Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

giovedì 16 dicembre 2004

IL SANTO PADRE RICEVE CINQUE NUOVI AMBASCIATORI SANTA SEDE


CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto cinque nuovi Ambasciatori presso la Santa Sede, che hanno presentato le Lettere Credenziali. Al termine del suo discorso in lingua francese, il Papa ha salutato individualmente i diplomatici ed ha consegnato un messaggio personale con riferimento alla specifica situazione del Paese rappresentato da ciascuno.

  I nuovi Ambasciatori sono: il Signor Gilton Bazilio Chiwaula del Malawi, il Signor Pradap Pibulsonggram della Thailandia, il Signor Georges Santer del Lussemburgo, il Signor Raychelle Awour Omamo del Kenya ed il Signor Lars Petter Forberg della Norvegia.

  "Il mondo continua ad essere segnato dal flagello della guerra" - ha detto il Papa -. "Di fronte alle tragedie umanitarie, la comunità internazionale è chiamata ad intraprendere nuove proficue azioni, nell'ambito caritativo, dell'economia e della politica. Occorre che la diplomazia, da parte sua, si impegni a far trionfare la pace. Invito ancora una volta tutti gli uomini di buona volontà, affinché depongano definitivamente le armi e si impegnino ad imboccare la via del dialogo fiducioso e fraterno. La violenza non serve né la causa dei popoli, né il loro sviluppo".

  Giovanni Paolo II ha espresso l'auspicio che: "I nostri contemporanei, in particolare le persone che presiedono ai destini dei popoli, abbiano sempre e prima di tutto a cuore il servizio all'uomo e al bene comune".

  Il Papa ha pregato i diplomatici di trasmettere i suoi saluti ai cittadini e alle autorità civili e religiose dei rispettivi paesi, "con uno speciale pensiero per la comunità cattoliche" ed ha offerto "i suoi migliori auguri per la vostra nuova missione".
CD/LETTERE CREDENZIALI/...                         VIS 20041216 (280)

ANNUNCIARE VALORI AUTENTICAMENTE UMANI PIAZZE DEL MONDO


CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i partecipanti al VII Congresso Internazionale della Pastorale per i Circensi e i Fieranti, promosso dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, (Roma, 12-16 dicembre).

  Ricordando il tema del Congresso "Accogliere i Circensi e Lunaparchisti: dalle diversità alla convivialità delle differenze", il Papa ha affermato: "Il vostro mestiere, non facile e certamente speciale, può costituire un'occasione privilegiata per annunciare valori autenticamente umani nelle piazze del mondo. In un tempo in cui sembra contare solo la frenesia del produrre e dell'arricchirsi, portare gioia e festa è testimonianza reale di quei valori non  materiali che sono necessari per vivere la fraternità e la gratuità".

  "Il vostro mondo - quello del Circo e del Luna Park - può diventare un laboratorio di frontiera anche per quanto concerne le grandi tematiche della pastorale, dell'ecumenismo e dell'incontro con membri di altre religioni, dell'impegno comune per costruire una fraternità universale".
AC/CONGRESSO CIRCO:LUNA PARK/...                 VIS 20041216 (180)

RISPETTARE E PROMUOVERE VITA DEGLI INDIVIDUI E DEI POPOLI


CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2004 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha presentato il Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II per la celebrazione della XXXVIII Giornata Mondiale della Pace, il 1° gennaio 2005.

  Alla presentazione sono intervenuti anche il Vescovo Giampaolo Crepaldi, Segretario ed il Monsignor Frank J. Dewane, Sotto-Segretatio del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.

  Il Cardinale Martino ha spiegato che il Papa ha proposto come tema di riflessione di quest'anno un versetto della Lettera di San Paolo ai Romani: "Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male". "Il grande Apostolo" - ha detto il Cardinale - "invita a un discernimento, personale e comunitario, circa le decisive questioni del male e della sua drammatica influenza nella vita degli uomini e ammonisce a farsi carico, con matura responsabilità, del bene e della sua diffusione".

