Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

lunedì 23 dicembre 2013

ANGELUS: GIUSEPPE, ESEMPIO DI LIBERTÀ E DI APERTURA A DIO

Città del Vaticano, 22 dicembre 2013 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina il Santo Padre si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l'Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro. Nell'introdurre la preghiera mariana il Papa ha presentato alcune riflessioni sul Vangelo della quarta domenica di Avvento e sui fatti che precedettero la nascita di Gesù dal punto di vista di San Giuseppe.

"Giuseppe e Maria vivevano a Nazareth; non abitavano ancora insieme, perché il matrimonio non era ancora compiuto. In quel frattempo, Maria, dopo aver accolto l’annuncio dell’Angelo, divenne incinta per opera dello Spirito Santo. Quando Giuseppe si accorge di questo fatto, ne rimane sconcertato".

"Il Vangelo - ha detto il Papa - non spiega quali fossero i suoi pensieri, ma ci dice l’essenziale: egli cerca di fare la volontà di Dio ed è pronto alla rinuncia più radicale. Invece di difendersi e di far valere i propri diritti, Giuseppe sceglie una soluzione che per lui rappresenta un enorme sacrificio. E il Vangelo dice: 'Poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto'. Questa breve frase riassume un vero e proprio dramma interiore, se pensiamo all’amore che Giuseppe aveva per Maria! (...) Ma, come nel caso di Abramo, il Signore interviene: ha trovato la fede che cercava e apre una via diversa, una via di amore e di felicità: 'Giuseppe - gli dice - non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo'".

"Questo Vangelo ci mostra tutta la grandezza d’animo di san Giuseppe. Egli stava seguendo un buon progetto di vita, ma Dio riservava per lui un altro disegno, una missione più grande. Giuseppe era un uomo che dava sempre ascolto alla voce di Dio, (...) un uomo attento ai messaggi che gli giungevano dal profondo del cuore e dall’alto. Non si è ostinato a perseguire quel suo progetto di vita, non ha permesso che il rancore gli avvelenasse l’animo, ma è stato pronto a mettersi a disposizione della novità che, in modo sconcertante, gli veniva presentata. (...) Non odiava, e non ha permesso che il rancore gli avvelenasse l’animo".

"Ma quante volte a noi l’odio, l’antipatia pure, il rancore ci avvelenano l’anima! E questo fa male. Non permetterlo mai - ha esclamato il Papa - lui è un esempio di questo. E così, Giuseppe è diventato ancora più libero e grande. Accettandosi secondo il disegno del Signore, Giuseppe trova pienamente se stesso, al di là di sé. Questa sua libertà di rinunciare a ciò che è suo, al possesso sulla propria esistenza, e questa sua piena disponibilità interiore alla volontà di Dio, ci interpellano e ci mostrano la via".

"Ci disponiamo allora a celebrare il Natale contemplando Maria e Giuseppe: Maria, la donna piena di grazia che ha avuto il coraggio di affidarsi totalmente alla Parola di Dio; Giuseppe, l’uomo fedele e giusto che ha preferito credere al Signore invece di ascoltare le voci del dubbio e dell’orgoglio umano. Con loro, camminiamo insieme verso Betlemme".

PAPA FRANCESCO AUGURA UN NATALE DI SPERANZA, DI GIUSTIZIA E DI FRATERNITÀ

Città del Vaticano, 22 dicembre 2013 (VIS). In Piazza San Pietro era anche presente un gruppo di manifestanti che chiedeva alle autorità italiane risposte al problema della casa. Papa Francesco notando lo striscione che esibivano, al termine della recita dell'Angelus: ha detto: "Leggo lì, scritto grande: 'I poveri non possono aspettare'. È bello! E questo mi fa pensare che Gesù è nato in una stalla, non è nato in una casa. Dopo è dovuto fuggire, andare in Egitto per salvare la vita. Alla fine, è tornato a casa sua, a Nazareth".

"E io penso oggi, anche leggendo quella scritta - ha proseguito il Papa - a tante famiglie senza casa, sia perché mai l’hanno avuta, sia perché l’hanno persa per tanti motivi. Famiglia e casa vanno insieme. È molto difficile portare avanti una famiglia senza abitare in una casa. In questi giorni di Natale, invito tutti – persone, entità sociali, autorità – a fare tutto il possibile perché ogni famiglia possa avere una casa".

