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giovedì 9 giugno 2011

ECOLOGIA UMANA NECESSITÀ IMPERATIVA

CITTA' DEL VATICANO, 9 GIU. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto nella Sala Clementina le Lettere Credenziali di sei nuovi Ambasciatori presso la Santa Sede: Signor Stefan Gorda, Moldova; Signor Narciso Ntugu Abeso Oyana, Guinea Equatoriale; Signor Henry Llewellyn Lawrence, Belize; Signor Hussan Edin Aala, Siria; Signora Genevieve Delali Tsegah, Ghana; Signor George Robert Furness Troup, Nuova Zelanda.

Il Santo Padre ha tenuto ai sei nuovi diplomatici un discorso comune e successivamente ha consegnato ad ognuno un testo specifico relativo alla Nazione rappresentata.

“Il primo semestre di questo anno” – ha detto il Papa nel suo discorso – “è stato segnato da innumerevoli tragedie che hanno coinvolto la natura, la tecnica e i popoli. L’uomo (...) non può essere dominato dalla tecnica (...). Una tale consapevolezza deve portare gli Stati a riflettere insieme sul futuro a breve termine del pianeta, davanti alle proprie responsabilità nei confronti della nostra vita e delle tecnologie”.

“L’ecologia umana” – ha affermato il Pontefice – “è una necessità imperativa. Adottare in tutto un modo di vivere rispettoso dell’ambiente e sostenere la ricerca e lo sfruttamento delle energie pulite che salvaguardano il patrimonio della creazione e non presentano pericoli per l’uomo, devono essere priorità politiche ed economiche”.

“Il cambiamento di mentalità in questo ambito” – ha sottolineato il Papa – “deve permettere di giungere rapidamente ad una arte di vivere insieme che rispetti l’alleanza fra uomo e natura, senza la quale la famiglia umana rischia di estinguersi. (...) L’insieme dei governanti deve impegnarsi a proteggere la natura e aiutarla a ricoprire il suo ruolo essenziale per la sopravvivenza dell’umanità. Le Nazioni Unite, mi sembra, siano il quadro naturale per una tale riflessione che non deve essere oscurata da interessi politici ed economici, ciecamente partigiani, ma deve privilegiare la solidarietà rispetto all’interesse particolare”.

“Occorre inoltre interrogarsi sul giusto ruolo della tecnica. (...) Credere che essa sia l’agente esclusivo del progresso e della felicità, significa ridurre l’uomo ad oggetto, cosa che finisce nell’accecamento e nell’infelicità, quando l’uomo attribuisce e delega alla tecnica poteri che non ha. (...) La tecnica che domina l’uomo, lo priva della sua umanità. L’orgoglio che essa genera ha fatto nascere nelle nostre società un economismo che non si può trattare e un certo edonismo che determina soggettivamente ed egoisticamente i comportamenti. L’indebolimento del primato dell’essere umano comporta uno smarrimento esistenziale ed una perdita del senso della vita”.

“È dunque urgente” – ha ribadito Benedetto XVI – “arrivare a coniugare la tecnica con una forte dimensione etica (...) La tecnica deve aiutare la natura a sbocciare nella linea voluta dal Creatore. Operando in tal modo, lo scienziato e il ricercatore aderiscono al disegno di Dio che ha voluto che l’uomo sia vertice e gestore della creazione. Soluzioni basate su tale fondamento proteggeranno la vita umana e la sua vulnerabilità, i diritti delle generazioni presenti e di quelle future”.

“I governi devono promuovere un umanesimo rispettoso della dimensione spirituale e religiosa dell’uomo, poiché la dignità della persona umana non varia con la fluttuazione delle opinioni. Rispettare la sua aspirazione alla giustizia e alla pace permette l’edificazione di una società che si promuove da se stessa, quando sostiene la famiglia o quando rifiuta, ad esempio, il primato esclusivo del denaro”.

Il Papa ha concluso il suo discorso sottolineando che: “La vita sociale deve essere considerata innanzitutto come una realtà di ordine spirituale, i responsabili della politica hanno la missione di guidare i popoli verso l’armonia umana e la saggezza tanto desiderate, che devono culminare nella libertà religiosa, volto autentico della pace”.

Nel suo discorso all’Ambasciatore della Moldova, il Santo Padre afferma: “È bene che la Moldova desideri far parte della casa comune europea” ed ha aggiunto: “Rendo grazie per il riconoscimento giuridico di cui gode la Chiesa cattolica in Moldova, per la sua organizzazione progressiva e per la costruzione di nuove chiese fra cui la cattedrale. (...) Che le autorità civili abbiano il coraggio di trovare soluzioni soddisfacenti giuste ed eque per il patrimonio ecclesiastico confiscato, per permettere alla Chiesa cattolica di disporre di mezzi per compiere la sua missione, non solo in ambito religioso ma anche in campo educativo, sanitario e caritativo”.

