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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 23 aprile 2007

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza l'Arcivescovo Ubaldo Ramón Santana Sequera, F.M.I., di Maracaibo (Venezuela), Presidente della Conferenza Episcopale Venezuelana, con l'Arcivescovo Roberto Lückert León, Arcivescovo di Coro e Vice-Presidente, con il Cardinale Jorge Liberato Urosa Savino, Arcivescovo di Caracas, Santiago de Venezuela e Vice-Presidente ed il Vescovo Ramón José Viloria Pinzón, di Puerto Cabello e Segretario Generale della medesima Conferenza Episcopale.

  Sabato 21 aprile il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate cinque Presuli della Conferenza Episcopale Italiana (Regione Toscana), in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Rodolfo Cetoloni, O.F.M., di Montepulciano-Chiusi-Pienza.

- Il Vescovo Mario Meini, di Pitigliano-Sovana-Orbetello.

- Dom Michelangelo Riccardo M. Tiribilli, O.S.B. Oliv., Abbate di Monte Oliveto Maggiore.

- Il Monsignore Paolo Razzauti, Amministratore Diocesano di Livorno.

- Il Monsignore Marco Fabbri, Amministratore Diocesano di Volterra.
AP:AL/.../...                                      VIS 20070423 (140)


IN BREVE


RESA PUBBLICA OGGI UNA LETTERA, REDATTA IN LATINO E DATATA 2 APRILE, con la quale il Santo Padre nomina il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni nel V centenario della morte di San Francesco di Paola (Italia), che avranno luogo a Paola dal 1° al 4 maggio prossimo. La Missione che accompagnerà il Porporato è composta dal Monsignor Aniceto Molinaro, Pro-Decano della Facoltà di Filosofia del Pontificio Ateneo Sant'Anselmo e dal Monsignor Luigi Falcone, Minutante della Segreteria di Stato.

IN OCCASIONE DELL'INIZIO DELLA PRESIDENZA TEDESCA DELL'UNIONE EUROPEA e del Gruppo dei 7 Paesi più industrializzati più la Federazione Russa (G-8), il Santo Padre ha voluto scrivere, il 16 dicembre 2006, alla Signora Cancelliere Dottoressa Angela Merkel, manifestando l'apprezzamento e l'incoraggiamento della Chiesa Cattolica per l'intenzione espressa dal Governo della Repubblica Federale di Germania, e condivisa dagli altri membri del G-8, di mantenere il tema della povertà al centro delle trattative politiche internazionali, con particolare attenzione al Continente Africano. La Signora Cancelliere tedesca ha risposto al Papa con una lettera nella quale manifestava l'intenzione di continuare ad adoperarsi nella lotta contro la povertà e nel conseguimento degli obiettivi di sviluppo del millennio.
.../IN BREVE/...                                   VIS 20070423 (220)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 21 APR. 2007 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Tura (India), presentata dal Vescovo George Mamalassery, per raggiunti limiti d'età. Gli succede il Vescovo Andrew Marak, Coadiutore della medesima Diocesi.

- Ha nominato il Vescovo Luis Morao Andreazza, O.F.M., Vescovo di Chalatenango (superficie: 2.016; popolazione: 271.000; cattolici: 244.000; sacerdoti: 32; religiosi: 34), El Salvador. Finora Ausiliare di Santa Ana (El Salvador), il Vescovo Morao Andreazza succede al Vescovo Eduardo Antonio Alas Alfaro, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Jean-Pierre Grallet, O.F.M., Arcivescovo di Strasbourg (superficie: 8.280; popolazione: 1.808.000; cattolici: 1.356.000; sacerdoti: 877; religiosi: 1.869; diaconi permanenti: 56), Francia. L'Arcivescovo eletto, finora Ausiliare della medesima circoscrizione ecclesiastica, è nato nel 1941 a Rozelieures (Francia), ha pronunciato i voti solenni nell'Ordine dei Frati Minori nel 1968, è stato ordinato sacerdote nel 1969 ed ha ricevuto la Consacrazione Episcopale nel 2004.

