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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 3 giugno 2013

STATO GIURIDICO DELLA CHIESA CATTOLICA E IDENTITÀ CULTURALE E RELIGIOSA REPUBBLICA DI CAPO VERDE, TEMI CENTRALI INCONTRO DEL PRESIDENTE DE ALMEIDA CON IL PAPA

Città del Vaticano, 3 giugno 2013 (VIS). Oggi, lunedì 3 giugno 2013, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Presidente della Repubblica di Capo Verde, il Signor Jorge Carlos de Almeida Fonseca, il quale ha poi incontrato il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Durante i cordiali colloqui sono state ricordate le buone relazioni esistenti tra la Santa Sede e la Repubblica di Capo Verde. In particolare, si è parlato dell’Accordo tra la Repubblica e la Sede Apostolica riguardante lo stato giuridico della Chiesa Cattolica nel Paese, che sarà firmato prossimamente nella capitale Praia, nel corso di un viaggio dell'Arcivescovo Mamberti nell’arcipelago.

In tale contesto, non si è mancato di fare riferimento all’identità culturale e religiosa della popolazione capoverdiana, la cui quasi totalità è di fede cristiana, così come all’importante ruolo che la Chiesa cattolica ha svolto e svolge tuttora nel Paese con le sue istituzioni di carattere educativo e sanitario.

Infine, si è accennato ad alcune importanti sfide e situazioni che interessano in particolare la Regione, come pure al tema della presenza di numerosi capoverdiani in diversi Paesi del mondo.







IL PAPA PRESIEDE ADORAZIONE EUCARISTICA IN COMUNIONE CON LE CATTEDRALI E PARROCCHIE DI TUTTO IL MONDO

Città del Vaticano, 3 giugno 2013 (VIS). Nella Solennità del Corpus Domini e nel contesto dell'Anno della Fede, il Santo Padre ha presieduto, nel pomeriggio di ieri, dalle 17:00 alla 18:00, nella Basilica di San Pietro, una solenne Adorazione Eucaristica in comunione con le cattedrali e le parrocchie di tutto il mondo.

Si è trattato di un avvenimento storico, per la prima volta, nella storia della Chiesa, i fedeli di tutto il mondo si sono sincronizzati sull'ora di Roma e per 60 minuti sono stati in comunione con il Papa nell'Adorazione Eucaristica, sul tema: "Un solo Signore, una sola fede". Erano in Adorazione Eucaristica in contemporanea mondiale le cattedrali, le parrocchie, le congregazioni religiose, i monasteri di cultura e le associazioni di tutto il mondo.

Il Coro della Cappella Sistina ha accompagnato il cammino di Papa Francesco attraverso la navata centrale di San Pietro dove si è pregato per le intenzioni del Santo Padre. Si è pregato "per la Chiesa, sparsa in tutto il mondo e oggi in segno di unità raccolta nell'Adorazione della Santissima Eucaristia. Il Signore la renda sempre obbediente all'ascolto della sua Parola, per presentarsi dinanzi al mondo sempre più bella, senza macchia né ruga, ma santa e immacolata". Attraverso il suo fedele annuncio, possa la Parola salvifica risuonare ancora come apportatrice di misericordia e provocare un rinnovato impegno nell'amore per offrire senso pieno al dolore, alla sofferenza e restituire gioia e serenità".

Si è pregato "Per quanti nelle diverse parti del mondo vivono la sofferenza di nuove schiavitù e sono vittime delle guerre, della tratta delle persone, del narcotraffico e del lavoro schiavo; per i bambini e le donne che subiscono ogni forma di violenza. Che il loro grido silenzioso di aiuto trovi una Chiesa vigile perché tenendo lo sguardo fisso su Cristo crocifisso non dimentichi i tanti fratelli e sorelle vittime della violenza; per tutti coloro che si trovano nella precarietà economica, soprattutto i disoccupati, gli anziani, gli immigrati, i senzatetto, i carcerati e quanti sperimentano l'emarginazione. Che la preghiera della Chiesa e la sua vicinanza attiva dia loro conforto e aiuto nella speranza e forza e coraggio nella difesa della dignità della persona!".



