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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 28 luglio 2014

VISITA PRIVATA DEL SANTO PADRE A CASERTA PER L'INCONTRO CON IL PASTORE EVANGELICO GIOVANNI TRAETTINO

Città del Vaticano, 28 luglio 2014 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Francesco si è recato nuovamente a Caserta, dopo la visita pastorale di sabato 26 luglio, per un incontro in forma privata con il pastore evangelico Giovanni Traettino, cui lo lega un rapporto di amicizia instauratosi quando era Arcivescovo di Buenos Aires (Argentina).

Il Papa è giunto a Caserta in elicottero verso le ore 10:15 e dopo un colloquio personale riservato nell’abitazione del pastore Giovanni Traettino, ha incontrato la Comunità della Chiesa evangelica pentecostale presso i locali - ancora in costruzione - della Chiesa pentecostale della Riconciliazione. Il Santo Padre si intrattiene a pranzo con la Comunità e il rientro in Vaticano è previsto nel pomeriggio.

CORDOGLIO PER LA MORTE DEL CARDINALE FRANCESCO MARCHISANO

Città del Vaticano, 28 luglio 2014 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire un telegramma di cordoglio all'Arcivescovo Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino (Italia), per la morte, ieri a Roma, all'età di 85 anni, del Cardinale Francesco Marchisano, Arciprete emerito della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, Vicario Generale emerito di Sua Santità per la Città del Vaticano, Presidente emerito della Fabbrica di San Pietro, Presidente emerito dell'Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica.

"Appresa la notizia delta morte del Cardinale Francesco Marchisano, illustre figlio di codesta terra - scrive il Papa - desidero esprimere a Vostra Eccellenza, al presbiterio e all'intera comunità diocesana, come pure ai parenti e agli amici del compianto Porporato, sentimenti di profondo cordoglio. Penso con affetto a questo caro pastore che per tanti anni ha prestato la sua solerte collaborazione alla Sede Apostolica, specialmente nella Congregazione per l'Educazione Cattolica e poi quale Arciprete della Basilica Vaticana, infine come Presidente dell'Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica. Egli lascia la testimonianza di una vita spesa nell'adesione generosa alla propria vocazione, quale sacerdote e vescovo sollecito per le necessita dei fedeli e sensibile al mondo dell'arte e della cultura. Innalzo preghiere di suffragio perché il Signore lo accolga nel gaudio e nella pace eterna, ed invio a quanti condividono il dolore per la sua scomparsa la confortatrice Benedizione Apostolica".

Le Esequie del defunto Cardinale Marchisano avranno luogo alle ore 8:00 di mercoledì 30 luglio, all'Altare della Cattedra della Basilica Vaticana. La Liturgia Esequiale sarà celebrata dal Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio, insieme con i Cardinali, Arcivescovi e Vescovi presenti a Roma. Al termine della Celebrazione Eucaristica, il Santo Padre Francesco presiederà il rito della "Ultima Commendatio" e della "Valedictio".

ANGELUS: PAPA FRANCESCO RIBADISCE L'IMPORTANZA DI LEGGERE IL VANGELO

Città del Vaticano, 27 luglio 2014 (VIS). Alle ore 12:00 di oggi, il Santo Padre Francesco si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l'Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro, per il consueto appuntamento domenicale. Come già nell'omelia della Santa Messa celebrata il giorno precedente a Caserta, il Papa si è soffermato sulle due parabole del Regno di Dio: quella del mercante di perle che trova una perla preziosissima e vende tutti i suoi averi pur di possederla e quella del contadino che arando il suo campo trova un tesoro insperato e vende tutto per acquistare il terreno dove ha trovato il tesoro. "Il mercante e il contadino non hanno bisogno di fare ragionamenti, o di pensarci, di riflettere: si accorgono subito del valore incomparabile di ciò che hanno trovato, e sono disposti a perdere tutto pur di averlo".

"Così è per il Regno di Dio - ha spiegato il Pontefice - chi lo trova non ha dubbi, sente che è quello che cercava, che attendeva e che risponde alle sue aspirazioni più autentiche. Ed è veramente così: chi conosce Gesù, chi lo incontra personalmente, rimane affascinato, attratto da tanta bontà, tanta verità, tanta bellezza, e tutto in una grande umiltà e semplicità. Cercare Gesù, incontrare Gesù: questo è il grande tesoro!".

