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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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martedì 28 febbraio 2006

ESERCIZI SPIRITUALI DEL PAPA E DELLA CURIA ROMANA


CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2006 (VIS). Il 5 marzo prossimo prima Domenica di Quaresima, avranno inizio gli Esercizi Spirituali annuali del Santo Padre e della Curia Romana nella Cappella "Redemptoris Mater" in Vaticano. Le meditazioni degli Esercizi, che quest'anno sono dedicati al tema: "Camminando con Gesù verso la Pasqua", saranno proposte dal Cardinale Marco Cè, Patriarca emerito di Venezia (Italia).

Il ritiro avrà inizio alle 18:00 con l'Esposizione Eucaristica, la Celebrazione dei Vespri, la meditazione introduttiva, l'Adorazione e la Benedizione Eucaristica.

Nei giorni seguenti sono in programma: alla ore 9:00: la Celebrazione delle Lodi seguita dalla Meditazione; alle 10:15 la Celebrazione dell'Ora Terza e la Meditazione; alle 17:00 la Meditazione; alle 17:45 la Celebrazione dei Vespri, l'Adorazione e la Benedizione Eucaristic

Gli Esercizi Spirituali si concluderanno sabato 11 marzo con la celebrazione delle Lodi e con una meditazione di chiusura.

Nella settimana degli Esercizi Spirituali vengono sospese tutte le udienze, compresa l'udienza generale di mercoledì 8 marzo.
.../RITIRO CURIA/... VIS 20060228 (170)

ORIENTAMENTI PER UNA PASTORALE DEGLI ZINGARI


CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2006 (VIS). Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, il Cardinale Stephen Fumio Hamao, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti e l'Arcivescovo Agostino Marchetto, Segretario del medesimo Pontificio Consiglio, hanno presieduto una Conferenza Stampa di presentazione del Documento: "Orientamenti per una pastorale degli Zingari".

Il Documento è frutto di un lungo studio, cui hanno contribuito vari Operatori pastorali, anche Zingari, e alcuni esperti. I sei capitoli del testo sono suddivisi in due grandi sezioni: quella che presenta la Chiesa e gli Zingari in visione d'insieme, e l'altra più propriamente pastorale.

Il Cardinale Hamao ha spiegato che le origini della pastorale specifica degli Zingari risalgono alla prima metà del ventesimo secolo, grazie ad iniziative di alcuni sacerdoti di Francia, Germania, Italia e Spagna. La Santa Sede riconobbe la pastorale degli Zingari come missione speciale nel 1965 dopo il primo storico pellegrinaggio internazionale degli Zingari a Roma, con la creazione del Segretariato Internazionale dell'Apostolato dei Nomadi che in seguito si integrò nella Pontificia Commissione per la Pastorale dei Migranti e del Turismo, istituita da Papa Paolo VI nel 1970.

"Sebbene il Documento si riferisca agli Zingari, il cui numero - nella sola Europa - si aggira attorno ai quindici milioni" - ha proseguito il Cardinale Hamao - "esso risulta valido anche per altri nomadi, che condividono condizioni di vita simili, nei vari Continenti. Ad ogni modo, il nomadismo non è l'unica caratteristica degli Zingari. È la loro diversità etnica, la loro cultura e antiche tradizioni che si devono cioè prendere in considerazione. Pertanto le Chiese locali nei Paesi in cui essi vivono potranno trovare ispirazione pastorale nei presenti orientamenti, adattandoli, ovviamente alle circostanze (...) di ciascun gruppo".

Il Cardinale ha sottolineato i "molti segnali di evoluzione positiva nel mondo zingaro tradizionale di vivere e pensare. Il crescente desiderio di istruzione e formazione professionale, di consapevolezza sociale e politica con la formazione di associazioni e partiti, la crescente partecipazione nelle amministrazioni locali e nazionali in alcuni Paesi, la presenza delle donne nella vita sociale e civile". Il Porporato ha anche ricordato la nutrita partecipazione della comunità zingara, il 4 maggio 1997, alla Beatificazione del martire spagnolo Ceferino Jiménez Malla, primo Zingaro ad essere elevato agli onori degli altari.

La condizione di ciascun individuo è quella di "Homo viator" ha ricordato il Cardinale Hamao citando Papa Giovanni Paolo II e tale condizione, espressa nella vita degli Zingari, è sovente bersaglio di "indifferenza o opposizione" da parte di molti che "condividono abituali pregiudizi, mentre persistono segni di rifiuto, che spesso non suscitano la reazione o la protesta da parte di coloro che ne sono testimoni".

"Tutto ciò" - ha affermato il Porporato - "ha causato indicibili sofferenze, come sappiamo nel corso della storia, con persecuzioni che hanno toccato il culmine nel secolo scorso. (...) Anche la Chiesa - è ovvio - è chiamata a riconoscere il loro diritto ad avere una propria identità, risvegliando le coscienze, al fine di ottenere maggiore giustizia per essi".

In merito al nomadismo, il Cardinale Hamao ha rilevato che questa caratteristica "ha dato origine ad un'identità che si esprime in lingue proprie, ed ha una cultura e una religiosità con tradizioni comuni e un forte senso di appartenenza. (...) Il loro modo di vita è, in fondo, una testimonianza viva di una libertà interiore rispetto ai vincoli del consumismo e delle false sicurezze fondata sulla presunta autosufficienza dell'uomo".

"Questi 'Orientamenti'" - ha concluso il Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti - "sono un segno che la Chiesa ha una specifica preoccupazione per gli Zingari. Essi sono cioè oggetto di un particolare atteggiamento pastorale in ossequio alla loro cultura. (...) Ciascuno, infatti, va accolto nella Chiesa, nella quale non c'è posto per emarginazione ed esclusione".

L'Arcivescovo Marchetto ha dedicato il suo intervento all'attività pastorale e ha innanzitutto rilevato che: "Per la particolare natura della cultura zingara, la semplice evangelizzazione 'dall'esterno' non è efficace", anzi, "una genuina incarnazione del Vangelo (...) non può legittimare indiscriminatamente ogni aspetto della loro cultura".

"La storia universale dell'evangelizzazione" - ha affermato - "attesta, infatti, che la diffusione del messaggio cristiano è stata sempre accompagnata da un processo di purificazione di culture" che "non significa svuotamento, ma occorrerà una certa integrazione con la cultura circostante: si tratta di un processo interculturale. La riconciliazione e l'unione tra Zingari e 'gagé (non Zingari), pertanto, includono l'interazione legittima delle culture (...) Dovrebbe ugualmente essere promossa l'uguaglianza di diritti fra uomini e donne, con l'eliminazione di ogni forma di discriminazione".

Successivamente il Presule, da una parte, ha elogiato "il forte senso di famiglia presente tra gli Zingari" che "non dovrebbe degenerare (...) in un risentimento perenne tra famiglie e clan" e, dall'altra, ha sottolineato che: "L'onestà in ambito lavorativo è altresì una virtù civile e cristiana, che non può essere disattesa". L'Arcivescovo ha ugualmente deplorato che: "l'informazione audiovisiva o stampata raramente permette al pubblico di conoscere aspetti positivi della cultura zingara, ma molto spesso si sofferma su quelli negativi, che ne danneggiano ulteriormente l'immagine".

"Gli Zingari" - ha proseguito l'Arcivescovo Marchetto - "sono una minoranza particolare poiché non hanno uno Stato cui riferirsi originariamente, capace di dare loro il sostegno di cui possono aver bisogno. Ciò significa mancanza di sicure garanzie politiche e di certa protezione civile. Infatti, mentre l'arrivo di altri in cerca di rifugio e dei 'boat people' mobilita un certo numero di persone e governi, quello degli Zingari provoca, di solito, fenomeni di rifiuto, anche se essi provengono da Paesi molto poveri, e sono a volte costretti a fuggire a causa di persecuzioni religiose, razziali o politiche".

L'Arcivescovo Marchetto ha affermato inoltre che: "Una tale situazione potrà essere superata solo se i Governi definiranno una politica comune, globale. (...) È pertanto, di vitale importanza che gli Organismi internazionali si interessino a queste popolazioni".

In merito all'evangelizzazione, il Segretario del Pontificio Consiglio, ricordando che essa "è missione di tutta la Chiesa, perché nessun cristiano dovrebbe restare indifferente di fronte a situazioni di emarginazione nella comunione ecclesiale", ha ribadito l'importanza "nell'ambito della catechesi" di "includere un dialogo che permetta agli Zingari di esprimere come percepiscono e vivono il proprio rapporto con Dio. Pertanto, bisognerà valutare l'opportunità di tradurre la Bibbia, i testi liturgici e i libri di preghiera nella lingua usata dai vari gruppi etnici nelle diverse regioni".

Il Segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti ha concluso il suo intervento rilevando il pericolo del proselitismo delle sette fra le popolazioni nomadi ed indicando il ruolo chiave che il Documento attribuisce ai nuovi movimenti ecclesiali che "con il loro forte senso comunitario e di apertura, la disponibilità e la particolare cordialità dei loro membri (...) possono (...) favorire l'evangelizzazione".

Il Documento integrale "Orientamenti per una pastorale degli Zingari" sarà consultabile, nei prossimi giorni, nella sezione del "Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti", sito Internet della Santa Sede, cliccando su:

http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/migrants/s_index_nomads/rc_pc_migrants_sectionnomads_sp.htm
CON-SM/PASTORALE ZINGARI/HAMAO:MARCHETTO VIS 20060228 (1110)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2006 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Galveston-Houston (Stati Uniti d'America), presentata dal l'Arcivescovo Joseph A. Fiorenza, per raggiunti limiti d'età. Gli succede l'Arcivescovo Daniel N. Dinardo, finora Coadiutore della medesima Arcidiocesi.

- Ha concesso il Suo assenso all'elezione canonicamente fatta il 9 febbraio 2006 dal Sinodo della Chiesa Greco-Melkita cattolica, riunitosi a Aïn Traz, dal 6 all'11 febbraio scorso, dell'Archimandrita Georges Bakar, finora economo del Patriarcato di Alessandria, a Vicario Patriarcale di Gerusalemme, con titolo Arcivescovile di Pelusio dei Greco-Melkiti cattolici. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1946 al Cairo (Egitto) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1973.

Il Patriarca dei Greco-Melkiti, Sua Beatitudine Gregorios III Laham, con il consenso del Sinodo della Chiesa patriarcale riunito a Aïn Traz dal 6 all'11 febbraio 2006, ha trasferito, a norma del canone 85, paragrafo 3, del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, il Vescovo Isidore Battikha, sinora Ausiliare e Protosincello di Damasco dei Greco-Melkiti (Siria), ad Arcivescovo Metropolita di Homs, Hama e Jabrud (cattolici: 27.000; sacerdoti: 14; religiosi: 33; diaconi permanenti: 1), Siria.
NER:RE/.../ VIS 20060228 (190)

lunedì 27 febbraio 2006

VISITA AL PAPA CORPO DI POLIZIA MUNICIPALE DI ROMA


CITTA' DEL VATICANO, 25 FEB. 2006 (VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina, il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato i membri del XVII Gruppo del Corpo della Polizia Municipale di Roma.

"La vostra quotidiana attività" - ha detto il Papa - "esige un costante impegno, perché la zona attorno al Vaticano è frequentata da tanta gente e il traffico è intenso".

Ringraziando i membri del Corpo per il servizio prestato "con professionalità e dedizione", il Santo Padre ha sottolineato che: "Di professionalità e dedizione avete dato prova, in modo particolare, durante i memorabili e concitati giorni della malattia, della morte e dei funerali dell'amato Papa Giovanni Paolo II, come pure in occasione della mia elezione a Sommo Pontefice, nel mese di aprile dello scorso anno".

Benedetto XVI ha concluso il suo discorso auspicando che la vicinanza alla tomba dell'Apostolo Pietro e la possibilità di assistere "a incontri del Papa con i fedeli o a celebrazioni liturgiche in Piazza San Pietro" aiuti i membri del Corpo "a crescere spiritualmente e a sentire sempre accanto a voi la presenza di Cristo. Con il suo aiuto potrete svolgere la vostra attività serenamente, consapevoli di rendere un servizio alla comunità".
AC/.../POLIZIA MUNICIPALE ROMA VIS 20060227 (210)

OBOLO SAN PIETRO: SEGNO DI COMUNIONE CON IL PAPA


CITTA' DEL VATICANO, 25 FEB. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Soci del Circolo San Pietro, che ogni anno, subito dopo la festa della Cattedra di San Pietro Apostolo, affidano al Papa l'Obolo di San Pietro, raccolto nella Diocesi di Roma durante l'anno trascorso.

