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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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martedì 7 novembre 2006

IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 7 NOV. 2006 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli mancati nelle ultime settimane:

- Il Cardinale Mario Francesco Pompedda, Prefetto emerito del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, il 18 ottobre, all'età di 77 anni.

- L'Arcivescovo Teodoro Cardenal Fernández, emerito di Burgos (Spagna), il 17 ottobre, all'età di 89 anni.

- Il Vescovo José Elias Chaves Júnior, C.M., Prelato emerito di Cametá (Brasile), il 31 ottobre, all'età di 80 anni.

- L'Arcivescovo Cecil deSa, emerito di Agra (India), il 27 ottobre, all'età di 83 anni.

- Il Vescovo Henrique Rüth, C.S.Sp., emerito di Cruzeiro do Sul (Brasile), il 23 ottobre, all'età di 93 anni.
.../DEFUNTI/...                                   VIS 20061107 (120)

SOSTEGNO CHIESA PROMOTORI SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE


CITTA' DEL VATICANO, 7 NOV. 2006 (VIS). L'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati, è intervenuto, nella sede dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (F.A.O.), alla XXXII Sessione del Comitato Intergovernativo per la Sicurezza Alimentare, tenutasi a Roma dal 30 ottobre al 4 novembre.

  Nei giorni 30 e 31 ottobre, all'interno della XXXII Sessione, ha avuto luogo lo "Special Forum for a World Free of Hunger" finalizzato a valutare i progressi compiuti nel perseguimento degli obiettivi e degli impegni presi nel corso del Vertice Mondiale sull'Alimentazione del 1996.

  Trasmettendo ai partecipanti i saluti e l'interesse del Papa per i lavori del Comitato sulla sicurezza alimentare, l'Arcivescovo Mamberti ha affermato: "Vincere la fame nel mondo è un'impresa che richiede tempo. Nonostante gli sforzi compiuti dalla F.A.O., dagli stessi paesi, dalle Organizzazioni intergovernative, dalle numerose associazioni (...), persistono ostacoli e squilibri, anzi essi si aggravano, impedendo a milioni di uomini e donne di provvedere adeguatamente alla propria alimentazione".

  "La realtà delle folle il cui diritto alla vita è messo in pericolo deve continuare a essere motivo di inquietudine per noi e deve toccare le coscienze affinché ognuno, dovunque si trovi, si impegni in comportamenti che non aggravino gli squilibri fra paesi ricchi e paesi poveri. La fame e la malnutrizione sono inaccettabili in un mondo che dispone di livelli di produzione, di risorse e conoscenze capaci di mettere fine a questo flagello e alle sue drammatiche conseguenze".

  "Non è la vocazione della Chiesa proporre soluzioni politiche, economiche o tecniche, per far fronte ai problemi della società, ma, nella sua missione di annunciare la 'Buona Novella a tutte le nazioni', la Chiesa si sente particolarmente vicina a coloro che vivono in condizioni di povertà, di sofferenza e di malnutrizione, desiderando aiutarli con i mezzi che le sono propri. La Chiesa è sempre disposta a sostenere le persone che operano per potenziare la solidarietà internazionale e per promuovere la giustizia fra i popoli, specialmente coloro che sono in contatto diretto con le popolazioni in difficoltà".
DELSS/FAME/F.A.O.:MAMBERTI                       VIS 20061107 (340)


IL PAPA ACQUISTA PRIMA OBBLIGAZIONE FONDO VACCINAZIONI


CITTA' DEL VATICANO, 7 NOV. 2006 (VIS). Oggi a Londra (Gran Bretagna), il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha acquistato, a nome del Santo Padre Benedetto XVI, la prima obbligazione dell'IFFIm (Aiuto finanziario internazionale per le vaccinazioni).

  Il Fondo è il risultato di un progetto presentato dal Cancelliere dello Scacchiere britannico Gordon Brown, al Convegno "Povertà e globalizzazione: finanziamenti per lo sviluppo", organizzato dal Pontificio Consiglio della Giustizia e Pace. Il ricavato della vendita delle obbligazioni sarà direttamente destinato alla vaccinazione delle popolazioni più bisognose, ai bambini in particolare. Le obbligazioni, acquistabili da chiunque - istituzioni, organizzazioni e privati - sono garantite da vari governi che pagano gli interessi e rimborsano l'ammontare delle obbligazioni stesse alla scadenza.

  "Il gesto di Benedetto XVI, reale e simbolico al tempo stesso" - si legge in un Comunicato reso pubblico oggi - "manifesta il pieno sostegno della Santa Sede ad un'iniziativa, che con ampia garanzia internazionale produrrà immediati e diretti vantaggi nel campo degli aiuti allo sviluppo, procurando nuovi finanziamenti con specifiche e quanto mai urgenti finalità". Ad esempio "In 72 Paesi del mondo sarà salvata la vita di 10 milioni di persone, tra cui 5 milioni di bambini, entro il 2015".

  Nel breve discorso pronunciato al momento dell'acquisto, il Cardinale Martino ha affermato: "I poveri attendono con impazienza il momento in cui la corruzione a vari livelli di governo e nel settore sociale non ostacoli più il libero accesso di tutti i membri della società alle opportunità di sviluppo. Un governo realmente attento al bene del suo popolo non solo è necessario allo sviluppo, ma è anche un diritto".

