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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 22 ottobre 2010

TREDICESIMA CONGREGAZIONE GENERALE

CITTA' DEL VATICANO, 22 OTT. 2010 (VIS). Questa mattina non si è tenuta la Congregazione Generale. Il Relatore Generale del Sinodo, con il Segretario Speciale e i Relatori dei Circoli Minori o Gruppi Linguistici, hanno esaminato gli emendamenti collettivi alle Proposizioni dei Padri Sinodali.

Questo pomeriggio, nel corso della Tredicesima Congregazione Generale, alla quale assisterà il Santo Padre, è prevista la presentazione e votazione del Messaggio finale dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi.

Domani, sabato 23 ottobre, nel corso della Quattordicesima ed ultima Congregazione Generale sarà presentata la lista finale delle Proposizioni. Successivamente avrà luogo la votazione con la formula “placet-non placet”.

Alle 13:00 i partecipanti all’Assemblea sinodale pranzeranno con il Santo Padre nell’atrio dell’Aula Paolo VI, in Vaticano.
SE/ VIS 20101022 (130)

LETTERE CREDENZIALI NUOVO AMBASCIATORE ECUADOR

CITTA' DEL VATICANO, 22 OTT. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto il Signor Luis Dositeo Latorre Tapia, nuovo Ambasciatore dell’Ecuador presso la Santa Sede in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

“Nel vostro Paese che ho avuto l’occasione di visitare nel 1978 in qualità di Inviato Speciale del mio venerato predecessore, il Papa Giovanni Paolo I, al III Congresso Mariano Nazionale dell’Ecuador, la Parola di Cristo fu diffusa con generosità e fiorì con splendore”, ha detto il Papa al diplomatico, affermando inoltre che “la comunità ecclesiale (...) si rallegra quando si vede promossa la concordia sociale, per la quale asseconda l’impegno dispiegato dalle autorità ecuadoriane in questi ultimi anni per riscoprire le fondamenta della propria convivenza democratica, per rafforzare lo Stato di diritto e dar nuova forza alla solidarietà e alla fraternità”.

“Chiedo all’Altissimo” – ha soggiunto il Papa – “che questo luminoso orizzonte di speranza si estenda sempre più con nuovi progetti e sagge decisioni, in modo che il bene comune prevalga sugli interessi di parte o di classe, l’imperativo etico sia punto di riferimento obbligatorio di ogni cittadino, la ricchezza sia equamente distribuita e i sacrifici si condividano equamente e non gravino unicamente sui più bisognosi”.

“Se nel passato della vostra diletta Nazione, tanto vicina al cuore del Papa, vi sono stati momenti di difficoltà e di ansia, non sono state minori le virtù umane e cristiane della sue gente e l’aspirazione a superare le difficoltà. (...) Le autorità ecuadoriane presteranno un grande servizio al Paese accrescendo l’insigne patrimonio umano e spirituale, dal quale potranno estrarre energie e ispirazione per continuare a costruire i pilastri portanti di tutta la comunità umana (...) come la difesa della vita dal concepimento fino alla morte naturale, la libertà religiosa, la libera espressione del pensiero, e delle altre libertà civili, perché è questa l’autentica condizione per una autentica giustizia sociale. Questa, a sua volta, non potrà affermarsi se non a partire dal sostegno e dalla tutela, anche in termini giuridici ed economici, della cellula originale della società, che è la famiglia fondata sull’unione matrimoniale fra un uomo e una donna”.

“Di fondamentale importanza” – ha sottolineato il Pontefice – “saranno anche quei programmi destinati a eliminare la disoccupazione, la violenza, l’impunità, l’analfabetismo e la corruzione. Nel conseguimento di questi lodevoli obiettivi, i Pastori della Chiesa sono consapevoli che non devono entrare nel dibattito politico, proponendo soluzioni concrete o imponendo il proprio comportamento. Ma allo stesso tempo non possono né devono rimanere neutrali davanti ai grandi problemi o aspirazioni dell’essere umano, né essere indolenti quando occorre lottare per la giustizia. Con il dovuto rispetto alla pluralità di legittime scelte, la loro missione consiste nell’illuminare con il Vangelo e la Dottrina Sociale della Chiesa le menti e le volontà dei fedeli, perché prendano con responsabilità le decisioni volte all’edificazione di una società più armonica e ordinata”.