"È un gesto che ha valore non soltanto pratico" - ha detto il Santo Padre - "ma anche fortemente simbolico, come segno di comunione col Papa e di attenzione alle necessità dei fratelli e per questo il vostro servizio possiede un valore squisitamente ecclesiale".

Ricordando che la seconda parte dell'Enciclica "Deus caritas est" è dedicata "all'esercizio della carità da parte della Chiesa quale 'comunità d'amore'", Benedetto XVI ha affermato di aver tracciato in essa un profilo che potrà essere utile a quanti collaborano al "ministero della carità della comunità cristiana".

"Ho ricordato" - ha detto ancora il Papa in merito all'Enciclica - "che la motivazione principale dell'agire deve essere sempre l'amore di Cristo; che la carità è più che semplice attività, e implica il dono di sé; che questo dono deve essere umile, scevro da ogni superiorità, e che la sua forza proviene dalla preghiera, come dimostra l'esempio dei Santi".

Il Papa ha concluso il suo discorso affidando il Circolo San Pietro "Ai Santi della carità, di cui, a partire dal Diacono Lorenzo, è ricca la storia della Chiesa di Roma".
AC/.../CIRCOLO SAN PIETRO VIS 20060227 (250)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 25 FEB. 2006 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Padre Robert Patrick Ellison, C.S.Sp., Vescovo di Banjul (superficie: 10.403; popolazione: 1.639.500; cattolici: 34.000; sacerdoti: 26; religiosi: 42), Gambia. Il Vescovo eletto, finora Segretario Generale della Congregazione dello Spirito Santo, è nato nel 1942 a Dublino (Irlanda), ha emesso la professione perpetua nel 1963 ed è stato ordinato sacerdote nel 1969. Il Vescovo Ellison succede al Vescovo Michael J. Cleary, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
- Ha nominato l'Arcivescovo Fernando Filoni, finora Nunzio Apostolico in Iraq e in Giordania, Nunzio Apostolico nelle Filippine.

- Ha nominato il Cardinale Nicolás de Jesús López Rodríguez, Arcivescovo di Santo Domingo (Repubblica Dominicana), Suo Inviato Speciale alle celebrazioni che avranno luogo a Lima (Perù) dal 24 al 29 aprile 2006, nel IV Centenario della morte di San Toribio di Mogrovejo, Patrono dell'Episcopato Latinoamericano.

- Ha nominato il Monsignore Pier Enrico Stefanetti, Cerimoniere Pontificio.

- Ha nominato il Monsignore Stefano Sanchirico, Cerimoniere Pontificio.

- Ha nominato Diego Giovanni Ravelli, Cerimoniere Pontificio.
NER:RE:NN:NA/.../... VIS 20060227 (190)

SAN GIUSEPPE: INCORAGGIAMENTO CAMMINO SACERDOZIO


CITTA' DEL VATICANO, 25 FEB. 2006 (VIS). Questa pomeriggio, seguendo una tradizione cara al Suo Predecessore Giovanni Paolo II, Benedetto XVI si è recato in visita al Pontificio Seminario Romano Maggiore, in occasione della Festa della Madonna della Fiducia, Patrona dell'Istituto.

Dopo aver ascoltato un Oratorio intitolato "Ombra del Padre", dedicato a San Giuseppe, il Papa ha voluto sottolineare che "l'esempio di San Giuseppe, 'uomo giusto', pienamente responsabile di fronte a Dio e di fronte a Maria, costituisce per tutti un incoraggiamento nel cammino verso il sacerdozio. Egli ci appare sempre attento alla voce del Signore, che guida gli avvenimenti della storia ed è pronto a seguirne le indicazioni; sempre fedele, generoso e distaccato nel servizio; maestro efficace di preghiera e di lavoro nel nascondimento di Nazaret".

"Vi posso assicurare, cari Seminaristi, che più avanzerete, con la grazia di Dio, nella via del sacerdozio, più sperimenterete quanto sia ricco di frutti spirituali fare riferimento a San Giuseppe e invocarne il sostegno nel quotidiano disimpegno del proprio dovere".

Il Santo Padre ha auspicato che l'invocazione del Predecessore Benedetto XV "Mater mea, fiducia mea" si imprima "nel cuore di ciascuno di voi", e vi accompagni "sempre durante la vostra vita e il vostro ministero sacerdotale. Così potrete diffondere intorno a voi, dovunque sarete, il profumo della fiducia di Maria, che è la fiducia nell'amore provvido e fedele di Dio".

Il Papa ha assicurato i seminaristi di aver pregato per ciascuno di essi nella Cappella del Seminario dinanzi alla immagine della Madonna della Fiducia e di aver ripensato "ai molti seminaristi che sono passati nel Seminario Romano e che poi hanno servito con amore la Chiesa di Cristo - penso, tra gli altri, a Don Andrea Santoro, ucciso recentemente in Turchia mentre pregava".

"È così ho invocato la Madre del Redentore perché ottenga anche a voi il dono della santità. Possa lo Spirito Santo, che ha plasmato il Cuore sacerdotale di Gesù nel grembo della Vergine e poi nella casa di Nazaret, operare in voi con la sua grazia preparandovi ai futuri compiti che vi saranno affidati".
BXVI-VISITA/.../SEMINARIO MAGGIORE ROMA VIS 20060227(350)

CONVENZIONE LAVORO MARITTIMO


CITTA' DEL VATICANO, 25 FEB. 2006 (VIS). L'Arcivescovo Silvano Tomasi, C.S., Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite a Ginevra, è intervenuto il 20 febbraio scorso, alla 94a Sessione (Marittima) della Conferenza Internazionale del Lavoro.

Nel corso della 94a Sessione, svoltasi dal 7 al 23 febbraio a Ginevra, è stata approvata la Convenzione sul Lavoro Marittimo che coordina e aggiorna le disposizioni di oltre 60 strumenti internazionali precedenti.

L'Arcivescovo Tomasi ha espresso l'auspicio che la Convenzione "garantisca alle donne e agli uomini del settore l'opportunità di ottenere un lavoro soddisfacente e produttivo, in condizioni di libertà, equità, sicurezza e umana dignità, come enuncia il Rapporto del Direttore Generale sullo sviluppo nel settore marittimo".

Il Nunzio Apostolico ha auspicato che gli Stati giungano ad una rapida ratifica e applicazione della nuova Convenzione che se "applicata in modo efficace a livello nazionale, porterà grandi benefici alla vita di milioni di persone e sarà un esempio per tutto il mondo industrializzato".
DELSS/CONVENZIONE MARITTIMA/TOMASI VIS 20060227 (170)

AMORE DI DIO RAVVISA IN TUTTI RIFLESSO VOLTO SUO FIGLIO


CITTA' DEL VATICANO, 27 FEB. 2006 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto oggi in udienza i partecipanti all'Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita e al Congresso Internazionale promosso dalla medesima Pontificia Accademia, sul tema: "L'embrione umano nella fase del preimpianto".

Il tema prescelto - ha sottolineato il Pontefice - è un argomento indubbiamente "affascinante, ma difficile e impegnativo, data la delicata natura del soggetto in esame e la complessità dei problemi epistemologici che riguardano il rapporto tra la rilevazione dei fatti a livello delle scienze sperimentali e la susseguente e necessaria riflessione sui valori a livello antropologico".

Ricordando che la Sacra Scrittura mostra "l'amore di Dio verso ciascun essere umano ancor prima del suo prender forma nel seno della madre", il Santo Padre ha affermato: "L'amore di Dio non fa differenza fra il neoconcepito ancora nel grembo di sua madre, e il bambino, o il giovane, o l'uomo maturo o l'anziano. Non fa differenza perché ognuno di essi vede l'impronta della propria immagine e somiglianza".

"Questo amore sconfinato e quasi incomprensibile di Dio per l'uomo rivela fino a che punto la persona umana sia degna di essere amata in se stessa, indipendentemente da qualsiasi altra considerazione - intelligenza, bellezza, salute, giovinezza, integrità e così via. In definitiva, la vita umana è sempre un bene, poiché 'essa è nel mondo manifestazione di Dio, segno della sua presenza, orma della sua gloria'".

"All'uomo, infatti, è donata un'altissima dignità" - ha proseguito il Pontefice - "che ha le sue radici nell'intimo legame che lo unisce al suo Creatore: nell'uomo, in ogni uomo, in qualunque stadio o condizione della sua vita, risplende un riflesso della stessa realtà di Dio. Per questo il Magistero della Chiesa ha costantemente proclamato il carattere sacro e inviolabile di ogni vita umana, dal suo concepimento sino alla sua fine naturale. Questo giudizio morale vale già agli inizi della vita di un embrione, prima ancora che si sia impiantato nel seno materno".

Riferendosi al lavoro di ricerca sull'origine della vita umana "un mistero il cui significato la scienza sarà in grado di illuminare sempre di più, anche se difficilmente riuscirà a decifrarlo del tutto", il Papa ha affermato che: "Chi ama la verità, come voi cari studiosi, dovrebbe percepire che la ricerca su temi così profondi ci pone nella condizione di vedere e anche quasi di toccare la mano di Dio. Al di là dei limiti del metodo sperimentale, al confine del regno che alcuni chiamano meta-analisi, là dove non basta più o non è possibile la sola percezione sensoriale né la verifica scientifica, inizia l'avventura della trascendenza, l'impegno del 'procedere oltre'".
AC/EMBRIONE UMANO/... VIS 20060227 (450)

AFFRONTARE IL TEMPO DI QUARESIMA CON SPIRITO NUOVO


CITTA' DEL VATICANO, 26 FEB. 2006 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli e i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

Nell'introdurre la preghiera mariana, Papa Benedetto ha fatto riferimento alla prossima Quaresima ricordando che il Vangelo di San Marco, che viene letto in questo tempo liturgico, "offre un itinerario catecumenale, che guida il discepolo a riconoscere in Gesù il Figlio di Dio".

"Per una felice coincidenza" - ha spiegato il Pontefice - "il brano odierno tocca il tema del digiuno. (...) Vi si racconta infatti che, mentre Gesù si trova a tavola in casa di Levi, il pubblicano, i farisei e i seguaci di Giovanni Battista gli domandano perché i suoi discepoli non stanno digiunando come loro. Gesù risponde che gli invitati a nozze non possono digiunare mentre lo sposo è con loro; digiuneranno quando lo sposo sarà loro tolto".

"Così dicendo, Cristo rivela la sua identità di Messia, Sposo d'Israele, venuto per le nozze con il suo popolo. Quelli che lo riconoscono e lo accolgono con fede sono in festa. Egli però dovrà essere rifiutato e ucciso proprio dai suoi; in quel momento, durante la sua passione e la sua morte, verrà l'ora del lutto e del digiuno".

Questo episodio evangelico anticipa il significato della Quaresima che "costituisce un grande memoriale della passione del Signore, in preparazione alla Pasqua di Risurrezione. (...) Il tempo di Quaresima non va affrontato con spirito 'vecchio', quasi fosse un'incombenza pesante e fastidiosa, ma con lo spirito nuovo di chi ha trovato in Gesù e nel suo mistero pasquale il senso della vita, e avverte che tutto ormai deve riferirsi a Lui".

"Nell'itinerario quaresimale" - ha concluso il Pontefice - "ci sia guida e maestra Maria Santissima, che, quando Gesù si diresse decisamente verso Gerusalemme per subirvi la Passione, lo seguì con fede totale. Come 'anfora nuova', ricevette il 'vino nuovo' portato dal Figlio per le nozze messianiche".
ANG/QUARESIMA/... VIS 20060227 (350)

DIO CHIEDERÀ CONTO A CHI SPARGE IN SUO NOME SANGUE FRATELLO


CITTA' DEL VATICANO, 26 FEB. 2006 (VIS). Dopo la recita dell'Angelus, il Papa Benedetto XVI si è rivolto nuovamente ai pellegrini riferendosi ad alcuni degli avvenimenti delle ultime settimane.

"Si susseguono in questi giorni" - ha detto il Santo Padre - "le notizie di tragiche violenze in Iraq, con attentati anche alle stesse moschee. Sono azioni che seminano lutti, alimentano l'odio ed ostacolano gravemente la già difficile opera di ricostruzione del Paese".

"In Nigeria si sono protratti per diversi giorni degli scontri tra cristiani e musulmani, con molte vittime e distruzione di chiese e moschee. Mentre esprimo ferma condanna per la violazione dei luoghi di culto, affido al Signore tutti i defunti e coloro che li piangono".

"Invito poi tutti a più intensa preghiera e penitenza, nel sacro tempo di Quaresima, affinché il Signore allontani da quelle care Nazioni, e da tanti altri luoghi della terra, la minaccia di simili conflitti".

