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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 23 gennaio 2009

UDIENZA AL PRESIDENTE EX-REPUBBLICA JUGOSLAVA MACEDONIA

CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2009 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi, la Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il seguente Comunicato:

  "Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza il Presidente della Repubblica dell'Ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, il Signor Branko Crvenkovski, il quale ha incontrato successivamente il Segretario di Stato, Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, e il Segretario per i Rapporti con gli Stati, Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti.
 
  "Il Presidente ha voluto esprimere riconoscenza per l'attenzione manifestata dalla Santa Sede verso il suo Paese sin dall'indipendenza, ed ha sottolineato le buone relazioni esistenti fra le Parti, di cui è segno anche la visita annuale di una Delegazione ufficiale a Roma, in occasione della festa dei SS. Cirillo e Metodio".

  "Si è fatta, inoltre, una ricognizione panoramica della situazione nella regine e si sono trattate alcune questioni bilaterali".
OP/UDIENZA PRESIDENTE/MACEDONIA:CRVENKOVSKI VIS 20090123 (150)


VESCOVI SIRO-CATTOLICI: UNITÀ PASTORI E COMUNITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Vaticano i Vescovi della Chiesa di Antiochia dei Siri, con il nuovo Patriarca, Sua Beatitudine Ignace Youssif III Younan, canonicamente eletto dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Siro-Cattolica, tenutosi a Roma dal 18 al 20 gennaio.

  "Che il Signore conceda a Vostra Beatitudine" - ha detto il Papa - 'la grazia dell'apostolato' per poter servire la Chiesa e glorificare il suo Santo Nome davanti al mondo".

  Il Papa ha rivolto i suoi saluti al Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, che ha presieduto il Sinodo tenutosi a gennaio, il Cardinale Ignace Moussa Daoud, Prefetto emerito del medesimo Dicastero, il Patriarca emerito di Antiochia dei Siri, Sua Beatitudine Ignace Pierre Abdel Ahad e tutti coloro che sono giunti a Roma "per compiere l'atto più importante della responsabilità sinodale".

  "Dalle origini del cristianesimo, gli Apostoli Pietro e Paolo furono intimamente legati ad Antiochia, dove per la prima volta i discepoli di Gesù ricevettero l'appellativo di cristiani" - ha detto il Papa ricordando gli illustri Padri della fede della regione, Sant'Ignazio, Vescovo di Antiochia e Sant'Efrem "la cui luce spirituale continua ad illuminare vivamente la Chiesa universale".

  "Di tale eredità, il nuovo Patriarca è il primo custode" - ha detto ancora Papa Benedetto XVI - "tuttavia, ognuno dovrà, in quanto fratello e membro del Sinodo, contribuire a questo incarico in uno spirito di autentica collegialità episcopale. Pongo nelle mani del nuovo Patriarcato e dell'Episcopato siro-cattolico, in primo luogo e soprattutto, la missione dell'unità fra i pastori e in seno alle comunità ecclesiali".

  Il Santo Padre ha quindi fatto riferimento alla concessione della  "ecclesiastica communio" domandata dal nuovo Patriarca e ha detto: "la quale le ho ben volentieri accordato, ponendo in essere un aspetto del servizio petrino che mi è particolarmente caro. La comunione con il Vescovo di Roma, Successore dell'Apostolo Pietro, stabilita dal Signore quale fondamento visibile dell'unità nella fede e nella carità, è la garanzia del legame con il Cristo Pastore ed inserisce le Chiese particolari nel mistero della Chiesa una, santa, cattolica e apostolica".

  Benedetto XVI ha tracciato la biografia del nuovo Patriarca, nato in Siria, che ha esercitato il suo ministero episcopale in America, come primo Vescovo della Eparchia "Our Lady of Deliverance in Newark" ed ha affermato: "La diaspora orientale ha contribuito ad offrire alla chiesa siriana il suo nuovo Patriarca. Anche i legami con la Madrepatria diventeranno ancora più stretti, madrepatria che tanti orientali hanno dovuto lasciare alla ricerca di migliori condizioni di vita".

  "Il mio desiderio è che in Oriente, da dove proviene l'annuncio del Vangelo, le comunità cristiane continuino a vivere e a testimoniare la loro fede, come hanno fatto nel corso dei secoli, ed auspico nel contempo che siano date le cure pastorali adeguate a tutti coloro che si sono stabiliti altrove, affinché possano rimanere legati in modo proficuo alle proprie radici religiose. Chiedo l'aiuto del Signore perché ogni comunità orientale dovunque si trovi, sappia integrare nel suo nuovo contesto sociale ed ecclesiale, senza perdere la sua propria identità e portando l'impronta della spiritualità orientale, in modo che utilizzando 'le parole dell'Oriente e dell'Occidente', la Chiesa parli efficacemente di Cristo all'uomo contemporaneo".

