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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 27 gennaio 2005

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Membri del Pontificio Consiglio Cor Unum il Monsignor Peter Neher, Presidente del "Deutscher Caritasverband" (Germania) ed il Signor Jean-Pierre Richer, Presidente del "Secours Catholique" (Francia).
NA/.../NEHER:RICHER VIS 20050127 (40)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate sei Presuli della Conferenza Episcopale della Spagna in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Julián López Martín, di León.

- Il Vescovo José Vilaplana Blasco, di Santander.

- L'Arcivescovo Antonio Cañizares Llovera, di Toledo.

- Il Vescovo Francisco Cases Andreu, di Albacete.

- Il Vescovo Antonio Angel Algora Hernando, di Ciudad Real.

- Il Vescovo Ramón del Hoyo López, di Cuenca.
AL/.../... VIS 20050127 (80)

DISCORSO DEL PAPA VESCOVI SPAGNOLI ILLUSTRA POSIZIONE CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2005 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Dr. Joaquín Navarro-Valls, ha rilasciato questa mattina ai giornalisti una dichiarazione, in merito ad un comunicato, emesso ieri dal Ministero degli Esteri di Madrid, circa il Discorso del Santo Padre ai Presuli spagnoli in Visita "ad Limina Apostolorum", il 24 gennaio scorso:

"Si è presa conoscenza del comunicato emesso ieri dalla Direzione Generale per le Comunicazioni esterne del Ministero degli Esteri di Madrid. Da parte nostra, rimandiamo ad un'attenta lettura di tutto il discorso pontificio, che ben può illustrare la posizione della Chiesa. Si prende atto con soddisfazione della volontà del Governo Spagnolo di mantenere un'intesa fruttuosa con la Chiesa mediante un dialogo permanente animato da reciproco rispetto come espresso dal medesimo comunicato. Questa è stata e sarà sempre la linea della Santa Sede".
OP/CHIESA:GOVERNO SPAGNA/NAVARRO-VALLS VIS 20050127 (150)

AUSCHWITZ: NELL'ABISSO DELLA SOFFERENZA PUÒ VINCERE L'AMORE


CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2005 (VIS). Il Cardinale Jean-Marie Lustiger, Arcivescovo di Parigi (Francia), Inviato Speciale del Santo Padre alla cerimonia commemorativa del LX anniversario della liberazione dei prigionieri dei campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau (Polonia), alla quale hanno partecipato i Capi di Stato di più di trenta nazioni, ha dato lettura di un Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II, datato 15 gennaio 2005.

Il Santo Padre scrive che il dramma che ebbe luogo ad Auschwitz è "tragico frutto di un odio programmato. In questi giorni occorre ricordare i vari milioni di persone che senza alcuna colpa sopportarono sofferenze disumane e vennero annientati nella camera a gas e nei crematori".

Giovanni Paolo II, ricordando il Viaggio compiuto ad Auschwitz nel 1979, scrive: "Quando, (..) visitai da pellegrino il campo di Auschwitz-Birkenau (...) mi soffermai davanti alle lapidi dedicate alle vittime. Vi erano iscrizioni in varie lingue (...) Mi soffermai allora un po' più a lungo accanto alla lapide con la scritta in ebraico. Dissi: (...) Questo Popolo ha la sua origine da Abramo, che è anche nostro padre nella fede, come si è espresso Paolo di Tarso. Proprio questo popolo, che ha ricevuto da Dio il comandamento 'non uccidere', ha sperimentato su se stesso in modo particolare che cosa significa l'uccidere. Davanti a questa lapide non è lecito a nessuno passare oltre con indifferenza".

"Oggi ripeto quelle parole. A nessuno è lecito, davanti alla tragedia della Shoà, passare oltre. Quel tentativo di distruggere in modo programmato tutto un popolo si stende come un'ombra sull'Europa e sul mondo intero; è un crimine che macchia per sempre la storia dell'umanità. Valga questo, almeno oggi e per il futuro, come un monito: non si deve cedere di fronte alle ideologie che giustificano la possibilità di calpestare la dignità umana sulla base della diversità di razza, di colore della pelle, di lingua o di religione. Rivolgo il presente appello a tutti, e particolarmente a coloro che nel nome della religione ricorrono alla sopraffazione e al terrorismo".