Benedetto XVI ha concluso il suo discorso menzionando il tema dell’educazione ed ha detto: “La Chiesa in Ecuador ha una ricca storia nell’ambito dell’educazione dell’infanzia e della gioventù, avendo esercitato il suo insegnamento con particolare abnegazione in regioni lontane, prive di comunicazioni e povere della Nazione. È giusto non ignorare questa difficile missione ecclesiale, esempio di sana collaborazione con lo Stato (...). L’Autorità pubblica deve garantire il diritto che assiste i genitori, tanto da formare i loro figli secondo le loro convinzioni religiose e criteri etici, e deve fondare e sostenere istituzioni educative. In tale prospettiva è anche importante che l’Autorità pubblica rispetti la specifica identità e autonomia delle istituzioni educative e dell’università cattolica, in consonanza con il modus vivendi, sottoscritto oltre settanta anni fa fra la Repubblica dell’Ecuador e la Santa Sede”.
CD/ VIS 20101022 (610)

SLOVENIA: PATRIMONIO CRISTIANO CONSOLAZIONE E SPERANZA

CITTA' DEL VATICANO, 22 OTT. 2010 (VIS). “L’integrazione della Nazione slovena nell’Unione Europea, che si è compiuta in questi anni in modo sempre più organico, ha tra i suoi presupposti fondamentali le comuni radici cristiane del ‘vecchio continente’”, ha detto il Papa alla nuova Ambasciatrice della Repubblica di Slovenia presso la Santa Sede, Signora Maja Marija Lovrencic Svetek, che ha presentato questa mattina le Lettere Credenziali.

“Guardando alla storia del popolo sloveno” – ha proseguito il Pontefice – “ emerge con evidenza l’impronta dei valori morali e spirituali del cristianesimo (...) Questo patrimonio ha costituito, anche nei momenti più difficili e dolorosi, un costante fermento di conforto e di speranza, ed ha sostenuto la Slovenia nel suo cammino verso l’indipendenza, dopo la caduta del regime comunista”.

“In quel periodo” – ha ricordato il Pontefice – “la Santa Sede ha voluto essere particolarmente vicina alla Nazione slovena” ed ha sottolineato, citando il discorso dell’Ambasciatrice, che “’le relazioni tra la Repubblica di Slovenia e la Santa Sede sono state buone fin dall’inizio e continuano ad essere tali ancora oggi’. Auspico, pertanto, che in questo contesto possano trovare soluzione tutte le problematiche non ancora risolte con l’’Accordo’ firmato il 14 dicembre 2001”.

“Nell’esercizio delle prerogative democratiche, la Slovenia ha ottenuto un certo benessere economico, che ha consentito di consolidare la pacifica convivenza civile e sociale. Con compiacimento ho appreso la notizia” – ha proseguito il Papa – “della recente approvazione della legge riguardante la questione dei cosiddetti ‘cancellati’, che, in molti casi, si sono trovati in situazioni assai difficili. Si tratta di un importante passo avanti nel tentativo di condurre a soluzione i casi di quanti hanno perduto il diritto alla residenza, al lavoro e all’assistenza sanitaria. Incoraggio a continuare in questa direzione e auspico che si lavori per alleviare le loro sofferenze”.

Riferendosi ancora alle parole dell’Ambasciatrice circa “l’impegno per il bene dell’uomo (che) accomuna nella loro azione la Sede Apostolica e la Repubblica di Slovenia”, il Papa ha sottolineato che: “la Santa Sede incoraggia le iniziative assunte nelle sedi internazionali per promuovere la pace e la giustizia, per superare i disaccordi e per intensificare le relazioni costruttive. A questo riguardo, mi piace salutare come un positivo passo il recente ingresso della Slovenia nell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, importante testimonianza di apertura e della volontà di collaborare con le altre nazioni”.

“La missione specifica della Chiesa Cattolica, che esercita in terra slovena come in ogni parte del mondo” – ha detto ancora il Papa – “è quella di annunciare il Vangelo e di portare ad ogni uomo la salvezza che viene dal Signore Gesù. Un segno della vivacità della Chiesa in Slovenia è stato il Congresso Eucaristico Nazionale recentemente celebrato, (...) a Celje. (...) Momento culminante (...) è stata la beatificazione del giovane Lojze Grozde, martirizzato in odio alla fede in un periodo molto difficile della storia del Paese”.