"Quante persone, quanti santi e sante, leggendo con cuore aperto il Vangelo, sono stati talmente colpiti da Gesù, da convertirsi a Lui - ha esclamato il Pontefice - Pensiamo a san Francesco di Assisi: lui era già un cristiano, ma un cristiano 'all’acqua di rose'. Quando lesse il Vangelo, in un momento decisivo della sua giovinezza, incontrò Gesù e scoprì il Regno di Dio, e allora tutti i suoi sogni di gloria terrena svanirono. Il Vangelo ti fa conoscere Gesù vero, ti fa conoscere Gesù vivo; ti parla al cuore e ti cambia la vita. E allora sì, lasci tutto. Puoi cambiare effettivamente tipo di vita, oppure continuare a fare quello che facevi prima ma tu sei un altro, sei rinato: hai trovato ciò che dà senso, ciò che dà sapore, che dà luce a tutto, anche alle fatiche, anche alle sofferenze e anche alla morte".

Successivamente Papa Francesco ha ribadito l'importanza di leggere il Vangelo: "Ogni giorno leggere un passo del Vangelo; e anche portare un piccolo Vangelo con noi, nella tasca, nella borsa, comunque a portata di mano. E lì, leggendo un passo, troveremo Gesù. Tutto acquista senso quando lì, nel Vangelo, trovi questo tesoro, che Gesù chiama 'il Regno di Dio', cioè Dio che regna nella tua vita, nella nostra vita; Dio che è amore, pace e gioia in ogni uomo e in tutti gli uomini. (...) Leggere il Vangelo è trovare Gesù e avere questa gioia cristiana, che è un dono dello Spirito Santo".
"Cari fratelli e sorelle, la gioia di avere trovato il tesoro del Regno di Dio traspare, si vede. - ha detto infine il Pontefice - Il cristiano non può tenere nascosta la sua fede, perché traspare in ogni parola, in ogni gesto, anche in quelli più semplici e quotidiani: traspare l’amore che Dio ci ha donato mediante Gesù. Preghiamo, per intercessione della Vergine Maria, perché venga in noi e nel mondo intero il suo Regno di amore, di giustizia e di pace".

NUOVO APPELLO DEL PAPA PER LA PACE IN MEDIO ORIENTE, IRAQ E UCRAINA

Città del Vaticano, 27 luglio 2014 (VIS). Dopo l'Angelus, il Santo Padre Francesco, nel ricordare che domani ricorre il centesimo anniversario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, ha lanciato un nuovo appello per la pace in Medio Oriente, Iraq e Ucraina e perché si depongano le armi.

"Domani - ha detto Papa Francesco - ricorre il centesimo anniversario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, che causò milioni di vittime e immense distruzioni. Tale conflitto, che Papa Benedetto XV definì una 'inutile strage', sfociò, dopo quattro lunghi anni, in una pace risultata più fragile. Domani sarà una giornata di lutto nel ricordo di questo dramma. Mentre ricordiamo questo tragico evento, auspico che non si ripetano gli sbagli del passato, ma si tengano presenti le lezioni della storia, facendo sempre prevalere le ragioni della pace mediante un dialogo paziente e coraggioso".

"In particolare, oggi il mio pensiero va a tre aree di crisi: quella mediorientale, quella irakena e quella ucraina. Vi chiedo di continuare a unirvi alla mia preghiera perché il Signore conceda alle popolazioni e alle Autorità di quelle zone la saggezza e la forza necessarie per portare avanti con determinazione il cammino della pace, affrontando ogni diatriba con la tenacia del dialogo e del negoziato e con la forza della riconciliazione. Al centro di ogni decisione non si pongano gli interessi particolari, ma il bene comune e il rispetto di ogni persona. Ricordiamo che tutto si perde con la guerra e nulla si perde con la pace".

