Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

lunedì 18 febbraio 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Eugenio Dal Corso, P.S.D.P., finora Vescovo di Sautimo (Angola), Vescovo di Benguela (superficie: 49.920; popolazione: 2.303.000; cattolici: 1.116.000; sacerdoti:  132; religiosi: 477), Angola. Il Vescovo Dal Corso succede al Vescovo Oscar Lino Lopes Braga, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/.../DAL CORSO:BRAGA                             VIS 20080218 (80)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza i Membri del Consiglio per i Rapporti tra la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica e le Unioni Internazionale dei Superiori e della Superiore Generali.

  Sabato 16 febbraio il Santo Padre ha ricevuto in Udienza il Cardinale Albert Vanhoye, S.I., Predicatore degli Esercizi Spirituali.
AP/.../...                                         VIS 20080218 (30)

ISTRUZIONE SVOLGIMENTO INCHIESTE DIOCESANE CAUSE DEI SANTI


CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2008 (VIS). Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha presieduto la Conferenza Stampa di presentazione  dell'Istruzione della Congregazione delle Cause dei Santi "Sanctorum Mater" per lo svolgimento delle Inchieste diocesane o eparchiali nelle Cause dei Santi.

  Sono intervenuti l'Arcivescovo Michele Di Ruberto, Segretario della Congregazione delle Cause dei Santi ed Monsignor Marcello Bartolucci, Sotto-Segretario della medesima Congregazione.

  Il Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi ha precisato che lo scopo del presente Documento è di "contribuire a far sì che le norme vigenti per l'istruzione diocesana di una causa di beatificazione e canonizzazione siano applicate con sempre maggiore attenzione".

  "Il documento, diviso in sei parti" - ha precisato ancora il Cardinale Saraiva Martins - "descrive minuziosamente tutti gli atti che i vescovi devono seguire per iniziare e portare a termine la fase diocesana del processo di beatificazione. Nella prima parte si richiama la necessità di un'autentica fama di santità per iniziare il processo e si spiegano le figure e i compiti dell'attore, del postulatore e del vescovo competente della causa. Nella seconda parte si descrive la fase preliminare della causa che arriva fino alla concessione del 'nulla osta' della Congregazione delle Cause dei Santi. Nella terza si parla della celebrazione della causa. Nella quarta delle modalità da seguire nella raccolta delle prove documentali e nella quinta di quelle 'testificali'; in questa sezione c'è anche un capitoletto dedicato allo 'utilizzo del registratore e del computer'. Nella sesta, infine, si indicano le procedure per gli atti conclusivi dell'inchiesta diocesana".

  Successivamente, riferendosi ai motivi della pubblicazione, il Porporato ha spiegato che i venticinque anni dalla promulgazione da parte di Giovanni Paolo II delle leggi attualmente in vigore per le cause dei santi: la Costituzione Apostolica 'Divinus perfectionis Magister', del 25 gennaio 1983 e le 'Normae servandae' emanate dalla Congregazione delle Cause dei Santi, hanno confermato "che alcune disposizioni di legge non erano state sempre intese e, quindi, messe in pratica in alcune diocesi con la dovuta precisione, il che motivava che la Congregazione dovesse talvolta fornire dei chiarimenti e chiedere alle curie diocesane di correggere gli errori".

  "Inoltre" - ha aggiunto il Cardinale Saraiva Martins - "non sempre una diocesi può contare su persone specializzate e con esperienza pratica per i diversi compiti inerenti a una causa di canonizzazione (...). Ciò rende evidente l'utilità, anzi la necessità, di un documento applicativo, appunto la presente Istruzione".

  Il Cardinale Saraiva Martins ha inoltre sottolineato che: "Con l'entrata in vigore dell'attuale legislazione sulle cause dei santi (...) si era diffusa l'idea, peraltro senza fondamento, che la tradizionale metodologia processuale in esse adoperata era stata sostituita da un'inchiesta di carattere storico critico. Alla radice di questa confusione sta forse il fatto che il termine 'inquisitio' adoperato nel testo latino, unico ufficiale, per designare la procedura nella fase diocesana di una causa di canonizzazione, fu tradotto in italiano con 'inchiesta'. (...) L'Istruzione ribadisce con vigore la sostanza processuale delle stesse cause, e sottolinea con precisione le norme che devono essere osservate".

  Riguardo al quarto ed ultimo motivo della pubblicazione dell'Istruzione, il Cardinale Saraiva Martins ha affermato che: "Nel passaggio dalla legislazione precedente a quella oggi in vigore, non fu chiaro, per alcuni, che la verifica seria e severa della fama di santità o di martirio ('fama sanctitatis vel martyrii') costituisce un adempimento previo e assolutamente necessario da realizzarsi in diocesi, sicché la procedura non deve essere iniziata se non consta mediante prove inconfutabili che il servo di Dio al quale si riferisce la causa in questione è in concetto di santità o di martirio presso una parte consistente dei fedeli, i quali si rivolgono a lui nella loro preghiera e attribuiscono grazie e favori alla sua intercessione".

