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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 31 marzo 2010

TRIDUO PASQUALE ORIENTI ADESIONE CONVINTA A CRISTO

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha dedicato la catechesi dell’Udienza Generale di oggi, tenuta in Piazza San Pietro, al Triduo Pasquale che inizia domani.

“Stiamo vivendo i giorni santi” - ha detto il Santo Padre – “che ci invitano a meditare gli eventi centrali della nostra Redenzione, il nucleo essenziale della nostra fede. (...) Vi esorto pertanto a vivere intensamente questi giorni affinché orientino decisamente la vita di ciascuno all'adesione generosa e convinta a Cristo, morto e risorto per noi”.

“La Santa Messa Crismale, preludio mattutino del Giovedì Santo, vedrà domani mattina riuniti i presbiteri con il proprio Vescovo. Nel corso di una significativa celebrazione eucaristica, (...) verranno benedetti l’olio degli infermi, dei catecumeni e il Crisma. (...) Tale gesto assume quest’anno, un rilievo tutto speciale, perché collocato nell’ambito dell’Anno Sacerdotale, che ho indetto per commemorare il 150° anniversario della morte del Santo Curato d’Ars. A tutti i Sacerdoti vorrei ripetere l’auspicio che formulavo a conclusione della Lettera di indizione: ‘Sull’esempio del Santo Curato d’Ars, lasciatevi conquistare da Cristo e sarete anche voi, nel mondo di oggi, messaggeri di speranza, di riconciliazione, di pace!’”.

Nel pomeriggio di giovedì “celebreremo il momento istitutivo dell’Eucaristia” quando “sotto le specie del pane e del vino, Cristo si rende presente in modo reale col suo corpo donato e col suo sangue versato quale sacrificio della Nuova Alleanza. Al tempo stesso, Egli costituisce gli Apostoli e i loro successori ministri di questo sacramento, che consegna alla sua Chiesa come prova suprema del suo amore”.

“Il Venerdì Santo faremo memoria della passione e della morte del Signore. Gesù ha voluto offrire la sua vita in sacrificio per la remissione dei peccati dell’umanità, scegliendo a tal fine la morte più crudele ed umiliante: la crocifissione. Esiste una inscindibile connessione fra l’Ultima Cena e la morte di Gesù. Nella prima Gesù dona il suo Corpo e il suo Sangue, ossia la sua esistenza terrena, se stesso, anticipando la sua morte e trasformandola in un atto di amore. Così la morte che, per sua natura, è la fine, la distruzione di ogni relazione, viene da lui resa atto di comunicazione di sé, strumento di salvezza e proclamazione della vittoria dell’amore”.

“Il Sabato Santo è caratterizzato da un grande silenzio. (...) In questo tempo di attesa e di speranza, i credenti sono invitati alla preghiera, alla riflessione, alla conversione, anche attraverso il sacramento della riconciliazione, per poter partecipare, intimamente rinnovati, alla celebrazione della Pasqua”.

“Nella notte del Sabato Santo (...) tale silenzio sarà rotto dal canto dell’Alleluia” – ha concluso il Pontefice – “che annuncia la resurrezione di Cristo e proclama la vittoria della luce sulle tenebre, della vita sulla morte. La Chiesa gioirà nell’incontro con il suo Signore, entrando nel giorno della Pasqua che il Signore inaugura risorgendo dai morti”.
AG/TRIDUO PASQUALE/... VIS 20100331 (480)

UNIV: TESTIMONIARE CRISTO IN OGNI AMBIENTE

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. 2010 (VIS). Al termine dell’Udienza Generale, il Papa ha rivolto parole di saluto ai 4.000 universitari provenienti da 30 paesi che partecipano in questa Settimana Santa al Congresso Internazionale promosso dalla Prelatura dell’Opus Dei, sul tema: “Può il cristianesimo ispirare una cultura globale?”.

“Cari amici, siete venuti a Roma in occasione della Settimana Santa” – ha detto il Santo Padre – “per una esperienza di fede, di amicizia e di arricchimento spirituale. Vi invito a riflettere sull’importanza degli studi universitari per formare quella ‘mentalità cattolica universale’ che san Josemaría descriveva così: ‘ampiezza di orizzonti e vigoroso approfondimento di ciò che è perennemente vivo nell’ortodossia cattolica’. Si accresca in ciascuno il desiderio di incontrare personalmente Gesù Cristo, per testimoniarLo con gioia in ogni ambiente”.
AG/SALUTI/UNIV VIS 20100331 (140)

TELEGRAMMA CORDOGLIO VITTIME ATTENTATI METRO MOSCA

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. 2010 (VIS). Nel pomeriggio di ieri è stato pubblicato il testo del telegramma di cordoglio per le vittime dei due attentati compiuti nella metropolitana di Mosca, la mattina di lunedì scorso, e fatto pervenire dal Santo Padre Benedetto XVI al Presidente della Federazione Russa, Dmitrij Anatolevich Medvedev.

“Appresa la notizia degli attentati verificatisi nella metropolitana di Mosca, dove numerose persone hanno perso la vita, esprimo profondo dolore e ferma riprovazione per gli efferati atti di violenza, desiderando far pervenire i sentimenti della mia solidarietà, vicinanza spirituale e le mie condoglianze ai familiari delle vittime. Assicuro fervide preghiere di suffragio per le vite stroncate, e mentre invoco celesti consolazioni per quanti ne piangono la tragica dipartita, volentieri invio il mio benedicente saluto, con particolare pensiero a quanti sono rimasti feriti”.
TGR/ATTENTATO METRO/MOSCA VIS 20100331 (150)

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE MESE DI APRILE

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per il mese di aprile è la seguente: “Perché ogni spinta al fondamentalismo e all’estremismo sia contrastata dal costante rispetto, dalla tolleranza e dal dialogo tra tutti i credenti”.

L'intenzione Missionaria è la seguente: “Perché i cristiani perseguitati a causa del Vangelo, sostenuti dallo Spirito Santo, perseverino nella fedele testimonianza dell’amore di Dio per l’intera umanità”.
BXVI-INTENZIONI PREGHIERA/APRILE/… VIS 20100331 (90)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignore William Hanna Shomali, Vescovo Ausiliare della Diocesi Patriarcale di Gerusalemme dei Latini (cattolici: 160.700; sacerdoti: 271; religiosi: 1.432; diaconi permanenti: 2), Gerusalemme. Il Vescovo eletto, finora Cancelliere della medesima Diocesi Patriarcale, è nato a Beit-Sahour (Palestina) nel 1950 ed è stato ordinato sacerdote nel 1972.
NER/.../HANNA SHOMALI VIS 20100331 (70)

martedì 30 marzo 2010

BENEDETTO XVI RIEVOCA INCROLLABILE FEDE GIOVANNI PAOLO II

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAR. 2010 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, 29 marzo, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Santa Messa in suffragio del Venerabile Giovanni Paolo II, morto il 2 aprile 2005. La commemorazione è stata anticipata, poiché il 2 aprile coincide, quest'anno, con il Venerdì Santo.

  Il Santo Padre ha salutato in particolare il Cardinale Stanislaw Dziwisz, Arcivescovo di Cracovia e Segretario Particolare di Giovanni Paolo II e i numerosi pellegrini giunti dalla Polonia, terra natale del defunto Pontefice.

  Nell'omelia il Papa ha commentato la parabola del profeta Isaia dedicata al servo fedele che agisce "con fermezza incrollabile, con un'energia che non viene meno fino a che egli non abbia realizzato il compito che gli è stato assegnato. Ciò che il profeta ispirato dice del Servo" - ha detto Benedetto XVI - "lo possiamo applicare all'amato Giovanni Paolo II: il Signore lo ha chiamato al suo servizio e, nell'affidargli compiti di sempre maggiore responsabilità, lo ha anche accompagnato con la sua grazia e con la sua continua assistenza. Durante il suo lungo Pontificato, egli si è prodigato nel proclamare il diritto con fermezza, senza debolezze o tentennamenti, soprattutto quando doveva misurarsi con resistenze, ostilità e rifiuti. Sapeva di essere stato preso per mano dal Signore, e questo gli ha consentito di esercitare un ministero molto fecondo, per il quale, ancora una volta, rendiamo fervide grazie a Dio".

  "In questo racconto evangelico" - ha spiegato il Papa - "c'è un gesto sul quale vorrei attirare l'attenzione: Maria di Betania 'prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli'. (...) Il significato del gesto di Maria, che è risposta all'Amore infinito di Dio, si diffonde tra tutti i convitati; ogni gesto di carità e di devozione autentica a Cristo non rimane un fatto personale, non riguarda solo il rapporto tra l'individuo e il Signore, ma riguarda l'intero corpo della Chiesa, è contagioso: infonde amore, gioia, luce".

  "Tutta la vita del Venerabile Giovanni Paolo II si è svolta nel segno di questa carità, della capacità di donarsi in modo generoso, senza riserva, senza misura, senza calcolo. Ciò che lo muoveva era l'amore verso Cristo, a cui aveva consacrato la vita, un amore sovrabbondante e incondizionato. E proprio perché si è avvicinato sempre più a Dio nell'amore, egli ha potuto farsi compagno di viaggio per l'uomo di oggi, spargendo nel mondo il profumo dell'Amore di Dio".

  "Chi ha avuto la gioia di conoscerlo e frequentalo, ha potuto toccare con mano quanto viva fosse in lui la certezza 'di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi', (...), certezza che lo ha accompagnato nel corso della sua esistenza e che, in modo particolare, si è manifestata durane l'ultimo periodo del suo pellegrinaggio su questa terra: la progressiva debolezza fisica, infatti, non ha mai intaccato la sua fede rocciosa, la sua luminosa speranza, la sua fervente carità. Si è lasciato consumare per Cristo, per la Chiesa, per il mondo intero: la sua è stata una sofferenza vissuta fino all'ultimo per amore e con amore".

  Infine, rivolgendosi ai fedeli polacchi, Benedetto XVI ha detto: "La vita e l'opera di Giovanni Paolo II, grande polacco, può essere per voi motivo di orgoglio. Bisogna però che ricordiate, che questa è anche una grande chiamata ad essere fedeli testimoni della fede, della speranza e dell'amore che egli ci ha ininterrottamente insegnato".
HML/MESSA SUFFRAGIO/GIOVANNI PAOLO II           VIS 20100330 (580)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza il Cardinale Stanislaw Dziwisz, Arcivescovo di Kraków (Polonia).
AP/.../...                                     VIS 20100330 (30

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Luis Madrid Merlano, Arcivescovo Metropolita di Nueva Pamplona (superficie: 6.731; popolazione: 211.700; cattolici: 203.834; sacerdoti: 81; religiosi: 73), Colombia. L'Arcivescovo eletto, finora Vescovo di Cartago (Colombia), è nato a Cartegena (Colombia), nel 1946, è stato ordinato sacerdote nel 1971 ed ha ricevuto la consacrazione episcopale nel 1988.
NER/.../MADRID MERLANO                     VIS 20100330 (70)

lunedì 29 marzo 2010

DECRETI DELLA CONGREGAZIONE PER LE CAUSE DEI SANTI

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto l'Arcivescovo Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi e nel corso dell'Udienza ha autorizzato il dicastero a promulgare i Decreti riguardanti:

MIRACOLI

- Beata Bonifacia Rodriguez De Castro, spagnola (1837-1905), Fondatrice della Congregazione delle Missionarie Serve di San Giuseppe;

- Venerabile Servo di Dio Giovanni De Palafox y Mendoza, prima Vescovo di Puebla de los Angeles e poi Vescovo di Osma; spagnolo (1600-1659);

- Venerabile Serva di Dio Maria Barbara della Santissima Trinità (al secolo: Barbara Maix), Fondatrice della Congregazione delle Suore dell'Immacolato Cuore di Maria; austriaca, (1818-1873);

- Venerabile Serva di Dio Anna Maria Adorni, Fondatrice della Congregazione delle Ancelle della Beata Maria Immacolata e dell'Istituto del Buon Pastore di Parma; italiana (1805-1893);

- Venerabile Serva di Dio Maria dell'Immacolata Concezione (al secolo: Maria Isabella Salvat y Romero), Superiora Generale della Congregazione delle Suore della Compagnia della Croce; spagnola (1926-1998);

- Venerabile Servo di Dio Stefano (al secolo: Giuseppe Nehmé), Religioso professo dell'Ordine Libanese dei Maroniti; libanese (1889-1938);

MARTIRIO

- Servo di Dio Szilárd Bogdánffy, Vescovo di Oradea Mare dei Latini; romeno (1911 e morto nel carcere di Nagyenyed (Romania) il 2 ottobre 1953);
- Servo di Dio Gerardo Hirschfelder, Sacerdote diocesano; tedesco (1907-moro nel campo di concentramento di Dachau 1942);

- Servo di Dio Luigi Grozde, Laico, Membro dell'Azione Cattolica; sloveno (1923-ucciso, in odio alla Fede, 1943);

VIRTÙ EROICHE

- Servo di Dio Francesco Antonio Marcucci, Arcivescovo-Vescovo di Montalto; italiano (1717-1798);

- Servo di Dio Giovanni Francesco Gnidovec, Vescovo di Skopje-Prizren; sloveno (1873-1939);

- Servo di Dio Luigi Novarese, Sacerdote Diocesano e Fondatore dei Silenziosi Operai della Croce; italiano (1914-1984);

- Serva di Dio Enrichetta Delille, Fondatrice della Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia; statunitense (1812-1862);

- Serva di Dio Maria Teresa (al secolo: Regina Cristina Guglielmina Bonzel), Fondatrice dell'Istituto delle Povere Suore Francescane dell'Adorazione Perpetua del Terz'Ordine di San Francesco; tedesca (1830-1905);

- Serva di Dio Maria Francesca della Croce (al secolo: Amalia Francesca Rosa Streitel), Fondatrice dell'Istituto delle Suore dell'Addolorata; tedesca (1844-1911);

- Serva di Dio Maria Felicia di Gesù Sacramentato (al secolo: Maria Felicia Guggiari Echevarría), Suora professa dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi; paraguaiana (1925-1959).
CCS/DECRETI CAUSE SANTI/AMATO                   VIS 20100329 (390)

PADRE LOMBARDI: IMPEGNO CHIESA DI FRONTE ABUSI

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo una Nota del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., dal titolo: "Alla vigilia della Settimana Santa".

  "La questione degli abusi sessuali su minori da parte di membri del clero cattolico ha continuato ad essere largamente presente sui media di molti Paesi, in particolare in Europa e in America del Nord anche negli ultimi giorni, dopo la pubblicazione della lettera del Papa ai cattolici irlandesi".

  "Non è una sorpresa. L'argomento è di natura tale da attirare di per sé l'attenzione dei media, e il modo in cui la Chiesa lo affronta è cruciale per la sua credibilità morale".

  "In realtà, i casi portati all'attenzione del pubblico sono avvenuti generalmente diverso tempo fa, anche decenni addietro, ma riconoscerli e farne ammenda nei confronti delle vittime è il prezzo del ristabilimento della giustizia e di quella 'purificazione della memoria' che permette di guardare con rinnovato impegno, e insieme con umiltà e fiducia al futuro".

  "A questa fiducia contribuiscono i numerosi segnali positivi venuti da diverse Conferenze episcopali, vescovi e istituzioni cattoliche di vari Paesi nei diversi continenti: le direttive per la corretta gestione e la prevenzione degli abusi, ribadite, aggiornate e rinnovate in Germania, Austria, Australia, Canada, e così via".

  "In particolare una buona notizia è rappresentata dal settimo rapporto annuale sull'applicazione della "Carta per la protezione dei bambini e dei giovani" della Chiesa negli Stati Uniti. Senza indulgere a compiacimenti fuori luogo, non si può non riconoscere lo sforzo straordinario di prevenzione compiuto con numerosissimi corsi di formazione e training sia per i giovani sia per tutto il personale pastorale ed educativo, e si deve prendere atto che il numero delle accuse di abuso è sceso nell'ultimo anno di oltre il 30%, la maggior parte delle quali riguarda fatti di oltre trent'anni fa".

