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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 8 marzo 2010

GRAZIE DEL PAPA SERVIZIO PROTEZIONE CIVILE


CITTA' DEL VATICANO, 6 MAR. 2010 (VIS). Questa mattina, nell'Aula Paolo VI, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza i Dirigenti, il Personale e i Volontari della Protezione Civile Nazionale Italiana, accompagnati dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Dottor Guido Bertolaso.

  All'inizio del suo discorso il Santo Padre ha ringraziato tutti per l'opera di assistenza dopo il terremoto dell'aprile 2009 in Abruzzo ed ha ripetuto le parole pronunciate durante la visita ad Onna e l'Aquila: "Grazie di ciò che avete fatto e soprattutto dell'amore con cui l'avete fatto. Grazie dell'esempio che avete dato", ed ha ugualmente citato i "tanti volontari e volontarie che hanno garantito assistenza e sicurezza alla folla sterminata di giovani, e non solo, presente all'indimenticabile Giornata Mondiale della Gioventù del 2000, o venuta a Roma per l'ultimo saluto al Papa Giovanni Paolo II".

  "Voi costituite" - ha detto Benedetto XVI ai rappresentanti del volontariato della protezione civile nazionale italiana, che comprende 1.300.000 membri - "una delle espressioni più recenti e mature della lunga tradizione di solidarietà che affonda le radici nell'altruismo e nella generosità del popolo italiano".

  "I termini 'protezione' e 'civile'" - ha sottolineato il Papa - "rappresentano delle precise coordinate ed esprimono in maniera profonda la vostra missione, direi la vostra 'vocazione': proteggere le persone e la loro dignità - beni centrali della società civile - nei casi tragici di calamità e di emergenza che minacciano la vita e la sicurezza di famiglie o di intere comunità. Tale missione non consiste solo nella gestione dell'emergenza, ma in un contributo puntuale e meritorio alla realizzazione del bene comune".

  "La duplice dimensione della protezione, che si esprime sia durante l'emergenza che dopo, è bene espressa dalla figura del buon Samaritano" che "insegna, (...), ad andare oltre l'emergenza e a predisporre, potremmo dire, il rientro nella normalità".

  Il Santo Padre ha inoltre sottolineato che:  "Come ci insegna la pagina evangelica, l'amore del prossimo non può essere delegato: lo Stato e la politica, pur con le necessarie premure per il 'welfare', non possono sostituirlo. (...) I volontari non sono dei 'tappabuchi' nella rete sociale, ma persone che veramente contribuiscono a delineare il volto umano e cristiano della società. Senza volontariato, il bene comune e la società non possono durare a lungo, poiché il loro progresso e la loro dignità dipendono in larga misura proprio da quelle persone che fanno più del loro stretto dovere".

  "Oltre che custodi del territorio" - ha concluso il Pontefice - "siate sempre più icone viventi del buon Samaritano, conferendo attenzione al prossimo, ricordando la dignità dell'uomo e suscitando speranza. Quando una persona non si limita solo a compiere il proprio dovere nella professione e nella famiglia, ma s'impegna per gli altri, il suo cuore si dilata. Chi ama e serve gratuitamente l'altro come prossimo, vive ed agisce secondo il Vangelo e prende parte alla missione della Chiesa, che sempre guarda l'uomo intero e vuol fargli sentire l'amore di Dio".
AC/.../PROTEZIONE CIVILE                           VIS 20100308 (490)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 6 MAR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignore Valentino di Cerbo, Vescovo di Alife-Caiazzo (superficie: 580; popolazione: 70.000; cattolici: 69.759; sacerdoti: 63; religiosi: 56; diaconi permanenti: 4), Italia. Il Vescovo eletto, finora Capo Ufficio della Prima Sezione della Segreteria di Stato, è nato Frasso Telesino (Italia), nel 1943 ed è stato ordinato sacerdote nel 1968.
NER/.../DI CERBO                                     VIS 20100308 (80)


QUARESIMA: DIO CI INVITA CONVERSIONE PERSONALE


CITTA' DEL VATICANO, 7 MAR. 2010 (VIS). Alle ore 9:00 di oggi - III Domenica di Quaresima - il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in visita pastorale alla Parrocchia di San Giovanni della Croce a Colle Salario, nel settore nord della diocesi di Roma, ed alle 9:30 ha presieduto la celebrazione della Santa Messa.
                                       
  "In Quaresima" - ha detto il Santo Padre nell'omelia - "ciascuno di noi è invitato da Dio a dare una svolta alla propria esistenza pensando e vivendo secondo il Vangelo, correggendo qualcosa nel proprio modo di pregare, di agire, di lavorare e nelle relazioni con gli altri. Gesù ci rivolge questo appello non con una severità fine a se stessa, ma proprio perché è preoccupato del nostro bene, della nostra felicità, della nostra salvezza. Da parte nostra, dobbiamo rispondergli con un sincero sforzo interiore, chiedendogli di farci capire in quali punti in particolare dobbiamo convertirci".

