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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 24 marzo 2010

SANT'ALBERTO MAGNO: NON OPPOSIZIONE TRA FEDE E SCIENZA

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAR. 2010 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi per l'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, a Sant'Alberto Magno "uno dei più grandi maestri della teologia medioevale".

  "Nacque in Germania all'inizio del XIII secolo" - ha ricordato il Papa - "Si dedicò allo studio delle cosiddette 'arti liberali': grammatica, retorica, dialettica, aritmetica, geometria, astronomia e musica, cioè della cultura generale, manifestando quel tipico interesse per le scienze naturali, che sarebbe diventato ben presto il campo prediletto della sua specializzazione".

  "Durante il soggiorno a Padova, frequentò la chiesa dei Domenicani, ai quali poi si unì con la professione dei voti religiosi. (...) Le brillanti qualità intellettuali gli permisero di perfezionare lo studio della teologia nell'università più celebre dell'epoca, quella di Parigi. (...) Nel 1248 fu incaricato di aprire uno studio teologico a Colonia (...). Da Parigi portò con sé a Colonia un allievo eccezionale, Tommaso d'Aquino. (...) Le sue doti non sfuggirono al Papa di quell'epoca, Alessandro IV, che volle Alberto per un certo tempo accanto a sé ad Anagni (...) a Roma stessa e a Viterbo, per avvalersi della sua consulenza teologica. Lo stesso Sommo Pontefice lo nominò Vescovo di Ratisbona".

  Sant'Alberto, ha proseguito il Papa, "si prodigò durante lo svolgimento del II Concilio di Lione, nel 1274, convocato dal Papa Gregorio X per favorire l'unione tra la Chiesa latina e quella greca, dopo la separazione del grande scisma d'Oriente del 1054; egli chiarì il pensiero di Tommaso d'Aquino, che era stato oggetto di obiezioni e persino di condanne del tutto ingiustificate".

  "Morì nella cella del suo convento della Santa Croce a Colonia nel 1280 (...) La Chiesa lo propose al culto dei fedeli con la beatificazione, nel 1622, e con la canonizzazione, nel 1931, quando il Papa Pio XI lo proclamò Dottore della Chiesa. Si trattava di un riconoscimento indubbiamente appropriato a questo grande uomo di Dio e insigne studioso non solo delle verità della fede, ma di moltissimi altri settori del sapere. (...) Per questo motivo il Papa Pio XII lo nominò patrono dei cultori delle scienze naturali ed è chiamato anche "Doctor universalis" proprio per la vastità dei suoi interessi e del suo sapere".

  "Soprattutto, sant'Alberto mostra che tra fede e scienza non vi è opposizione" e "ci ricorda che tra scienza e fede c'è amicizia, e che gli uomini di scienza possono percorrere, attraverso la loro vocazione allo studio della natura, un autentico e affascinante percorso di santità".

  "Alberto Magno" - ha sottolineato il Pontefice - "ha aperto la porta alla ricezione completa della filosofia di Aristotele nella filosofia e teologia medievale, una ricezione elaborata poi in modo definitivo da San Tomaso. Questa ricezione di una filosofia, diciamo, pagana pre-cristiana fu un'autentica rivoluzione culturale per quel tempo. Eppure, molti pensatori cristiani temevano la filosofia di Aristotele, la filosofia non cristiana (...) soprattutto perché essa, presentata dai suoi commentatori arabi, era stata interpretata in modo da apparire, almeno in alcuni punti, come del tutto inconciliabile con la fede cristiana. Si poneva cioè un dilemma: fede e ragione sono in contrasto tra loro o no?".

  "Sta qui uno dei grandi meriti di sant'Alberto" - ha sottolineato il Papa - "con rigore scientifico studiò le opere di Aristotele, convinto di tutto ciò che è realmente razionale è compatibile con la fede rivelata e le Sacre Scritture".

  "Sant'Alberto Magno fu capace di comunicare questi concetti in modo semplice e comprensibile. Autentico figlio di san Domenico, predicava volentieri al popolo di Dio, che rimaneva conquistato dalla sua parola e dall'esempio della sua vita".

  "Cari fratelli e sorelle, preghiamo il Signore perché non vengano mai a mancare nella santa Chiesa teologi dotti, pii e sapienti come sant'Alberto Magno" - ha concluso il Pontefice - "e aiuti ciascuno di noi a fare propria la 'formula della santità' che egli seguì nella sua vita: 'Volere tutto ciò che io voglio per la gloria di Dio, come Dio vuole per la sua gloria tutto ciò che Egli vuole', conformarsi cioè sempre alla volontà di Dio per volere e fare tutto solo e sempre per la Sua gloria".
AG/.../SANT'ALBERTO MAGNO                           VIS 20100324 (710)

SALVAGUARDARE VITA CONCEPIMENTO FINO MORTE NATURALE

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAR. 2010 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, il Papa ha rivolto parole di saluto al Cardinale Francisco Javier Errázuriz Ossa, Arcivescovo di Santiago del Cile, al Monsignor Alejandro Goci Karmelic, Presidente della Conferenza Episcopale Cilena, con una Delegazione venuta per ricevere una immagine della Vergine del Carmelo. "La benedico" - ha detto il Papa - "come segno di affetto ai figli di questo Paese, che celebra il suo bicentenario, e che li accompagnerà in questi momenti di difficoltà dopo il recente terremoto".