"I frutti della fede in Dio non sono devastanti antagonismi, ma spirito di fraternità e di collaborazione per il bene comune. Dio, Creatore e Padre di tutti, chiederà conto ancor più severamente a chi sparge in suo nome il sangue del fratello. Che tutti, per intercessione della Vergine Santa, si ritrovino in Lui, che è la vera pace!".
ANG/IRAQ:NIGERIA:ANTAGONISMO/... VIS 20060227 (220)

MESSAGGIO PER LA XXI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ


CITTA' DEL VATICANO, 27 FEB. 2006 (VIS). Oggi è stato pubblicato il Messaggio del Santo Padre ai giovani del mondo in occasione della XXI Giornata Mondiale della Gioventù 2006, sul tema: "Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino".

Di seguito riportiamo ampi estratti del testo, datato 22 febbraio 2006:

"Il tema che propongo alla vostra considerazione è un versetto del Salmo 118 [119]: 'Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino' (v. 105). L'amato Giovanni Paolo II ha commentato così queste parole del Salmo: 'L'orante si effonde nella lode della Legge di Dio, che egli adotta come lampada per i suoi passi nel cammino spesso oscuro della vita'".

"Dio si rivela nella storia, parla agli uomini e la sua parola è creatrice (...) Dio dice ciò che fa e fa ciò che dice. Nell'Antico Testamento annuncia ai figli d'Israele la venuta del Messia e l'instaurazione di una 'nuova' alleanza".

"Gli Apostoli hanno accolto la parola di salvezza e l'hanno tramandata ai loro successori come un gioiello prezioso custodito nel sicuro scrigno della Chiesa: senza la Chiesa questa perla rischia di perdersi o di frantumarsi. (...) Amate e seguite la Chiesa, che ha ricevuto dal suo Fondatore la missione di indicare agli uomini il cammino della vera felicità".

"Non è facile riconoscere ed incontrare l'autentica felicità nel mondo in cui viviamo, in cui l'uomo è spesso ostaggio di correnti di pensiero, che lo conducono, pur credendosi 'libero', a perdersi negli errori o nelle illusioni di ideologie aberranti. È urgente 'liberare la libertà' (cfr Enciclica Veritatis splendor, 86), rischiarare l'oscurità in cui l'umanità sta brancolando".

"Gesù ha indicato come ciò possa avvenire: 'Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi' (Gv 8, 31-32). Il Verbo incarnato, Parola di Verità, ci rende liberi e dirige la nostra libertà verso il bene".

"Cari giovani, meditate spesso la parola di Dio, e lasciate che lo Spirito Santo sia il vostro maestro. Scoprirete allora che i pensieri di Dio non sono quelli degli uomini; sarete portati a contemplare il vero Dio e a leggere gli avvenimenti della storia con i suoi occhi; gusterete in pienezza la gioia che nasce dalla verità".

"Sul cammino della vita, non facile né privo di insidie, potrete incontrare difficoltà e sofferenze e a volte sarete tentati di esclamare con il Salmista: 'Sono stanco di soffrire' (Sal 118 [119], v. 107). Non dimenticate di aggiungere insieme con lui: 'Signore, dammi vita secondo la tua parola... La presenza amorevole di Dio, attraverso la sua parola, è lampada che dissipa le tenebre della paura e rischiara il cammino anche nei momenti più difficili".

"Scrive l'Autore della Lettera agli Ebrei: 'La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore' (4,12). Occorre prendere sul serio l'esortazione a considerare la parola di Dio come una 'arma' indispensabile nella lotta spirituale; essa agisce efficacemente e porta frutto se impariamo ad ascoltarla, per poi obbedire ad essa. (...) Il segreto per avere 'un cuore docile' è di formarsi un cuore capace di ascoltare. Ciò si ottiene meditando senza sosta la parola di Dio e restandovi radicati, mediante l'impegno di conoscerla sempre meglio".

"Cari giovani, vi esorto ad acquistare dimestichezza con la Bibbia, a tenerla a portata di mano, perché sia per voi come una bussola che indica la strada da seguire. Leggendola, imparerete a conoscere Cristo. (...) Una via ben collaudata per approfondire e gustare la parola di Dio è la 'lectio divina', che costituisce un vero e proprio itinerario spirituale a tappe. Dalla 'lectio', che consiste nel leggere e rileggere un passaggio della Sacra Scrittura cogliendone gli elementi principali, si passa alla 'meditatio', che è come una sosta interiore, in cui l'anima si volge a Dio cercando di capire quello che la sua parola dice oggi per la vita concreta. Segue poi la 'oratio', che ci fa intrattenere con Dio nel colloquio diretto, e si giunge infine alla 'contemplatio', che ci aiuta a mantenere il cuore attento alla presenza di Cristo".

"La lettura, lo studio e la meditazione della Parola devono poi sfociare in una vita di coerente adesione a Cristo ed ai suoi insegnamenti".

"Costruire la vita su Cristo, accogliendone con gioia la parola e mettendone in pratica gli insegnamenti: ecco, giovani del terzo millennio, quale dev'essere il vostro programma! È urgente che sorga una nuova generazione di apostoli radicati nella parola di Cristo, capaci di rispondere alle sfide del nostro tempo e pronti a diffondere dappertutto il Vangelo. Questo vi chiede il Signore, a questo vi invita la Chiesa, questo il mondo - anche senza saperlo - attende da voi! E se Gesù vi chiama, non abbiate paura di rispondergli con generosità, specialmente quando vi propone di seguirlo nella vita consacrata o nella vita sacerdotale. Non abbiate paura; fidatevi di Lui e non resterete delusi".

"Cari amici, con la XXI Giornata Mondiale della Gioventù, che celebreremo il prossimo 9 aprile, Domenica delle Palme, intraprenderemo un ideale pellegrinaggio verso l'incontro mondiale dei giovani, che avrà luogo a Sydney nel luglio 2008".

Ci prepareremo a questo grande appuntamento riflettendo insieme sul tema 'Lo Spirito Santo e la missione', attraverso tappe successive. Quest'anno l'attenzione si concentrerà sullo Spirito Santo, Spirito di verità, che ci rivela Cristo (...) L'anno prossimo, 2007, mediteremo su un versetto del Vangelo di Giovanni: 'Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri' (13,34) e scopriremo ancor più a 'fondo come lo Spirito Santo sia Spirito d'amore, che infonde in noi la carità divina e ci rende sensibili ai bisogni materiali e spirituali dei fratelli. Giungeremo, infine, all'incontro mondiale del 2008, che avrà per tema: 'Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni' (At 1,8)".

"Sin d'ora, in un clima di incessante ascolto della parola di Dio, invocate, cari giovani, lo Spirito Santo, Spirito di fortezza e di testimonianza, perché vi renda capaci di proclamare senza timore il Vangelo sino agli estremi confini della terra".
MESS/GMG/... VIS 20060227 (1050)

AI GRECO-ORTODOSSI: RIAFFERMARE UNITI I VALORI CRISTIANI


CITTA' DEL VATICANO, 27 FEB. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto un gruppo di alunni - sacerdoti e seminaristi - del Collegio Teologico della Diaconia Apostolica della Chiesa Ortodossa di Grecia, che partecipano in questi giorni ad una "visita di studio" a Roma.

Nel Messaggio consegnato al termine dell'Udienza, il Santo Padre Scrive: "Per noi cristiani, d'Oriente e d'Occidente, all'inizio del secondo millennio le forze del male hanno agito anche nelle divisioni che ancora perdurano tra di noi. Negli ultimi quarant'anni, tuttavia, molti segni consolatori e pieni di speranza ci hanno fatto scorgere una nuova aurora, quella del giorno in cui comprenderemo pienamente che essere radicati e fondati nella carità di Cristo significa trovare concretamente una via per superare le nostre divisioni attraverso una conversione personale e comunitaria, l'esercizio dell'ascolto dell'altro e la preghiera in comune per la nostra unità".

Papa Benedetto ha successivamente sottolineato che: "Tra i segni consolanti di questo percorso, (...), mi piace ricordare il recente e positivo evolversi delle relazioni tra la Chiesa di Roma e la Chiesa ortodossa di Grecia. Dopo il memorabile incontro all'Aeropago di Atene tra il mio amato predecessore, il Papa Giovanni Paolo II, e Sua Beatitudine Christodoulos, Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, sono seguiti vari atti di collaborazione e sono state realizzate iniziative utili a conoscerci più da vicino ed a favorire la formazione delle generazioni più giovani".

Il Papa si è detto certo che: "la carità reciproca saprà alimentare la nostra inventiva e ci farà percorrere strade nuove. Dobbiamo affrontare le sfide che minacciano la fede, coltivare l'humus spirituale che ha nutrito per secoli l'Europa, riaffermare i valori cristiani, promuovere la pace e l'incontro anche nelle condizioni più difficili, approfondire quegli elementi della fede e della vita ecclesiale che possono condurci al traguardo della piena comunione nella verità e nella carità, soprattutto ora che il dialogo teologico ufficiale tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme riprende il suo cammino con rinnovato vigore".
MESS/CARITÀ/GRECO-ORTODOSSI VIS 20060227 (350)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 27 FEB. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- La Signora Michaëlle Jean, Governatore Generale del Canada con il Consorte e Seguito.

- Sua Beatitudine Michel Sabbah, Patriarca di Gerusalemme dei Latini.

- Il Cardinale Ricarrdo Maria Carles Gordó, Arcivescovo emerito di Barcelona (Spagna).

- L'Arcivescovo Ludwig Schick, di Bamberg (Repubblica Federale di Germania).

Sabato 25 febbraio il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Signor Salvatore Martinez, Coordinatore Nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo.
AP/.../... VIS 20060227 (90)

venerdì 24 febbraio 2006

CONGRESSO ACCADEMIA PER LA VITA SULL'EMBRIONE UMANO


CITTA' DEL VATICANO, 24 FEB. 2006 (VIS). Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo una Conferenza Stampa di presentazione del Congresso Internazionale "L'embrione umano nella fase del preimpianto. Aspetti scientifici e considerazioni bioetiche", che si terrà nei giorni 27 e 28 febbraio, presso l'Aula Nuova del Sinodo in Vaticano, in occasione della XII Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita.

Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Vescovo Elio Sgreccia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita; il Professor Adriano Bompiani, Ginecologo, Direttore dell'Istituto Scientifico Internazionale, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma; il Professor Kevin T. FitzGerald, Professore Associato di Genetica presso il Medical Center, Oncology Department, Georgetown University, Washington, D.C. ed il Vescovo Willem Jacobus Eijk, Teologo moralista, Bioeticista e Medico, di Groningen (Paesi Bassi).

Il Professor Bompiani ha affermato che: "Per attribuire uno 'statuto giuridico' all'embrione, occorre 'conoscere' la 'natura' dello stesso. Tuttavia, la 'conoscenza' - per essere tale e corrispondere per quanto è possibile alla 'realtà' - non può prescindere dall'approfondimento della 'natura' dell'oggetto considerato e cioè deve basarsi su un chiarimento ontologico".

"Non è sufficiente - oggi -" - ha proseguito il Professor Bompiani - "esaminare l'embrione con la sola ispezione al microscopio, ma occorre servirsi di tutti gli apporti" genetici, morfologici, biochimici e di biologia molecolare.

"Nell'affrontare tale 'ricognizione' ci si imbatte con i concetti di vita umana; essere umano; individuo umano; persona. Riflettere su questi concetti è - ovviamente - lo scopo del chiarimento ontologico; ma ciò va fatto dopo aver ben descritto e compreso ciò che si verifica nel corso di poche ore, ad iniziare dall'incontro fra un ovocita ed uno spermatozoo viventi e appartenenti alla specie uomo. (...) Sul piano razionale, si può riconoscere il momento di inizio del processo che dà luogo all'origine di un nuovo 'essere umano' nell'incontro fra uno spermatozoo ed un ovocita della stessa specie".

Il Vescovo Willem Jacobus Eijk ha parlato dei criteri estrinseci ed intrinseci di attribuire uno status morale all'embrione umano ed ha ricordato che nella seconda metà degli anni sessanta si avanzava "l'idea che lo status di essere umano e la personalità dell'individuo emergano dal momento dell'annidamento, poiché implica l'inizio di un rapporto stretto con la madre. (...) Tuttavia, un tale rapporto si costituisce già nella fusione dello spermatozoo e dell'ovulo come frutto del rapporto sessuale dei genitori. Inoltre l'embrione riceve anche prima dell'annidamento i nutrimenti necessari e l'ossigeno per la crescita dalla madre".

