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lunedì 30 maggio 2011

BENEDETTO XVI RICORDA COMPOSITORE UNGHERESE LISZT

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2011 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nell'Aula Paolo VI in Vaticano, Benedetto XVI ha assistito ad un Concerto offerto in suo onore dal Presidente della Repubblica di Ungheria, Signor Pál Schmitt, in occasione della Presidenza ungherese del Consiglio dell'Unione Europea e del bicenteneraio della nascita di Ferenc Liszt.

  Al termine del concerto il Santo Padre ha ringraziato il tenore István Horváth, l'Orchestra Filarmonica Nazionale Ungherese ed il Gruppo Corale Nazionale, che hanno eseguito musiche di Ferenc Liszt: la "Festmarsch zur Goethejubiläumsfeier", la "Vallée d'Obermann" e la "Ave Maria-Die Glocken von Rom" che trae ispirazione da un Salmo.

  Benedetto XVI ha affermato che i "colori orchestrali (...)  ci hanno donato la bellezza e la gioia dell'ascolto, hanno suscitato in noi una vasta gamma di sentimenti: dalla gioia e festosità della marcia, alla pensosità del secondo pezzo con una ricorrente e struggente melodia, fino all'atteggiamento orante a cui ci ha invitato l'accorata Ave Maria".

  "Una parola anche sul bellissimo Salmo XIII" - ha proseguito il Pontefice - "Risale agli anni in cui Liszt soggiornò a Tivoli e a Roma; è il periodo in cui il compositore vive in modo intenso la sua fede (...) Il brano che abbiamo ascoltato ci ha dato l'idea della qualità e della profondità di questa fede. È un Salmo in cui l'orante si trova in difficoltà, il nemico lo circonda, lo assedia, e Dio sembra assente, sembra averlo dimenticato. E la preghiera si fa angosciosa davanti a questa situazione di abbandono: 'Fino a quando, Signore?', ripete per quattro volte il Salmista".

  "È il grido dell'uomo e dell'umanità, che sente il peso del male che c'è nel mondo; e la musica di Liszt ci ha trasmesso questo senso di peso, di angoscia. Ma Dio non abbandona. Il Salmista lo sa e anche Liszt, da uomo di fede, lo sa. Dall'angoscia nasce una supplica piena di fiducia che sfocia nella gioia: 'Esulterà il mio cuore nella tua salvezza ¼ canterò al Signore, che mi ha beneficato'. E qui la musica di Liszt si trasforma: tenore, coro e orchestra innalzano un inno di pieno affidamento a Dio, che mai tradisce, mai si dimentica, mai ci lascia soli".
BXVI-CONCERTO/                                   VIS 20110530 (370)

CATTOLICITÀ NON ESISTE SENZA ATTEGGIAMENTO MARIANO

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2011 (VIS). Questa mattina Benedetto XVI ha ricevuto in Vaticano i Membri di una Delegazione della "Marianische Männer-Congregation "Maria Verkündigung", Congregazione Maschile Mariana "Maria Annunziata" di Regensburg (Germania), giunti in Vaticano per celebrare con il Papa il 70° anniversario del suo ingresso nel ramo maschile della Congregazione nel Seminario Arcivescovile di Sankt Michael de Traunstein (Germania).

  "A quell'epoca" - ha detto il Papa ricordando quando entrò in Seminario - "allora, erano tempi bui - c'era la guerra. Hitler aveva sottomesso uno dopo l'altro la Polonia, la Danimarca, gli Stati del Benelux, la Francia e nell'aprile del 1941 - proprio in questo periodo, 70 anni fa - aveva occupato la Jugoslavia e la Grecia. Sembrava che il Continente fosse nelle mani di questo potere che, allo stesso tempo, poneva in forse il futuro del cristianesimo. Noi eravamo stati ammessi alla Congregazione, ma poco dopo iniziò la guerra contro la Russia; il seminario fu sciolto, e la Congregazione - prima che si fosse riunita, che riuscisse a radunarsi - era già stata dispersa ai quattro venti".