“Nel perfezionamento della società e nello spiegamento delle nuove strutture in grado di dare una trama più flessibile, non mancherà ai figli e alle figlie della Guinea Equatoriale” – scrive il Papa all’Ambasciatore di questa Nazione – “la presenza animatrice della Chiesa, che infonde la luce della fede in Cristo. (...) Non si può mancare di notare con viva soddisfazione l’impegno profuso per recuperare e ristrutturare molti luoghi di culto, e le iniziative intraprese per migliorare le condizioni di vita degli abitanti, in particolare di coloro che sperimentano grandi difficoltà a vivere in maniera degna”.

Nel suo discorso al Rappresentante del Belize il Santo Padre sottolinea: “La libertà di religione e la libertà di culto consentono ai credenti di prosperare come individui e di contribuire positivamente e pienamente alla vita della Nazione in ogni sfera dell’attività umana. Che il suo Paese, Signor Ambasciatore, sia un esempio a tale riguardo per i suoi vicini e per coloro che si impegnassero a diminuire le conseguenze di tali diritti e dei loro corrispettivi valori”.

“La Siria è stata tradizionalmente un esempio di tolleranza, convivenza e di rapporti armoniosi fra cristiani e musulmani, attualmente sono buone le relazioni ecumeniche e interreligiose” – afferma il Papa nel discorso indirizzato all’Ambasciatore della Siria - “Gli avvenimenti occorsi in questi ultimi mesi in alcuni paesi del Mediterraneo, fra cui la Siria, manifestano il desiderio di un futuro migliore nell’ambito dell’economia, della giustizia, della libertà e della partecipazione alla vita pubblica. Tali avvenimenti mostrano anche l’urgente necessità di autentiche riforme della vita politica, economica e sociale. Tuttavia, è estremamente auspicabile che tali evoluzioni non si realizzino in termini d’intolleranza, di discriminazione e di conflitto, ed ancor meno di violenza, ma in termini di rispetto assoluto della verità, della convivenza, dei diritti legittimi delle persone e della collettività, e della riconciliazione. Di tali principi devono essere garanti le Autorità, tenendo conto delle aspirazioni della società civile e delle istituzioni internazionali”.

Nel discorso all’Ambasciatore del Ghana, il Santo Padre elogia il fatto che “Il Ghana abbia potuto superare negli ultimi tempi certi ostacoli per progredire in modo stabile in ambito economico, sociale e politico. (...) Auspico che tale processo sia coronato da un risultato positivo nella corrente consultazione costituzionale, in modo tale che la struttura legislativa ed amministrativa della Nazione consolidino una cultura responsabile ed una attiva partecipazione allo sviluppo del Paese nella libertà, giustizia e solidarietà”.

Infine Benedetto XVI esprime al Rappresentante della Nuova Zelanda la sua “solidarietà a tutti coloro che ancora subiscono le conseguenze del devastante terremoto che ha colpito Christchurch il 22 febbraio scorso” e ricorda che: “A causa della sua posizione geografica (...) alcuni paesi vicini, fra i quali ‘I Piccoli Stati Insulari in via di Sviluppo’ guardano alla Nuova Zelanda come ad un esempio di stabilità politica, di stato di diritto e di alti standard dell’economia. (...) Tutto ciò assegna al suo Paese una particolare responsabilità morale. Fedele alle sue tradizioni migliori, la Nuova Zelanda è chiamata ad usare la sua posizione di influenza per la pace e la stabilità della regione, l’incoraggiamento di istituzioni democratiche mature e stabili, e la promozione di autentici diritti umani e di uno sviluppo economico sostenibile”.
CD/ VIS 20110609 (1240)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 9 GIU. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi.

- Il Signor Luiz Felipe de Seixas Corrêa, Ambasciatore del Brasile, con la Consorte, in Visita di congedo.

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale dell’India, in Visita “ad Limina Apostolorum”:

- L’Arcivescovo Malayappan Chinnappa, S.D.B., di Madras and Mylapore, con l’Ausiliare Vescovo Lawrence Pius Dorairaj.

- L’Arcivescovo Peter Fernando, di Madurai.

- L’Arcivescovo Anthony Anandarayar, di Pondicherry and Cuddalore.
AP:AL/ VIS 20110609 (90)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 9 GIU. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo John Doaninoel, S.M., Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Honiara (superficie: 10.728; popolazione: 235.136; cattolici: 53.378; sacerdoti: 41; religiosi: 110), Isole Salomone, trasferendolo dall’ufficio di Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Rabaul (Papua Nuova Guinea).
NEA/ VIS 20110609 (50)
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