"Secondo un secondo criterio estrinseco" - ha proseguito il Vescovo Eijk - "l'embrione diventa un individuo umano quando viene riconosciuto tale dalla legge positiva. Nella nostra società pluralista, l'unica soluzione pratica possibile alla controversia sullo status dell'embrione umano sarebbe, secondo molti, che lo status dell'embrione venga definito attraverso il consenso democratico. Tuttavia, la verità, anche quella riguardante lo status dell'embrione, non può essere stabilita mediante una indagine statistica".

"Un terzo criterio estrinseco fa dipendere lo status dell'embrione dalla scelta di altri di dare all'embrione creato mediante la fertilizzazione-in-vitro la possibilità di un ulteriore sviluppo. (...) Il problema è che lo status dell'embrione, inteso in questo modo, se si determina in modo volontarista, cioè lo si fa dipendere dalle scelte di altri, soprattutto del ricercatore e dei genitori".

Rilevando che i criteri estrinseci non sono idonei ad indicare lo status morale dell'embrione, il Vescovo Eijk ha affermato che bisogna usare criteri intrinseci per avere un giudizio oggettivo sul rispetto dovuto all'embrione. "In primo luogo bisogna riconoscere che l'embrione, anche nella fase preimpiantatoria, è 1) un essere con una propria vita, separata da quella della madre, 2) un essere umano dal punto di vista biologico, 3) un individuo e un essere con una finalità intrinseca di diventare una persona umana".

Successivamente il Vescovo Eijk ha citato Papa Giovanni Paolo II, che, nell'Enciclica "Evangelium Vitae", "evitando di dichiarare espressamente che il momento dell'animazione coincida con il concepimento, fa riferimento alle conclusioni della scienza odierna sull'embrione umano che possono fornire 'una indicazione preziosa per discernere razionalmente una presenza personale fin da questo primo comparire di una vita umana" ed ha rilevato che "La teoria dell'animazione 'indiretta' o 'ritardata', esposta da Aristotele si fondava sulle sue conoscenze embriologiche sbagliate. (...) Le antropologie moderne che attribuiscono all'embrione lo status di una persona umana solo dal momento in cui è stata realizzata l'autoconsapevolezza (alla fine della gravidanza) o perfino la manifesta coscienza razionale (parecchio tempo dopo la nascita), sono caratterizzate da un dualismo profondo, non in grado di spiegare l'essere umano come una unità sostanziale".

"Le conoscenze embriologiche e genetiche attuali forniscono indicazioni preziose che l'embrione ha l'identità specifica di una persona umana. (...) L'identità numerica dipende dalla dimensione materiale/biologica della persona umana. Ciò che la determina fondamentalmente, pur non da solo, è il genoma umano, presente ed attivo dal concepimento. Benché sia impossibile dimostrare empiricamente una presenza personale dal concepimento, la riflessione filosofica sullo stato bioantropologico dell'embrione umano indica una incongruenza dell'umanizzazione indiretta o graduale con la visione dell'individuo umano come una unità sostanziale di spirito e corpo".
OP/EMBRIONE UMANO/ACAD-V VIS 20060224 (840)

MERCOLEDÌ CENERI: IL PAPA PRESIEDE MESSA SANTA SABINA

CITTA' DEL VATICANO, 24 FEB. 2006 (VIS). Il 1° marzo, Mercoledì delle Ceneri, giorno di inizio della Quaresima, il Santo Padre Benedetto XVI presiederà, alle 16:30, nella Chiesa di Sant'Anselmo all'Aventino, un momento di preghiera, cui farà seguito la processione penitenziale verso la Basilica di Santa Sabina alla quale prenderanno parte i Cardinali, gli Arcivescovi, i Vescovi, i Monaci Benedettini di Sant'Anselmo, i Padri Domenicani di Santa Sabina e alcuni fedeli.

Al termine della processione, nella Basilica di Santa Sabina, avrà luogo la celebrazione dell'Eucaristia con il rito di benedizione e di imposizione delle ceneri. Si rinnova così l'antica tradizione quaresimale della Chiesa di Roma di celebrare la Santa Messa e una assemblea di preghiera nella forma delle "Stazioni" nella Chiesa di Santa Sabina.
OP/MERCOLEDÌ CENERI/SANTA SABINA VIS 20060224 (140)

AI VESCOVI BOSNIA ED ERZEGOVINA: SIATE OPERATORI DI PACE


CITTA' DEL VATICANO, 24 FEB. 2006 (VIS). "Beati gli operatori di pace". Con queste parole, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Vaticano i Vescovi della Conferenza Episcopale della Bosnia ed Erzegovina, al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

"Dopo gli anni tristi della recente guerra" - ha detto Papa Benedetto - "voi oggi, quali operatori di pace, siete chiamati a rinsaldare la comunione e a diffondere la misericordia, la comprensione e il perdono nel nome di Cristo sia all'interno delle comunità cristiane che nel complesso tessuto sociale della Bosnia ed Erzegovina".

"So bene che la vostra non è una missione facile, ma so pure che voi mantenete il vostro sguardo costantemente fisso su Cristo, il quale, (...) ha assegnato ai suoi discepoli un fondamentale compito che riassume tutti gli altri, quello di amare. L'amore (...) non deve semplicemente seguire leggi terrene, ma lasciarsi illuminare dalla verità che è Dio e tradursi in quella superiore misura della giustizia che è la misericordia". Il Papa ha sottolineato che in questo spirito i Vescovi potranno portare avanti la missione a loro affidata e contribuire a "rimarginare ferite tuttora aperte e a risolvere contrasti e divisioni, retaggio di anni passati".

Successivamente Benedetto XVI ha fatto riferimento ai problemi che i Vescovi della Bosnia ed Erzegovina devono affrontare ed ha detto: "Mi riferisco alla situazione degli esuli, per i quali auspico la conclusione di opportuni accordi che assicurino il rispetto dei diritti di tutti. Penso, in particolare, alla necessaria uguaglianza fra i cittadini di diversa religione, all'urgenza di misure che provvedano alla crescente mancanza di lavoro per i giovani, all'attenuazione delle minacciose tensioni fra etnie".

Il Santo Padre ha riaffermato la vicinanza della Sede Apostolica alla Bosnia Erzegovina, testimoniata, tra l'altro, dalla "recente nomina di un Nunzio residente, il quale potrà avere un contatto permanente con le varie istanze del Paese" e ha passato in rassegna alcuni problemi sulla vita della Diocesi che i Vescovi hanno enumerato nel loro rapporto quinquennale.

"È innanzitutto importante" - ha detto il Papa - "che si faccia ogni sforzo perché cresca sempre più l'unità del gregge di Cristo (...) superando, se necessario, incomprensioni e difficoltà legate ad eventi del passato. La Chiesa persegue ovunque un unico obiettivo, quello di edificare il Regno di Dio in ogni terra e nel cuore di ogni persona. Ai Successori degli Apostoli e ai loro collaboratori nel ministero pastorale è affidata la missione di preservare intatta l'eredità del Signore, aderendo fedelmente al patrimonio dottrinale e spirituale della Chiesa nella sua interezza".

"Beati i costruttori di pace!" - ha esclamato il Pontefice - "Queste parole ben si applicano, oltre che alla missione della Chiesa verso l'esterno, anche ai rapporti tra i suoi membri all'interno di essa. Le diverse istanze ecclesiali, nelle loro legittime articolazioni, sono regolate a norme canoniche che sono espressione di un'esperienza secolare, non priva nella sua maturazione di un'assistenza dall'Alto. Tocca al Vescovo, Padre della comunità affidatagli da Cristo, discernere ciò che giova all'edificazione della Chiesa di Cristo. Il Vescovo, in tal senso, è pontefice, cioè 'costruttore di ponti' tra le diverse esigenze della comunità ecclesiale".

"E questo costituisce un aspetto del ministero episcopale particolarmente importante nel presente momento storico, che vede la Bosnia ed Erzegovina riprendere il cammino della collaborazione per costruire il proprio futuro di sviluppo sociale e di pace".
AL/.../BOSNIA:ERZEGOVINA VIS 20060224 (570)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 24 FEB. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Il Signor Alfred Moisiu, Presidente della Repubblica di Albania, e Seguito.

- L'Arcivescovo Gabriel Montalvo, Nunzio Apostolico.

- L'Arcivescovo Héctor Miguel Cabrejos Vidarte, O.F.M., di Trujillo (Perù).

- Fratel Enzo Bianchi, Priore di Bose.

Nel pomeriggio è in programma che il Santo Padre riceva l'Arcivescovo William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP:AL/.../... VIS 20060224 (80)

giovedì 23 febbraio 2006

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 23 FEB. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Francisco Javier Errázuriz Ossa, Arcivescovo di Santiago de Chile (Cile) e Presidente del Consiglio Episcopale Latinoamericano (C.E.L.A.M.), con il Vescovo Andrés Stanovnik, O.F.M.Cap., di Reconquista (Argentina) e Segretario Generale del medesimo Consiglio.

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale di Bosnia ed Erzegovina, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Cardinale Vinko Puljic, Arcivescovo di Vrhbosna-Sarajevo, con l'Ausiliare Vescovo Pero Sudar.

- Il Vescovo Franjo Komarica, di Banja Luka.

- Il Vescovo Ratko Peric, di Mostar-Duvno, Amministratore Perpetuo di Trebinje-Mrkan.
AP:AL/.../... VIS 20060223 (100)

PRESENTAZIONE DOCUMENTO PASTORALE DEGLI ZINGARI

CITTA' DEL VATICANO, 23 FEB. 2006 (VIS). Martedì prossimo 28 febbraio, alle 11:30, nella Sala Stampa della Santa Sede avrà luogo una Conferenza Stampa di presentazione del Documento "Orientamenti per una pastorale degli zingari", a cura del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. Alla Conferenza Stampa interverranno il Cardinale Stephen Fumio Hamao, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti e l'Arcivescovo Agostino Marchetto, Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.
OP/PASTORALE ZINGARI/HAMAO:MARCHETTO VIS 20060223 (90)

VISITA A ROMA SACERDOTI E SEMINARISTI GRECO-ORTODOSSI


CITTA' DEL VATICANO, 23 FEB. 2006 (VIS). Dal 24 al 28 febbraio prossimo, un gruppo di sacerdoti e seminaristi del Collegio Teologico della Diaconia Apostolica della Chiesa Ortodossa di Grecia compirà una visita di istruzione alla Chiesa Cattolica di Roma.

Un Comunicato, reso pubblico nel pomeriggio di ieri, precisa che la visita è stata organizzata con l'assistenza del Comitato Cattolico per la Collaborazione Culturale e del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani. Il gruppo di 31 sacerdoti e seminaristi della Facoltà di Teologia e di altre Facoltà dell'Università di Atene, sarà guidato dal Vescovo di Fanarion Agathangelos, Direttore Generale della Diaconia Apostolica e Rappresentante di Sua Beatitudine Christodoulos, Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia.

Il gruppo sarà ricevuto in udienza dal Santo Padre lunedì 27 febbraio. Il programma comprende inoltre una visita alla Biblioteca Apostolica Vaticana - dove si conserva il manoscritto del "Menologio di Basilio II" - una visita al Monastero di Santa Maria di Grottaferrata ed alle quattro Basiliche Patriarcali di Roma. Il gruppo della Diaconia Apostolica incontrerà anche i seminaristi e sacerdoti cattolici che hanno partecipato ad uno stage ad Atene nell'intento di conoscere meglio la realtà dell'Ortodossia. Infine i sacerdoti e seminaristi cattolici assisteranno alla sacra liturgia nella Chiesa di San Teodoro Megalomartire della Comunità greco-ortodossa di Roma".
CON-UC/VISITA GRECO-ORTODOSSI/... VIS 20060223 (230)

mercoledì 22 febbraio 2006

BENEDETTO XVI NOMINA 15 NUOVI CARDINALI


CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2006 (VIS). Nella festa della Cathedra Petri, il Santo Padre Benedetto XVI ha annunciato, al termine dell'Udienza Generale, i nomi dei 15 nuovi Membri del Collegio Cardinalizio che saranno creati nel primo Concistoro del suo Pontificato, il 24 marzo prossimo.

Il Collegio Cardinalizio conterà a partire dal 24 marzo 193 Membri, dei quali 120 elettori.

Il Santo Padre ha affermato che la festa della Cattedra di San Pietro "è giorno particolarmente appropriato" per annunciare un Concistoro "perché i Cardinali hanno il compito di sostenere ed aiutare il Successore di Pietro nell'adempimento dell'ufficio apostolico che gli è stato affidato a servizio della Chiesa".

