTI NODALI NELL'ATTUALE DIBATTITO CULTURALE E POLITICO. È oggi verificabile un certo relativismo culturale che offre evidenti segni di sé nella teorizzazione e difesa del pluralismo etico che sancisce la decadenza e la dissoluzione della ragione e dei principi della legge morale naturale. A seguito di questa tendenza non è inusuale, purtroppo, riscontrare in dichiarazioni pubbliche affermazioni in cui si sostiene che tale pluralismo etico è la condizione per la democrazia".

"Questa concezione relativista del pluralismo nulla ha a che vedere con la legittima libertà dei cittadini cattolici di scegliere, tra le opinioni politiche compatibili con la fede e la legge morale naturale, quella che secondo il proprio criterio meglio si adegua alle esigenze del bene comune. La libertà politica non è né può essere fondata sull'idea relativista che tutte le concezioni sul bene dell'uomo hanno la stessa verità e lo stesso valore. (…) Se il cristiano è tenuto ad 'ammettere la legittima molteplicità e diversità delle opzioni temporali', egli è ugualmente chiamato a dissentire da una concezione del pluralismo in chiave di relativismo morale, nociva per la stessa vita democratica, la quale ha bisogno di fondamenti veri e solidi, vale a dire, di principi etici che per la loro natura e per il loro ruolo di fondamento della vita sociale non sono 'negoziabili'. (…) La struttura democratica su cui uno Stato moderno intende costruirsi sarebbe alquanto fragile se non ponesse come suo fondamento la centralità della persona. È il rispetto della persona, peraltro, a rendere possibile la partecipazione democratica".

"La conquista scientifica, infatti, ha permesso di raggiungere obiettivi che scuotono la coscienza e impongono di trovare soluzioni capaci di rispettare in maniera coerente e solida i principi etici. (…) I cattolici, in questo frangente, hanno il diritto e il dovere di intervenire per richiamare al senso più profondo della vita e alla responsabilità che tutti possiedono dinanzi ad essa. Giovanni Paolo II, continuando il costante insegnamento della Chiesa, ha più volte ribadito che quanti sono impegnati direttamente nelle rappresentanze legislative hanno il 'preciso obbligo di opporsi' ad ogni legge che risulti un attentato alla vita umana. Per essi, come per ogni cattolico, vige l'impossibilità di partecipare a campagne di opinione in favore di simili leggi né ad alcuno è consentito dare ad esse il suo appoggio con il proprio voto. (…) In questo contesto, è necessario aggiungere che la coscienza cristiana ben formata non permette a nessuno di favorire con il proprio voto l'attuazione di un programma politico o di una singola legge in cui i contenuti fondamentali della fede e della morale siano sovvertiti dalla presentazione di proposte alternative o contrarie a tali contenuti".

"Quando l'azione politica viene a confrontarsi con principi morali che non ammettono deroghe, eccezioni o compromesso alcuno, allora l'impegno dei cattolici si fa più evidente e carico di responsabilità. Dinanzi a queste 'esigenze etiche fondamentali e irrinunciabili' (…) è in gioco l'essenza dell'ordine morale, che riguarda il bene integrale della persona. persona. È questo il caso delle leggi civili in materia di 'aborto' e di 'eutanasia' (da non confondersi con la rinuncia allo 'accanimento terapeutico', la quale è, anche moralmente, legittima), che devono tutelare il diritto primario alla vita a partire dal suo concepimento fino al suo termine naturale. Allo stesso modo occorre ribadire il dovere di rispettare e proteggere i diritti dello 'embrione umano'. Analogamente, devono essere salvaguardate la tutela e la promozione della 'famiglia', fondata sul matrimonio monogamico tra persone di sesso diverso e protetta nella sua unità e stabilità, a fronte delle moderne leggi sul divorzio: ad essa non possono essere giuridicamente equiparate in alcun modo altre forme di convivenza, né queste possono ricevere in quanto tali un riconoscimento legale".

"Così pure la garanzia della libertà di 'educazione' ai genitori per i propri figli è un diritto inalienabile, riconosciuto tra l'altro nelle Dichiarazioni internazionali dei diritti umani. Alla stessa stregua, si deve pensare alla 'tutela sociale dei minori' e alla liberazione delle vittime dalle 'moderne forme di schiavitù' (si pensi ad esempio, alla droga e allo sfruttamento della prostituzione). Non può essere esente da questo elenco il diritto alla 'libertà religiosa' e lo sviluppo per una 'economia' che sia al servizio della persona e del bene comune, nel rispetto della giustizia sociale, del principio di solidarietà umana e di quello di sussidiarietà. (…) Come non vedere, infine, in questa esemplificazione il grande tema della 'pace'. (…) La pace è sempre 'frutto della giustizia ed effetto della carità'; esige il rifiuto radicale e assoluto della violenza e del terrorismo e richiede un impegno costante e vigile da parte di chi ha la responsabilità politica".