  "Papa Benedetto XVI ritiene che sia giunto il momento, di qui la sua decisione che la Santa Sede partecipi al programma delle obbligazioni del Fondo Finanziario Internazionale. Sua Santità riconosce la necessità di fornire con rapidità i fondi per contrastare la povertà, la fame, l'analfabetismo e promuovere l'attuale lotta contro il flagello della malaria e la diffusione dell'HIV/AIDS e della tubercolosi".
.../IFFIM/BROWN:MARTINO                           VIS 20061107 (350)


INCONTRO DI BENEDETTO XVI CON L'EPISCOPATO SVIZZERO

CITTA' DEL VATICANO, 7 NOV. 2006 (VIS). Questa mattina, nella Cappella "Redemptoris Mater" in Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto una Concelebrazione Eucaristica con i Presuli della Conferenza dei Vescovi svizzeri.

  Alla celebrazione ha fatto seguito un incontro del Papa con i Vescovi svizzeri al quale hanno partecipato anche i Capi dei Dicasteri della Curia Romana, con l'obiettivo di "approfondire alcuni aspetti della situazione attuale della Chiesa in Svizzera e per considerare ciò che è opportuno ribadire e promuovere e ciò che è necessario correggere e purificare".

  Il Santo Padre ha affermato che l'incontro di questa mattina è in certo qual modo "la conclusione della Visita 'ad Limina' del febbraio 2005, della quale, non fu possibile allora concretizzare uno dei punti essenziali: l'incontro con il Papa", Giovanni Paolo II.

  "Il progresso della secolarizzazione e del relativismo" - ha detto il Papa nel suo discorso - "implica non soltanto una diminuzione della frequenza dei sacramenti, soprattutto la partecipazione alla Messa domenicale, ma anche mette in dubbio i valori morali proposti dalla Chiesa", quali la crisi del matrimonio e della famiglia, l'aumento dei divorzi e degli aborti, e le unioni fra persone dello stesso sesso. "Tutto ciò" - ha affermato Benedetto XVI - "costituisce un segno evidente di scristianizzazione".

  Sottolineando che molti nostri contemporanei "vivono come se Dio non esistesse", il Papa ha affermato che i Presuli sono chiamati "a far comprendere la Parola di Dio ed il messaggio cristiano, che aiutano a comprendere l'uomo e il significato della sua esistenza, facendo in modo che ci sia fra voi, nelle prese di posizione necessarie su questioni teologiche e morali, unità e unanimità. (...) Il dovere fondamentale del Vescovo, Pastore e Maestro di Fede, è di invitare i fedeli ad accettare pienamente l'insegnamento della Chiesa".

  In merito alla liturgia, Benedetto XVI ha affermato che: "È diritto e dovere per tutti che la liturgia sia celebrata conformemente alle regole stabilite dalla Chiesa"; riguardo alla Messa domenicale il Papa ha raccomandato di evitare che "soprattutto la domenica, essa sia sostituita, senza gravi ragioni, da celebrazioni della Parola" ed ha ribadito che l'omelia "momento importante di formazione dottrinale e spirituale, è riservata al sacerdote o al diacono".

  Di fronte alla "crisi che attraversa il sacramento della Riconciliazione", come hanno sottolineato i Vescovi nei loro rapporti quinquennali, il Papa ha invitato i Presuli "a rilanciare nelle Diocesi una pastorale penitenziale che incoraggi la confessione individuale. (...) Chiedete ai vostri sacerdoti di essere confessori assidui, offrendo generosamente ai fedeli orari appropriati per la confessione personale; incoraggiate i presbiteri ad accostarsi con frequenza al sacramento della Penitenza". Il Papa ha esortato i sacerdoti "ad osservare rigorosamente le norme della Chiesa concernenti l'assoluzione collettiva, (...) che richiede situazioni veramente eccezionali".

  In merito alla collaborazione dei laici al ministero sacerdotale, Papa Benedetto XVI ha affermato che: "È necessario essere attenti che, di fatto e concretamente, nelle parrocchie o nelle unità pastorali, il sacerdote sia il pastore, mentre i laici aiutano il sacerdote, collaborando con lui nei diversi settori della vita pastorale. (...) L'importanza del ruolo dei laici non deve tuttavia condurre a sottovalutare il ministero assolutamente indispensabile dei sacerdoti per la vita della chiesa, chiamata a guidare il popolo di Dio. (...) Vi invito a sviluppare una formazione dei laici che susciti la fede e la conoscenza dottrinale, e che dia impulsi spirituali".

  Successivamente il Papa ha affrontato il tema delle vocazioni sacerdotali e religiose, "una preoccupazione costante per la Chiesa nel vostro Paese" ed ha affermato: "Per il futuro della Chiesa in Svizzera, è importante prendersi cura dell'organizzazione e dell'orientamento dei Seminari e delle diverse Facoltà e Scuole Superiori di Teologia (...) con la preoccupazione del discernimento e di una profonda formazione umana, spirituale, culturale e pastorale dei candidati al Sacerdozio. Siate ugualmente attenti alla formazione iniziale e permanente dei futuri sacerdoti, diaconi e collaboratori pastorali laici. Un insegnamento sicuro e fedele alla Tradizione e al Magistero della Chiesa farà scoprire a tutti la ricchezza della fede cattolica".

  "L'ecumenismo" - ha concluso il Pontefice - "è un settore nel quale la Chiesa cattolica è impegnata in modo irreversibile. La storia religiosa del vostro Paese e l'esperienza che ne consegue vi conferiscono una responsabilità e una missione particolare in tale ambito. Incoraggiate le vostre comunità ad impegnarsi in un cammino ecumenico fondato sui principi espressi nel Decreto conciliare 'Unitatis redintegratio' e nel 'Direttorio per l'ecumenismo'".
AC/.../VESCOVI SVIZZERI                               VIS 20061107 (730)


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