"I Cardinali infatti" - ha proseguito il Pontefice - "costituiscono intorno al Papa una sorta di Senato, di cui egli si avvale nel disimpegno dei compiti connessi col suo ministero di 'principio e fondamento perpetuo e visibile dell'unità della fede e della comunione".

"Con la creazione dei nuovi Porporati, pertanto, intendo integrare il numero di 120 Membri Elettori del Collegio cardinalizio, fissato dal Papa Paolo VI".

Ecco i nomi dei nuovi Cardinali:

1. Arcivescovo William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

2. Arcivescovo Franc Rodé, C.M., Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.

3. Arcivescovo Agostino Vallini, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.

4. Arcivescovo Jorge Liberato Urosa Savino, di Caracas (Venezuela)

5. Arcivescovo Gaudencio B. Rosales, di Manila (Filippine).

6. Arcivescovo Jean-Pierre Ricard, di Bordeaux (Francia).

7. Arcivescovo Antonio Cañizares Llovera, di Toledo (Spagna).

8. Arcivescovo Nicholas Cheong-Jin-Suk, di Seoul (Corea).

9. Arcivescovo Sean Patrick O'Malley, O.F.M.Cap., di Boston (Stati Uniti).

10. Arcivescovo Stanislaw Dziwisz, di Cracovia (Polonia).

11. Arcivescovo Carlo Caffarra, di Bologna (Italia).

12. Vescovo Joseph Zen Ze-Kiun, S.D.B., di Hong Kong (Cina).

Il Papa ha inoltre segnalato di aver deciso di elevare alla dignità cardinalizia "tre ecclesiastici di età superiore agli ottant'anni, in considerazione dei servizi da essi resi alla Chiesa con esemplare fedeltà ed ammirevole dedizione".

Essi sono:

1. Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, Arciprete della Basilica di San Paolo fuori le Mura.

2. Arcivescovo Peter Poreku Dery, emerito di Tamala (Ghana).

3. Padre Albert Vanhoye, S.I., il quale fu benemerito Rettore del Pontificio Istituto Biblico e Segretario della Pontificia Commissione Biblica.

"Nella schiera dei nuovi Porporati" - ha concluso il Pontefice - "ben si rispecchia l'universalità della Chiesa: provengono infatti da varie parti del mondo e rivestono mansioni diverse nel servizio al Popolo di Dio. Per essi vi invito ad elevare a Dio una particolare preghiera al Signore, affinché conceda loro le grazie necessarie per svolgere con generosità la loro missione".

Infine il Papa, precisando che il giorno successivo al Concistoro, il 25 marzo Solennità dell'Annunciazione del Signore, presiederà una solenne Concelebrazione con i nuovi Cardinali, ha detto: "Per detta circostanza inviterò pure tutti i Membri del Collegio Cardinalizio, con i quali ho in animo di avere anche una riunione di riflessione e di preghiera il giorno precedente, 23 marzo.
AG/CONCISTORO CARDINALI/... VIS 20060222 (490)

IL PAPA INVITA ALLO STUDIO DELLA LINGUA LATINA

CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2006 (VIS). Nei saluti particolari al termine dell'Udienza Generale di oggi, il Papa si è rivolto agli studenti della Facoltà di Lettere Cristiane e Classiche della Pontificia Università Salesiana di Roma esprimendosi per la prima volta in lingua latina.

"Giustamente i nostri predecessori" - ha ricordato il Santo Padre - "avevano sollecitato lo studio della grande lingua latina per poter apprendere meglio la dottrina salutare che si trova nelle discipline ecclesiastiche e umanistiche. Nello stesso modo - ha concluso - incitiamo a continuare questa attività affinché quanti più possibile possano accedere a questo tesoro e ne possano percepire l'importanza".
AG/LATINO/... VIS 20060222 (120)

CATHEDRA PETRI: ONORE E MISSIONE CHIESA ROMA


CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2006 (VIS). La festa della Cathedra Petri, che la Liturgia latina celebra oggi, è stato il tema della catechesi del Santo Padre Benedetto XVI per l'Udienza Generale odierna tenutasi nell'Aula Paolo VI.

"Si tratta di una tradizione molto antica, attestata a Roma fin dal secolo IV" - ha spiegato Papa Benedetto - "con la quale si rende grazie a Dio per la missione affidata all'Apostolo Pietro e ai suoi successori. La 'cattedra' letteralmente, è il seggio fisso del Vescovo, posto nella chiesa madre di una Diocesi che per questo viene detta 'cattedrale', ed è il simbolo dell'autorità del Vescovo e, in particolare, del suo 'magistero', cioè dell'insegnamento evangelico che egli, in quanto successore degli Apostoli, è chiamato a custodire e trasmettere alla Comunità cristiana".

Il Santo Padre ha ricordato che: "La prima 'sede' della Chiesa fu il Cenacolo, ed è probabile che in quella sala, dove anche Maria, la Madre di Gesù, pregò insieme ai discepoli, un posto speciale fosse riservato a Simon Pietro. Successivamente, la sede di Pietro divenne Antiochia. Da lì, la Provvidenza condusse Pietro a Roma, dove concluse con il martirio la sua corsa al servizio del Vangelo. Per questo la sede di Roma, che aveva ricevuto il maggior onore, raccolse anche l'onere affidato da Cristo a Pietro di essere al servizio di tutte le Chiese particolari per l'edificazione e l'unità dell'intero Popolo di Dio".

"Celebrare la 'Cattedra' di Pietro significa, perciò, attribuire ad essa un forte significato spirituale e riconoscervi un segno privilegiato dell'amore di Dio, Pastore buono ed eterno, che vuole radunare l'intera sua Chiesa e guidarla sulla via della salvezza. (...) Così scrive il Padre della Chiesa Girolamo: 'Io non seguo altro primato se non quello di Cristo; per questo mi metto in comunione con la tua beatitudine, cioè con la cattedra di Pietro. So che su questa pietra è edificata la Chiesa".

Il Papa ha invitato i fedeli a "sostare di fronte al monumento alla Cattedra dell'Apostolo", opera del Bernini, e a "pregare in modo particolare per il ministero che Iddio mi ha affidato. Alzando lo sguardo alla vetrata di alabastro che si apre proprio sopra la Cattedra, invocate lo Spirito Santo, affinché sostenga sempre con la sua luce e la sua forza il mio quotidiano servizio a tutta la Chiesa".

Prima dell'Udienza nell'Aula Paolo VI, il Papa ha salutato, nella Basilica Vaticana, i pellegrini ed in particolare gli studenti e i docenti del Collegio San Francesco di Lodi e dell'Istituto Maria Immacolata di Roma ed ha detto: "L'odierna festa, invitandoci a guardare alla Cattedra di San Pietro, ci stimola a nutrire la vita personale e comunitaria di quella fede fondata sulla testimonianza di Pietro e degli altri Apostoli".
AG/CATTEDRA PIETRO/... VIS 20060222 (470)

martedì 21 febbraio 2006

RADIO VATICANA: "PONTE" TRA IL SANTO PADRE E IL MONDO


CITTA' DEL VATICANO, 21 FEB. 2006 (VIS). Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa in occasione del 75° anniversario della Radio Vaticana, sul tema: "75 anni di Radio Vaticana: nuove vie per il servizio della Chiesa e prospettive".

Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore Generale dell'emittente ha ricordato che la missione della Radio Vaticana, formulata nello Statuto, è: "Annunciare con libertà, fedeltà ed efficacia il messaggio cristiano e collegare il centro della cattolicità con i diversi Paesi del mondo: diffondendo la voce e gli insegnamenti del Romano Pontefice, informando sull'attività della Santa Sede, facendosi eco della vita cattolica nel mondo, orientando a valutare i problemi del momento alla luce del magistero ecclesiastico e nella costante attenzione ai segni dei tempi".

La Radio Vaticana, ha detto Padre Lombardi, si caratterizza per la multiculturalità - trasmette in 45 lingue - e per la sua flessibilità di intervento. Lo strumento radio si mantiene vitale dovunque, e in certe parti del mondo è assolutamente il più capace di penetrazione capillare ed efficace.

Padre Lombardi ha ricordato che la Radio Vaticana ha completato il passaggio dall'analogico al digitale ed è in prima linea nella sperimentazione della trasmissione digitale in onde medie e corte ed ha sviluppato un sistema originale di pubblicazione in Internet di testi e audio e di testi in lingue e soprattutto in molti alfabeti diversi. La pagina web www.radiovaticana.org permette alla Radio Vaticana di agire come un'agenzia di informazione, soprattutto nelle lingue in cui non esiste alcuna agenzia cattolica di informazione e di svolgere un utile servizio per il mondo laico della comunicazione. Ad esempio la pagina giapponese è la più frequentata in assoluto per le ricerche della voce "Vaticano".

Il Direttore della Radio Vaticana ha concluso il suo intervento precisando che la Radio offre stages di formazione per giovani giornalisti o studenti di comunicazioni sociali: una media di 50 l'anno, 140 durante il solo anno 2000.

Sacerdoti, religiosi e laici sono 384 in servizio presso la Radio Vaticana (59 nazionalità), per 64 ore di trasmissione quotidiana. La media di ore quotidiane di trasmissione è 64. I costi totali annuali raggiungono i 20-25 milioni di euro, dei quali il 57% corrisponde a costi del personale.

Il Direttore dei Programmi, Padre Andrzej Koprowski, S.I. ha ricordato prima di tutto che uno degli obiettivi della Radio Vaticana è di "essere 'ponte' tra il Santo Padre - la Santa Sede - la Chiesa universale e le rispettive società e le rispettive Chiese particolari".

Successivamente, riferendosi ai programmi dell'emittente nel contesto ecclesiale e giornalistico mondiale, Padre Koprowski ha precisato che le redazioni linguistiche sono state create in momenti specifici della vita della Chiesa e del mondo. "La Seconda Guerra Mondiale e il comunismo ateo dopo la seconda guerra mondiale hanno spinto la Radio Vaticana ad orientarsi verso i Paesi e le Chiese particolari che stavano soffrendo di più. Così abbiamo una ricchezza di programmi e di lingue prima di tutto dei paesi europei, e dell'est e sud-Europa".

La Chiesa si è sviluppata molto nei diversi Continenti. Non solo in America Latina, ma anche in Africa ed in Asia. Padre Koprowski ha spiegato in particolare che "la lingua e la cultura araba, non sono più 'esclusività' del Medio Oriente, ma anche di diverse altre regioni d'Europa e del mondo. Giacché la visione del 'mondo arabo' e di quello 'musulmano' non sono soltanto una questione politica, ma anche culturale, sociale ed ecclesiale di prima categoria, come dimostrano le ultime settimane".

Altro punto chiave è l'Asia. "Conosciamo bene lo sviluppo della Chiesa in India e siamo consapevoli del ruolo del cristianesimo dell'India per il futuro della Chiesa universale così come anche dell'importanza che si sviluppino, e rimangano aperti legami 'universali' tra la Chiesa in India, la Santa Sede e le Chiese particolari negli altri Continenti. Menziono soltanto la necessità vitale per la Chiesa di dialogare e comprendere le culture degli altri Paesi dell'immenso Continente Asiatico: Cina, Giappone, Vietnam, ecc..."

"C'è anche da osservare che la situazione culturale e 'religiosa' negli stessi Paesi europei postcomunisti cambia e favorisce oggi forme di collaborazione nuove tramite i media locali, pubblici e privati, cattolici e non".
OP/RADIO VATICANA/LOMBARDI VIS 20060221 (700)

IL PAPA RICORDA DON GIUSSANI A UN ANNO DALLA MORTE


CITTA' DEL VATICANO, 21 FEB. 2006 (VIS). Oggi è stata pubblicata una Lettera del Santo Padre indirizzata a Don Julián Carrón, successore di Monsignor Luigi Giussani, Fondatore del Movimento Comunione e Liberazione, di cui domani ricorre il primo anniversario della morte.

Il Santo Padre ricorda Monsignor Giussani come "padre e maestro di tanti giovani, ai quali ha indicato Cristo come il centro della loro esistenza" e rende grazie a Dio "del dono di così zelante sacerdote, innamorato dell'uomo, perché innamorato di Cristo".

"Ricordo con emozione la solenne celebrazione dei suoi funerali nel Duomo di Milano, che mi ha dato modo ancora una volta di constatare la stima e l'apprezzamento che egli, nel corso della sua feconda esistenza, ha saputo suscitare attorno alla sua persona, al suo insegnamento e alla sua opera apostolica".

"Come ebbi a sottolineare nel corso delle esequie, del caro Don Giussani, colpivano soprattutto la salda fedeltà a Cristo e lo sforzo incessante di comunicare le ricchezze del messaggio evangelico ad ogni categoria sociale".