  Per questo motivo, ha proseguito il Pontefice, il suo ingresso nella Marianische Männer-Congregation "Maria Verküundigung" non ebbe una "'data esteriore' della vita, ma è rimasto come 'data interiore' della vita, perché da sempre è stato chiaro che la cattolicità non può esistere senza un atteggiamento mariano, che essere cattolici vuol dire essere mariani, che ciò significa l'amore per la Madre, che nella Madre e per la Madre troviamo il Signore".

  "Qui, attraverso le visite 'ad limina' dei vescovi, sperimento costantemente come le persone - soprattutto in America Latina, ma anche negli altri continenti - possono affidarsi alla Madre, possono amare la Madre e, attraverso la Madre, poi, imparano a conoscere, a comprendere e ad amare Cristo; sperimento come la Madre continui a mettere al mondo il Signore, come Maria continui a dire 'sì' e a portare Cristo nel mondo".

  "Maria è la grande credente. Ella ha raccolto la missione di Abramo di essere credente ed ha concretizzato la fede di Abramo nella fede in Gesù Cristo, indicando così a noi tutti la via della fede, il coraggio di affidarci a quel Dio che si dà nelle nostre mani, la gioia di essere suoi testimoni; e poi la sua determinazione a rimanere salda quando tutti sono fuggiti, il coraggio di stare dalla parte del Signore quando egli sembrava perduto, e di rendere proprio così quella testimonianza che ha portato alla Pasqua".

  "Sono dunque grato" - ha concluso il Pontefice - "di sentire che in Baviera ci sono circa 40 mila sodali; che ancora oggi ci sono uomini che, insieme a Maria, amano il Signore, che attraverso Maria imparano a conoscere e ad amare il Signore, e, come Ella, rendono testimonianza al Signore nelle ore difficili e in quelle felici; che stanno con Lui, sotto la Croce e che continuano a vivere gioiosamente la Pasqua insieme a lui. Ringrazio quindi voi tutti perché tenete alta questa testimonianza, perché sappiamo che ci sono uomini cattolici bavaresi che sono sodali, che percorrono questo cammino aperto dai Gesuiti nel XVI secolo, e che continuano a dimostrare che la fede non appartiene al passato, ma apre sempre ad un 'oggi' e, soprattutto, ad un 'domani'".
AC/                                                               VIS 20110530 (540)

DIALOGO CHIESA CATTOLICA E COMUNIONE ANGLICANA

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2011 (VIS). La Commissione Internazionale anglicana-cattolica ha concluso il primo incontro della sua nuova fase di dialogo (ARCIC III) presso il Monastero di Bose (17-27 maggio 2011).

  Un Comunicato del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani informa che "La Commissione, copresieduta dall'Arcivescovo David Moxon (Arcivescovo anglicano delle Diocesi della Nuova Zelanda) e dall'Arcivescovo Bernard Longley (Arcivescovo cattolico di Birmingham), comprendeva diciotto teologi con backgrounds diversi, provenienti da tutto il mondo".

  "In risposta al Programma proposto da Papa Benedetto XVI e dall'Arcivescovo Rowan Williams nella loro Dichiarazione Comune del 2006, le discussioni si sono concentrate su: la Chiesa come Comunione locale e universale e come, nella comunione, la Chiesa locale e universale giunge a discernere il giusto insegnamento etico. Sempre conformemente al Programma, la Commissione ha riesaminato il modo in cui l'impegno a favore dell'obiettivo comune della ricomposizione della piena comunione nella fede e nella vita sacramentale deve essere oggi inteso e portato avanti ed ha riflettuto su come presentare il lavoro di ARCIC II nella sua totalità con commenti adeguati, al fine di favorire la sua ricezione".

  "La Commissione" - si legge ancora nel Comunicato - "tenterà di sviluppare un'interpretazione teologica della persona, della società umana e della nuova vita di grazia in Cristo. Ciò sarà la base su cui procedere con lo studio di come il giusto insegnamento etico viene determinato a livello universale e locale. ARCIC III baserà fermamente tale analisi sulla scrittura, sulla tradizione e sulla ragione ed attingerà al lavoro precedente della Commissione. Esaminerà alcune questioni particolari per chiarire come le nostre due comunioni si comportano nel prendere decisioni di natura morale e come aree di tensione tra anglicani e cattolici possono essere risolte imparando gli uni dagli altri".

