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venerdì 16 settembre 2005

"DEI VERBUM": CHIESA DEVE SEMPRE RINNOVARSI E RINGIOVANIRE


CITTA' DEL VATICANO, 16 SET. 2005 (VIS). Questa mattina, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i partecipanti al Congresso Internazionale "La Sacra Scrittura nella vita della Chiesa", tenutosi a Roma dal 14 al 18 settembre, su iniziativa del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e dalla Federazione Biblica Cattolica (FBC). Obiettivo del Congresso è la celebrazione del 40° anniversario della promulgazione della Costituzione Dogmatica sulla Rivelazione Divina "Dei Verbum" del Concilio Vaticano II.

Il Santo Padre ha ringraziato in particolare la FBC "per la sua attività, per la pastorale biblica che promuove, per l'adesione fedele alle indicazioni del Magistero e per lo spirito aperto alla collaborazione ecumenica in campo biblico". Allo stesso tempo, il Pontefice ha espresso la sua "profonda gioia" per la presenza al Congresso dei Delegati Fraterni delle Chiese e Comunità Ecclesiali di Oriente ed Occidente e dei rappresentanti delle grandi religioni del mondo.

Ricordando la Sua personale partecipazione all'elaborazione della "Dei Verbum", all'epoca del Concilio Vaticano II, Papa Benedetto XVI ha affermato che: "La Chiesa non vive da se stessa ma del Vangelo e dal Vangelo sempre e nuovamente trae orientamento per il suo cammino. È una annotazione che ogni cristiano deve raccogliere ed applicare a se stesso: solo chi si pone innanzitutto in ascolto della parola può poi diventarne annunciatore".

"Chiesa e Parola di Dio sono tra loro inscindibilmente legate. La Chiesa vive della Parola di Dio e la Parola di Dio risuona nella Chiesa, nel suo insegnamento e in tutta la sua vita".

"Siamo grati a Dio" - ha detto ancora il Santo Padre - "che in questi ultimi tempi, grazie anche all'impulso impresso dalla Costituzione dogmatica 'Dei Verbum', è stata più profondamente rivalutata l'importanza fondamentale della Parola di Dio. È derivato da ciò un rinnovamento nella vita della Chiesa, soprattutto nella predicazione, nella catechesi, nella teologia, nella spiritualità e nello stesso cammino ecumenico. La Chiesa deve sempre rinnovarsi e ringiovanire e la Parola di Dio, che non invecchia mai, né mai si esaurisce, è il mezzo privilegiato a tale scopo".

Il Santo Padre Benedetto XVI ha terminato il suo discorso affermando che: "In questo contesto, vorrei soprattutto evocare e raccomandare l'antica tradizione della 'Lectio divina': l'assidua lettura della Sacra Scrittura accompagnata dalla preghiera" - che "realizza quell'intimo colloquio in cui, leggendo, si ascolta Dio che parla e, pregando. Gli si risponde con fiduciosa apertura del cuore. Questa prassi, se efficacemente promossa, recherà alla Chiesa - ne sono convinto - una nuova primavera spirituale. Quale punto fermo della pastorale biblica, la 'Lectio divina' va perciò ulteriormente incoraggiata, mediante l'utilizzo anche di metodi nuovi, attentamente ponderati, al passo con i tempi".
AC/CHIESA:DEI VERBUM/... VIS 20050916 (460)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 16 SET. 2005 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina, in udienze separate, quattro Vescovi della Conferenza Episcopale del Messico, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Lázaro Pérez Jiménez, Vescovo di Celaya.

- Il Vescovo José de Jesús Martínez Zepeda, di Irapuato.

- Il Vescovo Rodrigo Aguilar Martínez, di Matehuala.

- Il Vescovo Mario De Gasperín Gasperín, Vescovo di Querétaro.
AP/.../... VIS 20050916 (60)

RABBINI CAPO D'ISRAELE: RELIGIONE PACE


CITTA' DEL VATICANO, 16 SET. 2005 (VIS). Questa mattina è stato pubblicato il testo del discorso del Santo Padre ai Rabbini Capo di Israele, Signor Shlomo Moshe Amar e Signor Yona Metzger, che il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto ieri, giovedì 15 settembre, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo.

Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricordato, nel suo discorso, che la visita dei Rabbini Capo d'Israele sottolinea i risultati positivi derivanti dalla Dichiarazione del Concilio Vaticano II "Nostra Aetate", della quale quest'anno si celebra il quarantesimo anniversario, che è stata pietra angolare sulla strada della riconciliazione dei Cristiani con il Popolo Ebraico.

"La Vostra visita" - ha proseguito il Papa - "è un ulteriore progresso verso l'edificazione di rapporti più profondi fra Cattolici ed Ebrei che ha tratto nuovo impulso ed energia dalla Costituzione Dogmatica sulla Divina Rivelazione 'Dei Verbum'" del Concilio Vaticano II e dalle numerose forme di contatto, dialogo e cooperazione che hanno la loro origine nei principi e nello spirito di questo documento".

Successivamente, il Santo Padre, ha citato il discorso pronunciato alla Sinagoga di Colonia, nel quale ha ribadito che occorre "trasmettere ai giovani la torcia della speranza che Dio ha dato al Popolo Ebraico ad ai Cristiani affinché (...) le generazioni future (...) edifichino un mondo più giusto e pacifico e che tutti abbiano gli stessi diritti e il medesimo senso di comunanza.

"Gli occhi del mondo sono costantemente rivolti alla Terra Santa, Terra Santa per gli Ebrei, i Cristiani ed i Musulmani" - ha proseguito il Pontefice - "Purtroppo assistiamo troppo spesso ad atti di violenza e di terrore, causa di immenso dolore per tutte le persone che vivono in Terra Santa. È necessario perseverare affinché la religione e la pace proseguano all'unisono".

Infine il Papa, rivolgendo il suo pensiero alle Comunità Cristiane di Terra Santa, afferma che esse "affrontano nuove e importanti sfide" ed esprimendo soddisfazione per il fatto che "le relazioni diplomatiche fra la Santa Sede e lo Stato di Israele hanno raggiunto forme più solide e stabili di cooperazione"", ha auspicato "la realizzazione del 'Fundamental Agreement' su questioni ancora non risolte".
AC/NOSTRA AETATE/AMAR:METZGER VIS 20050916 (370)
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