- Ha nominato Membri del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti: l'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato; l'Arcivescovo Joseph Ngô Quang Kiêt, di Hà Nôi (Viêt Nam); l'Arcivescovo Gianfranco Agostino Gardin, Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.
RE:NER:NA/.../...                                   VIS 20070423 (230)


CHIESA: COMUNITÀ IMPEGNATA VIVERE CARITÀ DI CRISTO

CITTA' DEL VATICANO, 22 APR. 2007 (VIS). Alle 17:00, al termine dell'incontro con i rappresentanti del mondo della cultura nell'Università di Pavia, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato alla Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro per la celebrazione dei Secondi Vespri della III Domenica di Pasqua. Nel percorso verso la Basilica il Papa si è fermato brevemente nel Cortile del Convento per la benedizione della prima pietra del Centro Culturale Agostiniano "Benedetto XVI".

  All'interno della Basilica, Papa Benedetto XVI ha incensato l'Urna delle Reliquie di Sant'Agostino e dopo i saluti del Vescovo di Pavia, S.E. Monsignor Giovanni Giudici, e del Priore Generale degli Agostiniani, Padre Robert Francis Prevost, il Papa ha pronunciato l'omelia.

  "La Provvidenza ha voluto che il mio viaggio acquistasse il carattere di una vera e propria visita pastorale, e perciò in questa sosta di preghiera, vorrei raccogliere qui, presso il sepolcro del 'Doctor gratiae'" - ha detto il Papa - "un messaggio significativo per il cammino della Chiesa. Questo messaggio ci viene dall'incontro tra la Parola di Dio e l'esperienza personale del grande Vescovo di Ippona. Abbiamo ascoltato (...) la Lettera agli Ebrei" - ha detto il Papa - che "ci ha posto dinanzi Cristo sommo ed eterno Sacerdote (...), nel quale s'è compiuta l'opera della Redenzione. Su questo mistero Sant'Agostino ha fissato lo sguardo e in esso ha trovato la Verità che tanto cercava: Gesù Cristo, verbo incarnato, (...), è la rivelazione del volto di Dio Amore ad ogni essere umano in cammino sui sentieri del tempo verso l'eternità. (...) Qui è il cuore del Vangelo, il nucleo centrale del Cristianesimo. La luce di questo amore ha aperto gli occhi di Agostino, gli ha fatto incontrare la 'bellezza antica e sempre nuova' (Conf. X,27) in cui soltanto trova pace il cuore dell'uomo".

  "Cari fratelli e sorelle" - ha detto ancora il Pontefice - "qui, davanti alla tomba di Sant'Agostino, vorrei idealmente riconsegnare alla Chiesa e al mondo la mia prima Enciclica, che contiene proprio questo messaggio centrale del Vangelo: 'Deus caritas est', Dio è amore. Questa Enciclica, (...), è largamente debitrice al pensiero di Sant'Agostino, che è stato un innamorato dell'Amore di Dio".

  "Sono convinto" - ha ribadito il Pontefice - "ponendomi nella scia degli insegnamento del Concilio Vaticano II e dei miei venerati Predecessori (...), che l'umanità contemporanea ha bisogno di questo messaggio essenziale, incarnato in Cristo Gesù: Dio è amore. Tutto deve partir da qui e tutto qui deve condurre: ogni azione pastorale, ogni trattazione teologica".

  "L'Amore" - ha spiegato il Santo Padre - "è l'anima della vita della Chiesa e della sua azione pastorale. (...) Solo chi vive nell'esperienza personale dell'amore del Signore è in grado di esercitare il compito di guidare e accompagnare altri nel cammino della sequela di Cristo. (...) Servire Cristo è anzitutto questione d'amore".

  "Cari fratelli e sorelle, la vostra appartenenza alla Chiesa e il vostro apostolato risplendono sempre per la libertà da ogni interesse individuale e per l'adesione senza riserve all'amore di Cristo!" - ha esclamato il Pontefice - "I giovani, in particolare, hanno bisogno di ricevere l'annuncio della libertà e della gioia, il cui segreto sta in Cristo. È Lui la risposta più vera all'attesa dei loro cuori inquieti per le tante domande che si portano dentro".

  "Sulle orme di Agostino, siate anche voi una Chiesa che annuncia con franchezza la 'lieta notizia' di Cristo. (...) Ho veduto che il primo vostro obiettivo pastorale è di condurre le persone alla maturità cristiana. Apprezzo questa priorità accordata alla formazione personale, perché la Chiesa non è una semplice organizzazione di manifestazioni collettive né, all'opposto, la somma di individui che vivono una religiosità privata. La Chiesa è una comunità di persone che credono nel Dio di Gesù Cristo e si impegnano a vivere nel mondo il comandamento della carità che Egli ha lasciato".

