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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 31 ottobre 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 31 OTT. 2007 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignore Angelo Pirovano, Capo Ufficio nella Sezione per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, che è finora Minutante nella medesima Sezione per gli Affari Generali.

- Ha nominato il Professor Vincenzo Buonomo, Capo Ufficio nella Missione Permanente della Santa Sede presso le Organizzazioni e gli Organismi delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (F.A.O., I.F.A.D., P.A.M.), che è stato finora Aiutante di Studio presso la medesima Missione Permanente.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Breda (Paesi Bassi), presentata dal Vescovo Martinus Petrus Maria Muskens, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico. Gli succede il Vescovo Johannes Harmannes Jozefus Van den Hende, finora Coadiutore della medesima sede.

- Ha nominato il Vescovo Mauro Aparecido dos Santos, Arcivescovo Metropolita di Cascavel (superficie: 8.103; popolazione: 390.000; cattolici. 292.000; sacerdoti: 60; religiosi: 179), Brasile. L'Arcivescovo eletto, finora Vescovo di Campo Mourão (Brasile), è nato nel 1954 a Fartura (Brasile), ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1984 e la consacrazione episcopale nel 1998. Succede all'Arcivescovo Lúcio Ignácio Baumgaertner, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale delle medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Monsignor Héctor Eduardo Vera Colona, Vescovo di Ica (superficie: 21.305; popolazione: 745.000; cattolici: 735.000; sacerdoti: 49; religiosi: 132), Perù. Il Vescovo eletto, finora Vicario Generale di Chiclayo e Parroco di "San Pedro" in Lambayeque, è nato nel 1962 a Chiclayo (Perù) ed è stato ordinato sacerdote nel 1987. Succede al Vescovo Guido Breña López, O.P., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Miguel Ângelo Freitas Ribeiro, finora Vescovo di Tocantinópolis (Brasile), Vescovo di Oliveira (superficie: 7.738; popolazione: 307.000; cattolici: 290.000; sacerdoti: 40; religiosi: 43), Brasile.
NA:RE:NER/.../...                                   VIS 20071031 (320)


INTENZIONI DI PREGHIERA DEL PAPA MESE DI NOVEMBRE


CITTA' DEL VATICANO, 31 OTT. 2007 (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per il mese di novembre è la seguente: "Perchè coloro che si dedicano alla ricerca medica e quanti sono impegnati nell'attività legislativa nutrano sempre un profondo rispetto per la vita umana, dal suo inizio sino al suo naturale compimento".

  L'intenzione Missionaria è la seguente: "Perché nella Penisola Coreana cresca lo spirito di riconciliazione e di pace".
BXVI-INTENZIONI PREGHIERA/NOVEMBRE/…                     VIS 20071031 (90)


martedì 30 ottobre 2007

IN BREVE


L'ARCIVESCOVO CELESTINO MIGLIORE, OSSERVATORE PERMANENTE DELLA SANTA SEDE PRESSO L'O.N.U. è intervenuto a New York al Secondo Comitato della LXII Sessione dell'Assemblea Generale dell'O.N.U., sul tema: "Lo Sviluppo sostenibile". L'Arcivescovo Migliore ha sottolineato che: "La fondamentale preoccupazione della Delegazione della Santa Sede è quella di far  comprendere l'imperativo morale che impone a tutti, senza eccezioni, la grave responsabilità di salvaguardare l'ambiente".

IL SANTO PADRE PRESIEDERÀ LUNEDÌ 5 NOVEMBRE, ALLE 11,30 all'Altare della Cattedra della Basilica Vaticana, la Concelebrazione della Santa Messa con i Membri del Collegio Cardinalizio, in suffragio dei Cardinali e Vescovi defunti durante l'anno.

I MEZZI DI COMUNICAZIONE SOCIALE: AL BIVIO FRA PROTAGONISMO E SERVIZIO. CERCARE LA VERITÀ PER CONDIVIDERLA è il tema scelto da Papa Benedetto XVI per la 42ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali in programma il 4 maggio 2008. "Il tema scelto dal Santo Padre" - scrive in un Comunicato l'Arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, "invita a riflettere sul ruolo dei media in relazione, sopratutto al rischio, sempre più presente, che essi diventino referenziali a se stessi e non più - o non solo - strumenti al servizio della verità. Verità che va cercata e condivisa".
.../IN BREVE/...                                   VIS 20071030 (200)           


lunedì 29 ottobre 2007

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 29 OTT. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Friedrich Wetter, Arcivescovo emerito di München und Fresing  (Repubblica Federale di Germania).

- Il Cardinale Salvatore De Giorgi, Arcivescovo emerito di Palermo (Italia).

- Il Signor Nicanor Duarte Frutos, Presidente del Paraguay, con la Consorte, e Seguito.

  Sabato 27 ottobre il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Signor Günther Beckstein, Ministro Presidente della Baviera, con la Consorte, e Seguito.

- L'Arcivescovo Edward Joseph Adams, Nunzio Apostolico nelle Filippine.

- Il Vescovo Wilhelm Schraml, di Passau (Repubblica Federale di Germania).

- Il Signor Miroslav Palameta, Ambasciatore di Bosnia ed Erzegovina, in visita di congedo.
AP/.../...                                               VIS 20071029 (120)



RISPETTO NORME ETICHE E SPERIMENTAZIONI TERAPEUTICHE

 
CITTA' DEL VATICANO, 29 OTT. 2007 (VIS). "Le nuove frontiere dell'azione farmaceutica" è stato il tema del XXV Congresso Internazionale dei Farmacisti Cattolici, in corso in questi giorni a Roma, ed i cui partecipanti sono stati ricevuti questa mattina dal Santo Padre Benedetto XVI.

  Nel suo breve discorso, il Santo Padre ha richiamato l'attenzione sull'attuale sviluppo dell'arsenale farmacologico e sulle possibilità terapeutiche che ne derivano che fa sorgere l'esigenza che i farmacisti "riflettano sulle funzioni sempre più estese che essi hanno, in particolare in qualità di intermediari fra medico e paziente; sul loro ruolo educativo presso i pazienti per un uso giusto dei farmaci e soprattutto per far conoscere le implicazioni etiche dell'uso di certi medicamenti".

  "In tale ambito" - ha proseguito il Pontefice - "non è possibile anestetizzare le coscienze, per esempio sugli effetti delle molecole che hanno lo scopo di evitare l'impianto di un embrione o di abbreviare la vita di una persona. Il farmacista deve invitare ognuno alla consapevolezza, perché ogni essere umano sia protetto dal suo concepimento fino alla morte naturale, e perché i farmaci svolgano effettivamente la loro funzione terapeutica".

  "D'altra parte, nessuna persona può essere usata, sconsideratamente, come un oggetto, per effettuare sperimentazioni terapeutiche; queste ultime devono svolgersi secondo protocolli rispettosi delle norme etiche fondamentali".

  "Ogni tentativo di terapia o di sperimentazione" - ha ribadito il Pontefice - "deve avere come finalità il benessere della persona, e non solamente la ricerca di progressi scientifici. Il perseguimento del bene dell'umanità non può essere realizzato a detrimento delle persone che vengono curate".

  "In ambito morale, la Federazione dei Farmacisti" - ha detto ancora il Papa - "è invitata ad affrontare la questione dell'obiezione di coscienza, diritto che deve essere riconosciuto alla vostra professione, permettendovi di non collaborare, direttamente o indirettamente, alla fornitura di prodotti che hanno il fine di compiere scelte chiaramente immorali, come l'aborto e l'eutanasia".

  "E' opportuno che le diverse strutture farmaceutiche (...) si preoccupino della solidarietà in ambito terapeutico, per permettere l'accesso alle cure e ai farmaci di prima necessità di tutti gli strati della popolazione ed in tutti i paesi, in particolare per le persone più povere".

  "Le scienze biomediche sono al servizio dell'uomo" - ha concluso il Pontefice - "se così non è, esse assumono un carattere freddo e disumano. Ogni sapere scientifico nell'ambito sanitario (...) è al servizio del malato, considerato nell'integrità del suo essere, che deve essere soggetto attivo di tali cure e rispettato nella sua autonomia".
AC/MEDICINA:MORALE/FARMACISTI CATTOLICI               VIS 20071029 (420)


ESEMPIO MARTIRI CI ESORTA ADOPERARCI PER RICONCILIAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 28 OTT. 2007 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, per recitare l'Angelus con le migliaia di pellegrini, provenienti in maggioranza dalla Spagna, che avevano assistito alla Cerimonia di Beatificazione di 498 martiri del XX secolo in Spagna, presieduta in Piazza San Pietro dal Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

  "La contemporanea iscrizione nell'albo dei Beati di un così gran numero di Martiri dimostra che la suprema testimonianza del sangue non è un'eccezione riservata soltanto ad alcuni individui, ma un'eventualità realistica per l'intero Popolo cristiano. Si tratta, infatti, di uomini e donne diversi per età, vocazione e condizione sociale, che hanno pagato con la vita la loro fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa".

  "Il mese di ottobre" - ha proseguito il Pontefice - "dedicato in modo particolare all'impegno missionario, si chiude così con la luminosa testimonianza dei martiri spagnoli, che vanno ad aggiungersi ai martiri Albertina Berkenbrock, Manuel Gómez González e Adilio Daronch, e Franz Jägerstätter, proclamati Beati nei giorni scorsi in Brasile e in Austria. Il loro esempio sta a testimoniare che il Battesimo impegna i cristiani a partecipare con coraggio alla diffusione del Regno di Dio, cooperandovi se necessario col sacrificio della stessa vita".

  "Non tutti, certo, sono chiamati al martirio cruento. C'è però un 'martirio' incruento, che non è meno significativo, come quello di Celina Chludzi?ska, sposa, madre di famiglia, vedova e religiosa, beatificata ieri a Roma: è la testimonianza silenziosa ed eroica di tanti cristiani che vivono il Vangelo senza compromessi, compiendo il loro dovere e dedicandosi generosamente al servizio dei poveri".

  "Questo martirio della vita ordinaria" - ha concluso il Santo Padre - "è una testimonianza quanto mai importante nelle società secolarizzate del nostro tempo. È la pacifica battaglia dell'amore che ogni cristiano, come Paolo, deve instancabilmente combattere; la corsa per diffondere il Vangelo che ci impegna sino alla morte. Ci aiuti e ci assista, nella nostra quotidiana testimonianza, la Vergine Maria, Regina dei Martiri e Stella dell'Evangelizzazione".

  Al termine della recita dell'Angelus, il Santo Padre si è rivolto ai 40.000 fedeli spagnoli - vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose, seminaristi e laici - che hanno partecipato alla cerimonia di Beatificazione di questa mattina.

  "Ringraziamo Dio" - ha detto il Papa in lingua spagnola - per il grande dono di questi eroici testimoni della fede che, mossi soltanto dal loro amore di Dio, hanno pagato con il sangue la fedeltà a Cristo e alla Chiesa. Con la loro testimonianza hanno illuminato il nostro cammino spirituale fino alla santità e ci incoraggiano a donare la nostra vita come offerta di amore a Dio e ai fratelli".

  "Nel contempo, con le loro parole e gesti di perdono nei confronti dei persecutori, i martiri ci esortano ad adoperarci instancabilmente a favore della misericordia, della riconciliazione e della convivenza pacifica".

  "Vi invito di cuore" - ha detto ancora il Santo Padre - "a rafforzare ogni giorno di più la comunione ecclesiale, ad essere testimoni fedeli del Vangelo nel mondo, sentendo la gioia di essere membri vivi della Chiesa, vera sposa di Cristo".