  Il Papa ha concluso il suo discorso auspicando che tutti i membri della Chiesa Siro-Cattolica siano "seminatori di pace in Terra Santa, Iraq e Libano, dove la Chiesa siriana ha una presenza storica molto apprezzata".
AC/VESCOVI SIRO-CATTOLICI/YOUNAN                   VIS 20090123 (580)


PRESENTAZIONE MESSAGGIO COMUNICAZIONI SOCIALI


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2009 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la presentazione del Messaggio per la XLIII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, sul tema: "Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia".

  Alla Conferenza Stampa sono intervenuti l'Arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, il Monsignor Paul Tighe, Segretario del medesimo Pontificio Consiglio; Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore di Radio Vaticana, del Centro Televisivo Vaticano e della Sala Stampa della Santa Sede e il Signor Henrique de Castro, Managing Director Media Solutions di Google.

  L'Arcivescovo Celli ha affermato nel suo intervento che il Messaggio di quest'anno rappresenta "una vera e propria svolta" perché "è il tema stesso a guidarci sulla strada della novità, poiché esso non soltanto pone al centro le nuove tecnologie, ma ne esplora gli effetti e lo fa rivolgendosi in particolare alla generazione digitale, chiamando così in causa particolarmente i giovani".

  "La fiducia e la cordialità dei toni esprimono il primo segno distintivo di un messaggio che dà, nello sviluppo dei diversi passaggi, ampiamente conto di un atteggiamento aperto e positivo che arriva a definire le nuove tecnologie come 'un vero dono per l'umanità'" e "pone l'accento sui valori che un tale ambiente attraversa, a cominciare dall'amicizia e da una nuova rete di relazioni che proprio le nuove tecnologie rendono ora possibile".

  "Il campo dei benefici" - ha proseguito l'Arcivescovo - "si allunga e si allarga anche nella sfera degli affetti familiari - le famiglie possono cancellare più facilmente le distanze - come pure nello studio e nella stessa ricerca scientifica che non può che giovarsi delle continue barriere abbattute dal lavoro condiviso a distanza".

  "Davvero si è di fronte a un mondo nuovo, già largamente in funzione, ma esplorato non tanto sbarrando gli occhi di fronte alle sempre nuove conquiste, bensì allargando il cuore e dando respiro alla speranza al cospetto delle grandi possibilità che si aprono sul fronte del bene comune. E ciò è tanto più vero, nel momento in cui, realisticamente, il messaggio mette in campo anche i pericoli, legati non solo a un distorto uso dei mezzi, ma allo squilibrio delle possibili utilizzazioni; il pensiero corre a quel 'digital divide' che non può non preoccupare proprio perché le nuove tecnologie sono da considerare come risorse primarie per lo sviluppo e la promozione della persona umana".

  "Mai, forse, un messaggio era stato così forte, ma anche così esigente" ha detto infine l'Arcivescovo Celli.

  Monsignor Tighe ha affermato a sua volta che il Messaggio ribadisce "la capacità delle nuove tecnologie di favorire e incoraggiare rapporti buoni e sani e molte forme di solidarietà. Esso fa appello all'amicizia come presupposto per assicurare che il nuovo mondo digitale sia veramente accessibile a tutti, considerandola un punto di riferimento condiviso con tutta l'umanità che accoglie l'appello del messaggio per promuovere una cultura dove esiste rispetto per tutti e dove tutti sono invitati a cercare la verità nel dialogo".

  Padre Lombardi ha annunciato l'inaugurazione di un nuovo canale vaticano in You Tube, attraverso il quale si diffonderanno video-notizie - per il momento in inglese, spagnolo, tedesco e italiano - sull'attività del Papa e gli eventi vaticani di durata non superiore a 2' e sarà aggiornato quotidianamente (in media una o due news al giorno)".

  "La home page del canale" - ha spiegato Padre Lombardi - "contiene diversi link, con cui il navigatore può raggiungere una informazione e documentazione più ampia ed esauriente sul Papa, il Vaticano e la Chiesa cattolica. Da segnalare i link principali: naturalmente ai siti di CTV e Radio Vaticana (con le sue molteplici lingue, al sito ufficiale www.vatican.va e al nuovo sito dello Stato della Città del Vaticano. Molto importante il link al canale di H2Onews, che riporta molte altre videonews sulla vita della Chiesa nel mondo".

  "Sotto il video principale altre tre link" - ha spiegato ancora Padre Lombardi - "servono a connettersi con le fonti di informazioni vaticane di attualità: in ogni sottocanale linguistico vi è il link alla pagina web della Radio Vaticana nella stessa lingua, il link alla pagina del Bollettino della Sala Stampa (che contiene i testi completi in lingua originale), il link alla edizione dell'Osservatore Romano nella lingua rispettiva".