Il Papa chiede ai suoi figli spirituali "di continuare a camminare sulle sue orme, seguendo il suo insegnamento e restando sempre in comunione con i Vescovi e le altre componenti ecclesiali. Assicuro a tale fine la mia preghiera, chiedendo al Signore che Comunione e Liberazione possa servire la causa del Vangelo nella gioia, proseguendo nell'opera iniziata dal suo venerato fondatore".
BXVI-LETTERA/DON GIUSSANI/CARRON VIS 20060221 (240)

TELEGRAMMA PER VIOLENTE PROTESTE IN NIGERIA


CITTA' DEL VATICANO, 21 FEB. 2006 (VIS). Il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, ha fatto pervenire un Messaggio a nome del Santo Padre Benedetto XVI alle autorità civili ed ecclesiastiche della Nigeria per i violenti scontri degli ultimi giorni nel Nord del Paese che hanno causato diverse vittime.

"Rattristato nell'apprendere le tragiche conseguenze delle recenti violente proteste nella Nigeria del Nord, Sua Santità Benedetto XVI assicura a tutti coloro che sono stati colpiti, la sua vicinanza nella preghiera e raccomanda il Reverendo Padre Michael Gajere e tutti i defunti alla misericordia divina dell'Onnipotente. Sulle famiglie in lutto il Santo Padre invoca le divine benedizioni di fortezza e consolazione e nello stesso tempo prega per quanti si adoperano per la sicurezza incoraggiandoli nei loro sforzi di assicurare la pace e di promuovere le regole della legge alla quale aspirano tutte le persone di buona volontà".
TGR/NIGERIA/SODANO VIS 20060221 (160)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 21 FEB. 2006 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato Legato Pontificio per le Basiliche di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli in Assisi il Cardinale Attilio Nicora, Presidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica.

- Ha nominato il Monsignor Eduardo Eliseo Martín, Vescovo di Villa de la Concepción del Río Cuarto (superficie: 58.519; popolazione: 412.000; cattolici: 391.400; sacerdoti: 91; religiosi: 75; diaconi permanenti: 17), Argentina. Il Vescovo eletto, finora Vicario Generale e Parroco della Cattedrale della Diocesi di Venado Tuerto (Argentina), è nato a Venado Tuerto nel 1953 ed è stato ordinato sacerdote nel 1980. Il Vescovo Martín succede al Vescovo Ramón Artemio Staffolani, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NA:NER:RE/.../MARTÍN:STAFFOLANI:NICORA VIS 20060221 (140)

lunedì 20 febbraio 2006

PRESENTAZIONE DELL'ANNUARIO PONTIFICIO 2006


CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2006 (VIS). Il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, ha presentato questa mattina al Santo Padre l'edizione 2006 dell'Annuario Pontificio - la prima del Pontificato di Benedetto XVI - in presenza dell'Arcivescovo Leonardo Sandri, Sostituto della Segreteria di Stato per gli Affari Generali, e di quanti hanno collaborato all'edizione del volume.

Una nota annuncia alcune novità riguardanti l'Annuario. Nel 2005 sono state erette dal Santo Padre 15 nuove Sedi Vescovili, 1 Sede Metropolitana e 1 Amministrazione Apostolica. In tutto sono stati nominati 170 nuovi Vescovi.

Di una popolazione mondiale di 6.388 milioni, i cattolici sono 1.098 milioni, secondo calcoli effettuati nel periodo che va dal 2003 al 2004. Si registra un incremento assoluto di 12 milioni di fedeli (una percentuale del 1,1%). Confrontando questi dati con l'evoluzione della popolazione mondiale, nello stesso periodo passata da 6.301 a 6.388 milioni, si osserva che la presenza relativa dei fedeli cattolici battezzati diminuisce di un millesimo, passando da 17,2 cattolici, per ogni 100 abitanti, nel 2003 a 17,1 nel 2004.

Il numero dei sacerdoti nel 2004 si è attestato su 405.891, ripartiti per un terzo fra i sacerdoti religiosi e per il restante due terzi fra i diocesani. Nel complesso i sacerdoti sono aumentati dal 2003 al 2004 di 441 unità. Questo vale a livello planetario, perché per i singoli continenti le dinamiche sono differenziate. I sacerdoti aumentano in Africa e Asia, il loro numero rimane stazionario in America e Oceania e diminuisce in Europa.

Dal 1978 i diaconi permanenti sono in crescita in tutto il mondo e nel 2004 erano 32.324. Essi sono presenti sopratutto in America del Nord e in Europa.

I candidati al sacerdozio, diocesani e religiosi, sono aumentati passando da 112.373 nel 2003 a 113.044 nel 2004. Le vocazioni sono aumentate in Africa e Asia e sono diminuite in Europa.
AP/ANNUARIO PONTIFICIO 2006/SODANO VIS 20060220 (300)

DIACONI PERMANENTI: SERVITORI DELLA VERITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2006 (VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina, il Papa ha ricevuto 400 diaconi permanenti della Diocesi di Roma in occasione del 25 anniversario del ripristino del diaconato permanente nella Diocesi di Roma.

"L'unione con Cristo" - ha affermato Benedetto XVI - "da coltivare attraverso la preghiera, la vita sacramentale e in particolare l'adorazione eucaristica, è di massima importanza per il vostro ministero affinché esso possa realmente testimoniare l'amore di Dio".

Ringraziando i diaconi per il servizio che svolgono nelle comunità parrocchiali romane, dedicandosi in particolare alla pastorale battesimale e a quella familiare, il Santo Padre ha sottolineato che negli ambienti di lavoro essi devono essere "servitori della Verità. Annunciando il Vangelo, potrete donare la Parola capace di illuminare e dare significato al lavoro dell'uomo, alla sofferenza degli ammalati, e aiuterete le nuove generazioni a scoprire la bellezza della fede cristiana. Sarete, in tal modo, diaconi della Verità che rende liberi, e condurrete gli abitanti di questa città ad incontrare Gesù Cristo. Accogliere il Redentore nella propria vita è per l'uomo fonte di una gioia profonda, una gioia che può donare la pace anche nei momenti di prova".

Il Papa ha ribadito che l'evangelizzazione deve essere accompagnata dalla testimonianza della carità e riferendosi ai molti poveri "spesso provenienti da paesi molto lontani dall'Italia, che bussano alle porte delle comunità parrocchiali per chiedere aiuto", ha esortato i diaconi con queste parole: "Accogliete questi fratelli con grande cordialità e disponibilità, e cercate, per quanto possibile, di aiutarli nelle loro necessità".

"Esprimo la mia gratitudine" - ha proseguito il Pontefice - "a quanti fra voi sono impegnati in questa silenziosa e quotidiana testimonianza della carità. Attraverso il vostro servizio, infatti, anche i poveri percepiscono di far parte di quella grande famiglia dei figli di Dio, che è la Chiesa".

Benedetto XVI ha concluso il suo discorso sottolineando che la vocazione dei diaconi "è una grazia particolare per la vostra vita familiare, che in questo modo è chiamata ad aprirsi più all'accoglienza della volontà del Signore e delle necessità della Chiesa. Il Signore ricompensi la disponibilità con la quale le vostre mogli e i vostri figli vi accompagnano nel vostro servizio all'intera comunità ecclesiale".
AC/SERVIZIO/DIACONI PERMANENTI VIS 20060220 (370)

PERMETTERE A TUTTI LIBERA PRATICA PROPRIA RELIGIONE


CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2006 (VIS). Questa mattina il Papa ha ricevuto in udienza i Presuli della Conferenza Episcopale del Senegal, Mauritania, Capo Verde e Guinea Bissau, al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

Il Santo Padre Benedetto XVI ha affermato che la grande diversità delle situazioni umane ed ecclesiali delle suddette Chiese particolari "rende talvolta difficile una buona armonizzazione del lavoro dei Pastori". Tuttavia "per compiere la missione che avete ricevuto dal Signore e conferirle una fecondità apostolica sempre più grande, i legami di comunione effettivi rimangono essenziali".

"Camminando con il suo popolo, il Vescovo deve suscitare, guidare e coordinare l'azione evangelizzatrice, affinché la fede si accresca e si diffonda fra gli uomini. In questa prospettiva, il Vangelo deve essere pienamente radicato nella cultura dei vostri popoli".

Il Santo Padre ha sottolineato che "per vivere nella fedeltà agli impegni battesimali, ognuno deve avere una solida formazione della fede, al fine di affrontare i fenomeni nuovi della vita contemporanea come lo sviluppo dell'urbanizzazione, la disoccupazione di numerosi giovani, le seduzioni materialiste di ogni tipo, o l'influenza di idee provenienti da molteplici fronti".

Ponendo in rilievo la collaborazione generosa dei sacerdoti nell'opera evangelizzatrice, il Papa ha auspicato che la loro "formazione iniziale e permanente faccia di essi uomini equilibrati umanamente e spiritualmente, capaci di rispondere alle sfide alle quali sono chiamati, sia nella vita personale che pastorale. Inoltre, assegnando alla formazione umana e intellettuale il posto che le spetta, si avrà cura di dare loro una solida formazione spirituale, per rafforzare la loro vita di intimità con Dio nella preghiera e nella contemplazione, e per permettere loro di discernere la presenza e l'azione del Signore nelle persone che sono affidate alla loro cura pastorale".

Benedetto XVI ha sottolineato che "Uno dei compiti verso i quali la Chiesa nella vostra regione manifesta in modo visibile il suo amore per il prossimo è il suo impegno a favore dello sviluppo sociale. Numerose strutture ecclesiali permettono alle vostre comunità di mettersi efficacemente al servizio dei più poveri, segno della coscienza che l'amore del prossimo radicato nell'amore di Dio, è costitutivo della vita cristiana. (...) Sovente voi esercitate il servizio all'uomo in collaborazione con uomini e donne che non condividono la fede cristiana, in particolare con dei musulmani. Gli sforzi così dispiegati per un incontro, nella verità, dei credenti di diverse tradizioni religiose contribuiscono alla realizzazione concreta del bene autentico delle persone e della società".

"È fondamentale approfondire sempre più" - ha ribadito il Pontefice - "i rapporti fraterni fra le comunità, al fine di favorire uno sviluppo armonioso della società, riconoscendo la dignità di ogni persona e permettendo a tutti il libero esercizio della propria religione".

Riferendosi infine alle tensioni esistenti in Guinea Bissau, il Papa ha ricordato lo sforzo della Chiesa locale "nella promozione del dialogo e della cooperazione fra tutti i componenti della Nazione" ed ha invitato i Presuli "attraverso la parola illuminata dalla fede", a dare testimonianza "costante di fedeltà al Vangelo e di generoso servizio pastorale" continuando ad essere "punti di riferimento e di orientamento sicuro per tutti i compatrioti".
AL/.../SENEGAL:MAURITANIA:CAPO VERDE:GUINEA B VIS 20060220 (530)

LA MISERICORDIA DI DIO GUARISCE L'ESSERE UMANO


CITTA' DEL VATICANO, 19 FEB. 2006 (VIS). Il racconto delle guarigioni operate da Cristo all'inizio del suo ministero, presentate nel Vangelo di queste domeniche, è stato il nuovo tema di meditazione del Santo Padre Benedetto XVI prima di recitare l'Angelus con i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

Il paralitico curato da Cristo, narrato nella pagina evangelica odierna, "è immagine di ogni essere umano a cui il peccato impedisce di muoversi liberamente (...) di dare il meglio di sé. In effetti, il male, annidandosi nell'animo, lega l'uomo con i lacci della menzogna, dell'ira, dell'invidia e degli altri peccati e a poco a poco lo paralizza. Per questo Gesù (...) dice prima: 'Ti sono rimessi i tuoi peccati', e solo dopo, 'Alzati, prendi il tuo lettuccio e va' a casa tua' e lo guarisce completamente. Il messaggio è chiaro: l'uomo, paralizzato dal peccato, ha bisogno della misericordia di Dio, che Cristo è venuto a donargli, perché, guarito nel cuore, tutta la sua esistenza possa rifiorire".

"Anche oggi l'umanità" - ha proseguito il Pontefice - "porta i segni del peccato, che le impedisce di progredire speditamente in quei valori di fraternità, di giustizia, di pace che pure si è proposta in solenni dichiarazioni. Perchè? (...) Sappiamo bene che, sul piano storico, le cause sono molteplici e il problema è complesso. Ma la Parola di Dio ci invita ad avere uno sguardo di fede e a confidare, come quelle persone che portarono il paralitico, che solo Gesù può guarire veramente".

