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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 30 gennaio 2009

COMUNIONE REALE E VISIBILE FRA I DISCEPOLI DEL SIGNORE

CITTA' DEL VATICANO, 30 GEN. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina, in Vaticano, i Membri della Commissione Mista Internazionale per il Dialogo Teologico tra la Chiesa Cattolica e le Chiese Ortodosse Orientali, al termine della sesta riunione, tenutasi a Roma.

  Il Papa ha elogiato il risoluto impegno dei partecipanti "a ricercare la riconciliazione e comunione nel Corpo di Cristo che è la Chiesa" ed ha ricordato che "ognuno di voi contribuisce a questa missione, non soltanto con la ricchezza della vostra tradizione, ma anche con l'impegno delle Chiese interessate a questo dialogo, per superare le divisioni del passato e rafforzare la testimonianza di unità dei cristiani di fronte alle enormi sfide che i credenti devono affrontare nel mondo di oggi".

  "Il mondo ha bisogno di un segno visibile del mistero dell'unità che lega le tre Persone divine e, che duemila anni fa, con l'Incarnazione del Figlio di Dio, ci fu rivelata. (...) La nostra comunione attraverso la grazia dello Spirito Santo nella vita che unisce il Padre e il Figlio ha una dimensione percettibile dentro la Chiesa, il Corpo di Cristo (...). E noi tutti abbiamo il dovere di operare per manifestare quella essenziale dimensione della Chiesa al mondo".

  "Il vostro sesto incontro ha riscontrato progressi importanti precisamente nello studio della Chiesa come comunione. Il fatto stesso che il dialogo sia continuato nel tempo e prosegua ogni anno presso la sede delle diverse Chiese che voi rappresentate, è un segno di speranza ed incoraggiamento. Basta guardare al Medio Oriente - da dove molti di voi provengono - per constatare che sono urgentemente necessari autentici segni di speranza in un mondo ferito dalla tragedia della divisone, dei conflitti e di immense sofferenze umane".

  Benedetto XVI ha concluso il suo discorso menzionando la recente chiusura della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani nella Basilica di San Paolo fuori le Mura ed ha affermato che il grande Apostolo Paolo "fu il primo grande campione e teologo dell'unità della Chiesa. I suoi sforzi e le sue lotte furono ispirate dalla costante aspirazione di mantenere una visibile, non semplicemente esteriore, reale e piena comunione fra i discepoli del Signore".
AC/COMUNIONE/CHIESE ORIENTALI ORTODOSSE               VIS 20090130 (370)


INIZIATIVE 80° ANNIVERSARIO STATO CITTÀ DEL VATICANO


CITTA' DEL VATICANO, 30 GEN. 2009 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo una Conferenza Stampa di presentazione delle iniziative per commemorare l'80° anniversario della firma dei Patti Lateranensi (11 febbraio 1929), e la fondazione dello Stato della Città del Vaticano.

  Alla Conferenza Stampa, presieduta dal Cardinale Giovanni Lajolo, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, sono i intervenuti il Vescovo Renato Boccardo, Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano; la Dottoressa Barbara Jatta, Assistente della Sezione Gabinetto delle Stampe della Biblioteca Apostolica Vaticana; il Dottor Giancarlo Cremonesi, Presidente della Società Acea Distribuzione S.p.A., (Azienda Comunale Energia e Ambiente) che ha offerto il suo patrocinio.

 Il Cardinale Lajolo ha precisato che le iniziative in occasione dell'80° anniversario della fondazione di "questo piccolo, ma non insignificante Stato, sono tre".

  La prima è la Mostra che avrà luogo nel Braccio di Carlo Magno (situato alla fine del Colonnato sinistro di Piazza San Pietro), dall'11 febbraio al 10 maggio, dal titolo "1929-2009 - Ottanta anni dello Stato della Città del Vaticano".

  La Mostra si articola in cinque sezioni: "Prima Sezione: il Vaticano prima del 1929; la Seconda Sezione: dedicata a Pio XI, Achille Ratti, l'artefice della Conciliazione ed il grande costruttore delle strutture giuridiche ed architettoniche del nuovo Stato; la Terza Sezione: si riferisce agli stessi Patti Lateranensi, cioè al Trattato ed al Concordato, firmati l'11 febbraio 1929, nel Palazzo del Laterano; la Quarta Sezione: illustra la costruzione dello Stato, cioè i progetti e le realizzazioni dei nuovi edifici e la Quinta Sezione è dedicata ai sei Pontefici succeduti a Pio XI, ciascuno dei quali ha lasciato la sua impronta".

  In merito alla seconda iniziativa, il Cardinale Lajolo ha annunciato che dal 12 al 14 febbraio si terrà un Convegno di studi nell'80° anniversario dello Stato della Città del Vaticano, che avrà luogo nei giorni 12-14 febbraio, con il titolo "Un piccolo territorio per una grande missione". Esso si articola in tre giorni, ed avrà luogo in due diversi significativi luoghi: nell'Aula della Conciliazione al Palazzo del Laterano, dove l'11 febbraio 1929 vennero firmati i Patti Lateranensi e nell'Aula Nuova del Sinodo dei Vescovi in Vaticano.

  I lavori saranno introdotti dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato e si concluderanno con una tavola rotonda alla quale interverranno, fra gli altri, l'Onorevole Franco Frattini, Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Italiana, il Signor Abdou Diouf, già Presidente del Senegal ed il Signor Michel Camdessus, già Presidente del Fondo Monetario Internazionale.

  Il Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano ha illustrato infine la terza iniziativa: un concerto in programma giovedì 12 febbraio, alle 17:00, nell'Aula Paolo VI in Vaticano, alla presenza del Santo Padre. La "Our Lady's Choral Society" della Cattedrale di Dublino e la "RTE Concert Orchestra" di Dublino eseguiranno l'oratorio di G.F. Haendel "Il Messia".
OP/OTTANTESIMO ANNIVERSARIO SCV/LAJOLO               VIS 20090130 (480)


INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE MESE DI FEBBRAIO

CITTA' DEL VATICANO, 30 GEN. 2009 (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per il mese di febbraio è la seguente: "Perché i Pastori della Chiesa siano sempre docili all'azione dello Spirito Santo nel loro insegnamento e nel loro servizio al popolo di Dio".

  L'intenzione Missionaria è la seguente: "Perché la Chiesa in Africa trovi vie e mezzi adeguati per promuovere in modo efficace la riconciliazione, la giustizia e la pace, secondo le indicazioni della II Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi".
BXVI-INTENZIONI PREGHIERA/FEBBRAIO/…                     VIS 20090130 (100)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 30 GEN. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Antonio Cañizares Llovera, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

- Il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

- Il Cardinale Cláudio Hummes, O.F.M., Prefetto della Congregazione per il Clero.
AP/.../...                                         VIS 20090130 (60)
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ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 30 GEN. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Reverendo Guillermo Martín Abanto Guzmán, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Lima (superficie: 639; popolazione: 3.335.041; cattolici: 3.001.536; sacerdoti: 548; religiosi: 2.303; diaconi permanenti: 4), Perù. Il Vescovo eletto, è nato nel 1964 a Trujillo (Perù) ed è stato ordinato sacerdote nel 1992. E' stato finora Vicario Episcopale del Decanato 15 e Parroco della Parrocchia "El Señor de la Divina Misericordia".

- Il Reverendo Raúl Antonio Chau Quispe, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Lima (superficie: 639; popolazione: 3.335.041; cattolici: 3.001.536; sacerdoti: 548; religiosi: 2.303; diaconi permanenti: 4), Perù. Il Vescovo eletto è nato a Lima (Perù) nel 1967 ed è stato ordinato sacerdote nel 1992. E' stato Vicario della Parrocchia di "Santa Rosa de Lima".
NEA/.../ABANTO GUZMÁN:CHAU QUISPE                   VIS 20090130 (130)

giovedì 29 gennaio 2009

APPREZZAMENTO IMPEGNO VESCOVI FEDERAZIONE RUSSA


CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina i Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici della Federazione Russa, al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

  Il Papa ha elogiato lo "sforzo di inculturazione della fede" compiuto dai Vescovi ed ha espresso il suo "apprezzamento per l'impegno con cui curate il rilancio della partecipazione liturgica-sacramentale, della catechesi, della formazione sacerdotale e della preparazione di un laicato maturo e responsabile, che sia fermento evangelico nelle famiglie e nella società civile".

  Nell'esortare i Presuli ad affrontare le non poche preoccupazioni quotidiane anche quando "i risultati pastorali che ottenete non sembrano confacenti agli sforzi dispiegati", il Papa ha affermato: "Alimentate, piuttosto, in voi e nei vostri collaboratori un autentico spirito di fede, con la consapevolezza tutta evangelica che Gesù Cristo non mancherà di rendere fecondo, con la grazia del suo Spirito, il vostro ministero".

  "Proseguite nel promuovere e nel curare, con costante impegno e attenzione, le vocazioni sacerdotali e religiose; (...) abbiate cura di formare presbiteri con la stessa sollecitudine di San Paolo verso il suo discepolo Timoteo  (...); sosteneteli nella formazione permanente dottrinale e spirituale. (...) Ugualmente, abbiate a cuore la formazione delle persone consacrate e la crescita spirituale dei fedeli laici, affinché sentano la loro vita come una risposta alla chiamata universale alla santità, che deve esprimersi in una coerente testimonianza evangelica in ogni circostanza quotidiana".

  "E' essenziale tener conto della necessità di un rinnovato impegno" - ha ribadito il Pontefice - "nel dialogo con i nostri fratelli e sorelle ortodossi;" che "nonostante i progressi compiuti, conosce ancora alcune difficoltà. In questi giorni mi sento spiritualmente vicino ai cari fratelli e sorelle della Chiesa Ortodossa Russa, che gioiscono per l'elezione del Metropolita Kirill a nuovo Patriarca di Mosca e di tutte le Russie: a lui porgo i miei auguri più cordiali per il delicato compito ecclesiale che gli è stato affidato".

  "E' importante che i cristiani" - ha aggiunto il Pontefice - "affrontino uniti le grandi sfide culturali ed etiche del momento presente, concernenti la dignità della persona umana e i suoi diritti inalienabili, la difesa della vita in ogni sua fase, la tutela della famiglia e altre urgenti questioni economiche e sociali".

  "Cari Fratelli, lodo il Signore e vi sono profondamente grato" - ha concluso il Santo Padre - "per il bene che compite, svolgendo il vostro ministero episcopale in piena fedeltà al Magistero. (...) Attraverso di voi giunga il mio ringraziamento ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose e ai laici, che con voi collaborano al servizio di Cristo e del suo Vangelo".
AL/.../FEDERAZIONE RUSSA                                   VIS 20090129 (440)


DISCORSO DEL SANTO PADRE TRIBUNALE ROTA ROMANA


CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2009 (VIS). Come di consueto in questo periodo dell'anno, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in udienza il Decano, il Collegio dei Prelati Uditori, e gli Officiali del Tribunale della Rota Romana, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario.

  Il Santo Padre si è soffermato sui temi trattati nelle allocuzioni alla Rota Romana di Giovanni Paolo II del 5 febbraio 1987 e del 25 gennaio 1988, sull'incapacità psichica nelle cause di nullità matrimoniale.

  "Le summenzionate allocuzioni" - ha detto Benedetto XVI - "forniscono i criteri di fondo non solo per il vaglio delle perizie psichiatriche e psicologiche, ma anche per la stessa definizione giudiziale delle cause".