"A quanti dall’Italia si sono radunati oggi per manifestare il loro impegno sociale, auguro di dare un contributo costruttivo, respingendo le tentazioni dello scontro e della violenza, e seguendo sempre la via del dialogo, difendendo i diritti".

"Auguro a tutti una buona domenica e un Natale di speranza, di giustizia e di fraternità. Buon pranzo e arrivederci!", ha concluso il Pontefice.

IL SANTO PADRE TRASCORRE IL POMERIGGIO DI SABATO CON I BAMBINI DELL'OSPEDALE BAMBINO GESÙ DI ROMA

Città del Vaticano, 23 dicembre (VIS). Nel pomeriggio di sabato 21 dicembre, il Santo Padre ha fatto visita ai bambini e alle bambine dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, presso la sede del Gianicolo. Di proprietà della Santa Sede, il Bambino Gesù è il più grande Policlinico e Centro di ricerca pediatrico d'Europa. Vi lavorano quasi 2.600 persone, tra medici, ricercatori, infermieri, tecnici ospedalieri ed impiegati. Oltre un milione, ogni anno, le prestazioni ambulatoriali, 27.000 i ricoveri, 25.000 gli interventi chirurgici, 71.000 gli accessi al dipartimento di emergenza.

Nato nel 1869 come primo ospedale pediatrico italiano grazie all'iniziativa dei duchi Salviati, donato alla Santa Sede nel 1924, il Bambino Gesù è conosciuto dalle famiglie come "l'Ospedale del Papa". La visita di Papa Francesco rinnova una tradizione cara ai suoi predecessori, inaugurata da Giovanni XXIII nel Natale del 1958.

All'ingresso dell'Ospedale, quattromila persone erano ad attendere il Papa che era accompagnato dall'Arcivescovo Pietro Parolin, Segretario di Stato e dall'ex Segretario di Stato, Cardinale Tarcisio Bertone. Papa Francesco ha trascorso quasi tre ore con i bambini e i loro familiari rinunciando a pronunciare il discorso preparato, per passare più tempo con i piccoli pazienti e visitare tutti i reparti del Bambino Gesù, la Terapia Intensiva dove sono ricoverati una decina di neonati e bambini di pochi mesi, il Reparto di Rianimazione e il Reparto di Nefrologia.

Poco prima delle 17:00, il Papa è arrivato alla Cappella dell'Ospedale dove erano riuniti una trentina di bambini affetti da forme tumorali con i loro genitori. Nella Cappella c'era una cesta dove i piccoli pazienti hanno radunato i loro "sogni e le preghiere".

"Vi ringrazio per i vostri sogni e le vostre preghiere che avete raccolto in quella cesta che mi avete dato. Grazie tante! Li presentiamo insieme a Gesù: Lui li conosce meglio di tutti; Lui conosce quello che c'è nel profondo del nostro cuore. Specialmente con voi bambini, Gesù ha un legame speciale, vi sta sempre vicino. Adesso, recitiamo insieme una preghiera alla Madonna davanti a questa bella statua: la Madonna con Gesù".

Dopo la recita dell'Ave Maria, il Papa ha benedetto tutti i presenti e rinunciando al discorso ufficiale, ha proseguito la visita dell'Ospedale per trattenersi a parlare con quanti gremivano le corsie e le stanze. Il Papa si è fermato a parlare con i padri e le madri del gruppo "Figli in cielo", che hanno perso i figli che avevano messo la mondo. Una mamma ha regalato al Papa un angioletto, simbolo dei figli che non ci sono più ed il presidente del Bambino Gesù, Giuseppe Profiti, "ha regalato" al Papa una nuova struttura, un progetto di accoglienza per mamme e bambini in difficoltà, in collaborazione con la Caritas diocesana.