"La scelta di fondo dei miei Predecessori, specialmente dell'amato Giovanni Paolo II, è stata di condurre gli uomini del nostro tempo a Cristo Redentore perché, per intercessione di Maria Immacolata, li potesse risanare. Anch'io ho voluto proseguire su questa strada. In modo particolare, con la prima Enciclica 'Deus caritas est', ho inteso additare ai credenti e al mondo intero Dio come fonte di autentico amore. Solo l'amore di Dio può rinnovare il cuore dell'uomo, e solo se guarisce nel cuore l'umanità paralizzata può rialzarsi e camminare".

Al termine della recita dell'Angelus, il Papa ha ricordato le vittime della gigantesca frana che ha sepolto due villaggi nelle Filippine, la settimana scorsa, ed ha detto: "In modo particolare i nostri cuori si volgono verso coloro che soffrono le devastanti conseguenze della frana nelle Filippine. Vi chiedo di unirvi a me nella preghiera per le vittime, per i loro cari e per tutte le persone colpite. Che le famiglie in lutto sperimentino la consolazione della presenza del Signore e i responsabili delle operazioni di soccorso siano certi della nostra sollecitudine e sostegno!".
ANG/MISERICORDIA CRISTO:FILIPPINE/... VIS 20060220 (440)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2006 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Reverendo Kay Martin Schmalhausen Panizo, S.C.V., Vescovo Prelato di Ayaviri (superficie: 32.300; popolazione: 179.300; cattolici: 175.800; sacerdoti: 17; religiosi: 28), Perù. Il Vescovo eletto, finora Cappellano e Professore di Etica presso l'Università Cattolica "San Pablo" in Arequipa (Perù), è nato a Lima (Perù) nel 1964, ed è stato ordinato sacerdote nel 1989. Succede al Vescovo Juan Godayol Colom, S.D.B., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Prelatura Territoriale, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Vescovo Rémi Joseph Gustave Sainte-Marie, finora Vescovo della Diocesi di Dedza (Malawi), Vescovo Coadiutore della Diocesi di Lilongwe (superficie: 24.025; popolazione: 4.068.000; cattolici: 774.760; sacerdoti: 112; religiosi: 324), Malawi.
NER:NEC/.../PANIZO:SAINTE-MARIE VIS 20060220 (150)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza il Vescovo Andrea Maria Erba, emerito di Velletri-Segni (Italia).

Sabato 18 febbraio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica (dei Seminari e degli Istituti di Studi).

- L'Arcivescovo Pietro Sambi, Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d'America e Osservatore Permanente presso l'Organizzazione degli Stati Americani.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/.../... VIS 20060220 (90)

FONDAZIONE SAHEL CONTRIBUISCE DIALOGO INTERRELIGIOSO


CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel.

Il Papa ha salutato il Vescovo Pierre Bassène di Kolda (Senegal), Presidente del Consiglio di Amministrazione ed ha ricordato che la Fondazione, istituita nel 1980, è nata dalla solidarietà dei fedeli, in particolare in Germania, che risposero generosamente all'appello di Ouagadougou, lanciato dal mio Venerato Predecessore, in favore dei popoli del Sahel che a quel tempo dovevano affrontare le conseguenze di una drammatica siccità".

"Affidata alla responsabilità dei Vescovi dei paesi interessati per lottare contro la desertificazione di questa regione d'Africa, la Fondazione si è sviluppata pienamente come una opera della Chiesa, manifestando, attraverso numerosi progetti sostenuti e messi in opera da più di venti anni, che l'amore del prossimo, che è una missione per ogni fedele ma anche per l'intera comunità ecclesiale, deve esprimersi in gesti concreti".

Il Santo Padre ha concluso il suo breve discorso incoraggiando i membri della Fondazione "a proseguire con determinazione, grazie al sostegno attivo del Consiglio Pontificio 'Cor Unum', questa opera di fraternità cristiana, che è al servizio dell'uomo e che contribuisce al dialogo interreligioso e alla rivelazione dell'amore di Dio agli abitanti di questa terra".
AC/FONDAZIONE SAHEL/BASSENE VIS 20060220 (220)

LA PACE ESIGE IL RISPETTO DELLE CONVINZIONI RELIGIOSE


CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2006 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI, nel ricevere le Lettere Credenziali del Signor Ali Achour, nuovo Ambasciatore del Marocco presso la Santa Sede, ha ringraziato il diplomatico per i cordiali saluti che il Re del Marocco Mohammed VI gli ha fatto pervenire tramite suo, ed ha riaffermato la sua stima "per la tradizione di accoglienza e di comprensione che, da secoli, caratterizza i rapporti del Regno del Marocco con la Chiesa cattolica".

Il Santo Padre, ricordando che il Marocco ha appena celebrato il cinquantesimo anniversario dell'indipendenza, ha elogiato gli sforzi compiuti dal Paese per avanzare "verso un futuro moderno, democratico e prospero". I progressi conseguiti in questi anni, ha proseguito il Pontefice, devono consentire "a tutti i marocchini di vivere nella sicurezza e nella dignità, in modo che ognuno possa partecipare attivamente alla vita sociale e politica del Paese".

Il Papa ha successivamente fatto riferimento alla "collaborazione sempre più stretta fra i paesi che si affacciano sul Mediterraneo (...) chiamato ad essere un luogo di incontro e di dialogo fra i popoli e le culture" ed ha enumerato alcuni gravi problemi che tali paesi devono affrontare quali "il fenomeno migratorio" che "costituisce un dato importante nei rapporti fra gli Stati".

"I migranti provenienti da regioni meno privilegiate" - ha affermato il Santo Padre - "alla ricerca di migliori condizioni di vita, giungono sempre più numerosi a bussare alle porte dell'Europa", per cui è necessario "che le istituzioni del Paese di accoglienza o di transito facciano in modo di non considerarli come merce o mera forza lavoro, e rispettino i loro diritti fondamentali e la loro dignità umana".

"La situazione precaria di tanti stranieri deve favorire la solidarietà fra le nazioni interessate al fine di contribuire allo sviluppo dei paesi d'origine dei migranti. In effetti, questi problemi non si possono risolvere con politiche unicamente nazionali. È con una collaborazione sempre più intensa fra tutti i paesi interessati che progredirà efficacemente la ricerca di soluzioni a queste dolorose situazioni".

Successivamente Benedetto XVI ha sottolineato il contributo del Marocco "al consolidamento del dialogo fra civiltà, culture e religioni" ed ha ricordato che "nel contesto internazionale che noi conosciamo attualmente, la Chiesa cattolica rimane convinta che, per favorire la pace e la comprensione fra i popoli e fra gli uomini, è necessario ed urgente che siano rispettati le religioni e i loro simboli, e che i credenti non siano l'oggetto di provocazioni che feriscano (...) i loro sentimenti religiosi".

"Tuttavia, l'intolleranza e la violenza non possono mai giustificarsi come risposte alle offese, poiché non sono risposte compatibili con i principi sacri della religione; è per questo non si può che deplorare le azioni di coloro che approfittano deliberatamente dell'offesa causata ai sentimenti religiosi per fomentare atti di violenza, ancor più se ciò accade per fini estranei alla religione".

Il Papa ha concluso il suo discorso ricordando che per i credenti e per tutti gli uomini di buona volontà, l'unica via che porta alla pace e alla fraternità è quella del "rispetto delle convinzioni e delle pratiche religiose altrui, affinché, in modo reciproco in tutte le società, sia realmente assicurato a ciascuno l'esercizio della religione liberamente scelta".
CD/LETTERE CREDENZIALI/MAROCCO:ACHOUR VIS 20060220 (540)

venerdì 17 febbraio 2006

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 17 FEB. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate sei Presuli della Conferenza Episcopale del Senegal, Mauritania, Capo Verde e Guinea-Bissau, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Maixent Coly, di Ziguinchor (Senegal).

- Il Vescovo Martin Albert Happe, M.Afr., di Nouakchott (Mauritania).

- Il Vescovo Arlindo Gomes Furtado, di Mindelo (Capo Verde).

- Il Vescovo Paulino do Livramento Évora, C.S.Sp., di Santiago de Cabo Verbe (Capo Verde).

- Il Vescovo Carlos Pedro Zilli, P.I.M.E., di Bafatá (Giunea Bissau).

- Il Vescovo José Câmnate na Bissign, di Bissau (Guinea Bissau).

Nel pomeriggio è in programma che il Santo Padre riceva l'Arcivescovo Angelo Amato, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AL:AP/.../... VIS 20060217 (130)

IN BREVE

IL CARDINALE ANGELO SODANO, SEGRETARIO DI STATO, ha fatto pervenire, a nome del Santo Padre Benedetto XVI, un telegramma di cordoglio al Vescovo Precioso D. Cantilas, di Maasin (Filippine), per le vittime della gigantesca frana che ha seppellito due interi villaggi delle Filippine. Il Santo Padre invoca la consolazione divina per i familiari delle vittime e chiede che i soccorsi siano prestati con rapidità e generosità.

IL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI DI SPAGNA, Signor Miguel Angel Moratinos, ha reso visita in Vaticano al Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato. Nel corso dell'incontro sono stati passati in rassegna diversi argomenti riguardanti i rapporti bilaterali fra Spagna e Santa Sede. Il Signor Ministro ha assicurato la più ampia disponibilità del Governo di Spagna ad accogliere il Santo Padre nella sua visita a Valencia nel prossimo mese di luglio, in occasione del V Incontro Internazionale delle Famiglie. Egli ha pure invitato la Santa Sede ad appoggiare l'iniziativa del Governo spagnolo per "Una Alianza de Civilizaciones entre el mundo occidental y el mundo arabe y musulman".
.../IN BREVE/... VIS 20060217 (180)

CIVILTÀ CATTOLICA: DIVULGARE FEDELMENTE MAGISTERO CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 17 FEB. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI nel ricevere gli Scrittori e i collaboratori della rivista italiana "Civiltà Cattolica", curata dai Gesuiti, ha ricordato che fu il Predecessore, il Beato Pio IX, che, nel 1850, la "istituì 'in modo perpetuo', dotandola di un particolare Statuto, nel quale è stabilito uno speciale legame con la Santa Sede".

La rivista "La Civiltà Cattolica" - ha detto il Papa - "per essere fedele alla sua natura e al suo compito, non mancherà, pertanto, di rinnovarsi continuamente, leggendo correttamente i 'segni dei tempi'. In realtà, oggi va sempre più affermandosi una cultura caratterizzata dal relativismo individualista e dallo scientismo positivista; una cultura, quindi, tendenzialmente chiusa a Dio e alla sua legge morale, anche se non sempre pregiudizialmente avversa al cristianesimo. È grande perciò lo sforzo che i cattolici sono chiamati a compiere per sviluppare il dialogo con la cultura odierna e aprirla ai valori perenni della Trascendenza".

"D'altra parte, non va dimenticato che oggi nel mondo" - ha proseguito il Pontefice - "ci sono anche tanti segni di speranza. (...) Tali sono, ad esempio, la nuova sensibilità per i valori religiosi da parte di tanti uomini e donne, la rinnovata attenzione nei confronti della Sacra Scrittura, il rispetto dei diritti umani in misura ben maggiore di quanto avveniva anche in un passato recente, la volontà di dialogo con le altre religioni. In particolare, la fede in Gesù può aiutare molti a cogliere il senso della vita e dell'avventura umana, offrendo loro quei punti di riferimento che spesso mancano in un mondo tanto frenetico e disorientato".

In merito Papa Benedetto ha ribadito che la missione di una rivista di cultura come "Civiltà Cattolica" è quella di "partecipare al dibattito culturale contemporaneo, sia per proporre, in modo serio e nello stesso tempi divulgativo, le verità della fede cristiana in maniera chiara e insieme fedele al Magistero della Chiesa, sia per difendere senza spirito polemico la verità, talvolta deformata anche attraverso accuse prive di fondamento alla comunità ecclesiale".

Il Papa ha indicato il Concilio Vaticano II come "faro sulla strada che 'La Civiltà Cattolica' è chiamata a percorrere" ed ha affermato che le ricchezze dottrinali e pastorali del Concilio e "soprattutto, l'ispirazione di fondo non sono state ancora assimilate appieno dalla comunità cristiana, anche se sono passati 40 anni dalla sua conclusione".

"Si tratta di divulgare e sostenere" - ha concluso il Pontefice - "l'azione della Chiesa in tutti i campi della sua missione. Un particolare impegno la Rivista deve porre nella diffusione della Dottrina sociale della Chiesa, uno dei temi che durante i suoi 155 anni di vita essa ha più ampiamente trattato".
AC/CIVILTÀ CATTOLICA/... VIS 20060217 (440)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 17 FEB. 2006 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignore Lorenzo Ghizzoni, Vescovo Ausiliare di Reggio Emilia-Guastalla (superficie: 2.394; popolazione: 508.677; cattolici: 485.527; sacerdoti: 337; religiosi: 444; diaconi permanenti: 67), Italia. Il Vescovo eletto, finora Rettore del Seminario vescovile diocesano e Vice Direttore del Centro Nazionale Vocazioni, è nato a Cognento (Reggio Emilia) nel 1955 ed è stato ordinato sacerdote nel 1979.