  Finora nel Pontificato di Benedetto XVI 40 sono state le cerimonie di Beatificazione, durante le quali sono stati beatificati 563 Servi di Dio (36 confessori  e 527 martiri), fra i quali, 48 sacerdoti diocesani, 485 religiosi e religiose, 30 laici e laiche. In totale 509 uomini e 54 donne.

  Il Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi ha presieduto 31 Cerimonie: 18 in Italia e 13 fuori Italia in 7 diversi paesi (Messico, Portogallo, Brasile, Spagna, Francia, Polonia, Austria).

  Le canonizzazioni nel Pontificato di Papa Benedetto XVI sono state finora 4 (3 a Roma e 1 in Brasile), durante le quali sono stati canonizzati 14 persone (2 vescovi, 4 sacerdoti, 5 religiosi e 3 religiose).

  Il totale tra beati e santi nel Pontificato di Papa Benedetto XVI ad oggi è di 577.
OP/ISTRUZIONE SANCTORUM MATER/SARAIVA               VIS 20080218 (770)


APPELLO AL DIALOGO E ALLA RICONCILIAZIONE IN LIBANO

CITTA' DEL VATICANO, 17 FEB. 2008 (VIS). Al termine della recita dell'Angelus, questa mattina, con le migliaia di fedeli convenuti in Piazza San Pietro, il Papa ha lanciato un appello per il dialogo e la riconciliazione in Libano.

  "Seguo con preoccupazione" - ha affermato il Pontefice - "le persistenti manifestazioni di tensione in Libano. Da quasi tre mesi il Paese non riesce a darsi un Capo dello Stato. Gli sforzi per comporre la crisi e il sostegno offerto da numerosi esponenti di rilievo della Comunità internazionale, anche se non hanno ancora raggiunto un risultato, dimostrano l'intenzione di individuare un Presidente che sia tale per tutti i libanesi e porre così le basi per superare le divisioni esistenti".

  "Purtroppo" - ha proseguito il Pontefice - "non mancano anche i motivi di preoccupazione, soprattutto a causa di una inconsueta violenza verbale o di quanti addirittura pongono la loro fiducia nella forza delle armi e nella eliminazione fisica degli avversari".

  "Assieme al Patriarca maronita e a tutti i Vescovi libanesi, vi chiedo di unirvi alla mia supplica a Nostra Signora del Libano, perché incoraggi i cittadini di quella cara Nazione, ed in particolare i politici, a lavorare con tenacia in favore della riconciliazione, di un dialogo veramente sincero, della pacifica convivenza e del bene di una Patria profondamente sentita come comune".
ANG/APPELLO LIBANO/...                           VIS 20080218 (230)


VITA CRISTIANA E DINAMISMO PASQUALE DA MORTE A VITA

CITTA' DEL VATICANO, 17 FEB. 2008 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  Ricordando il Vangelo della domenica precedente, le tentazioni di Cristo nel deserto, il Papa ha detto: "Quest'oggi, seconda domenica di Quaresima, (...) la liturgia, (...) ci invita a riflettere sull'evento straordinario della Trasfigurazione sul monte. Considerati insieme, entrambi gli episodi anticipano il mistero pasquale: la lotta di Gesù col tentatore prelude al grande duello finale della Passione, mentre la luce del suo Corpo trasfigurato anticipa la gloria della Risurrezione. Da una parte vediamo Gesù pienamente uomo, che condivide con noi persino la tentazione; dall'altra lo contempliamo Figlio di Dio, che divinizza la nostra umanità".

  "In tal modo, potremmo dire che queste due domeniche fungono da pilastri su cui poggia tutto l'edificio della Quaresima fino alla Pasqua, ed anzi l'intera struttura della vita cristiana, che consiste essenzialmente nel dinamismo pasquale: dalla morte alla vita".

  "La montagna - il Tabor come il Sinai - è il luogo della vicinanza con Dio" - ha spiegato il Papa - "E' lo spazio elevato, rispetto all'esistenza quotidiana, dove respirare l'aria pura della creazione. E' il luogo della preghiera, dove stare alla presenza del Signore (...). La Trasfigurazione è un avvenimento di preghiera: pregando Gesù si immerge in Dio, si unisce intimamente a Lui, aderisce con la propria volontà umana alla volontà di amore del Padre, e così la luce lo invade e appare visibilmente la verità del suo essere: Egli è Dio, Luce da Luce. (...). Questo fa pensare al Battesimo, alla veste bianca che indossano i neofiti. Chi rinasce nel Battesimo viene rivestito di luce anticipando l'esistenza celeste, che l'Apocalisse rappresenta con il simbolo delle vesti candide".

  "Qui è il punto cruciale: la trasfigurazione è anticipo della risurrezione, ma questa presuppone la morte. Gesù manifesta agli Apostoli la sua gloria, perché abbiano la forza di affrontare lo scandalo della croce, e comprendano che occorre passare attraverso molte tribolazioni per giungere al Regno di Dio".
ANG/DINAMISMO PASQUALE/...                       VIS 20080218 (370)


VISITA CARDINALE PAUL JOSEF CORDES IN INDIA

CITTA' DEL VATICANO, 16 FEB. 2008 (VIS). Un Comunicato Stampa reso pubblico nella giornata di oggi, rende noto che il Cardinale Paul Josef Cordes, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum", Dicastero che promuove iniziative di Carità della Santa Sede, si è recato in India per un incontro con i Vescovi della Conferenza Episcopale riuniti in Assemblea Plenaria a Jamshedpur.

