Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

martedì 28 febbraio 2006

ESERCIZI SPIRITUALI DEL PAPA E DELLA CURIA ROMANA


CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2006 (VIS). Il 5 marzo prossimo prima Domenica di Quaresima, avranno inizio gli Esercizi Spirituali annuali del Santo Padre e della Curia Romana nella Cappella "Redemptoris Mater" in Vaticano. Le meditazioni degli Esercizi, che quest'anno sono dedicati al tema: "Camminando con Gesù verso la Pasqua", saranno proposte dal Cardinale Marco Cè, Patriarca emerito di Venezia (Italia).

Il ritiro avrà inizio alle 18:00 con l'Esposizione Eucaristica, la Celebrazione dei Vespri, la meditazione introduttiva, l'Adorazione e la Benedizione Eucaristica.

Nei giorni seguenti sono in programma: alla ore 9:00: la Celebrazione delle Lodi seguita dalla Meditazione; alle 10:15 la Celebrazione dell'Ora Terza e la Meditazione; alle 17:00 la Meditazione; alle 17:45 la Celebrazione dei Vespri, l'Adorazione e la Benedizione Eucaristic

Gli Esercizi Spirituali si concluderanno sabato 11 marzo con la celebrazione delle Lodi e con una meditazione di chiusura.

Nella settimana degli Esercizi Spirituali vengono sospese tutte le udienze, compresa l'udienza generale di mercoledì 8 marzo.
.../RITIRO CURIA/... VIS 20060228 (170)

ORIENTAMENTI PER UNA PASTORALE DEGLI ZINGARI


CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2006 (VIS). Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, il Cardinale Stephen Fumio Hamao, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti e l'Arcivescovo Agostino Marchetto, Segretario del medesimo Pontificio Consiglio, hanno presieduto una Conferenza Stampa di presentazione del Documento: "Orientamenti per una pastorale degli Zingari".

Il Documento è frutto di un lungo studio, cui hanno contribuito vari Operatori pastorali, anche Zingari, e alcuni esperti. I sei capitoli del testo sono suddivisi in due grandi sezioni: quella che presenta la Chiesa e gli Zingari in visione d'insieme, e l'altra più propriamente pastorale.

Il Cardinale Hamao ha spiegato che le origini della pastorale specifica degli Zingari risalgono alla prima metà del ventesimo secolo, grazie ad iniziative di alcuni sacerdoti di Francia, Germania, Italia e Spagna. La Santa Sede riconobbe la pastorale degli Zingari come missione speciale nel 1965 dopo il primo storico pellegrinaggio internazionale degli Zingari a Roma, con la creazione del Segretariato Internazionale dell'Apostolato dei Nomadi che in seguito si integrò nella Pontificia Commissione per la Pastorale dei Migranti e del Turismo, istituita da Papa Paolo VI nel 1970.

"Sebbene il Documento si riferisca agli Zingari, il cui numero - nella sola Europa - si aggira attorno ai quindici milioni" - ha proseguito il Cardinale Hamao - "esso risulta valido anche per altri nomadi, che condividono condizioni di vita simili, nei vari Continenti. Ad ogni modo, il nomadismo non è l'unica caratteristica degli Zingari. È la loro diversità etnica, la loro cultura e antiche tradizioni che si devono cioè prendere in considerazione. Pertanto le Chiese locali nei Paesi in cui essi vivono potranno trovare ispirazione pastorale nei presenti orientamenti, adattandoli, ovviamente alle circostanze (...) di ciascun gruppo".

Il Cardinale ha sottolineato i "molti segnali di evoluzione positiva nel mondo zingaro tradizionale di vivere e pensare. Il crescente desiderio di istruzione e formazione professionale, di consapevolezza sociale e politica con la formazione di associazioni e partiti, la crescente partecipazione nelle amministrazioni locali e nazionali in alcuni Paesi, la presenza delle donne nella vita sociale e civile". Il Porporato ha anche ricordato la nutrita partecipazione della comunità zingara, il 4 maggio 1997, alla Beatificazione del martire spagnolo Ceferino Jiménez Malla, primo Zingaro ad essere elevato agli onori degli altari.

La condizione di ciascun individuo è quella di "Homo viator" ha ricordato il Cardinale Hamao citando Papa Giovanni Paolo II e tale condizione, espressa nella vita degli Zingari, è sovente bersaglio di "indifferenza o opposizione" da parte di molti che "condividono abituali pregiudizi, mentre persistono segni di rifiuto, che spesso non suscitano la reazione o la protesta da parte di coloro che ne sono testimoni".

"Tutto ciò" - ha affermato il Porporato - "ha causato indicibili sofferenze, come sappiamo nel corso della storia, con persecuzioni che hanno toccato il culmine nel secolo scorso. (...) Anche la Chiesa - è ovvio - è chiamata a riconoscere il loro diritto ad avere una propria identità, risvegliando le coscienze, al fine di ottenere maggiore giustizia per essi".

In merito al nomadismo, il Cardinale Hamao ha rilevato che questa caratteristica "ha dato origine ad un'identità che si esprime in lingue proprie, ed ha una cultura e una religiosità con tradizioni comuni e un forte senso di appartenenza. (...) Il loro modo di vita è, in fondo, una testimonianza viva di una libertà interiore rispetto ai vincoli del consumismo e delle false sicurezze fondata sulla presunta autosufficienza dell'uomo".