  Il Santo Padre Benedetto XVI ha concluso pregando i Nuovi Martiri affinché, per intercessione della Vergine Maria, Regina dei Martiri, intercedano per la Chiesa in Spagna e nel mondo, ed ha auspicato: "Che la fecondità del loro martirio produca frutti abbondanti di vita cristiana nei fedeli e nelle famiglie; che il sangue sparso sia seme di sante e numerose vocazioni sacerdotali, religiose e missionarie".
ANG/MARTIRI/...                                   VIS 20071029 (590)


LETTERA DEL PAPA NUOVO DIRETTORE OSSERVATORE ROMANO


CITTA' DEL VATICANO, 27 OTT. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha indirizzato una Lettera al Professor Giovanni Maria Vian, in occasione della sua nomina a Direttore de "L'Osservatore Romano", "un incarico di grande responsabilità a motivo della natura peculiare del giornale Vaticano".

  Il Papa ha parole di encomio per la "profonda formazione culturale come storico del cristianesimo" e per la "conoscenza della storia del papato contemporaneo" del nuovo Direttore e ricorda che sin dal 1861 "L'Osservatore Romano" "ha sempre diffuso gli insegnamenti dei Romani Pontefici e gli interventi dei loro più stretti collaboratori sui problemi cruciali che l'umanità incontra nel suo cammino".

  Successivamente Papa Benedetto traccia una breve storia del "giornale del Papa" e sottolinea "la scelta di imparzialità che caratterizzò l'informazione del giornale vaticano durante la prima guerra mondiale", e ricorda come "durante la seconda tragedia bellica del Novecento (...) 'L'Osservatore Romano' (...) accrebbe ulteriormente il suo prestigio e la sua diffusione, grazie anche alla possibilità che il giornale aveva di attingere a fonti di informazione che in quel periodo solo l'indipendenza vaticana poteva garantire".

  Nel corso del Novecento, la pubblicazione in edizioni periodiche in diverse lingue, assicurò al quotidiano "una diffusione realmente internazionale. Questa dimensione mondiale" - scrive ancora il Pontefice - "risulta quanto mai importante per esprimere davvero la realtà della Chiesa universale, la comunione di tutte le Chiese locali e il loro radicamento nelle diverse situazioni, in un contesto di sincera amicizia verso le donne e gli uomini del nostro tempo".

  "Cercando e creando occasioni di confronto, 'L'Osservatore Romano' potrà servire sempre meglio la Santa Sede, mostrando la fecondità dell'incontro tra fede e ragione, grazie al quale si rende possibile anche una cordiale collaborazione tra credenti e non credenti".

  "Suo compito fondamentale resta ovviamente quello di favorire nelle culture del nostro tempo quell'apertura fiduciosa e, nello stesso tempo, profondamente ragionevole al Trascendente su cui in una ultima istanza si fonda il rispetto della dignità e dell'autentica libertà di ogni essere umano".
BXVI-LETTERA/OSSERVATORE ROMANO/VIAN               VIS 20071029 (340)



ECUADOR: NUOVA COSTITUZIONE GARANTISCA LIBERTÀ RELIGIOSA


CITTA' DEL VATICANO, 27 OTT. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina il Signor Fausto Cordovez Chiriboga, nuovo Ambasciatore della Repubblica dell'Ecuador, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

  All'inizio del suo discorso il Papa ha posto l'accento sul patrimonio "secolare del Paese, che con diverse espressioni di pietà popolare ed artistiche, insieme con i valori morali, civili e sociali, fa parte dell'identità della Nazione Ecuadoriana".

  Rievocando i "nuovi scenari di libertà e di speranza, turbati a volte da situazioni politiche instabili e dalle conseguenze di strutture sociali deboli", il Santo Padre ha ribadito che "è necessario e urgente adoperarsi per la costruzione di un ordine interno e internazionale che promuova la convivenza pacifica, la cooperazione, il rispetto dei diritti umani e soprattutto il riconoscimento del ruolo centrale della persona e della sua dignità inviolabile".

  Ricordando "i numerosi ecuadoriani che emigrano in altri paesi in condizioni difficili, alla ricerca di un futuro migliore per sé e per le loro famiglie", il Santo Padre Benedetto XVI ha sottolineato che non bisogna "dimenticare che l'amore - caritas - è sempre e comunque necessario, anche nella società più giusta. Non vi è ordine statale  per quanto giusto, che ritenga superfluo il servizio dell'amore. (...) La carità è, poi, quella che, come generoso dono di se stessi all'altro, ha generato e continua a generare tale complesso di opere educative, assistenziali, di promozione e sviluppo, che onorano la Chiesa e la società ecuadoriana".

  "La Chiesa cattolica, con il suo ministero pastorale" - ha ricordato il Pontefice - "offre un importante contributo al bene comune del Paese. Da ciò deriva la necessità di promuovere e rinforzare l'ambito di libertà riconosciutole dai testi costituzionali e giuridici dell'Ecuador. Per questo è da auspicare che il nuovo ordinamento costituzionale contempli le più ampie garanzie per la libertà religiosa del popolo ecuadoriano, in modo tale che la Nazione si fondi su di un complesso giuridico conforme al contesto e agli accordi internazionali".

  Il Papa ha posto l'accento sul fatto che "la libertà d'azione della Chiesa, oltre che essere un diritto inalienabile, è condizione primaria per realizzare la sua missione a favore del popolo, anche in circostanze difficili" e, riprendendo l'Enciclica "Deus caritas est", Papa Benedetto XVI ha ricordato che coloro che "disconoscono l'amore disattendono l'uomo in quanto uomo", per cui, "Ciò che occorre è uno Stato che generosamente riconosca e sostenga, in accordo con il principio di sussidiarietà, le iniziative che sorgono dalle forze sociali".

  "Un governo democratico" - ha spiegato il Pontefice - "deve alimentare una cultura di rispetto e uguaglianza davanti alla legge ed un esercizio esemplare dell'autorità, orientata a servire tutto il popolo. Per tutto ciò, il governo dell'Ecuador ha manifestato la sua decisa volontà di rispondere alle necessità dei più poveri, ispirandosi alla Dottrina Sociale della Chiesa".

  Il Santo Padre ha concluso il suo discorso esprimendo l'auspicio che "i cittadini possano godere di tutti i diritti, con i relativi doveri, ottenendo migliori condizioni di vita e un più facile accesso a degne abitazioni, al lavoro, all'educazione e alla salute, nel pieno rispetto della vita, dal suo concepimento fino al suo termine naturale".
CD/CREDENZIALI/ECUADOR:CORDOVEZ                   VIS 20071029 (540)


venerdì 26 ottobre 2007

UDIENZA AL PRIMO MINISTRO DI ISLANDA


CITTA' DEL VATICANO, 26 OTT. 2007 (VIS). Nella tarda mattina di oggi, la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il seguente Comunicato:

  "Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza il Primo Ministro della Repubblica d'Islanda, Sua Eccellenza il Signor Geir H. Haarde, il quale, successivamente, si è incontrato con Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato da Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

  "Nel corso dei cordiali colloqui, sono stati rilevati il mutuo rispetto e la stima a cui sono improntati i rapporti fra lo Stato islandese e la Chiesa cattolica, ed il contributo che quest'ultima offre alla società, specialmente in campo educativo e sociale. Sono stati inoltre affrontati temi internazionali di comune interesse, sottolineando la necessità di un impegno sempre maggiore della comunità internazionale nella promozione della pace, nella lotta contro la povertà e in favore della tutela dell'ambiente".
OP/PRIMO MINISTRO ISLANDA/HAARDE                   VIS 20071026 (170)


NOSTRA EPOCA NECESSITA MAESTRI FEDE E ARALDI VANGELO


CITTA' DEL VATICANO, 26 OTT. 2007 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nella Basilica di San Pietro, il Santo Padre ha rivolto alcune parole di saluto agli studenti delle Università Pontificie e delle Facoltà ecclesiastiche che hanno assistito alla Santa Messa di inaugurazione dell'Anno Accademico, celebrata dal Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica.

  "Cercate di creare tra di voi" - ha detto il Pontefice agli studenti - "un clima dove l'impegno dello studio e la fraterna cooperazione vi siano di comune arricchimento per quanto concerne non solo l'aspetto culturale, scientifico e dottrinale, bensì anche il lato umano e spirituale".

  "Roma è ricca di memorie storiche" - ha ricordato il Papa agli studenti - "di capolavori d'arte e di cultura; è soprattutto piena di eloquenti testimonianze cristiane".

  "Sono nate, nel corso del tempo, Università e Facoltà ecclesiastiche, ormai più che secolari, dove si sono formate intere generazioni di sacerdoti e operatori pastorali tra i quali non mancano grandi santi e illustri uomini di Chiesa".

  Citando la Costituzione Apostolica di Giovanni Paolo II "Sapientia christiana" che indica le finalità delle istituzioni universitarie: "'Coltivare e promuovere, mediante la ricerca scientifica, le proprie discipline, ed anzitutto approfondire la conoscenza della Rivelazione cristiana e di ciò che con essa è collegato, enucleare le verità in essa contenute, considerare alla loro luce i nuovi problemi che sorgono e presentarle agli uomini del proprio tempo nel modo adatto alle diverse culture", il Santo Padre ha riaffermato che tale impegno è "quanto mai urgente nella nostra epoca post-moderna, dove si avverte il bisogno di una nuova evangelizzazione, che abbisogna di maestri nella fede e di araldi e testimoni del Vangelo convenientemente preparati".

  "Il periodo di permanenza a Roma può e deve servire a prepararvi per svolgere nel modo migliore il compito che vi attende in diversi campi di azione apostolica. La missione evangelizzatrice propria della Chiesa domanda, in questo nostro tempo, non solo che si propaghi dappertutto il messaggio evangelico, ma che penetri in profondità nei modi di pensare, nei criteri di giudizio e nei comportamenti della gente. In una parola, occorre che tutta la cultura dell'uomo contemporaneo sia permeata dal Vangelo".
AC/ATENEI PONTIFICI/GROCHOLEWSKI                   VIS 20071026 (340)



giovedì 25 ottobre 2007

UDIENZA PRESIDENTE PRESIDENZA DI BOSNIA ED ERZEGOVINA


CITTA' DEL VATICANO, 25 OTT. 2007 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi, la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il seguente Comunicato:

  "Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza il Presidente della Presidenza di Bosnia ed Erzegovina, Signor Zeljko Komsic, che si è successivamente incontrato con il Segretario di Stato, Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, accompagnato da Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati, in occasione dello Scambio degli Strumenti di Ratifica dell'Accordo fondamentale e del Protocollo Addizionale fra la Santa Sede e la Bosnia ed Erzegovina. Era presente anche l'Eminentissimo Cardinale Vinko Puljic, Arcivescovo di Sarajevo".

  "Nel corso dei cordiali colloqui sono stati trattati argomenti relativi all'attuazione dell'Accordo stesso e, in particolare all'impegno della Chiesa nei campi dell'educazione, delle attività sociali e caritative e dell'assistenza pastorale ai fedeli cattolici. Si è ribadito il contributo della comunità cattolica per favorire la pacifica convivenza fra le diverse etnie e i gruppi religiosi nel Paese".

  "Il Presidente Komsic ha invitato il Santo Padre a recarsi in visita in Bosnia ed Erzegovina".
OP/UDIENZA/PRESIDENTE BOSNIA ED ERZEGOVINA       VIS 20071025 (200)



UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 25 OTT. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

- Il Cardinale Emmanuel Wamala, Arcivescovo emerito di Kampala (Uganda), e Seguito.

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale del Gabon, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Basile Mvé Engone, S.D.B., di Libreville.

    - Il Vescovo Timothée Modibo-Nzockena, di Franceville.