"Fratelli e sorelle, mai la guerra! Mai la guerra! Penso soprattutto ai bambini, ai quali si toglie la speranza di una vita degna, di un futuro: bambini morti, bambini feriti, bambini mutilati, bambini orfani, bambini che hanno come giocattoli residui bellici, bambini che non sanno sorridere. Fermatevi, per favore! Ve lo chiedo con tutto il cuore. E’ l’ora di fermarsi! Fermatevi, per favore!".

IL PAPA AI SACERDOTI DELLA DIOCESI DI CASERTA: I VESCOVI DEVONO SEMPRE ESSERE D’ACCORDO: MA D’ACCORDO NELL’UNITÀ, NON NELL’UNIFORMITÀ

Città del Vaticano, 28 luglio 2014 (VIS). Alle 15:00 di sabato 26 luglio, il Santo Padre Francesco è partito in elicottero dall’eliporto vaticano per la Visita Pastorale a Caserta. Al Suo arrivo nell’eliporto della Scuola Sottufficiali dell’Aeronautica Militare presso la Reggia di Caserta, il Papa è stato accolto dal Vescovo Giovanni D’Alise, Vescovo di Caserta e dalle Autorità locali. Successivamente, raggiunta in auto la Reggia di Caserta, intorno alle ore 16:00, il Santo Padre ha incontrato, nella Cappella Palatina, i Sacerdoti della diocesi rispondendo alle loro domande e consegnando al Vescovo il discorso che aveva preparato.

Papa Francesco ha affermato che i Vescovi devono dare l'esempio dell'unità che Gesù ha chiesto al Padre per la Chiesa. "Non si può andare sparlando uno dell'altro (...) Nell'unità della Chiesa è importante l'unità tra i Vescovi" ed ha sottolineato che è nei conflitti che "il diavolo (...) festeggia! È lui che guadagna". I Vescovi devono "sempre essere d’accordo: ma d’accordo nell’unità, non nell’uniformità. Ognuno ha il suo carisma, ognuno ha il suo modo di pensare, di vedere le cose: questa varietà a volte è frutto di sbagli, ma tante volte è frutto dello stesso Spirito. (...) Lo stesso Spirito che fa la diversità, poi è riuscito a fare l’unità; un’unità nella diversità di ognuno, senza che nessuno perda la propria personalità".

Alla richiesta di uno suo suggerimento per una pastorale che senza mortificare la pietà popolare, possa rilanciare il primato del Vangelo, il Santo Padre ha detto: "La pietà popolare vera nasce dal quel 'sensus fidei' di cui parla l'Enciclica 'Lumen Gentium' e guida nella devozione dei Santi, della Madonna, anche con espressioni folkloristiche nel senso buono della parola. Per questo la pietà popolare è fondamentalmente inculturata, non può essere una pietà popolare di laboratorio, asettica, ma nasce sempre dalla nostra vita".

Alla domanda sull'identità del sacerdote del terzo millennio e su come superare la crisi esistenziale dei sacerdoti suscitata dalla rivoluzione linguistica, semantica, culturale della testimonianza evangelica, il Santo Padre ha risposto "Con creatività. (...) È il comandamento che Dio ha dato ad Adamo: 'Va e fa crescere la Terra'". La condizione per essere creativi nello Spirito, nello Spirito del Signore Gesù, è soltanto la preghiera, non c'è altra strada. "Un Vescovo che non prega, un prete che non prega ha chiuso la porta, ha chiuso la strada della creatività".

Alla domanda su quale potrebbe essere il fondamento di una spiritualità del prete diocesano, il Santo Padre ha risposto che il sacerdote deve avere una capacità di contemplazione sia verso Dio sia verso gli uomini. un uomo che guarda, che riempie i suoi occhi e il suo cuore di questa contemplazione: con il Vangelo davanti a Dio, e con i problemi umani davanti agli uomini. In questo senso deve essere un contemplativo. Non bisogna fare confusione: il monaco è un’altra cosa".