  La Commissione continuerà "il suo lavoro seguendo quanto è stato proposto, in preparazione alla prossima riunione prevista per il 2012".
CON-UC                                           VIS 20110530 (320)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- L'Arcivescovo Diego Causero Nunzio Apostolico in Svizzera e nel Principato di Liechtenstein, finora Nunzio Apostolico nella Repubblica Ceca.

- Il Monsignore Antonio Neri, Sotto-Segretario della Congregazione per il Clero, finora Aiutante di Studio nel medesimo Dicastero.

- Il Cardinale Mauro Piacenza, che è Prefetto della Congregazione per il Clero, Membro della Congregazione per i Vescovi.

- Il Vescovo Lorenzo Chiarinelli, emerito di Viterbo (Italia), Membro della Congregazione per i Vescovi.
NA/                                         VIS 20110528 (90)

UMANITÀ CONOSCE VERA GIOIA DOVE ARRIVA VANGELO

CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare il Regina Cæli con le migliaia di fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

  Nelle Sesta Domenica di Pasqua, il Papa ha commentato il brano degli Atti degli Apostoli, che narra come "Filippo, uno dei diaconi, raggiunse una città della Samaria. Là predicò Cristo risorto, e il suo annuncio fu accompagnato da numerose guarigioni, così che la conclusione dell'episodio è molto significativa: 'E vi fu grande gioia in quella città'. Ogni volta ci colpisce questa espressione, che nella sua essenzialità ci comunica un senso di speranza; come dicesse: è possibile! È possibile che l'umanità conosca la vera gioia, perché là dove arriva il Vangelo, fiorisce la vita".

  "Filippo e gli altri discepoli, con la forza dello Spirito Santo, fecero nei villaggi della Palestina ciò che aveva fatto Gesù: predicarono la Buona Notizia e operarono segni prodigiosi. Era il Signore che agiva per mezzo loro. Come Gesù annunciava la venuta del Regno di Dio, così i discepoli annunciarono Gesù risorto, professando che Egli è il Cristo, il Figlio di Dio, battezzando nel suo nome e scacciando ogni malattia del corpo e dello spirito".

  "Leggendo questo brano" - ha affermato il Pontefice - "viene spontaneo pensare alla forza risanatrice del Vangelo, che nel corso dei secoli ha 'irrigato', come fiume benefico, tante popolazioni. Alcuni grandi Santi e Sante hanno portato speranza e pace ad intere città - pensiamo a san Carlo Borromeo a Milano, al tempo della peste; alla beata Madre Teresa a Calcutta; e a tanti missionari, il cui nome è noto a Dio, che hanno dato la vita per portare l'annuncio di Cristo e far fiorire tra gli uomini la gioia profonda".

  "Mentre i potenti di questo mondo cercavano di conquistare nuovi territori per interessi politici ed economici" - ha proseguito il Pontefice - "i messaggeri di Cristo andavano dappertutto con lo scopo di portare Cristo agli uomini e gli uomini a Cristo, sapendo che solo Lui può dare la vera libertà e la vita eterna. Anche oggi la vocazione della Chiesa è l'evangelizzazione: sia verso le popolazioni che non sono state ancora 'irrigate' dall'acqua viva del Vangelo; sia verso quelle che, pur avendo antiche radici cristiane, hanno bisogno di nuova linfa per portare nuovi frutti, e riscoprire la bellezza e la gioia della fede".

  "Cari amici, il beato Giovanni Paolo II" - ha ricordato il Santo Padre - "è stato un grande missionario, come documenta anche una mostra allestita in questo periodo a Roma. Egli ha rilanciato la missione 'ad gentes' e, al tempo stesso, ha promosso la nuova evangelizzazione".

  Al termine della recita del Regina Coeli, il Papa ha ricordato che: "Ieri, a Cerreto Sannita, è stata proclamata Beata Suor Maria Serafina del Sacro Cuore di Gesù, al secolo Clotilde Micheli. Originaria del Trentino" che "fondò in Campania l'Istituto delle Suore della Carità degli Angeli. Mentre ricordiamo il centenario della sua nascita al Cielo, ci rallegriamo con le sue figlie spirituali e con tutti i suoi devoti".