  "Sin dal suo nascere" - ha proseguito il Pontefice - "questa Parrocchia si è aperta ai Movimenti ed alle nuove Comunità ecclesiali, maturando così una più ampia coscienza di Chiesa e sperimentando nuove forme di evangelizzazione".

  "Vi esorto a proseguire con coraggio in questa direzione, impegnandovi, però, a coinvolgere tutte le realtà presenti in un progetto pastorale unitario. Ho appreso con favore che la vostra comunità si propone di promuovere, nel rispetto delle vocazioni e dei ruoli dei consacrati e dei laici, la corresponsabilità di tutti i membri del Popolo di Dio. Come ho già avuto modo di ricordare, ciò esige un cambiamento di mentalità, soprattutto nei confronti dei laici, 'passando dal considerarli 'collaboratori' del clero a riconoscerli realmente 'corresponsabili' dell'essere e dell'agire della Chiesa, favorendo così la promozione di un laicato maturo ed impegnato'".

  "Carissime famiglie cristiane, carissimi giovani che abitate in questo quartiere e che frequentate la parrocchia, lasciatevi" -  ha esortato ancora il Papa - "sempre più coinvolgere dal desiderio di annunciare a tutti il Vangelo di Gesù Cristo. Non aspettate che altri vengano a portarvi altri messaggi, che non conducono alla vita, ma fatevi voi stessi missionari di Cristo per i fratelli, dove vivono, lavorano, studiano o soltanto trascorrono il tempo libero. Avviate anche qui una capillare e organica pastorale vocazionale, fatta di educazione delle famiglie e dei giovani alla preghiera e a vivere la vita come un dono che proviene da Dio".

  "Cari fratelli e sorelle! Il tempo forte della Quaresima invita ciascuno di noi a riconoscere il mistero di Dio, che si fa presente nella nostra vita (...).  Sul Golgota Dio, che durante la notte della fuga dall'Egitto si è rivelato come Colui che libera dalla schiavitù, si rivela come Colui che abbraccia ogni uomo con la potenza salvifica della Croce e della Risurrezione e lo libera dal peccato e dalla morte, lo accetta nell'abbraccio del Suo amore".

  "Rimaniamo nella contemplazione" - ha concluso il Pontefice - "di questo mistero del nome di Dio per comprendere meglio il mistero della Quaresima, e vivere come singoli e come comunità in permanente conversione, in modo da essere nel mondo costante epifania, testimonianza del Dio vivente, che libera e salva per amore".
HML/CONVERSIONE/SAN GIOVANNI DELLA CROCE         VIS 20100308 (520)


FARE LETTURA DIVERSA FATTI NELLA PROSPETTIVA FEDE


CITTA' DEL VATICANO, 7 MAR. 2010 (VIS). Di ritorno dalla visita pastorale alla Parrocchia romana di San Giovanni della Croce a Colle Salario, a mezzogiorno il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  Nel commentare la prima lettura della liturgia di oggi, tratta dal Libro dell'Esodo, nella quale "Mosè, mentre pascola il gregge, vede un roveto in fiamme, che non si consuma", il Papa ha detto: "Dio si manifesta in diversi modi anche nella vita di ciascuno di noi. Per poter riconoscere la sua presenza è però necessario che ci accostiamo a lui consapevoli della nostra miseria e con profondo rispetto. Diversamente ci rendiamo incapaci di incontrarlo e di entrare in comunione con Lui".

  "Nel brano del Vangelo odierno" - ha spiegato il Papa - "Gesù viene interpellato circa alcuni fatti luttuosi: l'uccisione, all'interno del tempio, di alcuni Galilei per ordine di Ponzio Pilato e il crollo di una torre su alcuni passanti" ed ha affermato: "Di fronte alla facile conclusione di considerare il male come effetto della punizione divina, Gesù restituisce la vera immagine di Dio, che è buono e non può volere il male, e mettendo in guardia dal pensare che le sventure siano l'effetto immediato delle colpe personali di chi le subisce, afferma: 'Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo'".

  "Gesù invita a fare una lettura diversa di quei fatti" - ha spiegato Bendetto XVI - "collocandoli nella prospettiva della conversione: le sventure, gli eventi luttuosi, non devono suscitare in noi curiosità o ricerca di presunti colpevoli, ma devono rappresentare occasioni per riflettere, per vincere l'illusione di poter vivere senza Dio, e per rafforzare, con l'aiuto del Signore, l'impegno di cambiare vita".

