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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 28 febbraio 2002

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Il Signor Aleksander Kwasniewski, Presidente della Repubblica di Polonia, con la consorte e seguito.
- L'Arcivescovo Alessandro D'Errico, Nunzio Apostolico in Pakistan.
- L'Arcivescovo Rodolfo Quezada Toruño, di Guatemala (Guatemala).
AP/…/… VIS 20020228 (50)

IN BREVE


IL PAPA HA RICEVUTO OGGI I PARTECIPANTI al Convegno spirituale dei Vescovi amici del Movimento dei Focolari, esortandoli a "coltivare un'autentica e profonda spiritualità di comunione", e sottolineando che essa è una "esigenza che riguarda tutti i membri della Comunità ecclesiale", ma, ha ancora affermato il Santo Padre, "Questo compito spetta (…) anzitutto ai Pastori, chiamati a vigilare affinché i diversi doni e ministeri contribuiscano alla comune edificazione dei credenti ed alla diffusione del Vangelo".

DOMENICA 3 MARZO SI CELEBRA LA GIORNATA ISPANOAMERICANA nelle Diocesi spagnole. In occasione di tale avvenimento, è stato reso pubblico il testo del Messaggio annuale della Presidenza della Pontificia Commissione per l'America Latina. Il Cardinale Giovanni Battista Re, Presidente della Pontificia Commissione ed il Vescovo Cipriano Calderón, Vice-Presidente, scrivono che: "la presenza dei migranti ispanoamericani in terra spagnola deve essere accettata con autentico spirito evangelizzatore".
…/IN BREVE/.. VIS 20020228 (150)

DICHIARAZIONE VISITA PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI POLONIA


CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2002 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi, il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Dr. Joaquín Navarro-Valls ha rilasciato la seguente dichiarazione:

"Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto questa mattina in udienza sua Eccellenza il Signor Aleksander Kwasniewski, Presidente della Repubblica di Polonia".

"Successivamente il Presidente della Polonia ha incontrato il Cardinale Segretario di Stato Angelo Sodano".

"Nel corso dei colloqui si è passata in rassegna la situazione dei rapporti Stato-Chiesa in Polonia, con particolare riferimento ai temi che più stanno a cuore alla Chiesa, come vita, famiglia e solidarietà".

"C'è stato poi uno scambio di opinioni sulla situazione in Europa e nel mondo".

"Nel corso dell'incontro con il Santo Padre, il Presidente Kwasniewski ha invitato Giovanni Paolo II a visitare la Polonia, invito che il Papa ha molto gradito".
OP/…/VISITA PRESIDENTE POLONIA/NAVARRO-VALLS VIS 20020228 (150)

INTERNET: UNA SFIDA PER LA CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2002 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, l'Arcivescovo John Patrick Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali ed il Vescovo Pierfranco Pastore, Segretario del medesimo Dicastero, hanno presentato i seguenti documenti relativi ad Internet: "Etica in Internet" e "La Chiesa e Internet".

I documenti sono stati pubblicati in lingua tedesca, spagnola, francese, inglese, italiana, polacca e portoghese. L'Arcivescovo Foley ha presentato il primo documento: "Etica in Internet", all'inizio del quale si legge: "Fra i mezzi di comunicazione, (…) che durante lo scorso secolo e mezzo hanno progressivamente eliminato il tempo e lo spazio come ostacoli alla comunicazione fra un gran numero di persone, Internet è il più recente e per molti aspetti il più potente".

"In questo documento" - si legge ancora nel testo - "desideriamo esporre il punto di vista cattolico di Internet quale punto di partenza per la partecipazione della Chiesa al dialogo con altri settori della società".

"I principi di base per Internet" - ha commentato l'Arcivescovo Foley - "sono gli stessi validi per le altre forme della comunicazione: 'la persona umana e la comunità umana sono il fine e la misura dell'utilizzo dei mezzi della comunicazione sociale; la comunicazione può essere fatta da persone a persone per lo sviluppo integrale delle persone'" ed ha sottolineato che: "Internet è un'opportunità, una sfida, non una minaccia".

"'Etica in Internet'" - ha proseguito l'Arcivescovo Foley - "cita un passaggio molto interessante tratto dall'istruzione pastorale 'Communio et Progressio', pubblicata più di trent'anni fa: 'i mass media hanno la capacità di far sì che tutti gli uomini, in ogni luogo della terra 'diventino partecipi dei gravi problemi e delle difficoltà che incombono su ciascun individuo e su tutta la società', e certamente Internet può fare questo".