  Il Messaggio si compone di tre parti. "Nella prima parte" - ha affermato il Cardinale Martino - "la pace è considerata nel suo rapporto con il bene morale; nella seconda, la pace viene vista nel suo rapporto con un principio tipico della dottrina sociale della Chiesa, il principio del bene comune; nella terza, la pace viene trattata in stretto collegamento con l'utilizzo dei beni della terra e con un riferimento molto pertinente a un altro grande principio della dottrina sociale, quello della destinazione universale dei beni".

  "Al centro del dramma del male" - ha proseguito il Presidente del Pontificio Consiglio - "c'è un protagonista: l'uomo con la sua libertà e il suo peccato". Al riguardo il Papa ribadisce che: "Per far fronte alle molteplici manifestazioni sociali e politiche del male, l'umanità di oggi deve far tesoro del comune patrimonio di valori morali ricevuti in dono da Dio". Giovanni Paolo II ricorda l'appello lanciato nel 1995 davanti all'Assemblea Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, a far riferimento "alla grammatica della legge morale universale, l'unica in grado di unire gli uomini tra loro, pur nella diversità delle culture".

  Il Santo Padre condanna la violenza del nostro tempo, in particolare "i conflitti in Africa, la pericolosa situazione della Palestina, il terrorismo che sembra spingere il mondo intero verso un futuro di paura e di angoscia; il dramma iracheno che moltiplica incertezza e insicurezza".

  "Dopo aver sollecitato l'impegno di tutti per il bene comune e, sopratutto, l'impegno delle pubbliche autorità, il Santo Padre lega la promozione del bene comune al rispetto della persona e dei suoi diritti fondamentali, come pure al rispetto dei diritti delle Nazioni in una prospettiva universale, chiedendo l'avvio di una vera cooperazione internazionale". Il Papa ammonisce a non ridurre il bene comune "a semplice benessere socio-economico. Questo è possibile se il bene comune resta aperto alla dimensione trascendente".

  Il Cardinale Martino ha precisato che la terza parte del Messaggio è dedicata all'uso dei beni della terra, che il Santo Padre tratta nel contesto del principio della dottrina sociale della destinazione universale dei beni e della cittadinanza mondiale. I due principi si illuminano a vicenda e costituiscono "due potenti fari capaci di illuminare le scelte politiche della comunità internazionale per la promozione dello sviluppo dei popoli in una prospettiva etica e culturale proiettata verso uno sviluppo integrale e solidale dell'umanità".

  In questo contesto etico-culturale, ha proseguito il Presidente di Giustizia e Pace, il Papa affronta una serie di urgentissime questioni, la cui soluzione "viene conseguita con la congiunta affermazione del diritto alla pace e del diritto allo sviluppo". La prima riguarda "l'utilizzo e la destinazione di quei nuovi beni che sono il frutto della conoscenza scientifica e del progresso tecnologico". La seconda è quella relativa "ai beni pubblici, quei beni dei quali tutti i cittadini godono automaticamente senza aver operato scelte precise in proposito". La terza questione "è la lotta alla povertà, che resta l'obiettivo principale dell'azione della Comunità Internazionale in questo inizio di millennio".

  Per far fronte alla tragedia della povertà, Giovanni Paolo II ripete ancora che occorre trovare una soluzione al debito estero dei Paesi poveri. Inoltre la lotta alla povertà implica anche "un rinnovato impegno internazionale sul fronte del finanziamento allo sviluppo", mediante "un nuovo impulso all'Aiuto Pubblico allo Sviluppo".

  Il Cardinale Martino ha sottolineato che al centro della lotta contro la povertà, il Santo Padre colloca il Continente africano "ostacolato nel suo sviluppo da tanti e delicati problemi: conflitti armati, malattie pandemiche, condizioni di miseria, instabilità politica e insicurezza sociale". La soluzione a tali problemi, ha aggiunto, è quella che richiama "al rispetto delle promesse relative all'Aiuto Pubblico allo Sviluppo, ad un sostanzioso alleggerimento del peso del debito internazionale, all'apertura dei mercati e all'incremento degli scambi commerciali".