  "Senza entrare in altri dettagli, si deve riconoscere che le misure decise e in corso di attuazione si stanno manifestando efficaci. La Chiesa negli Stati Uniti ha preso la strada buona per rinnovarsi".

  "Questa ci pare una notizia importante nel contesto dei recenti attacchi mediatici, che hanno provocato indubbiamente dei danni. Ma a un osservatore non superficiale non sfugge che l'autorità del Papa e l'impegno intenso e coerente della Congregazione per la Dottrina della Fede ne escono non indeboliti, ma confermati nel sostenere e orientare gli episcopati nel combattere ed estirpare la piaga degli abusi dovunque si manifesti. La recente lettera del Papa alla Chiesa di Irlanda ne è una testimonianza intensa che contribuisce a preparare il futuro attraverso un cammino di 'guarigione, rinnovamento, riparazione'".

  "Con umiltà e con fiducia, in spirito di penitenza e di speranza, la Chiesa entra ora nella Settimana Santa e domanda la misericordia e la grazia del Signore che soffre e risorge per tutti".
OP/NOTA CLERO:ABUSI/LOMBARDI                        VIS 20100329 (480)

ESSERE CRISTIANI SIGNIFICA ANDARE INSIEME CON GESÙ CRISTO

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAR. 2010 (VIS). Questa mattina, Domenica delle Palme, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto, in Piazza San Pietro, la celebrazione liturgica in occasione della ricorrenza della XXV Giornata Mondiale della Gioventù, con la partecipazione di migliaia di fedeli che gremivano Piazza San Pietro, in maggioranza giovani, provenienti da diversi paesi.

  Il Papa ha benedetto le palme e gli ulivi all'obelisco di Piazza San Pietro e successivamente si è diretto in autovettura panoramica all'altare sul sagrato della Basilica.

  "Essere cristiani" - ha detto il Santo Padre nell'omelia - "significa considerare la via di Gesù Cristo come la via giusta per l'essere uomini - come quella via che conduce alla meta, ad un'umanità pienamente realizzata e autentica".

  "In modo particolare, vorrei ripetere a tutti i giovani e le giovani, in questa XXV Giornata Mondiale della Gioventù, che l'essere cristiani è un cammino, o meglio: un pellegrinaggio, un andare insieme con Gesù Cristo. Un andare in quella direzione che Egli ci ha indicato e ci indica".

  "Ma di quale direzione si tratta? Come la si trova? La frase del nostro Vangelo" - ha detto il Papa - "offre due indicazioni al riguardo. In primo luogo dice che si tratta di un'ascesa.  (...) Gesù cammina avanti a noi, e va verso l'alto. Egli ci conduce verso ciò che è grande, puro, ci conduce verso l'aria salubre delle altezze: verso la vita secondo verità; verso il coraggio che non si lascia intimidire dal chiacchiericcio delle opinioni dominanti; verso la pazienza che sopporta e sostiene l'altro".

  "Così, nell'ampiezza dell'ascesa di Gesù" - ha proseguito il Pontefice - "diventano visibili le dimensioni della nostra sequela - la meta alla quale Egli vuole condurci: fino alle altezze di Dio, alla comunione con Dio, all'essere-con-Dio. È questa la vera meta, e la comunione con Lui è la via. La comunione con Cristo è un essere in cammino, una permanente ascesa verso la vera altezza della nostra chiamata. Il camminare insieme con Gesù è al contempo sempre un camminare nel 'noi' di coloro che vogliono seguire Lui".

  "Ci troviamo, per così dire, in una cordata con Gesù Cristo - insieme con Lui nella salita verso le altezze di Dio. Egli ci tira e ci sostiene. Fa parte della sequela di Cristo che ci lasciamo integrare in tale cordata; che accettiamo di non potercela fare da soli. Fa parte di essa questo atto di umiltà (...)".

  "Di questo essere nell'insieme della cordata fa parte anche il non comportarsi da padroni della Parola di Dio, il non correre dietro un'idea sbagliata di emancipazione. L'umiltà dell'"essere-con" è essenziale per l'ascesa. Fa anche parte di essa che nei Sacramenti ci lasciamo sempre di nuovo prendere per mano dal Signore; che da Lui ci lasciamo purificare e corroborare; che accettiamo la disciplina dell'ascesa, anche se siamo stanchi".

  "Dell'ascesa verso l'altezza di Gesù Cristo, dell'ascesa fino all'altezza di Dio stesso fa parte la Croce. Come nelle vicende di questo mondo non si possono raggiungere grandi risultati senza rinuncia e duro esercizio, come la gioia per una grande scoperta conoscitiva o per una vera capacità operativa è legata alla disciplina, anzi, alla fatica dell'apprendimento, così la via verso la vita stessa, verso la realizzazione della propria umanità è legata alla comunione con Colui che è salito all'altezza di Dio attraverso la Croce. In ultima analisi, la Croce è espressione di ciò che l'amore significa: solo chi perde se stesso, si trova".

  "Il nostro pellegrinaggio alla sequela di Cristo" - ha sottolineato il Pontefice - "quindi non va verso una città terrena, ma verso la nuova Città di Dio che cresce in mezzo a questo mondo. Il pellegrinaggio verso la Gerusalemme terrestre, tuttavia, può essere proprio anche per noi cristiani un elemento utile per tale viaggio più grande".

  Nel ricordare che i pellegrini all'ingresso della Città Santa dicono: "Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!", Benedetto XVI ha concluso l'omelia pregando Dio "affinché porti a noi il cielo: la gloria di Dio e la pace degli uomini. Intendiamo tale saluto nello spirito della domanda del Padre Nostro: 'Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra!'. Sappiamo che il cielo è cielo, luogo della gloria e della pace, perché lì regna totalmente la volontà di Dio. E sappiamo che la terra non è cielo fin quando in essa non si realizza la volontà di Dio".
HML/.../DOMENICA DELLE PALME                   VIS 20100329 (730)

ANGELUS: 25° ANNIVERSARIO GIORNATA MONDIALE GIOVENTÙ

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAR. 2010 (VIS). Al termine della celebrazione liturgica della Domenica delle Palme e della Passione del Signore, il Santo Padre Benedetto XVI ha recitato l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  Nell'introdurre la preghiera mariana il Santo Padre ha ricordato che nel 1985, dichiarato dalle Nazioni Unite "Anno della Gioventù", Giovanni Paolo II istituì la Giornata Mondiale della Gioventù che si celebra tutti gli anni la Domenica delle Palme ed ogni tre anni si aggiunge l'incontro mondiale dei giovani.

  "25 anni or sono, il mio amato Predecessore invitò i giovani a professare la loro fede in Cristo" - ha detto Papa Benedetto XVI - "Oggi io rinnovo questo appello alla nuova generazione, a dare testimonianza con la forza mite e luminosa della verità, perché agli uomini e alle donne del terzo millennio non manchi il modello più autentico: Gesù Cristo".

  Al termine della recita dell'Angelus il Papa si è rivolto ai giovani dicendo loro: "Cari amici, non temete quando il seguire Cristo comporta incomprensioni e offese. Servitelo nelle persone più fragili e svantaggiate, in particolare nei vostri coetanei in difficoltà. A questo proposito, desidero assicurare anche una speciale preghiera per la Giornata mondiale dei portatori di autismo, promossa dall'ONU, che ricorrerà il prossimo 2 aprile".

  "In questo momento, il nostro pensiero e il nostro cuore si dirigono in modo particolare a Gerusalemme, dove il mistero pasquale si è compiuto. Sono profondamente addolorato per i recenti contrasti e per le tensioni verificatisi ancora una volta in quella Città, che è patria spirituale di Cristiani, Ebrei e Musulmani, profezia e promessa di quell'universale riconciliazione che Dio desidera per tutta la famiglia umana".

  "La pace" - ha concluso il Papa - "è un dono che Dio affida alla responsabilità umana, affinché lo coltivi attraverso il dialogo e il rispetto dei diritti di tutti, la riconciliazione e il perdono. Preghiamo, quindi, perché i responsabili delle sorti di Gerusalemme intraprendano con coraggio la via della pace e la seguano con perseveranza!".
ANG/GMG:GERUSALEMME/...                       VIS 20100329 (340)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 29 MAR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.

- Il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

- Il Cardinale Julián Herranz, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi.

- L'Arcivescovo Salvatore Fisichella, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita; Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense.

  Sabato 27 marzo il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- L'Arcivescovo Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

- L'Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.

- Il Signor Marius Gabriel Lazurca, Ambasciatore di Romania, con la Consorte, in visita di congedo.
AP/.../...                                   VIS 20100329 (140)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 29 MAR. 2010 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi dei Aix (Francia), presentata dall'Arcivescovo Claude Feidt, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico. Gli succede il Vescovo Christophe Dufour, finora Vescovo Coadiutore della medesima Arcidiocesi.

- Ha nominato il Vescovo John 'Oke Afareha, Vescovo della Diocesi di Warri (superficie: 10.650; popolazione: 3.308.246; cattolici: 217.894; sacerdoti: 93; religiosi: 72), Nigeria. È stato finora Ausiliare della medesima Diocesi.

- Ha nominato il Reverendo Jean Marie Vu Tât, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Hung Hoà (superficie: 54.352; popolazione: 6.963.632; cattolici: 222.647; sacerdoti: 54; religiosi: 191), Viêt Nam. Il Vescovo eletto è nato nel 1944 a Di Nâu (Viêt Nam) ed è stato ordinato sacerdote nel 1987. È stato finora Vice Rettore del Seminario Maggiore di Hà Nôi Viêt Nam.
 
  Sabato 27 marzo il Santo Padre

- Ha nominato il Padre Raymond Ahoua, F.D.P., Vescovo di Grand-Bassam (superficie: 8.354; popolazione: 1.650.250; cattolici: 294.273; sacerdoti: 114; religiosi: 75), Costa d'Avorio. Il Vescovo eletto è nato a Bonoua (Costa d'Avorio), nel 1960, ha emesso la professione perpetua nel 1990 nella Congregazione Piccola Opera di Divina Provvidenza ed è stato ordinato sacerdote nello stesso anno. Finoa Incaricato della formazione dei Seminaristi della Congregazione della Piccola Opera della Divina Provvidenza, succede al Vescovo Paul Dacoury-Tabley, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato l'Arcivescovo Peter Rajic, Nunzio Apostolico in Yemen e negli Emirati Arabi Uniti, attualmente anche Nunzio Apostolico in Kuwait, Bahrein e Qatar e Delegato Apostolico nella Penisola Arabica.

- Ha nominato il Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio, Legato Pontificio per la celebrazione del X Congresso Eucaristico di Spagna, che avrà luogo a Toledo dal 27 al 30 maggio 2010.
RE:NER:NEA:NN:NA/.../...                           VIS 20100329 (250)

venerdì 26 marzo 2010

IL PAPA AI GIOVANI: DIO HA UN PROGETTO PER VOI

CITTA' DEL VATICANO, 26 MAR. 2010 (VIS). Nella serata di ieri, in Piazza San Pietro, oltre 70.000 giovani, provenienti per la maggior parte dalle Diocesi di Roma e del Lazio, ma anche da altre parti d'Italia, hanno partecipato all'incontro di preghiera, meditazione e dialogo con il Santo Padre Benedetto XVI per commemorare il XXV anniversario delle Giornate Mondiali della Gioventù, istituite da Giovanni Paolo II nel 1985. Diverse persone hanno offerto una testimonianza della propria fede e l'arrivo del Santo Padre è stato preceduto da un momento di festa, con canti e danze. C'è stato un momento di silenzio durante l'entrata della Croce delle GMG, portata in processione, con torce e accompagnata dall'immagine della Vergine "Salus populi Romani". 

  Al suo arrivo Benedetto XVI ha ringraziato i giovani per la loro presenza, per la loro "meravigliosa testimonianza di fede" e per il loro "entusiasmo di seguire Gesù". Successivamente il Papa ha risposto alle domande poste da tre partecipanti all'incontro.

D:" E' possibile fare della mia vita qualcosa di bello e di grande?", è stata la prima domanda alla quale il Papa, citando la parabola del giovane ricco, ha risposto: "Penso che lei, con la sua domanda, ci abbia dato una descrizione dell'essenziale della vita eterna, cioè della vera vita: non buttare via la vita, viverla in profondità, non vivere per se stessi, non vivere alla giornata, ma vivere realmente la vita nella sua ricchezza e nella sua totalità".

  "La mia vita è voluta da Dio dall'eternità" - ha proseguito il Papa - "Io sono amato, sono necessario. Dio ha un progetto con me nella totalità della storia (...).  Quindi, questo è il primo punto: conoscere, cercare di conoscere Dio e così capire che la vita è un dono, che è bene vivere. Poi l'essenziale è l'amore. (...) I dieci comandamenti (...) sono solo un'esplicitazione del comandamento dell'amore. Sono, per così dire, regole dell'amore, indicano la strada dell'amore con questi punti essenziali: la famiglia, come fondamento della società; la vita, da rispettare come dono di Dio; l'ordine della sessualità, della relazione tra uomo e donna; l'ordine sociale e, finalmente, la verità. (...) la perfezione, cioè l'essere buono, il vivere la fede e l'amore, è sostanzialmente una, ma in forme molto diverse. (...) Trovare la mia vocazione e viverla in ogni posto è importante e fondamentale, sia io un grande scienziato, o un contadino".

D. Padre Santo che vuol dire essere guardati con amore da Gesù; come possiamo fare anche noi oggi questa esperienza?" è stata la seconda domanda.  "Naturalmente direi di sì, perché il Signore è sempre presente e guarda ognuno di noi con amore. Solo che noi dobbiamo trovare questo sguardo e incontrarci con lui. (...) Conoscere Gesù implica diverse vie. Una prima condizione è conoscere la figura di Gesù come ci appare nei Vangeli. (...) Conoscere Gesù non solo in modo accademico, teorico, ma con il cuore, cioè parlare con Gesù nella preghiera. (...) Per conoscere una persona, anzitutto la grande persona di Gesù, Dio e uomo, ci vuole anche la ragione, ma, nello stesso tempo, anche il cuore. (...) Quindi, direi questi elementi: ascoltare, rispondere, entrare nella comunità credente, comunione con Cristo nei sacramenti, dove si dà a noi, sia nell'Eucaristia, sia nella Confessione eccetera, e, finalmente, fare, realizzare le parole della fede così che diventino forza della mia vita.