  "La norma codiciale sull'incapacità psichica" - ha ricordato il Papa - "nel suo aspetto applicativo è stata arricchita e integrata anche dalla recente Istruzione 'Dignitas connubii' del 25 gennaio 2005. Essa, infatti, per l'avverarsi di tale incapacità richiede, già al tempo del matrimonio, la presenza di una particolare anomalia psichica (art. 209, § 1) che perturbi gravemente l'uso di ragione (art. 209, § 2, n. 1; can. 1095, n. 1), (...) o che provochi nel contraente non solo una grave difficoltà, ma anche l'impossibilità di far fronte ai compiti inerenti agli obblighi essenziali del matrimonio (art. 209, § 2, n. 3; can. 1095, n. 3)".

  "In quest'occasione, tuttavia, vorrei altresì riconsiderare il tema dell'incapacità a contrarre matrimonio" - ha proseguito il Papa - "Corriamo infatti il rischio di cadere in un pessimismo antropologico che, alla luce dell'odierna situazione culturale, considera quasi impossibile sposarsi. (...) La riaffermazione della innata capacità umana al matrimonio è proprio il punto di partenza per aiutare le coppie a scoprire la realtà naturale del matrimonio e il rilievo che ha sul piano della salvezza. Ciò che in definitiva è in gioco è la stessa verità sul matrimonio e sulla sua intrinseca natura giuridica (cfr Benedetto XVI, Allocuzione alla Rota Romana, 27.1.2007, AAS 99 [2007], pp. 86-91), presupposto imprescindibile per poter cogliere e valutare la capacità richiesta per sposarsi".

  "In questo senso, la capacità deve essere messa in relazione con ciò che è essenzialmente il matrimonio, cioè 'l'intima comunione di vita e di amore coniugale, fondata dal Creatore e strutturata con leggi proprie' (Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes, n. 48), e, in modo particolare, con gli obblighi essenziali ad essa inerenti, da assumersi da parte degli sposi (can. 1095, n. 3)".

  "Alcune correnti antropologiche 'umanistiche', orientate all'autorealizzazione e all'autotrascendenza egocentrica, idealizzano talmente la persona umana e il matrimonio che finiscono per negare la capacità psichica di tante persone, fondandola su elementi che non corrispondono alle esigenze essenziali del vincolo coniugale".

  "Le cause di nullità per incapacità psichica esigono, in linea di principio, che il giudice si serva dell'aiuto dei periti per accertare l'esistenza di una vera incapacità (can. 1680; art. 203, § 1, DC), che è sempre un'eccezione al principio naturale della capacità necessaria per comprendere, decidere e realizzare la donazione di sé stessi dalla quale nasce il vincolo coniugale".
AC/.../ROTA ROMANA                               VIS 20090129 (510)


INIZIATIVE SANTA SEDE ANNO DELL'ASTRONOMIA


CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2009 (VIS). Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione delle iniziative della Santa Sede ed istituzioni collegate per l'Anno dell'Astronomia.

  Alla Conferenza Stampa sono intervenuti l'Arcivescovo Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; il Padre José Gabriel Funes, S.I., Direttore della Specola Vaticana; il Professor Nicola Cabibbo, Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze; il Professor Paolo Rossi, Professore emerito di Storia della Scienza dell'Università degli Studi di Firenze e dell'Accademia dei Lincei.

  L'Arcivescovo Ravasi ha affermato che: "L'anno dell'astronomia, indetto dalle Nazioni Unite per commemorare i 400 anni delle prime scoperte astronomiche, vede Galileo come protagonista".

  "La Chiesa desidera, dunque, onorare la figura di Galileo, geniale innovatore e figlio della Chiesa" - ha detto ancora l'Arcivescovo Ravasi sottolineando inoltre che: "I tempi sono ormai maturi per una nuova considerazione della figura di Galileo e dell'intero Caso Galilei".

  In merito alle iniziative in programma nel 2009, l'Arcivescovo Ravasi ha annunciato che dal 26 al 30 maggio prossimo si terrà a Firenze un Convegno internazionale di studi, sul tema: "Il Caso Galileo. Una rilettura storica, filosofica, teologica", organizzato dall'Istituto Stensen dei Gesuiti di Firenze, e promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura, dalla Pontificia Accademia delle Scienze e dalla Specola Vaticana, ed al quale interverranno i massimi esperti e studiosi mondiali del tema (teologi, storici, filosofi), tra gli altri George Coyne, Evandro Agazzi, Nicola Cabibbo, Annibale Fantoli.

  Dal 15 ottobre 2009 al 15 gennaio 2010 si terrà presso i Musei Vaticani la Mostra "Astrum 2009: Il patrimonio storico dell'astronomia italiana da Galileo ad oggi", dedicata al materiale storico degli osservatori astronomici italiani e vaticani, organizzata dall'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) con i Musei Vaticani e la Specola Vaticana.

  Nel novembre 2009, ha ricordato ancora l'Arcivescovo Ravasi, è in programma un Congresso Internazionale: "1609-2009. Dalla Nascita dell'Astrofisica alla Cosmologia Evolutiva: Scienza, filosofia e teologia a confronto", organizzato dalla Pontificia Università Lateranense.

  Inoltre è in corso un progetto di riedizione integrale delle carte del processo di Galileo a  cura dell'Archivio Segreto Vaticano, che dovrebbe essere pubblicato entro la fine del 2009.

  Il Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura ha concluso il suo intervento con l'annuncio che il Servizio Nazionale per il progetto Culturale promosso dalla Chiesa Italiana, attraverso il portale www.disf.org (Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede), dedicherà una particolare attenzione all'Anno dell'Astronomia, pubblicando ogni mese documenti, testi, idee per approfondire e orientare in senso cristiano il dibattito tra fede e scienza".
OP/ANNO ASTRONOMIA/RAVASI                       VIS 20090129 (420)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza il Vescovo Antoni Stankiewicz, Decano del Tribunale della Rota Romana, con il Collegio dei Prelati Uditori della Rota Romana.
AP/.../...                                         VIS 20090129 (30)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Abbazia territoriale di Wettingen-Mehrerau (Austria), presentata dal Padre Abate Dom Kassian Lauterer, O.Cist, per raggiunti limiti d'età.
RE/.../LAUTERER                                     VIS 20090129 (40)

mercoledì 28 gennaio 2009

LEGGERE LA SCRITTURA COME PAROLA DELLA SPIRITO SANTO


CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2009 (VIS). Nel corso dell'Udienza Generale di questa mattina, tenutasi nell'Aula Paolo VI, il Papa ha ripreso il ciclo di catechesi su San Paolo Apostolo e si è soffermato sulla visione teologica delle ultime Lettere Paoline, chiamate Lettere Pastorali perché inviate a singole figure di Pastori della Chiesa: due a Timoteo e una a Tito, stretti collaboratori  dell'Apostolo.

  In queste Lettere - ha detto il Papa - "si fa allusione all'insorgenza di insegnamenti da considerare del tutto errati e falsi (cfr 1 Tm 4,1-2; 2 Tm 3,1-5), come quelli di chi pretendeva che il matrimonio non fosse buono (cfr 1 Tm 4,3a). Vediamo come sia moderna questa preoccupazione, perché anche oggi si legge a volte la Scrittura come oggetto di curiosità storica e non come parola dello Spirito Santo, nella quale possiamo sentire la stessa voce del Signore e conoscere la sua presenza nella storia".

  "A queste dottrine l'autore fa fronte con due richiami di fondo. L'uno consiste nel rimando a una lettura spirituale della Sacra Scrittura (cfr 2 Tm 3,14-17), cioè a una lettura che la considera realmente come 'ispirata' e proveniente dallo Spirito Santo, così che da essa si può essere 'istruiti per la salvezza'. (...) L'altro richiamo consiste nell'accenno al buon "deposito" (parathéke): è una parola speciale delle Lettere pastorali con cui si indica la tradizione della fede apostolica da custodire con l'aiuto dello Spirito Santo che abita in noi. (...) e come criterio di fedeltà all'annuncio del Vangelo".

  "Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità", perché 'Gesù Cristo ha dato se stesso in riscatto per tutti' (1 Tm 2,4-5). Quindi" - ha sottolineato il Papa - "il senso dell'universalità, anche se le comunità sono ancora piccole, è forte e determinante per queste Lettere".

  "Un'altra componente tipica di queste Lettere è la loro riflessione sulla struttura ministeriale della Chiesa. Sono esse che per la prima volta presentano la triplice suddivisione di episcopi, presbiteri e diaconi (cfr 1 Tm 3,1-13; 4,13; 2 Tm 1,6; Tt 1,5-9)".

  "Così abbiamo l'essenziale della struttura cattolica: Scrittura e Tradizione, Scrittura e annuncio, formano un insieme, ma a questa struttura, per così dire dottrinale, deve aggiungersi la struttura personale, i successori degli Apostoli, come testimoni dell'annuncio apostolico".

  Infine in merito all'episcopio il Papa ha detto che esso "è considerato padre della comunità cristiana (cfr anche 1 Tm 3,15). Del resto l'idea di Chiesa come 'casa di Dio' affonda le sue radici nell'Antico Testamento (cfr Nm 12,7) e si trova riformulata in Eb 3,2.6, mentre altrove si legge che tutti i cristiani non sono più stranieri né ospiti, ma concittadini dei santi e familiari della casa di Dio (cfr Ef 2,19)".

  "Preghiamo il Signore e san Paolo" - ha concluso il Pontefice - "perché anche noi, come cristiani, possiamo sempre più caratterizzarci, in rapporto alla società in cui viviamo, come membri della 'famiglia di Dio'. E preghiamo anche perché i pastori della Chiesa acquisiscano sempre più sentimenti paterni, insieme teneri e forti, nella formazione della Casa di Dio, della comunità, della Chiesa".
AG/.../                                           VIS 20090128 (510)


COMUNICATO ELEZIONE NUOVO PATRIARCA DI MOSCA


CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2009 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale di oggi, il Papa ha espresso la sua gioia per l'elezione del Metropolita Kirill, quale nuova Patriarca di Mosca e di tutte la Russie. "Su di lui" - ha detto - "invoco la luce dello Spirito Santo".

  Il Patriarca Kirill, attualmente Metropolita di Smolensk e Kaliningrad e Presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca e di tutte la Russie, succede al Patriarca Alexis II, morto il 5 dicembre 2008.

  In un telegramma di felicitazioni, il Santo Padre invoca Dio Onnipotente affinché benedica "gli sforzi del Patriarca per mantenere la comunione fra le Chiese Ortodosse e nel perseguire la pienezza della comunione, che è l'obiettivo della collaborazione e del dialogo cattolico-ortodosso".

  "Assicuro a Vostra Santità" - scrive il Pontefice - "la mia vicinanza spirituale e l'impegno della Chiesa cattolica nel cooperare con la Chiesa Ortodossa Russa per una sempre più chiara testimonianza della verità del messaggio cristiano e dei valori che soli possono sostenere il mondo di oggi lungo la via della pace, della giustizia e della cura sollecita agli emarginati".

  In un Comunicato reso pubblico questa mattina dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, si legge: "Abbiamo appreso la notizia dell'elezione di Sua Santità Kirill, Metropolita di Smolensk e Kaliningrad e Presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche del Patriarcato di Mosca, a Patriarca di Mosca e di tutte le Russie".

  "Siamo lieti di avere un Patriarca, con il quale abbiamo intrattenuto relazioni fraterne da molti anni, e che ha incontrato il Santo Padre già immediatamente dopo la sua elezione nell'aprile 2005 e poi nuovamente nei mesi di maggio 2006 e dicembre 2007".

"Confidiamo di poter continuare il cammino comune di ravvicinamento che abbiamo iniziato. Non vogliamo certo perdere di vista le difficoltà che ancora permangono, ma siamo disposti e desiderosi a cooperare nel campo sociale e culturale per testimoniare i valori cristiani, senza tuttavia dimenticare che lo scopo ultimo del dialogo è la realizzazione del testamento di Gesù Cristo, nostro Signore, e cioè la piena comunione di tutti i suoi discepoli".