CONQUANTESIMO DELLA MORTE DI GIOVANNI XXIII

Città del Vaticano, 3 giugno 2013 (VIS). Il 3 giugno 1963 moriva Angelo Giuseppe Roncalli, detto il Papa Buono, dopo cinque anni di un Pontificato che attuò storiche riforme nella Chiesa.

Colui che doveva essere un papa di transizione, eletto dopo tre giorni di conclave, "seppe ringiovanire la Chiesa e riprendere il dialogo con il mondo moderno con affettuosa fiducia", come affermò Giovanni Paolo II nel proclamarlo Beato, nel settembre 2000.

Anche se Giovanni XXIII non arrivò a vedere i molti frutti dei cambiamenti da lui proposti, tali cambiamenti trasformarono profondamente la Chiesa cattolica. Giovanni XXIII si adoperò per portare la pace nel mondo in particolare con la sua Enciclica "Pacem in Terris" (1963); rivoluzionò la Chiesa convocando il Concilio Vaticano II, per modernizzare e adeguare la Chiesa al suo tempo e riformò la Messa facendo adottare la lingua locale e non più il latino.

I cinque anni del suo Pontificato lasciarono una forte impronta ed ancora oggi, come lui stesso affermò, il Vaticano II continua ad aprire "le porte e le finestre perché entri aria fresca", una frase attualmente spesso ripresa e commentata dopo l'elezione di Papa Bergoglio che la stampa internazionale ha definito come il nuovo Roncalli.

Papa Francesco riceverà oggi, nella Basilica di San Pietro, duemila pellegrini della Diocesi di Bergamo (Italia), giunti a Roma per ricordare il loro compatriota Beato Giovanni XXIII che seppe conquistare l'affetto e la stima dei fedeli grazie al suo carattere mite, cordiale e semplice.

ANGELUS: GESÙ SI PREOCCUPA PER LA GENTE CHE STA CON LUI E CHE HA FAME

Città del Vaticano, 2 giugno 2013 (VIS). Alle ore 12:00 di questa mattina il Santo Padre Francesco si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro. Il Papa ha ricordato che giovedì scorso è stata celebrata la festa del Corpus Domini, che in Italia e in altri Paesi è spostata a questa domenica. "È la festa dell’Eucaristia - ha detto - Sacramento del Corpo e Sangue di Cristo".

Nel commentare il racconto evangelico del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, il Papa si è soffermato "su un aspetto che sempre mi colpisce e mi fa riflettere. Siamo sulla riva del lago di Galilea, la sera si avvicina; Gesù si preoccupa per la gente che da tante ore sta con Lui: sono migliaia, e hanno fame. Che fare? Anche i discepoli si pongono il problema, e dicono a Gesù: 'Congeda la folla' perché vada nei villaggi vicini per trovare da mangiare. Gesù invece dice: 'Voi stessi date loro da mangiare'. I discepoli rimangono sconcertati, e rispondono: 'Non abbiamo che cinque pani e due pesci', come dire: appena il necessario per noi".

"Gesù sa bene che cosa fare, ma vuole coinvolgere i suoi discepoli, vuole educarli. Quello dei discepoli è l’atteggiamento umano, che cerca la soluzione più realistica, che non crei troppi problemi: Congeda la folla - dicono -, ciascuno si arrangi come può, del resto hai fatto già tanto per loro: hai predicato, hai guarito i malati… Congeda la folla! L’atteggiamento di Gesù è nettamente diverso, ed è dettato dalla sua unione con il Padre e dalla compassione per la gente, quella pietà di Gesù verso tutti noi: Gesù sente i nostri problemi, sente le nostre debolezze, sente i nostri bisogni. Di fronte a quei cinque pani, Gesù pensa: ecco la provvidenza! Da questo poco, Dio può tirar fuori il necessario per tutti. Gesù si fida totalmente del Padre celeste, sa che a Lui tutto è possibile. Perciò dice ai discepoli di far sedere la gente a gruppi di cinquanta – non è casuale questo, perché questo significa che non sono più una folla, ma diventano comunità, nutrite dal pane di Dio. Poi prende quei pani e i pesci, alza gli occhi al cielo, recita la benedizione – è chiaro il riferimento all’Eucaristia –, poi li spezza e comincia a darli ai discepoli, e i discepoli li distribuiscono… e i pani e i pesci non finiscono, non finiscono! Ecco il miracolo: più che una moltiplicazione è una condivisione, animata dalla fede e dalla preghiera. Mangiarono tutti e ne avanzò: è il segno di Gesù, pane di Dio per l’umanità".