  Vista la possibilità di facilitare scambi e stabilire rapporti attraverso la piattaforma You Tube, dobbiamo studiare come "gestire un flusso 'mondiale' di commenti e risposte", ha sottolineato il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede.

  "Il Papa" - ha concluso Padre Lombardi - "è stato personalmente informato del nostro progetto e lo ha approvato con la sua abituale gentilezza e cordialità. Questo è per noi un grandissimo incoraggiamento".
OP/MESSAGGIO COMUNICAZIONI SOCIALI/...               VIS 20090123 (770)


NUOVE TECNOLOGIE, RELAZIONI: RISPETTO, DIALOGO, AMICIZIA


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2009 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il Messaggio del Santo Padre per la 43ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che si celebrerà il 24 maggio, sul tema: "Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia".

  Di seguito riportiamo alcuni estratti del Messaggio, datato 24 gennaio, memoria di San Francesco di Sales, Patrono dei giornalisti e pubblicato in lingua italiana, inglese, spagnola, tedesca, francese e portoghese.

  "Le nuove tecnologie digitali stanno determinando cambiamenti fondamentali nei modelli di comunicazione e nei rapporti umani. (...) Nel messaggio di quest'anno, il mio pensiero va quindi in modo particolare a chi fa parte della cosiddetta 'generazione digitale': con loro vorrei condividere alcune idee sullo straordinario potenziale delle nuove tecnologie, se usate per favorire la comprensione e la solidarietà umana. Tali tecnologie sono un vero dono per l'umanità: dobbiamo perciò far sì che i vantaggi che esse offrono siano messi al servizio di tutti gli esseri umani e di tutte le comunità, soprattutto di chi è bisognoso e vulnerabile".

  "I giovani, in particolare, hanno colto l'enorme potenziale dei nuovi media nel favorire la connessione, la comunicazione e la comprensione tra individui e comunità e li utilizzano per comunicare con i propri amici, per incontrarne di nuovi, per creare comunità e reti, per cercare informazioni e notizie, per condividere le proprie idee e opinioni".

  "Il desiderio di connessione e l'istinto di comunicazione, che sono così scontati nella cultura contemporanea, non sono in verità che manifestazioni moderne della fondamentale e costante propensione degli esseri umani ad andare oltre se stessi per entrare in rapporto con gli altri. In realtà, quando ci apriamo agli altri, noi portiamo a compimento i nostri bisogni più profondi e diventiamo più pienamente umani. Amare è, infatti, ciò per cui siamo stati progettati dal Creatore".

  "Riflettendo sul significato delle nuove tecnologie, è importante considerare non solo la loro indubbia capacità di favorire il contatto tra le persone, ma anche la qualità dei contenuti che esse sono chiamate a mettere in circolazione. Desidero incoraggiare tutte le persone di buona volontà, attive nel mondo emergente della comunicazione digitale, perché si impegnino nel promuovere una cultura del 'rispetto', del 'dialogo', dell''amicizia'".
 
  "Pertanto, coloro che operano nel settore della produzione e della diffusione di contenuti dei nuovi media non possono non sentirsi impegnati al 'rispetto' della dignità e del valore della persona umana. Se le nuove tecnologie devono servire al bene dei singoli e della società, quanti ne usano devono evitare la condivisione di parole e immagini degradanti per l'essere umano, ed escludere quindi ciò che alimenta l'odio e l'intolleranza, svilisce la bellezza e l'intimità della sessualità umana, sfrutta i deboli e gli indifesi".

  "Le nuove tecnologie hanno anche aperto la strada al 'dialogo' tra persone di differenti paesi, culture e religioni. La nuova arena digitale, il cosiddetto 'cyberspace', permette di incontrarsi e di conoscere i valori e le tradizioni degli altri. Simili incontri, tuttavia, per essere fecondi, richiedono forme oneste e corrette di espressione insieme ad un ascolto attento e rispettoso. Il dialogo deve essere radicato in una ricerca sincera e reciproca della verità, per realizzare la promozione dello sviluppo nella comprensione e nella tolleranza. La vita non è un semplice succedersi di fatti e di esperienze: è piuttosto ricerca del vero, del bene e del bello. Proprio per tale fine compiamo le nostre scelte, esercitiamo la nostra libertà e in questo, cioè nella verità, nel bene e nel bello, troviamo felicità e gioia. Occorre non lasciarsi ingannare da quanti cercano semplicemente dei consumatori in un mercato di possibilità indifferenziate, dove la scelta in se stessa diviene il bene, la novità si contrabbanda come bellezza, l'esperienza soggettiva soppianta la verità".