D. Padre Santo come posso trovare la forza per scelte coraggiose, e chi mi può aiutare? "Ecco, cominciamo con questa parola dura per noi: rinunce" - ha detto Benedetto XVI - "Una vita professionale buona non si può raggiungere senza rinunce, senza una preparazione adeguata, che sempre esige una disciplina (...). Proprio anche l'arte di vivere, di essere se stesso, l'arte di essere uomo esige rinunce e le rinunce vere (...)  ci sono indicate nella Parola di Dio e ci aiutano a non cadere - diciamo - nell'abisso della droga, dell'alcool, della schiavitù della sessualità, della schiavitù del denaro, della pigrizia. (...) Riuscire a rinunciare alla tentazione del momento, andare avanti verso il bene crea la vera libertà e fa preziosa la vita. In questo senso, mi sembra, dobbiamo vedere che senza un 'no' a certe cose non cresce il grande 'sì' alla vera vita, come la vediamo nelle figure dei santi".
AC/INCONTRO GIOVANI/...                       VIS 20100326 (710)

PRESIDENTE DEL GUATEMALA RICEVUTO DAL SANTO PADRE

CITTA' DEL VATICANO, 26 MAR. 2010 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico nella tarda mattinata di oggi, il seguente Comunicato:

  "Nella mattinata di oggi, venerdì 26 marzo 2010, il Presidente della Repubblica di Guatemala, S.E. il Signor Álvaro Colom Caballeros, è stato ricevuto in Udienza da Sua Santità Benedetto XVI e, successivamente, si è incontrato con Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, che era accompagnato da S.E. Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

  "Durante i cordiali colloqui, sono state evidenziate le buone relazioni esistenti fra la Chiesa e lo Stato ed il particolare contributo che la Chiesa offre allo sviluppo del Paese. In seguito vi è stato uno scambio di opinioni sulla situazione internazionale, con speciale riferimento alle sfide poste dalla povertà, dalla criminalità organizzata e dall'emigrazione. Nel corso della conversazione si è anche sottolineata l'importanza di promuovere la vita umana, fin dal momento del concepimento, ed il ruolo dell'educazione".
OP/UDIENZA PRESIDENTE/GUATEMALA               VIS 20100326 (170)

DICHIARAZIONE DIRETTORE SALA STAMPA SANTA SEDE

CITTA' DEL VATICANO, 26 MAR. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo il Comunicato emesso nella tarda mattina di oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede:

  "Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., interrogato dai giornalisti a proposito di un nuovo articolo sul New York Times del 26 marzo, con riferimento al periodo in cui il Cardinale Ratzinger era Arcivescovo di Monaco di Baviera, ha rinviato alla smentita pubblicata questa mattina in un Comunicato dell'Arcidiocesi di Monaco che recita:

  "'L'Articolo del New York Times non contiene alcuna nuova informazione oltre a quelle che la Arcidiocesi ha già comunicato sulle conoscenza dell'allora Arcivescovo sulla situazione del sacerdote H".

  "L'Arcidiocesi conferma quindi la sua posizione, secondo cui l'allora Arcivescovo non ha conosciuto la decisine di reinserire il sacerdote H. nell'attività parrocchiale".

  "Essa rifiuta ogni altra versione come mera speculazione".

  "L'allora Vicario Generale, Monsignor Gerhard Grüber ha assunto la piena responsabilità della sua propria ed errata decisione, di reinserire H. nella pastorale parrocchiale".
OP/NEW YORK TIMES/...                           VIS 20100326 (170)

GIORNATA MISSIONARIA: COSTRUIRE COMUNIONE ECCLESIALE

CITTA' DEL VATICANO, 25 MAR. 2010 (VIS). È stato reso pubblico il testo del Messaggio del Santo Padre per la 84a Giornata Missionaria Mondiale, che quest'anno si celebra domenica 24 ottobre sul tema: "La costruzione della comunione ecclesiale è la chiave della missione".

  Di seguito riportiamo estratti del Messaggio:

  "Il mese di ottobre, con la celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale, offre alle Comunità diocesane e parrocchiali, agli Istituti di Vita Consacrata, ai Movimenti Ecclesiali, all'intero Popolo di Dio, l'occasione per rinnovare l'impegno di annunciare il Vangelo e dare alle attività pastorali un più ampio respiro missionario".

  "Una fede adulta, capace di affidarsi totalmente a Dio con atteggiamento filiale, nutrita dalla preghiera, dalla meditazione della Parola di Dio e dallo studio delle verità della fede, è condizione per poter promuovere un umanesimo nuovo, fondato sul Vangelo di Gesù".

  "In una società multietnica che sempre più sperimenta forme di solitudine e di indifferenza preoccupanti, i cristiani devono imparare ad offrire segni di speranza e a divenire fratelli universali, coltivando i grandi ideali che trasformano la storia e, senza false illusioni o inutili paure, impegnarsi a rendere il pianeta la casa di tutti i popoli".

  "La consapevolezza della chiamata ad annunciare il Vangelo stimola non solo ogni singolo fedele, ma tutte le Comunità diocesane e parrocchiali ad un rinnovamento integrale e ad aprirsi sempre più alla cooperazione missionaria tra le Chiese, per promuovere l'annuncio del Vangelo nel cuore di ogni persona, di ogni popolo, cultura, razza, nazionalità, ad ogni latitudine".

  "La comunione ecclesiale nasce dall'incontro con il Figlio di Dio, Gesù Cristo (...)
La Chiesa diventa 'comunione' a partire dall'Eucaristia, in cui Cristo, presente nel pane e nel vino, con il suo sacrificio di amore edifica la Chiesa come suo corpo, unendoci al Dio uno e trino e fra di noi".

  "In questa Giornata Missionaria Mondiale in cui lo sguardo del cuore si dilata sugli immensi spazi della missione, sentiamoci tutti protagonisti dell'impegno della Chiesa di annunciare il Vangelo. La spinta missionaria è sempre stata segno di vitalità per le nostre Chiese (cfr Lett. enc. 'Redemptoris missio', 2) e la loro cooperazione è testimonianza singolare di unità, di fraternità e di solidarietà, che rende credibili annunciatori dell'Amore che salva!".

  "Rinnovo, pertanto, a tutti l'invito alla preghiera e, nonostante le difficoltà economiche, all'impegno dell'aiuto fraterno e concreto a sostegno delle giovani Chiese. Tale gesto di amore e di condivisione, che il servizio prezioso delle Pontificie Opere Missionarie, cui va la mia gratitudine, provvederà a distribuire, sosterrà la formazione di sacerdoti, seminaristi e catechisti nelle più lontane terre di missione e incoraggerà le giovani comunità ecclesiali".

  "A conclusione dell'annuale messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale, desidero esprimere, con particolare affetto, la mia riconoscenza ai missionari e alle missionarie, che testimoniano nei luoghi più lontani e difficili, spesso anche con la vita, l'avvento del Regno di Dio".
MESS/GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE/...           VIS 20100326 (480)

PROGRAMMA VIAGGIO APOSTOLICO IN PORTOGALLO

CITTA' DEL VATICANO, 26 MAR. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo il programma del Viaggio Apostolico di Benedetto XVI in Portogallo - dall'11 al 14 maggio - in occasione del decimo anniversario della Beatificazione di Giacinto e Francesco, i pastorelli di Fatima.

 La partenza è prevista alle 8:50 dell'11 maggio dall'aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino (Roma) e, l'arrivo, all'aeroporto internazionale di Portela (Lisboa), alle 11:00. Dopo la cerimonia di benvenuto al Mosteiro de Jeróminos, il Santo Padre compirà una visita di cortesia al Presidente della Repubblica, Aníbal A. Cavaco Silva, nel Palácio de Belém. Alle 18:15 Benedetto XVI celebrerà la Santa Messa nel Terriero do Paço de Lisboa.

  Alle 10:00 di mercoledì 12 maggio, avrà luogo un Incontro con il mondo della cultura presso il Centro Culturale di Belém e alle 12:00 il Papa incontrerà il Primo Ministro nella Nunziatura Apostolica di Lisboa. Nel pomeriggio il Papa partirà in elicottero per Fatima. Alle 17:30 è in programma una visita alla Cappellina della Apparizioni, alle 18:00 la celebrazione dei Vespri con i sacerdoti, religiosi, seminaristi e diaconi nella Chiesa della Santissima Trinità. Alle 21:30 si svolgerà la Benedizione della Fiaccole sulla Spianata del Santuario di Fatima ed infine la recita del Santo Rosario nella Cappellina della Apparizioni sulla Spianata del Santuario.

  Giovedì 13 maggio, il Papa celebrerà la Santa Messa sulla Spianata del Santuario di Fatima. Alle 13:00 è in programma il pranzo con i Vescovi del Portogallo e con il Seguito Papale nel Grande Refettorio della Casa Nossa Senhora do Carmo di Fatima. Nel pomeriggio avrà luogo un incontro con le organizzazioni della pastorale sociale nella Chiesa della Santissima Trinità e successivamente un incontro con i Vescovi del Portogallo.

  Venerdì 14 maggio il Santo Padre partirà in elicottero dall'Eliporto di Fátima per Porto dove alle 10:15 presiederà una Santa Messa nel Grande Piazzale di Av. Dos Aliados di Porto. Al termine della cerimonia di congedo all'Aeroporto Internazionale di Porto, l'aereo papale ripartirà per Roma dove l'arrivo è previsto alle 18:00.
PV-PORTOGALLO/PROGRAMMA/...                   VIS 20100326 (340)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 26 MAR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

- Il Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.

- Il Signor Albert Edward Ismail Yelda, Ambasciatore della Repubblica d'Iraq, in visita di congedo.
AP/.../...                                    VIS 20100326 (70)

giovedì 25 marzo 2010

VESCOVI SCANDINAVIA: PROMOZIONE NUOVA EVANGELIZZAZIONE

CITTA' DEL VATICANO, 25 MAR. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza i Vescovi dei Paesi Nordici al termine della Visita "ad Limina Apostolorum". Nel suo discorso il Papa ha ricordato che i fedeli della Scandinavia "costituiscono un piccolo gregge, sparso in un'area molto vasta. Molti devono percorrere grandi distanze per trovare una comunità cattolica e prender parte a servizi religiosi. È molto importante che essi si rendano conto che ogni volta che si riuniscono attorno all'altare per il sacrifico eucaristico, partecipano ad un atto della Chiesa universale, in comunione con i cattolici del mondo intero".

  Riferendosi alla celebrazione nel maggio prossimo di un Congresso sulla Famiglia, a Jönköping (Svezia), il Papa ha affermato: "Uno dei più importanti messaggi che il popolo dei Paesi nordici ha bisogno di ascoltare da voi è il ricordare la centralità della famiglia per una vita in una società sana. Purtroppo, negli ultimi anni si è constatato un indebolimento dell'impegno dell'istituzione del matrimonio e della comprensione cristiana della sessualità umana, impegno che per lungo tempo è stato il fondamento dei rapporti personali e sociali della società europea".

  "I bambini" - ha proseguito il Papa - "hanno il diritto di essere concepiti e custoditi nel grembo materno, portati alla luce e allevati nell'ambito del matrimonio. (...) Nelle società con una nobile tradizione di difesa dei diritti di tutti i propri membri, ci si aspetterebbe questo fondamentale diritto dei bambini ai quali sia data priorità su ogni supposto diritto degli adulti di imporre modelli alternativi di vita familiare e certamente su ogni supposto diritto all'aborto. Poiché la famiglia è 'la prima e indispensabile maestra di pace', il più affidabile promotore di coesione sociale e la migliore scuola per le virtù di un buon cittadino, è nell'interesse di tutti, e specialmente dei governi, difendere e promuovere una vita familiare stabile".

  "Nei Paesi nordici, la religione ha un ruolo importante nella formazione della opinione pubblica e nell'influenzare le decisioni su questioni che riguardano il bene comune. Vi esorto, perciò, a continuare a trasmettere alle popolazioni dei vostri rispettivi paesi l'insegnamento della Chiesa su questioni sociali ed etiche" - ha aggiunto il Santo Padre - "Nel vostro gregge, occorre perseguire con vigore la cura pastorale delle famiglie e dei giovani ed avere particolare cura per i molti che hanno sperimentato difficoltà con l'insorgere della recente crisi finanziaria. Occorre dimostrare una doverosa sensibilità alle numerose coppie di coniugi nelle quali solo un coniuge è cattolico".

  "La componente di immigrati fra la popolazione cattolica dei Paesi nordici ha esigenze proprie, ed è importante che la vostra azione pastorale nelle famiglie includa anche loro, in particolare assistendoli nell'integrazione nella società. I vostri paesi sono stati particolarmente generosi verso i rifugiati provenienti dal Medio Oriente, molti dei quali sono cristiani delle Chiese Orientali. (...) Assicuratevi che non manchi il vostro aiuto a questi nuovi membri della vostra comunità ad approfondire la loro conoscenza e comprensione della fede (...);  essi devono essere incoraggiati a non allontanarsi dagli elementi più preziosi della propria cultura, particolarmente la loro fede".

  "I Paesi Nordici" - ha detto ancora il Papa - "sono benedetti dalla presenza di un numero di nuovi movimenti ecclesiastici che portano nuovo dinamismo alla missione della Chiesa. (...) Con grande fiducia nel potere vivo del Vangelo, impegnate le vostre energie" - ha concluso il Pontefice - "nel promuovere una nuova evangelizzazione fra le popolazioni dei vostri territori. Parte integrante di questa missione è la continua attenzione all'attività ecumenica, e mi fa piacere notare le numerose missioni nei quali i cristiani dei Paesi nordici si riuniscono per presentare una testimonianza unita davanti al mondo".
AL/PAESI SCANDINAVI/...                               VIS 20100325 (610)

COMUNICATO RIUNIONE CHIESA CATTOLICA IN CINA

CITTA' DEL VATICANO, 25 MAR. 2010 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico nella tarda mattinata di oggi, il seguente Comunicato:

  "Dal 22 al 24 marzo corrente si è riunita in Vaticano, per la terza volta, la Commissione che il Papa Benedetto XVI ha istituito nel 2007 per studiare le questioni di maggiore importanza, riguardanti la vita della Chiesa cattolica in Cina. In una profonda vicinanza spirituale con tutti i fratelli nella fede che vivono in Cina, i Partecipanti hanno approfondito il tema della formazione umana, intellettuale, spirituale e pastorale dei seminaristi e delle persone consacrate e quello della formazione permanente dei sacerdoti, con una particolare attenzione alla loro spiritualità. Le difficoltà, che si incontrano nel campo della formazione, e le nuove esigenze pastorali, che sono connesse con il compito di evangelizzare una società così dinamica, articolata e complessa com'è quella cinese, rappresentano sfide rilevanti. I Vescovi della Chiesa cattolica in Cina, ai quali vanno riconosciute la piena dignità e la responsabilità di guida delle comunità ecclesiali, sono impegnati in prima persona nell'opera formativa: in unione con loro, si continuerà ad offrire una fraterna collaborazione, nella consapevolezza che la vera formazione cristiana consiste, prima di tutto, nel "conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze" (Lettera ai Filippesi 3, 10)".

  "Alla luce della Lettera del Santo Padre ai cattolici cinesi del 27 maggio 2007, la Commissione ha riflettuto sulla maniera di promuovere l'unità all'interno della Chiesa cattolica in Cina e di superare le difficoltà che questa incontra nei suoi rapporti con la società civile. Si è preso atto con piacere dei passi compiuti in risposta all'invito del Papa ad un'autentica comunione ecclesiale, che non si esprime senza uno sforzo personale di ricerca della verità e di riconciliazione spirituale. Insieme alla consapevolezza che il cammino del perdono e della riconciliazione non potrà compiersi dall'oggi al domani, è emersa la certezza che la Chiesa intera accompagna questo cammino ed eleverà un'insistente preghiera a tale scopo, particolarmente il 24 maggio, dedicato alla memoria liturgica della Beata Vergine Maria, aiuto dei Cristiani, in occasione della Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina È stata anche sottolineata la necessità di compiere con urgenza passi concreti per accrescere e manifestare i legami spirituali tra i Pastori e i fedeli".

  "Nello stesso tempo, i Partecipanti hanno auspicato all'unanimità che tutti i Vescovi in Cina siano sempre più impegnati nel favorire la crescita dell'unità della fede e della vita di tutti i cattolici, evitando quindi di porre gesti (quali, ad esempio, celebrazioni sacramentali, ordinazioni episcopali, partecipazione a riunioni) che contraddicono la comunione con il Papa, che li ha nominati Pastori, e creano difficoltà, a volte angoscianti, in seno alle rispettive comunità ecclesiali".

  "In sintonia con il desiderio, espresso dal Santo Padre nella succitata Lettera, la Commissione rinnova l'auspicio che, nel corso di un dialogo rispettoso e aperto tra la Santa Sede e le Autorità governative, possano essere superate le attuali difficoltà e si pervenga, così, ad una proficua intesa che sarà a vantaggio della comunità cattolica e della convivenza sociale. In questo spirito, i Partecipanti si uniscono a tutti i cattolici in Cina nella costante preghiera perché quei Vescovi e sacerdoti, che da molto tempo sono privati della libertà, possano al più presto esercitare di nuovo il loro ministero episcopale e sacerdotale a favore dei fedeli, affidati alla loro cura pastorale".