"I discepoli - ha fatto notare il Papa - videro, ma non colsero bene il messaggio. Furono presi, come la folla, dall’entusiasmo del successo. Ancora una volta seguirono la logica umana e non quella di Dio, che è quella del servizio, dell’amore, della fede. La festa del Corpus Domini ci chiede di convertirci alla fede nella Provvidenza, di saper condividere il poco che siamo e che abbiamo, e non chiuderci mai in noi stessi. Chiediamo alla nostra Madre Maria di aiutarci in questa conversione, per seguire veramente di più quel Gesù che adoriamo nell’Eucaristia. Così sia".


PAPA FRANCESCO CHIEDE LIBERAZIONE PERSONE RAPITE IN SIRIA, RICORDA I SEGNI DI SPERANZA IN AMERICA LATINA E PREGA PER LE VITTIME DELLA GUERRA

Città del Vaticano, 2 giugno 2013 (VIS). Dopo la recita dell'Angelus, il Papa ha espresso viva preoccupazione per il persistere del conflitto che ormai da più di due anni "infiamma la Siria e colpisce specialmente la popolazione inerme, che aspira ad una pace nella giustizia e nella comprensione".

"Questa tormentata situazione di guerra - ha ribadito il Santo Padre - porta con sé tragiche conseguenze: morte, distruzione, ingenti danni economici e ambientali, come anche la piaga dei sequestri di persona. Nel deplorare questi fatti, desidero assicurare la mia preghiera e la mia solidarietà per le persone rapite e per i loro familiari, e faccio appello all’umanità dei sequestratori affinché liberino le vittime".

"Nel mondo ci sono tante situazioni di conflitto, ma ci sono anche tanti segni di speranza. - ha notato il Santo Padre - Vorrei incoraggiare i recenti passi compiuti in vari Paesi dell’America Latina verso la riconciliazione e la pace. Accompagniamoli con la nostra preghiera".

"Questa mattina - ha ricordato infine il Papa - ho celebrato la Santa Messa con alcuni militari e con i parenti di alcuni caduti nelle missioni di pace, che cercano di promuovere la riconciliazione e la pace in Paesi in cui si sparge ancora tanto sangue fraterno in guerre che sono sempre una follia. 'Tutto si perde con la guerra. Tutto si guadagna con la pace'. Chiedo una preghiera per i caduti, i feriti e i loro familiari" - ha esclamato il Pontefice - "Facciamo insieme, adesso, in silenzio, nel nostro cuore - tutti insieme - una preghiera per i caduti, i feriti e i loro familiari. In silenzio".


IL PAPA: PREGHIAMO PER LE VITTIME DI QUELLA PAZZIA CHE È LA GUERRA

Città del Vaticano, 2 giugno 2013 (VIS). Alle 9:30 di questa mattina, nella Cappella della Casa Santa Marta, il Santo Padre Francesco ha celebrato una Santa Messa con i parenti, soprattutto i genitori dei militari italiani caduti nelle missioni di pace degli ultimi anni - in particolare in Afghanistan e con alcuni militari feriti nel corso delle stesse missioni, accompagnati anch’essi dai loro cari. Il gruppo era guidato dal Vescovo Vincenzo Pelvi, Ordinario militare per l'Italia che ha concelebrato con il Santo Padre.

