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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 20 aprile 2009

IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 20 APR. 2009 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli defunti nella ultime settimane:

- Il Cardinale Umberto Betti, O.F.M., già Magnifico Rettore della Pontificia Università Lateranense, il 1° aprile, all'età di 87 anni.

- Il Vescovo Ephraim Silas Obot, di Idah (Nigeria), il 12 aprile, all'età di 72 anni.

- Il Vescovo Alberto Sanschagrin, O.M.I., emerito di Saint-Hyacinthe (Canada), il 2 aprile, all'età di 97 anni.
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ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 20 APR. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Luis Cabrera Herrera, O.F.M., Arcivescovo Metropolita di Cuenca (superficie: 8.630; popolazione: 654.000; cattolici: 622.000; sacerdoti: 119; religiosi: 345; diaconi permanenti: 11), Ecuador. L'Arcivescovo eletto è nato a Azogues (Ecuador) nel 1955 ed è stato ordinato sacerdote nel 1983. Dal 2003 è Definitore Generale dell'Ordine per l'America Latina e il Caribe. Succede all'Arcivescovo Vicente Rodrigo Cisneros Durán, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

  Sabato 18 aprile il Santo Padre:

- Ha accolto la rinunzia presentata per raggiunti limiti d'età dal Cardinale Javier Lozano Barragán all'incarico di Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute).

- Ha nominato il Vescovo Zygmunt Zimowski, finora Vescovo di Radom (Polonia), Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute), elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto  nato a Kupienin (Polonia) nel 1949, è stato ordinato sacerdote nel 1973.
 
- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Tete (Mozambico), presentata dal Vescovo Paolo Mandlate, S.S.S., per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Padre Róbert Bezák, C.SS.R., Arcivescovo di Trnava (superficie: 4.833; popolazione: 635.692; cattolici: 461.046; sacerdoti: 221; religiosi: 405), Slovacchia. Il Vescovo eletto è nato a Prievidza (Slovacchia), nel 1960, ha emesso i voti perpetui nella Congregazione dei Padri Redentoristi nel 1983 ed è stato ordinato sacerdote nel 1984. Dal 2008 è stato Amministratore della Parrocchia di Banská Bystrica-Radva? e Superiore della casa dei Padri Redentoristi nella medesima parrocchia. Succede all'Arcivescovo Ján Sokol, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Padre Dom Beda (Umberto) Paluzzi, O.S.B., Abate Ordinario dell'Abbazia territoriale di Montevergine (Italia), finora Priore ed Amministratore Apostolico della medesima abbazia territoriale. L'Abate eletto è nato a Ferentino (Italia), nel 1936, ha emesso i voti solenni come Professo del Monastero di San Benedetto e Santa Scolastica in Subiaco nel 1954 ed è stato ordinato presbitero nel 1961.

- Ha nominato il Cardinale Józef Glemp, Arcivescovo emerito di Warszawa (Polonia), Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del millennio della morte di San Bruno, che avranno luogo a Lomza ed a Gizycko (Polonia) dal 19 al 21 giugno 2009.
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UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 20 APR. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Agostino Vallini, Vicario Generale del Santo Padre per la Diocesi di Roma.

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale di Argentina, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Héctor Rubén Aguer, di La Plata, con il Vescovo Ausiliare Antonio Marino.

    - Il Vescovo Hugo Nicolás Barbaro, di San Roque de Presidencia Roque Sáenz Peña.

-    L'Arcivescovo Mario Antonio Cargnello, di Salta.

-    Il Vescovo Alcides Jorge Pedro Casaretto, di San Isidro.

-    L'Arcivescovo Paul Richard Gallagher, Nunzio Apostolico in Guatemala.
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ELIMINARE OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE ED INTOLLERANZA

CITTA' DEL VATICANO, 19 APR. 2009 (VIS). Al termine della recita del Regina Coeli dal Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Papa ha detto: "Rivolgo anzitutto un cordiale saluto e fervidi auguri ai fratelli e alle sorelle delle Chiese Orientali che, seguendo il Calendario Giuliano, celebrano oggi la santa Pasqua. Il Signore risorto rinnovi in tutti la luce della fede e doni abbondanza di gioia e di pace".

  "Inizierà domani a Ginevra" - ha ricordato successivamente il Papa - "organizzata dalle Nazioni Unite, la Conferenza di esame della 'Dichiarazione di Durban' del 2001 contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e la relativa intolleranza".