"Queste riflessioni mi hanno accompagnato specialmente quando" - ricorda il Papa -"durante il Grande Giubileo dell'Anno 2000, la Chiesa ha celebrato la solenne liturgia penitenziale in San Pietro, ed anche quando mi sono recato come pellegrinoai Luoghi Santi e sono salito a Gerusalemme. Nello 'Yad Vashem' - il memoriale della Shoà - e ai piedi del Muro occidentale del Tempio, ho pregato in silenzio, chiedendo perdono e conversione dei cuori".

Rievocando nuovamente il viaggio ad Auschwitz, Giovanni Paolo II ricorda che le lapidi scritte in russo ed in rom testimoniano che "i russi ebbero il più alto numero di persone che persero tragicamente la vita" e che: "Anche i Rom nelle intenzioni di Hitler erano destinati allo sterminio totale".

Infine, ricordando le lapidi scritte in lingua polacca, il Papa cita le parole pronunciate nel 1979, "l'esperienza di Auschwitz costituiva un'ulteriore 'tappa nelle lotte secolari di questa nazione, della mia nazione, in difesa dei suoi diritti fondamentali fra i popoli dell'Europa. Era ancora un altro grido per il diritto ad un suo proprio posto sulla carta dell'Europa; ancora un doloroso conto con la coscienza dell'umanità. L'affermazione di questa verità non era che un'invocazione alla giustizia storica per questa nazione che aveva affrontato tanti sacrifici nella liberazione del continente europeo dalla nefasta ideologia nazista, ed era stata venduta in schiavitù ad un'altra ideologia distruttiva: il comunismo sovietico".

Giovanni Paolo II scrive ancora: "Durante la visita ad Auschwitz-Birkenau dissi anche che bisognerebbe fermarsi davanti ad ogni lapide. Io stesso lo feci, passando in orante meditazione da una lapida all'altra e raccomandando alla Misericordia Divina tutte le vittime appartenenti alle nazioni colpite dalle atrocità della guerra. Pregai anche per ottenere, attraverso la loro intercessione il dono della pace nel mondo. Continuo a pregare" per "il rispetto per la dignità della persona umana", "per i diritti di ogni uomo ad una libera ricerca della verità, per l'osservanza delle norme della morale, per il compimento della giustizia e del diritto di ciascuno a condizioni di vita degne dell'uomo".

"In mezzo a quell'indescrivibile accumulo di male" - non si può mancare di ricordare, ribadisce il Pontefice, che - "vi furono anche manifestazioni eroiche di adesione al bene. Certamente ci furono tante persone che (...) dimostrarono amore non soltanto verso i compagni prigionieri, ma anche verso i carnefici. Tanti lo fecero per amore di Dio e dell'uomo, altri nel nome dei più alti valori spirituali. Grazie al loro atteggiamento si è resa palese una verità, che spesso appare nella Bibbia: anche se l'uomo è capace di compiere il male, a volte un male enorme, il male non avrà l'ultima parola. Nell'abisso stesso della sofferenza può vincere l'amore. La testimonianza di tale amore, emersa in Auschwitz, non può cadere nell'oblio. Deve incessantemente destare le coscienze, estinguere i conflitti, esortare alla pace".

Il senso profondo di questo anniversario, conclude il Pontefice, è che, oggi ricordiamo il dramma delle vittime "per rendere omaggio a quelle persone, per mettere in luce la verità storica e soprattutto perché tutti si rendano conto che quelle vicende tenebrose devono essere per gli uomini di oggi una chiamata alla responsabilità nel costruire la nostra storia. Mai più in nessun angolo della terra si ripeta ciò che hanno provato uomini e donne che da sessant'anni piangiamo!".
GPII-MESSAGGIO/ANNIVERSARIO AUSCHWITZ/LUSTIGER VIS 20050127 (890)

LONGEVITÀ SPECIALE DONO DIVINO


CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2005 (VIS). Oggi è stato pubblicato, in lingua inglese, francese, italiana, tedesca, spagnola, portoghese e polacca, il Messaggio di Giovanni Paolo II per la Quaresima 2005, datato 8 settembre 2004, sul tema: "È Lui la tua vita e la tua longevità" (Dt 30,20). "Sono parole che Mosè" - scrive il Santo Padre - "rivolge al popolo per invitarlo a stringere alleanza con Jahvè nel paese di Moab, 'perchè viva tu e la tua discendenza, amando il Signore tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a Lui'".