I parenti dei caduti erano 55, in memoria di 24 militari e i feriti 13. Nel corso della celebrazione si è pregato per tutti i caduti e feriti per la causa della pace. Il giorno scelto per questo incontro è stato domenica 2 giugno, perché in Italia si celebra la Festa Nazionale e in essa il Paese - come ha ricordato Mons. Pelvi nel breve saluto rivolto al Santo Padre all’inizio della celebrazione - "con diverse manifestazioni esprime un debito di amore verso la famiglia militare".

Nell'omelia il Papa ha commentato l'episodio del Vangelo che narra del centurione che chiede la guarigione del suo servo. "Il nostro Dio - ha detto il Papa - sente la preghiera di tutti, tutti non come se fossero 'anonimi' ma la preghiera 'di tutti e di ciascuno'. (...) Noi oggi siamo venuti a pregare per i nostri morti, per i nostri feriti, per le vittime di quella pazzia che è la guerra! È il suicidio dell'umanità, perché uccide il cuore, uccide proprio dov'è il messaggio del Signore: uccide l'amore! Perché la guerra viene dall'odio, dall'invidia, dalla voglia di potere, anche - tante volte lo vediamo - da quell'affanno di più potere".

"Tante volte, abbiamo visto che i problemi locali, i problemi economici, le crisi economiche, i grandi della terra vogliono risolverli con una guerra" - ha proseguito il Santo Padre - "Perché? Perché i soldi sono più importanti delle persone per loro! E la guerra è proprio questo: è un atto di fede ai soldi, agli idoli, agli idoli dell'odio, all'idolo che ti porta ad uccidere il fratello, che porta ad uccidere l'amore. Mi viene in mente quella parola del nostro Padre Dio a Caino che, per invidia, aveva ucciso suo fratello: 'Caino, dov'è tuo fratello?'. Oggi possiamo sentire questa voce: è il nostro Padre Dio che piange, che piange per questa nostra pazzia, che ci dice a tutti noi 'Dov'è tuo fratello?'; che dice a tutti i potenti della Terra: 'Dov'è vostro fratello? Cosa avete fatto!".

Il Papa ha esortato a pregare il Signore perché "allontani da noi ogni male", ripetendo questa preghiera "anche con le lacrime, con quelle lacrime del cuore". "'Volgiti a noi, Signore, e abbi misericordia di noi, perché siamo tristi, siamo angosciati. Vedi la nostra miseria e la nostra pena e perdona tutti i peccati', perché dietro una guerra sempre ci sono i peccati: c'è il peccato dell'idolatria, il peccato di sfruttare gli uomini nell'altare del potere, sacrificarli. 'Volgiti a noi, Signore, e abbi misericordia, perché siamo tristi e angosciati. Vedi la nostra miseria e la nostra pena'. Siamo sicuri che il Signore ci ascolterà e farà qualche cosa per darci lo spirito di consolazione. Così sia".

Al termine della Messa è stata recitata la "Preghiera per l'Italia", composta dal Beato Papa Giovanni Paolo II nel 1994. Successivamente il Papa, come di solito, ha salutato singolarmente tutti i presenti, con grande cordialità e affetto. La comunità ecclesiale dell'Ordinariato militare ha donato al Papa un'opera di artigianato napoletano in terracotta che rappresenta San Giuseppe lavoratore che mostra gli strumenti da falegname al piccolo Gesù, il quale sorregge una cesta dove sono contenuti gli oggetti simbolo della crocifissione: chiodi, martello e tenaglia.

UDIENZA AL PRESIDENTE DELL'URUGUAY

Città del Vaticano, 1 giugno 2013 (VIS). Nella mattinata di oggi, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza il Signor José Alberto Mujica Cordano, Presidente della Repubblica Orientale dell’Uruguay, il quale, successivamente, si è incontrato con il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

I cordiali colloqui hanno permesso uno scambio di informazioni e di riflessioni sulla situazione socio-politica del Paese e sul suo ruolo nella Regione. In tale prospettiva sono stati affrontati temi di comune interesse, come lo sviluppo integrale della persona, il rispetto dei diritti umani, la giustizia e la pace sociale. Non si è mancato di rilevare il contributo apportato dalla Chiesa cattolica al dibattito pubblico su tali questioni, nonché alla pace internazionale, come pure il suo servizio all’intera società, specialmente nell’ambito assistenziale ed educativo.