  "Nell'incontro avvenuto al termine della Riunione Plenaria, -Sua Santità ha sottolineato la necessità di assicurare, a quanti si preparano al sacerdozio e alla vita consacrata, una solida formazione spirituale, incentrata sull'amicizia con Gesù: essa sarà una garanzia di successo nel campo personale e nel lavoro pastorale. Il Santo Padre ha ribadito il ruolo importante di quanti si occupano della formazione e ha ricordato che esso è uno dei compiti prioritari dei Vescovi. Infine, Egli ha ringraziato i Partecipanti per il loro impegno a favore della Chiesa cattolica in Cina".
OP/RIUNIONE CHIESA CATTOLICA/CINA                   VIS 20100325 (660)

PRESENTAZIONE OSTENSIONE SANTA SINDONE TORINO

CITTA' DEL VATICANO, 25 MAR. 2010 (VIS). Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, il Cardinale Severino Poletto, Arcivescovo di Torino (Italia), Custode Pontificio della Sindone, ha presieduto la Conferenza Stampa di presentazione dell'ostensione della Santa Sindone, che avrà luogo a Torino dal 10 aprile al 23 maggio prossimo, sul tema: "Passio Christi, passio hominis".

  Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Professor Fiorenzo Alfieri, Assessore alla Cultura della Città di Torino, Presidente del Comitato per l'Ostensione solenne della Sindone 2010; il Monsignor Giuseppe Ghiberti, Presidente della Commissione diocesana per la Sindone; l'Ingegner Maurizio Baradello, Direttore generale del Comitato per l'Ostensione.

  Il Cardinale Poletto ha affermato: "È la prima ostensione del nuovo millennio" e i pellegrini che si sono già prenotati sono 1,3 milioni, provenienti da tutto il mondo che "vedranno una Sindone che - nella continuità col passato - ha migliorato la sua visibilità, grazie all'importante intervento di conservazione eseguito nel 2002".

  L'Ostensione del 2010 sarà caratterizzata dalla visita del Santo Padre Benedetto XVI, domenica 2 maggio. "Il Papa si recherà a venerare la Sindone come già il suo predecessore Giovanni Paolo II (24 maggio 1998) e celebrerà la Santa Messa in piazza San Carlo".

  Con il tema dell'ostensione, il Custode Pontificio, Arcivescovo di Torino, ha affermato che "si intende in questo modo sottolineare il forte collegamento esistente tra l'immagine sindonica, impressionante testimonianza della Passione del Signore, e le molteplici sofferenze degli uomini e delle donne di oggi, perché trovino nella Sindone un sicuro riferimento di fede che rinvia alla misericordia di Dio e al servizio verso i fratelli"

 Relativamente agli aspetto logistici, il Cardinale Paletto ha detto che sono oltre 4 mila i volontari che "provvederanno a tutti i servizi di accoglienza dei pellegrini lungo il percorso, all'assistenza sanitaria e per i disabili, all'accoglienza nelle chiese del centro storico dove si terranno celebrazioni liturgiche o dove i pellegrini si recheranno in visita".

  Oltre alle importanti iniziative culturali, tra cui le conferenze del Cardinale Schönborn, Arcivescovo di Vienna (Austria) e dell'Arcivescovo Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, è prevista anche la visita alla Sindone di qualificati rappresentanti del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli e del Patriarcato di Mosca.

  Il Cardinale Poletto ha precisato che "il ricorso a Internet è stato fondamentale per il sistema delle prenotazioni: e però occorre ricordare che l'ostensione della Sindone rimane un'esperienza personale e fisica, un 'venire a vedere' che non può essere sostituito da alcuna 'visita virtuale'".

  Nel sito www.sindone.org, completamente rinnovato per l'ostensione, sono raccolti i testi e le informazioni relativi a tutti gli aspetti dell'organizzazione dell'ostensione.
OP/OSTENSIONE SANTA SINDONE/TORINO                   VIS 20100325 (440)

DICHIARAZIONE SUL "CASO MURPHY" E VESCOVO MAGEE

CITTA' DEL VATICANO, 25 MAR. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo il testo integrale della Dichiarazione rilasciata da Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, al New York Times, il 24 marzo 2010.

  "Il tragico caso di Padre Lawrence Murphy, un sacerdote dell'Arcidiocesi di Milwaukee, ha coinvolto vittime particolarmente vulnerabili che hanno sofferto terribilmente per ciò che egli ha fatto. Abusando sessualmente di bambini affetti da sordità, Padre Murphy ha violato la legge e ancora più importante, la sacra fiducia che le sue vittime avevano riposto in lui".

  "A metà degli anni settanta alcune delle vittime di Padre Murphy denunciarono i suoi abusi alle autorità civili, che a quell'epoca condussero indagini su di lui; tuttavia, secondo le informazioni della stampa, l'indagine fu lasciata cadere. La Congregazione per la Dottrina della Fede non fu informata della questione se non venti anni dopo.

  È stato suggerito che in questo caso esista un rapporto fra l'applicazione di "Crimen sollicitationis" e la mancata denuncia di abusi su minori alle autorità civili. Infatti tale rapporto non c'è. Anzi, contrariamente ad alcune dichiarazioni che sono circolate sulla stampa, né il "Crimen" né il Codice di Diritto Canonico hanno mai proibito la denuncia di abuso su minori all'autorità giudiziaria.

  Negli ultimi anni novanta, dopo più di due decenni dalla denuncia di abuso agli officiali diocesani e alla polizia, fu presentata per la prima volta alla Congregazione per la Dottrina della Fede la questione di come trattare il caso Murphy dal punto di vista canonico. La Congregazione fu informata della questione perché essa riguardava la sollecitazione nel confessionale, che è una violazione del Sacramento della Penitenza. E' importante notare che la questione canonica presentata alla Congregazione non era correlata a nessun potenziale procedimento civile o penale contro Padre Murphy.

  In tali casi, il Codice di Diritto Canonico non prevede punizioni automatiche, ma raccomanda che sia emesso un giudizio non escludendo la più grande punizione ecclesiastica della dimissione dallo stato clericale (cf. Canone 1395, nr. 2). Alla luce dei fatti, cioè che Padre Murphy era anziano e in precarie condizioni di salute, viveva in reclusione e nessuna denuncia di abuso era stata riportata negli ultimi 20 anni, la Congregazione per la Dottrina della Fede suggerì che l'Arcivescovo di Milwaukee considerasse di affrontare la situazione limitando, per esempio, il ministero pubblico di Padre Murphy e richiedendo che Padre Murphy si assumesse la piena responsabilità della gravità dei suoi atti. Padre Murphy morì circa quattro mesi dopo, senza ulteriori incidenti".

  Di seguito riportiamo il Comunicato del Vescovo della Diocesi di Cloyne, Monsignor John Magee:

  "Il 9 marzo 2010 ho presentato al Santo Padre le mie dimissioni quale Vescovo di Cloyne. Sono stato informato oggi che sono state accettate, e nel lasciare il mio incarico, desidero offrire ancora una volta le mie sincere scuse a tutte le persone che hanno subito abusi da sacerdoti della Diocesi di Cloyne durante il mio episcopato e in altri periodi. A coloro nei confronti dei quali ho mancato in qualunque modo, o che ogni mia omissione ha fatto soffrire, chiedo scusa e perdono. Come ho detto la vigilia di Natale 2008 dopo la pubblicazione del Rapporto del Consiglio Nazionale per la Salvaguardia dei Minori nella Chiesa Cattolica in Irlanda, mi assumo la piena responsabilità per le critiche della nostra gestione di questioni contenute in quel rapporto".

  "Il 7 marzo 2009 la Santa Sede ha nominato il Reverendo Dermot Clifford Amministratore Apostolico della Diocesi di Cloyne. La nomina fu in risposta alla richiesta che avevo presentato di essere sollevato dal mio incarico di amministratore della Diocesi così che potessi concentrarmi nella collaborazione con la Commissione Governativa di Inchiesta per le procedure di protezione dei minori nella Diocesi, nella mia capacità di Vescovo di Cloyne. Continuerò ad essere sempre disponibile per la Commissione di Inchiesta".

  "Spero sinceramente che l'opera e le scoperte della Commissione d'Inchiesta siano di aiuto almeno in qualche misura per la guarigione di coloro che hanno subito abusi".

  "Accolgo il fatto che la mia offerta di dimissioni sia stata accettata e ringrazio i sacerdoti, i religiosi e i fedeli della Diocesi per il loro sostegno quando ero Vescovo di Cloyne, e assicuro sempre le mie preghiere per tutti loro".
OP/CASO MURPHY:MAGEE/LOMBARDI                    VIS 20100325 (690)

NUOVI "TESTI FONDAMENTALI" SUL SITO WEB DEL VATICANO

CITTA' DEL VATICANO, 25 MAR. 2010 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico questa mattina un Comunicato relativo alla pubblicazione "on line" degli Atti Ufficiali della Santa Sede e la collezione dei documenti del periodo della Seconda Guerra Mondiale.
 
  "Importanti testi finora disponibili in forma cartacea nelle biblioteche sono ora resi accessibili sul Sito Web ufficiale della Santa Sede, www.vatican.va, nella Sezione 'Testi fondamentali"".

  "Si tratta delle intere collezioni degli 'Acta Sanctae Sedis' (ASS) e 'Acta Apostolicae Sedis' (AAS), cioè gli Atti ufficiali della Santa Sede dal 1865 al 2007, in formato pdf, e della collezione dei 12 volumi degli 'Actes et Documents du Saint-Siège relatifs à la Seconde Guerre Mondiale', pubblicati per volere di Paolo VI a partire dal 1965, curati da una équipe specializzata di quattro storici gesuiti".

  "Questi testi costituiscono una miniera di documentazione d'inestimabile valore che ora è messa gratuitamente a disposizione di tutti gli studiosi e delle persone interessate. Un grande contributo per la ricerca e l'informazione sulla Santa Sede, la sua storia e la sua attività".
OP/PUBBLICAZIONE ATTI SANTA SEDE/...                   VIS 20100325 (190)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 25 MAR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Francisco Javier Errázuriz Ossa, Arcivescovo di Santiago de Chile (Cile), con il Vescovo Alejadro Goió Karmelic (Cile), di Rancagua, Presidente delle Conferenza Episcopale del Cile.

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale dei Paesi Scandinavi, in Visita "Ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Markus Bernt Eidsvig, C.R.S.A., di Oslo (Norvegia); Amministratore Apostolico della Prelatura territoriale di Trondheim, con il Vescovo emerito Gerhard Schwenzer, SS.CC..

-    Il Vescovo Berislav Grgic, Prelato della Prelatura territoriale di Trombo (Norvegia).

-    Il Vescovo Anders Arborelius, O.C.D., di Stockholm (Svezia).

  Nella giornata di ieri il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia.
AP:AL/.../...                                                VIS 20100325 (120)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 25 MAR. 2010 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Kwangju (Corea), presentata dall'Arcivescovo Andreas Choi Chang-mou, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico. Gli succede l'Arcivescovo Hyginus Kim Hee-joong, Coadiutore della medesima Arcidiocesi.

- Ha nominato il Reverendo Jean de Dieu Raoelison, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Antananarivo (superficie;: 12.500; popolazione: 3.100.000; cattolici: 863.521; sacerdoti: 345; religiosi: 2.295), Madagascar. Il Vescovo eletto è nato a Arivonimamo (Madagascar), nel 1963 ed è stato ordinato sacerdote nel 1996. È stato finora Professore di Teologia nel Seminario Maggiore Regionale di Faliarivo (Madagascar) e Segretario della Conferenza Episcopale Malgascia.
RE:NEA/.../CHANG-MOU-RAOELISON                       VIS 20100325 (120)

mercoledì 24 marzo 2010

SANT'ALBERTO MAGNO: NON OPPOSIZIONE TRA FEDE E SCIENZA

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAR. 2010 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi per l'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, a Sant'Alberto Magno "uno dei più grandi maestri della teologia medioevale".

  "Nacque in Germania all'inizio del XIII secolo" - ha ricordato il Papa - "Si dedicò allo studio delle cosiddette 'arti liberali': grammatica, retorica, dialettica, aritmetica, geometria, astronomia e musica, cioè della cultura generale, manifestando quel tipico interesse per le scienze naturali, che sarebbe diventato ben presto il campo prediletto della sua specializzazione".

  "Durante il soggiorno a Padova, frequentò la chiesa dei Domenicani, ai quali poi si unì con la professione dei voti religiosi. (...) Le brillanti qualità intellettuali gli permisero di perfezionare lo studio della teologia nell'università più celebre dell'epoca, quella di Parigi. (...) Nel 1248 fu incaricato di aprire uno studio teologico a Colonia (...). Da Parigi portò con sé a Colonia un allievo eccezionale, Tommaso d'Aquino. (...) Le sue doti non sfuggirono al Papa di quell'epoca, Alessandro IV, che volle Alberto per un certo tempo accanto a sé ad Anagni (...) a Roma stessa e a Viterbo, per avvalersi della sua consulenza teologica. Lo stesso Sommo Pontefice lo nominò Vescovo di Ratisbona".

  Sant'Alberto, ha proseguito il Papa, "si prodigò durante lo svolgimento del II Concilio di Lione, nel 1274, convocato dal Papa Gregorio X per favorire l'unione tra la Chiesa latina e quella greca, dopo la separazione del grande scisma d'Oriente del 1054; egli chiarì il pensiero di Tommaso d'Aquino, che era stato oggetto di obiezioni e persino di condanne del tutto ingiustificate".

  "Morì nella cella del suo convento della Santa Croce a Colonia nel 1280 (...) La Chiesa lo propose al culto dei fedeli con la beatificazione, nel 1622, e con la canonizzazione, nel 1931, quando il Papa Pio XI lo proclamò Dottore della Chiesa. Si trattava di un riconoscimento indubbiamente appropriato a questo grande uomo di Dio e insigne studioso non solo delle verità della fede, ma di moltissimi altri settori del sapere. (...) Per questo motivo il Papa Pio XII lo nominò patrono dei cultori delle scienze naturali ed è chiamato anche "Doctor universalis" proprio per la vastità dei suoi interessi e del suo sapere".

  "Soprattutto, sant'Alberto mostra che tra fede e scienza non vi è opposizione" e "ci ricorda che tra scienza e fede c'è amicizia, e che gli uomini di scienza possono percorrere, attraverso la loro vocazione allo studio della natura, un autentico e affascinante percorso di santità".

  "Alberto Magno" - ha sottolineato il Pontefice - "ha aperto la porta alla ricezione completa della filosofia di Aristotele nella filosofia e teologia medievale, una ricezione elaborata poi in modo definitivo da San Tomaso. Questa ricezione di una filosofia, diciamo, pagana pre-cristiana fu un'autentica rivoluzione culturale per quel tempo. Eppure, molti pensatori cristiani temevano la filosofia di Aristotele, la filosofia non cristiana (...) soprattutto perché essa, presentata dai suoi commentatori arabi, era stata interpretata in modo da apparire, almeno in alcuni punti, come del tutto inconciliabile con la fede cristiana. Si poneva cioè un dilemma: fede e ragione sono in contrasto tra loro o no?".

  "Sta qui uno dei grandi meriti di sant'Alberto" - ha sottolineato il Papa - "con rigore scientifico studiò le opere di Aristotele, convinto di tutto ciò che è realmente razionale è compatibile con la fede rivelata e le Sacre Scritture".

  "Sant'Alberto Magno fu capace di comunicare questi concetti in modo semplice e comprensibile. Autentico figlio di san Domenico, predicava volentieri al popolo di Dio, che rimaneva conquistato dalla sua parola e dall'esempio della sua vita".

