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giovedì 18 settembre 2014

Ai Vescovi Costa d'Avorio: il ruolo della Chiesa può essere determinante per la ricostruzione del Paese

Città del Vaticano, 18 settembre 2014 (VIS). Questa mattina, nel ricevere in udienza i Vescovi della Costa d'Avorio, al termine della quinquennale Visita "ad Limina Apostolorum", il Santo Padre Francesco ha consegnato loro un discorso nel quale sottolinea la necessità del dialogo e della fraternità fra Vescovi e sacerdoti, oltre che una adeguata inculturazione della fede.

"La comunione fraterna che riunisce attorno a Cristo i Vescovi di una stessa nazione - scrive il Pontefice - è indispensabile per la crescita della Chiesa e per il progresso della società nel suo insieme. Ciò è tanto più vero in un paese che ha sofferto gravi divisioni e che ha bisogno della vostra testimonianza e del vostro determinato impegno per ricostruire la fraternità. Non lasciamoci rubare l'ideale dell'amore fraterno! Soltanto essendo davvero fratelli, aperti al dialogo nella fiducia reciproca, nell'ascolto di tutti - anche nelle divergenze e nelle contraddizioni - e lasciando a ciascuno il proprio posto, in particolare ai più giovani, porterete un nuovo slancio evangelizzatore e trasformerete realmente la società, per renderla più conforme all'ideale evangelico".

"Non posso perciò far altro - scrive ancora il Santo Padre - che invitarvi ad assumere il ruolo che vi corrisponde nell'opera di riconciliazione nazionale, respingendo ogni coinvolgimento personale nelle contese politiche, a detrimento del bene comune, Ma è importante mantenere rapporti costruttivi con le Autorità del Paese e con le diverse componenti della società, per diffondere un autentico spirito evangelico di dialogo e di collaborazione. Il ruolo della Chiesa - che è apprezzata ed ascoltata - può essere determinante. (...) Vi incoraggio a continuare il dialogo con i musulmani, per scoraggiare le derive violente e le interpretazioni religiose erronee del conflitto che avete conosciuto".

"Naturalmente non siete soli nell'immensa missione di evangelizzazione e di conversione dei cuori che vi si apre davanti, siete assistiti da un clero generoso e motivato, il cui numero aumenta continuamente (...) - afferma il Vescovo di Roma - Al fine di evitare le difficoltà e le deficienze sperimentate da alcuni sacerdoti, gli strumenti migliori sono certamente la qualità della loro formazione, iniziale e permanente, l'incoraggiamento ad una fraternità sacerdotale che superi le fratture etniche, e soprattutto la vicinanza e l'attenzione che, padri amanti e attenti, dovete dedicare a ciascuno di loro. Usate, se possibile, dolcezza, persuasione ed incoraggiamento per suscitare zelo pastorale, piuttosto che sanzioni affrettate e severe. Vi invito a visitare frequentemente i vostri preti per ascoltarli, e conoscerli sempre meglio. Soltanto costituendo un 'presbyterium' fraterno e unito attorno al suo Vescovo, i sacerdoti ameranno la propria diocesi e la serviranno assegnandole la priorità, dato che molti sono tentati di allontanarsi, a detrimento del popolo di Dio che ha bisogno del loro ministero".

Nel ringraziare calorosamente i religiosi e le religiose "per il notevole lavoro", che, affiancati dai laici, svolgono nell'ambito dell'insegnamento, della salute e dello sviluppo", il Santo Padre afferma: "Tale lavoro è apprezzato da tutti ed è assolutamente insostituibile poiché esiste un'intima connessione fra evangelizzazione e promozione umana". Papa Francesco invita i Vescovi a far sentire la propria vicinanza pastorale a tutti i fedeli laici, in particolare alle famiglie attualmente "molto fragili, sia per il processo di secolarizzazione che colpisce la società della Costa d'Avorio, sia per gli spostamenti delle popolazioni e le divisioni causate dai conflitti, come pure per le proposte, meno esigenti sul piano morale, che sorgono da tutte le parti". Il Pontefice non dimentica gli anziani e sottolinea che "nonostante la mentalità tradizionale africana li circondi di una 'particolare venerazione', molti di loro sono oggi soli e abbandonati, poiché la cultura dello 'scarto' è apparsa anche nella vostra società. La loro partecipazione è indispensabile all'equilibrio di un popolo e all'educazione della gioventù".