    - Il Vescovo Dominique Bonnet, C.S.Sp., di Mouila.
AP:AL/.../...                                            VIS 20071025 (80)



IN BREVE


MONSIGNOR FRANCESCO FOLLO, OSSERVATORE PERMANENTE DELLA SANTA SEDE PRESSO L'U.N.E.S.C.O. (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura), ha pronunciato un intervento, il 22 ottobre scorso - il cui testo è stato reso pubblico nella serata di ieri - alla 34ma Sessione della Conferenza Generale dell'U.N.E.S.C.O., attualmente in corso a Parigi (Francia), dal 16 ottobre al 3 novembre. Monsignor Follo ha posto l'accento sull'educazione integrale della persona umana, sul riconoscimento del fatto religioso nella sfera pubblica, sullo sviluppo urbano e la protezione della natura.

L'ARCIVESCOVO CELESTINO MIGLIORE, Osservatore Permanente della Santa  Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto il 19 ottobre scorso, alla 62ma Sessione dell'Assemblea Generale dell'O.N.U., in merito all'attuazione del Partenariato per lo sviluppo dell'Africa (New Partnership for Africa's Development - NEPAD), nel suo settimo anno di esistenza. L'Arcivescovo Migliore ha ribadito che uno degli obiettivi di primaria importanza di tale istituzione, creata dai Capi di Stato e di Governo del Sud Africa, Nigeria, Senegal, Algeria ed Egitto, sia quello di "porre fine alla emarginazione dell'Africa nel processo di globalizzazione e promuovere la piena e proficua integrazione del Continente nell'economia globale".
.../IN BREVE/...                                  VIS 20071025 (190)


PRESENTAZIONE "PROCESSUS CONTRA TEMPLARIOS"


CITTA' DEL VATICANO, 25 OTT. 2007 (VIS). Alle 11:30 di questa mattina, nell'Aula Vecchia del Sinodo, ha avuto luogo la presentazione in anteprima mondiale dell'opera "Processus contra Templarios", il terzo volume degli Exemplaria Praetiosa dell'Archivio Segreto Vaticano, realizzato in collaborazione con la Società Scrinium.

  L'opera raccoglie in facsimili conformi agli originali gli atti del processo ai Templari (28 giugno 1308 - 1311), custoditi nell'Archivio Segreto Vaticano. Un elegante volume accompagna i facsimili e presenta la trascrizione degli atti processuali per la prima volta (dalla vecchia trascrizione di Schottmüller del 1887), in edizione critica. L'edizione rigorosamente limitata a 799 esemplari è già stata richiesta da collezionisti, studiosi e biblioteche di tutto il mondo.

  Alla conferenza stampa di presentazione dell'opera "Processus contra Templarios" sono intervenuti l'Arcivescovo Raffaele Farina, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, il Vescovo Sergio Pagano, Prefetto dell'Archivio Segreto Vaticano ed in qualità di Relatori, gli Officiali dell'Archivio Segreto Vaticano, Barbara Frale e Marco Maiorino, il Medievalista Franco Cardini, l'Archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi, e Ferdinando Santoro, Presidente di Scrinium, fiduciaria Archivio Segreto Vaticano.
ARCH/PROCESSUS CONTRA TEMPLARIOS/...                   VIS 20071025 (190)



RATIFICA ACCORDO SANTA SEDE E BOSNIA ED ERZEGOVINA

CITTA' DEL VATICANO, 25 OTT. 2007 (VIS). Questa mattina, nella Sala dei Trattati del Palazzo Apostolico Vaticano, il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato ed il Signor Zeljko Komsic, Presidente della Presidenza di Bosnia ed Erzegovina, hanno proceduto allo scambio degli strumenti di ratifica dell'Accordo di Base fra la Santa Sede e la Bosnia ed Erzegovina, firmato a Sarajevo il 19 aprile 2006 e del relativo Protocollo addizionale, sottoscritto il 29 settembre 2006.

  Un Comunicato della Segreteria di Stato rende noto che alla cerimonia sono intervenuti, da parte della Santa Sede, tra gli altri; il Cardinale Vinko Puljic, Arcivescovo Metropolita di Sarajevo e Presidente della Conferenza Episcopale di Bosnia ed Erzegovina, l'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati ed il Monsignore Pietro Parolin, Sottosegretario per i Rapporti con gli Stati. Da parte della Bosnia ed Erzegovina erano presenti, tra gli altri, il Signor Sven Alkalaj, Ministro degli Affari Esteri ed il Signor Miroslav Palameta, Ambasciatore della Bosnia ed Erzegovina presso la Santa Sede.

  Il Cardinale Bertone ha affermato che con tale atto "entrano in vigore le disposizioni pattuite nell'Accordo di Base, firmato il 19 aprile 2006, mediante il quale sono state definite alcune disposizioni di interesse comune per la vita e l'attività della Comunità Cattolica in Bosnia ed Erzegovina. Esse si riferiscono, in modo particolare, al riconoscimento della personalità giuridica della Chiesa Cattolica e dei suoi enti nell'ambito della società civile, della sua indipendenza nel culto e nell'apostolato, del suo specifico apporto nei campi culturale, educativo, pastorale, militare, assistenziale, caritativo e dei mass-media del Paese".
SS/ACCORDO SANTA SEDE-BOSNIA/BERTONE               VIS 20071025 (270)



mercoledì 24 ottobre 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 24 OTT. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Sacerdote Pablo Emiro Salas Anteliz, Vescovo di Espinal (superficie: 14.000; popolazione: 439.000; cattolici: 331.000; sacerdoti: 98; religiosi: 39), Colombia. Il Vescovo eletto è nato a Valledupar (Colombia) nel 1957 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1984. È stato finora diocesano per la Pastorale nella Diocesi di Valledupar (Colombia).
NER/.../SALAS ANTELIZ                                 VIS 20071024 (70)



AMBROGIO: CATECHESI INSEPARABILE TESTIMONIANZA VITA

CITTA' DEL VATICANO, 24 OTT. 2007 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI ha proseguito la catechesi per l'Udienza Generale di oggi, dedicata ai Padri della Chiesa, soffermandosi sulla figura di Sant'Ambrogio, Vescovo di Milano. All'Udienza, tenutasi in Piazza San Pietro, hanno assistito oltre 30.000 persone.

  Ambrogio  (340 circa - 397), uno dei più importanti Dottori della Chiesa, "imparò a conoscere e a commentare la Bibbia dalle opere di Origene, il maestro indiscusso della 'scuola alessandrina'. In questo modo Ambrogio" - ha spiegato il Pontefice - "trasferì nell'ambiente latino la meditazione delle Scritture avviata da Origene, iniziando in Occidente la pratica della 'lectio divina'. Il metodo della 'lectio' giunse a guidare tutta la predicazione e gli scritti di Ambrogio, che scaturiscono precisamente dallo 'ascolto orante' della Parola di Dio".

  Con Ambrogio, "i neofiti e i catecumeni, a giudizio del Vescovo, dopo aver imparato l'arte del vivere bene, potevano ormai considerarsi preparati ai grandi misteri di Cristo. Così la predicazione di Ambrogio (...) parte dalla lettura dei Libri sacri (...) per vivere in conformità alla divina rivelazione".

  "È evidente che la testimonianza personale del predicatore e il livello di esemplarità della comunità cristiana" - ha osservato il Santo Padre - "condizionano l'efficacia della predicazione. Da questo punto di vista è significativo un passaggio delle Confessioni di Sant'Agostino. Egli" - ha spiegato il Papa - "stava cercando, ma non era in grado di trovare realmente la verità cristiana".

  Benedetto XVI ha ricordato che Sant'Agostino riferisce nelle sue Confessioni che "a spingerlo alla conversine definitivamente non furono anzitutto le belle omelie (pure da lui assai apprezzate) di Ambrogio. Fu piuttosto la testimonianza del Vescovo e della sua Chiesa milanese, che pregava e cantava, compatta come un solo corpo" . Il Vescovo di Ippona narra anche la sua sorpresa nel vedere che Ambrogio, quando non era con la gente per le cui necessità si prodigava, "leggeva le Scritture a bocca chiusa, solo con gli occhi. Di fatto, nei primi secoli cristiani la lettura era strettamente concepita ai fini della proclamazione, e il leggere ad alta voce facilitava la comprensione pure a chi leggeva".

  "In quella 'lettura a fior di labbra', dove il cuore si impegna a raggiungere l'intelligenza della Parola di Dio" - ha sottolineato il Santo Padre - "si può intravedere il metodo della catechesi ambrosiana: è la Scrittura stessa, intimamente assimilata, a suggerire i contenuti da annunciare per condurre alla conversione dei cuori. Così, stando al magistero di Ambrogio e di Agostino, la catechesi è  inseparabile dalla testimonianza di vita".

  "Chi educa alla fede" - ha detto ancora il Pontefice - "non può rischiare di apparire una specie di clown che recita 'per mestiere'. Piuttosto (...), egli deve essere come il discepolo amato, che ha poggiato il capo sul cuore del Maestro, e lì ha appreso il modo di pensare, di parlare e di agire".

  "Il Santo Vescovo Ambrogio (...) morì a Milano nella notte fra il 3 e il 4 aprile del 397. Era l'alba del Sabato Santo. Il giorno prima, verso le cinque del pomeriggio, si era messo a pregare, disteso sul letto, con le braccia aperte in forma di croce. (...) In quel Venerdì Santo del 397 le braccia spalancate di Ambrogio morente esprimevano la sua mistica partecipazione alla morte e alla risurrezione del Signore. Era questa la sua ultima catechesi: nel silenzio delle parole, egli parlava ancora con la testimonianza della vita".
AG/AMBROGIO/...                                           VIS 20071024 (590)


martedì 23 ottobre 2007

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 23 OTT. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto, nella giornata di ieri in udienza, l'Arcivescovo Piero Marini, Presidente del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali.
AP/.../...                                         VIS 20071023 (40)


RAFFORZARE IMPEGNO ELIMINAZIONE ORDIGNI ESPLOSIVI


CITTA' DEL VATICANO, 23 OTT. 2007 (VIS). Il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha recentemente lanciato un appello per l'eliminazione dei residuati bellici esplosivi nei paesi che sono stati teatro di conflitti.

  Un Comunicato del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace rende noto che il Cardinale Martino ha ricevuto, il 18 ottobre scorso, la Signora Heidi Kuhn, fondatrice dell'organizzazione internazionale "Roots of Peace", con sede principale negli Stati Uniti, impegnata nella rimozione dei residuati bellici nei paesi segnati dal conflitto e nella loro sostituzione con vigne.

  Nel Comunicato si legge inoltre che: "Ogni 30 minuti una persona è uccisa o menomata da residuati bellici esplosivi (RBE) nei paesi teatro di conflitto. Ogni anno 20.000 civili restano uccisi o feriti a causa dell'esplosione di mine o munizioni  a grappolo. Questo crudele tipo di ordigno non discrimina tra popolazione civile e combattenti, è ideato per infliggere la massima sofferenza e non sempre per uccidere".

  "I residuati bellici esplosivi" - prosegue il Comunicato - "danneggiano l'economia dei paesi teatro di conflitto. A causa di questi si prolunga la paura tra la popolazione civile, e spesso si accentua la dipendenza dagli aiuti della comunità internazionale. Secondo stime impiantare una mina costa 3 dollari, mentre la rimozione costa 1000 dollari. Ci sono circa 70 milioni di mine nelle aree di circa 70 paesi nel mondo".

  Il Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ha ribadito la necessità che la Chiesa rafforzi "il proprio impegno, particolarmente a livello locale, per liberare il mondo dal pericolo delle mine, che causano tanta sofferenza e morte nei paesi che cercano di ristabilire un ordine di giustizia e pace dopo le atrocità di un conflitto".
CON-IP/ORDIGNI/MARTINO                           VIS 20071023 (300)


lunedì 22 ottobre 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 22 OTT. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Valentin Reynoso Hidalgo, M.S.C., Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Santiago de los Caballeros (superficie: 3.691; popolazione: 1.187.000; cattolici: 969.000; sacerdoti: 99; religiosi: 241; diaconi permanenti: 116), Repubblica Dominicana. Il Vescovo eletto è nato a Nagua (Repubblica Dominicana), nel 1942, ha emesso i voti temporanei nella Congregazione dei Missionari del Sacro Cuore nel 1972, quelli perpetui nel 1975 ed è stato ordinato presbitero nel 1975. È stato finora Parroco di "Nuestra Señora de la Altagracia" a Santiago de los Caballeros (Repubblica Dominicana).