  "Auspichiamo e preghiamo affinché Dio doni al nuovo Patriarca abbondanti benedizioni e lo guidi con il dono della fortezza e della sapienza".
CON-UC/NUOVO PATRIARCA RUSSO/...                   VIS 20090128 (200)


COMPIERE NECESSARI PASSI PER REALIZZARE PIENA COMUNIONE

CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2009 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale di questa mattina, il Papa ha fatto riferimento alla sua decisione di rimuovere la scomunica ai "quattro Vescovi ordinati nel 1988 da Monsignor Marcel Lefebvre senza mandato pontificio".

  "Ho compiuto questo atto di paterna misericordia" - ha affermato il Pontefice - "perché ripetutamente questi Presuli mi hanno manifestato la loro viva sofferenza per la situazione in cui si erano venuti a trovare".

  "Auspico che a questo mio gesto faccia seguito il sollecito impegno da parte loro di compiere gli ulteriori passi necessari per realizzare la piena comunione con la Chiesa, testimoniando così vera fedeltà e vero riconoscimento del magistero e dell'autorità del Papa e del Concilio Vaticano II".
AG/PIENA COMUNIONE/LEFEBVRE                       VIS 20090128 (130)


SHOAH: MONITO CONTRO OBLIO, NEGAZIONE E RIDUZIONISMO


CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2009 (VIS). "La 'Shoah'" - ha detto il Santo Padre ai fedeli che hanno partecipato all'Udienza Generale di oggi - "sia per tutti monito contro l'oblio, la negazione o il riduzionismo, perché la violenza fatta contro un solo essere umano è violenza contro tutti",

  "In questi giorni nei quali ricordiamo la 'Shoah'" - ha detto ancora il Santo Padre - "mi ritornano alla memoria le immagini raccolte nelle ripetute visite ad Auschwitz" - che Benedetto XVI ha visitato in varie occasioni, l'ultima nel maggio 2006, durante il Viaggio Apostolico in Polonia - "uno dei lager nei quali si è consumato l'eccidio efferato di milioni di ebrei, vittime innocenti di un cieco odio razziale e religioso".

  "Mentre rinnovo con affetto l'espressione della mia piena e indiscutibile solidarietà con i nostri Fratelli destinatari della Prima Alleanza, auspico che la memoria della 'Shoah' induca l'umanità a riflettere sulla imprevedibile potenza del male quando conquista il cuore dell'uomo".

  "La 'Shoah'" - ha detto infine il Pontefice - "insegni specialmente sia alle vecchie sia alle nuove generazioni che solo il faticoso cammino dell'ascolto e del dialogo, dell'amore e del perdono conduce i popoli, le culture e le religioni del mondo all'auspicato traguardo della fraternità e della pace nella verità. Mai più la violenza umili la dignità dell'uomo!".
AC/CONDANNA SHOAH/...                           VIS 20090128 (220)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2009 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Gil Antônio Moreira, Arcivescovo Metropolita dell'Arcidiocesi di Juiz de Fora (superficie: 10.757; popolazione: 686.000; cattolici: 548.000; sacerdoti: 147; religiosi: 239; diaconi permanenti: 15), Brasile. L'Arcivescovo eletto è nato a Itapecerica (Brasile) nel 1950, ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1976 e l'ordinazione episcopale nel 1999. Finora Vescovo di Jundiaí (Brasile), l'Arcivescovo Moreira succede all'Arcivescovo Eurico dos Santos Veloso, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato Don José Valmor César Teixeira, S.D.B., Vescovo della Diocesi di Bom Jesus da Lapa (superficie: 56.230; popolazione: 365.000; cattolici: 291.000; sacerdoti: 24; religiosi: 37), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1953 a Rio do Sul (Brasile), ha emesso i voti perpetui nella Società Salesiana di San Giovanni Bosco nel 1977 ed è stato ordinato sacerdote nel 1979. Già Ispettore dell'Ispettoria Salesiana São Pio X, nell'Arcidiocesi di Porto Alegre (Brasile), succede al Vescovo Francisco Batistela, C.SS.R., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Padre Bernardo Johannes Bahlmann, O.F.M., Vescovo Prelato di Óbidos (superficie: 182.960; popolazione: 204.000; cattolici: 166.000; sacerdoti: 18; religiosi: 28), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1969 a Visbek (Germania), ha emesso la professione religiosa nell'Ordine dei Frati Minori nel 1991 ed è stato ordinato sacerdote nel 1997. Finora Responsabile dei progetti "Albergue São Francisco" e del "Centro Francescano de Re-inserção Social", nell'Arcidiocesi di São Paulo (Brasile), succede al Vescovo Martinho Lammers, O.F.M., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Prelatura.

- Ha nominato il Reverendo Sebastián Taltavull Anglada Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Barcelona (superficie: 339; popolazione: 2.469.000; cattolici: 2.340.000; sacerdoti: 942; religiosi: 3.697; diaconi permanenti: 40), Spagna. Il Vescovo eletto è nato nel 1948 a Ciudadela (Spagna) ed è stato ordinato sacerdote nel 1972. E' stato finora Direttore del Segretariato della Commissione per la pastorale della Conferenza Episcopale Spagnola.
NER:RE:NEA/.../...                                   VIS 20090128 (350)


martedì 27 gennaio 2009

IL PAPA AI GIORNALISTI CATTOLICI: TESTIMONIARE VALORI FEDE


CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2009 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha indirizzato un Messaggio ai partecipanti al Congresso nazionale dell'Unione Cattolica della Stampa Italiana (UCSI), tenutosi dal 23 al 25 gennaio, nel cinquantesimo anniversario di fondazione.

  "A mezzo secolo di distanza dalla fondazione dell'Unione molte cose sono cambiate. In modo più visibile in settori quali quelli che vanno dalla scienza alla tecnologia, dall'economia alla geopolitica; in modo meno appariscente, ma più profondo ed anche più preoccupante, nell'ambito della cultura corrente, nella quale sembra essersi notevolmente affievolito, insieme con il rispetto per la dignità della persona, il senso dei valori quali la giustizia, la libertà, la solidarietà, che sono essenziali per la sopravvivenza di una società".

  "Ancorato a un patrimonio di principi radicati nel Vangelo" - scrive ancora il Pontefice - "il vostro lavoro di giornalisti cattolici risulta oggi ancora più arduo: al senso di responsabilità e allo spirito di servizio che vi contraddistinguono, dovete infatti affiancare una sempre più spiccata professionalità ed insieme una grande capacità di dialogo con il mondo laico, alla ricerca di valori condivisi".

  "Tanto più facilmente troverete ascolto quanto più coerente sarà la testimonianza della vostra vita. Non sono pochi, tra i vostri colleghi laici, quelli che intimamente attendono da voi la testimonianza silenziosa, senza etichette ma di sostanza, di una vita ispirata ai valori della fede".

  "Voi site impegnati" - ribadisce il Santo Padre - "in un compito sempre più esigente, nel quale gli spazi di libertà sono spesso minacciati e gli interessi economici e politici hanno non di rado il sopravvento sullo spirito di servizio e sul criterio del bene comune".

  "Vi esorto a non cedere a compromessi in valori tanto importanti, ma ad avere il coraggio della coerenza, anche a costo di pagare di persona: la serenità della coscienza non ha presso".
MESS/.../UCSI                                           VIS 20090127 (310)


lunedì 26 gennaio 2009

IL PAPA RICORDA MALATI LEBBRA E CAPODANNO LUNARE


CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2009 (VIS). Al termine della recita dell'Angelus, Papa Benedetto XVI si è soffermato sulla Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra, che si celebra oggi; sul capodanno lunare che si celebra in questi giorni in vari Paesi dell'Asia Orientale, e sul recente Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali.

"La Chiesa, sulle orme di Gesù, ha sempre un'attenzione particolare per le persone segnate da questa malattia" - ha detto il Papa riferendosi ai Malati di Lebbra. - "Mi rallegro che le Nazioni Unite, con una recente Dichiarazione dell'Alto Commissariato per i Diritti Umani, abbiano sollecitato gli Stati alla tutela dei malati di lebbra e dei loro familiari. Da parte mia, assicuro ad essi la mia preghiera e rinnovo l'incoraggiamento a quanti lottano con loro per la piena guarigione e un buon inserimento sociale".

Rivolgendosi ai popoli di vari Paesi dell'Asia Orientale, il Papa ha detto: "Auguro a loro di vivere questa festa nella gioia. La gioia è l'espressione dell'essere in armonia con se stessi: e ciò può derivare solo dall'essere in armonia con Dio e con la sua creazione. Che la gioia sia sempre viva nel cuore di tutti i cittadini di quelle Nazioni, a me tanto care, e si irradi sul mondo!".

Infine il Santo Padre ha ricordato al pubblicazione qualche giorno fa del Messaggio per la Giornata Mondiale della Comunicazioni Sociali, che è stato reso pubblico la vigilia della Festa di San Francesco di Sales, Patrono dei Giornalisti, quest'anno dedicato alle nuove tecnologie che hanno reso Internet "una risorsa di grande importanza". "Indubbiamente" - ha affermato il Papa - "l'uso intelligente delle tecnologie della comunicazione consente alla comunità una formazione tale da promuovere la ricerca della verità, il bene e il bello, superando i limiti geografici e le divisioni etniche. A tale scopo, il Vaticano ha lanciato una nuova iniziativa che renderà l'informazione e le notizie della Santa Sede più facilmente accessibili in rete".
ANG/LEBBRA:NUOVO ANNO:COMUNICAZIONE/... VIS 20090126 (330)


VESCOVI CHIESA CALDEA ACCANTO FEDELI DI FRONTE PROVE


CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto al termine della  Visita "ad Limina Apostolorum" i Presuli della Chiesa Caldea che hanno consegnato al Santo Padre il piviale appartenuto all'Arcivescovo Faraj Rahho, di Mossul e la stola di Padre Ragheed Aziz Ganni, entrambi uccisi in Iraq nei mesi scorsi.

  Il Papa ha trasmesso i suoi saluti, tramite Sua Beatitudine il Cardinale Emmanuel III Delly, Patriarca della Chiesa Caldea, a tutti i fedeli e ha assicurato la sua fervida preghiera "in questi momenti tanto difficili nella vostra regione e particolarmente in Iraq". Ricordando la figura dell'Arcivescovo Rahho e del Padre Ganni ha detto: "Prego Dio perché gli uomini e le donne innamorati della pace in questa beneamata regione mettano in comune le forze per far cessare la violenza e permettere a tutti di vivere nella sicurezza e nella concordia reciproca!".

  "La Chiesa Caldea le cui origini risalgono ai primi secoli  dell'era cristiana" - ha proseguito il Santo Padre -  "ha una lunga e venerabile tradizione che esprime il suo radicamento nelle regioni d'Oriente, dove è presente sin dalle origini, e ha offerto un apporto insostituibile alla Chiesa universale, con i suoi teologi e maestri spirituali. La sua storia dimostra anche come essa abbia sempre partecipato attivamente e proficuamente alla vita delle vostre nazioni. Oggi la Chiesa Caldea, che ha un ruolo importante fra le diverse componenti del vostro Paese, deve proseguire questa missione al servizio del suo sviluppo umano e spirituale".

  Benedetto XVI ha sottolineato che la Chiesa Caldea "intrattenendo cordiali rapporti con i membri di altre comunità (...) è chiamata a ricoprire un ruolo essenziale di moderazione per l'edificazione di una società nuova dove ciascuno viva nella concordia e nel rispetto reciproco. So che da sempre la coabitazione fra la comunità musulmana e la comunità cristiana non è stata esente da pericoli. I cristiani che abitano in Iraq da sempre sono cittadini a pieno titolo con i diritti e i doveri di tutti, senza distinzione di religione".