Nel testo del Documento, vengono illustrati alcuni motivi di preoccupazione relativi a questo nuovo strumento di comunicazione, fra i quali viene individuato il "'digital-divide', una forma di discriminazione che divide i ricchi dai poveri (…) sulla base dell'accesso o dell'impossibilità di accesso alla nuova tecnologia informatica", ribadendo che: "È necessario individuare modi per rendere Internet accessibile ai gruppi meno avvantaggiati". Il Presidente del Pontificio Consiglio ha citato inoltre le questioni etiche circa "la riservatezza, la sicurezza e la confidenzialità dei dati, il diritto d'autore e la proprietà intellettuale, la pornografia, siti che incitano all'odio, la diffusione di pettegolezzi e di diffamazioni mascherati da notizie e molto altro".

L'Arcivescovo ha però sottolineato che il documento nota giustamente che: "comunque non pensiamo che Internet sia solo fonte di problemi, piuttosto lo consideriamo fonte di benefici per la razza umana, benefici che si realizzeranno pienamente solo dopo la soluzione dei problemi esistenti".

In merito, nel documento si ribadisce come "Internet può aiutare le persone (…) ad ampliare gli orizzonti culturali ed educativi, a eliminare le divisioni, a promuovere lo sviluppo umano in una moltitudine di modi".

"Etica in Internet" - conclude con alcune raccomandazioni sull'uso di tale strumento e riconosce in primo luogo che: "la virtù della solidarietà è la misura del servizio che Internet presta al bene comune" e successivamente suggerisce che: "Bisognerebbe evitare una censura a priori da parte dei Governi. (…) Potrebbero rendersi necessari anche nuovi regolamenti per affrontare reati più strettamente legati a Internet quali la diffusione di virus, il furto di dati personali (…). Una regolamentazione di Internet è auspicabile e in linea di principio l'auto-regolamentazione è il metodo migliore". A questo proposito il documento nota che: "I codici etici dell'industria svolgono un ruolo utile".

Nel presentare il Documento "La Chiesa e Internet", il Vescovo Pierfranco Pastore ha affermato, all'inizio del suo discorso, che la Chiesa: "è chiamata a ricordare, con coraggio, a tutti gli uomini di buona volontà che Internet è un 'dono di Dio' e, come tale può e deve essere usata per il bene, può essere strumento di bene".

Commentando le opportunità e le sfide offerte da questo mezzo di comunicazione, nel testo del Documento viene ribadito che: "Internet è importante per molte attività e numerosi programmi ecclesiali quali l'evangelizzazione, la ri-evangelizzazione, la nuova evangelizzazione e la tradizionale opera missionaria 'ad gentes', la catechesi e altri tipi di educazione, notizie e informazioni, l'apologetica, governo, amministrazione e alcune forme di direzione spirituale e pastorale".

Il Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali ha citato la parte numero 6 del Secondo Capitolo del Documento nel quale si segnala che: "La Chiesa deve anche comprendere e utilizzare Internet come strumento di comunicazione interna. Per questo bisogna tener presente la sua natura speciale di mezzo diretto, immediato, interattivo e partecipativo".

"Internet" - si legge nel testo del documento - "pone alla Chiesa anche alcuni problemi particolari", fra i quali, "la presenza di siti denigratori, volti a diffamare e ad attaccare i gruppi religiosi ed etnici. La Chiesa cattolica è il bersaglio di alcuni di essi". Inoltre, "La proliferazione di siti web che si definiscono cattolici crea un problema di tipo diverso. Come abbiamo detto, i gruppi legati alla Chiesa dovrebbero essere presenti in modo creativo su Internet. Parimenti, hanno diritto di esservi presenti anche individui e gruppi non ufficiali, ben motivati e ben informati, che agiscono di propria iniziativa. Tuttavia è motivo di confusione, come minimo, non distinguere dalle posizioni autentiche della Chiesa interpretazioni dottrinali eccentriche, pratiche devozionali stravaganti e proclami ideologici che recano l'etichetta 'cattolico'".

