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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 1 giugno 2011

VERGINE CI GUIDI RISPOSTA SEMPRE PIÙ GENEROSA DISEGNI DI DIO

CITTA' DEL VATICANO, 1 GIU. 2011 (VIS). Alle 20:00 di ieri sera, nei Giardini Vaticano, si è svolta la tradizionale processione con la recita del Santo Rosario a conclusione del mese mariano. Dalla Chiesa di Santo Stefano degli Abissini, antistante l’abside della Basilica di San Pietro, alla Grotta della Madonna di Lourdes.

Il Santo Padre è giunto alla Grotta di Lourdes alle 21:00 e prima di impartire la Benedizione Apostolica ha rivolto ai presenti alcune parole.

“È stato e rimane per tutti motivo di grande gioia e gratitudine l’avere iniziato questo mese mariano con la memorabile Beatificazione di Giovanni Paolo II. Quale grande dono di grazia è stata, per la Chiesa intera, la vita di questo grande Papa! La sua testimonianza continua ad illuminare le nostre esistenze e ci è di sprone ad essere veri discepoli del Signore, a seguirLo con il coraggio della fede, ad amarLo con lo stesso entusiasmo con cui egli ha donato a Lui la propria vita”.

“Meditando oggi la Visitazione di Maria, siamo portati a riflettere proprio su questo coraggio della fede. Colei che Elisabetta accoglie nella sua casa è la Vergine che ‘ha creduto’ all’annuncio dell’Angelo e ha risposto con fede, accettando con coraggio il progetto di Dio per la sua vita e accogliendo così in sé la Parola eterna dell’Altissimo”.

“Maria ha davvero creduto che ‘nulla è impossibile a Dio’ e, forte di questa fiducia, si è lasciata guidare dallo Spirito Santo nell’obbedienza quotidiana ai suoi disegni. Come non desiderare, per la nostra vita, lo stesso abbandono fiducioso? Come potremmo precluderci quella beatitudine che nasce da una così intima e profonda consuetudine con Gesù? Perciò, rivolgendoci oggi alla ‘piena di grazia’, le chiediamo di ottenere anche a noi, dalla Provvidenza divina, di poter pronunciare ogni giorno il nostro ‘sì’ ai disegni di Dio con la stessa fede umile e schietta con cui Lei ha pronunciato il suo. Ella che, accogliendo in sé la Parola di Dio, si è abbandonata a Lui senza riserve, ci guidi ad una risposta sempre più generosa e incondizionata ai suoi progetti, anche quando in essi siamo chiamati ad abbracciare la croce”.

Il Santo Padre ha affidato infine “alla materna intercessione della Madonna la Chiesa e il mondo intero. Maria Santissima (...) ottenga ad ogni battezzato (...) il dono di saper accogliere sempre più nella propria esistenza la signoria di Colui che con la sua risurrezione ha sconfitto la morte”.
AC/ VIS 20110601 (420)

MOSÉ: MEDIATORE DI SALVEZZA PER ISRAELE

CITTA' DEL VATICANO, 1 GIU. 2011 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell’Udienza Generale del mercoledì alla figura di Mosé che: “ha svolto la sua funzione di mediatore tra Dio e Israele facendosi portatore, presso il popolo, delle parole e dei comandi divini, conducendolo verso la libertà della Terra Promessa, (...) ma anche, e direi soprattutto, pregando”.

Il Papa ha sottolineato che Mosé è mediatore soprattutto “quando il popolo, al Sinai, chiede ad Aronne di fare il vitello d’oro”, mentre il profeta sul monte Sinai attende il dono delle Tavole della Legge. “Stanco di un cammino con un Dio invisibile, ora che anche Mosè, il mediatore, è sparito, il popolo chiede una presenza tangibile, toccabile, del Signore, e trova nel vitello di metallo fuso fatto da Aronne, un dio reso accessibile, manovrabile, alla portata dell’uomo. È questa una tentazione costante nel cammino di fede: eludere il mistero divino costruendo un dio comprensibile, corrispondente ai propri schemi, ai propri progetti”.

Davanti all’infedeltà degli Israeliti, Dio ordina a Mosé di scendere dal monte e gli rivolge queste parole: “‘Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione’ (...). In realtà, quel ‘lascia che la mia ira si accenda’ è detto proprio perché Mosè intervenga e Gli chieda di non farlo, rivelando così che il desiderio di Dio è sempre di salvezza. (...) Se Dio facesse perire il suo popolo, ciò potrebbe essere interpretato come il segno di una incapacità divina di portare a compimento il progetto di salvezza. Dio non può permettere questo: Egli è il Signore buono che salva, il garante della vita, è il Dio di misericordia e perdono, di liberazione dal peccato che uccide”.