  "La possibilità di conversione" - ha concluso il  Pontefice - "esige che impariamo a leggere i fatti della vita nella prospettiva della fede, animati cioè dal santo timore di Dio. In presenza di sofferenze e lutti, vera saggezza è lasciarsi interpellare dalla precarietà dell'esistenza e leggere la storia umana con gli occhi di Dio, il quale, volendo sempre e solo il bene dei suoi figli, per un disegno imperscrutabile del suo amore, talora permette che siano provati dal dolore per condurli a un bene più grande".

  Al termine della recita dell'Angelus il Papa ha rivolto parole di saluto ad un gruppo di pellegrini francesi ricordando in particolare le persone colpite dall'uragano che ha colpito la settimana scorsa la zona occidentale della Francia.
ANG/CONVERSIONE/...                               VIS 20100308 (450)

GARANTIRE UN FUTURO AI CRISTIANI DI TERRA SANTA


CITTA' DEL VATICANO, 8 MAR. 2010 (VIS). Il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha indirizzato una lettera a tutti i Vescovi del mondo in vista della colletta Pro Terra Sancta, che tradizionalmente si tiene il Venerdì Santo.

  La lettera, firmata anche dal Segretario del Dicastero, l'Arcivescovo Cyril Vasil, S.I., precisa che: "Il nostro appello quest'anno trae ispirazione dal pellegrinaggio compiuto 'sulle orme storiche di Gesù' dal Santo Padre Benedetto XVI nel maggio scorso". 

  Il Cardinale Sandri ricorda "l'ansia pastorale, ecumenica e interreligiosa" che  hanno animato le parole e i gesti del Pontefice e l'aver ascoltato "Insieme alla comunità ecclesiale di Israele e Palestina" "'una voce' di fraternità e di pace". Nel corso della sua visita Benedetto XVI ha sottolineato "fortemente il problema incessante dell'emigrazione", "ha ricordato che 'nella Terra Santa c'è posto per tutti'! Ed ha esortato le autorità a sostenere la presenza cristiana, e, nel contempo, ha assicurato ai cristiani di quella Terra la solidarietà della Chiesa".

  "L'anno sacerdotale impegna a favore dei Luoghi Santi, insieme ai rispettivi Vescovi, i carissimi presbiteri e seminaristi di tutta la Chiesa" - scrive il Cardinale Sandri invitando tutti a prodigarsi "instancabilmente per garantire un futuro ai cristiani là dove apparvero 'la benignità e l'umanità' del Nostro Dio e Padre".

  "Il Papa ha affidato alla Congregazione per le Chiese Orientali il compito di tenere vivo l'interesse per quella Terra benedetta. A Suo nome esorto tutti a confermare la solidarietà finora mostrata. I cristiani d'Oriente portano, infatti, una responsabilità che spetta alla Chiesa universale" - conclude il Cardinale Sandri - "quella cioè di custodire le 'origini cristiane', i luoghi e le persone che ne sono il 'segno', perché quelle 'origini' siano sempre il riferimento della missione cristiana, la misura del futuro ecclesiale e la sua sicurezza. Essi meritano, pertanto, l'appoggio di tutta la Chiesa".

  Un documento curato dalla Custodia di Terra Santa e una nota della Congregazione per le Chiese Orientali attestano le opere realizzate grazie alla Colletta dell'anno 2008/2009.

   Oltre che offrire borse di studio a sacerdoti a seminaristi provenienti dalla Terra Santa che studiano nelle Università Pontificie, sono stati realizzati restauri in vari luoghi, Ain Karem (Santuario della Visitazione), Gerusalemme, Betania, Betlemme, Jaffa, Magdala, Nazareth, Monte Nebo, Monte Tabor e Nain. Sono stati stanziati fondi per sostenere parrocchie, famiglie, scuole, università e opere culturali - attraverso la Custodia di Terra Santa - come la Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia dello "Studium Biblicum Franciscanum" di Gerusalemme e il "Franciscan Media Center", una nuova forma di apostolato che trasmette, mediante le catene televisive, il Messaggio dei Luoghi Santi e la descrizione della vita della comunità cristiane locali".
.../COLLETTA TERRA SANTA/SANDRI                       VIS 20100308 (420)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 8 MAR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

    - Tre Presuli della Conferenza Episcopale di Uganda, in Visita "ad Limina Apostolorum":

-    Il Vescovo Henry Apaloryamam Ssentongo, di Moroto.

-    Il Vescovo Emmanuel Obbo, di Soroti.

    - L'Arcivescovo James Odongo, emerito di Tororo, Direttore Castrense.

  Sabato 6 marzo il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

  - Due Vescovi della Conferenza Episcopale di Uganda in Visita "ad Limina Apostolorum":

-    Il Vescovo Joseph B. Willigers, M.H.M., di Jinja.

-    Il Vescovo Giuseppe Filippi, M.C.C.J., di Kotido.
AP:AL/.../...                                    VIS 20100308 (120)

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