  "Cari fratelli e sorelle, preghiamo il Signore perché non vengano mai a mancare nella santa Chiesa teologi dotti, pii e sapienti come sant'Alberto Magno" - ha concluso il Pontefice - "e aiuti ciascuno di noi a fare propria la 'formula della santità' che egli seguì nella sua vita: 'Volere tutto ciò che io voglio per la gloria di Dio, come Dio vuole per la sua gloria tutto ciò che Egli vuole', conformarsi cioè sempre alla volontà di Dio per volere e fare tutto solo e sempre per la Sua gloria".
AG/.../SANT'ALBERTO MAGNO                           VIS 20100324 (710)

SALVAGUARDARE VITA CONCEPIMENTO FINO MORTE NATURALE

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAR. 2010 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, il Papa ha rivolto parole di saluto al Cardinale Francisco Javier Errázuriz Ossa, Arcivescovo di Santiago del Cile, al Monsignor Alejandro Goci Karmelic, Presidente della Conferenza Episcopale Cilena, con una Delegazione venuta per ricevere una immagine della Vergine del Carmelo. "La benedico" - ha detto il Papa - "come segno di affetto ai figli di questo Paese, che celebra il suo bicentenario, e che li accompagnerà in questi momenti di difficoltà dopo il recente terremoto".

  Rivolgendosi ai pellegrini polacchi il Santo Padre ha ricordato che domani è la Solennità dell'Annunciazione del Signore. "In Polonia" - ha detto il Papa - "essa è celebrata anche come Giornata della Sacralità della Vita. Il mistero dell'Incarnazione svela il particolare valore e la dignità della vita umana. Dio ci ha dato questo dono e lo ha santificato, quando il Figlio si è fatto uomo ed è nato da Maria. Bisogna salvaguardare questo dono dal concepimento fino alla morte naturale. Con tutto il cuore mi unisco a coloro che intraprendono diverse iniziative a favore del rispetto per la vita e per la promozione della nuova sensibilità sociale".
AG/CILE:VITA/...                                   VIS 20100324 (210)

GIOVANI: IMPARARE AD AMARE TEMA CENTRALE VITA CRISTIANA

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha indirizzato un Messaggio al Cardinale Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, il Dicastero che ha organizzato il X Forum Internazionale dei Giovani, tenutosi in questi giorni a Rocca di Papa (Italia), al quale hanno partecipato Delegati di Conferenze Episcopali e Rappresentanti di Movimenti, Associazioni e Comunità internazionali.

  "'Imparare ad amare': questo tema è centrale nella fede e nella vita cristiana" - sottolinea il Papa - "Il punto di partenza di ogni riflessione sull'amore è il mistero stesso di Dio, poiché il cuore della rivelazione cristiana è questo 'Deus caritas est'. Cristo, nella sua Passione, nel Suo dono totale, ci ha rivelato il volto di Dio che è Amore".

  "Per il fatto stesso che Dio è amore e l'uomo è sua immagine, comprendiamo l'identità profonda della persona, la sua vocazione all'amore. L'uomo è fatto per amare; la sua vita è pienamente realizzata solo se è vissuta nell'amore".

  "La vocazione all'amore prende forme differenti a seconda degli stati di vita" - spiega il Pontefice - "In quest'Anno Sacerdotale, mi piace ricordare le parole del Santo Curato d'Ars: 'Il Sacerdozio è l'amore del cuore di Gesù'. (...) Le persone consacrate nel celibato sono anche un segno eloquente dell'amore di Dio per il mondo e della vocazione ad amare Dio sopra ogni cosa".

  "Vorrei inoltre esortare i giovani delegati a scoprire la grandezza e la bellezza del Matrimonio" - scrive ancora il Pontefice - "Mediante il Sacramento del Matrimonio, gli sposi sono uniti da Dio e con la loro relazione manifestano l'amore di Cristo, che ha dato la sua vita per la salvezza del mondo. In un contesto culturale in cui molte persone considerano il Matrimonio come un contratto a tempo che si può infrangere, è di vitale importanza comprendere che il vero amore è fedele, dono di sé definitivo. Poiché Cristo consacra l'amore degli sposi cristiani e si impegna con loro, questa fedeltà non solo è possibile, ma è la via per entrare in una carità sempre più grande".

  Infine Benedetto XVI auspica che il Forum sia "uno stimolo per tutti i giovani delegati a farsi testimoni presso i loro coetanei di ciò che hanno visto e ascoltato. Si tratta di una vera e propria responsabilità, per la quale la Chiesa conta su di loro. Essi hanno un ruolo importante da svolgere nell'evangelizzazione dei giovani dei loro Paesi, affinché rispondano con gioia e fedeltà al comandamento di Cristo: 'che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi'".
MESS/FORUM INTERNAZIONALE GIOVANI/RYLKO           VIS 20100324 (430)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAR. 2010 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Cloyne (Irlanda), presentata dal Vescovo John Magee, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Padre Francisco Lerma Martínez, I.M.C., Vescovo della Diocesi di Gurué (superficie: 42.451; popolazione: 1.150.000; cattolici: 259.500; sacerdoti: 46; religiosi: 13), Mozambico. Il Vescovo eletto è nato nel 1944 a El Palmar (Spagna). Ha emesso la professione perpetua nell'Istituto Missioni Consolata nel 1969 ed è stato ordinato sacerdote nello stesso anno. È stato finora Superiore Provinciale della Regione Mozambicana dell'Istituto Missioni Consolata.
RE:NER/.../MAGEE:LERMA MARTÍNEZ                       VIS 20100324 (110)

martedì 23 marzo 2010

MESSA NEL QUINTO ANNIVERSARIO MORTE DI GIOVANNI PAOLO II

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAR. 2010 (VIS). Il 29 marzo prossimo, Lunedì della Settimana Santa, il Santo Padre Benedetto XVI presiederà alle 18:00, nella Basilica Vaticana, la Santa Messa nel quinto anniversario della morte (2 aprile 2005) del Venerabile Servo di Dio Giovanni Paolo II.
OCL/MESSA GIOVANNI PAOLO II/...                                 VIS 20100323 (60)

INIZIO DOMANI FORUM INTERNAZIONALE GIOVANI

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAR. 2010 (VIS). Come ogni tre anni, il Pontificio Consiglio per i Laici ha organizzato, dal 24 al 28 marzo, il Forum Internazionale dei giovani, che quest'anno si svolgerà a Rocca di Papa, nei pressi di Roma, con la partecipazione di circa trecento giovani, Delegati delle Conferenze Episcopali e dei principali movimenti e associazioni internazionali di novanta paesi.

  Il tema scelto dal Dicastero per il X Forum Internazionale è "Imparare ad amare", con l'obiettivo, come precisa un Comunicato del Pontificio Consiglio, di realizzare un percorso di riflessione sull'amore umano, nelle sue diverse dimensioni, come vocazione, matrimonio, sessualità, famiglia, vita consacrata e sacerdozio. Sono in programma conferenze, tavole rotonde, testimonianze e gruppi di lavoro.

  Giovedì 25 marzo, i Delegati assisteranno all'incontro del Papa con i giovani di Roma e del Lazio, nel corso del quale si commemorerà il XXV anniversario della Giornata Mondiale della Gioventù.

  I lavori di questi giorni si concluderanno con la Messa che il Santo Padre Benedetto XVI celebrerà la Domenica delle Palme, 28 marzo, in Piazza San Pietro, alla quale tradizionalmente partecipano migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo.
CON-L/FORUM INTERNAZIONALE GIOVANI                   VIS 20100323 (200)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Charles Kasonde, Vescovo della Diocesi di Solwezi (superficie: 88.300; popolazione: 750.000; cattolici: 80.000; sacerdoti: 40; religiosi: 51), Zambia. Il Vescovo eletto è nato nel 1968 a Kalulushi (Zambia), ed è stato ordinato sacerdote nel 2001. È stato finora Direttore dell'Ufficio Nazionale per la Pastorale e Vice-Segretario Generale della Conferenza Episcopale di Zambia.
NER/.../KASONDE                                     VIS 20100323 (70)

IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAR. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli mancati nelle ultime settimane:

- Il Cardinale Armand Gaétan Razafindratandra, Arcivescovo emerito di Antananarivo (Madagascar), il 9 gennaio, all'età di 84 anni.

- Il Vescovo Christopher Shaman Abba, di Yola (Nigeria), il 10 gennaio, all'età di 74 anni.

- Il Vescovo Roger-Émile Aubry, C.S.S.R., già Vicario Apostolico di Reyes (Bolivia), il 17 febbraio, all'età di 86 anni.

- Il Vescovo Juan Angel Belda Dardiña, emerito di León (Spagna), il 22 febbraio, all'età di 83 anni.

- L'Arcivescovo Lawrence Aloysius Burke, S.I., emerito di Kingston in Jamaica, il 24 gennaio, all'età di 77 anni.

- Il Vescovo José Eugênio Corrêa, emerito di Caratinga (Brasile), il 28 gennaio, all'età di 95 anni.

- Il Vescovo Alfredo Mario Espósito Castro, C.M.F., emerito di Zárate-Campana (Argentina), il 1° gennaio, all'età di 82 anni.

- Il Vescovo Ignatius P. Lobo, emerito di Belgaum (India), il 17 febbraio, all'età di 90 anni.

- Il Vescovo John Bernard McDowell, già Ausiliare di Pittsburgh (Stati Uniti d'America), il 25 febbraio, all'età di 88 anni.

- L'Arcivescovo Joseph Serge Miot, di Port-Au-Prince (Haïti), il 12 gennaio, all'età di 63 anni.

- Il Vescovo John Francis Moore, S.M.A., di Bauchi (Nigeria), il 20 gennaio, all'età di 68 anni.

- Il Vescovo Rafael Muñoz Núñez, emerito di Aguascalientes (Messico), il 19 febbraio, all'età di 85 anni.

- Il Vescovo Donald Edmond Pelotte, S.S.S., emerito di Gallup (Stati Uniti d'America), il 7 gennaio, all'età di 64 anni.

- L'Arcivescovo Ivan Prendja, di Zadar (Croazia), il 25 gennaio, all'età di 70 anni.

- Il Vescovo Joseph Ignace Randrianasolo, emerito di Mahajanga (Madagascar), il 4 febbraio, all'età di 62 anni.

- Il Vescovo Josephus Tethool, M.S.C., già Ausiliare di Ammoina (Indonesia), il 18 gennaio, all'età di 75 anni.

- L'Arcivescovo Paul Verdzekov, emerito di Bamenda (Camerun), il 26 gennaio, all'età di 79 anni.

- Il Vescovo Antonio Vilaplana Molina, emerito di León (Spagna), il 14 gennaio, all'età di 83 anni.
.../DEFUNTI/...                                   VIS 20100323 (340)

lunedì 22 marzo 2010

CONCERTO IN ONORE DEL PAPA PER IL SUO ONOMASTICO


CITTA' DEL VATICANO, 20 MAR. 2010 (VIS). Nel pomeriggio di ieri Papa Benedetto XVI ha assistito nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico a un concerto in suo onore in occasione del suo onomastico.

  Il Quartetto d'archi Henschel e la mezzosoprano Susanne Kelling hanno interpretato "Le sette ultime parole di Cristo sulla Croce" di Joseph Haydn nella nuova versione della "Passione" di Haydn di José Peris Lacasa, organista onorario della Cappella del Palazzo Reale di  Madrid.

  Al termine del concerto il Santo Padre ha pronunciato un breve discorso nel quale si è congratulato con gli interpreti ed ha elogiato la "bellezza austera" della composizione "degna della solennità di San Giuseppe" che "ci predispone a vivere il Mistero centrale della fede cristiana".

  Nell'opera di Haydn è "nascosta una legge universale dell'espressione artistica: il saper comunicare una bellezza, che è anche un bene e una verità, attraverso un mezzo sensibile (...). A ben vedere, è la stessa legge che ha seguito Dio per comunicare a noi se stesso e il suo amore: si è incarnato nella nostra carne umana e ha realizzato il massimo capolavoro dell'intera creazione: 'l'unico mediatore tra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù".

  "Più è 'dura' la materia, più sono stretti i vincoli dell'espressione, e maggiormente risalta il genio dell'artista. Così sulla 'dura' croce Dio ha pronunciato in  Cristo la Parola d'amore più bella e più vera, che è Gesù nel suo donarsi pieno e definitivo".

  "Questo vincolarsi alla storia, alla carne" - ha concluso Benedetto XVI - "è segno per eccellenza di fedeltà, di un amore talmente libero da non avere paura di legarsi per sempre, di esprimere l'infinito nel finito, il tutto nel frammento. Questa legge, che è la legge dell'amore, è anche la legge dell'arte nelle sue espressioni più alte".
AC-CONCERTO:ESPRESSIONE ARTISTICA...                       VIS 20100322 (310)

SACERDOTI: COSCIENZA RINNOVATA DONAZIONE TOTALE CRISTO

CITTA' DEL VATICANO, 20 MAR. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i Presuli della Conferenza dei Vescovi del Burkina Faso e del Niger al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

  In merito ai frutti dell'evangelizzazione nei due Paesi, il Papa ha incoraggiato i Presuli con queste parole: "Che un nuovo slancio missionario animi le vostre comunità, affinché il messaggio evangelico sia pienamente accolto e fedelmente vissuto! La fede ha sempre bisogno di consolidare le sue radici per non ritornare a pratiche antiche o incompatibili con la sequela di Cristo e per resistere agli appelli di un mondo alle volte ostile all'ideale evangelico. Apprezzo l'impegno profuso da molti anni per una sana inculturazione della fede".

  Benedetto XVI ha espresso la sua gioia per l'impegno della Chiesa nelle diocesi del Burkina Faso e del Niger nella "lotta contro i mali che impediscono alle popolazioni di raggiungere un autentico sviluppo. Le inondazioni del settembre scorso sono state occasione per promuovere la solidarietà verso tutti e in particolare verso i più bisognosi. Questa solidarietà radicata nell'amore di Dio deve essere un impegno permanente della comunità ecclesiale: i vostri fedeli l'hanno generosamente espressa verso le vittime del recente sisma che ha colpito Haïti".

  Nel ricordare l'Anno Sacerdotale, il Papa ha affermato che esso "contribuisce a valorizzare la grandezza del sacerdozio e a promuovere un rinnovamento interiore nella vita dei sacerdoti, affinché il loro ministero sia sempre più intenso e fecondo". In merito il Papa ha segnalato che "è necessario assicurare al sacerdote una solida formazione, non solamente quando si prepara all'ordinazione, ma lungo tutto il suo ministero. È in effetti indispensabile che il sacerdote abbia il tempo di approfondire la propria vita sacerdotale al fine di evitare di cadere nell'attivismo. Che l'esempio di San Jean-Marie Vianney susciti nel cuore dei vostri sacerdoti (...) una coscienza rinnovata della loro donazione totale a Cristo e alla Chiesa (...) Possa il loro esempio far nascere numerose vocazioni sacerdotali!".

  "I catechisti sono i collaboratori indispensabili dei sacerdoti nell'annuncio del Vangelo" - ha sottolineato il Pontefice, esortandoli nella loro missione evangelizzatrice e ribadendo che i laici hanno bisogno di essere formati per "assumere delle responsabilità nella Chiesa e nella società, per esser autentici testimoni del Vangelo. Vi invito a riservare speciale attenzione alle elite politiche e intellettuali dei vostri Paesi, che spesso si confrontano con ideologie opposte ad una concezione cristiana dell'uomo e della società".

  "Date ai giovani, spesso pieni di generosità, la gioia di andare incontro a Cristo!" - ha esclamato il Pontefice - "Il rafforzamento delle cappellanie scolastiche ed universitarie li aiuterà a trovare in Lui la Luce capace di guidarli lungo la vita e di donare loro il vero senso dell'amore umano".