IL PAPA ALLA CURIA ROMANA: LA PROFESSIONALITÀ, IL SERVIZIO E LA SANTITÀ DI VITA DEVONO ESSERE LE VOSTRE CARATTERISTICHE

Città del Vaticano, 21 dicembre 2013 (VIS). Negli ultimi i giorni dell'Avvento ha luogo il tradizionale incontro del Santo Padre con i Cardinali, i Vescovi, i Superiori e gli Officiali della Curia Romana, per lo scambio degli auguri natalizi. Nel primo Natale da Vescovo di Roma, Papa Francesco ha ringraziato tutti i collaboratori della Curia con un particolare saluto all'Arcivescovo Pietro Parolin che "da poco ha iniziato il suo servizio di Segretario di Stato, e ha bisogno delle nostre preghiere!".

Il Santo Padre ha espresso gratitudine ai membri della Curia per il loro "servizio di ogni giorno: per la cura, la diligenza, la creatività; per l’impegno, non sempre agevole, di collaborare nell’ufficio, di ascoltarsi, di confrontarsi, di valorizzare le diverse personalità e qualità nel rispetto reciproco. In modo particolare desidero esprimere la mia gratitudine a coloro che in questo periodo terminano il loro servizio e vanno in pensione".

"Sappiamo bene - ha affermato il Papa - che come sacerdoti e vescovi non si va mai in pensione, ma dall’ufficio sì, ed è giusto, anche per dedicarsi un po' di più alla preghiera e alla cura delle anime, incominciando dalla propria! Dunque un 'grazie' speciale, dal cuore, per voi, cari fratelli che lasciate la Curia, specialmente per voi che avete lavorato qui per tanti anni e con tanta dedizione, nel nascondimento. Questo è veramente degno di ammirazione. Io ammiro tanto questi Monsignori che seguono il modello dei vecchi curiali, persone esemplari... Ma anche oggi ne abbiamo! Persone che lavorano con competenza, con precisione, abnegazione, portando avanti con cura il loro dovere quotidiano. Vorrei qui nominare qualcuno di questi nostri fratelli, per esprimere loro la mia ammirazione e la mia riconoscenza, ma sappiamo che in una lista i primi che si notano sono quelli che mancano, e, facendolo, corro il rischio di dimenticare qualcuno e di commettere così un’ingiustizia e una mancanza di carità. Però voglio dire a questi fratelli che costituiscono una testimonianza molto importante nel cammino della Chiesa".

"E sono un modello, e da questo modello e da questa testimonianza ricavo le caratteristiche dell’officiale di Curia, e tanto più del Superiore, che vorrei sottolineare: la professionalità e il servizio. La professionalità, che significa competenza, studio, aggiornamento… Questo è un requisito fondamentale per lavorare nella Curia. Naturalmente la professionalità si forma, e in parte anche si acquisisce; ma penso - ha osservato il Papa - che, proprio perché si formi, e perché venga acquisita, bisogna che ci sia dall’inizio una buona base".

"E la seconda caratteristica è il servizio, servizio al Papa e ai Vescovi, alla Chiesa universale e alle Chiese particolari. Nella Curia Romana si apprende, 'si respira' in modo speciale questa duplice dimensione della Chiesa, questa compenetrazione tra universale e particolare; e penso che sia una delle esperienze più belle di chi vive e lavora a Roma: 'sentire' la Chiesa in questo modo. Quando non c’è professionalità, lentamente si scivola verso l’area della mediocrità. Le pratiche diventano rapporti di 'cliché' e comunicazioni senza lievito di vita, incapaci di generare orizzonti di grandezza. D’altra parte, quando l’atteggiamento non è di servizio alle Chiese particolari e ai loro Vescovi, allora cresce la struttura della Curia come una pesante dogana burocratica, ispettrice e inquisitrice, che non permette l’azione dello Spirito Santo e la crescita del popolo di Dio".

A queste due qualità, professionalità e servizio, vorrei aggiungerne una terza, che è la santità della vita. Sappiamo bene che questa è la più importante nella gerarchia dei valori. In effetti, è alla base anche della qualità del lavoro, del servizio. E vorrei dire qui che nella Curia Romana ci sono stati e ci sono santi. L'ho detto pubblicamente più di una volta, per ringraziare il Signore. Santità significa vita immersa nello Spirito, apertura del cuore a Dio, preghiera costante, umiltà profonda, carità fraterna nei rapporti con i colleghi. Significa anche apostolato, servizio pastorale discreto, fedele, portato avanti con zelo a contatto diretto con il Popolo di Dio. Questo è indispensabile per un sacerdote".