  Il Santo Padre ha invitato i Vescovi a porre al centro della loro azione pastorale la Parola di Dio dicendo loro: "E' sulla fedeltà a questa Parola che si costruisce l'unità fra tutti i fedeli, in comunione con i loro Pastori" e ha aggiunto che in questa Chiesa patriarcale "l'Assemblea sinodale è una ricchezza innegabile che deve essere strumento privilegiato per contribuire a rendere più solidi ed efficaci  i legami di comunione e per vivere la carità interepiscopale. Essa è il luogo dove si realizza realmente la corresponsabilità grazie a una autentica collaborazione fra i membri".

  "D'altra parte, specialmente in Iraq, la Chiesa Caldea, che è maggioritaria, ha una responsabilità particolare per promuovere la comunione e l'unità del Corpo mistico di Cristo. Vi incoraggio a continuare i vostri incontri con i Pastori di diverse Chiese 'sui juris' e anche con i responsabili di altre chiese cristiane, per dare impulso all'ecumenismo".

  Il Papa, menzionando le situazioni urgenti che i Vescovi devono affrontare quali "i fedeli che vivono nella violenza quotidiana", ha detto: "Apprezzo il loro coraggio e la loro perseveranza di fronte alle prove e alle minacce di cui sono l'obiettivo, particolarmente in Iraq", ed ha vivamente incoraggiato i Vescovi "a sostenere i fedeli per superare le difficoltà attuali e affermare la loro presenza, facendo appello in particolare alle Autorità responsabili per il riconoscimento dei loro diritti umani e civili, invitandoli anche ad amare la terra dei loro antenati alla quale rimangono profondamente attaccati".

  Ricordando i fedeli della diaspora "che non cessa di aumentare, soprattutto alla luce degli ultimi avvenimenti", Benedetto XVI ha ribadito che "Sarebbe auspicabile che i fedeli caldei che vivono fuori della frontiere nazionali, mantengano e intensifichino i legami con il loro Patriarcato, affinché non siano tagliati fuori dal proprio centro d'unità" e "conservino la loro identità culturale e religiosa".

  "La testimonianza di carità disinteressata della Chiesa" - ha affermato infine il Papa - "verso tutti coloro che sono nel bisogno, senza distinzione di origine o di religione, non può che stimolare l'espressione della solidarietà di tutte le persone di buona volontà. (...) So che in Iraq, malgrado i terribili momenti che avete attraversato e che ancora vivete, si sono sviluppate delle piccole opere di una straordinaria carità, che fanno onore a Dio, alla Chiesa e al popolo iracheno".

  "Beatitudine, cari Fratelli nell'Episcopato, vi invito a proseguire con coraggio e speranza la vostra missione (...) La preghiera e l'aiuto ai vostri fratelli nella fede e di numerosi uomini di buona volontà nel mondo vi accompagnino perché il viso amoroso di Dio possa continuare a brillare sul popolo iracheno che conosce tante sofferenze".
AL/CHIESA CALDEA/...                            VIS 20090126 (770)


RIMOZIONE SCOMUNICA VESCOVI ORDINATI DA LEFEBVRE


CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2009 (VIS). Il 21 gennaio 2009, la Congregazione per i Vescovi ha pubblicato un decreto, a firma del Cardinale Prefetto Giovanni Battista Re, relativo alla rimozione della scomunica 'latae sententiae' dei quattro Vescovi consacrati nel 1988 dall'Arcivescovo Marcel Lefebvre.

  Riportiamo di seguito il testo completo del Decreto:

  "Con lettera del 15 dicembre 2008 indirizzata a Sua Eminenza il Signor Cardinale Dario Castrillón Hoyos, Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, Monsignor Bernard Fellay, anche a nome degli altri tre Vescovi consacrati il giorno 30 giugno 1988, sollecitava nuovamente la rimozione della scomunica 'latae sententiae' formalmente dichiarata con Decreto del Prefetto di questa Congregazione per i Vescovi in data 1° luglio 1988. Nella menzionata lettera, Monsignor Fellay afferma, tra l'altro: 'Siamo sempre fermamente determinati nella volontà di rimanere cattolici e di mettere tutte le nostre forze al servizio della Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo, che è la Chiesa cattolica romana. Noi accettiamo i suoi insegnamenti con animo filiale.  Noi crediamo fermamente al primato di Pietro e alle sue prerogative, e per questo ci fa tanto soffrire l'attuale situazione".

  "Sua Santità Benedetto XVI - paternamente sensibile al disagio spirituale manifestato dagli interessati a causa della sanzione di scomunica e fiducioso nell'impegno da loro espresso nella citata lettera di non risparmiare alcuno sforzo per approfondire nei necessari colloqui con la Autorità della Santa Sede le questioni ancora aperte, così da poter giungere presto a una piena e soddisfacente soluzione del problema posto in origine - ha deciso di riconsiderare la situazione canonica dei Vescovi Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson e Alfonso de Galarreta sorta con la loro consacrazione episcopale".

  "Con questo atto si desidera consolidare le reciproche relazioni di fiducia e intensificare e dare stabilità ai rapporti della Fraternità San Pio X con questa Sede Apostolica. Questo dono di pace, al termine delle celebrazioni natalizie, vuol essere anche un segno per promuovere l'unità nella carità della Chiesa universale e arrivare a togliere lo scandalo della divisione".

  "Si auspica che questo passo sia seguito dalla sollecita realizzazione della piena comunione con la chiesa di tutta la Fraternità San Pio X, testimoniando così vera fedeltà e vero riconoscimento del Magistero e dell'autorità del Papa con la prova dell'unità visibile".

  "In base alle facoltà espressamente concessemi dal Santo Padre Benedetto XVI, in virtù del presente Decreto, rimetto ai Vescovo Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson e Alfonso de Galarreta la censura di scomunica 'latae sententiae' dichiarata da questa Congregazione il 1° luglio 1988, mentre dichiaro privo di effetti giuridici, a partire dall'odierna data, il Decreto a quel tempo emanato".
CPE/RIMOZIONE SCOMUNICA/FRATERNITÀ PIO X            VIS 20090126 (440)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2009 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignore Robert E. Guglielmone, Vescovo di Charleston (superficie: 80.401; popolazione: 4.254.990; cattolici: 176.372; sacerdoti: 141; religiosi: 192, diaconi permanenti: 91), Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto, finora Rettore della Cattedrale di "Saint Agnes", è nato a New York (Stati Uniti d'America), nel 1945 ed è stato ordinato sacerdote nel 1978.

- Ha eretto la Diocesi di Hpa-an (Myanmar), con territorio dismembrato dall'Arcidiocesi di Yangon, rendendola suffraganea della medesima Sede Metropolitana.

- Ha nominato il Vescovo Justin Saw Min Thide, finora Ausiliare dell'Arcidiocesi di Yangon (Myanmar), primo Vescovo di Hpa-an (superficie: 30.164; popolazione: 1.164.000; cattolici: 10.781; sacerdoti: 18; religiosi: 31), Myanmar.

- Ha nominato il Monsignore Luis Alberto Fernández, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Buenos Aires (superficie: 203; popolazione: 2.815.000; cattolici: 2.578.000; sacerdoti: 878; religiosi: 2.352; diaconi permanenti: 6), Argentina. Il Vescovo eletto, finora Vicario Generale di Lomas de Zamora, (Argentina),  è nato a Lomas di Zamora (Argentina), nel 1946 ed ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1975.

- Ha nominato il Cardinale Paul Poupard, Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del VII centenario dell'inizio del soggiorno avignonese dei Romani Pontefici (1309-1377) che avranno luogo ad Avignon (Francia) il 9 ed il 10 marzo 2009.
NER:ECE:NEA:NA/.../...                               VIS 20090126 (210)


CONVERSIONE: APRIRSI ILLUMINAZIONE GRAZIA DIVINA


CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha dedicato l'Angelus di questa domenica, alla conversione di San Paolo, che si celebra oggi, 25 gennaio, e alla Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani che si conclude questa domenica.

  Commentando il Vangelo di San Marco nel quale Gesù invita alla conversione e a credere al Vangelo, il Papa ha spiegato ai pellegrini riuniti in Piazza San Pietro: "Nel caso di Paolo, alcuni preferiscono non usare il termine conversione, perché - dicono - egli era già credente, anzi ebreo fervente, e perciò non passò dalla non-fede alla fede, dagli idoli a Dio, né dovette abbandonare la fede ebraica per aderire a Cristo. In realtà, l'esperienza dell'Apostolo può essere modello di ogni autentica conversione cristiana".

  "Saulo si è convertito perché, grazie alla luce divina, 'ha creduto nel Vangelo'" - ha proseguito il Pontefice - "In questo consiste la sua e la nostra conversione: nel credere in Gesù morto e risorto e nell'aprirsi all'illuminazione della sua grazia divina. In quel momento Saulo comprese che la sua salvezza non dipendeva dalle opere buone compiute secondo la legge, ma dal fatto che Gesù era morto anche per lui - il persecutore - ed era, ed è, risorto. Questa verità, che grazie al Battesimo illumina l'esistenza di ogni cristiano, ribalta completamente il nostro modo di vivere. Convertirsi significa, anche per ciascuno di noi, credere che Gesù "ha dato se stesso per me", morendo sulla croce (cfr Gal 2,20) e, risorto, vive con me e in me. Affidandomi alla potenza del suo perdono, lasciandomi prendere per mano da Lui, posso uscire dalle sabbie mobili dell'orgoglio e del peccato, della menzogna e della tristezza, dell'egoismo e di ogni falsa sicurezza, per conoscere e vivere la ricchezza del suo amore".

  "Cari amici, l'invito alla conversione, avvalorato dalla testimonianza di san Paolo, risuona oggi, a conclusione della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, particolarmente importante anche sul piano ecumenico. L'Apostolo ci indica l'atteggiamento spirituale adeguato per poter progredire nella via della comunione. 'Non ho certo raggiunto la mèta - egli scrive ai Filippesi -, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch'io sono stato conquistato da Cristo Gesù' (Fil 3,12). Certo, noi cristiani non abbiamo ancora conseguito la mèta della piena unità, ma se ci lasciamo continuamente convertire dal Signore Gesù, vi giungeremo sicuramente".
ANG/CONVERSIONE/...                                       VIS 20090126 (400)


PREGHIERA UNITÀ RICHIEDE GESTI RICONCILIAZIONE CRISTIANA


CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2009 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Celebrazione dei secondi Vespri della solennità della Conversione di San Paolo Apostolo, a conclusione della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, sul tema: "Che formino una cosa sola nella tua mano (Ez 37,17). Hanno preso parte alla celebrazione Rappresentanti delle altre Chiese e Comunità ecclesiali presenti a Roma.

  "La conversione di San Paolo" - ha detto il Papa nell'omelia - "ci offre il modello e ci indica la via per andare verso la piena unità" che "richiede una conversione: dalla visione alla comunione, dall'unità ferita a quella risanata e piena".-

  La conversione dell'Apostolo delle Genti, ha proseguito il Santo Padre "non fu un passaggio dall'immoralità alla moralità, da una fede sbagliata ad una fede corretta, ma fu l'essere conquistata dall'amore di Cristo: la rinuncia alla propria perfezione, fu l'umiltà di chi si mette senza riserva al servizio di Cristo per i fratelli. E solo in questa rinuncia a noi stessi, in questa conformità con Cristo siamo uniti anche tra di noi, diventiamo 'uno' in Cristo. E' la comunione col Cristo risorto che ci dona l'unità".