Il Papa ha poi sottolineato che il centro della spiritualità del sacerdote diocesano è nella diocesanità", che significa "avere un rapporto con il Vescovo e un rapporto con gli altri sacerdoti. (...) È tutto qui: è semplice, ma al tempo stesso non è facile. (...) E qual è il nemico più grande di questi due rapporti? Le chiacchiere (...). Il diavolo sa che quel seme gli dà frutti e semina bene (...). Un uomo solo finisce amareggiato, non è fecondo e chiacchiera sugli altri. Questa è un'aria che non fa bene, è proprio quello che impedisce quel rapporto evangelico e spirituale e fecondo con il Vescovo e con il presbiterio". Papa Francesco ha ricordato che è meglio dire le cose in faccia e non abbandonarsi alle chiacchiere perché "Il diavolo è felice con quel 'banchetto', perché così attacca proprio il centro della spiritualità del clero diocesano". infine il Papa si è soffermato sul segno dell'amarezza dei sacerdoti, dell'immagine di una Chiesa degli arrabbiati. "Uno può arrabbiarsi: è anche sano arrabbiarsi una volta. Ma lo stato di arrabbiamento non è del Signore e porta alla tristezza e alla disunione", ha concluso.


DARE IL PRIMATO A DIO SIGNIFICA AVERE IL CORAGGIO DI DIRE NO AL MALE

Città del Vaticano, 27 luglio 2014 (VIS). Oltre duecentomila persone hanno assistito, alle 18:00 di ieri pomeriggio, alla Celebrazione Eucaristica presieduta dal Santo Padre nella piazza antistante la Reggia di Caserta.

Nell'omelia il Papa si è soffermato sul "Regno dei cieli", illustrando le parabole del tesoro nascosto e della perla preziosa. Nella prima parabola il "Regno" è simile a un tesoro nascosto nel campo che viene scoperto da un contadino che pieno di gioia non esita a vendere tutto per acquistare il terreno dove ha trovato il tesoro. La seconda parabola vede come protagonista un mercante che trova una perla di grande valore e vende tutti i suoi beni per possederla.

Il contadino e il mercante, ha spiegato Papa Francesco, "sono accomunati da un medesimo sentimento: la sorpresa e la gioia di aver trovato l'appagamento di ogni desiderio". Rivolgendosi ai suoi ascoltatori con parole semplici, che tutti potevano capire, Gesù, mediante queste due parabole, "insegna che cosa è il regno dei cieli, come lo si trova, cosa fare per possederlo".

"Che cosa è il regno dei cieli? Gesù non si preoccupa di spiegarlo. Lo enuncia fin dall’inizio del suo Vangelo: 'Il regno dei cieli è vicino'; tuttavia non lo fa mai vedere direttamente, ma sempre di riflesso, narrando l’agire di un padrone, di un re, di dieci vergini… Preferisce lasciarlo intuire, con parabole e similitudini, manifestandone soprattutto gli effetti: il regno dei cieli è capace di cambiare il mondo, come il lievito nascosto nella pasta; (...) Le due parabole sulle quali vogliamo riflettere ci fanno capire che il regno di Dio si fa presente nella persona stessa di Gesù. È lui il tesoro nascosto e la perla di grande valore. Si comprende la gioia del contadino e del mercante: hanno trovato! È la gioia di ognuno di noi quando scopriamo la vicinanza e la presenza di Gesù nella nostra vita. Una presenza che trasforma l’esistenza e ci rende aperti alle esigenze dei fratelli; una presenza che invita ad accogliere ogni altra presenza, anche quella dello straniero e dell’immigrato".

"Come si trova il regno di Dio? Ognuno di noi ha un percorso particolare. Per qualcuno l’incontro con Gesù è atteso, desiderato, cercato a lungo, come ci viene mostrato nella parabola del mercante. Per altri accade all’improvviso, quasi per caso, come nella parabola del contadino. Questo ci ricorda - ha sottolineato il Pontefice - che Dio si lascia incontrare comunque, perché è Lui che per primo desidera incontrare noi e per primo cerca di incontrarci: è venuto per essere il 'Dio con noi'. È Lui che ci cerca e si fa trovare anche da chi non lo cerca. A volte Egli si lascia trovare nei luoghi insoliti e in tempi inattesi. Quando si trova Gesù se ne rimane affascinati, conquistati, ed è una gioia lasciare il nostro consueto modo di vivere, talvolta arido e apatico, per abbracciare il Vangelo, per lasciarci guidare dalla logica nuova dell’amore e del servizio umile e disinteressato".