  Il Santo Padre ha concluso il suo discorso sottolineando "Il buon clima che esiste abitualmente fra le relazioni interreligiose" ed ha auspicato che "i legami che uniscono cristiani e musulmani continuino a rafforzarsi al fine di far progredire la pace e la giustizia e promuovere il bene comune rigettando ogni tentazione di violenza o di intolleranza".
AL/.../BURKINA FASO:NIGER                           VIS 20100322 (510)

RIUNIONE COMMISSIONE CHIESA CATTOLICA IN CINA

CITTA' DEL VATICANO, 20 MAR. 2010 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico nel pomeriggio di oggi il seguente Comunicato:

  "Dal 22 al 24 marzo corrente si riunirà, in Vaticano, la Commissione che il Papa Benedetto XVI ha istituito nel 2007 per studiare le questioni di maggiore importanza, relative alla vita della Chiesa cattolica in Cina. Fanno parte di detta Commissione i Superiori dei Dicasteri della Curia Romana, che sono competenti in materia, e alcuni rappresentanti dell'Episcopato cinese e di congregazioni religiose".

  "La prima riunione plenaria, svoltasi nei giorni 10-12 marzo 2008, ebbe, come tema, la Lettera che il Santo Padre Benedetto XVI aveva indirizzato ai cattolici cinesi il 27 maggio 2007. Durante i lavori fu esaminata l'accoglienza, che era stata riservata al medesimo Documento pontificio all'interno e al di fuori della Cina. Si fece anche una riflessione sui principi teologici, ispiratori della Lettera, al fine di cogliere le prospettive che da essi nascono per la comunità cattolica in Cina".

  "Nella seconda riunione plenaria (30 marzo-1º aprile 2009) si prese in esame il tema della formazione umana, intellettuale, spirituale e pastorale dei seminaristi e delle persone consacrate, nonché quello della formazione permanente dei sacerdoti".

  "Nella prossima riunione plenaria si continuerà ad approfondire il predetto tema della formazione, affinché in Cina, come nel resto del mondo, l'opera dei sacerdoti e delle persone consacrate aiuti la Chiesa ad incarnare il Vangelo e a darne testimonianza, anche di fronte alle sfide poste dall'evoluzione delle condizioni sociali e culturali".
OP/COMMISSIONE CHIESA CINA/...                       VIS 20100322 (260)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 20 MAR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Dominic Kimengich, Vescovo Ausiliare delle Diocesi di Lodwar (superficie: 77.000; popolazione: 540.000; cattolici: 69.145; sacerdoti: 49; religiosi: 95), Kenya. Il Vescovo eletto è nato nel 1961 a Kituro  (Kenya) ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. È stato finora Vicario del Tribunale Diocesano di Nakuru (Kenya).

Venerdì 19 marzo il Santo Padre:

- Ha nominato il Padre Vilson  Basso, S.C.J., Vescovo della Diocesi di Caxias do Maranhão (superficie: 34.449; popolazione: 762.450; cattolici: 735.220; sacerdoti: 29; religiosi: 47; diaconi permanenti: 2), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1960 a
Cinquentenário Tuparendi (Brasile), ha emesso la Professione Perpetua nella Congregazione del Sacro Cuore di Gesù (Dehoniani) ed è stato ordinato sacerdote nel 1985. Finora Formatore della Congregazione del Sacro Cuore di Gesù a Cagayan de Oro City, nelle Filippine, succede al Vescovo Luis D'Andrea, O.F.M.Cap., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha elevato alla dignità di Arcivescovo "ad personam" il Vescovo Joan Enric Vives Sicilia, di Urgell (Spagna) e Coprincipe di Andorra. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1949 a Barcelona (Spagna), è stato ordinato sacerdote nel 1974 ed ha ricevutola consacrazione episcopale nel 1993.
NER:RE:NA/.../                                                   VIS 20100322 (230)

ANGELUS: LA GIUSTIZIA PIÙ GRANDE È QUELLA DELL'AMORE

CITTA' DEL VATICANO, 21 MAR. 2010 (VIS). Oggi, V Domenica di Quaresima, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  Nel commentare l'episodio evangelico della liturgia domenicale narrato da San Giovanni, nel quale Gesù salva una donna adultera dalla condanna a morte, il Papa ha detto: "La scena è carica di drammaticità: dalle parole di Gesù dipende la vita di quella persona, ma anche la sua stessa vita. Gli accusatori ipocriti, infatti, fingono di affidargli il giudizio, mentre in realtà è proprio Lui che vogliono accusare e giudicare. Gesù, invece, è 'pieno di grazia e di verità': Egli sa che cosa c'è nel cuore di ogni uomo, vuole condannare il peccato, ma salvare il peccatore, e smascherare l'ipocrisia".

  "L'evangelista" - ha proseguito il Santo Padre - "dà risalto ad un particolare: mentre gli accusatori lo interrogano con insistenza, Gesù si china e si mette a scrivere col dito per terra. Osserva sant'Agostino che quel gesto mostra Cristo come il legislatore divino: infatti, Dio scrisse la legge col suo dito sulle tavole di pietra. Gesù dunque è il Legislatore, è la Giustizia in persona. E qual è la sua sentenza? 'Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei'. Queste parole sono piene della forza disarmante della verità, che abbatte il muro dell'ipocrisia e apre le coscienze ad una giustizia più grande, quella dell'amore, in cui consiste il pieno compimento di ogni precetto".

  "Gesù, assolvendo la donna dal suo peccato, la introduce in una nuova vita, orientata al bene: 'Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più'. (...) Dio desidera per noi soltanto il bene e la vita; Egli provvede alla salute della nostra anima per mezzo dei suoi ministri, liberandoci dal male col Sacramento della Riconciliazione, affinché nessuno vada perduto, ma tutti abbiano modo di convertirsi".

  "In questo Anno Sacerdotale, desidero esortare i Pastori ad imitare il santo Curato d'Ars nel ministero del Perdono sacramentale, affinché i fedeli ne riscoprano il significato e la bellezza, e siano risanati dall'amore misericordioso di Dio, il quale 'si spinge fino a dimenticare volontariamente il peccato, pur di perdonarci'. Cari amici" - ha concluso il Santo Padre -  impariamo dal Signore Gesù a non giudicare e a non condannare il prossimo. Impariamo ad essere intransigenti con il peccato - a partire dal nostro! - e indulgenti con le persone".
ANG/IPOCRISIA:PERDONO DIVINO/...                       VIS 20100322 (430)

CELEBRAZIONI SETTIMANA SANTA PRESIEDUTE DAL SANTO PADRE

CITTA' DEL VATICANO, 22 MAR. 2010 (VIS). Questa mattina, l'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha reso pubblico il calendario delle celebrazioni della Settimana Santa 2010 presiedute dal Santo Padre Benedetto XVI.

- Domenica 28 marzo: Domenica delle Palme e della Passione del Signore. XXV Giornata Mondiale della Gioventù sul tema: "Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?" (Mc 10,17). Alle 9:30, in Piazza San Pietro, Benedizione delle palme e degli ulivi, Processione e Santa Messa della Passione del Signore.

- Giovedì 1 aprile: Giovedì Santo. Alle 9:30, nella Basilica Vaticana, Santa Messa del Crisma. Alle 17:30, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, inizio del Triduo pasquale. Santa Messa nella Cena del Signore. La colletta sarà devoluta per la ricostruzione del Seminario di Port-au-Prince in Haïti

- Venerdì 2 aprile: Venerdì Santo. Alle 17:00, nella Basilica Vaticana, Celebrazione della Passione del Signore. Alle 21:15 Via Crucis al Colosseo.

- Sabato 3 aprile: Sabato Santo. Alle 21:00, nella Basilica Vaticana, Veglia Pasquale della Notte Santa.

- Domenica 4 aprile: Domenica di Pasqua. Alle 10:15, in Piazza San Pietro, Santa Messa del giorno. Alle 12:00, dalla loggia centrale della Basilica, Benedizione "Urbi et Orbi".
OCL/CELEBRAZIONI SETTIMANA SANTA/...                    VIS 20100322 (200)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 22 MAR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

-    Il Vescovo Thomas Kaboré, di Kaya (Burkina Faso), in Visita "ad Limina Apostolorum".

-    Il Vescovo Ambroise Ouédraogo, di Maradi (Niger), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale della Scandinavia in Visita "ad Limina Apostolorum":

-    Il Vescovo Czeslaw Kozon, di Kobenhavn (Danimarca).

-    Il Vescovo Teemu Sippo, S.C.I., di Helsinki (Finlandia).

-    Il Vescovo Pierre Bürcher, di Reykjavík (Islanda).

  Sabato 20 marzo il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale di Burkina Faso-Niger, in Visita "ad Limina Apostolorum":

-    Il Vescovo Joseph Sama, di Nouna.

-    L'Arcivescovo Séraphin François Rouamba, di Koupéla.

-    Il Vescovo Joachim Ouédraogo, di Dori.

-    Il Vescovo Paul Yembuado Ouédraogo, di Fada N'Gourma.

    - L'Arcivescovo Michel Christian Cartatéguy, S.M.A., di Niamey (Niger).

- L'Arcivescovo Piero Pioppo, Nunzio Apostolico in Camerun e in Guinea Equatoriale, con i Familiari.

- L'Arcivescovo Novatus Rugambwa, Nunzio Apostolico in Angola e São Tomé e Príncipe, con i Familiari.

- L'Arcivescovo Eugene Martin Nugent, Nunzio Apostolico in Madagascar e Delegato Apostolico nelle Isole Comore, con funzioni di Delegato Apostolico in Riunione; Nunzio Apostolico in Maurizio  e nelle Seychelles, con i Familiari.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AL:AP/.../...                                       VIS 20100322 (150)

sabato 20 marzo 2010

SOMMARIO LETTERA PASTORALE DEL PAPA AI FEDELI IRLANDESI

CITTA' DEL VATICANO, 20 MAR. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo un sommario delle Lettera Pastorale del Santo Padre Benedetto XVI ai fedeli irlandesi, resa pubblica questa mattina.
 
  "Il Papa ha indirizzato una Lettera Pastorale a tutti i Cattolici dell'Irlanda per esprimere lo sgomento per gli abusi sessuali commessi sui giovani da parte di esponenti della Chiesa e per il modo in cui essi furono affrontati dai vescovi irlandesi e dai superiori religiosi. Egli chiede che la Lettera sia letta con attenzione nella sua interezza. Il Santo Padre parla della sua vicinanza nella preghiera a tutta la comunità cattolica irlandese in questo tempo pieno di amarezza e propone un cammino di risanamento, di rinnovamento e di riparazione".  "Chiede loro di ricordarsi della roccia da cui sono stati tagliati (cfr Is 51, 1), e in particolare del bel contributo che i missionari irlandesi apportarono alla civilizzazione dell'Europa e alla diffusione del cristianesimo in ogni continente. Negli ultimi anni si sono verificate molte sfide alla fede in Irlanda, al sopraggiungere di un rapido cambiamento sociale e di un declino nell'attaccamento a tradizionali pratiche devozionali e sacramentali. Questo è il contesto all'interno del quale si deve comprendere il modo con cui la Chiesa ha affrontato il problema dell'abuso sessuale dei ragazzi".

  "Molti sono i fattori che hanno originato il problema: una insufficiente formazione morale e spirituale nei seminari e nei noviziati, una tendenza nella società a favorire il clero e altre figure in autorità, una preoccupazione fuori luogo per il buon nome della Chiesa e per evitare gli scandali hanno portato alla mancata applicazione, quando necessarie, delle pene canoniche che erano in vigore. Solo esaminando con attenzione i molti elementi che diedero origine alla crisi è possibile identificarne con precisione le cause e trovare rimedi efficaci".

  "Durante la loro Visita "ad Limina" a Roma nel 2006 il Papa ha esortato i vescovi irlandesi a "stabilire la verità di ciò che è accaduto in passato, prendere tutte le misure atte ad evitare che si ripeta in futuro, assicurare che i principi di giustizia vengano pienamente rispettati e, soprattutto, guarire le vittime e tutti coloro che sono colpiti da questi crimini abnormi". Da quel momento egli ha voluto incontrare vittime in più di una occasione, ascoltando le loro vicende, pregando con loro e per loro, ed è pronto a farlo di nuovo in futuro. Nel febbraio 2010 ha chiamato a Roma i vescovi irlandesi per  esaminare con loro le misure che stanno prendendo per porre rimedio al problema, con particolare riferimento alle procedure e ai protocolli ora in vigore per assicurare la tutela dei ragazzi negli ambienti ecclesiali e per rispondere con prontezza e con giustizia alle denunce di abusi. In questa Lettera Pastorale egli parla direttamente a una serie di gruppi all'interno della comunità cattolica irlandese, alla luce della situazione che si è creata".

  "Rivolgendosi in primo luogo alle vittime di abuso, egli prende atto del tremendo tradimento del quale hanno sofferto e dice loro quanto egli è dispiaciuto per ciò che hanno sopportato. Riconosce come in molti casi nessuno era disposto ad ascoltarli quando trovavano il coraggio di parlare di quanto era accaduto. Si rende conto di come coloro che dimoravano in convitti dovevano essersi sentiti, rendendosi conto che non avevano modo di sfuggire alle loro sofferenze. Pur riconoscendo quanto deve risultare difficile per molti di loro perdonare o riconciliarsi con la Chiesa, li esorta a non perdere la speranza. Gesù Cristo, lui stesso vittima di ingiuste sofferenze, comprende gli abissi della loro pena e il perdurare del suo effetto sulle loro vite e sulle loro relazioni. Ciononostante proprio le sue ferite, trasformate dalle sue sofferenze redentrici, sono i mezzi attraverso i quali il potere del male viene infranto e noi rinasciamo alla vita e alla speranza. Il Papa esorta le vittime a cercare nella Chiesa l'opportunità di incontrare Gesù Cristo e di trovare risanamento e riconciliazione riscoprendo l'infinito amore che Cristo ha per ciascuno di essi".

  "Nelle sue parole ai sacerdoti e ai religiosi che hanno commesso abusi sui giovani, il Papa ricorda loro che devono rispondere davanti a Dio e a tribunali debitamente costituiti, per le azioni peccaminose e criminali che hanno commesso. Hanno tradito una fiducia sacra e rovesciato vergogna e disonore sui loro confratelli. Un grande danno è stato arrecato, non soltanto alle vittime, ma anche alla pubblica percezione del sacerdozio e della vita religiosa in Irlanda. Mentre esige da loro che si sottomettano alle esigenze della giustizia, ricorda loro che non devono disperare della misericordia di Dio, che egli ha liberamente offerto anche ai peccatori più grandi, se si pentono delle loro azioni, fanno penitenza e con umiltà implorano perdono".

  "Il Papa incoraggia i genitori a perseverare nel difficile compito di educare i figli a riconoscere che sono amati e desiderati e a sviluppare una sana stima di sé. I genitori hanno la responsabilità primaria di educare le nuove generazioni ai principi morali che sono essenziali per una civiltà civile. Il Papa invita i ragazzi e i giovani a trovare nella Chiesa un'opportunità per un incontro vivificante con Cristo, e a non lasciarsi frenare dalle mancanze di alcuni sacerdoti e religiosi. Egli guarda al contributo dei giovani per il rinnovamento della Chiesa. Esorta anche i sacerdoti e i religiosi a non scoraggiarsi, ma al contrario a rinnovare la loro dedizione ai rispettivi apostolati, operando in armonia con i loro superiori in modo da offrire nuova vita e dinamicità alla Chiesa in Irlanda attraverso la loro vivente testimonianza all'opera redentrice del Signore".