  "L'unità che Dio dona alla sua Chiesa, e per la quale noi preghiamo, è naturalmente la comunione in senso spirituale, nella fede e nella carità; ma noi sappiamo che questa unità in Cristo è fermento di fraternità anche sul piano sociale, nei rapporti tra le nazioni e per l'intera famiglia umana. (...) La preghiera che eleviamo in questi giorni", - riferendoci alla profezia di Ezechiele - "si è fatta anche intercessione per le diverse situazioni di conflitto che al presente affliggono l'umanità".

  "Là dove le parole umane diventano impotenti" - ha affermato il Pontefice - "perché prevale il tragico rumore delle violenza e della armi, la forza profetica della Parola di Dio non viene meno e ci ripete che la pace è possibile, e che dobbiamo essere noi strumenti di riconciliazione e di pace. Perciò la nostra preghiera per l'unità e per la pace chiede sempre di essere comprovata da gesti coraggiosi di riconciliazione tra noi cristiani".

  "Penso ancora alla Terra Santa: quanto è importante per i fedeli che vivono là, come pure i pellegrini che vi si recano, offrire a tutti la testimonianza che la diversità dei riti e delle tradizioni non deve costituire un ostacolo al mutuo rispetto e alla carità fraterna".

  "Nelle diversità legittime di posizioni diverse dobbiamo cercare l'unità nella fede, nel nostro 'sì' fondamentale a Cristo e alla sua unica Chiesa. E così le diversità non saranno più ostacolo che ci separa, ma ricchezza nella molteplicità della espressioni della fede comune".

  "Il 25 gennaio del 1959" - ha ricordato Papa Benedetto XVI  - "esattamente cinquant'anni or sono, il Beato Papa Giovanni XXIII manifestò per la prima volta in questo luogo la sua volontà di convocare 'un Concilio ecumenico per la Chiesa universale'. (...) Da quella provvida decisione, (....) è derivato anche un fondamentale contributo all'ecumenismo, condensato nel Decreto 'Unitatis redintegratio'".

  "L'atteggiamento di conversione interiore in Cristo, di rinnovamento spirituale, di accresciuta carità verso gli altri cristiani ha dato luogo ad una nuova situazione nelle relazioni ecumeniche. I frutti dei dialoghi teologici, con le loro convergenze e con la più precisa identificazione delle divergenze che ancora permangono, spingono a proseguire coraggiosamente in due direzioni. Nella ricezione di quanto positivamente è stato raggiunto e in un rinnovato impegno verso il futuro".

  "Rimane aperto davanti a noi l'orizzonte della piena unità" - ha sottolineando infine Benedetto XVI - "Si tratta di un compito arduo, ma entusiasmante per i cristiani che vogliono vivere in sintonia con la preghiera del Signore: 'che tutti siano uno, affinché il mondo creda'".
HML/CONVERSIONE SAN PAOLO/...                       VIS 20090126 (630)


LETTERE CREDENZIALI NUOVO AMBASCIATORE FRANCIA

CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto le Lettere Credenziali del nuovo Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede, Signor Stanislas Lefebvre de Laboulaye.

  All'inizio del suo discorso il Santo Padre ha espresso la sua gioia e gratitudine per aver potuto recarsi in pellegrinaggio a Lourdes, nel settembre 2008, in occasione del 150° anniversario delle apparizioni della Vergine a Bernadette Soubirous.

  Riferendosi successivamente al dibattito sulla bioetica che si svolgerà in Francia,  Benedetto XVI ha detto: "Mi rallegro che il gruppo parlamentare, sulle questioni relative alla fine della vita, abbia reso conclusioni sagge e piene d'umanità proponendo di potenziare gli sforzi per permettere di meglio accompagnare i malati. Auspico che la stessa saggezza che riconosce il carattere intangibile della vita umana possa essere all'opera al momento della revisione delle leggi sulla bioetica".

  "Per far fronte alla crisi economica" - ha detto ancora il Santo Padre - "auspico che le misure proposte tengano in particolare conto la promozione della coesione sociale, la protezione delle popolazioni più fragili e soprattutto, il ridare al più grande numero, la capacità e l'opportunità di diventare attori di una economia davvero creatrice di servizi e di autentica ricchezza".

  In merito al recente Accordo fra la Francia e la Santa Sede sul riconoscimento dei diplomi rilasciati delle Università Pontificie e dagli Istituti Cattolici, il Papa ha assicurato che "Questo Accordo, (...) sarà vantaggioso per numerosi studenti francesi e stranieri".

  Ricordando il Viaggio in Francia, dove ha potuto constatare la volontà del governo francese di dialogare con la Chiesa Cattolica, Benedetto XVI ha ringraziato i Vescovi di Francia per essersi adoperati "nell'assicurare le basi di un dialogo interculturale e interreligioso dove le diverse comunità religiose hanno l'opportunità di dimostrare di essere fattori di pace".

  Di fronte "alle numerose crisi che contraddistinguono oggi la scena internazionale", il Papa ha affermato: "La Santa Sede segue con costante preoccupazione le situazioni di conflitto e i casi di violazione dei diritti umani, ma non dubita che la comunità internazionale, nella quale la Francia riveste un importante ruolo, possa apportare un contributo sempre più giusto ed efficace a favore della pace e della concordia fra la nazioni e per lo sviluppo di ogni nazione".

  Rivolgendosi in particolare alla comunità cattoliche che vivono in Francia, il Santo Padre ha affermato: "So che la loro gioia sarà grande, quest'anno, nel veder canonizzare la Beata Jeanne Jugan, Fondatrice della Congregazione delle Piccole Sorelle dei Poveri. (...) Questo avvenimento esprimerà, ancora una volta, quanto la fede viva e prodiga di buone opere e quanto la santità siano un balsamo benefico sulle piaghe dell'umanità".
CD/CREDENZIALI/FRANCIA:LEFEBVRE                   VIS 20090126 (440)


PROGRAMMA VIAGGIO APOSTOLICO IN CAMERUN E ANGOLA


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2009 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il programma del Viaggio Apostolico di Benedetto XVI in Camerun e Angola (17-23 marzo 2009).

  Il Papa partirà alle 10:00 di martedì 17 marzo dall'Aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino ed arriverà alle 16:00 all'Aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé.

  Mercoledì 18 renderà una visita di cortesia al Presidente della Repubblica nel Palais de l'Unité di Yaoundé. Successivamente avrà un incontro con i Vescovi del Camerun nella Chiesa Christ-Roi in Tsinga a Yaoundé a cui seguirà la celebrazione del Vespri con il clero locale e i rappresentanti di movimenti ecclesiali e di altre confessioni cristiane del Camerun nella Basilica Marie Reine des Apôtres. Il Papa terrà l'omelia.

  Giovedì 19 marzo, nella sede della Nunziatura Apostolica, il Santo Padre incontrerà i rappresentanti della comunità musulmana del Camerun. Alle 10:00 il Santo Padre celebrerà la Santa Messa in occasione della pubblicazione dell''Instrumentum laboris' della II Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi nello Stadio Amadou Ahidjo di Yaoundé. Alle 16:30, presso il Centro Cardinale Paul Emile Léger di Yaoundé il Santo Padre incontrerà i malati. Alle 18:30 Benedetto XVI avrà un incontro con i membri del Consiglio Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi.

  Venerdì 20, congedatosi dalla Nunziatura Apostolica di Yaoundé, il Papa partirà in aereo dall'Aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé diretto all'aeroporto 4 Fevereiro di Luanda (Angola), dove giungerà alle 12:45. Dopo l'accoglienza delle Autorità locali, il Papa renderà una visita di cortesia al Presidente della Repubblica nel Palazzo Presidenziale di Luanda. Alle 17:45 Benedetto XVI avrà un incontro con le Autorità politiche e civili e con il Corpo diplomatico ed alle 19:00 è in programma un incontro con i Vescovi dell'Angola e São Tomé nella Cappella Apostolica di Luanda.

  Sabato 21 marzo, alle 10:00, Benedetto XVI celebrerà la Santa Messa nella chiesa San Paolo di Luanda e alle 16:30, incontrerà i giovani nello Stadio dos Cioqueiros di Luanda.

  Domenica 22 Benedetto XVI celebrerà la Santa Messa con i Vescovi dell'I.M.B.I.S.A. (Inter-Regionale Bishops of Southern Africa) nella Spianata di Cimandola a Luanda. Nel pomeriggio nella parrocchia di Santo Antônio di Luanda il Papa incontrerà i Movimenti Cattolici per la Promozione della Donna.

  Alle 10:30 di lunedì 23 marzo, il Benedetto XVI intraprenderà il viaggio di ritorno a Roma, dove arriverà alle ore 18:00 all'aeroporto di Ciampino (Roma).
OP/VIAGGIO CAMERUN:ANGOLA/...                       VIS 20090126 (400)


MESSAGGIO CHIUSURA ANNO GIUBILARE SAN FRUTTUOSO


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2009 (VIS). Ieri, 25 gennaio, il Santo Padre ha indirizzato un Messaggio all'Arcivescovo Jaume Pujol Balcells, di Tarragona (Spagna), per la chiusura dell'Anno giubilare nel 1750° anniversario del martirio di San Fruttuoso, Vescovo e Patrono della città e dei suoi diaconi Sant'.Augurio e San Eulogio.

  "La commemorazione di questi martiri" - scrive il Papa nel Messaggio datato 19 gennaio - "ci fa pensare a una comunità che avendo ricevuto agli albori del cristianesimo il messaggio evangelico trasmesso dagli apostoli, seppe dichiarare, vivere e celebrare la propria fede senza timore, in un ambiente di incomprensione e ostilità. La testimonianza che essi diedero di versare il proprio sangue per Cristo, continua ad illuminare e rafforzare la fede della chiesa, poiché indica senza equivoci che il significato e la pienezza della nostra esistenza, la ragione della più grande speranza e della più intima gioia è il rapporto con Dio, fonte di vita".

  "Con questo Anno Giubilare, la comunità ecclesiale di Tarragona, insieme con quanti si sono ad essa uniti, ha avuto una occasione privilegiata di apprezzare il tesoro che porta dentro e che deve tornare a brillare oggi per dare maggiore splendore e profondità alla vita cristiana nelle persone, nelle famiglie e nelle relazioni sociali".
MESS/SAN FRUTTUOSO/TARRAGONA:PUJOL              VIS 20090126 (220)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate quattro Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici della Federazione Russa.:

- L'Arcivescovo Paolo Pezzi, F.S.C.B., della Madre di Dio a Mosca.

- Il Vescovo Clemens Nickel, di San Clemente a Saratov.

- Il Vescovo Cyril Klimowicz, di San Giuseppe a Irkutsk (Russia); Amministratore Apostolico "ad nutum Sanctae Sedis" della Prefettura Apostolica di Yuzhno Sakhalinsk.

- Il Vescovo Joseph Werth, S.I., della Trasfigurazione a Novosibirsk (Russia); Ordinario per i fedeli di rito bizantino residente in Russia.

  Sabato 24 gennaio il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienze separate:

- L'Arcivescovo Philip Edward Wilson, di Adelaide (Australia), Presidente della Conferenza Episcopale Australiana;

- Il Vescovo Petros Hanna Issa Al-Harboli, di Zaku dei Caldei (Iraq), in Visita "ad Limina Apostolorum";

- Il Vescovo Michel Kassarji, di Bairut dei Caldei (Libano), in Visita "ad Limina Apostolorum";

- Il Vescovo Youssef Ibrahim Sarraf, di Le Caire dei Caldei (Egitto), in Visita "ad Limina Apostolorum";

- Il Vescovo Antoine Audo, S.I., di Alep dei Caldei (Siria), in Visita "ad Limina Apostolorum".
 
- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP:AL/.../...                                       VIS 20090126 (210)

venerdì 23 gennaio 2009

UDIENZA AL PRESIDENTE EX-REPUBBLICA JUGOSLAVA MACEDONIA

CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2009 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi, la Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il seguente Comunicato:

  "Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza il Presidente della Repubblica dell'Ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, il Signor Branko Crvenkovski, il quale ha incontrato successivamente il Segretario di Stato, Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, e il Segretario per i Rapporti con gli Stati, Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti.
 