  "Di fronte ai terribili scenari disegnati dalla presenza del male" - ha concluso il Cardinale Martino - "il Santo Padre invita tutti ad alzare lo sguardo a Dio che, nella morte e risurrezione di Gesù Cristo, ha reso possibile per tutti vincere il male con il bene".
OP/MESSAGGIO GIORNATA PACE/MARTINO                 VIS 20041216 (840)

MESSAGGIO GIORNATA MONDIALE PACE: VINCI CON IL BENE IL MALE


CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2004 (VIS). Oggi è stato pubblicato il Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, il 1° gennaio 2005, in lingua francese, inglese, italiana, portoghese, spagnola e tedesca. Come scrive il Papa nel Messaggio, datato 8 dicembre 2004: "Ho scelto come tema per la Giornata Mondiale della Pace 2005 l'esortazione di San Paolo nella Lettera ai Romani: 'Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male' (12,21)".

  Di seguito riportiamo alcuni estratti del Documento di tredici pagine:

  "La prospettiva delineata dal grande Apostolo pone in evidenza una verità di fondo: la pace è il risultato di una lunga ed impegnativa battaglia, vinta quando il male è sconfitto con il bene. Di fronte ai drammatici scenari di violenti scontri fratricidi, in atto in varie parti del mondo, dinanzi alle inenarrabili sofferenze ed ingiustizie che ne scaturiscono, l'unica scelta veramente costruttiva è di fuggire il male con orrore e di attaccarsi al bene (cfr Rm 12,9), come suggerisce ancora san Paolo".

  "La pace è un bene da promuovere con il bene: essa è un bene per le persone, per le famiglie, per le Nazioni della terra e per l'intera umanità; è però un bene da custodire e coltivare mediante scelte e opere di bene".

"Il male, il bene e l'amore".

  "Fin dalle origini, l'umanità ha conosciuto la tragica esperienza del male e ha cercato di coglierne le radici e spiegarne le cause. Il male non è una forza anonima che opera nel mondo in virtù di meccanismi deterministici e impersonali. Il male passa attraverso la libertà umana. (...) Il male ha sempre un volto e un nome: il volto e il nome di uomini e di donne che liberalmente lo scelgono. La Sacra Scrittura insegna che, agli inizi della storia, Adamo ed Eva si ribellarono a io e Abele fu ucciso dal fratello Caino (cfr Gn 3-4). Furono le prime scelte sbagliate, a cui ne seguirono innumerevoli altre nel corso dei secoli. Ciascuna di esse porta in sé un'essenziale connotazione morale, che implica precise responsabilità da parte del soggetto e chiama in causa le relazioni fondamentali della persona con Dio, con le altre persone e con il creato".

  "A cercarne le componenti profonde, il male è, in definitiva, un tragico sottrarsi alle esigenze dell'amore. Il bene morale, invece, nasce dall'amore, si manifesta come amore ed è orientato all'amore".

"La 'grammatica' della legge morale universale"

  "Volgendo lo sguardo all'attuale situazione del mondo, non si può non constatare un impressionante dilagare di molteplici manifestazioni sociali e politiche del male: dal disordine sociale all'anarchia e alla guerra, dall'ingiustizia alla violenza contro l'altro e alla sua soppressione. Per orientare il proprio cammino tra gli opposti richiami del bene e del male, la famiglia umana ha urgente necessità di far tesoro del comune patrimonio di valori morali ricevuto in dono da Dio stesso".