  "Il concetto di 'amicizia' ha goduto di un rinnovato rilancio nel vocabolario delle reti sociali digitali emerse negli ultimi anni. Tale concetto è una delle più nobili conquiste della cultura umana. Nelle nostre amicizie e attraverso di esse cresciamo e ci sviluppiamo come esseri umani. (...) Per questo motivo occorre essere attenti a non banalizzare il concetto e l'esperienza dell'amicizia. Sarebbe triste se il nostro desiderio di sostenere e sviluppare 'on-line' le amicizie si realizzasse a spese della disponibilità per la famiglia, per i vicini e per coloro che si incontrano nella realtà di ogni giorno, sul posto di lavoro, a scuola, nel tempo libero. Quando, infatti, il desiderio di connessione virtuale diventa ossessivo, la conseguenza è che la persona si isola, interrompendo la reale interazione sociale. Ciò finisce per disturbare anche i modelli di riposo, di silenzio e di riflessione necessari per un sano sviluppo umano".

  "L'amicizia è un grande bene umano, ma sarebbe svuotato del suo valore, se fosse considerato fine a se stesso. (...) E' gratificante vedere l'emergere di nuove reti digitali che cercano di promuovere la solidarietà umana, la pace e la giustizia, i diritti umani e il rispetto per la vita e il bene della creazione. Queste reti possono facilitare forme di cooperazione tra popoli di diversi contesti geografici e culturali, consentendo loro di approfondire la comune umanità e il senso di corresponsabilità per il bene di tutti".

  "Ci si deve tuttavia preoccupare di far sì che il mondo digitale, in cui tali reti possono essere stabilite, sia un mondo veramente accessibile a tutti. Sarebbe un grave danno per il futuro dell'umanità, se i nuovi strumenti della comunicazione, che permettono di condividere sapere e informazioni in maniera più rapida e efficace, non fossero resi accessibili a coloro che sono già economicamente e socialmente emarginati o se contribuissero solo a incrementare il divario che separa i poveri dalle nuove reti che si stanno sviluppando al servizio dell'informazione e della socializzazione umana".

  "Vorrei concludere questo messaggio rivolgendomi, in particolare, ai 'giovani cattolici', per esortarli a portare nel mondo digitale la testimonianza della loro fede. Carissimi, sentitevi impegnati ad introdurre nella cultura di questo nuovo ambiente comunicativo e informativo i valori su cui poggia la vostra vita!"

"L'annuncio di Cristo nel mondo delle nuove tecnologie suppone una loro approfondita conoscenza per un conseguente adeguato utilizzo. A voi, giovani, che quasi spontaneamente vi trovate in sintonia con questi nuovi mezzi di comunicazione, spetta in particolare il compito della evangelizzazione di questo 'continente digitale'. Sappiate farvi carico con entusiasmo dell'annuncio del Vangelo ai vostri coetanei!".

  "Il dono più prezioso che ad essi potete fare è di condividere con loro la 'buona novella' di un Dio che s'è fatto uomo, ha patito, è morto ed è risorto per salvare l'umanità. Il cuore umano anela ad un mondo in cui regni l'amore, dove i doni siano condivisi, dove si edifichi l'unità, dove la libertà trovi il proprio significato nella verità e dove l'identità di ciascuno sia realizzata in una comunione rispettosa. A queste attese la fede può dare risposta: siatene gli araldi! Il Papa vi è accanto con la sua preghiera e con la sua benedizione".
MESS/GIORNATA COMUNICAZIONI SOCIALI/...            VIS 20090123 (1150)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Signor Branko Crvenkovski, Presidente della ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, e Seguito.

- Sua Beatitudine Emmanuel III Delly, Patriarca di Babilonia dei Caldei (Iraq), in Visita "ad Limina Apostolorum", con gli Ausiliari Vescovo Shlemon Warduni, Vescovo Andraos Abouna e L'Arcivescovo Jacques Ishaq.

- L'Arcivescovo Louis Sako, di Kerkuk dei Caldei (Iraq), in Visita "ad Limina Apostolorum", con l'Arcivescovo emerito André Sana.

- Il Vescovo Mikha Pola Maqdassi, di Alquoch dei Caldei (Iraq), in Visita "ad Limina Apostolorum".
AP:AL/.../...                                       VIS 20090123 (120)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha concesso la comunione ecclesiastica richiestagli da Sua Beatitudine Ignace Youssif III Younan, canonicamente eletto Patriarca di Antiochia dei Siri, dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Siro-Cattolica, svoltosi a Roma dal 18 al 20 gennaio 2009. Il nuovo Patriarca di Antiochia dei Siri è nato a Hassaké (Siria) nel 1944 ed è stato ordinato sacerdote nel 1971. Dal 1995 è stato visitatore Apostolico per i fedeli Siro-Cattolici nell'America Centrale.
NA/.../YOUNAN                                     VIS 20090123 (90)


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