  Sabato 20 ottobre è stato reso noto che il Santo Padre ha nominato il Professor Luis Ernesto Derbez Bautista, che è Presidente del Centro di Globalizzazione e Democrazia all'Istituto Tecnologico di Monterrey (Città del Messico), Membro Ordinario della Pontificia Accademia della Scienze Sociali.
NEA:NA/.../...                                       VIS 20071022 (150)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 21 OTT. 2007 (VIS).  Il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- L'Arcivescovo Leopoldo José Brenes Solórzano, di Managua (Nicaragua).
AP/.../...                                         VIS 20071022 (40)


UDIENZA PRESIDENTE REPUBBLICA CENTROAFRICANA


CITTA' DEL VATICANO, 20 OTT. 2007 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico questa mattina il Comunicato che segue:

  "Stamane, Sua Eccellenza il Signor François Bozizé, Presidente della Repubblica Centroafricana, ha reso visita a Sua Santità Benedetto XVI e successivamente si è incontrato con Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, che era accompagnato da Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

  "Durante i cordiali colloqui, sono stati passati in rassegna temi attinenti alla situazione della Repubblica Centroafricana, con particolare riguardo al processo di pace e al ruolo svolto dalla Chiesa negli ambiti del dialogo nazionale, della sanità e dell'istruzione. Non è mancato un riferimento alla necessità del sostegno della Comunità internazionale affinché il Paese possa superare la povertà e le altre difficoltà attualmente sperimentate".
OP/PRESIDENTE REP. CENTROAFRICANA/BOZIZÉ               VIS 20071022 (150)


MAI LE RELIGIONI POSSONO DIVENTARE VEICOLI DI ODIO


CITTA' DEL VATICANO, 21 OTT. 2007 (VIS).  Alle ore 13:00, nell'Aula Magna del Seminario arcivescovile a Capodimonte, il Santo Padre Benedetto XVI ha salutato i Capi delle Delegazioni che partecipano all'Incontro Internazionale per la Pace, promosso dalla Comunità di Sant'Egidio, sul tema: "Per un mondo senza violenza - Religioni e culture in dialogo".

  "Ciò che voi rappresentate" - ha detto il Santo Padre - "esprime in un certo senso i differenti mondi e patrimoni religiosi dell'umanità, a cui la Chiesa cattolica guarda con sincero rispetto e cordiale attenzione".

  "L'odierno incontro ci riporta idealmente al 1986, quando il venerato mio Predecessore Giovanni Paolo II invitò sul colle di San Francesco alti Rappresentanti religiosi a pregare per la pace, sottolineando in tale circostanza il legame intrinseco che unisce un autentico atteggiamento religioso con la viva sensibilità per questo fondamentale bene dell'umanità" - ha proseguito il Papa, ricordando anche che: "Nel 2002, dopo i drammatici eventi dell'11 settembre dell'anno precedente, lo stesso Giovanni Paolo II riconvocò ad Assisi i leader religiosi, per chiedere a Dio di fermare le gravi minacce che incombevano sull'umanità, specialmente a causa del terrorismo".

  "Nel rispetto delle differenze delle varie religioni, tutti siamo chiamati" - ha ribadito il Pontefice - "a lavorare per la pace e ad un impegno fattivo per promuovere la riconciliazione tra i popoli. ? questo l'autentico 'spirito di Assisi', che si oppone ad ogni forma di violenza e all'abuso della religione quale pretesto per la violenza. Di fronte a un mondo lacerato da conflitti, dove talora si giustifica la violenza in nome di Dio, è importante ribadire che mai le religioni possono diventare veicoli di odio; mai, invocando il nome di Dio, si può arrivare a giustificare il male e la violenza".

  "Al contrario, le religioni" - ha sottolineato Papa Benedetto XVI - "possono e devono offrire preziose risorse per costruire un'umanità pacifica, perché parlano di pace al cuore dell'uomo. La Chiesa cattolica intende continuare a percorrere la strada del dialogo per favorire l'intesa fra le diverse culture, tradizioni e sapienze religiose. Auspico vivamente che questo spirito si diffonda sempre più soprattutto là dove più forti sono le tensioni, là dove la libertà e il rispetto per l'altro vengono negati e uomini e donne soffrono per le conseguenze dell'intolleranza e dell'incomprensione".

  Al termine dell'Incontro, il Santo Padre ha pranzato con i Cardinali e i Vescovi della Campania e con i partecipanti all'Incontro Internazionale per la Pace. Alle 16:00 il Papa si è recato in autovettura panoramica al Duomo e raggiunta la Cappella di San Gennaro ha sostato in Adorazione del Santissimo Sacramento ed ha venerato le Reliquie di San Gennaro.

  Infine, conclusa la visita in Duomo, il Papa è ripartito in elicottero alle 17:30 per giungere in Vaticano un'ora dopo.
PV-ITALIA/INCONTRO INTERRELIGIOSO/NAPOLI               VIS 20071022 (470)


ANGELUS: AIUTI SPIRITUALI E MATERIALI PER LE MISSIONI


CITTA' DEL VATICANO, 21 OTT. 2007 (VIS). Al termine della Santa Messa celebrata in Piazza del Plebiscito a Napoli, prima di recitare la preghiera mariana dell'Angelus, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto ai fedeli presenti un breve indirizzo.

  Rivolgendo un particolare saluto alle Delegazioni giunte da varie parti del mondo a Napoli per partecipare all'Incontro Internazionale per la Pace, promosso dalla Comunità di Sant'Egidio, sul tema: "Per un mondo senza violenza - Religioni e culture in dialogo", il Santo Padre ha auspicato che: "anche questa importante iniziativa culturale e religiosa (possa) contribuire a consolidare la pace nel mondo".

  "Preghiamo per questo. Ma preghiamo quest'oggi anche, e in modo speciale, per i missionari. Si celebra infatti la Giornata Missionaria Mondiale" - ha ricordato il Santo Padre - "che ha un motto assai significativo: 'Tutte le Chiese per tutto il mondo'. Ogni Chiesa particolare è corresponsabile dell'evangelizzazione dell'intera umanità e questa cooperazione tra le Chiese fu incrementata dal Papa Pio XII con l'Enciclica 'Fidei donum', 50 anni or sono".

  "Non facciamo mancare il nostro sostegno spirituale e materiale a quanti operano sulle frontiere della missione: sacerdoti, religiosi, religiose e laici, che non di rado incontrano nel loro lavoro gravi difficoltà, e talora persino persecuzioni".

  Infine, riferendosi alla 45ma  Settimana Sociale dei cattolici italiani, tenutasi in questi giorni a Pistoia e Pisa, il Papa ha affermato:  "Molti sono i problemi e le sfide che stanno oggi davanti a noi. Si richiede un forte impegno di tutti, specialmente dei fedeli laici operanti nel campo sociale e politico, per assicurare ad ogni persona, e in particolare ai giovani, le condizioni indispensabili per sviluppare i propri talenti naturali e maturare generose scelte di vita a servizio dei propri familiari e dell'intera comunità".
PV-ITALIA/ANGELUS/NAPOLI                           VIS 20071022 (300)


NAPOLI HA BISOGNO PROFONDO RINNOVAMENTO SPIRITUALE


CITTA' DEL VATICANO, 21 OTT. 2007 (VIS). In una giornata fredda e piovosa,  il Santo Padre Benedetto XVI ha compiuto la Visita Pastorale a Napoli (Italia), dove alle ore 10:00 ha celebrato la Santa Messa davanti a più di 20.000 persone nella centrale Piazza del Plebiscito e successivamente ha inaugurato l'Incontro Internazionale per la Pace organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio.
 
  Nell'omelia, commentando le Letture bibliche di questa domenica che hanno come tema principale 'la necessità di pregare sempre senza stancarsi', il Santo Padre ha detto ai napoletani: "Di fronte a realtà sociali difficili e complesse, come sicuramente è anche la vostra, occorre rafforzare la speranza, che si fonda sulla fede e si esprime in una preghiera instancabile. ? la preghiera a tenere accesa la fiaccola della fede".

  "La fede" - ha proseguito il Pontefice - "ci assicura che Dio ascolta la nostra preghiera e ci esaudisce al momento opportuno, anche se l'esperienza quotidiana sembra smentire questa certezza".

  "In effetti, davanti a certi fatti di cronaca" - ha sottolineato il Papa - "o a tanti quotidiani disagi della vita di cui i giornali non parlano neppure, sale spontaneamente al cuore la supplica dell'antico profeta: 'Fino a quando, Signore, implorerò e non ascolti, a te alzerò il grido: "Violenza!" e non soccorri?' (Ab 1,2). La risposta a questa invocazione accorata è una sola: Dio non può cambiare le cose senza la nostra conversione, e la nostra vera conversione inizia con il 'grido' dell'anima, che implora perdono e salvezza".

  Riferendosi alla realtà della città partenopea, il Papa ha ricordato che: "Per molti però vivere non è semplice: sono tante le situazioni di povertà, di carenza di alloggio, di disoccupazione o sottoccupazione, di mancanza di prospettive future. C'è poi il triste fenomeno della violenza. Non si tratta solo del deprecabile numero dei delitti della camorra, ma anche del fatto che la violenza tende purtroppo a farsi mentalità diffusa, insinuandosi nelle pieghe del vivere sociale, nei quartieri storici del centro e nelle periferie nuove e anonime, col rischio di attrarre specialmente la gioventù, che cresce in ambienti nei quali prospera l'illegalità, il sommerso e la cultura dell'arrangiarsi".

  "Quanto è importante allora intensificare gli sforzi" - ha esortato il Pontefice - " per una seria strategia di prevenzione, che punti sulla scuola, sul lavoro e sull'aiutare i giovani a gestire il tempo libero. È necessario un intervento che coinvolga tutti nella lotta contro ogni forma di violenza, partendo dalla formazione delle coscienze e trasformando le mentalità, gli atteggiamenti, i comportamenti di tutti i giorni".

  "Preghiamo il Signore perché faccia crescere nella comunità cristiana" - ha concluso Papa Benedetto XVI - "una fede autentica e una salda speranza, capace di contrastare efficacemente lo scoraggiamento e la violenza".

  "Napoli ha certo bisogno di adeguati interventi politici, ma prima ancora di un profondo rinnovamento spirituale; ha bisogno di credenti che ripongano piena fiducia in Dio, e con il suo aiuto si impegnino per diffondere nella società i valori del Vangelo. Chiediamo per questo l'aiuto di Maria e dei vostri santi Protettori, in particolare di San Gennaro".
PV-ITALIA/MESSA/NAPOLI                           VIS 20071022 (520)


venerdì 19 ottobre 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 19 OTT. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Franco Croci, Consultore della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede.
NA/.../CROCI                                                 VIS 20071019 (30)


IL SIGNORE NON È SOVRANO INESORABILE MA PADRE AMOROSO


CITTÀ DEL VATICANO, 19 OTT. 2005 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI - di cui oggi ricorre il primo semestre di Pontificato - ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale del mercoledì al Salmo 129, "Dal profondo a Te grido, Signore", che è, ha ricordato il Papa, "uno dei Salmi più celebri ed amati dalla tradizione cristiana". L'Udienza si è tenuta in Piazza San Pietro con la partecipazione di 40.000 persone.