  "Questa comune grammatica della legge morale impone di impegnarsi sempre e con responsabilità per far sì che la vita delle persone e dei popoli venga rispettata e promossa. Alla sua luce non possono non essere stigmatizzati con vigore i mali di carattere sociale e politico che affliggono il mondo, soprattutto quelli provocati dalle esplosioni della violenza. In questo contesto, come non andare con il pensiero all'amato Continente africano (...). Come non evocare la pericolosa situazione della Palestina, la Terra di Gesù (...). E che dire del tragico fenomeno della violenza terroristica che sembra spingere il mondo intero verso un futuro di paura e di angoscia? Come, infine, non constatare con amarezza che il dramma iracheno si prolunga, purtroppo, in situazioni di incertezza e di insicurezza per tutti?"

"Il bene della pace e il bene comune"

  "Per promuovere la pace, vincendo il male con il bene, occorre soffermarsi con particolare attenzione sul bene comune e sulle sue declinazioni sociali e politiche. Quando, infatti, a tutti i livelli si coltiva il bene comune, si coltiva la pace. (...) Tutti, in qualche modo, sono coinvolti nell'impegno per il bene comune, nella ricerca costante del bene altrui come se fosse proprio. Tale responsabilità compete, in particolare, all'autorità politica, ad ogni livello del suo esercizio".

  "Il bene comune, pertanto, esige il rispetto e la promozione della persona e dei suoi diritti fondamentali, come pure il rispetto e la promozione dei diritti delle Nazioni in prospettiva universale".

  "Tuttavia, visioni decisamente riduttive della realtà umana trasformano il bene comune in semplice benessere socio-economico, privo di ogni finalizzazione trascendente, e lo svuotano della sua più profonda ragion d'essere. Il bene comune, invece, riveste anche una dimensione trascendente, perché è Dio il fine ultimo delle sue creature".

"Il bene della pace e l'uso dei beni della terra"

  "Poiché il bene della pace è strettamente collegato allo sviluppo di tutti i popoli, è indispensabile tener conto delle implicazioni etiche dell'uso dei beni della terra".

  "L'appartenenza alla famiglia umana conferisce ad ogni persona una specie di cittadinanza mondiale, rendendola titolare di diritti e di doveri. (...) Basta che un bambino venga concepito perché sia titolare di diritti, meriti attenzioni e cure e qualcuno abbia il dovere di provvedervi. La condanna del razzismo, la tutela delle minoranze, l'assistenza ai profughi e ai rifugiati, la mobilitazione della solidarietà internazionale nei confronti di tutti i bisognosi non sono che coerenti applicazioni del principio della cittadinanza mondiale".

  "Il bene della pace sarà poi meglio garantito se la comunità internazionale si farà carico, con maggiore senso di responsabilità, di quelli che vengono comunemente identificati come beni pubblici", quali "il sistema giudiziario, il sistema di difesa, la rete stradale o ferroviaria".

  "Il principio della destinazione universale dei beni consente, inoltre, di affrontare adeguatamente la sfida della povertà".

  "Il dramma della povertà appare ancora strettamente connesso con la questione del debito estero dei Paesi poveri".

  "Si rende doverosamente necessaria una mobilitazione morale ed economica (...). In questa prospettiva, si rivela auspicabile e necessario imprimere un nuovo slancio all'aiuto pubblico allo sviluppo, ed esplorare, malgrado le difficoltà che può presentare questo percorso, le proposte di nuove forme di finanziamento allo sviluppo".

  "Nella Lettera apostolica 'Novo millennio ineunte' ho fatto cenno all'urgenza di una nuova fantasia della carità per diffondere nel mondo il Vangelo della speranza. Ciò si rende evidente particolarmente quando ci si avvicina ai tanti e delicati problemi che ostacolano lo sviluppo del Continente africano: si pensi ai numerosi conflitti armati, alle malattie pandemiche rese più pericolose dalle condizioni di miseria, all'instabilità politica cui si accompagna una diffusa insicurezza sociale".