  Scopo dell'incontro è una riflessione sullo spirito dell'impegno caritativo della Chiesa alla luce dell'Enciclica "Deus caritas est", con particolare accento sull'approfondimento delle radici cristiane della carità.

  Con la visita, che durerà fino al 19 febbraio, "si vuole rafforzare la testimonianza della Chiesa cattolica in campo caritativo, che continua a rendersi visibile attraverso tante opere di carità. I cristiani in India gestiscono già il 20% delle scuole elementari, il 25% delle strutture di sostegno per vedove e orfani, e il 30% di quelle per diversamente abili, lebbrosi e malati di AIDS".

  "È da constatare che l'India" - si legge nel Comunicato - "con i suoi 1,2 miliardi di abitanti, è una nazione in pieno sviluppo dal punto di vista economico e sociale con conseguenze importanti per le organizzazioni che operano nell'ambito caritativo. La missione della 'diakonia' resta indispensabile sia rispetto ai poveri, sia per l'essenza della Chiesa stessa. Essendo la 'diakonia' un'attività ecclesiale, è primordiale il ruolo del Vescovo o dell'Ordinario del luogo: sua è infatti la responsabilità ultima dell'azione caritativa" In questo impegno in particolare il Cardinale Cordes incoraggerà i Presuli indiani.

  La prima tappa del viaggio sarà una visita sulla tomba della Beata Teresa di Calcutta, per poi proseguire nelle case per i poveri ed i sofferenti da lei fondate.
CON-CU/INIZIATIVE CARITÀ/INDIA:CORDES               VIS 20080218 (280)


CONCLUSIONE ESERCIZI SPIRITUALI CURIA ROMANA

CITTA' DEL VATICANO, 16 FEB. 2008 (VIS). Questa mattina, a conclusione degli Esercizi spirituali per la Curia Romana, nella Cappella 'Redemptoris Mater', in Vaticano, con il canto delle Lodi e la Meditazione finale, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto, a nome di tutti i presenti, alcune parole di ringraziamento al Predicatore degli Esercizi, Cardinale Albert Vanhoye, S.I. Il tema delle meditazioni di quest'anno è stato: "Accogliamo Cristo nostro Sommo Sacerdote. 'Poiché abbiamo un sommo sacerdote grande che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. (Eb 4,14)".

  Il Papa ha ricordato l'immagine di Gesù in ginocchio davanti a Pietro per lavargli i piedi, immagine, ha detto, che: "ho sempre avuto davanti agli occhi (...) Attraverso le Sue meditazioni questa immagine ha parlato a me. Ho visto che proprio qui, in questo comportamento, in questo atto di estrema umiltà si realizza il nuovo sacerdozio di Gesù. E si realizza proprio nell'atto della solidarietà con noi, con le nostre debolezze, la nostra sofferenza, le nostre prove, fino alla morte".

  "Così ho visto con occhi nuovi anche le vesti rosse di Gesù, che ci parlano del suo sangue. Lei, Signor Cardinale, ci ha insegnato come il sangue di Gesù era, a causa della sua preghiera, 'ossigenato' dallo Spirito Santo. E così è divenuto forza di risurrezione e fonte di vita per noi".

  "Ma non potevo non meditare anche la figura di San Pietro con il dito alla fronte" - ha proseguito il Pontefice - "È il momento nel quale egli prega il Signore di lavargli non solo i piedi ma anche la testa e le mani. Mi sembra che esprima - al di là di quel momento - la difficoltà di San Pietro e di tutti i discepoli del Signore di capire la sorprendente novità del sacerdozio di Gesù, di questo sacerdozio che è proprio abbassamento, solidarietà con noi, e così ci apre l'accesso al vero santuario, il corpo risorto di Gesù".

  "In tutto il tempo del suo discepolato e, mi sembra, fino alla sua propria crocifissione, San Pietro ha dovuto ascoltare sempre di nuovo Gesù, per entrare più in profondità nel mistero del suo sacerdozio, del sacerdozio di Cristo comunicato agli apostoli e ai loro successori. In questo senso, la figura di Pietro mi pare come la figura di noi tutti in questi giorni. Lei, Eminenza," - ha concluso il Pontefice - "ci ha aiutato ad ascoltare la voce del Signore, ad imparare così di nuovo che cosa è il suo e il nostro sacerdozio. Ci ha aiutato ad entrare nella partecipazione al sacerdozio di Cristo e così anche a ricevere il nuovo cuore, il cuore di Gesù, come centro del mistero della nuova Alleanza".
AC/RINGRAZIAMENTI PREDICATORE/VANHOYE               VIS 20080218 (450)


Copyright © VIS - Vatican Information Service