  "Si tratta di un'iniziativa importante perché ancora oggi, nonostante gli insegnamenti della storia, si registrano tali deplorevoli fenomeni. La 'Dichiarazione di Durban' riconosce che 'tutti i popoli e le persone formano una famiglia umana, ricca in diversità. Essi hanno contribuito al progresso della civiltà e delle culture che costituiscono il patrimonio comune dell'umanità… la promozione della tolleranza, del pluralismo e del rispetto può condurre ad una società più inclusiva'. A partire da queste affermazioni si richiede un'azione ferma e concreta, a livello nazionale e internazionale, per prevenire ed eliminare ogni forma di discriminazione e di intolleranza. Occorre, soprattutto, una vasta opera di educazione, che esalti la dignità della persona e ne tuteli i diritti fondamentali. La Chiesa, da parte sua, ribadisce che solo il riconoscimento della dignità dell'uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio, può costituire un sicuro riferimento per tale impegno. Da questa origine comune, infatti, scaturisce un comune destino dell'umanità, che dovrebbe suscitare in ognuno e in tutti un forte senso di solidarietà e di responsabilità. Formulo i miei sinceri voti affinché i Delegati presenti alla Conferenza di Ginevra lavorino insieme, con spirito di dialogo e di accoglienza reciproca, per mettere fine ad ogni forma di razzismo, discriminazione e intolleranza, segnando così un passo fondamentale verso l'affermazione del valore universale della dignità dell'uomo e dei suoi diritti, in un orizzonte di rispetto e di giustizia per ogni persona e popolo".
ANG/RAZZISMO:DISCRIMINAZIONE/...                   VIS 20090420 (350)


GRATITUDINE PAPA SOLIDARIETÀ SPIRITUALE CHE LO SOSTIENE

CITTA' DEL VATICANO, 19 APR. 2009 (VIS). Oggi, II Domenica di Pasqua, e della Divina Misericordia, il Santo Padre Benedetto XVI ha guidato la recita del "Regina Coeli" con i fedeli riuniti nel Cortile del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo.

  "Nel clima di gioia, che proviene dalla fede in Cristo risorto, desidero poi esprimere un 'grazie' cordialissimo a tutti coloro - e sono veramente tanti - che hanno voluto farmi pervenire un segno di affetto e di vicinanza spirituale in questi giorni, sia per le festività pasquali, sia per il mio genetliaco - il 16 aprile -, come pure per il quarto anniversario della mia elezione alla Cattedra di Pietro, che ricorre proprio oggi. Ringrazio il Signore per la coralità di tanto affetto".

  "Come ho avuto modo di affermare di recente" - ha detto Benedetto XVI - "non mi sento mai solo. Ancor più in questa singolare settimana, che per la liturgia costituisce un solo giorno, ho sperimentato la comunione che mi circonda e mi sostiene: una solidarietà spirituale, nutrita essenzialmente di preghiera, che si manifesta in mille modi. A partire dai miei collaboratori della Curia Romana, fino alle parrocchie geograficamente più lontane, noi cattolici formiamo e dobbiamo sentirci una sola famiglia, animata dagli stessi sentimenti della prima comunità cristiana".

  "La comunione dei primi cristiani" - ha ricordato il Papa - "aveva come vero centro e fondamento il Cristo risorto. Narra infatti il Vangelo che, nel momento della passione, quando il divino Maestro venne arrestato e condannato a morte, i discepoli si dispersero. Solo Maria e le donne, con l'apostolo Giovanni, rimasero insieme e lo seguirono fino al calvario. Risuscitato, Gesù donò ai suoi una nuova unità, più forte di prima, invincibile, perché fondata non sulle risorse umane, ma sulla divina misericordia, che li fece sentire tutti amati e perdonati da Lui. E' dunque l'amore misericordioso di Dio ad unire saldamente, oggi come ieri, la Chiesa e a fare dell'umanità una sola famiglia; l'amore divino, che mediante Gesù crocifisso e risorto ci perdona i peccati e ci rinnova interiormente".

  "Animato da tale intima convinzione, il mio amato predecessore Giovanni Paolo II" - ha concluso Benedetto XVI - "volle intitolare questa domenica, la seconda di Pasqua, alla Divina Misericordia, e additò a tutti Cristo risorto quale sorgente di fiducia e di speranza, accogliendo il messaggio spirituale trasmesso dal Signore a santa Faustina Kowalska, sintetizzato nell'invocazione: 'Gesù, confido in Te!'".

  Dopo il Regina Coeli, nel pomeriggio Benedetto XVI, dopo alcuni giorni di riposo nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, ha fatto ritorno in Vaticano.
ANG/DIVINA MISERICORDIA/...                           VIS 20090420 (420)


VISITA DEL PAPA ZONE COLPITE TERREMOTO IN ABRUZZO


CITTA' DEL VATICANO, 18 APR. 2009 (VIS). Il prossimo martedì 28 aprile il Santo Padre Benedetto XVI si recherà in Abruzzo per incontrare le popolazioni colpite dal terremoto, secondo il proposito da lui da tempo manifestato.

  Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., informa in un Comunicato reso pubblico oggi che il Papa: "Raggiungerà la tendopoli di Onna verso le 9:30 del mattino, successivamente passerà all'Aquila, dove sosterà presso la Casa dello Studente e la Basilica di Collemaggio. Infine, presso la Caserma della Guardia di Finanza avrà luogo un incontro con rappresentanze della popolazione e delle persone impegnate nelle operazioni di soccorso. La partenza è prevista intorno alle 12:30".