  "Il Presidente ha voluto esprimere riconoscenza per l'attenzione manifestata dalla Santa Sede verso il suo Paese sin dall'indipendenza, ed ha sottolineato le buone relazioni esistenti fra le Parti, di cui è segno anche la visita annuale di una Delegazione ufficiale a Roma, in occasione della festa dei SS. Cirillo e Metodio".

  "Si è fatta, inoltre, una ricognizione panoramica della situazione nella regine e si sono trattate alcune questioni bilaterali".
OP/UDIENZA PRESIDENTE/MACEDONIA:CRVENKOVSKI VIS 20090123 (150)


VESCOVI SIRO-CATTOLICI: UNITÀ PASTORI E COMUNITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Vaticano i Vescovi della Chiesa di Antiochia dei Siri, con il nuovo Patriarca, Sua Beatitudine Ignace Youssif III Younan, canonicamente eletto dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Siro-Cattolica, tenutosi a Roma dal 18 al 20 gennaio.

  "Che il Signore conceda a Vostra Beatitudine" - ha detto il Papa - 'la grazia dell'apostolato' per poter servire la Chiesa e glorificare il suo Santo Nome davanti al mondo".

  Il Papa ha rivolto i suoi saluti al Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, che ha presieduto il Sinodo tenutosi a gennaio, il Cardinale Ignace Moussa Daoud, Prefetto emerito del medesimo Dicastero, il Patriarca emerito di Antiochia dei Siri, Sua Beatitudine Ignace Pierre Abdel Ahad e tutti coloro che sono giunti a Roma "per compiere l'atto più importante della responsabilità sinodale".

  "Dalle origini del cristianesimo, gli Apostoli Pietro e Paolo furono intimamente legati ad Antiochia, dove per la prima volta i discepoli di Gesù ricevettero l'appellativo di cristiani" - ha detto il Papa ricordando gli illustri Padri della fede della regione, Sant'Ignazio, Vescovo di Antiochia e Sant'Efrem "la cui luce spirituale continua ad illuminare vivamente la Chiesa universale".

  "Di tale eredità, il nuovo Patriarca è il primo custode" - ha detto ancora Papa Benedetto XVI - "tuttavia, ognuno dovrà, in quanto fratello e membro del Sinodo, contribuire a questo incarico in uno spirito di autentica collegialità episcopale. Pongo nelle mani del nuovo Patriarcato e dell'Episcopato siro-cattolico, in primo luogo e soprattutto, la missione dell'unità fra i pastori e in seno alle comunità ecclesiali".

  Il Santo Padre ha quindi fatto riferimento alla concessione della  "ecclesiastica communio" domandata dal nuovo Patriarca e ha detto: "la quale le ho ben volentieri accordato, ponendo in essere un aspetto del servizio petrino che mi è particolarmente caro. La comunione con il Vescovo di Roma, Successore dell'Apostolo Pietro, stabilita dal Signore quale fondamento visibile dell'unità nella fede e nella carità, è la garanzia del legame con il Cristo Pastore ed inserisce le Chiese particolari nel mistero della Chiesa una, santa, cattolica e apostolica".

  Benedetto XVI ha tracciato la biografia del nuovo Patriarca, nato in Siria, che ha esercitato il suo ministero episcopale in America, come primo Vescovo della Eparchia "Our Lady of Deliverance in Newark" ed ha affermato: "La diaspora orientale ha contribuito ad offrire alla chiesa siriana il suo nuovo Patriarca. Anche i legami con la Madrepatria diventeranno ancora più stretti, madrepatria che tanti orientali hanno dovuto lasciare alla ricerca di migliori condizioni di vita".

  "Il mio desiderio è che in Oriente, da dove proviene l'annuncio del Vangelo, le comunità cristiane continuino a vivere e a testimoniare la loro fede, come hanno fatto nel corso dei secoli, ed auspico nel contempo che siano date le cure pastorali adeguate a tutti coloro che si sono stabiliti altrove, affinché possano rimanere legati in modo proficuo alle proprie radici religiose. Chiedo l'aiuto del Signore perché ogni comunità orientale dovunque si trovi, sappia integrare nel suo nuovo contesto sociale ed ecclesiale, senza perdere la sua propria identità e portando l'impronta della spiritualità orientale, in modo che utilizzando 'le parole dell'Oriente e dell'Occidente', la Chiesa parli efficacemente di Cristo all'uomo contemporaneo".

  Il Papa ha concluso il suo discorso auspicando che tutti i membri della Chiesa Siro-Cattolica siano "seminatori di pace in Terra Santa, Iraq e Libano, dove la Chiesa siriana ha una presenza storica molto apprezzata".
AC/VESCOVI SIRO-CATTOLICI/YOUNAN                   VIS 20090123 (580)


PRESENTAZIONE MESSAGGIO COMUNICAZIONI SOCIALI


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2009 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la presentazione del Messaggio per la XLIII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, sul tema: "Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia".

  Alla Conferenza Stampa sono intervenuti l'Arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, il Monsignor Paul Tighe, Segretario del medesimo Pontificio Consiglio; Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore di Radio Vaticana, del Centro Televisivo Vaticano e della Sala Stampa della Santa Sede e il Signor Henrique de Castro, Managing Director Media Solutions di Google.

  L'Arcivescovo Celli ha affermato nel suo intervento che il Messaggio di quest'anno rappresenta "una vera e propria svolta" perché "è il tema stesso a guidarci sulla strada della novità, poiché esso non soltanto pone al centro le nuove tecnologie, ma ne esplora gli effetti e lo fa rivolgendosi in particolare alla generazione digitale, chiamando così in causa particolarmente i giovani".

  "La fiducia e la cordialità dei toni esprimono il primo segno distintivo di un messaggio che dà, nello sviluppo dei diversi passaggi, ampiamente conto di un atteggiamento aperto e positivo che arriva a definire le nuove tecnologie come 'un vero dono per l'umanità'" e "pone l'accento sui valori che un tale ambiente attraversa, a cominciare dall'amicizia e da una nuova rete di relazioni che proprio le nuove tecnologie rendono ora possibile".

  "Il campo dei benefici" - ha proseguito l'Arcivescovo - "si allunga e si allarga anche nella sfera degli affetti familiari - le famiglie possono cancellare più facilmente le distanze - come pure nello studio e nella stessa ricerca scientifica che non può che giovarsi delle continue barriere abbattute dal lavoro condiviso a distanza".

  "Davvero si è di fronte a un mondo nuovo, già largamente in funzione, ma esplorato non tanto sbarrando gli occhi di fronte alle sempre nuove conquiste, bensì allargando il cuore e dando respiro alla speranza al cospetto delle grandi possibilità che si aprono sul fronte del bene comune. E ciò è tanto più vero, nel momento in cui, realisticamente, il messaggio mette in campo anche i pericoli, legati non solo a un distorto uso dei mezzi, ma allo squilibrio delle possibili utilizzazioni; il pensiero corre a quel 'digital divide' che non può non preoccupare proprio perché le nuove tecnologie sono da considerare come risorse primarie per lo sviluppo e la promozione della persona umana".

  "Mai, forse, un messaggio era stato così forte, ma anche così esigente" ha detto infine l'Arcivescovo Celli.

  Monsignor Tighe ha affermato a sua volta che il Messaggio ribadisce "la capacità delle nuove tecnologie di favorire e incoraggiare rapporti buoni e sani e molte forme di solidarietà. Esso fa appello all'amicizia come presupposto per assicurare che il nuovo mondo digitale sia veramente accessibile a tutti, considerandola un punto di riferimento condiviso con tutta l'umanità che accoglie l'appello del messaggio per promuovere una cultura dove esiste rispetto per tutti e dove tutti sono invitati a cercare la verità nel dialogo".

  Padre Lombardi ha annunciato l'inaugurazione di un nuovo canale vaticano in You Tube, attraverso il quale si diffonderanno video-notizie - per il momento in inglese, spagnolo, tedesco e italiano - sull'attività del Papa e gli eventi vaticani di durata non superiore a 2' e sarà aggiornato quotidianamente (in media una o due news al giorno)".

  "La home page del canale" - ha spiegato Padre Lombardi - "contiene diversi link, con cui il navigatore può raggiungere una informazione e documentazione più ampia ed esauriente sul Papa, il Vaticano e la Chiesa cattolica. Da segnalare i link principali: naturalmente ai siti di CTV e Radio Vaticana (con le sue molteplici lingue, al sito ufficiale www.vatican.va e al nuovo sito dello Stato della Città del Vaticano. Molto importante il link al canale di H2Onews, che riporta molte altre videonews sulla vita della Chiesa nel mondo".

  "Sotto il video principale altre tre link" - ha spiegato ancora Padre Lombardi - "servono a connettersi con le fonti di informazioni vaticane di attualità: in ogni sottocanale linguistico vi è il link alla pagina web della Radio Vaticana nella stessa lingua, il link alla pagina del Bollettino della Sala Stampa (che contiene i testi completi in lingua originale), il link alla edizione dell'Osservatore Romano nella lingua rispettiva".

  Vista la possibilità di facilitare scambi e stabilire rapporti attraverso la piattaforma You Tube, dobbiamo studiare come "gestire un flusso 'mondiale' di commenti e risposte", ha sottolineato il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede.

  "Il Papa" - ha concluso Padre Lombardi - "è stato personalmente informato del nostro progetto e lo ha approvato con la sua abituale gentilezza e cordialità. Questo è per noi un grandissimo incoraggiamento".
OP/MESSAGGIO COMUNICAZIONI SOCIALI/...               VIS 20090123 (770)


NUOVE TECNOLOGIE, RELAZIONI: RISPETTO, DIALOGO, AMICIZIA


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2009 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il Messaggio del Santo Padre per la 43ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che si celebrerà il 24 maggio, sul tema: "Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia".

  Di seguito riportiamo alcuni estratti del Messaggio, datato 24 gennaio, memoria di San Francesco di Sales, Patrono dei giornalisti e pubblicato in lingua italiana, inglese, spagnola, tedesca, francese e portoghese.

  "Le nuove tecnologie digitali stanno determinando cambiamenti fondamentali nei modelli di comunicazione e nei rapporti umani. (...) Nel messaggio di quest'anno, il mio pensiero va quindi in modo particolare a chi fa parte della cosiddetta 'generazione digitale': con loro vorrei condividere alcune idee sullo straordinario potenziale delle nuove tecnologie, se usate per favorire la comprensione e la solidarietà umana. Tali tecnologie sono un vero dono per l'umanità: dobbiamo perciò far sì che i vantaggi che esse offrono siano messi al servizio di tutti gli esseri umani e di tutte le comunità, soprattutto di chi è bisognoso e vulnerabile".

  "I giovani, in particolare, hanno colto l'enorme potenziale dei nuovi media nel favorire la connessione, la comunicazione e la comprensione tra individui e comunità e li utilizzano per comunicare con i propri amici, per incontrarne di nuovi, per creare comunità e reti, per cercare informazioni e notizie, per condividere le proprie idee e opinioni".

  "Il desiderio di connessione e l'istinto di comunicazione, che sono così scontati nella cultura contemporanea, non sono in verità che manifestazioni moderne della fondamentale e costante propensione degli esseri umani ad andare oltre se stessi per entrare in rapporto con gli altri. In realtà, quando ci apriamo agli altri, noi portiamo a compimento i nostri bisogni più profondi e diventiamo più pienamente umani. Amare è, infatti, ciò per cui siamo stati progettati dal Creatore".