  Rivolgendosi ai pellegrini di lingua polacca, Benedetto XVI ha ricordato che: "Ieri ricorreva il 30° anniversario della morte del cardinale Stefan Wyszy?ski, il Primate del Millennio. Invocando il dono della sua beatificazione, impariamo da lui il totale abbandono alla Madre di Dio. La sua fiducia espressa con le parole: 'Tutto ho posto su Maria' sia per noi un particolare modello. Ricordiamo questo al termine del mese di maggio dedicato in modo particolare alla Madonna".
ANG/                                       VIS 20110530 (590)

PAROLA DI DIO, CONSOLAZIONE E SFIDA CRISTIANI IN INDIA

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2011 (VIS). "Il Concilio Vaticano Secondo ci ricorda che fra le più importanti responsabilità del Vescovo, preminente è la proclamazione del Vangelo", ha detto oggi Benedetto XVI al III Gruppo di Presuli della Conferenza Episcopale dell'India, al termine della Visita "ad Limina Apostolorum". Benedetto XVI ha anche sottolineato che "è fonte di soddisfazione che la proclamazione della parola di Dio porti ricchi frutti spirituali nelle vostre Chiese locali, in particolare con la diffusione delle piccole comunità cristiane nelle quali i fedeli si riuniscono per la preghiera, la riflessione sulle Scritture e il sostegno fraterno".

  "Occorre non risparmiare nessuno sforzo per sottolineare che la preghiera individuale e di gruppo, per sua stessa natura, ha origine nella grazia e ritorna alla fonte della grazia che è nei sacramenti della Chiesa e in tutta la vita liturgica. Né si può dimenticare che la parola di Dio non soltanto consola ma mette alla prova i credenti, i singoli e le comunità, per progredire nella giustizia, riconciliazione e pace fra di loro e nella società nel suo complesso. (...) Fedeli al nuovo comandamento dell'amarsi come Dio ha amato noi, i cristiani di tutti i tempi e luoghi si sono impegnati a servire il proprio prossimo disinteressatamente, amandolo con tutto il cuore. L'amore è il dono di Dio all'umanità, è la sua promessa ed è la nostra speranza".

  "Sono contento di notare in proposito i notevoli segni della carità della Chiesa in molti ambiti dell'attività sociale, un servizio assegnato in particolare ai sacerdoti e ai religiosi. (...) Le scuole della Chiesa preparano i giovani di tutte le fedi o di nessuna fede, ad edificare una società più giusta e pacifica. Le istituzioni della Chiesa sono state fondamentali nella promozione del microcredito, aiutando i poveri ad aiutare se stessi. Inoltre, esse promuovono la missione caritativa e sanitaria della Chiesa, con cliniche, orfanotrofi, ospedali e numerosi altri progetti volti alla promozione della dignità e del benessere. (...) Che i fedeli cristiani in India continuino ad assistere tutti coloro che sono nel bisogno nelle comunità, a prescindere dalla razza, dall'etnia, dalla religione e dallo stato sociale, nella convinzione che tutti sono stati creati a immagine di Dio ed a tutti si deve uguale rispetto".

  Il Santo Padre ha fatto riferimento infine  "Alle serie difficoltà che minacciano di minare l'unità, l'armonia e la santità della famiglia, e sul lavoro che deve essere condotto a termine per costruire una cultura del rispetto per il matrimonio e la vita familiare. Una solida catechesi che si rivolga soprattutto a coloro che si preparano al matrimonio, può dare un grande contributo per nutrire la fede delle famiglie cristiane e per assisterle perché offrano una testimonianza vibrante, vivida della sapienza millenaria della Chiesa relativamente al matrimonio, alla famiglia, ed all'uso responsabile del dono divino della sessualità".
AL/                                       VIS 20110530 (480)

ENTUSIASMO E CORAGGIO DEGLI ALBORI PER ANNUNCIARE CRISTO

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha  ricevuto i partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova Evangelizzazione, istituito nell'ottobre 2010. Presidente del Dicastero è l'Arcivescovo Salvatore Fisichella.