"Cosa fare per possedere il regno di Dio? Su questo punto Gesù è molto esplicito: non basta l’entusiasmo, la gioia della scoperta. Occorre anteporre la perla preziosa del regno ad ogni altro bene terreno; occorre mettere Dio al primo posto nella nostra vita, preferirlo a tutto. Dare il primato a Dio significa avere il coraggio di dire no al male, alla violenza, alle sopraffazioni, per vivere una vita di servizio agli altri e in favore della legalità e del bene comune. (...) Chi diventa amico di Dio, ama i fratelli, si impegna a salvaguardare la loro vita e la loro salute anche rispettando l’ambiente e la natura. Ciò è particolarmente importante - ha ribadito Papa Francesco - in questa vostra bella terra che richiede di essere tutelata e preservata, richiede di avere il coraggio di dire no ad ogni forma di corruzione e di illegalità - tutti sappiamo il nome di queste forme di corruzione e di illegalità - richiede a tutti di essere servitori della verità e di assumere in ogni situazione lo stile di vita evangelico, che si manifesta nel dono di sé e nell’attenzione al povero e all’escluso".

"La festa di Sant’Anna, patrona di Caserta - ha detto infine il Pontefice - ha raccolto in questa piazza le varie componenti della Comunità diocesana con il Vescovo e con la presenza delle autorità civili e dei rappresentanti di varie realtà sociali. Desidero incoraggiarvi tutti a vivere la festa patronale libera da ogni condizionamento, espressione pura della fede di un popolo che si riconosce famiglia di Dio e rinsalda i vincoli della fraternità e della solidarietà. Sant’Anna forse ha ascoltato sua figlia Maria proclamare le parole del Magnificat: 'Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili, ha ricolmato di bene gli affamati'. Ella vi aiuti a ricercare l’unico tesoro, Gesù, e vi insegni a scoprire i criteri dell’agire di Dio; Egli capovolge i giudizi del mondo, viene in soccorso dei poveri e dei piccoli e colma di beni gli umili, che affidano a Lui la loro esistenza. Abbiate speranza, la speranza non delude. E a me piace ripetervi: non lasciatevi rubare la speranza!".

Al termine della Messa, prima della benedizione finale, il Santo Padre Francesco ha ringraziato tutti i presenti per la calorosa accoglienza, e, ringraziando anche il Cardinale Arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe, ha detto: "Ho sentito che forse i napoletani sono un po' gelosi di questa mia visita, ma voglio assicurare ai napoletani che sicuramente quest'anno andrò da loro".

Al termine della Celebrazione Eucaristica, il Papa ha raggiunto l'eliporto della Scuola Sottufficiali dell'Aeronautica Militare e, dopo essersi congedato dalle Autorità che lo hanno accolto all'arrivo, è decollato in elicottero per rientrare a Roma.

COMUNICATO DELLA FAMIGLIA DI PADRE PAOLO DALL'OGLIO AD UN ANNO DALLA SUA SCOMPARSA IN SIRIA

Città del Vaticano, 28 luglio 2014 (VIS). La famiglia di Padre Paolo Dall'Oglio, il sacerdote gesuita italiano scomparso un anno fa nella città siriana di Raqqa, ha emesso oggi il seguente Comunicato:

È oramai passato un anno da che non si hanno più notizie di nostro figlio e fratello Paolo, sacerdote, gesuita, italiano, scomparso in Siria il 29 luglio 2013.

Tanto, troppo tempo anche per un luogo di guerra e sofferenza infinita come la Siria. Chiediamo ai responsabili della scomparsa di un uomo buono, di un uomo di fede, di un uomo di pace, di avere la dignità di farci sapere della sua sorte. Vorremo riabbracciarlo ma siamo anche pronti a piangerlo.

Domani, 29 luglio, ad un anno dalla sua scomparsa, in tanti pregheremo e saremo vicino a lui, a tutti i rapiti, agli ingiustamente imprigionati e alle tante persone che soffrono a causa di questa guerra.”