  "Vi incoraggio a progredire nella testimonianza personale" - ha concluso il Pontefice - "e comunitaria dell'amore operoso. (...) Vi incoraggio a perseguire la 'misura alta' della vita cristiana, che trova nella carità il vincolo della perfezione e che deve tradursi anche in uno stile di vita morale ispirato al Vangelo".

  Al termine della Celebrazione dei Vespri, il Papa ha raggiunto lo Stadio "P. Fortunati" di Pavia da dove in elicottero si è trasferito all'aeroporto Milano-Linate per rientrare a Roma dove è giunto poco prima delle 20:30.
PV-ITALIA/VESPRI/PAVIA                           VIS 20070423 (730)


SANT'AGOSTINO: MODELLO DI DIALOGO TRA RAGIONE E FEDE


CITTA' DEL VATICANO, 22 APR. 2007 (VIS). Alle 16:15 di oggi pomeriggio, il Papa, lasciato l'Episcopio, si è recato all'Università di Pavia, dove, nel Cortile "Teresiano" ha incontrato i rappresentanti del mondo della cultura. Introdotto dagli indirizzi di omaggio del Magnifico Rettore dell'Università, Professor Angiolino Stella, e di un rappresentante degli studenti, Stefano Pellegrino, il Papa ha pronunciato alcune parole.

   "Ogni Università" - ha detto il Papa - "dovrebbe sempre custodire la fisionomia di un Centro di studi ' a misura d'uomo', in cui la persona dello studente sia preservata dall'anonimato e possa coltivare un fecondo dialogo con i docenti, traendone incentivo per la sua crescita culturale ed umana".

  "È di fondamentale importanza" - ha soggiunto il Pontefice - "che l'impegno della ricerca scientifica possa aprirsi alla domanda esistenziale di senso per la vita stessa della persona. La ric4eca tende alla conoscenza, mentre la persona abbisogna anche della sapienza, di quella scienza cioè che si esprime nel 'saper-vivere'. (...) Solo valorizzando la persona e le relazioni interpersonali il rapporto didattico può diventare relazione educativa".

  "Incontrandovi, cari amici, viene spontaneo pensare a Sant'Agostino, co-patrono di questa Università insieme a santa Caterina d'Alessandria" - ha ricordato il Santo Padre - "Il percorso esistenziale e intellettuale di Agostino sta a testimoniare la feconda interazione fra fede e cultura".

  "L'amore di Cristo ha dato forma al suo impegno esistenziale" - ha detto il Papa del Dottore della Chiesa - "da una vita impostata sulla ricerca del successo mondano egli è passato ad una vita totalmente donata a Cristo Gesù. Unico Maestro e Signore. Sant'Agostino sia per tutti modello di dialogo tra la ragione e la fede".

  "Invoco, pertanto, l'intercessione di Sant'Agostino affinché l'Università di Pavia si distingua sempre per una speciale attenzione alla persona, per un'accentuata dimensione comunitaria nella ricerca scientifica e per un fecondo dialogo tra la fede e la cultura".
PV-ITALIA/MONDO CULTURA/PAVIA                       VIS 20070423 (320)


PASSIONE PER LA VERITÀ, PAROLA CHIAVE VITA SANT'AGOSTINO

CITTA' DEL VATICANO, 22 APR. 2007 (VIS). Conclusa la visita al Policlinico "San Matteo" di Pavia, il Santo Padre si è recato in autovettura agli Orti dell'Almo Collegio Borromeo dove, alle ore 10:30, ha presieduto la Celebrazione della Santa Messa con i Vescovi della Lombardia, i Sacerdoti della Diocesi di Pavia e una rappresentanza dei Padri Agostiniani.

  Nell'omelia Papa Benedetto il Papa ha ricordato le "tre grandi tappe" del cammino di conversione di Sant'Agostino.

  Le "conversioni" di Agostino, ha detto il Papa, "di fatto, sono state un'unica grande conversione nella ricerca del Volto di Cristo e poi nel camminare insieme con Lui".

  "La prima conversione fondamentale' fu il cammino interiore verso il cristianesimo, verso il 'sì' della fede e del Battesimo. (...) Agostino (...) viveva come tutti gli altri, e tuttavia c'era in lui qualcosa di particolare: egli rimase sempre una persona in ricerca. (...) Era sempre tormentato dalla questione della verità. Voleva trovare la verità. (...) Voleva trovare la retta vita e non semplicemente vivere ciecamente senza senso e senza meta. La passione per la verità è la vera parola-chiave della sua vita".