Papa Francesco conclude il suo discorso esprimendo gioia e gratitudine per l'importante missione evangelizzatrice portata avanti in Costa d'Avorio. "Tuttavia - ammonisce - si percepisce che la fede rimane fragile e che soffia vento contrario. Spesso - i recenti conflitti l'hanno purtroppo dimostrato - i particolarismi etnici hanno il sopravvento sulla fraternità evangelica, numerosi battezzati, stanchi o disillusi, si allontano dalla luce della verità ed aderiscono a proposte più facili, altri non mettono in pratica le esigenze della fede nella propria vita. La chiave del futuro si trova certamente in un radicamento più profondo della Parola di Dio nei cuori. È certamente anche necessario approfondire il dialogo con la realtà culturale e religiosa tradizionale per realizzare una autentica inculturazione della nostra Fede, respingendo senza ambiguità ciò che è contrario, ma accogliendo e realizzando ciò che è buono. Vi incoraggio perciò a perseverare instancabilmente nella missione evangelizzatrice. (...) Così la Chiesa in Costa d'Avorio potrà serenamente affrontare le sfide future".

Papa Francesco ai nuovi Vescovi: "Vedo in voi uomini capaci di coltivare e di far maturare i campi di Dio"

Città del Vaticano, 18 settembre 2014 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i nuovi Vescovi nominati nel corso dell'anno, partecipanti al Convegno promosso dalla Congregazione per i Vescovi e dalla Congregazione per le Chiese Orientali.

"Siete - ha detto Papa Francesco - i frutti di un lavoro assiduo e della instancabile preghiera della Chiesa che, quando deve scegliere i suoi Pastori, vuole attualizzare quell’intera notte passata dal Signore sul monte, alla presenza del Padre suo, prima di chiamare quelli che ha voluto per stare con Lui e per essere inviati nel mondo".

"Il nostro incontro - ha proseguito il Santo Padre - si svolge all’inizio del vostro cammino episcopale. È già passato lo stupore suscitato dalla vostra scelta; sono superate le prime paure (...). Vi prego principalmente di non dare mai per scontato il mistero che vi ha investito, di non perdere lo stupore di fronte al disegno di Dio, né il timore di camminare in coscienza alla sua presenza e alla presenza della Chiesa che è prima di tutto sua. (...) Sento il dovere di ricordare ai Pastori della Chiesa l’inscindibile legame tra la stabile presenza del Vescovo e la crescita del gregge. (...) Quando latita il Pastore o non è reperibile, sono in gioco la cura pastorale e la salvezza delle anime. Infatti, nei Pastori che Cristo dona alla Chiesa, Egli stesso ama la sua Sposa e dona la sua vita per lei".

"Non servono Vescovi contenti in superficie - ha ribadito Papa Francesco - si deve scavare in profondità per rintracciare quanto lo Spirito continua a ispirare alla vostra Sposa. Non siate Vescovi con scadenza fissata, che hanno bisogno di cambiare sempre indirizzo, come medicine che perdono la capacità di guarire, o come quegli insipidi alimenti che sono da buttare perché oramai resi inutili. È importante non bloccare la forza risanatrice che sgorga dall’intimo del dono che avete ricevuto, e questo vi difende dalla tentazione di andare e venire senza meta, perché 'nessun vento è favorevole a chi non sa dove va'. E noi abbiamo imparato dove andiamo: andiamo sempre da Gesù. (...) Come inestinguibile rimane accesa la lampada del Tabernacolo delle vostre maestose Cattedrali o umili Cappelle, così nel vostro sguardo il Gregge non manchi di incontrare la fiamma del Risorto".