  Rivolgendosi ai pellegrini polacchi il Santo Padre ha ricordato che domani è la Solennità dell'Annunciazione del Signore. "In Polonia" - ha detto il Papa - "essa è celebrata anche come Giornata della Sacralità della Vita. Il mistero dell'Incarnazione svela il particolare valore e la dignità della vita umana. Dio ci ha dato questo dono e lo ha santificato, quando il Figlio si è fatto uomo ed è nato da Maria. Bisogna salvaguardare questo dono dal concepimento fino alla morte naturale. Con tutto il cuore mi unisco a coloro che intraprendono diverse iniziative a favore del rispetto per la vita e per la promozione della nuova sensibilità sociale".
AG/CILE:VITA/...                                   VIS 20100324 (210)

GIOVANI: IMPARARE AD AMARE TEMA CENTRALE VITA CRISTIANA

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha indirizzato un Messaggio al Cardinale Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, il Dicastero che ha organizzato il X Forum Internazionale dei Giovani, tenutosi in questi giorni a Rocca di Papa (Italia), al quale hanno partecipato Delegati di Conferenze Episcopali e Rappresentanti di Movimenti, Associazioni e Comunità internazionali.

  "'Imparare ad amare': questo tema è centrale nella fede e nella vita cristiana" - sottolinea il Papa - "Il punto di partenza di ogni riflessione sull'amore è il mistero stesso di Dio, poiché il cuore della rivelazione cristiana è questo 'Deus caritas est'. Cristo, nella sua Passione, nel Suo dono totale, ci ha rivelato il volto di Dio che è Amore".

  "Per il fatto stesso che Dio è amore e l'uomo è sua immagine, comprendiamo l'identità profonda della persona, la sua vocazione all'amore. L'uomo è fatto per amare; la sua vita è pienamente realizzata solo se è vissuta nell'amore".

  "La vocazione all'amore prende forme differenti a seconda degli stati di vita" - spiega il Pontefice - "In quest'Anno Sacerdotale, mi piace ricordare le parole del Santo Curato d'Ars: 'Il Sacerdozio è l'amore del cuore di Gesù'. (...) Le persone consacrate nel celibato sono anche un segno eloquente dell'amore di Dio per il mondo e della vocazione ad amare Dio sopra ogni cosa".

  "Vorrei inoltre esortare i giovani delegati a scoprire la grandezza e la bellezza del Matrimonio" - scrive ancora il Pontefice - "Mediante il Sacramento del Matrimonio, gli sposi sono uniti da Dio e con la loro relazione manifestano l'amore di Cristo, che ha dato la sua vita per la salvezza del mondo. In un contesto culturale in cui molte persone considerano il Matrimonio come un contratto a tempo che si può infrangere, è di vitale importanza comprendere che il vero amore è fedele, dono di sé definitivo. Poiché Cristo consacra l'amore degli sposi cristiani e si impegna con loro, questa fedeltà non solo è possibile, ma è la via per entrare in una carità sempre più grande".

  Infine Benedetto XVI auspica che il Forum sia "uno stimolo per tutti i giovani delegati a farsi testimoni presso i loro coetanei di ciò che hanno visto e ascoltato. Si tratta di una vera e propria responsabilità, per la quale la Chiesa conta su di loro. Essi hanno un ruolo importante da svolgere nell'evangelizzazione dei giovani dei loro Paesi, affinché rispondano con gioia e fedeltà al comandamento di Cristo: 'che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi'".
MESS/FORUM INTERNAZIONALE GIOVANI/RYLKO           VIS 20100324 (430)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAR. 2010 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Cloyne (Irlanda), presentata dal Vescovo John Magee, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Padre Francisco Lerma Martínez, I.M.C., Vescovo della Diocesi di Gurué (superficie: 42.451; popolazione: 1.150.000; cattolici: 259.500; sacerdoti: 46; religiosi: 13), Mozambico. Il Vescovo eletto è nato nel 1944 a El Palmar (Spagna). Ha emesso la professione perpetua nell'Istituto Missioni Consolata nel 1969 ed è stato ordinato sacerdote nello stesso anno. È stato finora Superiore Provinciale della Regione Mozambicana dell'Istituto Missioni Consolata.
RE:NER/.../MAGEE:LERMA MARTÍNEZ                       VIS 20100324 (110)
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