  "Riflettendo sul significato delle nuove tecnologie, è importante considerare non solo la loro indubbia capacità di favorire il contatto tra le persone, ma anche la qualità dei contenuti che esse sono chiamate a mettere in circolazione. Desidero incoraggiare tutte le persone di buona volontà, attive nel mondo emergente della comunicazione digitale, perché si impegnino nel promuovere una cultura del 'rispetto', del 'dialogo', dell''amicizia'".
 
  "Pertanto, coloro che operano nel settore della produzione e della diffusione di contenuti dei nuovi media non possono non sentirsi impegnati al 'rispetto' della dignità e del valore della persona umana. Se le nuove tecnologie devono servire al bene dei singoli e della società, quanti ne usano devono evitare la condivisione di parole e immagini degradanti per l'essere umano, ed escludere quindi ciò che alimenta l'odio e l'intolleranza, svilisce la bellezza e l'intimità della sessualità umana, sfrutta i deboli e gli indifesi".

  "Le nuove tecnologie hanno anche aperto la strada al 'dialogo' tra persone di differenti paesi, culture e religioni. La nuova arena digitale, il cosiddetto 'cyberspace', permette di incontrarsi e di conoscere i valori e le tradizioni degli altri. Simili incontri, tuttavia, per essere fecondi, richiedono forme oneste e corrette di espressione insieme ad un ascolto attento e rispettoso. Il dialogo deve essere radicato in una ricerca sincera e reciproca della verità, per realizzare la promozione dello sviluppo nella comprensione e nella tolleranza. La vita non è un semplice succedersi di fatti e di esperienze: è piuttosto ricerca del vero, del bene e del bello. Proprio per tale fine compiamo le nostre scelte, esercitiamo la nostra libertà e in questo, cioè nella verità, nel bene e nel bello, troviamo felicità e gioia. Occorre non lasciarsi ingannare da quanti cercano semplicemente dei consumatori in un mercato di possibilità indifferenziate, dove la scelta in se stessa diviene il bene, la novità si contrabbanda come bellezza, l'esperienza soggettiva soppianta la verità".

  "Il concetto di 'amicizia' ha goduto di un rinnovato rilancio nel vocabolario delle reti sociali digitali emerse negli ultimi anni. Tale concetto è una delle più nobili conquiste della cultura umana. Nelle nostre amicizie e attraverso di esse cresciamo e ci sviluppiamo come esseri umani. (...) Per questo motivo occorre essere attenti a non banalizzare il concetto e l'esperienza dell'amicizia. Sarebbe triste se il nostro desiderio di sostenere e sviluppare 'on-line' le amicizie si realizzasse a spese della disponibilità per la famiglia, per i vicini e per coloro che si incontrano nella realtà di ogni giorno, sul posto di lavoro, a scuola, nel tempo libero. Quando, infatti, il desiderio di connessione virtuale diventa ossessivo, la conseguenza è che la persona si isola, interrompendo la reale interazione sociale. Ciò finisce per disturbare anche i modelli di riposo, di silenzio e di riflessione necessari per un sano sviluppo umano".

  "L'amicizia è un grande bene umano, ma sarebbe svuotato del suo valore, se fosse considerato fine a se stesso. (...) E' gratificante vedere l'emergere di nuove reti digitali che cercano di promuovere la solidarietà umana, la pace e la giustizia, i diritti umani e il rispetto per la vita e il bene della creazione. Queste reti possono facilitare forme di cooperazione tra popoli di diversi contesti geografici e culturali, consentendo loro di approfondire la comune umanità e il senso di corresponsabilità per il bene di tutti".

  "Ci si deve tuttavia preoccupare di far sì che il mondo digitale, in cui tali reti possono essere stabilite, sia un mondo veramente accessibile a tutti. Sarebbe un grave danno per il futuro dell'umanità, se i nuovi strumenti della comunicazione, che permettono di condividere sapere e informazioni in maniera più rapida e efficace, non fossero resi accessibili a coloro che sono già economicamente e socialmente emarginati o se contribuissero solo a incrementare il divario che separa i poveri dalle nuove reti che si stanno sviluppando al servizio dell'informazione e della socializzazione umana".

  "Vorrei concludere questo messaggio rivolgendomi, in particolare, ai 'giovani cattolici', per esortarli a portare nel mondo digitale la testimonianza della loro fede. Carissimi, sentitevi impegnati ad introdurre nella cultura di questo nuovo ambiente comunicativo e informativo i valori su cui poggia la vostra vita!"

"L'annuncio di Cristo nel mondo delle nuove tecnologie suppone una loro approfondita conoscenza per un conseguente adeguato utilizzo. A voi, giovani, che quasi spontaneamente vi trovate in sintonia con questi nuovi mezzi di comunicazione, spetta in particolare il compito della evangelizzazione di questo 'continente digitale'. Sappiate farvi carico con entusiasmo dell'annuncio del Vangelo ai vostri coetanei!".

  "Il dono più prezioso che ad essi potete fare è di condividere con loro la 'buona novella' di un Dio che s'è fatto uomo, ha patito, è morto ed è risorto per salvare l'umanità. Il cuore umano anela ad un mondo in cui regni l'amore, dove i doni siano condivisi, dove si edifichi l'unità, dove la libertà trovi il proprio significato nella verità e dove l'identità di ciascuno sia realizzata in una comunione rispettosa. A queste attese la fede può dare risposta: siatene gli araldi! Il Papa vi è accanto con la sua preghiera e con la sua benedizione".
MESS/GIORNATA COMUNICAZIONI SOCIALI/...            VIS 20090123 (1150)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Signor Branko Crvenkovski, Presidente della ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, e Seguito.

- Sua Beatitudine Emmanuel III Delly, Patriarca di Babilonia dei Caldei (Iraq), in Visita "ad Limina Apostolorum", con gli Ausiliari Vescovo Shlemon Warduni, Vescovo Andraos Abouna e L'Arcivescovo Jacques Ishaq.

- L'Arcivescovo Louis Sako, di Kerkuk dei Caldei (Iraq), in Visita "ad Limina Apostolorum", con l'Arcivescovo emerito André Sana.

- Il Vescovo Mikha Pola Maqdassi, di Alquoch dei Caldei (Iraq), in Visita "ad Limina Apostolorum".
AP:AL/.../...                                       VIS 20090123 (120)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha concesso la comunione ecclesiastica richiestagli da Sua Beatitudine Ignace Youssif III Younan, canonicamente eletto Patriarca di Antiochia dei Siri, dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Siro-Cattolica, svoltosi a Roma dal 18 al 20 gennaio 2009. Il nuovo Patriarca di Antiochia dei Siri è nato a Hassaké (Siria) nel 1944 ed è stato ordinato sacerdote nel 1971. Dal 1995 è stato visitatore Apostolico per i fedeli Siro-Cattolici nell'America Centrale.
NA/.../YOUNAN                                     VIS 20090123 (90)


giovedì 22 gennaio 2009

BENEDETTO XVI: SONO LIETO DI ESSERE CITTADINO MARIAZELL


CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2009 (VIS). Nella tarda mattinata di ieri, nel corso di una breve cerimonia in una delle sale dell'Aula Paolo VI, il Papa è stato nominato cittadino onorario di Mariazell, località austriaca, sede di uno dei più importanti santuari mariani d'Europa.

  Alla cerimonia che ha avuto luogo al termine dell'Udienza Generale sono intervenuti il Sindaco di Mariazell, Helmut Pertl; il Vescovo di Graz-Seckau, Monsignor Egon Kapellari ed il Rettore del Seminario di Mariazell, Padre Karl Schauer, O.S.B.

  Il Papa ha detto: "Sono contento di essere un cittadino di Mariazell" - dove si è recato in pellegrinaggio nel settembre 2007 - "e di poter vivere così vicino alla Madre di Dio".

  "Mariazell è molto più di un 'posto'" - ha detto ancora Benedetto XVI - "è l'attualizzazione della storia viva di un pellegrinaggio di fede e di preghiera nei secoli" nel quale "è presente anche la realtà di una risposta (...) che Dio c'è, e che attraverso sua Madre vuole essere particolarmente vicino a noi. (...) Per questo sono felice di essere di casa con il cuore, e ormai anche di diritto - per così dire - a Mariazell".

  "La Madonna di Mariazell" ha ricordato ancora il Papa - "ha nomi imponenti - 'Magna Mater Austriae', 'Domina Magna Hungarorum', Magna Mater Gentium Slavorum' (...) E soprattutto: lei è la 'Magna Mater', ma la sua grandezza si manifesta proprio nel fatto che Ella si rivolge ai piccoli ed è presente per i piccoli, che possiamo recarci da lei in qualunque momento, senza dover pagare alcun biglietto d'ingresso, semplicemente portando il cuore".
AC/CITTADINO ONORARIO/MARIAZELL                   VIS 20090122 (270)


MESSAGGIO GIORNATA MONDIALE MALATI DI LEBBRA


CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2009 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il Messaggio per la 56ma Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra che si celebra domenica prossima 25 gennaio. Il Messaggio reca la firma del Cardinale Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute.

  Il Documento ricorda che il morbo di Hansen è "una malattia spesso ignorata dai mezzi di comunicazione, ma che ancora oggi ogni anno colpisce nel mondo oltre 250.000 persone, la maggior parte delle quali vive in condizioni di indigenza. Secondo le stime più recenti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che si riferiscono al 2007, si sono registrati in quell'anno 254.525 nuovi malati di lebbra, con una presenza di 212.802 persone in trattamento". Buona parte di essi sono bambini (40.000) dei quali il 12% ha meno di 15 anni.

  "Nell'anno del XX Anniversario della Convenzione dei Diritti dei Fanciulli" - scrive il Cardinale Lozano Barragán - "faccio appello ai responsabili delle Organizzazioni Governative, affinché nell'attuare i programmi e i piani di salute nei diversi Paesi, riservino una speciale attenzione ai bambini malati di lebbra".

  "Sul piano sociale, purtroppo, persistono ancora infondate paure alimentate dall'ignoranza circa il morbo di Hansen. Queste paure generano atteggiamenti di esclusione e spesso imprimono una sorta di marchio nei malati di lebbra, rendendoli particolarmente vulnerabili. Questa 56ma Giornata Mondiale è quindi una opportuna occasione per offrire alla comunità degli uomini una corretta, larga e capillare informazione sulla lebbra, sugli effetti devastanti che può causare nei corpi se lasciati a se stessi nelle famiglie e nella società, e suscitare il dovere singolo e collettivo di una attiva fraterna solidarietà".

  Il Cardinale Lozano Barragán sottolinea la speciale sollecitudine della Chiesa per i malati di lebbra nel corso dei secoli, attraverso diverse congregazione religiose, e cita in particolare la figura del Beato Padre Damian de Veuster "simbolo di tutti i Consacrati a Cristo che ancora oggi dedicano la propria vita a questa nobile causa".

  Infine, il Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, ringrazia a nome del suo Dicastero, i tanti volontari per le iniziative di solidarietà nella lotta contro il morbo di Hansen. Alle Associazioni e Organizzazioni Non Governative, in particolare alla "Sasakawa Foundation", il Cardinale esprime la sua riconoscenza "per l'apporto insostituibile che da decenni sta dando a questa causa, sostenendo finanziariamente le Istituzioni della Comunità Internazionale nella ricerca in campo terapeutico".
CON-AVA/GIORNATA MONDIALE LEBBRA/LOZANO        VIS 20090122 (400)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Signor Horst Seehofer, Ministro Presidente della Baviera, con la Consorte e Seguito.