- Ha concesso il Suo assenso all'elezione canonicamente fatta il 7 febbraio 2006 dal Sinodo della Chiesa Greco-Melkita cattolica, riunitosi a Ain Traz, dal 6 all'11 febbraio, dell'Archimandrita Elias Chacour, finora Parroco di Ibillin e Presidente di 'Mar Elias Educational Institutions', ad Arcivescovo di Akka dei greco-melkiti cattolici (cattolici: 67.890; sacerdoti: 39; religiosi: 59), Israele. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1939 a Biram (Galilea) ed è stato ordinato presbitero nel 1965.
NEA:NER/.../GHIZZONI:CHACOUR VIS 20060217 (150)

giovedì 16 febbraio 2006

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 16 FEB. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Signor Fouad Siniora, Presidente del Consiglio dei Ministri del Libano, con la Consorte e Seguito.

- Sei Presuli della Conferenza Episcopale del Senegal, Mauritania, Capo Verde e Guinea-Bissau, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L'Arcivescovo Théodore-Adrien Sarr, di Dakar.

- Il Vescovo Benjamin Ndiaye, di Kaolack.

- Il Vescovo Jean-Pierre Bassène, di Kolda.

- Il Vescovo Ernest Sambou, di Saint-Louis du Sénégal.

- Il Vescovo Jean-Noël Diouf, di Tambacounda.

- Il Vescovo Jacques Sarr, di Thiès.

Nel pomeriggio è in programma che il Santo Padre riceva l'Arcivescovo Fortunato Baldelli, Nunzio Apostolico in Francia.
AP:AL/.../... VIS 20060216 (110)

RADIO VATICANA: NUOVE VIE PER IL SERVIZIO DELLA CHIESA

CITTA' DEL VATICANO, 16 FEB. 2006 (VIS). Martedì 21 febbraio, alle ore 11:30, presso la Sala Stampa della Santa Sede, avrà luogo la Conferenza Stampa in occasione del 75° anniversario di Radio Vaticana, dal titolo: "La Radio Vaticana al traguardo dei 75 anni. Nuove vie per il servizio della Chiesa e prospettive".

Alla Conferenza Stampa interverranno il Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore Generale, il Padre Andrzej Koprowski, S.I., Direttore dei Programmi, l'Ingegner Sandro Piervenanzi, Vice-Direttore Tecnico ed il Signor Pietro Cocco, Responsabile del Web Team Radio Vaticana.
OP/RADIO VATICANA/LOMBARDI VIS 20060216 (100)

GRANDE DEVOZIONE DEL POPOLO LIBANESE VERSO IL PAPA

CITTA' DEL VATICANO, 16 FEB. 2006 (VIS). Di seguito riportiamo una Dichiarazione della Sala Stampa della Santa Sede relativa alla visita in Vaticano del Signor Fouad Siniora, Presidente del Consiglio dei Ministri del Libano.

"Oggi, 16 febbraio 2006, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza Sua Eccellenza il Signor Fouad Siniora, Presidente del Consiglio dei Ministri del Libano. Successivamente, questi si è incontrato con il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato".

"La visita del Capo del Governo libanese e della Delegazione ufficiale che l'accompagnava, ha inteso confermare la grande devozione del popolo libanese verso il Romano Pontefice, come verso la Santa Sede in generale, sempre molto vicino a quella nobile Nazione".

"Nel corso dei colloqui vi è stato uno scambio di opinioni sulla situazione esistente in Libano e nel Medio Oriente in generale, sottolineando il comune impegno di lavorare per educare le popolazioni alla riconciliazione ed alla pace, nel rispetto dei diritti umani ed in particolare della libertà religiosa".

"Una speciale considerazione è stata riservata alla situazione dei cristiani ed al contributo che essi intendono dare al progresso del Paese nel solco degli orientamenti tracciati, in vista del Giubileo del 2000, dalla Esortazione Apostolica 'Una speranza nuova per il Libano' del Papa Giovanni Paolo II, di venerata memoria".
OP/.../SINIORA VIS 20060216 (220)

mercoledì 15 febbraio 2006

BENEDETTO XVI CONCLUDE LA CATECHESI DI GIOVANNI PAOLO II


CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2006 (VIS). La catechesi dell'Udienza Generale di oggi, come ha ricordato Papa Benedetto, è stata l'ultima "del lungo itinerario intrapreso anni fa" dallo "indimenticabile Papa Giovanni Paolo II" che "aveva voluto percorrere nelle sue catechesi l'intera sequenza dei Salmi e dei Cantici che costituiscono il tessuto orante fondamentale della Liturgia delle Lodi e dei Vespri".

"Pervenuti ormai alla fine di questo pellegrinaggio testuale, simile a un viaggio nel giardino fiorito della lode, dell'invocazione, della preghiera e della contemplazione, lasciamo ora spazio a quel Cantico che idealmente suggella ogni celebrazione dei Vespri, il Magnificat".

"È un canto che rivela (...) la spiritualità (...) di quei fedeli che si riconoscevano 'poveri' non solo nel distacco da ogni idolatria della ricchezza e del potere, ma anche nell'umiltà profonda del cuore, spoglio dalla tentazione dell'orgoglio, aperto all'irruzione della grazia divina salvatrice".

Se la prima parte del Magnificat è "la celebrazione della grazia divina che ha fatto irruzione nel cuore e nell'esistenza di Maria, rendendola la Madre del Signore" - ha spiegato il Santo Padre, la testimonianza personale di Maria "non è solitaria e intimistica, perché la Vergine Madre è consapevole di avere una missione da compiere per l'umanità e la sua vicenda si inserisce all'interno della storia della salvezza".

Il secondo movimento del cantico mariano "ha una tonalità più corale, quasi che alla voce di Maria si associ quella dell'intera comunità dei fedeli che celebrano le scelte sorprendenti di Dio. Nell'originale greco del Vangelo di Luca abbiamo sette verbi all'aoristo, che indicano altrettante azioni che il Signore compie in modo permanente nella storia. (...) In questo settenario di opere divine è evidente lo 'stile' a cui il Signore della storia ispira il suo comportamento: egli si schiera dalla parte degli ultimi". Sant'Ambrogio commenta il testo del Magnificat con queste parole: "Sia in ciascuno l'anima di Maria a magnificare il Signore, sia in ciascuno lo spirito di Maria a esultare in Dio; se, secondo la carne, una sola è la madre di Cristo, secondo la fede tutte le anime generano Cristo".

Prima dell'udienza, tenutasi nell'Aula Paolo VI, il Papa ha salutato nella Basilica di San Pietro un gruppo di studenti italiani e i partecipanti al pellegrinaggio promosso dalla Famiglia Religiosa "Frères de Saint-Jean"

Rivolgendosi agli studenti provenienti da varie parti d'Italia, Benedetto XVI ha menzionato la recente pubblicazione dell'Enciclica "Deus caritas est" nella quale ha voluto "ricordare che è l'amore di Dio la sorgente e il motivo della nostra vera gioia. Invito ciascuno di voi a comprendere ed accogliere sempre più questo Amore che cambia la vita e vi rende testimoni credibili del Vangelo".

Successivamente il Santo Padre ha invitato i partecipanti della Famiglia Religiosa "Frères de Saint-Jean", che celebra il trentesimo anniversario di fondazione, a considerare il loro pellegrinaggio come "un tempo di rinnovamento, preoccupandosi di verificare ciò che è stato vissuto per trarne tutti gli insegnamenti e per operare un discernimento sempre più profondo delle vocazioni che si presentano e delle missioni alle quali siete chiamati, in una collaborazione fiduciosa con i pastori delle Chiese locali".
AG/MAGNIFICAT/FRERES SAINT JEAN VIS 20060215 (520)

MESSAGGIO AI CUBANI: APRIRE IL CUORE A DIO E AL MONDO


CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2006 (VIS). Oggi è stato reso pubblico un Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI indirizzato al Cardinale Jaime Lucas Ortega y Alamino, Arcivescovo di San Cristóbal de La Habana e Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici di Cuba, in occasione della celebrazione del XX anniversario dell'Incontro Nazionale Ecclesiale Cubano (ENEC).

Nel Messaggio, datato 2 febbraio, Festa della Presentazione del Signore, il Papa invia un affettuoso saluto ai Vescovi, ai sacerdoti, ai consacrati e ai laici di Cuba, esprimendo la sua "vicinanza spirituale per incoraggiare la loro missione evangelizzatrice".

In questo anniversario, Benedetto XVI invita a meditare in particolare le parole pronunciate da Giovanni Paolo II nel corso della sua visita a Cuba nel 1998: "Che Cuba si apra al mondo e il mondo si apra a Cuba". Una apertura, scrive ancora Papa Benedetto, che implica il saper aprire il proprio cuore ed il proprio spirito alle cose di Dio; l'aprirsi reciprocamente, credendo e confidando gli uni negli altri, anche se sussistono differenze di mentalità e di credo; e infine l'aprirsi alle dimensioni del mondo, a prescindere dalle sfide, dalle capacità e, nello stesso tempo, dalle difficoltà".

"Solo partendo dallo sguardo di Dio, uno sguardo amoroso, si potrà arrivare alla verità di ogni persona, di ogni comunità e di quanti vivono in una medesima terra. Molto aiuta, nel cammino intrapreso, l'esperienza di preghiera di ogni cristiano, nel silenzio e nell'umiltà del lavoro quotidiano, nella fedeltà alla fede professata, nell'annuncio implicito o esplicito del Vangelo. E molto aiuterà anche" - conclude il Papa - "il profondo amore della maggioranza dei cubani alla Madre de la Caridad del Cobre, Patrona da sempre del Paese, che accompagna i suoi abitanti con tenerezza di madre".
MESS/INCONTRO NAZIONALE CHIESA/CUBA:ORTEGA VIS 20060215 (280)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha nominato l'Arcivescovo Michael Louis Fitzgerald, M. Afr., finora Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, Nunzio Apostolico nella Repubblica Araba d'Egitto e Delegato presso l'Organizzazione della Lega degli Stati Arabi.
NN/.../FITZGERALD VIS 20060215 (50)

martedì 14 febbraio 2006

ASSEMBLEA GENERALE BRASILE CONSIGLIO ECUMENICO CHIESE


CITTA' DEL VATICANO, 14 FEB. 2006 (VIS). Il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani prenderà parte alla seduta inaugurale della Nona Assemblea Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese di Ginevra (CEC) che si terrà dal 14 al 23 febbraio a Porto Alegre (Brasile), sul tema: "Signore, nella tua Grazia, trasforma il mondo".

Un Comunicato reso pubblico oggi precisa che l'Assemblea è il più importante organo di governo del CEC e si convoca ogni sette anni. Vi prenderanno parte 3.000 partecipanti, che includono oltre 700 delegati ufficiali in rappresentanza delle 340 Chiese e Comunità ecclesiali affiliate all'organismo di Ginevra, delle Chiese che non sono membro del CEC e di organizzazioni ad esso associate.

Il programma prevede una preghiera in comune ed un gruppo ristretto di riflessione biblica all'inizio di ogni giornata, che comporterà tre sessioni plenarie e si concluderà con una preghiera serale in comune. Uno dei principali compiti dell'Assemblea sarà la nomina dei membri del nuovo Comitato Centrale incaricato di realizzare le attività del CEC fino alla prossima Assemblea nel 2013.

Il Vescovo Brian Farrell, Segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, guiderà la Delegazione cattolica ufficiale che consta di 18 membri con funzione di osservatori, e comprende tra l'altro rappresentanti della Curia Romana, di Conferenze Episcopali, Superiori religiosi, movimenti laicali.

La Chiesa cattolica, conclude il Comunicato, non è membro del CEC, ma collabora in vari modi con l'organismo e con la sua Commissione Fede e Costituzione, che ha il compito di continuare la ricerca dell'unità dei cristiani, promuovendo lo studio e la riflessione in comune di argomenti sui quali essi permangono a tutt'oggi divisi, come ad esempio l'ecclesiologia. "Il Gruppo Misto di Lavoro", istituito nel 1965, costituisce la principale struttura di coordinamento delle relazioni tra la Chiesa cattolica ed il CEC.
CON-UC/ASSEMBLEA CEC/BRASILE VIS 20060214 (310)
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