"Questi 'Orientamenti'" - ha concluso il Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti - "sono un segno che la Chiesa ha una specifica preoccupazione per gli Zingari. Essi sono cioè oggetto di un particolare atteggiamento pastorale in ossequio alla loro cultura. (...) Ciascuno, infatti, va accolto nella Chiesa, nella quale non c'è posto per emarginazione ed esclusione".

L'Arcivescovo Marchetto ha dedicato il suo intervento all'attività pastorale e ha innanzitutto rilevato che: "Per la particolare natura della cultura zingara, la semplice evangelizzazione 'dall'esterno' non è efficace", anzi, "una genuina incarnazione del Vangelo (...) non può legittimare indiscriminatamente ogni aspetto della loro cultura".

"La storia universale dell'evangelizzazione" - ha affermato - "attesta, infatti, che la diffusione del messaggio cristiano è stata sempre accompagnata da un processo di purificazione di culture" che "non significa svuotamento, ma occorrerà una certa integrazione con la cultura circostante: si tratta di un processo interculturale. La riconciliazione e l'unione tra Zingari e 'gagé (non Zingari), pertanto, includono l'interazione legittima delle culture (...) Dovrebbe ugualmente essere promossa l'uguaglianza di diritti fra uomini e donne, con l'eliminazione di ogni forma di discriminazione".

Successivamente il Presule, da una parte, ha elogiato "il forte senso di famiglia presente tra gli Zingari" che "non dovrebbe degenerare (...) in un risentimento perenne tra famiglie e clan" e, dall'altra, ha sottolineato che: "L'onestà in ambito lavorativo è altresì una virtù civile e cristiana, che non può essere disattesa". L'Arcivescovo ha ugualmente deplorato che: "l'informazione audiovisiva o stampata raramente permette al pubblico di conoscere aspetti positivi della cultura zingara, ma molto spesso si sofferma su quelli negativi, che ne danneggiano ulteriormente l'immagine".

"Gli Zingari" - ha proseguito l'Arcivescovo Marchetto - "sono una minoranza particolare poiché non hanno uno Stato cui riferirsi originariamente, capace di dare loro il sostegno di cui possono aver bisogno. Ciò significa mancanza di sicure garanzie politiche e di certa protezione civile. Infatti, mentre l'arrivo di altri in cerca di rifugio e dei 'boat people' mobilita un certo numero di persone e governi, quello degli Zingari provoca, di solito, fenomeni di rifiuto, anche se essi provengono da Paesi molto poveri, e sono a volte costretti a fuggire a causa di persecuzioni religiose, razziali o politiche".

L'Arcivescovo Marchetto ha affermato inoltre che: "Una tale situazione potrà essere superata solo se i Governi definiranno una politica comune, globale. (...) È pertanto, di vitale importanza che gli Organismi internazionali si interessino a queste popolazioni".

In merito all'evangelizzazione, il Segretario del Pontificio Consiglio, ricordando che essa "è missione di tutta la Chiesa, perché nessun cristiano dovrebbe restare indifferente di fronte a situazioni di emarginazione nella comunione ecclesiale", ha ribadito l'importanza "nell'ambito della catechesi" di "includere un dialogo che permetta agli Zingari di esprimere come percepiscono e vivono il proprio rapporto con Dio. Pertanto, bisognerà valutare l'opportunità di tradurre la Bibbia, i testi liturgici e i libri di preghiera nella lingua usata dai vari gruppi etnici nelle diverse regioni".

Il Segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti ha concluso il suo intervento rilevando il pericolo del proselitismo delle sette fra le popolazioni nomadi ed indicando il ruolo chiave che il Documento attribuisce ai nuovi movimenti ecclesiali che "con il loro forte senso comunitario e di apertura, la disponibilità e la particolare cordialità dei loro membri (...) possono (...) favorire l'evangelizzazione".

Il Documento integrale "Orientamenti per una pastorale degli Zingari" sarà consultabile, nei prossimi giorni, nella sezione del "Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti", sito Internet della Santa Sede, cliccando su:

http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/migrants/s_index_nomads/rc_pc_migrants_sectionnomads_sp.htm
CON-SM/PASTORALE ZINGARI/HAMAO:MARCHETTO VIS 20060228 (1110)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2006 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Galveston-Houston (Stati Uniti d'America), presentata dal l'Arcivescovo Joseph A. Fiorenza, per raggiunti limiti d'età. Gli succede l'Arcivescovo Daniel N. Dinardo, finora Coadiutore della medesima Arcidiocesi.

- Ha concesso il Suo assenso all'elezione canonicamente fatta il 9 febbraio 2006 dal Sinodo della Chiesa Greco-Melkita cattolica, riunitosi a Aïn Traz, dal 6 all'11 febbraio scorso, dell'Archimandrita Georges Bakar, finora economo del Patriarcato di Alessandria, a Vicario Patriarcale di Gerusalemme, con titolo Arcivescovile di Pelusio dei Greco-Melkiti cattolici. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1946 al Cairo (Egitto) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1973.

Il Patriarca dei Greco-Melkiti, Sua Beatitudine Gregorios III Laham, con il consenso del Sinodo della Chiesa patriarcale riunito a Aïn Traz dal 6 all'11 febbraio 2006, ha trasferito, a norma del canone 85, paragrafo 3, del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, il Vescovo Isidore Battikha, sinora Ausiliare e Protosincello di Damasco dei Greco-Melkiti (Siria), ad Arcivescovo Metropolita di Homs, Hama e Jabrud (cattolici: 27.000; sacerdoti: 14; religiosi: 33; diaconi permanenti: 1), Siria.
NER:RE/.../ VIS 20060228 (190)
Copyright © VIS - Vatican Information Service