"Vi prego inoltre di non lasciarvi illudere dalla tentazione di cambiare di popolo. Amate il popolo che Dio vi ha dato, anche quando loro avranno 'commesso grandi peccati', senza stancarvi di 'salire dal Signore' per ottenere perdono e un nuovo inizio, anche al prezzo di veder cancellate tante vostre false immagini del volto divino o le fantasie che avete alimentato circa il modo di suscitare la sua comunione con Dio. (...) E l’accoglienza sia per tutti senza discriminazione, offrendo la fermezza dell’autorità che fa crescere e la dolcezza della paternità che genera. E, per favore, non cadete nella tentazione di sacrificare la vostra libertà circondandovi di corti, cordate o cori di consenso, poiché nelle labbra del Vescovo la Chiesa e il mondo hanno il diritto di trovare sempre il Vangelo che rende liberi".

"Serve, poi - ha ribadito il Pontefice - imitare la pazienza di Mosè per guidare la vostra gente (...), consumando fino all’ultima energia vostra non per voi ma per far entrare in Dio coloro che guidate. Niente è più importante che introdurre le persone in Dio! Vi raccomando soprattutto i giovani e gli anziani. I primi perché sono le nostre ali, e i secondi perché sono le nostre radici. Ali e radici senza le quali non sappiamo che cosa siamo e nemmeno dove dovremo andare. (...) Vedo in voi le sentinelle - ha detto infine il Papa - capaci di svegliare le vostre Chiese (...) per ridestare la fede, la speranza, la carità (...). Vedo in voi uomini capaci di coltivare e di far maturare i campi di Dio (...). Vedo infine in voi Pastori in grado di ricomporre l’unità, (...), di ricucire, di vincere la frammentarietà. (...) Pur custodendo gelosamente la passione per la verità, non sprecate energie per contrapporsi e scontrarsi ma per costruire e amare. (...) Vi abbraccio, augurando fecondità, pazienza, umiltà e molta preghiera".

Udienze

Città del Vaticano, 18 settembre 2014 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza quindici Presuli della Conferenza Episcopale di Costa d’Avorio, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Cardinale Jean-Pierre Kutwa, Arcivescovo di Abidjan.

- Il Vescovo Alexis Touabli Youlo, di Agboville.

- Il Vescovo Raymond Ahoua, F.D.P., di Grand-Bassam.

- L'Arcivescovo Paul-Siméon Abouanan Djro, O.F.M., di Bouaké.

- Il Vescovo Ziri Boniface Gbaya, di Abengourou.

- Il Vescovo Marcellin Yao Kouadio, di Yamoussoukro.

- L'Arcivescovo Joseph Aké Yapo, di Gagnoa.

- Il Vescovo Maurice Konan Kouassi, di Daloa.

- Il Vescovo Gaspard Béby Gnéba, di Man.

- Il Vescovo Jean-Jacques Koffi Oi Koffi, San Pedro-en-Côte d'Ivoire.

- Il Vescovo Marie-Daniel Dadiet, di Korhogo.

- Il Vescovo Ignace Bessi Dogbo, di Katiola.

- Il Vescovo Antoine Koné, di Odienné.

- Il Vescovo Jean Salomon Lezoutié, Coadiutore di Yopougon.

- Il Monsignor Benoît Kouassi, Amministratore della Diocesi di Bondoukou.

Altri atti pontifici

Città del Vaticano, 18 settembre 2014 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Anthony Colin Fisher, O.P., Arcivescovo Metropolita di Sydney (superficie: 1.264; popolazione: 2.482.000; cattolici: 664.000; sacerdoti: 484; religiosi: 1.537; diaconi permanenti: 3), Australia. L'Arcivescovo eletto è nato a Sydney (Australia) nel 1960, ha emesso i voti perpetui nell'Ordine dei Predicatori nel 1987 ed è stato ordinato sacerdote nel 1991. Nel 2003 è stato nominato Vescovo Ausiliare di Sydney (Australia) e dal 2010 è stato Vescovo di Parramatta (Australia).
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