Di seguito riportiamo alcuni estratti del Messaggio:

"Giungere all'età matura, nella visione biblica, è segno di benedicente benevolenza dell'Altissimo. La longevità appare così uno speciale dono divino. Su questo tema vorrei invitare a riflettere durante la Quaresima per approfondire la consapevolezza del ruolo che gli anziani sono chiamati a svolgere nella società e nella Chiesa, e disporre così l'animo all'amorevole accoglienza che ad essi va sempre riservata. Nell'odierna società, anche grazie al contributo della scienza e della medicina, si assiste a un allungamento della vita umana e a un conseguente incremento del numero degli anziani. Ciò postula un'attenzione più specifica al mondo della cosiddetta 'terza' età, per aiutarne i componenti a vivere appieno le loro potenzialità, ponendola al servizio dell'intera comunità. La cura degli anziani, soprattutto quando attraversano momenti difficili, deve stare a cuore ai fedeli, specialmente nelle Comunità ecclesiali delle società occidentali, ove il problema è particolarmente presente".

"La vita dell'uomo è un dono prezioso da amare e difendere in ogni sua fase. Il comandamento 'Non uccidere!' domanda di rispettarla e promuoverla sempre, dal suo inizio sino al suo naturale tramonto. É un comando che vale pure in presenza di malattie, e quando l'indebolimento delle forze riduce l'essere umano nelle sue capacità di autonomia".

"L'anziano ha bisogno di essere compreso ed aiutato in questa prospettiva. Desidero qui esprimere il mio apprezzamento a quanti si adoperano per venire incontro a queste esigenze ed esorto anche altri volenterosi a voler profittare della Quaresima per recare anche il loro personale contributo".

"Occorre far crescere nell'opinione pubblica la consapevolezza che gli anziani costituiscono in ogni caso una risorsa da valorizzare. Vanno, pertanto, potenziati i sostegni economici e le iniziative legislative che permettano loro di non essere esclusi dalla vita sociale. Per la verità, negli ultimi decenni la società si è fatta più attenta alle loro esigenze, e la medicina ha sviluppato cure palliative che, con un approccio integrale al malato, risultano particolarmente benefiche per i lungodegenti".

"La consapevolezza della vicinanza del traguardo finale induce l'anziano a concentrarsi su quanto è essenziale, dando importanza a quello che l'usura degli anni non distrugge".

"Proprio per questa sua condizione l'anziano può svolgere un suo ruolo nella società. Se è vero che l'uomo vive del retaggio di chi 1o ha preceduto e il suo futuro dipende in maniera determinante da come gli sono trasmessi i valori della cultura del popolo a cui appartiene, la saggezza e l' esperienza degli anziani possono illuminare il suo cammino sulla strada del progresso verso una forma di civiltà sempre più completa".

"Quanto è importante riscoprire questo reciproco arricchimento tra diverse generazioni! La Quaresima, con il suo forte invito alla conversione e alla solidarietà, ci conduce quest'anno a focalizzare queste importanti tematiche che interessano tutti. Cosa succederebbe se il Popolo di Dio si arrendesse a una certa mentalità corrente che considera quasi inutili questi nostri fratelli e sorelle, quando sono ridotti nelle loro capacità dai disagi dell'età o dalla malattia? Come, invece, sarà diversa la comunità, a partire dalla famiglia, se cercherà di mantenersi sempre aperta e accogliente nei loro confronti!".
MESS/QUARESIMA 2005/... VIS 20050127 (600)

VITA DONO PREZIOSO DA AMARE E DIFENDERE IN OGNI SUA FASE


CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2005 (VIS). L'Arcivescovo Paul Josef Cordes, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum" ed il Vescovo André-Mutien Léonard, di Namur (Belgio), esperto di problemi legati all'eutanasia, hanno presentato questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, il Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II per la Quaresima 2005, sul tema: "È Lui la tua vita e la tua longevità". (Dt 30,20).