CARDINALE CORDES INVIATO SPECIALE CHISUURA CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE DELLA GERMANIA

Città del Vaticano, 1 giugno 2013 (VIS). Questa mattina è stata resa pubblica la Lettera Pontificia, redatta in latino e datata 8 maggio, con la quale il Santo Padre nomina il Cardinale Paul Josef Cordes, Presidente emerito del Pontificio Consiglio "Cor Unum", Suo Inviato Speciale alla celebrazione di chiusura del Congresso Eucaristico Nazionale della Germania, che avrà luogo a Köln il 9 giugno 2013.

La Missione che accompagnerà il Cardinale è composta dal Monsignor Winfried Haunerland, Docente di Liturgia presso l’Università di München e da Don Stefan Rau, Parroco di St.Josef a Münster.

PAPA FRANCESCO: UDIAMO LE PAROLE DI DIO MA NON LO ASCOLTIAMO REALMENTE

Città del Vaticano, 1 Giugno 2013(VIS). Ieri sera, in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha partecipato alla recita del Santo Rosario a conclusione del mese mariano. L'incontro di preghiera è stato presieduto dal Cardinale Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e Arciprete della Basilica di San Pietro. Al termine, prima di impartire la benedizione ai numerosi fedeli presenti, il Santo Padre, nel ricordare la festa della Visitazione della Beata Vergine Maria alla parente Elisabetta, ha presentato una meditazione dedicata al mistero di come Maria affronta il cammino della sua vita, con grande realismo, umanità e concretezza.

"Tre parole sintetizzano l’atteggiamento di Maria: ascolto, decisione, azione. Parole - ha detto il Santo Padre - che indicano una strada anche per noi di fronte a ciò che ci chiede il Signore nella vita".

"Maria sa ascoltare Dio. Attenzione: non è un semplice 'udire', un udire superficiale, ma è l’'ascolto' fatto di attenzione, di accoglienza, di disponibilità verso Dio. Non è il modo distratto con cui a volte noi ci mettiamo di fronte al Signore o agli altri: udiamo le parole, ma non ascoltiamo veramente. Maria è attenta a Dio, ascolta Dio".

"Ma Maria - ha proseguito Papa Francesco - ascolta anche i fatti, legge cioè gli eventi della sua vita, è attenta alla realtà concreta e non si ferma alla superficie, ma va nel profondo, per coglierne il significato (...). Questo vale anche nella nostra vita: ascolto di Dio che ci parla, e ascolto anche della realtà quotidiana, attenzione alle persone, ai fatti perché il Signore è alla porta della nostra vita e bussa in molti modi, pone segni nel nostro cammino; a noi dà la capacità di vederli".

"La seconda parola: decisione. (...) Maria non si lascia trascinare dagli eventi, non evita la fatica della decisione. Nella vita è difficile prendere decisioni, spesso tendiamo a rimandarle, a lasciare che altri decidano al nostro posto, spesso preferiamo lasciarci trascinare dagli eventi, seguire la moda del momento; a volte sappiamo quello che dobbiamo fare, ma non ne abbiamo il coraggio o ci pare troppo difficile perché vuol dire andare controcorrente. (...) Maria va controcorrente; si pone in ascolto di Dio, riflette e cerca di comprendere la realtà, e decide di affidarsi totalmente a Dio".

"La terza parola: azione. Maria (...) nonostante le difficoltà, le critiche che avrà ricevuto per la sua decisione di partire, non si ferma davanti a niente. (...) Nella preghiera, davanti a Dio che parla, nel riflettere e meditare sui fatti della sua vita, Maria non ha fretta, non si lascia prendere dal momento, non si lascia trascinare dagli eventi. Ma quando ha chiaro che cosa Dio le chiede, ciò che deve fare, non indugia, non ritarda, ma va 'in fretta'.