  "Il Salmo che abbiamo ascoltato, conosciuto come il 'De profundis'" - ha spiegato il Santo Padre - "è, prima di tutto, un canto alla misericordia divina ed alla riconciliazione tra il peccatore e il Signore. (...) Si apre con una voce che sale dalle profondità del male e della colpa (...) e poi si sviluppa in tre momenti dedicati al tema del peccato e del perdono".

  Commentando i versetti:"Se consideri le colpe Signore, chi potrà sussistere? Ma presso di te è il perdono; perciò avremo il tuo timore", il Santo Padre ha osservato che: "è significativo il fatto che a generare il timore, atteggiamento di rispetto misto ad amore, non sia il castigo, ma il perdono. Più che la collera di Dio, deve provocare in noi un santo timore la sua magnanimità generosa e disarmante. Dio, infatti, non è un sovrano inesorabile che condanna il colpevole, ma un padre amoroso, che dobbiamo amare non per paura di una punizione, ma per la sua bontà pronta a perdonare".

  Nella seconda parte del Salmo, "fioriscono nel cuore del salmista pentito l'attesa, la speranza, la certezza che Dio pronuncerà una parola liberatrice e cancellerà il peccato", mentre nella terza parte, "la salvezza personale, prima implorata dall'orante, è ora estesa a tutta la comunità" e "si innesta nella fede storica del popolo dell'alleanza, 'redento' dal Signore, non solo dalle angustie dell'oppressione egiziana, ma anche 'da tutte le colpe'".

  "Partendo dal gorgo tenebroso del peccato, la supplica del salmista giunge all'orizzonte luminoso di Dio, ove domina 'la misericordia e la redenzione', due grandi caratteristiche del Dio d'amore".

  In ultimo, il Santo Padre ha inquadrato il Salmo nel solco della tradizione cristiana, citando la meditazione di Sant'Ambrogio che, nel suo trattato su "La penitenza", scrive: "Se vuoi essere giustificato, confessa il tuo misfatto: un'umile confessione dei peccati scioglie l'intrico delle colpe. Tu vedi con quale speranza di perdono ti spinga a confessare".

  Alla fine dell'udienza e dopo avere salutato i pellegrini nelle diverse lingue, il Santo Padre ha benedetto la statua di Santa Mariana de Jesús Paredes y Flores, "il Giglio di Quito" (1618-1645), la prima Santa dell'Ecuador, canonizzata da Pio XII nel 1950. La statua sarà collocata in una nicchia laterale all'esterno della Basilica Vaticana.
AG/SALMO 129/...                                  


RIUNIONE PER GRUPPI LINGUISTICI


CITTA' DEL VATICANO, 19 OTT. 2005 (VIS). I Padri Sinodali si sono riuniti questa mattina per gruppi linguistici o Circoli Minori per preparare gli Emendamenti collettivi alle proposte. Al termine delle riunione di oggi  pomeriggio, sempre per gruppi linguistici, le proposte saranno consegnate alla Segreteria Generale del Sinodo. Successivamente, sarà proiettato nell'Aula del Sinodo il film "San Pietro", del regista Giulio Base. Si tratta di un omaggio del Dottor Ettore Bernabei, Presidente della "Lux Vide", che in onore dei Padri Sinodali ha voluto offrire la visione di questo film in anteprima. La Rai lo metterà in onda tra qualche settimana.

  Nel corso della diciannovesima Congregazione Generale, tenutasi ieri mattina, l'Arcivescovo Nicola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, ha offerto al Santo Padre Benedetto XVI la prima copia del primo volume dell'Enchiridion del Sinodo dei Vescovi, opera creata in occasione del 40° anniversario dell'istituzione del Sinodo dei Vescovi.

  In una nota informativa si legge: "Si tratta di una raccolta di documenti attinenti al Sinodo dei Vescovi, dalle sue origini fino al 1988, di grande interesse non solo per i Membri del Collegio Episcopale, bensì per ricercatori, storici e teologi, ai quali fornisce una documentazione di prima importanza per la vita e la missione della Chiesa successivamente al Concilio Vaticano II".

  Il Santo Padre ha deciso di offrire il medesimo volume ai partecipanti al Sinodo, "come segno di gratitudine e di incoraggiamento nella fedeltà, nella comunione e nell'amore alla Chiesa incentrata nel mistero dell'Eucaristia".
SE/GRUPPI LINGUISTICI/...                           VIS


giovedì 18 ottobre 2007

IN MEMORIAM


CITTA' DEL VATICANO, 18 OTT. 2005 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli deceduti nelle ultime settimane:

- L'Arcivescovo Ettore Cunial, Vice Camerlengo emerito di Santa Romana Chiesa, il 6 ottobre, all'età di 99 anni.

- Il Vescovo Alberto Cosme Do Amaral, emerito di Leiria-Fátima (Portogallo), il 7 ottobre, all'età di 88 anni.

- L'Arcivescovo Charles  Kambale Mbogha, A.A. di Bukavu (Repubblica Democratica del Congo), il 9 ottobre, all'età di 63 anni.

- Il Vescovo Aloysius J. Wycislo, emerito di Green Bay (Stati Uniti d'America), l'11 ottobre, all'età di 97 anni.
.../DEFUNTI/...                                   VIS 20051018 (100)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 18 OTT. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignor Renato Pine Mayugba, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Lingayen-Dagupan (superficie: 1.565; popolazione: 1.215.000; cattolici: 1.002.000; sacerdoti: 74; religiosi: 61), Filippine. Il Vescovo eletto, finora Rettore del Seminario "Mary Help of Christians College" a Bonuan (Filippine), è nato a Sampaloc (Filippine), nel 1955 ed è stato ordinato sacerdote nel 1981.
NEA/.../MAYUGBA                                     VIS 20051018 (70)


CHIUSURA SINODO VESCOVI, CANONIZZAZIONE DI CINQUE BEATI


CITTÀ DEL VATICANO, 18 OTT. 2005 (VIS). Alle 9:30 di domenica 23 ottobre, Giornata Missionaria Mondiale, il Santo Padre presiederà, in Piazza San Pietro, la Concelebrazione Eucaristica con i Padri Sinodali, di chiusura della XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi e procederà alla canonizzazione di cinque Beati.

  I nomi dei futuri santi sono: Józef Bilczewski (1860-1923), Vescovo; Gaetano Catanoso (1879-1963), Presbitero, Fondatore della Congregazione delle Suore Veroniche del Volto Santo; Zygmunt Gorazdowski (1845-1920), Presbitero, Fondatore della Congregazione delle Suore di San Giuseppe; Alberto Hurtado Cruchaga (1901-1952), Presbitero, della Compagnia di Gesù, e Felice da Nicosia (1715-1787), Religioso, dell'Ordine Francescano dei Frati Minori Cappuccini.

  "In questa domenica, in cui si conclude l'Anno dell'Eucaristia e vengono proclamati cinque nuovi santi" - si legge in una nota dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice - "siamo invitati a fare dell'Eucaristia sempre più il culmine e la fonte della vita e della missione della Chiesa e ad essere testimoni del Vangelo fino agli estremi confini della terra".
OCL/CHIUSURA SINODO:CANONIZZAZIONE/...                VIS 20051018 (160)


ALL'ALTARE UNITÀ VITA E MINISTERO DEL CARDINALE CAPRIO

CITTA' DEL VATICANO, 18 OTT. 2005 (VIS). Questa mattina, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Messa Esequiale del Cardinale Giuseppe Caprio, mancato sabato scorso, all'età di 90 anni.

  Nell'omelia il Papa, ricordando che il defunto Porporato ha "servito fedelmente la Chiesa", si è soffermato sui momenti  salienti della sua vita: la nascita in un piccolo paese dell'Irpinia, gli anni di Seminario di Benevento, gli studi all'Università Gregoriana di Roma e l'ordinazione sacerdotale nel 1938. "Ringrazio Dio col cuore pieno di confusione e riconoscenza" - si legge nel testamento del defunto Cardinale - "d'avermi chiamato al sacerdozio".

  "Anche noi nella preghiera" - ha affermato il Pontefice - "ci associamo in questo momento al suo rendimento di grazie, mentre ci accingiamo ad offrire per la sua anima il sacrificio eucaristico, centro e forma della vita sacerdotale. Mi piace pensare, specialmente in questi giorni in cui tutta la Chiesa è come concentrata sul mistero eucaristico, che proprio lì, all'altare, la vita e il ministero del Cardinale Caprio abbiano avuto il loro punto di profonda unità".

  Successivamente Papa Benedetto XVI ha rievocato gli anni trascorsi dal Cardinale Caprio a servizio della Sede Apostolica, a Nanchino, Bruxelles, Saigon, Taipei e Nuova Delhi. "La presenza di Cristo risorto" - ha proseguito il Pontefice - "è stata certamente il conforto nei momenti più difficili, come fu, in particolare, il periodo di domicilio coatto nella Nunziatura a Nanchino, nel 1951, ed il successivo obbligo di lasciare la Cina".

  Citando il motto scelto dal defunto Porporato "Pax in virtute" "quando, nel 1961, il Beato Papa Giovanni XXIII lo elesse Arcivescovo", il Santo Padre ha rievocato il periodo trascorso dal Cardinale Caprio come Pro-Nunzio in India, la sua partecipazione al Concilio Vaticano II, ed infine il servizio reso alla Sede Apostolica "in importanti uffici, tra i quali quello di Sostituto della Segreteria di Stato e di Presidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica".

  Del defunto Porporato, creato Cardinale da Giovanni Paolo II nel 1979, "è stata riconosciuta" - ha detto Papa Benedetto - "la visione d'insieme dei problemi della Chiesa e la preoccupazione costante di considerare gli aspetti amministrativi nella loro relazione con gli interessi superiori, in piena adesione allo spirito del Concilio".

  Infine, il Papa, ricordando l'amore per l'Oriente del defunto Cardinale, ha esclamato: "Con affetto e gratitudine accompagniamo questo nostro fratello nell'ultimo viaggio verso il vero Oriente, cioè verso Cristo, sole senza tramonto, con la piena fiducia che Iddio lo accoglierà a braccia aperte, riservandogli il posto preparato per i suoi amici, fedeli servitori del Vangelo e della Chiesa".
HML/MORTE/CARDINALE CAPRIO                       VIS 20051018 (450)


DICIANNOVESIMA CONGREGAZIONE GENERALE


CITTÀ DEL VATICANO, 18 OTT. 2005 (VIS). Questa mattina, durante la Diciannovesima Congregazione Generale tenutasi nell'Aula del Sinodo, ha avuto luogo la presentazione della lista unificata delle proposte. Quest'ultima sarà, successivamente, consegnata al Santo Padre perché ne tenga conto nel redigere l'Esortazione Apostolica Post-Sinodale.

  Nel pomeriggio, i Padri Sinodali si riuniranno per gruppi linguistici o Circoli Minori per preparare gli emendamenti collettivi alle proposte.
SE/DICIANNOVESIMA CONGREGAZIONE/...                      VIS 20051018 (70)


NECESSITÀ UOMINI POLITICI ISPIRATI DA IDEALI


CITTA' DEL VATICANO, 18 OTT. 2007 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico un discorso pronunciato, nella giornata di ieri 17 ottobre, dall'Arcivescovo Diarmuid Martin, di Dublino e Primate d'Irlanda, presso la sede dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, a New York, in occasione del XL anniversario dell'Enciclica "Populorum progressio" di Papa Paolo VI.

  L'Arcivescovo Martin ha ricordato che la ragione che indusse Papa Paolo VI a scrivere l'Enciclica "fu la sfida ad affrontare le necessità delle nazioni più povere e delle loro popolazioni".

  Ponendo in risalto che la "Populorum progressio" fu la prima Enciclica sociale redatta successivamente al Concilio Vaticano II, il Primate d'Irlanda ha affermato che essa aveva fra i suoi obiettivi quello di "affermare un nuovo modo di considerare le relazioni fra la Chiesa e il mondo".