Nella terza ed ultima parte del documento si rivolgono alcune raccomandazioni a diversi gruppi di persone: ai responsabili ecclesiali che svolgono funzioni direttive in tutti i settori della Chiesa che devono "comprendere i mezzi di comunicazione sociale, applicare questa comprensione all'elaborazione dei piani pastorali sulle comunicazioni sociali"; agli agenti pastorali, sacerdoti, diaconi, religiosi e operatori laici di pastorale, che devono apprendere l'uso di Internet e ricevere una formazione dottrinale e spirituale che li renda capaci di "testimoniare Cristo"; agli educatori e ai catechisti, i quali nelle università, nei collegi, nelle scuole cattoliche devono poter fruire di corsi e di "una formazione più avanzata in tecnologia" per prepararsi adeguatamente ad operare nell'ambito dei mezzi di comunicazione sociale.

Quanto ai genitori essi hanno l'obbligo "di guidare e sorvegliare i loro figli" nell'uso di questa tecnologia, accertandosi che "i computer dei loro figli siano provvisti di filtri (...) in modo da proteggerli il più possibile dalla pornografia, dai maniaci sessuali e da altri pericoli". Infine il documento si rivolge a tutte le persone di buona volontà consigliando "molta prudenza per individuare con chiarezza le implicazioni, il potenziale di bene e di male di questo nuovo mezzo", forza e coraggio per "difendere la fede contro il relativismo religioso e morale" ed infine, "temperanza" ed "autodisciplina", nell'uso di questo strumento tecnologico "per utilizzarlo saggiamente e soltanto per fare il bene".
CON-CS/ETICA:INTERNET/FOLEY:PASTORE VIS 20020228 (1120)

I DIRITTI UMANI NON DIPENDONO DAL CONSENSO MAGGIORANZA


CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2002 (VIS). Ieri sera Giovanni Paolo II ha ricevuto i Membri della Pontificia Accademia per la Vita che partecipano all'VIII Assemblea Generale sul tema: "Natura e dignità della persona umana a fondamento del diritto alla vita. Le sfide del contesto culturale contemporaneo".

Il Papa ha affermato che è importante recuperare "il significato antropologico ed etico della legge naturale e del connesso concetto di diritto naturale. Si tratta, infatti, di dimostrare se e come sia possibile 'riconoscere' i tratti propri di ogni essere umano, in termini di natura e dignità, quale fondamento del diritto alla vita. (…) Soltanto su questa base è possibile un vero dialogo ed un'autentica collaborazione fra credenti e non credenti".

"È importante aiutare i nostri contemporanei a comprendere il valore positivo e umanizzante della legge morale naturale, chiarendo una serie di malintesi e di interpretazioni fallaci. Il primo equivoco che occorre eliminare è 'il presunto conflitto tra la libertà e la natura'". Un altro punto da chiarire "è il presunto carattere statico e fissista attribuito alla nozione di legge morale naturale, suggerito forse per una erronea analogia con il concetto di natura proprio delle realtà fisiche".

Giovanni Paolo II ha ricordato inoltre che: "il Magistero della Chiesa si richiama all'universalità e al carattere dinamico e perfettivo della legge naturale in riferimento alla trasmissione della vita, sia per mantenere nell'atto procreativo la pienezza dell'unione sponsale, sia per conservare nell'amore coniugale l'apertura alla vita. Analogo richiamo il Magistero fa in tema di rispetto della vita umana innocente: qui il pensiero va all'aborto, all'eutanasia, alla soppressione e sperimentazione distruttiva degli embrioni e dei feti umani".

"I diritti dell'uomo" - ha sottolineato il Pontefice - "infatti, debbono essere riferiti a ciò che l'uomo è per natura e in forza della propria dignità, e non già alle espressioni delle scelte soggettive proprie di coloro che godono del potere di partecipare alla vita sociale o di coloro che ottengono il consenso della maggioranza. Nell'Enciclica 'Evangelium vitae' ho denunciato il pericolo grave che questa falsa interpretazione dei diritti dell'uomo (…) possa portare anche i regimi democratici a trasformarsi in un sostanziale totalitarismo".

Il Santo Padre ha concluso il suo discorso ribadendo che: "La Chiesa afferma il diritto alla vita di ogni essere umano innocente ed in ogni momento della sua esistenza. La distinzione che talora viene suggerita in alcuni documenti internazionali tra 'essere umano' e 'persona umana' per poi riconoscere il diritto alla vita e all'integrità fisica soltanto alla persona già nata, è una distinzione artificiale senza fondamento né scientifico né filosofico".
AC/DIRITTO VITA/… VIS 20020228 (440)
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