III. PRINCIPI DELLA DOTTRINA CATTOLICA SU LAICITÀ E PLURALISMO. Per la dottrina morale cattolica la laicità intesa come autonomia della sfera civile e politica da quella religiosa ed ecclesiastica - ma non da quella morale - è un valore acquisito e riconosciuto dalla Chiesa e appartiene al patrimonio di civiltà che è stato raggiunto. Giovanni Paolo II ha più volte messo in guardia contro i pericoli derivanti da qualsiasi confusione tra la sfera religiosa e la sfera politica. (…) Questione completamente diversa è il diritto-dovere dei cittadini cattolici, come di tutti gli altri cittadini, di cercare sinceramente la verità e di promuovere e difendere con mezzi leciti le verità morali riguardanti la vita sociale, la giustizia, la libertà, il rispetto della vita e degli altri diritti della persona. Il fatto che alcune di queste verità siano anche insegnate dalla Chiesa non diminuisce la legittimità civile e la 'laicità' dell'impegno di coloro che in esse si riconoscono, indipendentemente dal ruolo che la ricerca razionale e la conferma procedente dalla fede abbiano svolto nel loro riconoscimento da parte di ogni singolo cittadino. (…) Sarebbe un errore confondere la giusta 'autonomia' che i cattolici in politica debbono assumere con la rivendicazione di un principio che prescinde dall'insegnamento morale e sociale della Chiesa".

"Vivere ed agire politicamente in conformità alla propria coscienza non è un succube adagiarsi su posizioni estranee all'impegno politico o su una forma di confessionalismo, ma l'espressione con cui i cristiani offrono il loro coerente apporto perché attraverso la politica si instauri un ordinamento sociale più giusto e coerente con la dignità della persona umana. (…) Coloro che in nome del rispetto della coscienza individuale volessero vedere nel dovere morale dei cristiani di essere coerenti con la propria coscienza un segno per squalificarli politicamente, negando loro la legittimità di agire in politica coerentemente alle proprie convinzioni riguardanti il bene comune, incorrerebbero in una forma di intollerante laicismo".

IV. CONSIDERAZIONI SU ASPETTI PARTICOLARI. È avvenuto in recenti circostanze che anche all'interno di alcune associazioni o organizzazioni di ispirazione cattolica, siano emersi orientamenti a sostegno di forze e movimenti politici che su questioni etiche fondamentali hanno espresso posizioni contrarie all'insegnamento morale e sociale della Chiesa. Tali scelte e condivisioni, (…) non sono compatibili con l'appartenenza ad associazioni o organizzazioni che si definiscono cattoliche. (…) È insufficiente e riduttivo pensare che l'impegno sociale dei cattolici possa limitarsi a una semplice trasformazione delle strutture, perché se alla base non vi è una cultura in grado di accogliere, giustificare e progettare le istanze che derivano dalla fede e dalla morale, le trasformazioni poggeranno sempre su fragili fondamenta. (…) In una società dove la verità non viene prospettata e non si cerca di raggiungerla, viene debilitata anche ogni forma di esercizio autentico di libertà, aprendo la via ad un libertinismo e individualismo, dannosi alla tutela del bene della persona e della società intera".

"A questo proposito è bene ricordare una verità che non sempre oggi viene percepita o formulata esattamente nell'opinione pubblica corrente: il diritto alla libertà di coscienza e in special modo alla libertà religiosa, proclamato dalla Dichiarazione 'Dignitatis humanae' del Concilio Vaticano II, si fonda sulla dignità ontologica della persona umana, e non su di una inesistente uguaglianza tra le religioni e tra i sistemi culturali umani. (…) L'affermazione della libertà di coscienza e della libertà religiosa non contraddice quindi affatto la condanna dell'indifferentismo e del relativismo religioso da parte della dottrina cattolica, anzi con essa è pienamente coerente".

"V. CONCLUSIONE. Gli orientamenti contenuti nella presente 'Nota' intendono illuminare uno dei più importanti aspetti dell'unità di vita del cristiano: la coerenza tra fede e vita, tra vangelo e cultura, richiamata dal Concilio Vaticano II".
CDF/CATTOLICI:POLITICA/RATZINGER VIS 20030116 (1730)
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