“Mosè ha fatto esperienza concreta del Dio di salvezza, è stato inviato come mediatore della liberazione divina e ora, con la sua preghiera, si fa interprete di una doppia inquietudine, preoccupato per la sorte del suo popolo, ma insieme anche preoccupato per l’onore che si deve al Signore, per la verità del suo nome. L’intercessore infatti vuole che il popolo di Israele sia salvo, perché è il gregge che gli è stato affidato, ma anche perché in quella salvezza si manifesti la vera realtà di Dio. Amore dei fratelli e amore di Dio si compenetrano nella preghiera di intercessione, sono inscindibili. Mosè, l’intercessore, è l’uomo teso tra due amori, che nella preghiera si sovrappongono in un unico desiderio di bene”.

“L’intercessore non accampa scuse per il peccato della sua gente, non elenca presunti meriti né del popolo né suoi, ma si appella alla gratuità di Dio: un Dio libero, totalmente amore, che non cessa di cercare chi si è allontanato (...). Mosè chiede a Dio di mostrarsi più forte anche del peccato e della morte, e con la sua preghiera provoca questo rivelarsi divino”.
“I Padri della Chiesa” hanno visto in Mosé che sta sulla cima del monte, faccia a faccia con Dio, che si fa intercessore del suo popolo – ha concluso il Pontefice – “una prefigurazione di Cristo, che sull’alta cima della croce realmente sta davanti a Dio, non solo come amico ma come Figlio (...). Cristo sta davanti al volto di Dio e prega per me. La sua preghiera sulla Croce è contemporanea a tutti gli uomini, contemporanea a me: Egli prega per me, ha sofferto e soffre per me, si è identificato con me prendendo il nostro corpo e l’anima umana. E ci invita a entrare in questa sua identità, facendoci un corpo, uno spirito con Lui perché dall’alta cima della Croce Egli ha portato non nuove leggi, (...), ma ha portato se stesso, il suo corpo e il suo sangue, come nuova alleanza”.

“Preghiamo il Signore perché questa identificazione ci trasformi, ci rinnovi, perché il perdono è rinnovamento, è trasformazione”.
AG/ VIS 20110601 (590)

PREGARE VIAGGIO CROAZIA PORTI MOLTI FRUTTI SPIRITUALI

CITTA' DEL VATICANO, 1 GIU. 2011 (VIS). Nel corso dell’Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, il Santo ha rivolto parole di saluti ai diversi gruppi di fedeli nelle rispettive lingue.

Rivolgendosi ad un gruppo di pellegrini polacchi il Santo Padre ha salutato in particolare i giovani che “sabato prossimo si incontreranno a Lednica. Carissimi! Renderete grazie a Dio per la vita e per la beatificazione di Giovanni Paolo II, padre, guida, sacerdote e amico dei giovani. Egli costruiva la casa sulla roccia che è Cristo! Seguiva la voce del Vangelo. Perseverava nella preghiera e nell’adorazione dell’Eucaristia. Per ogni uomo aveva il cuore aperto. Soffriva con Cristo. Era un straordinario pellegrino nella fede. Vi ispiri il motto dell’incontro: ‘Giovanni Paolo II – Ciò che conta è la santità!’”.

Ad un gruppo di pellegrini croati Benedetto XVI ha detto: “Cari amici, sabato e domenica prossima mi recherò a Zagabria in Croazia per celebrare con voi la Giornata delle famiglie cattoliche croate. Mentre attendo con gioia questo incontro, vi invito a pregare affinché il mio viaggio in quella cara terra porti molti frutti spirituali e le famiglie cristiane siano sale della terra e luce del mondo”.
AG/ VIS 20110601 (210)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 1 GIU. 2011 (VIS). Al termine dell’Udienza Generale il Santo Padre ha ricevuto in udienza la Signora Quentin Bryce, Governatore Generale dell’Australia, con il Consorte, e Seguito.
AP/ VIS 20110601 (40)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 1 GIU. 2011 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha eretto la Diocesi di Naviraí (Brasile), con territorio dismembrato dalla Diocesi di Dourados, rendendola suffraganea della Chiesa Metropolitana di Campo Grande.

- Ha nominato il Padre Ettori Dotti, C.S.F., primo Vescovo della nuova Diocesi di Naviraí (superficie: 35.138; popolazione: 267.356; cattolici: 197.000; sacerdoti: 27; religiosi: 42), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1961 a Palosco (Italia), ha emesso i voti religiosi nella Congregazione della Sacra Famiglia di Bergamo nel 1993 ed ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale nel 1994. Dal 2010 è stato Parroco della Parrocchia “Bom Pastor” nella Diocesi di Serrinha (Brasile).
ECE:NER/ VIS 20110601 (110)

AVVISO

CITTA' DEL VATICANO, 1 GIU. 2011 (VIS). Domani, solennità dell’Ascensione del Signore, giorno di vacanza in Vaticano, il servizio del V.I.S. non sarà trasmesso. Le trasmissioni riprenderanno venerdì 3 giugno.
.../... VIS 20110601 (40)

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