“Ulteriori manifestazioni della vitalità della Comunità ecclesiale in terra slovena sono le numerose opere pastorali e caritative presenti nei vari contesti sociali (...) Colgo l’occasione” – ha concluso il Pontefice – “per indirizzare un caloroso saluto a tutti i cattolici del Suo Paese; attraverso le varie iniziative, essi si impegnano ad aiutare tutti ad approfondire il senso spirituale dell’esistenza e desiderano contribuire alla costruzione di una società sempre più giusta e più solidale, nel rispetto delle convinzioni e delle pratiche religiose di ciascuno”.
CD/ VIS 20101022 (560)

AMBASCIATORE PORTOGALLO PIENA APPLICAZIONE CONCORDATO

CITTA' DEL VATICANO, 22 OTT. 2010 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina le Lettere Credenziali del nuovo Ambasciatore del Portogallo, il Signor Manuel Tomás Fernandes Pereira.

All’inizio del suo discorso il Papa ha ricordato la sua visita in Portogallo nel maggio scorso ed ha detto: “Mai dimenticherò la calda accoglienza che mi è stata riservata, come pure la forma amabile e rispettosa con la quale sono state accolte le mie parole. Credo che ciò abbia anche un’importanza sociale: dove la società cresce e le persone si fortificano grazie al messaggio della fede, è anche a vantaggio della convivenza sociale e i cittadini si sentono più disposti a servire il bene comune”.

“Con la sua presenza nel foro internazionale, la Santa Sede” – ha proseguito il Pontefice – “si impegna grandemente per servire la causa della promozione integrale dell’uomo e dei popoli. Tutti devono convincersi che gli ostacoli a detta promozione non sono soltanto economici, ma dipendono da atteggiamenti e valori molto profondi: i valori morali e spirituali che determinano il comportamento di ogni essere umano verso se stesso, verso gli altri e verso tutta la creazione”.

Il Santo Padre ha segnalato che quando la Chiesa in Portogallo “promuove la coscienza che questi stessi valori devono ispirare la vita pubblica e privata, non lo fa per ambizioni politiche, ma per essere fedele alla missione affidatale dal suo divino Fondatore”.

“La Chiesa” – ha detto ancora il Pontefice – “non rappresenta modelli parziali e transitori di società, ma tende a trasformare i cuori e le menti, perché l’essere umano possa scoprirsi e riconoscersi nella piena verità della sua umanità. E tenendo in conto che la sua missione è di natura morale e religiosa, la Chiesa rispetta l’ambito specifico della responsabilità dello Stato”.

Inoltre, ha affermato il Papa, la Chiesa “incoraggia i cristiani ad assumersi pienamente le proprie responsabilità come cittadini che, insieme con gli altri, contribuiscano efficacemente al bene comune e alle grandi cause dell’umanità”.

“Da una collaborazione rispettosa e una comprensione leale fra la Chiesa e il potere civile deriveranno benefici per la società portoghese. Animato da tale speranza, sei anni fa nacque il nuovo Concordato fra la Santa Sede e il Portogallo. (....) In quella occasione, Papa Giovanni Paolo II vide in quello strumento giuridico la conferma dei ‘sentimenti di stima che animano le reciproche relazioni’ ed auspicò che ‘il nuovo Concordato favorisca una comprensione sempre maggiore fra le autorità dello Stato e i pastori della Chiesa per il bene comune della Nazione’. Mi rallegro che l’Ambasciatore abbia fatto riferimento al desiderio di promuovere ulteriormente l’impegno per una completa e fedele applicazione del Concordato nei diversi ambiti della Chiesa cattolica e della società portoghese”.
CD/ VIS 20101022 (450)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 22 OTT. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/ VIS 20101022 (30)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 22 OTT. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Jaime Muñoz Pedroza, Vescovo di Arauca (superficie: 32.490; popolazione: 279.000; cattolici: 249.000; sacerdoti: 49; religiosi: 52), Colombia. Il Vescovo eletto è nato a Ciénaga (Colombia) nel 1958 ed è stato ordinato sacerdote nel 1984. È stato finora Rettore del Seminario Maggiore di Tunja (Colombia).
NER/ VIS 20101022 (60)
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