- Il Vescovo Rabban Al-Qas, di Amadiyah dei Caldei (Iraq), Amministratore Patriarcale di Arbil dei Caldei, in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Il Vescovo Ibrahim Namo Ibrahim, di Saint Thomas the Apostle of Detroit dei Caldei (Stati Uniti d'America), in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Djibrail Kassab, di Saint Thomas the Apostle of Sydney dei Caldei (Australia), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Il Vescovo  Sahrad Yawsip Jammo, di Saint Peter the Apostle of San Diego dei Caldei (Stati Uniti d'America), in Visita "ad Limina Apostolorum".
AP:AL/.../...                                       VIS 20090122 (120)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2009 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Francesco Beschi, Vescovo di Bergamo (superficie: 2.442; popolazione: 918.016; cattolici: 882.000; sacerdoti: 1.000; religiosi: 2.639), Italia. Il Vescovo Beschi, finora Ausiliare di Brescia (Italia), succede al Vescovo Roberto Amadei, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ausiliare della Diocesi di Bergamo (Italia), presentata dal Vescovo Lino Bortolo Belotti, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Monsignore Salvatore Muratore, Vescovo di Nicosia (superficie: 1.475; popolazione: 80.538; cattolici: 80.012; sacerdoti: 68; religiosi: 56; diaconi permanenti: 3), Italia. Il Vescovo eletto, finora Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Agrigento (Italia), è nato a Campobello di Licata (Italia), nel 1946 ed è stato ordinato sacerdote nel 1970.

- Ha nominato il Monsignore Antonio Staglianò, Vescovo di Noto (superficie: 1.355; popolazione: 214.400; cattolici: 212.500; sacerdoti: 123; religiosi: 243; diaconi permanenti: 15), Italia. Il Vescovo eletto, finora Direttore dell'Istituto Teologico Calabro, è nato a Isola Capo Rizzuto (Italia), nel 1959 ed è stato ordinato sacerdote nel 1984.
NER:RE/.../...                                       VIS 20090122 (190)


mercoledì 21 gennaio 2009

TELEGRAMMA DEL SANTO PADRE AL PRESIDENTE BARACK OBAMA


CITTA' DEL VATICANO, 21 GEN. 2009 (VIS). Nel pomeriggio di ieri è stato reso pubblico il testo del telegramma che il Santo Padre Benedetto XVI ha indirizzato al 44° Presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama, in occasione del suo insediamento alla Casa Bianca.

  "Porgo i miei cordiali e migliori auguri" - scrive Benedetto XVI - "con l'assicurazione delle mie preghiere affinché Dio Onnipotente le conceda la sua perenne saggezza e fortezza nell'esercizio delle sue grandi responsabilità".

  "Possa il popolo americano, sotto la sua presidenza, continuare a trarre dalla sua ricca eredità religiosa e politica i valori spirituali e i principi etici necessari per cooperare nell'edificazione di una società davvero giusta e libera, caratterizzata dal rispetto della dignità, dell'uguaglianza e dei diritti di ogni suo membro, specialmente i poveri, gli emarginati e coloro che non hanno voce".

  "In questo momento nel quale tanti nostri fratelli e sorelle nel mondo anelano ad essere liberati dal flagello della povertà, della fame e della violenza, prego che sia riconfermata la sua risoluzione di promuovere la comprensione, la cooperazione e la pace fra le nazioni, perché tutti i popoli del mondo possano partecipare al banchetto della vita che Dio ha preparato per tutta la famiglia umana".

  "Su lei e sulla sua famiglia, e su tutto il popolo americano invoco le benedizioni divine di gioia e di pace".
TGR/INAUGURAZIONE PRESIDENZA/OBAMA:USA                VIS 20090121 (240)


PREGARE E LAVORARE PERCHÈ SI COMPIA UNITÀ CRISTIANI


CITTA' DEL VATICANO, 21 GEN. 2009 (VIS). Nell'Udienza Generale di oggi, tenutasi nell'Aula Paolo VI, il Papa ha ricordato che domenica 18 gennaio è iniziata la "Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani", che quest'anno propone alla meditazione le parole tratte dal libro del profeta Ezechiele: "Che formino una cosa sola nella tua mano" (37,17).

  "La piena unità, per la quale il Signore ha pregato e alla quale tutti i suoi discepoli devono tendere instancabilmente" - ha affermato il Santo Padre - "è connessa alla vita e alla missione stessa della Chiesa nel mondo. Per questo è importante che ogni comunità cristiana prenda consapevolezza dell'urgenza di operare in tutti i modi possibili per giungere a questo grande obbiettivo".

  "Sapendo che l'unità è innanzitutto 'dono' del Signore" - ha ribadito il Pontefice - "occorre al tempo stesso implorarla con instancabile e fiduciosa preghiera, dimenticando noi stessi e rivolgendoci a Cristo. E' questo l'invito che, con la presente 'Settimana', viene rivolto ai credenti in Cristo di ogni Chiesa e Comunità ecclesiale; ad esso, cari fratelli e sorelle, rispondiamo con pronta generosità".

  Dal brano del libro del profeta Ezechiele, ha proseguito il Papa, si apprende che: "Il Signore desidera che l'intero suo popolo cammini con pazienza e perseveranza verso il traguardo della piena unità. Impegno questo, che comporta adesione umile e docile obbedienza al comando del Signore, il quale lo benedice e lo rende fecondo".

  "La visione di Ezechiele diviene particolarmente eloquente per l'intero movimento ecumenico, perché pone in luce l'esigenza imprescindibile di un autentico rinnovamento interiore in tutti i componenti del Popolo di Dio che il Signore solo può operare. (...) La 'Settimana di preghiera per l'unità' diviene, in tal modo, per tutti noi stimolo a una conversione sincera e a un ascolto sempre più docile della Parola di Dio, ad una fede sempre più profonda".

  "La 'Settimana' è anche occasione propizia per ringraziare il Signore" per gli "incontri, dialoghi e gesti di fraternità che il Signore ci ha concesso di poter realizzare". In merito il Papa ha ricordato i tre incontri con il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, che nell'ottobre 2008 è intervenuto l'Assemblea del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio e ha proseguito affermando: "Ho condiviso il dolore del Patriarcato di Mosca per la dipartita dell'amato fratello in Cristo, il Patriarca S.S. Alessio II, e continuo a restare in comunione di preghiera con quei nostri fratelli che si preparano ad eleggere il nuovo Patriarca della loro veneranda e grande Chiesa ortodossa".

  "Ugualmente mi è stato dato di incontrare rappresentanti delle varie Comunioni cristiane di Occidente, con i quali prosegue il confronto sull'importante testimonianza che i cristiani sono chiamati a dare oggi in modo concorde, in un mondo sempre più diviso e posto di fronte a tante sfide di carattere culturale, sociale, economico ed etico".

  Nel contesto dell'Anno Paolino, ha detto ancora il Papa, "Facciamo nostro l'anelito di San Paolo, che ha speso la sua vita interamente per l'unico Signore e per l'unità del suo mistico Corpo, rendendo, con il martirio, una suprema testimonianza di fedeltà e di amore per Cristo".
 
  "Il desiderio che ci abita in cuore" - ha concluso il Pontefice - "è che si affretti il giorno della piena comunione, quando tutti i discepoli dell'unico nostro Signore potranno finalmente celebrare insieme l'Eucaristia, il sacrificio divino per la vita e la salvezza del mondo".

  Al termine dell'Udienza, il Papa ha benedetto, come di consueto nella festa di Santa Agnese, due agnelli la cui lana sarà impiegata nella confezione dei Sacri Palli che i nuovi Arcivescovi Metropoliti riceveranno il 29 giugno, Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.

  Nel corso di una breve cerimonia, il Santo Padre ha ricevuto il titolo di cittadino onorario della città austriaca di Mariazell, dove si è recato in visita al celebre Santuario, nel settembre 2007.
AG/UNITÀ CRISTIANI/...                            VIS 20090121 (400)


PREGARE E LAVORARE PERCHÈ SI COMPIA UNITÀ CRISTIANI


CITTA' DEL VATICANO, 21 GEN. 2009 (VIS). Nell'Udienza Generale di oggi, tenutasi nell'Aula Paolo VI, il Papa ha ricordato che domenica 18 gennaio è iniziata la "Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani", che quest'anno propone alla meditazione le parole tratte dal libro del profeta Ezechiele: "Che formino una cosa sola nella tua mano" (37,17).

  "La piena unità, per la quale il Signore ha pregato e alla quale tutti i suoi discepoli devono tendere instancabilmente" - ha affermato il Santo Padre - "è connessa alla vita e alla missione stessa della Chiesa nel mondo. Per questo è importante che ogni comunità cristiana prenda consapevolezza dell'urgenza di operare in tutti i modi possibili per giungere a questo grande obbiettivo".

  "Sapendo che l'unità è innanzitutto 'dono' del Signore" - ha ribadito il Pontefice - "occorre al tempo stesso implorarla con instancabile e fiduciosa preghiera, dimenticando noi stessi e rivolgendoci a Cristo. E' questo l'invito che, con la presente 'Settimana', viene rivolto ai credenti in Cristo di ogni Chiesa e Comunità ecclesiale; ad esso, cari fratelli e sorelle, rispondiamo con pronta generosità".

  Dal brano del libro del profeta Ezechiele, ha proseguito il Papa, si apprende che: "Il Signore desidera che l'intero suo popolo cammini con pazienza e perseveranza verso il traguardo della piena unità. Impegno questo, che comporta adesione umile e docile obbedienza al comando del Signore, il quale lo benedice e lo rende fecondo".

  "La visione di Ezechiele diviene particolarmente eloquente per l'intero movimento ecumenico, perché pone in luce l'esigenza imprescindibile di un autentico rinnovamento interiore in tutti i componenti del Popolo di Dio che il Signore solo può operare. (...) La 'Settimana di preghiera per l'unità' diviene, in tal modo, per tutti noi stimolo a una conversione sincera e a un ascolto sempre più docile della Parola di Dio, ad una fede sempre più profonda".

  "La 'Settimana' è anche occasione propizia per ringraziare il Signore" per gli "incontri, dialoghi e gesti di fraternità che il Signore ci ha concesso di poter realizzare". In merito il Papa ha ricordato i tre incontri con il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, che nell'ottobre 2008 è intervenuto l'Assemblea del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio e ha proseguito affermando: "Ho condiviso il dolore del Patriarcato di Mosca per la dipartita dell'amato fratello in Cristo, il Patriarca S.S. Alessio II, e continuo a restare in comunione di preghiera con quei nostri fratelli che si preparano ad eleggere il nuovo Patriarca della loro veneranda e grande Chiesa ortodossa".

  "Ugualmente mi è stato dato di incontrare rappresentanti delle varie Comunioni cristiane di Occidente, con i quali prosegue il confronto sull'importante testimonianza che i cristiani sono chiamati a dare oggi in modo concorde, in un mondo sempre più diviso e posto di fronte a tante sfide di carattere culturale, sociale, economico ed etico".

  Nel contesto dell'Anno Paolino, ha detto ancora il Papa, "Facciamo nostro l'anelito di San Paolo, che ha speso la sua vita interamente per l'unico Signore e per l'unità del suo mistico Corpo, rendendo, con il martirio, una suprema testimonianza di fedeltà e di amore per Cristo".
 
  "Il desiderio che ci abita in cuore" - ha concluso il Pontefice - "è che si affretti il giorno della piena comunione, quando tutti i discepoli dell'unico nostro Signore potranno finalmente celebrare insieme l'Eucaristia, il sacrificio divino per la vita e la salvezza del mondo".

  Al termine dell'Udienza, il Papa ha benedetto, come di consueto nella festa di Santa Agnese, due agnelli la cui lana sarà impiegata nella confezione dei Sacri Palli che i nuovi Arcivescovi Metropoliti riceveranno il 29 giugno, Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.

  Nel corso di una breve cerimonia, il Santo Padre ha ricevuto il titolo di cittadino onorario della città austriaca di Mariazell, dove si è recato in visita al celebre Santuario, nel settembre 2007.
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