"Santità nella Curia significa anche obiezione di coscienza. Sì, obiezione di coscienza alle chiacchiere. Noi giustamente insistiamo molto sul valore dell’obiezione di coscienza, ma forse dobbiamo esercitarla anche per difenderci da una legge non scritta dei nostri ambienti che purtroppo è quella delle chiacchiere. Allora facciamo tutti obiezione di coscienza; e badate che non voglio fare solo un discorso morale! Perché le chiacchiere danneggiano la qualità delle persone, danneggiano la qualità del lavoro e dell’ambiente".

"Cari Fratelli, - ha detto Papa Francesco al termine del suo discorso - sentiamoci tutti uniti in questo ultimo tratto di strada verso Betlemme. Ci può far bene meditare sul ruolo di san Giuseppe, così silenzioso e così necessario accanto alla Madonna. Pensiamo a lui, alla sua premura per la sua Sposa e per il Bambino. Questo ci dice tanto sul nostro servizio alla Chiesa! Allora viviamo questo Natale spiritualmente vicini a san Giuseppe. Ci farà bene a tutti questo! Vi ringrazio tanto per il vostro lavoro, e soprattutto per le vostre preghiere. Davvero mi sento 'portato' dalle preghiere, e vi chiedo di continuare a sostenermi così. Anch’io vi ricordo al Signore e vi benedico, augurando un Natale di luce e di pace a ciascuno di voi e ai vostri cari".

UDIENZE

Città del Vaticano, 23 dicembre 2013 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Signor Rodney Alejandro López, Ambasciatore di Cuba, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

- Il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.

- Il Vescovo Javier Echevarría Rodríguez, Prelato della Prelatura personale dell’Opus Dei.

- Il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli (Italia), con una Delegazione per la presentazione del Presepio offerto in Piazza San Pietro.

- L'Arcivescovo Pedro López Quintana, Nunzio Apostolico.

Sabato 21 dicembre il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.



ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 23 dicembre 2013 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Vicente Bokalic Iglic, C.M., Vescovo di Santiago del Estero (superficie: 81.969; popolazione: 699.500; cattolici: 628.000; sacerdoti: 76; religiosi: 83; diaconi permanenti: 13), Argentina. Finora Vescovo Ausiliare di Buenos Aires (Argentina), succede al Vescovo Francisco Polti Santillán, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

Sabato 21 dicembre il Santo Padre:

- Ha nominato Nunzio Apostolico in Sud Sudan l'Arcivescovo Charles Daniel Balvo, Nunzio Apostolico in Kenya.

- Ha accettato le dimissioni dal governo pastorale della Prelatura di Deán Funes (Argentina), presentate dal Vescovo Aurelio José Kühn, O.F.M., per raggiunti limiti d'età. Gli succede il Vescovo Gustavo Gabriel Zurbriggen, finora Vescovo Prelato Coadiutore della medesima Prelatura.

- Ha nominato il Monsignor Wiesław Szlachetka, Vescovo Ausiliare dell’arcidiocesi di Gdańsk (superficie: 2.500; popolazione: 977.231; cattolici: 907.705; sacerdoti: 751; religiosi: 766) Polonia. Il Vescovo eletto è nato nel 1958 a Mała Komorza (Polonia) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1986. Dal 1986 al 2000 è stato Vicario parrocchiale della Parrocchia di Cristo Salvatore a Gdańsk-Osowa; dal 1992 è Docente di Teologia biblica nel Seminario maggiore di Gdańsk e nel Collegio teologico a Gdańsk. È stato finora Parroco di San Policarpo a Gdańsk-Osowa.


AVVISO

Città del Vaticano, 23 dicembre 2013 (VIS). Il Vatican Information Service augura ai suoi lettori un santo e felice Natale ed informa che, in occasione delle festività natalizie, il servizio non sarà trasmesso dal 24 al 27 dicembre, giorni di vacanza in Vaticano. Le trasmissioni riprenderanno lunedì 30 dicembre.
Copyright © VIS - Vatican Information Service