  "Il concetto di autentico sviluppo" - ha proseguito l'Arcivescovo Martin - "è uno dei concetti chiave della 'Populorum progressio'" ed esso "riguarda la natura della persona umana e la risposta che noi dobbiamo dare alle sue esigenze".

  L'Arcivescovo Martin ha sottolineato che "Se Papa Paolo VI fosse qui con noi oggi, certamente ringrazierebbe tutti coloro che hanno dedicato se stessi al servizio dell'umanità nell'ambito delle Nazioni Unite e presenterebbe i suoi commenti relativamente al lento progredire della riforma delle Nazioni Unite. Abbiamo bisogno di un'Organizzazione delle Nazioni Unite che funzioni. Le possibilità attuali di inter-collegamento fra i popoli offrono nuovi ed innovativi modi di cooperazione, anche nell'ambito dell'O.N.U.".

  Riferendosi alla responsabilità dello sviluppo e della cooperazione internazionale, l'Enciclica - ha detto ancora l'Arcivescovo Martin - "sottolinea coerentemente il ruolo delle autorità pubbliche. Ciò ricorda il dibattito attuale sia sul buon governo e sull'importante ruolo della politica".

  "La politica" - ha concluso l'Arcivescovo di Dublino - "è una dimensione essenziale nella costruzione della società. Abbiamo bisogno nel mondo di una rinascita della politica e di una nuova generazione di uomini politici ispirati da ideali, ma anche capaci di assumersi i rischi impliciti nella trasmissione di quegli ideali nella sfera del 'possibile', mediante l'uso ottimale delle risorse e dei talenti per promuovere il bene di tutti".
.../POPULORUM PROGRESSIO/ONU:MARTIN VIS 20071018 (360)


MUSEI VATICANI. INAUGURAZIONE MOSTRA APOCALISSE


CITTA' DEL VATICANO, 18 OTT. 2007 (VIS). "Apocalisse. L'ultima rivelazione" è il titolo della mostra che si inaugura oggi nel Salone Sistino dei Musei Vaticani.

  L'esposizione, aperta fino al 7 dicembre prossimo, promossa dal Comitato di San Floriano dell'Arcidiocesi di Udine (Italia), intende invitare "a rileggere l'ultimo libro del Nuovo Testamento attraverso una mirata selezione di capolavori, fra cui una serie di preziose ed antiche icone".

  Compongono la mostra un centinaio di opere d'arte (codici, dipinti, sculture, oreficerie, incisioni e disegni), realizzate tra il IV e il XX secolo, che provengono dalle sedi museali più prestigiose d'Europa e degli Stati Uniti: i Musei Vaticani, il Louvre, il Centre Pompidou e il Musée de Cluny di Parigi, il Thyssen-Bornemisza di Madrid, la Galleria Tret'jakov di Mosca, i Musei Nazionali di Budapest e Varsavia, la Basilica di San Marco di Venezia.

  Si potranno ammirare opere di artisti quali il Beato di Liébana, Pedro Barruguete, Jacopo Bassano, Alonso Cano, Guido Reni, Albrecht Dürer, El Greco, Francisco Zurbaran, Salvador Dalì, Giorgio De Chirico e molti altri. Preziosissima una serie  di icone bizantine e russe, fra le quali l'icona con la visione apocalittica, proveniente dal Sacro Monastero di San Giovanni Teologo a Pathmos (Grecia), dove l'Apostolo Giovanni scrisse l'ultimo Libro biblico sul destino del mondo.

  Il cuore della Mostra è costituto da alcune opere di particolare importanza per la storia della rappresentazione artistica dell'Apocalisse. Anzitutto, la serie di sedici incisioni di Dürer tratte da "Apocalypsis in figuris"; il "San Michele che sconfigge Satana" di Guido Reni; "L'Immacolata" di El Greco, ispirata dalla visione apocalittica della Donna vestita di sole; il maestoso "Salvatore in trono", icona della scuola di Novgorod; le sculture del Romanico catalano e del Gotico francese; il libro "Apocalypse", che raccoglie opere di sette artisti del Novecento, edito da Josef Foret nel 1961 e benedetto da Giovanni XXIII.
.../MOSTRA APOCALISSE/MUSEI VATICANI               VIS 20071018 (320)


IL SANTO PADRE RICEVE IN UDIENZA PRESIDENTE DEL CILE


CITTA' DEL VATICANO, 18 OTT. 2007 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi, la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il Comunicato di seguito riportato:

  "Stamani il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza la Signora Michelle Bachelet Jeria, Presidente della Repubblica del Cile, la quale, successivamente, si è incontrata con Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato da Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

  "I cordiali colloqui hanno permesso uno scambio d'informazioni e riflessioni sulla situazione socio-politica del Paese e sul suo ruolo in America Latina. Sono stati affrontati temi di comune interesse, come la vita umana e la famiglia, l'educazione, i diritti umani, la giustizia e la pace ed altre questioni rilevanti dell'agenda internazionale. Non si è mancato di ribadire il contributo positivo apportato dalla Chiesa cattolica alla società cilena, specialmente negli ambiti sociale ed educativo".
OP/UDIENZA PRESIDENTE CILE/BACHELET                   VIS 20071018 (170)


mercoledì 17 ottobre 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 17 OTT. 2005 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Sankt Gallen (Svizzera), presentata dal Vescovo Ivo Fürer, per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Monsignore Domenico Angelo Scotti, Vescovo di Trivento (superficie: 1.234; popolazione: 57.210; cattolici: 57.150; sacerdoti: 72; religiosi: 70; diaconi permanenti: 1), Italia. Il Vescovo eletto, finora Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Chieti-Vasto, è nato a Pollutri (Chieti) nel 1942 ed è stato ordinato sacerdote nel 1967. Succede al Vescovo Antonio Santucci, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

  Sabato 15 ottobre è stato reso noto che il Santo Padre ha nominato:

- Il Monsignore Héctor Luis Morales Sánchez, finora Vicario Generale della Diocesi di Ciudad Valles (Messico), Vescovo Prelato di Huautla (superficie: 1.284; popolazione: 134.300; cattolici: 123.500; sacerdoti: 19; religiosi: 14; diaconi permanenti: 1), Messico. Il Vescovo eletto è nato a Tamuin (Messico) nel 1954 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1979. Succede al Vescovo Hermenegildo Ramírez Sánchez, M.J., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Prelatura territoriale, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Il Vescovo Jorge Solórzano Pérez, finora Ausiliare di Managua (Nicaragua), Vescovo di Matagalpa (superficie: 6.794; popolazione: 500.000; cattolici: 480.000; sacerdoti: 27; religiosi: 70), Nicaragua.

- Il Padre Fortunato Pablo Urcey, O.A.R., finora Priore Provinciale della Provincia di "San José" in Madrid, Vescovo Prelato di Chota (superficie: 6.823; popolazione: 338.000; cattolici: 316.000; sacerdoti: 31; religiosi: 33), Perù. Il Vescovo eletto è nato nel 1947 a Estollo (Spagna). Ha emesso la professione solenne nel 1968 ed è stato ordinato sacerdote nel 1971.
NER:RE/.../...                                       VIS 20051017 (180)


INTERVISTA CONCESSA DA BENEDETTO XVI TELEVISIONE POLACCA


CITTA' DEL VATICANO, 17 OTT. 2005 (VIS). Riportiamo di seguito il testo dell'intervista concessa dal Santo Padre Benedetto XVI alla Televisione Statale Polacca (TVP), in occasione della Giornata del Papa che da cinque anni si celebra in Polonia, ogni 16 ottobre.

  L'intervista, realizzata nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, dal Padre Andrzej Majewski, Responsabile della Redazione dei Programmi Cattolici della TVP, è stata trasmessa domenica 16 ottobre in Polonia e dalle 20:30 dello stesso giorno è disponibile sul sito della Radio Vaticana, nella traduzione, dall'originale in lingua italiana, in inglese, francese, tedesco, portoghese e spagnolo.