  "Rivolgendosi ai vescovi irlandesi, il Papa rileva i gravi errori di giudizio e il fallimento della leadership di molti di loro, perché non applicarono in modo corretto le procedure canoniche nel rispondere alle denunce di abusi. Sebbene risultasse spesso difficile sapere come affrontare situazioni complesse, rimane il fatto che furono commessi seri errori e che di conseguenza essi hanno perso credibilità. Il Papa li incoraggia a continuare a sforzarsi con determinazione per porre rimedio agli errori del passato e per prevenire ogni loro ripetersi, applicando in modo pieno il diritto canonico e cooperando con le autorità civili nelle aree di loro competenza. Invita inoltre i vescovi ad impegnarsi a diventare santi, a presentarsi come esempi, ad incoraggiare i sacerdoti e i fedeli a fare la loro parte nella vita e nella missione della Chiesa".

  "Infine, il Papa propone alcuni passi specifici per stimolare il rinnovamento della Chiesa in Irlanda. Chiede a tutti  di offrire le loro penitenze del venerdì, per il periodo di un anno, in riparazione dei peccati di abuso che si sono verificati. Raccomanda di ricorrere con frequenza al sacramento della riconciliazione e alla pratica dell'adorazione eucaristica. Annuncia l'intenzione di indire una Visita Apostolica di alcune diocesi, congregazioni religiose e seminari, con il coinvolgimento della Cura Romana, e propone una Missione a livello nazionale per i vescovi, i sacerdoti e i religiosi in Irlanda. In questo Anno dedicato in tutto il mondo ai Sacerdoti, presenta la persona di San Giovanni Maria Vianney come modello e intercessore per un rivivificato ministero sacerdotale in Irlanda. Dopo aver ringraziato tutti coloro che si sono impegnati con alacrità per affrontare con decisione il problema, conclude proponendo una Preghiera per la Chiesa in Irlanda, da usare da tutti i fedeli per invocare la grazia del risanamento e del rinnovamento in questo tempo di difficoltà".
OP/SOMMARIO LETTERA PASTORALE/IRLANDA             VIS 20100320 (1230)

LETTERA PASTORALE DI BENEDETTO XVI AI CATTOLICI D'IRLANDA

CITTA' DEL VATICANO, 20 MAR. 2010 (VIS). Riportiamo una traduzione del testo originale in lingua inglese della Lettera Pastorale di Benedetto XVI ai cattolici di Irlanda, resa pubblica questa mattina:

1. Cari fratelli e sorelle della Chiesa in Irlanda, è con grande preoccupazione che vi scrivo come Pastore della Chiesa universale. Come voi, sono stato profondamente turbato dalle notizie apparse circa l'abuso di ragazzi e giovani vulnerabili da parte di membri della Chiesa in Irlanda, in particolare da sacerdoti e da religiosi. Non posso che condividere lo sgomento e il senso di tradimento che molti di voi hanno sperimentato al venire a conoscenza di questi atti peccaminosi e criminali e del modo in cui le autorità della Chiesa in Irlanda li hanno affrontati.

  Come sapete, ho recentemente invitato i vescovi irlandesi ad un incontro qui a Roma per riferire su come hanno affrontato queste questioni nel passato e indicare i passi che hanno preso per rispondere a questa grave situazione.  Insieme con alcuni alti Prelati della Curia Romana ho ascoltato quanto avevano da dire, sia individualmente che come gruppo, mentre proponevano un'analisi degli errori compiuti e delle lezioni apprese, e una descrizione dei programmi e dei protocolli oggi in essere. Le nostre riflessioni sono state franche e costruttive. Nutro la fiducia che, come risultato, i vescovi si trovino ora in una posizione più forte per portare avanti il compito di riparare alle ingiustizie del passato e per affrontare le tematiche più ampie legate all'abuso dei minori secondo modalità conformi alle esigenze della giustizia e agli insegnamenti del Vangelo.

2. Da parte mia, considerando la gravità di queste colpe e la risposta spesso inadeguata ad esse riservata da parte delle autorità ecclesiastiche nel vostro Paese, ho deciso di scrivere questa Lettera Pastorale per esprimere la mia vicinanza a voi, e per proporvi un cammino di guarigione, di rinnovamento e di riparazione.

  In realtà, come molti nel vostro Paese hanno rilevato, il problema dell'abuso dei minori non è specifico né dell'Irlanda né della Chiesa. Tuttavia il compito che ora vi sta dinnanzi è quello di affrontare il problema degli abusi verificatosi all'interno della comunità cattolica irlandese e di farlo con coraggio e determinazione. Nessuno si immagini che questa penosa situazione si risolverà in breve tempo. Positivi passi in avanti sono stati fatti, ma molto di più resta da fare. C'è bisogno di perseveranza e di preghiera, con grande fiducia nella forza risanatrice della grazia di Dio.

  Al tempo stesso, devo anche esprimere la mia convinzione che, per riprendersi da questa dolorosa ferita, la Chiesa in Irlanda deve in primo luogo riconoscere davanti al Signore e davanti agli altri, i gravi peccati commessi contro ragazzi indifesi. Una tale consapevolezza, accompagnata da sincero dolore per il danno arrecato alle vittime e alle loro famiglie, deve condurre ad uno sforzo concentrato per assicurare la protezione dei ragazzi nei confronti di crimini simili in futuro.

  Mentre affrontate le sfide di questo momento, vi chiedo di ricordarvi della "roccia da cui siete stati tagliati" (Is 51, 1). Riflettete sui contributi generosi, spesso eroici, offerti alla Chiesa e all'umanità come tale dalle passate generazioni di uomini e donne irlandesi, e lasciate che ciò generi slancio per un onesto auto-esame e un convinto programma di rinnovamento ecclesiale e individuale. La mia preghiera è che, assistita dall'intercessione dei suoi molti santi e purificata dalla penitenza, la Chiesa in Irlanda superi la presente crisi e ritorni ad essere un testimone convincente della verità e della bontà di Dio onnipotente, rese manifeste nel suo Figlio Gesù Cristo.

3. Storicamente i cattolici d'Irlanda si sono dimostrati una enorme forza di bene sia in patria che fuori. Monaci celtici come San Colombano diffusero il vangelo nell'Europa Occidentale gettando le fondamenta della cultura monastica medievale. Gli ideali di santità, di carità e di sapienza trascendente che derivano dalla fede cristiana, hanno trovato espressione nella costruzione di chiese e monasteri e nell'istituzione di scuole, biblioteche e ospedali che consolidarono l'identità spirituale dell'Europa. Quei missionari irlandesi trassero la loro forza e ispirazione dalla solida fede, dalla forte guida e dai retti comportamenti morali della Chiesa nella loro terra natia.

  Dal '500 in poi, i cattolici in Irlanda subirono un lungo periodo di persecuzione, durante il quale lottarono per mantenere viva la fiamma della fede in circostanze pericolose e difficili. Sant'Oliver Plunkett, l'Arcivescovo martire di Armagh, è l'esempio più famoso di una schiera di coraggiosi figli e figlie dell'Irlanda disposti a dare la propria vita per la fedeltà al Vangelo. Dopo l'Emancipazione Cattolica, la Chiesa fu libera di crescere di nuovo. Famiglie e innumerevoli persone che avevano preservato la fede durante i tempi della prova divennero la scintilla di una grande rinascita del cattolicesimo irlandese nell'800. La Chiesa fornì scolarizzazione, specialmente ai poveri, e questo avrebbe apportato un grande contributo alla società irlandese. Tra i frutti delle nuove scuole cattoliche vi fu un aumento di vocazioni: generazioni di sacerdoti, suore e fratelli missionari lasciarono la patria per servire in ogni continente, specie nel mondo di lingua inglese. Furono ammirevoli non solo per la vastità del loro numero, ma anche per la robustezza della fede e la solidità del loro impegno pastorale. Molte diocesi, specialmente in Africa, America e Australia, hanno beneficiato della presenza di clero e religiosi irlandesi che predicarono il Vangelo e fondarono parrocchie, scuole e università, cliniche e ospedali, che servirono sia i cattolici, sia la società in genere, con particolare attenzione alle necessità dei poveri.

  In quasi tutte le famiglie dell'Irlanda vi è stato qualcuno - un figlio o una figlia, una zia o uno zio - che ha dato la propria vita alla Chiesa. Giustamente le famiglie irlandesi hanno in grande stima ed affetto i loro cari, che hanno offerto la propria vita a Cristo, condividendo il dono della fede con altri e attualizzandola in un'amorevole servizio di Dio e del prossimo.

4. Negli ultimi decenni, tuttavia, la Chiesa nel vostro Paese ha dovuto confrontarsi con nuove e gravi sfide alla fede scaturite dalla rapida trasformazione e secolarizzazione della società irlandese. Si è verificato un rapidissimo cambiamento sociale, che spesso ha colpito con effetti avversi la tradizionale adesione del popolo all'insegnamento e ai valori cattolici. Molto sovente le pratiche sacramentali e devozionali che sostengono la fede e la rendono capace di crescere, come ad esempio la frequente confessione, la preghiera quotidiana e i ritiri annuali, sono state disattese.

  Fu anche determinante in questo periodo la tendenza, anche da parte di sacerdoti e religiosi, di adottare modi di pensiero e di giudizio delle realtà secolari senza sufficiente riferimento al Vangelo. Il programma di rinnovamento proposto dal Concilio Vaticano Secondo fu a volte frainteso e in verità, alla luce dei profondi cambiamenti sociali che si stavano verificando, era tutt'altro che facile valutare il modo migliore per portarlo avanti. In particolare, vi fu una tendenza, dettata da retta intenzione ma errata, ad evitare approcci penali nei confronti di situazioni canoniche irregolari. È in questo contesto generale che dobbiamo cercare di comprendere lo sconcertante problema dell'abuso sessuale dei ragazzi, che ha contribuito in misura tutt'altro che piccola all'indebolimento della fede e alla perdita del rispetto per la Chiesa e per i suoi insegnamenti.

  Solo esaminando con attenzione i molti elementi che diedero origine alla presente crisi è possibile intraprendere una chiara diagnosi delle sue cause e trovare rimedi efficaci. Certamente, tra i fattori che vi contribuirono possiamo enumerare: procedure inadeguate per determinare l'idoneità dei candidati al sacerdozio e alla vita religiosa; insufficiente formazione umana, morale, intellettuale e spirituale nei seminari e nei noviziati; una tendenza nella società a favorire il clero e altre figure in autorità e una preoccupazione fuori luogo per il buon nome della Chiesa e per evitare gli scandali, che hanno portato come risultato alla mancata applicazione delle pene canoniche in vigore e alla mancata tutela della dignità di ogni persona. Bisogna agire con urgenza per affrontare questi fattori, che hanno avuto conseguenze tanto tragiche per le vite delle vittime e delle loro famiglie e hanno oscurato la luce del Vangelo a un punto tale cui non erano giunti neppure secoli di persecuzione.

5. In diverse occasioni sin dalla mia elezione alla Sede di Pietro, ho incontrato vittime di abusi sessuali, così come sono disponibile a farlo in futuro. Mi sono soffermato con loro, ho ascoltato le loro vicende, ho preso atto della loro sofferenza, ho pregato con e per loro. Precedentemente nel mio pontificato, nella preoccupazione di affrontare questo tema, chiesi ai Vescovi d'Irlanda, in occasione della visita "ad Limina" del 2006, di "stabilire la verità di ciò che è accaduto in passato, prendere tutte le misure atte ad evitare che si ripeta in futuro, assicurare che i principi di giustizia vengano pienamente rispettati e, soprattutto, guarire le vittime e tutti coloro che sono colpiti da questi crimini abnormi" (Discorso ai Vescovi dell'Irlanda, 28 ottobre 2006).

  Con questa Lettera, intendo esortare tutti voi, come popolo di Dio in Irlanda, a riflettere sulle ferite inferte al corpo di Cristo, sui rimedi, a volte dolorosi, necessari per fasciarle e guarirle, e sul bisogno di unità, di carità e di vicendevole aiuto nel lungo processo di ripresa e di rinnovamento ecclesiale. Mi rivolgo ora a voi con parole che mi vengono dal cuore, e desidero parlare a ciascuno di voi individualmente e a tutti voi come fratelli e sorelle nel Signore.

6.    Alle vittime di abuso e alle loro famiglie

Avete sofferto tremendamente e io ne sono veramente dispiaciuto. So che nulla può cancellare il male che avete sopportato. È stata tradita la vostra fiducia, e la vostra dignità è stata violata. Molti di voi avete sperimentato che, quando eravate sufficientemente coraggiosi per parlare di quanto vi era accaduto, nessuno vi ascoltava. Quelli di voi che avete subito abusi nei convitti dovete aver percepito che non vi era modo di fuggire dalle vostre sofferenze. È comprensibile che voi troviate difficile perdonare o essere riconciliati con la Chiesa. A suo nome esprimo apertamente la vergogna e il rimorso che tutti proviamo. Allo stesso tempo vi chiedo di non perdere la speranza. È nella comunione della Chiesa che incontriamo la persona di Gesù Cristo, egli stesso vittima di ingiustizia e di peccato. Come voi, egli porta ancora le ferite del suo ingiusto patire. Egli comprende la profondità della vostra pena e il persistere del suo effetto nelle vostre vite e nei vostri rapporti con altri, compresi i vostri rapporti con la Chiesa.

  So che alcuni di voi trovano difficile anche entrare in una chiesa dopo quanto è avvenuto. Tuttavia, le stesse ferite di Cristo, trasformate dalle sue sofferenze redentrici, sono gli strumenti grazie ai quali il potere del male è infranto e noi rinasciamo alla vita e alla speranza. Credo fermamente nel potere risanatore del suo amore sacrificale - anche nelle situazioni più buie e senza speranza - che porta la liberazione e la promessa di un nuovo inizio.

  Rivolgendomi a voi come pastore, preoccupato per il bene di tutti i figli di Dio, vi chiedo con umiltà di riflettere su quanto vi ho detto.  Prego che, avvicinandovi a Cristo e partecipando alla vita della sua Chiesa - una Chiesa purificata dalla penitenza e rinnovata nella carità pastorale - possiate arrivare a riscoprire l'infinito amore di Cristo per ciascuno di voi. Sono fiducioso che in questo modo sarete capaci di trovare riconciliazione, profonda guarigione interiore e pace.

7.  Ai sacerdoti e ai religiosi che hanno abusato dei ragazzi

Avete tradito la fiducia riposta in voi da giovani innocenti e dai loro genitori. Dovete rispondere di ciò davanti a Dio onnipotente, come pure davanti a tribunali debitamente costituiti. Avete perso la stima della gente dell'Irlanda e rovesciato vergogna e disonore sui vostri confratelli. Quelli di voi che siete sacerdoti avete violato la santità del sacramento dell'Ordine Sacro, in cui Cristo si rende presente in noi e nelle nostre azioni. Insieme al danno immenso causato alle vittime, un grande danno è stato perpetrato alla Chiesa e alla pubblica percezione del sacerdozio e della vita religiosa.

  Vi esorto ad esaminare la vostra coscienza, ad assumervi la responsabilità dei peccati che avete commesso e ad esprimere con umiltà il vostro rincrescimento. Il pentimento sincero apre la porta al perdono di Dio e alla grazia del vero emendamento.

  Offrendo preghiere e penitenze per coloro che avete offeso, dovete cercare di fare personalmente ammenda per le vostre azioni. Il sacrificio redentore di Cristo ha il potere di perdonare persino il più grave dei peccati e di trarre il bene anche dal più terribile dei mali. Allo stesso tempo, la giustizia di Dio esige che rendiamo conto delle nostre azioni senza nascondere nulla. Riconoscete apertamente la vostra colpa, sottomettetevi alle esigenze della giustizia, ma non disperate della misericordia di Dio".