  "E sempre aveva creduto - a volte piuttosto vagamente, a volte più chiaramente - che Dio esiste e che Egli si prende cura di noi. Ma conoscere veramente questo Dio e familiarizzare davvero con quel Gesù Cristo e arrivare a dire 'sì' a Lui con tutte le conseguenze - questa era la grande lotta interiore dei suoi anni giovanili".

  La seconda conversione, ha spiegato ancora Papa Benedetto XVI, si verificò dopo il Battesimo, nella città di Ippona, in Africa, dove Agostino aveva fondato un piccolo Monastero intendendo dedicare la vita "totalmente al colloquio con Dio e alla riflessione e contemplazione della bellezza e della verità della sua Parola". Invece accadde che: "Nel 391 andò a trovare nella città portuale di Ippona un amico, che voleva conquistare alla vita monastica. Ma nella liturgia domenicale (...) venne riconosciuto. Il Vescovo della città, (...), nella sua omelia non a caso disse di aver l'intenzione di scegliere un sacerdote al quale affidare anche il compito della predicazione. Immediatamente la gente afferrò Agostino e lo portò di forza avanti, perché venisse consacrato sacerdote a servizio della città". "Ora egli doveva vivere con Cristo per tutti", ha sottolineato il Papa.

  "La grande opera filosofica di tutta una vita, che aveva sognato, restò non scritta. Al suo posto ci venne donata una cosa più preziosa: il Vangelo tradotto nel linguaggio della vita quotidiana".

   "Fu questa la seconda conversione che quest'uomo, lottando e soffrendo, dovette continuamente realizzare" - ha ribadito il Santo Padre - "sempre di nuovo essere lì per tutti; sempre di nuovo, insieme con Cristo, donare la propria vita, affinché gli altri potessero trovare Lui, la vera Vita".

  "C'è ancora una terza tappa decisiva nel cammino di conversione' di Sant'Agostino" - ha proseguito il Pontefice - "Riguardo all'ideale della perfezione nelle sue omelie sul Discorso della montagna" Agostino "annota: 'Nel frattempo ho compreso che uno solo è veramente perfetto e che le parole del Discorso della montagna sono totalmente realizzate in uno solo: in Gesù Cristo stesso. Tutta la Chiesa invece - tutti noi, inclusi gli Apostoli - dobbiamo pregare ogni giorno: rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori'".

  "Agostino aveva appreso un ultimo grado di umiltà - non soltanto l'umiltà di inserire il suo grande pensiero nella fede della Chiesa, non solo l'umiltà di tradurre le sue grandi conoscenze nella semplicità dell'annuncio, ma anche l'umiltà di riconoscere che a lui stesso e all'intera Chiesa peregrinante era continuamente necessaria la bontà misericordiosa di un Dio che perdona; e noi - aggiungeva - ci rendiamo simili a Cristo, il Perfetto, nella misura più grande possibile, quando diventiamo come Lui persone di misericordia".

  Al termine della Celebrazione Eucaristica negli Orti Borromaici, il Papa ha introdotto la recita del Regina Caeli, e rivolgendosi ai giovani ha detto loro: "Vi auguro di scoprire sempre più la gioia di seguire Gesù e di diventare suoi amici. È la gioia di Pietro e degli altri Apostoli, dei Santi e delle Sante di tutti i tempi. Questa gioia è anche quella che mi ha spinto a scrivere il libro 'Gesù di Nazaret', appena pubblicato. Per i più giovani è un po' impegnativo, ma idealmente lo consegno a voi, perché accompagni il cammino di fede delle nuove generazioni".
PV-ITALIA/MESSA/PAVIA                                   VIS 20070423 (680)


PAVIA: SALUTO DEL PAPA AI GIOVANI E AI MALATI


CITTA' DEL VATICANO, 22 APR. 2007 (VIS). Giunto nella serata di ieri a Pavia, il Santo Padre si è diretto in autovettura al Duomo dove è apparso al balcone per salutare in particolare i giovani convenuti nella Piazza.

  Il Papa rivolgendosi ai giovani e alle giovani li ha esortati a non aver paura di donare la propria esistenza a Cristo, dicendo: "Egli non delude mai le nostre attese, perché sa che cosa c'è nel nostro cuore. (...) La Chiesa, che ha bisogno del vostro impegno per recare specialmente ai vostri coetanei l'annuncio evangelico, vi sostiene nel cammino di conoscenza della fede e dell'amore per Dio e per i fratelli. (...) La società, (...), attende il vostro apporto per costruire una comune convivenza meno egoista e più solidale, realmente animata dai grandi ideali della giustizia, della libertà e della pace".