  "Il 16 ottobre del 1978, il Cardinale Karol Wojtyla diventò Papa e da quel giorno Giovanni Paolo II, per oltre 26 anni, da Successore di San Pietro, come è Lei adesso, ha guidato la Chiesa assieme ai Vescovi e ai Cardinali. Tra i Cardinali vi era anche Vostra Santità, persona singolarmente apprezzata e stimata dal suo Predecessore; persona di cui il Pontefice Giovanni Paolo II ebbe a scrivere nel libro 'Alzatevi, andiamo' - e qui cito - 'Ringrazio Iddio per la presenza e l'aiuto del Cardinale Ratzinger. È un amico provato", ha scritto Giovanni Paolo II.
D. - Padre Santo come è iniziata questa amicizia e quando Vostra Santità ha conosciuto il Cardinale Karol Wojtyla?
R. - Personalmente l'ho conosciuto soltanto nei due Pre-Conclave e Conclave del '78. Avevo naturalmente sentito parlare del Cardinale Wojtyla, inizialmente soprattutto nel contesto della corrispondenza fra Vescovi polacchi e tedeschi nel '65. I Cardinali tedeschi mi hanno raccontato come era grandissimo il merito e il contributo dell'Arcivescovo di Cracovia e che era proprio l'anima di questa corrispondenza realmente storica. Da amici universitari avevo anche sentito della sua filosofia e della grandezza della sua figura di pensatore. Ma, come ho detto, l'incontro personale la prima volta si è realizzato per il Conclave del '78. Dall'inizio ho sentito una grande simpatia e, grazie a Dio, immeritatamente, il Cardinale di quel tempo mi ha donato fin dall'inizio la sua amicizia. Sono grato per questa fiducia che mi ha donato, senza i miei meriti. Soprattutto vedendolo pregare, ho visto e non solo capito, ho visto che era un uomo di Dio. Questa era l'impressione fondamentale: un uomo che vive con Dio, anzi in Dio. Mi ha poi impressionato la cordialità, senza pregiudizi, con la quale si è incontrato con me. In questi incontri del Pre-Conclave dei Cardinali, ha preso diverse volte la parola e qui ho avuto anche la possibilità di sentire la statura del pensatore. Senza grandi parole, era così nata un'amicizia che veniva proprio dal cuore e, subito dopo la sua elezione, il Papa mi ha chiamato diverse volte a Roma per colloqui e alla fine mi ha nominato Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
D. - Dunque non è stata una sorpresa questa nomina e questa convocazione a Roma?
R. - Per me era un po' difficile, perché dall'inizio del mio Episcopato a Monaco, con la solenne consacrazione a Vescovo nella Cattedrale di Monaco, vi era per me un obbligo, quasi un matrimonio con questa Diocesi ed avevano anche sottolineato che dopo decenni ero il primo Vescovo originario della Diocesi. Mi sentivo quindi molto obbligato e legato a questa Diocesi. C'erano poi dei problemi difficili che non erano ancora risolti e non volevo lasciare la Diocesi con dei problemi non risolti. Di tutto questo ho discusso con il Santo Padre, con grande apertura e con questa fiducia che aveva il Santo Padre, che era molto paterno con me. Mi ha dato quindi tempo di riflettere, egli stesso voleva riflettere. Alla fine mi ha convinto, perché questa era la volontà di Dio. Potevo così accettare questa chiamata e questa responsabilità grande, non facile, che di per sé superava le mie capacità. Ma nella fiducia alla paterna benevolenza del Papa e con la guida dello Spirito Santo, potevo dire di sì.
D. - Questa esperienza durò per più di 20 anni…
R. - Sì, sono arrivato nel febbraio dell'82 ed è durata fino alla morte del Papa nel 2005.
D. - Quali sono, secondo Lei, Santo Padre, i punti più significativi del Pontificato di Giovanni Paolo II?
R. - Possiamo avere, direi, due punti di vista: uno ad extra - al mondo -, ed uno ad intra - alla Chiesa -. Riguardo al mondo, mi sembra che il Santo Padre, con i suoi discorsi, la sua persona, la sua presenza, la sua capacità di convincere, ha creato una nuova sensibilità per i valori morali, per l'importanza della religione nel mondo. Questo ha fatto sì che si creasse una nuova apertura, una nuova sensibilità per i problemi della religione, per la necessità della dimensione religiosa nell'uomo e soprattutto è cresciuta - in modo inimmaginabile - l'importanza del Vescovo di Roma. Tutti i cristiani hanno riconosciuto - nonostante le differenze e nonostante il loro non riconoscimento del Successore di Pietro - che è lui il portavoce della cristianità. Nessun altro al mondo, a livello mondiale può parlare così nel nome della cristianità e dar voce e forza nell'attualità del mondo alla realtà cristiana. Ma anche per la non cristianità e per le altre religioni, era lui il portavoce dei grandi valori dell'umanità. E' anche da menzionare che è riuscito a creare un clima di dialogo fra le grandi religioni e un senso di comune responsabilità che tutti abbiamo per il mondo, ma anche che le violenze e le religioni sono incompatibili e che insieme dobbiamo cercare la strada per la pace, in una responsabilità comune per l'umanità. Spostiamo l'attenzione ora verso la situazione della Chiesa. Io direi che, anzitutto, ha saputo entusiasmare la gioventù per Cristo. Questa è una cosa nuova, se pensiamo alla gioventù del '68 e degli anni Settanta. Che la gioventù si sia entusiasmata per Cristo e per la Chiesa ed anche per valori difficili, poteva ottenerlo soltanto una personalità con quel carisma; soltanto Lui poteva in tal modo riuscire a mobilitare la gioventù del mondo per la causa di Dio e per l'amore di Cristo. Nella Chiesa ha creato" - penso - "un nuovo amore per l'Eucaristia. Siamo ancora nell'Anno dell'Eucaristia, voluto da lui, con tanto amore; ha creato un nuovo senso per la grandezza della Misericordia Divina; e ha anche approfondito molto l'amore per la Madonna e ci ha così guidato ad una interiorizzazione della fede e, allo stesso tempo, ad una maggiore efficienza. Naturalmente bisogna menzionare - come sappiamo tutti - anche quanto sia stato essenziale il suo contributo per i grandi cambiamenti nel mondo nell'89, per il crollo del cosiddetto socialismo reale.
D. - Nel corso dei suoi incontri personali e dei colloqui con Giovanni Paolo II, che cosa faceva maggior impressione a Vostra Santità? Potrebbe raccontarci i suoi ultimi incontri, forse di quest'anno, con Giovanni Paolo II?
R. - Sì. Gli ultimi due incontri li ho avuti, un primo, al Policlinico "Gemelli", intorno al 5-6 febbraio; e, un secondo, il giorno prima della sua morte, nella sua stanza. Nel primo incontro il Papa soffriva visibilmente, ma era pienamente lucido e molto presente. Io era andato semplicemente per un incontro di lavoro, perché avevo bisogno di alcune sue decisioni. Il Santo Padre - benché soffrendo - seguiva con grande attenzione quanto dicevo. Mi comunicò in poche parole le sue decisioni, mi diede la sua benedizione, mi salutò in tedesco, accordandomi tutta la sua fiducia e la sua amicizia. Per me è stato molto commovente vedere, da una parte, come la sua sofferenza fosse in unione col Signore sofferente, come portasse la sua sofferenza con il Signore e per il Signore; e, dall'altra, vedere come risplendesse di una serenità interiore e di una lucidità completa. Il secondo incontro è stato il giorno prima della morte: era ovviamente più sofferente, visibilmente, circondato da medici ed amici. Era ancora molto lucido, mi ha dato la sua benedizione. Non poteva più parlare molto. Per me questa sua pazienza nel soffrire è stato un grande insegnamento, soprattutto riuscire a vedere e a sentire come fosse nella mani di Dio e come si abbandonasse alla volontà di Dio. Nonostante i dolori visibili, era sereno, perché era nelle mani dell'Amore Divino.
D. - Lei, Santo Padre, spesso nei suoi discorsi evoca la figura di Giovanni Paolo II, e di Giovanni Paolo II dice che era un Papa grande, un Predecessore compianto e venerato. Ricordiamo sempre le parole di Vostra Santità espresse alla Messa del 20 aprile scorso, parole dedicate proprio a Giovanni Paolo II. È stato Lei, Santo Padre, a dire - e qui cito - "sembra che egli mi tenga forte per mano, vedo i suoi occhi ridenti e sento le sue parole, che in quel momento rivolge a me in particolare: 'non aver paura!'". Santo Padre, una domanda alla fine molto personale: Lei continua ad avvertire la presenza di Giovanni Paolo II, e se è così, in che modo?
R. - Certo. Comincio a rispondere alla prima parte della sua domanda. Avevo inizialmente, parlando dell'eredità del Papa, dimenticato di parlare dei tanti documenti che ci ha lasciato - 14 Encicliche, tante Lettere Pastorali e tanti altri - e tutto questo rappresenta un patrimonio ricchissimo che non è ancora sufficientemente assimilato nella Chiesa. Io considero proprio una mia missione essenziale e personale di non emanare tanti nuovi documenti, ma di fare in modo che questi documenti siano assimilati, perché sono un tesoro ricchissimo, sono l'autentica interpretazione del Vaticano II. Sappiamo che il Papa era l'uomo del Concilio, che aveva assimilato interiormente lo spirito e la lettera del Concilio e con questi testi ci fa capire veramente cosa voleva e cosa non voleva il Concilio. Ci aiuta ad essere veramente Chiesa del nostro tempo e del tempo futuro. Adesso vengo alla seconda parte della sua domanda. Il Papa mi è sempre vicino attraverso i suoi testi: io lo sento e lo vedo parlare, e posso stare in dialogo continuo col Santo Padre, perché con queste parole parla sempre con me, conosco anche l'origine di molti testi, ricordo i dialoghi che abbiamo avuto su uno o sull'altro testo. Posso continuare il dialogo con il Santo Padre. Naturalmente questa vicinanza attraverso le parole è una vicinanza non solo con i testi, ma con la persona, dietro i testi sento il Papa stesso. Un uomo che va dal Signore, non si allontana: sempre più sento che un uomo che va dal Signore si avvicina ancora di più e sento che dal Signore è vicino a me in quanto io sono vicino al Signore, sono vicino al Papa e lui ora mi aiuta ad essere vicino al Signore e cerco di entrare nella sua atmosfera di preghiera, di amore del Signore, di amore della Madonna e mi affido alla sue preghiere. C'è così un dialogo permanente ed anche un essere vicini, in un nuovo modo, ma in modo molto profondo.
D. - Padre Santo, la aspettiamo ora in Polonia. Tanti domandano quando il Papa verrà in Polonia?
R. - Sì, l'intenzione di venire in Polonia, se Dio vuole, se i tempi me lo permetteranno, c'è. Ho parlato con l'Arcivescovo Dziwisz riguardo alla data e mi dicono che giugno sarebbe il periodo più adeguato. Tutto è ancora naturalmente da organizzare con tutte le istanze competenti. In questo senso è una parola provvisoria, ma sembra che forse il prossimo giugno, se il Signore lo concede, potrei venire in Polonia.
Santo Padre, a nome di tutti i telespettatori, la ringrazio di cuore per questa intervista. Grazie, Padre Santo.
Grazie a Lei".
BXVI-INTERVISTA/TV POLACCA/...                     VIS


TELEGRAMMA DI CORDOGLIO SCOMPARSA CARDINALE CAPRIO


CITTÀ DEL VATICANO, 17 OTT. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire un telegramma di cordoglio per la morte del Cardinale Giuseppe Caprio, avvenuta nel pomeriggio di sabato. Il Porporato italiano, che avrebbe compiuto 91 anni il prossimo 15 novembre, era Titolare della Chiesa di Santa Maria della Vittoria, Gran Maestro Emerito dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e Presidente Emerito della Prefettura per gli Affari Economici della Santa Sede.

  Il Santo Padre ricorda nel telegramma indirizzato alla sorella del Cardinale, "la lunga e ricca esperienza acquisita dal compianto Porporato, quale solerte collaboratore di ben cinque Papi, miei predecessori, che gli affidarono delicati ed importanti uffici" e rende grazie al Signore "per il fedele e generoso servizio, da lui svolto, alla Chiesa ed alla Santa Sede".

  Domani, martedì 18 ottobre, alle 11:00, il Santo Padre presiederà la Santa Messa delle Esequie all'altare della Cattedra della Basilica Vaticana.
TGR/MORTE CARDINALE CAPRIO/...                        VIS 20051017 (130)


VISITA DI BENEDETTO XVI AL PONTIFICIO COLLEGIO ETIOPICO


CITTA' DEL VATICANO, 17 OTT. 2005 (VIS). Questa mattina il Santo Padre si è recato in visita al Pontificio Collegio Etiopico, situato nello Stato della Città del Vaticano, in occasione del 75° anniversario della sua apertura.

  Nel discorso rivolto ai Presuli di Etiopia ed Eritrea al termine della visita "ad Limita Apostolorum", il Papa, ricordando l'ubicazione del Collegio all'interno della Città del Vaticano, ha detto che essa "è segno eloquente degli stretti legami di comunione che legano la Chiesa nei vostri Paesi con la sede di Roma".

  "La testimonianza di unità che voi date" - ha proseguito il Pontefice - "che trascende ogni divisione politica ed etnica, ha un ruolo di vitale importanza nel portare la riconciliazione e nel sanare la regione martoriata nella quale vivete".

  Il Papa ha esortato i Presuli ad "esprimere solidarietà, in ogni modo possibile, ai vostri fratelli e sorelle sofferenti della Somalia, dove l'instabilità politica rende quasi impossibile vivere con dignità".

  "Nei vostri Paesi" - ha detto ancora Papa Benedetto - "dove i cattolici sono una piccola minoranza, l'opera del dialogo ecumenico è particolarmente urgente e mi rallegro che la vostra Conferenza Episcopale stia affrontando tale sfida. (...) Poiché il progresso ecumenico dipende anche da un'adeguata formazione teologica, esso potrà essere validamente coadiuvato dalla creazione di una Università Cattolica in Etiopia, e rendo grazie a Dio che i lunghi negoziati relativi a questo progetto siano stati proficui".

  Il Santo Padre, ricordando che la metà della popolazione dei due Paesi ha meno di venti anni, ha affermato che i Vescovi "hanno numerose opportunità di orientare nella giusta direzione la vitalità e l'entusiasmo delle nuove generazioni" ed ha incoraggiato ugualmente i Presuli "ad aiutarli a riconoscere e a rispondere con generosità se Dio li chiama a servirLo nel sacerdozio e nella vita religiosa.  Nel ringraziare le generazioni di missionari - tra i quali c'è qui qualcuno dei vostri - prego che i semi piantati continuino a produrre frutti in un ricco raccolto di vocazioni indigene".

  Infine, Papa Benedetto XVI, al termine del suo discorso, ha ricordato che la visita dei Presuli a Roma coincide con il termine dell'Anno dell'Eucaristia, ed ha detto: "Vi incoraggio ad approfondire la vostra devozione personale a questo grande mistero. (...) Il vostro popolo ha sperimentato la fame, l'oppressione e la guerra. Aiutatelo a riscoprire nell'Eucaristia l'atto centrale della trasformazione che sola può autenticamente rinnovare il mondo, convertendo la violenza in amore, la schiavitù in libertà, la morte in vita".
AL/.../ETIOPIA:ERITREA                               VIS 20051017 (410)


CATECHESI BAMBINI CHE HANNO RICEVUTO PRIMA COMUNIONE


CITTÀ DEL VATICANO, 15 OTT. 2005 (VIS). Questo pomeriggio, 150.000 persone, fra cui 100.000 bambini italiani e di altre parti del mondo che hanno ricevuto quest'anno la Prima Comunione, hanno partecipato in Piazza San Pietro ad un incontro di catechesi e di preghiera con il Santo Padre, sul tema: "Il Pane del Cielo".