8.  Ai genitori

  Siete stati profondamente sconvolti nell'apprendere le cose terribili che ebbero luogo in quello che avrebbe dovuto essere l'ambiente più sicuro di tutti. Nel mondo di oggi non è facile costruire un focolare domestico ed educare i figli. Essi meritano di crescere in un ambiente sicuro, amati e desiderati, con un forte senso della loro identità e del loro valore. Hanno diritto ad essere educati ai valori morali autentici, radicati nella dignità della persona umana, ad essere ispirati dalla verità della nostra fede cattolica e ad apprendere modi di comportamento e di azione che li portino ad una sana stima di sé e alla felicità duratura. Questo compito nobile ed esigente è affidato in primo luogo a voi, loro genitori. Vi esorto a fare la vostra parte per assicurare la miglior cura possibile dei ragazzi, sia in casa che nella società in genere, mentre la Chiesa, da parte sua, continua a mettere in pratica le misure adottate negli ultimi anni per tutelare i giovani negli ambienti parrocchiali ed educativi. Mentre portate avanti le vostre importanti responsabilità, siate certi che sono vicino a voi e che vi porgo il sostegno della mia preghiera.

9.  Ai ragazzi e ai giovani dell'Irlanda

Desidero offrirvi una particolare parola di incoraggiamento. La vostra esperienza di Chiesa è molto diversa da quella dei vostri genitori e dei vostri nonni. Il mondo è molto cambiato da quando essi avevano la vostra età. Nonostante ciò, tutti, in ogni generazione, sono chiamati a percorrere lo stesso cammino della vita, qualunque possano essere le circostanze. Siamo tutti scandalizzati per i peccati e i fallimenti di alcuni membri della Chiesa, particolarmente di coloro che furono scelti in modo speciale per guidare e servire i giovani. Ma è nella Chiesa che voi troverete Gesù Cristo che è lo stesso ieri, oggi e sempre (cfr Eb 13, 8). Egli vi ama e per voi ha offerto se stesso sulla croce. Cercate un rapporto personale con lui nella comunione della sua Chiesa, perché lui non tradirà mai la vostra fiducia! Lui solo può soddisfare le vostre attese più profonde e dare alle vostre vite il loro significato più pieno indirizzandole al servizio degli altri. Tenete gli occhi fissi su Gesù e sulla sua bontà e proteggete nel vostro cuore la fiamma della fede. Insieme con i vostri fratelli cattolici in Irlanda guardo a voi perché siate fedeli discepoli del nostro Dio e contribuiate con il vostro entusiasmo e il vostro idealismo tanto necessari alla ricostruzione e al rinnovamento della nostra amata Chiesa.

10.  Ai sacerdoti e ai religiosi dell'Irlanda

Tutti noi stiamo soffrendo come conseguenza dei peccati di nostri confratelli che hanno tradito una consegna sacra o non hanno affrontato in modo giusto e responsabile le accuse di abuso. Di fronte all'oltraggio e all'indignazione che ciò ha provocato, non soltanto tra i laici ma anche tra voi e le vostre comunità religiose, molti di voi si sentono personalmente scoraggiati e anche abbandonati. Sono consapevole inoltre che agli occhi di alcuni apparite colpevoli per associazione, e siete visti come se foste in qualche nodo responsabili dei misfatti di altri. In questo tempo di sofferenza, voglio darvi atto della dedizione della vostra vita di sacerdoti e religiosi e dei vostri apostolati, e vi invito a riaffermare la vostra fede in Cristo, il vostro amore verso la sua Chiesa e la vostra fiducia nella promessa di redenzione, di perdono e di rinnovamento interiore del Vangelo. In questo modo, dimostrerete a tutti che dove abbonda il peccato, sovrabbonda la grazia (cfr Rm 5, 20)".

  So che molti di voi sono delusi, sconcertati e adirati per il modo in cui queste questioni sono state affrontate da alcuni vostri superiori. Ciononostante, è essenziale che collaboriate da vicino con coloro che sono in autorità e che di adoperiate a far sì che le misure adottate per rispondere alla crisi siano veramente evangeliche, giuste ed efficaci. Soprattutto, vi esorto a diventare sempre più chiaramente uomini e donne di preghiera, seguendo con coraggio la via della conversione, della purificazione e della riconciliazione. In questo modo, la Chiesa in Irlanda trarrà nuova vita e vitalità dalla vostra testimonianza al potere redentore del Signore reso visibile nella vostra vita.

11. Ai miei fratelli vescovi

Non si può negare che alcuni di voi e dei vostri predecessori avete mancato, a volte gravemente, nell'applicare le norme del diritto canonico codificate da lungo tempo circa i crimini di abusi di ragazzi. Seri errori furono commessi nel trattare le accuse. Capisco quanto era difficile afferrare l'estensione e la complessità del problema, ottenere informazioni affidabili e prendere decisioni giuste alla luce di consigli divergenti di esperti. Ciononostante, si deve ammettere che furono commessi gravi errori di giudizio e che si sono verificate mancanze di governo. Tutto questo ha seriamente minato la vostra credibilità ed efficacia. Apprezzo gli sforzi che avete fatto per porre rimedio agli errori del passato e per assicurare che non si ripetano. Oltre a mettere pienamente in atto le norme del diritto canonico nell'affrontare i casi di abuso dei ragazzi, continuate a cooperare con le autorità civili nell'ambito di loro competenza. Chiaramente, i superiori religiosi devono fare altrettanto. Anch'essi hanno partecipato a recenti incontri qui a Roma intesi a stabilire un approccio chiaro e coerente a queste questioni. È doveroso che le norme della Chiesa in Irlanda per la tutela dei ragazzi siano costantemente riviste ed aggiornate e che siano applicate in modo pieno ed imparziale in conformità con il diritto canonico.

  Soltanto un'azione decisa portata avanti con piena onestà e trasparenza potranno ripristinare il rispetto e il benvolere degli Irlandesi verso la Chiesa alla quale abbiamo consacrato la nostra vita. Ciò deve scaturire, prima di tutto, dal vostro esame di voi stessi, dalla purificazione interiore e dal rinnovamento spirituale. La gente dell'Irlanda giustamente si attende che siate uomini di Dio, che siate santi, che viviate con semplicità, che ricerchiate ogni giorno la conversione personale. Per loro, secondo l'espressione di Sant'Agostino, siete vescovi; eppure con loro siete chiamati ad essere seguaci di Cristo (cfr Discorso 340, 1). Vi esorto dunque a rinnovare il vostro senso di responsabilità davanti a Dio, a crescere in solidarietà con la vostra gente e ad approfondire la vostra sollecitudine pastorale per tutti i membri del vostro gregge. In particolare, siate sensibili alla vita spirituale e morale di ciascuno dei vostri sacerdoti. Siate un esempio con le vostre stesse vite, siate loro vicini, prestate ascolto alle loro preoccupazioni, offrite loro incoraggiamento in questo tempo di difficoltà e alimentate la fiamma del loro amore per Cristo e il loro impegno nel servizio dei loro fratelli e sorelle.

  Anche i laici devono essere incoraggiati a fare la loro parte nella vita della Chiesa. Fate in modo che siano formati in modo tale che possano dare ragione in modo articolato e convincente del Vangelo nella società moderna (cfr 1 Pt 3, 15), e cooperino più pienamente alla vita e alla missione della Chiesa. Questo, a sua volta, vi aiuterà a ritornare ad essere guide e testimoni credibili della verità redentrice di Cristo.

12. A tutti i fedeli dell'Irlanda

L'esperienza che un giovane fa della Chiesa dovrebbe sempre portare frutto in un incontro personale e vivificante con Gesù Cristo in una comunità che ama e che offre nutrimento. In questo ambiente, i giovani devono essere incoraggiati a crescere fino alla loro piena statura umana e spirituale, ad aspirare ad alti ideali di santità, di carità e di verità e a trarre ispirazione dalle ricchezze di una grande tradizione religiosa e culturale. Nella nostra società sempre più secolarizzata, in cui anche noi cristiani sovente troviamo difficile parlare della dimensione trascendente della nostra esistenza, abbiamo bisogno di trovare nuove vie per trasmettere ai giovani la bellezza e la ricchezza dell'amicizia con Gesù Cristo nella comunione della sua Chiesa. Nell'affrontare la presente crisi, le misure per occuparsi in modo giusto dei singoli crimini sono essenziali, tuttavia da sole non sono sufficienti: vi è bisogno di una nuova visione per ispirare la generazione presente e quelle future a far tesoro del dono della nostra comune fede. Camminando sulla via indicata dal Vangelo, osservando i comandamenti e conformando la vostra vita in modo sempre più vicino alla persona di Gesù Cristo, farete esperienza del profondo rinnovamento di cui oggi vi è così urgente bisogno. Vi invito tutti a perseverare lungo questo cammino".

13. Cari fratelli e sorelle in Cristo, è con profonda preoccupazione verso voi tutti in questo tempo di dolore, nel quale la fragilità della condizione umana è stata così chiaramente rivelata, che ho desiderato offrirvi queste parole di incoraggiamento e di sostegno. Spero che le accoglierete come un segno della mia spirituale vicinanza e della mia fiducia nella vostra capacità di rispondere alle sfide dell'ora presente traendo rinnovata ispirazione e forza dalle nobili tradizioni dell'Irlanda di fedeltà al Vangelo, di perseveranza nella fede e di risolutezza nel conseguimento della santità.  Insieme con tutti voi, prego con insistenza che, con la grazia di Dio, le ferite che hanno colpito molte persone e famiglie possano essere guarite e che la Chiesa in Irlanda possa sperimentare una stagione di rinascita e di rinnovamento spirituale.

14. Desidero proporvi alcune iniziative concrete per affrontare la situazione.

Al termine del mio incontro con i vescovi dell'Irlanda, ho chiesto che la quaresima di quest'anno sia considerata tempo di preghiera per una effusione della misericordia di Dio e dei doni di santità e di forza dello Spirito Santo sulla Chiesa nel vostro Paese. Invito ora voi tutti a dedicare le vostre penitenze del venerdì, per un intero anno, da ora fino alla Pasqua del 2011, per questa finalità. Vi chiedo di offrire il vostro digiuno, la vostra preghiera, la vostra lettura della Sacra Scrittura e le vostre opere di misericordia per ottenere la grazia della guarigione e del rinnovamento per la Chiesa in Irlanda. Vi incoraggio a riscoprire il sacramento della Riconciliazione e ad avvalervi con maggiore frequenza della forza trasformatrice della sua grazia. 

  Particolare attenzione dovrà anche essere riservata all'adorazione eucaristica, e in ogni diocesi vi dovranno essere chiese o cappelle specificamente riservate a questo fine. Chiedo che le parrocchie, i seminari, le case religiose e i monasteri organizzino tempi per l'adorazione eucaristica, in modo che tutti abbiano la possibilità di prendervi parte. Con la preghiera fervorosa di fronte alla reale presenza del Signore, potete compiere la riparazione per i peccati di abuso che hanno recato tanto danno, e al tempo stesso implorare la grazia di una rinnovata forza e di un più profondo senso della missione da parte di tutti i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e i fedeli.
 
  Sono fiducioso che questo programma porterà ad una rinascita della Chiesa in Irlanda nella pienezza della verità stessa di Dio, poiché è la verità che ci rende liberi (cfr Gv 8, 32).

  Inoltre, dopo essermi consultato e aver pregato sulla questione, intendo indire una Visita Apostolica in alcune diocesi dell'Irlanda, come pure in seminari e congregazioni religiose. La Visita si propone di aiutare la Chiesa locale nel suo cammino di rinnovamento e sarà stabilita in cooperazione con i competenti uffici della Curia Romana e la Conferenza Episcopale Irlandese. I particolari saranno resi noti a suo tempo.

  Propongo inoltre che si tenga una Missione a livello nazionale per tutti i vescovi, i sacerdoti e i religiosi. Nutro la speranza che, attingendo dalla competenza di esperti predicatori e organizzatori di ritiri sia dall'Irlanda che da altrove, e riesaminando i documenti conciliari, i riti liturgici dell'ordinazione e della professione e i recenti insegnamenti pontifici, giungiate ad un più profondo apprezzamento delle vostre rispettive vocazioni, in modo da riscoprire le radici della vostra fede in Gesù Cristo e da bere abbondantemente dalle sorgenti dell'acqua viva che egli vi offre attraverso la sua Chiesa.

  In questo Anno dedicato ai Sacerdoti, vi do in consegna in modo del tutto particolare la figura di San Giovanni Maria Vianney, che ebbe una così ricca comprensione del mistero del sacerdozio. "Il sacerdote, scrisse, ha la chiave dei tesori del cielo: è lui che apre la porta, è lui il dispensiere del buon Dio, l'amministratore dei suoi beni". Il Curato d'Ars ben comprese quanto grandemente benedetta è una comunità quando è servita da un sacerdote buono e santo: "Un buon pastore, un pastore secondo il cuore di Dio, è il tesoro più grande che il buon Dio può dare ad una parrocchia e uno dei doni più preziosi della divina misericordia". Per intercessione di San Giovanni Maria Vianney possa il sacerdozio in Irlanda riprendere vita e possa l'intera Chiesa in Irlanda crescere nella stima del grande dono del ministero sacerdotale.

  Colgo questa opportunità per ringraziare fin d'ora tutti coloro che saranno coinvolti nell'impegno di organizzare la Visita Apostolica e la Missione, come pure i molti uomini e donne che in tutta l'Irlanda stanno già adoperandosi per la tutela dei ragazzi negli ambienti ecclesiali. Fin da quando la gravità e l'estensione del problema degli abusi sessuali dei ragazzi in istituzioni cattoliche incominciò ad essere pienamente compreso, la Chiesa ha compiuto una grande mole di lavoro in molte parti del mondo, al fine di affrontarlo e di porvi rimedio. Mentre non si deve risparmiare alcuno sforzo per migliorare ed aggiornare procedure già esistenti, mi incoraggia il fatto che le prassi vigenti di tutela, fatte proprie dalle Chiese locali, sono considerate, in alcune parti del mondo, un modello da seguire per altre istituzioni.

  Desidero concludere questa Lettera con una speciale "Preghiera per la Chiesa in Irlanda", che vi invio con la cura che un padre ha per i suoi figli e con l'affetto di un cristiano come voi, scandalizzato e ferito per quanto è accaduto nella nostra amata Chiesa. Mentre utilizzerete questa preghiera nelle vostre famiglie, parrocchie e comunità, possa la Beata Vergine Maria proteggervi e guidarvi lungo la via che conduce ad una più stretta unione con il suo Figlio, crocifisso e risorto. Con grande affetto e ferma fiducia nelle promesse di Dio, di cuore imparto a tutti voi la mia Benedizione Apostolica come pegno di forza e pace nel Signore".

Dal Vaticano, 19 marzo 2010, Solennità di San Giuseppe

PREGHIERA PER LA CHIESA IN IRLANDA

Dio dei padri nostri,
rinnovaci nella fede che è per noi vita e salvezza,
nella speranza che promette perdono e rinnovamento interiore,
nella carità che purifica ed apre i nostri cuori
ad amare te, e in te, tutti i nostri fratelli e sorelle.

Signore Gesù Cristo,
possa la Chiesa in Irlanda rinnovare il suo millenario impegno
alla formazione dei nostri giovani sulla via della verità,
della bontà, della santità e del generoso servizio alla società.

Spirito Santo, consolatore, avvocato e guida,
ispira una nuova primavera di santità e di zelo apostolico
per la Chiesa in Irlanda.

Possano la nostra tristezza e le nostre lacrime,
il nostro sforzo sincero di raddrizzare gli errori del passato,
e il nostro fermo proposito di correzione,
portare abbondanti frutti di grazia
per l'approfondimento della fede
nelle nostre famiglie, parrocchie, scuole e associazioni,
per il progresso spirituale della società irlandese,
e per la crescita della carità. della giustizia, della gioia e della pace, nell'intera famiglia umana.

A te, Trinità,
con piena fiducia nell'amorosa protezione di Maria,
Regina dell'Irlanda, Madre nostra,
e di San Patrizio, di Santa Brigida e di tutti i santi,
affidiamo noi stessi, i nostri ragazzi,
e le necessità della Chiesa in Irlanda.

Amen".
BXVI-LETTERA/LETTERA PASTORALE/IRLANDA             VIS 20100320 (4630)
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