  Alle 9:00 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in visita al Policlinico "San Matteo" per incontrare gli ammalati provenienti dalla provincia di Pavia e da tutta Italia. Dopo le parole di saluto del Presidente dell'Ospedale e di un ammalato in rappresentanza di tutti i pazienti, il Papa ha ringraziato i medici, gli ammalati e tutto il personale dell'Ospedale.

  "Qui" - ha detto il Pontefice - "si ottengono dei risultati veramente confortanti. Il mio vivo auspicio è che, al necessario progresso scientifico e tecnologico, si accompagni costantemente la coscienza di promuovere, insieme con il bene del malato, anche quei valori fondamentali, come il rispetto e la difesa della vita in ogni sua fase, dai quali dipende la qualità autenticamente umana di una convivenza".

  "In ogni persona colpita dalla malattia" - ha sottolineato Papa Benedetto XVI - "è Cristo stesso che attende il nostro amore. Certo, la sofferenza ripugna all'animo umano; rimane però sempre vero che, quando viene accolta con amore ed è illuminata dalla fede, diviene un'occasione preziosa che unisce in maniera misteriosa al Cristo Redentore, l'Uomo dei dolori, che sulla Croce ha assunto su di sé il dolore e la morte dell'uomo. Con il sacrificio della sua vita Egli ha redento la sofferenza umana e ne ha fatto il mezzo fondamentale della salvezza".

  "Cari ammalati" - ha concluso il Pontefice - "affidate al Signore i disagi e le pene che dovete affrontare e nel suo piano diventeranno mezzi di purificazione e di redenzione per il mondo intero".
PV-ITALIA/GIOVANI:INFERMI/PAVIA                       VIS 20070423 (400)


SUCCESSO MISSIONE: NOSTRO IMPEGNO E DONO DELLA GRAZIA


CITTA' DEL VATICANO, 21 APR. 2007 (VIS). Poco dopo le 15:00, il Santo Padre Benedetto XVI è partito dall'aeroporto romano di Ciampino diretto a Vigevano, prima tappa della sua Visita Pastorale di due giorni nelle due Diocesi di Vigevano e Pavia.

  Alle 16:50 dopo un breve scalo all'aeroporto di Milano, l'elicottero papale è atterrato allo Stadio "Dante Merlo" di Vigevano, da dove il Santo Padre ha raggiunto in autovettura panoramica il centro della città. Lungo il percorso, il Papa ha salutato le Suore Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento del Monastero di clausura di Vigevano ed alle 17:15 è giunto al Vescovado dove è stato accolto dalle Autorità civili e religiose.

  Il Papa si è affacciato al balcone del Vescovado che dà sulla grande Piazza di Sant'Ambrogio, per salutare le migliaia di persone lì convenute, fra le quali numerosi giovani e gruppi di malati. "Sono lieto di trovarmi tra voi, e vi ringrazio" - ha detto Benedetto XVI - "per la vostra cordiale e festosa accoglienza. Scendendo dall'elicottero, quasi ho udito l'eco delle campane di tutte le chiese della Diocesi che a mezzogiorno hanno suonato a festa per rivolgermi un corale saluto".

  "Qui a Vigevano, l'unica Diocesi della Lombardia non visitata dal mio venerato Predecessore Giovanni Paolo II, ho voluto dare inizio a questo mio pellegrinaggio pastorale in Italia. Così, è come se riprendessi il cammino da lui percorso per continuare a proclamare agli uomini e alle donne dell'amata Italia l'annuncio, antico e sempre nuovo, che risuona con particolare vigore in questo tempo pasquale: Cristo è risorto! Cristo è vivo! Cristo è con noi oggi e sempre!".

  Al termine delle parole di saluto, il Papa ha raggiunto la Piazza Ducale per presiedere una Concelebrazione Eucaristica con i Vescovi della Lombardia e i sacerdoti della Diocesi di Vigevano.

  Nell'omelia Papa Benedetto XVI ha ricordato le parole del Vangelo: "Gettate la rete.... e troverete!" che Gesù Risorto rivolse ai discepoli presso le rive del mare di Tiberiade, dopo una pesca infruttuosa durata tutta la notte. La rete vuota appare agli apostoli "come il bilancio della loro esperienza con Gesù: lo avevano conosciuto, gli erano stati accanto, ed Egli aveva loro promesso tante cose. Eppure ora si ritrovavano con la rete vuota di pesci".

