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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 28 gennaio 2004

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza il Cardinale Camillo Ruini, Suo Vicario Generale per la Diocesi di Roma e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
AP/…/… VIS 20040128 (40)

PRESENTAZIONE DOMANI MESSAGGIO DEL PAPA QUARESIMA 2004


CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2004 (VIS). Domani, giovedì 29 gennaio, alle 11:30, presso la Sala Stampa della Santa Sede, avrà luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2004, sul tema: "Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me". Alla Conferenza Stampa interverranno l'Arcivescovo Paul Josef Cordes, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum", il Monsignore Karel Kasteel, Segretario del medesimo Pontificio Consiglio ed il Padre Angelo D'Agostino, S.J., Fondatore e Direttore medico del "Nyumbani", The Children of God Relief Institute of Nairobi, (Kenya).
OP/MESSAGGIO QUARESIMA/CORDES VIS 20040128 (110)

INTERVENTO DELEGAZIONE SANTA SEDE PREVENZIONE GENOCIDIO


CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2004 (VIS). L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, ha preso ieri la parola a Stoccolma (Svezia), in qualità di Capo della Delegazione della Santa Sede al IV Forum Internazionale di Stoccolma, sul tema: "Prevenzione del genocidio: minacce e responsabilità" (26-28 gennaio). Un precedente ciclo di Conferenze Internazionali è stato dedicato ai temi dell'Olocausto, della Lotta all'Intolleranza, ed a Verità, Giustizia e Riconciliazione.

L'Arcivescovo Migliore ha iniziato il suo discorso affermando che: "L'umanità è stata testimone di guerre mondiali, genocidi, assassini di massa e pulizie etniche. Tuttavia, fra tutte le forme di violenza su vasta scala, il genocidio si distingue in particolare per la perversità della motivazione, lo specifico intento di distruggere, totalmente o parzialmente, una nazione, una razza, un gruppo etnico o religioso, un gruppo vulnerabile ed indifeso di esseri umani, proprio in quanto tali. La parola genocidio, letteralmente significa sterminare una razza o una tribù".

"La mia Delegazione" - ha detto ancora l'Arcivescovo Migliore - "intende sottolineare tre punti specifici: primo: la necessità di rendere operativi gli strumenti giuridici esistenti contro il genocidio; secondo: il ruolo indispensabile delle Organizzazioni internazionali, regionali e subregionali; terzo: l'impegno all'educazione ed alla vigilanza contro il genocidio".

Il Nunzio ha ribadito che gli strumenti e le strutture contro il genocidio "non hanno impedito il verificarsi di nuovi genocidi. (…) La comunità internazionale ha il dovere di analizzare il perché tali strumenti abbiano fallito; se essi si siano dimostrati carenti di fronte all'evoluzione delle strategie criminali, o vi sia stata la mancata volontà politica di renderli operativi per salvaguardare interessi particolari calpestando la sopravvivenza di una nazione o di un gruppo, o a causa della combinazione di tutti questi fattori".

Le Organizzazioni Internazionali, ha sottolineato il Capo della Delegazione della Santa Sede "hanno il dovere di adoperarsi per l'attuazione della risoluzione internazionale a rendere operativi (…) gli strumenti e le strutture giuridiche", poiché, "sono strumenti privilegiati. (…) A tale riguardo, l'Organizzazione delle Nazioni Unite rimane l'arena principale per l'elaborazione delle norme internazionali. (…) Tuttavia non tutti gli Stati membri, in particolare i paesi in via di sviluppo, hanno sempre la capacità tecnica di far fronte agli obblighi internazionali".

L'Arcivescovo Migliore ha concluso il suo intervento affermando che: "L'educazione degli individui e delle comunità (…) in merito agli orrori del genocidio (…) è un dovere perenne e sempre obbligatorio per tutti noi. Il genocidio rimane, purtroppo, una costante minaccia in alcune regioni del mondo" ed "è latente in luoghi dove eliminare l'altro viene considerata una 'soluzione rapida' per eliminare rivalità e conflitti irrisolti".
DELSS/GENOCIDIO/SVEZIA:MIGLIORE VIS 20040128 (430)

DIO NON È INDIFFERENTE AL BENE E AL MALE


CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2004 (VIS). Continuando la catechesi del Mercoledì sui testi dei Salmi, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha dedicato l'Udienza Generale di oggi, tenutasi nell'Aula Paolo VI, al Salmo 10: "Nel Signore è la fiducia del giusto".

"La tonalità spirituale dell'intero canto" - ha affermato il Papa - "è ben espressa dal versetto conclusivo: 'Giusto è il Signore, ama le cose giuste'. È questa la radice di ogni fiducia e la sorgente di ogni speranza nel giorno dell'oscurità e della prova. Dio non è indifferente nei confronti del bene e del male, è un Dio buono e non un fato oscuro, indecifrabile e misterioso".

Nella prima scena del Salmo, ha precisato Giovanni Paolo II, "si descrive l'empio nel suo apparente trionfo (…) che tende il suo arco da guerra o da caccia per colpire violentemente la sua vittima, ossia il fedele". Quest'ultimo "si sente solo e impotente di fronte all'irruzione del male". Nella seconda scena, ha proseguito il Pontefice, "Il Signore, assiso sul trono celeste, abbraccia col suo sguardo penetrante tutto l'orizzonte umano. Da quella postazione trascendente, segno dell'onniscienza ed onnipotenza divina, Dio può scrutare e vagliare ogni persona, distinguendo il bene dal male e condannando con vigore l'ingiustizia".

"Il Signore" - ha detto ancora il Papa - "non è un remoto sovrano, chiuso nel suo mondo dorato, ma una vigilante Presenza schierata dalla parte del bene e della giustizia. Egli vede e provvede, intervenendo con la sua parola e la sua azione". L'empio, colpito dalla pioggia di fuoco e zolfo, "simboli del giudizio di Dio", sperimenta finalmente "che 'c'è Dio che fa giustizia sulla terra!'".

Il Papa ha inoltre sottolineato che l'ultimo versetto del Salmo "apre l'orizzonte alla luce e alla pace destinate al giusto che contemplerà il suo Signore, giudice giusto, ma soprattutto liberatore misericordioso: 'Gli uomini retti vedranno il suo volto'. Un'esperienza, questa, di comunione gioiosa e di serena fiducia nel Dio che libera dal male".

"Una simile esperienza" - ha concluso il Pontefice - "hanno fatto innumerevoli giusti nel corso della storia. Molte narrazioni descrivono la fiducia dei martiri cristiani di fronte ai tormenti e la loro fermezza che non rifuggiva dalla prova".
AC/SALMO 10/… VIS 20040128 (380)
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