  "Durante gli spostamenti in elicottero il Papa sorvolerà alcune delle località più colpite dal sisma".
OP/VIAGGIO ZONE TERREMOTO/LOMBARDI    I           VIS 20090420 (140)


FRANCESCANI: RENDETE SEMPRE PIÙ BELLO VOLTO CHIESA

CITTA' DEL VATICANO, 18 APR. 2009 (VIS). Questa mattina, nel Cortile del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Membri della Famiglia Francescana che hanno partecipato ad Assisi al "Capitolo delle Stuoie", per commemorare la nascita dell'Ordine francescano e l'ottavo centenario dell'approvazione della "protoregola" di San Francesco d'Assisi da parte del Papa Innocenzo III.

  "Sono passati ottocento anni, e quella dozzina di Frati è diventata una moltitudine" - ha detto il Papa - "disseminata in ogni parte del mondo e oggi qui, da voi, degnamente rappresentata. (...) E come Pastore di tutta la Chiesa, (...) voglio ringraziare (Dio) per il dono prezioso che voi stessi siete per l'intero popolo cristiano. Dal piccolo ruscello sgorgato ai piedi del Monte Subasio, si è formato un grande fiume, che ha dato un contributo notevole alla diffusione universale del Vangelo".

  Francesco "ha sperimentato la potenza della grazia divina ed è come morto e risorto" - ha proseguito il Pontefice - "Tutte le sue ricchezze precedenti, ogni motivo di vanto e di sicurezza, tutto diventa una 'perdita' dal momento dell'incontro con Gesù crocifisso e risorto (cfr Fil 3,7-11). Il lasciare tutto diventa a quel punto quasi necessario, per esprimere la sovrabbondanza del dono ricevuto".

  "E qui veniamo al punto che sicuramente sta al centro di questo nostro incontro" - ha detto ancora il Papa - "Lo riassumerei così: il Vangelo come regola di vita. (...) Egli comprese se stesso interamente alla luce del Vangelo. Questo è il suo fascino. Questa la sua perenne attualità. (...) Il Poverello è diventato un vangelo vivente, capace di attirare a Cristo uomini e donne di ogni tempo, specialmente i giovani, che preferiscono la radicalità alle mezze misure. Il Vescovo di Assisi Guido e poi il Papa Innocenzo III riconobbero nel proposito di Francesco e dei suoi compagni l'autenticità evangelica, e seppero incoraggiarne l'impegno in vista anche del bene della Chiesa".

  "Viene spontanea qui una riflessione" - ha rilevato il Papa - "Francesco avrebbe potuto anche non venire dal Papa. Molti gruppi e movimenti religiosi si andavano formando in quell'epoca, e alcuni di essi si contrapponevano alla Chiesa come istituzione, o per lo meno non cercavano la sua approvazione. Sicuramente un atteggiamento polemico verso la Gerarchia avrebbe procurato a Francesco non pochi seguaci. Invece egli pensò subito a mettere il cammino suo e dei suoi compagni nelle mani del Vescovo di Roma, il Successore di Pietro. Questo fatto rivela il suo autentico spirito ecclesiale. Il piccolo 'noi' che aveva iniziato con i suoi primi frati lo concepì fin dall'inizio all'interno del grande 'noi' della Chiesa una e universale".

  "E il Papa questo riconobbe e apprezzò. Anche il Papa, infatti, da parte sua, avrebbe potuto non approvare il progetto di vita di Francesco. Anzi, possiamo ben immaginare che, tra i collaboratori di Innocenzo III, qualcuno lo abbia consigliato in tal senso, magari proprio temendo che quel gruppetto di frati assomigliasse ad altre aggregazioni ereticali e pauperiste del tempo. Invece il Romano Pontefice, ben informato dal Vescovo di Assisi e dal Cardinale Giovanni di San Paolo, seppe discernere l'iniziativa dello Spirito Santo e accolse, benedisse ed incoraggiò la nascente comunità dei 'frati minori'".

  "Cari fratelli e sorelle, sono passati otto secoli, e oggi avete voluto rinnovare il gesto del vostro Fondatore" - ha esclamato il Papa - "Tutti voi siete figli ed eredi di quelle origini. (...) Come Francesco e Chiara d'Assisi, (...) ripartite sempre da Cristo, (...) per vedere il volto di Cristo nei fratelli che soffrono e portare a tutti la sua pace. Siate testimoni della 'bellezza' di Dio, che Francesco seppe cantare contemplando le meraviglie del creato".

  "Carissimi, l'ultima parola che voglio lasciarvi è la stessa che Gesù risorto consegnò ai suoi discepoli: 'Andate!'. Andate e continuate a 'riparare la casa' del Signore Gesù Cristo, la sua Chiesa. Nei giorni scorsi, il terremoto che ha colpito l'Abruzzo ha danneggiato gravemente molte chiese (...). Ma c'è un'altra 'rovina' che è ben più grave: quella delle persone e delle comunità!".

  "Come Francesco, cominciate sempre da voi stessi" - ha concluso il Pontefice - "Se sarete sempre capaci di rinnovarvi nello spirito del Vangelo, continuerete ad aiutare i Pastori della Chiesa a rendere sempre più bello il suo volto di sposa di Cristo. Questo il Papa, oggi come alle origini, si aspetta da voi".
AC/ANNIVERSARIO REGOLA FRANCESCANA/...               VIS 20090420 (720)


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