  Nel riferirsi al tema del prossimo Sinodo dei Vescovi, in programma nell'ottobre 2012, sul tema: "Nuova evangelizzazione e trasmissione della fede cristiana", il Papa ha detto: "Il termine 'nuova evangelizzazione' richiama l'esigenza di una rinnovata modalità di annuncio, soprattutto per coloro che vivono in un contesto, come quello attuale, in cui gli sviluppi della secolarizzazione hanno lasciato pesanti tracce anche in Paesi di tradizione cristiana".

  "La crisi che si sperimenta" - ha proseguito il Pontefice - "porta con sé i tratti dell'esclusione di Dio dalla vita delle persone, di una generalizzata indifferenza nei confronti della stessa fede cristiana, fino al tentativo di marginalizzarla dalla vita pubblica. (...) Inoltre, si verifica spesso il fenomeno di persone che desiderano appartenere alla Chiesa, ma sono fortemente plasmate da una visione della vita in contrasto con la fede".

  "Annunciare Gesù Cristo unico Salvatore del mondo" - ha sottolineato il Pontefice - "oggi appare più complesso che nel passato; ma il nostro compito permane identico come agli albori della nostra storia. La missione non è mutata, così come non devono mutare l'entusiasmo e il coraggio che mossero gli Apostoli e i primi discepoli".

  "Nel corso dei secoli la Chiesa non ha mai smesso di proclamare il mistero salvifico della morte e risurrezione di Gesù Cristo, ma quello stesso annuncio ha bisogno oggi di un rinnovato vigore per convincere l'uomo contemporaneo, spesso distratto e insensibile. La nuova evangelizzazione, per questo, dovrà farsi carico di trovare le vie per rendere maggiormente efficace l'annuncio della salvezza, senza del quale l'esistenza personale permane nella sua contraddittorietà e priva dell'essenziale. Anche in chi resta legato alle radici cristiane, ma vive il difficile rapporto con la modernità, è importante far comprendere che l'essere cristiano non è una specie di abito da vestire in privato o in particolari occasioni, ma è qualcosa di vivo e totalizzante, capace di assumere tutto ciò che di buono vi è nella modernità".

  "Mi auguro" - ha detto ancora il Papa - "che nel lavoro di questi giorni possiate delineare un progetto in grado di aiutare tutta la Chiesa e le differenti Chiese particolari, nell'impegno della nuova evangelizzazione; un progetto dove l'urgenza per un rinnovato annuncio si faccia carico della formazione, in particolare per le nuove generazioni, e sia coniugato con la proposta di segni concreti in grado di rendere evidente la risposta che la Chiesa intende offrire in questo peculiare momento".

  "Se, da una parte, l'intera comunità è chiamata a rinvigorire lo spirito missionario per dare l'annuncio nuovo che gli uomini del nostro tempo attendono" - ha concluso il Papa -  "non si potrà dimenticare che lo stile di vita dei credenti ha bisogno di una genuina credibilità, tanto più convincente quanto più drammatica è la condizione di coloro a cui si rivolgono".
AC/                                       VIS 20110530 (500)

PRESA DI POSSESSO CARDINALE MARX

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2011 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, ha reso noto che domenica 5 giugno 2011, alle ore 10:30, il Cardinale Reinhard Marx, Arcivescovo di München und Freising, prenderà possesso del Titolo di San Corbiniano, Via Carlo Orff, 12, Roma.
OP/                                        VIS 20110530 (60)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in udienza questa mattina l'Onorevole Norbert Lammert, Presidente del Parlamento Federale della Repubblica Federale di Germania, e Seguito.

  Sabato 28 maggio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.

- Sei  Presuli della Conferenza Episcopale dell'India, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Sebastian Thekethecheril, di. Vijayapuram.

    - Il Vescovo Stephen Athipozhiyil, di Alleppey.

    - Il Vescovo Vincent Samuel, di Neyyattinkara.

    - Il Vescovo Selvister Ponnumuthan, di Punalur.

    - Il Vescovo Stanley Roman, di Quilon, con l'emerito Vescovo Joseph Gabriel Fernandez.

- Il Vescovo Giovanni Innocenzo Martinelli, O.F.M., Vicario Apostolico di Tripoli (Libia).

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP:AL/                                   VIS 20110530 (140)
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