"A volte - ha detto infine il Pontefice - anche noi ci fermiamo all’ascolto, alla riflessione su ciò che dovremmo fare, forse abbiamo anche chiara la decisione che dobbiamo prendere, ma non facciamo il passaggio all’azione. E soprattutto non mettiamo in gioco noi stessi muovendoci 'in fretta' verso gli altri per portare loro il nostro aiuto, la nostra comprensione, la nostra carità".


"GESÙ VUOLE LORO TANTO BENE"

Città del Vaticano, 1 giugno 2013 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nella Cappella della Casa Santa Marta, Papa Francesco ha incontrato ventidue bambini del Reparto di Oncologia Pediatrica del Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma, accompagnati dai genitori, da rappresentanti del personale del Gemelli, da volontari dell'Unitalsi, dalle religiose e dai sacerdoti che li accompagnano in pellegrinaggio a Lourdes e a Loreto.

In occasione di un pellegrinaggio a Lourdes i bambini del gruppo avevano inviato al Papa i loro disegni della Grotta di Lourdes, accompagnandoli con una lettera in cui avevano offerto al Papa di venire a pregare con lui.

L’incontro si è svolto in un clima di preghiera e di grande commozione, ma anche di gioia, come ogni volta che i bimbi sono protagonisti.

Dopo il segno della croce, il saluto di pace del Papa e la recita del Padre Nostro, una bimba ha rivolto al Papa alcune parole di saluto chiedendogli di pregare per tutti i bambini malati del mondo e di benedire i loro genitori. È stata cantata da tutti insieme la “Ave Maria di Lourdes". Il Papa ha rivolto ai bambini e ai presenti alcune parole in forma di dialogo con i piccoli, ascoltando le loro domande e ricevendo piccoli doni, e invitandoli a sentire sempre la presenza di Gesù vicino a loro, “perché Gesù vuole loro tanto bene”.

Dopo un’Ave Maria recitata insieme, il Papa ha impartito la benedizione, che è “come un abbraccio di Dio”. Infine – come suo solito – ha salutato con grande affetto singolarmente tutti i presenti, ogni bambino con i suoi genitori.


UDIENZE

Città del Vaticano, 3 giugno 2013 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Signor Jorge Carlos Fonseca, Presidente della Repubblica di Capo Verde, e seguito.

- Sua Beatitudine Nersès Bédros XIX Tarmouni, Patriarca di Cilicia degli Armeni, e seguito.

- Il Cardinale Manuel Monteiro de Castro, Penitenziere Maggiore.

Sabato 1° giugno il Santo Padre ha ricevuto in udienza:

- Il Signor José Mujica Cordano, Presidente dell'Uruguay e Seguito.

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 1 giugno 2013 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Cardinale Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, Membro della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano.

- Il Reverendo Michele Fiorentino, Difensore del Vincolo del Tribunale della Rota Romana, finora Addetto di Segreteria presso la Prefettura della Casa Pontificia.

- Il Padre Donald Kos, O.F.M.Conv., Vicario Giudiziale del Tribunale Ecclesiastico dello Stato della Città del Vaticano.

- Il Monsignore Antonio Nicolai, Giudice del Tribunale Ecclesiastico dello Stato della Città del Vaticano.

- Il Padre Luigi Sabbarese, C.S., Promotore di Giustizia "ad interim" e Difensore del Vincolo del Tribunale Ecclesiastico dello Stato della Città del Vaticano.

- Il Monsignore Vittorio Gepponi, Vicario Giudiziale del Tribunale di Appello costituito presso il Vicariato di Roma.

- Il Monsignore Slawomir Oder, Vicario Giudiziale o Officiale del Tribunale Ordinario esistente presso il Vicariato di Roma.

- Il Cardinale Péter Erdő, Arcivescovo di Esztergom-Budapest, Suo Inviato Speciale alla celebrazione del VI centenario dell’evangelizzazione della "Samorgizia" (regione occidentale della Lituania), che avrà luogo, in concomitanza con un Congresso Eucaristico a Telšiai, dal 2 al 4 agosto 2013.





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