  "Possano i popoli africani prendere in mano da protagonisti il proprio destino e il proprio sviluppo culturale, civile, sociale ed economico! L'Africa cessi di essere solo oggetto di assistenza, per divenire responsabile soggetto di condivisioni convinte e produttive!".

"Universalità del male e speranza cristiana"

  "Fondandosi sulla certezza che il male non prevarrà, il cristiano coltiva un'indomita speranza che lo sostiene nel promuovere la giustizia e la pace".

  "Nessun uomo, nessuna donna di buona volontà può sottrarsi all'impegno di lottare per vincere con il bene il male. È una lotta che si combatte validamente soltanto con le armi dell'amore. Quando il bene vince il male, regna l'amore e dove regna l'amore regna la pace".

  "I cristiani siano testimoni convinti di questa verità; sappiano mostrare con la loro vita che l'amore è l'unica forza capace di condurre alla perfezione personale e sociale, l'unico dinamismo in grado di far avanzare la storia verso il bene e la pace".
MESS/GIORNATA MONDIALE PACE 2005/...               VIS 20041216 (1220)

CALENDARIO CELEBRAZIONI NATALE PRESIEDUTE DAL SANTO PADRE


CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2004 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha annunciato oggi il programma delle celebrazioni liturgiche del tempo di Natale:

- Venerdì 24 dicembre: Solennità del Natale del Signore. Alle ore 24:00, il Santo Padre celebrerà la Santa Messa della Notte nella Basilica Vaticana.

- Sabato 25 dicembre: Solennità del Natale del Signore. Sul Sagrato della Basilica Vaticana, alle ore 12:00, il Santo Padre rivolgerà il Suo Messaggio natalizio al mondo ed impartirà la Benedizione "Urbi et Orbi".

- Venerdì 31 dicembre: Solennità di Maria Santissima Madre di Dio. Alle ore 18:00, nella Basilica Vaticana, celebrazione dei Primi Vespri e "Te Deum" di ringraziamento a conclusione dell'anno civile.

- Sabato 1° gennaio: Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e Giornata Mondiale della Pace. Alle ore 10:00, nella Basilica Vaticana, Liturgia Eucaristica  presieduta dal Santo Padre e celebrata dal Cardinale Sodano, Segretario di Stato.
GPII-CALENDARIO NATALE/.../...                     VIS 20041216 (160)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Il Vescovo Luigi Padovese, Vicario Apostolico di Anatolia (Turchia).

- Il Cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

- Il Signor Aaron Valency, Sindaco dell'Alta Galilea (Israele), e Consorte.
AP/.../...                                       VIS 20041216 (50)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Padre Jaime Rodríguez Salazar, M.C.C.I., Vescovo di Huánuco (superficie: 44.000; popolazione: 800.453; cattolici: 720.407; sacerdoti: 49; religiosi: 102; diaconi permanenti: 8), Perú. Il Vescovo eletto è nato a La Luz (Messico), nel 1939, emise la professione perpetua nella Congregazione dei Missionari Comboniani nel 1965 ed è stato ordinato sacerdote nel 1966. È stato finora Amministratore diocesano della medesima Diocesi e Parroco della Parrocchia di San Pedro.

- Il Sacerdote Paul J. Bradley, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Pittsburgh (superficie: 10.594; popolazione: 1.967.494; cattolici: 812.078; sacerdoti: 576; religiosi: 1.616; diaconi permanenti: 50), Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto è nato a McKeesport (Stati Uniti d'America), nel 1945 ed è stato ordinato sacerdote nel 1971. È stato finora Vicario Generale e Moderatore della Curia nella medesima Diocesi.

- Membri del Consiglio di Cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede: il Cardinale Antonio María Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid (Spagna); il Cardinale Aloysius Matthew Ambrozic, Arcivescovo di Toronto (Canada); il Cardinale Cláudio Hummes, Arcivescovo di São Paulo (Brasile).
NER:NEA:NA/.../...                                                 VIS 20041216 (190)
Copyright © VIS - Vatican Information Service