L'Arcivescovo Cordes ha affermato che: "L'attualità del Messaggio si annuncia con le seguenti espressioni: 'Nell'odierna società, anche grazie al contributo della scienza e della medicina, si assiste a un allungamento della vita umana e a un conseguente incremento del numero degli anziani". Il numero delle persone anziane "si è moltiplicato rapidamente" - ha sottolineato l'Arcivescovo Cordes - "mentre nel contempo è diminuita la popolazione giovane" per cui "una piccola percentuale di popolazione giovane dovrà sopportare il peso della più ampia fetta di persone anziane".

"È evidente che, con questi nuovi squilibri, le spese sociali di previdenza a favore degli anziani costituiscono un pericolo per la fascia lavoratrice più giovane. Ciò a sua volta potrà ingenerare delle tensioni tra i due gruppi oppure - come già si è scritto una 'guerra delle generazioni'. (...) È fin troppo evidente il timore che si risveglia nei giovani quando si vedranno dipendere, in quanto minoranza, dagli anziani, pur dovendo nel contempo garantire loro sicurezza, salute e assistenza".

Il Presidente di "Cor Unum" ha affermato inoltre che: "I giovani si rendono sempre più conto che gli anziani sono un peso che ha diversi risvolti. Costano troppo; occupano spazio vitale ed abitativo; limitano il tempo libero e quello dedicato alla distensione; ricordano il proprio futuro; intaccano il nostro sentimento, quando soffrono e quando ci indicano così la nostra futura sofferenza. Perchè allora non eliminarli dal nostro sguardo? O non esiliarli dietro a muri? O offrire loro una morte dolce, per sbarazzarcene definitivamente?".

"Ci sono associazioni per promuovere il 'diritto' - come dicono - di 'morire degnamente'. Nel mondo della scienza si offrono dei metodi concreti a questo scopo. Il cinema tenta di provocare emotivamente aggressioni contro la legislazione vigente. Ed i politici puntano verso una cultura nuova - la cultura della morte".

L'Arcivescovo Cordes ha affermato infine che: "Non si deve permettere ai politici di sacrificare la dignità dell'uomo a interessi populisti o economici. La dignità dell'uomo è intoccabile, perché è un dono di Dio. Ma non si tratta solo di esercitare la nostra influenza sullo stato e la società. Anche nella nostra vita privata - nella famiglia e nel vicinato - questa parola del Papa ci deve guidare. (...) Ci si deve prendere cura degli anziani (...) cura come nostro compito".

Ricordando che nel Messaggio per la Quaresima il Papa scrive: "La vita dell'uomo è un dono prezioso da amare e difendere in ogni sua fase", il Vescovo Léonard, introducendo il tema dell'eutanasia, ha affermato: "Per 'eutanasia' s'intende un'azione positiva o un'omissione che di per sé o nell'intenzione dà la morte allo scopo di porre fine alle sofferenze di un malato inguaribile".

"L'eutanasia propriamente detta" - ha sottolineato il Vescovo Léonard - "non è da confondere con l'uso perfettamente lecito di prodotti analgesici proporzionati, destinati a sopprimere o ad alleviare il dolore, anche se ne risulterà un abbreviamento della vita".

Il Vescovo di Namur, ricordando la Raccomandazione 1418, approvata nel giugno 1999 dal Consiglio Europeo, ha ribadito che all'articolo 9, essa "esclude categoricamente il ricorso all'eutanasia nel caso di malati incurabili o morenti, precisando che il desiderio di morire espresso da un malato incurabile o morente non può in sé servire da giustificazione legale per l'esecuzione di atti destinati a provocare la morte". Infine il Vescovo Léonard ha sottolineato che: "Questa strumentalizzazione della professione medica è tanto più inaccettabile perchè, per alleviare le sofferenze, il medico dispone oggi di un efficace strumento quale la medicina palliativa".

Il Santo Padre promuove nel suo Messaggio per la Quaresima, ha concluso il Vescovo Léonard, "un atteggiamento umanistico del tutto diverso. Speriamo che questo atteggiamento positivo, conforme non solo alla fede cattolica, ma anche a un umanesimo di natura filosofica, prevarrà sulla gravissima tentazione dell'eutanasia".
OP/MESSAGGIO QUARESIMA/CORDES:LÉONARD VIS 20050127 (690)
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