Il Video messaggio del Comunicato è consultabile ai seguenti indirizzi:

Italiano: https://www.youtube.com/watch?v=-5YQJ_hlTFQ&feature=youtu.be

Inglese: https://www.youtube.com/watch?v=U3MMoCGrggE&feature=youtu.be

I CALDEI IN IRAQ, COME ABRAMO, PRONTI A PARTIRE PER LA TERRA CHE DIO INDICHERÀ

Città del Vaticano, 28 luglio 2014 (VIS). Nella giornata di ieri, domenica, il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha presieduto la Divina Liturgia nella Cattedrale di San Pietro Apostolo dell'Eparchia Caldea di San Diego (Stati Uniti d'America), pregando per i cristiani che in Iraq, madrepatria della Chiesa Caldea, sono perseguitati e sempre ricordando quelli di Siria, Palestina, Egitto, come pure la delicata situazione in Ucraina dei greco-cattolici e dei loro connazionali.

Il Vescovo dell'Eparchia, Monsignor Sarhad Yawsip Hermiz Jammo, lo ha accolto molto cordialmente, sottolineando l’immenso conforto che il Rappresentante di Papa Francesco recava a tutti i Cristiani d’Oriente con la sua visita e la sua preghiera. In comunione col Successore di Pietro essi potranno perseverare nella fede di Abramo e come lui essere pronti a partire per la Terra che Dio indicherà, imparando a leggere la storia in una più alta dimensione.

Nell'omelia, il Cardinale ha ringraziato il Vescovo e i presenti, ma ancor più i cristiani che danno prova di sofferta fedeltà al Vangelo ed ha assicurato la preghiera e la benedizione di Papa Francesco, e la vicinanza della Chiesa, auspicando pace e giustizia per quanti sono colpiti da una incredibile e insensata violenza.

Nella permanenza in California, il Cardinale Sandri ha incontrato le comunità maronite di Los Angeles e di San Diego e quella siro-malabarese. Nei prossimi giorni visiterà gli armeni e accoglierà personalmente i sacerdoti delle Chiese sira, copta, greco-melkita e greco-cattolica romena operanti sul territorio. La già folta diaspora orientale attende, specie dall’Iraq, un significativo incremento per il perdurante conflitto. L’immigrazione è una sfida pastorale di portata storica - ha ribadito il Cardinale Prefetto - che impegna ulteriormente la Chiesa latina nella già ammirevole sollecitudine verso le Chiese Orientali.

EVENTUALE PARTECIPAZIOEN DEL PAPA ALL'INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE A PHILADELPHIA

Città del Vaticano, 28 luglio 2014 (VIS). Circa l'eventuale partecipazione del Papa all'Incontro mondiale delle Famiglie a Philadelphia (Stati Uniti d'America), nel settembre 2015, il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha precisato quanto segue: "Quanto a viaggi in America, vi sono stati diversi inviti, che il Papa come sempre prende in doverosa considerazione. Il Papa ha manifestato la sua disponibilità a partecipare all’incontro delle famiglie, ma allo stato attuale non è concretamente avviato operativamente nessun progetto o programma di viaggio relativo a Stati Uniti o Messico. Si deve tener presente che vi è ancora più di un anno di tempo prima dell’incontro di Philadelphia".

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 26 luglio 2014 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Anthony Pappusamy, Arcivescovo di Madurai (superficie: 8.010; popolazione: 6.170.000; cattolici: 115.166; sacerdoti: 250; religiosi: 1.495), India. Finora Vescovo di Dindigul (India), succede all'Arcivescovo Peter Fernando, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Pierre Nguyên Văn Kham, Vescovo di My Tho (superficie: 9.262; popolazione: 5.280.320; cattolici: 126.560; sacerdoti: 123; religiosi: 282), Viêt Nam. È stato finora Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Thành-Phô Hô Chí Minh (Viêt Nam).

- Ha nominato il Cardinale Justin Francis Rigali, Arcivescovo emerito di Philadelphia (Stati Uniti d'America), Suo Inviato Speciale alla Celebrazione Eucaristica prevista nella nuova Cattedrale di Saint Louis (Stati Uniti d'America) per il 24 agosto 2014, in occasione del 250° anniversario della fondazione dell’omonima Città.

- Ha nominato il Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano (Italia) Suo Inviato Speciale alla celebrazione dell’850° anniversario della traslazione delle reliquie dei Re Magi da Milano a Colonia (Germania), in programma il 28 settembre 2014.
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