  Gesù va incontro agli Apostoli che però non Lo riconoscono, ma essi "si fidarono di Gesù e il risultato fu una pesca miracolosamente abbondante, tanto che non riuscivano più a tirare su la rete per la grande quantità di pesci raccolti. A questo punto Giovanni, illuminato dall'amore, si rivolge a Pietro e dice: 'Ê il Signore'. Lo sguardo perspicace del discepolo che Gesù amava - icona del credente - riconosce il Maestro presente sulla riva del lago. 'È il Signore!': questa sua spontanea professione di fede è anche per noi un invito a proclamare che Cristo risorto è il Signore della nostra vita".

  "Sono venuto infatti tra voi" - ha detto il Papa - "soprattutto 'per incoraggiarvi ad essere ardimentosi testimoni di Cristo. Ê la fiduciosa adesione alla sua parola che renderà fruttuosi i vostri sforzi pastorali. Quando il lavoro nella vigna del Signore sembra risultare vano, come la fatica notturna degli Apostoli, non bisogna dimenticare che Gesù è in grado di ribaltare tutto in un momento. La pagina evangelica, che abbiamo ascoltato, ci ricorda, da una parte, che dobbiamo impegnarci nelle attività pastorali come se il risultato dipendesse totalmente dai  nostri sforzi. Dall'altra, ci fa comprendere, però, che il vero successo della nostra missione totalmente è dono della Grazia. Nei misteriosi disegni della sua sapienza, Dio sa quando è il tempo di intervenire".

  "Che cosa significa in concreto l'invito di Cristo a 'gettare la rete'? Significa in primo luogo, come per i discepoli, credere in Lui e fidarsi della sua parola. Anche a voi, come a loro, Gesù chiede di seguirlo con fede sincera e salda. Ponetevi pertanto in ascolto della sua parola e meditatela ogni giorno. (...) Seguendo gli orientamenti fondamentali del Sinodo e le direttive del vostro attuale Pastore, restate uniti tra di voi ed apritevi ai vasti orizzonti dell'evangelizzazione. (...) Portate i pesi gli uni degli altri, condividere, collaborare, sentirsi corresponsabili è lo spirito che deve costantemente animare la vostra Comunità".

  "Questo stile di comunione esige il contributo di tutti (...). Le singole parrocchie, come tessere di un mosaico, in piena sintonia tra loro, formeranno una Chiesa particolare viva, organicamente inserita nell'intero Popolo di Dio. Un contributo indispensabile possono offrire all'evangelizzazione le associazioni, le comunità ed i gruppi laicali".

  Papa Benedetto XVI ha incoraggiato inoltre tutti "a proseguire nel prendervi cura dei giovani, sia dei cosiddetti 'vicini' come pure di quelli che chiamiamo 'lontani'. In questa prospettiva, non stancatevi di promuovere in modo organico e capillare una pastorale vocazionale che aiuti i giovani nella ricerca di un significato vero da dare alla propria esistenza. E che dire infine della famiglia? Ê l'elemento portante della vita sociale, per cui solo lavorando in favore delle famiglie si può rinnovare il tessuto della comunità ecclesiale e della stessa società civile".

  Il Papa ha concluso l'omelia ricordando i Santi Patroni di Vigevano: Sant'Ambrogio, San Carlo Borromeo, il Beato Matteo Carreri, e i due illustri figli di questa terra di cui è in corso la causa di Beatificazione: "il Venerabile Francesco Pianzola, sacerdote animato da ardente spirito evangelico che seppe andare incontro alle povertà spirituali del suo tempo con un coraggioso stile missionario (...); e il Servo di Dio Teresio Olivelli, laico di Azione Cattolica, morto a soli 29 anni nel campo di concentramento di Hersbruck, vittima sacrificale di una brutale violenza, alla quale egli oppose tenacemente l'ardore della carità".

  Infine il Santo Padre ha affidato la comunità della Diocesi alla Madre di Dio "perché ottenga una rinnovata effusione dello Spirito Santo", ricordando che: "La faticosa ma sterile pesca notturna dei discepoli è ammonimento perenne per la Chiesa di tutti i tempi: da soli, senza Gesù, non possiamo fare nulla!".

  Al termine della Santa Messa, il Papa ha raggiunto in elicottero la città di Pavia dove è giunto alle 20:15.
PV-ITALIA/OMELIA/VIGEVANO                                 VIS 20070423 (1010)


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