  I bambini, accompagnati dai loro familiari e dai catechisti, gremivano Piazza San Pietro e parte di Via della Conciliazione. L'ingresso del Santo Padre Benedetto XVI è stato preceduto da un momento di festa con musica e spettacoli realizzati dai bambini.

  Momento culminante è stato il dialogo nel quale il Santo Padre ha risposto spontaneamente alle domande che hanno posto alcuni bambini, che erano seduti vicino.

  Nel rispondere alla prima domanda, il Santo Padre ha raccontato il giorno della sua Prima Comunione: "Una bella domenica di marzo del 1936, 69 anni fa. Era un giorno di sole, la Chiesa era molto bella, c'era musica. Il ricordo più bello è l'aver capito che Gesù era entrato nel mio cuore, aveva visitato me, e con Gesù, Dio stesso era con me. Questo è un dono di amore che realmente vale più di tutto il resto della vita". "Da quel giorno" - ha detto il Santo Padre - "ho promesso al Signore: vorrei essere sempre con te, e l'ho pregato: però Tu stai sempre con me".

  Una bambina ha chiesto al Papa perché confessarsi prima di ricevere la Comunione se si commettono sempre gli stessi peccati. Il Santo Padre, divertito dalla domanda, ha risposto: "È vero che i nostri peccati sono sempre gli stessi, ma non facciamo forse pulizia nelle nostre case, nelle nostre abitazioni, almeno ogni settimana, anche se la sporcizia è sempre la stessa? Se non lo si fa c'è il rischio che la sporcizia non si veda, ma forse si accumuli. Lo stesso succede nella nostra anima" - ha proseguito Papa Benedetto - "se non ci si confessa mai, l'anima è trascurata. Io mi sento contento di me, ma non capisco che devo sempre migliorare per andare avanti. La confessione" - ha sottolineato il Santo Padre - "è necessaria solo in caso di peccato grave, ma è molto utile confessarsi  regolarmente per coltivare la purezza e la bellezza dell'anima, e, così, maturare spiritualmente e umanamente".

  Ad un'altra domanda sulla presenza di Gesù nell'Eucaristia, nonostante non lo si veda, il Santo Padre ha risposto:"Non lo vediamo, ma ci sono tante cose che non vediamo, che esistono e che sono essenziali. Per esempio" - ha spiegato - "non vediamo la nostra ragione, la nostra intelligenza, che però esistono perché possiamo parlare e pensare. Non vediamo neanche l'elettricità, ma ne percepiamo gli effetti, come la luce. Non vediamo le cose più profonde, ma possiamo vederne e sentirne gli effetti".

  Ad un'altra bambina, che gli ha chiesto cosa fare se suo padre non va a Messa la domenica, il Papa ha suggerito di parlare con lui "con grande amore, con grande rispetto" e di dirgli: "Carissima mamma, carissimo papà, sai che è molto importante per tutti noi, anche per te? Incontriamoci con Gesù".

  L'incontro si è concluso con l'Adorazione e la Benedizione Solenne con l'Eucaristia. Prima, il Santo Padre ha spiegato ai bambini che adorare è "riconoscere che Gesù è il Signore, il centro delle nostre vite. Pregare" - ha continuato il Santo Padre" - è dire: Gesù sono tuo, non voglio perdere mai questa amicizia, questa comunione con te". "L'assenza di Dio" - ha concluso Papa Benedetto - "è una lacuna distruttiva. È Lui la luce, la guida per la nostra vita, della quale abbiamo bisogno".
AC/PRIMA COMUNIONE/...               VIS 0051017 (590)


IL PAPA ANNUNCIA CONCISTORO CREAZIONE 23 NUOVI CARDINALI


CITTA' DEL VATICANO, 17 OTT. 2007 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale di oggi, il Santo Padre Benedetto XVI ha annunciato i nomi dei 23 nuovi Cardinali che saranno creati nel Concistoro, il secondo del Suo Pontificato, il prossimo 24 novembre, vigilia della Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell'Universo.

  Il Collegio dei Cardinali conterà a partire da quel giorno, 202 Membri, dei quali, alla data in cui si terrà il Concistoro, 121 elettori.

  Di seguito riportiamo i nomi dei nuovi Cardinali elettori:
 
- Arcivescovo Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.

- Arcivescovo John Patrick Foley, Pro-Gran Maestro dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

- Arcivescovo Giovanni Lajolo, Presidente della Pontificia Commissione e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

- Arcivescovo Paul Joseph Cordes, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum".

- Arcivescovo Angelo Comastri, Arciprete della Basilica Vaticana, Vicario Generale per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente della Fabbrica di San Pietro.

- Arcivescovo Stanis?aw Ry?ko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici.

- Arcivescovo Raffaele Farina, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa.

-  Arcivescovo Agustín García-Gasco Vicente, di Valencia (Spagna).

- Arcivescovo Seán Baptist Brady, di Armagh (Irlanda).

- Arcivescovo Lluís Martínez Sistach, Arcivescovo di Barcellona (Spagna).

- Arcivescovo André Vingt-Trois, di Parigi  (Francia).

- Arcivescovo Angelo Bagnasco, di Genova (Italia).

- Arcivescovo Théodore-Adrien Sarr, di Dakar (Senegal).

- Arcivescovo Oswald Gracias, di Bombay (India).

- Arcivescovo Francisco Robles Ortega, di Monterrey (Messico).

- Arcivescovo Daniel N. DiNardo, di Galveston-Houston (Stati Uniti d'America).

- Arcivescovo Odilio Pedro Scherer, di São Paulo (Brasile).

- Arcivescovo John Njue, di Nairobi (Kenya).

  Successivamente il Papa ha annunciato di voler inoltre elevare alla dignità cardinalizia "tre venerati Presuli e due benemeriti ecclesiastici, particolarmente meritevoli per il loro impegno al servizio della Chiesa", che avendo superato gli 80 anni, saranno Membri non elettori del Collegio Cardinalizio:

- Sua Beatitudine Emmanuel III Delly, Patriarca di Babilonia dei Caldei.

- Arcivescovo Giovanni Coppa, Nunzio Apostolico.

- Arcivescovo Estanislao Esteban Karlic, emerito di Paraná (Argentina).

- Padre Urbano Navarrete, S.I., già Rettore della Pontificia Università Gregoriana.

- Padre Umberto Betti, O.F.M., già Rettore della Pontificia Università Lateranense.

  "Tra questi ultimi" - ha detto ancora il Santo Padre - "era stato mio desiderio elevare alla porpora anche l'anziano Vescovo Ignacy Jez, di Koszalin-Kolobrzeg, in Polonia, benemerito Presule, che ieri è improvvisamente mancato. A lui va la nostra preghiera di suffragio".

  "I nuovi Porporati provengono da varie parti del mondo. Nella loro schiera ben si rispecchia l'universalità della Chiesa con la molteplicità dei suoi ministeri: accanto a Presuli benemeriti per il servizio reso alla Santa Sede, vi sono Pastori che spendono le loro energie a diretto contatto con i fedeli".

  "Altre persone vi sarebbero, a me molto care, che per la loro dedizione al servizio della Chiesa ben meriterebbero di essere elevate alla dignità cardinalizia. Spero di avere in futuro l'opportunità di testimoniare, anche in questo modo, ad esse ed ai Paesi a cui appartengono la mia stima ed il mio affetto".

  "Affidiamo i nuovi eletti" - ha concluso il Pontefice - "alla protezione di Maria Santissima, chiedendoLe di assisterli nelle rispettive mansioni, affinché sappiano testimoniare con coraggio in ogni circostanza il loro amore per Cristo e per la Chiesa".
AG/CONCISTORO CARDINALI/...                       VIS 20071017 (560)


EUSEBIO DI VERCELLI: NEL MONDO MA NON DEL MONDO


CITTA' DEL VATICANO, 17 OTT. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, con la partecipazione di 30.000 persone, a Sant'Eusebio di Vercelli.

  Sant'Eusebio, primo Vescovo dell'Italia settentrionale di cui si abbiano notizie sicure, nacque in Sardegna all'inizio del IV secolo, fu educato a Roma e nel 345 venne  eletto alla cattedra episcopale di Vercelli. "Il nuovo Vescovo" - ha detto il Papa - "iniziò subito un'intensa opera di evangelizzazione in un territorio ancora in gran parte pagano, specialmente nelle zone rurali" e "fondò a Vercelli una comunità sacerdotale, simile a una comunità monastica. Questo cenobio diede al clero dell'Italia settentrionale una significativa impronta di santità apostolica, e suscitò figure di Vescovi importanti (...), tutti venerati dalla Chiesa come santi".

  "Solidamente formato nella fede nicena, Eusebio difese con tutte le forze la piena divinità di Gesù Cristo (...). A tale scopo si alleò con i grandi Padri del IV secolo - (...) - contro la politica filoariana dell'imperatore. Per l'imperatore" Costanzo "la più semplice fede ariana appariva politicamente più utile come ideologia dell'impero".  Per la sua difesa della divinità di Gesù Cristo, Eusebio fu condannato all'esilio, prima in Palestina e successivamente in Cappadocia e nella Tebaide.
 
  Nonostante l'esilio, il Vescovo Eusebio mantenne sempre contatti epistolari con la comunità dei suoi fedeli" - ha ricordato ancora il Papa - e nelle sue lettere chiede "ai suoi figli e alle sue figlie di salutare anche quelli che sono fuori della Chiesa, e che si degnano di nutrire per noi sentimenti di amore (...). Segno evidente che il rapporto del Vescovo con la sua città non era limitato alla popolazione cristiana, ma si estendeva anche a coloro che - al di fuori della Chiesa - ne riconoscevano in qualche modo l'autorità spirituale e amavano quest'uomo esemplare".

  Quando l'Imperatore Giuliano l'Apostata successe a Costanzo, Eusebio poté ritornare in patria. "Per primo" - ha proseguito il Santo Padre - " (...) il Vescovo di Vercelli raccolse il proprio clero in 'vita communis' e lo educò alla 'osservanza delle regole monastiche, pur vivendo in mezzo alla città'. Il Vescovo e il suo clero dovevano condividere i problemi dei concittadini, e lo hanno fatto in modo credibile proprio coltivando al tempo stesso una cittadinanza diversa, quella del Cielo. E così" - ha sottolineato Papa Benedetto XVI - "hanno realmente costruito una vera cittadinanza, una vera solidarietà comune".

  "Come già gli apostoli, (...) i Pastori e i fedeli della Chiesa" - ha spiegato il Santo Padre - "'sono nel mondo', ma non sono 'del mondo'. Perciò i pastori  - ricordava Eusebio - devono esortare i fedeli a non considerare le città del mondo come la loro  dimora stabile, ma a cercare la Città futura, la definitiva Gerusalemme del cielo. Questa 'riserva escatologica' consente ai pastori e ai fedeli di salvare la scala giusta dei valori, senza mai piegarsi alle mode del momento e alle pretese ingiuste del potere politico in carica".

  "La scala autentica dei valori" - ha concluso il Papa - "sembra dire la vita intera di Eusebio - non viene dall'imperatore di ieri e di oggi, ma viene da Gesù Cristo, l'Uomo perfetto, uguale al Padre nella divinità, eppure uomo come noi. Riferendosi a questa scala di valori, Eusebio, non si stanca di 'raccomandare caldamente' ai suoi fedeli  di 'custodire con ogni cura la fede, di mantenere la concordia, di essere assidui nell'orazione'. Cari amici, anch'io vi raccomando con tutto il cuore questi valori perenni".
AG/EUSEBIO DI VERCELLI/...                           VIS 20071017 (450)


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