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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 23 ottobre 2006

CARDINALE POMPEDDA: TUTTA LA VITA HA SPESO SERVIZIO CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 21 OTT. 2006 (VIS). Alle 17:00 di ieri pomeriggio, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto all'Altare della Cattedra della Basilica Vaticana, la Liturgia Esequiale del Cardinale Mario Francesco Pompedda, mancato il 18 ottobre scorso, all'età di 77 anni.

  Nell'omelia il Santo Padre ha sottolineato: "Tutta la vita egli ha speso al servizio della Santa Sede da quando, nel 1955, iniziò a lavorare presso il Tribunale della Rota Romana" del quale divenne Decano nel 1993 e Presidente della Corte d'Appello dello Stato della Città del Vaticano. La sua preparazione teologica, biblica e specialmente giuridica lo rese competente collaboratore di diversi Dicasteri della Curia Romana, sino ad assumere l'alta responsabilità di Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e di Presidente della Corte di Cassazione dello Stato della Città del Vaticano".

  "Al quotidiano lavoro nella Rota Romana e poi nella Segnatura Apostolica, all'insegnamento presso la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Gregoriana e dell'Ateneo Romano della Santa Croce" - ha proseguito il Pontefice - "il Cardinale Pompedda ha unito l'attività pastorale, esercitando il ministero sacerdotale per una trentina d'anni nella parrocchia di Nostra Signora di Guadalupe a Monte Mario. Comunicava a quanti lo incontravano la solidità della sua fede ed illuminava le coscienze con i principi e gli insegnamenti della dottrina cattolica".

  "L'ultimo tratto del suo cammino terreno è stato segnato da una malattia, che gli ha praticamente impedito di svolgere qualsiasi attività. Assimilato così alla passione di Cristo, questo nostro amico e fratello si è dovuto progressivamente distaccare da tutto per abbandonarsi senza riserve alla volontà divina. (...) La fiducia in Cristo ha guidato sempre, ma in particolar modo negli ultimi mesi, l'esistenza del Cardinale Pompedda, la cui anima ora affidiamo alla misericordia del Padre".

  "Con la certezza che Cristo è il vincitore della morte e con la speranza di essere da Lui risuscitato nell'ultimo giorno, si è spento il Cardinale Mario Francesco Pompedda. Nel suo esodo da questo mondo lo accompagniamo con la nostra fraterna preghiera, affidandolo alla celeste protezione di Maria".
HML/ESEQUIE/POMPEDDA                           VIS 20061023 (350)


VISITA BENEDETTO XVI PONTIFICIA UNIVERSITÀ LATERANENSE

CITTA' DEL VATICANO, 21 OTT. 2006 (VIS).  Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in visita alla Pontificia Università Lateranense in occasione dell'inizio dell'Anno Accademico. Prima della cerimonia, il Papa ha benedetto la nuova Biblioteca "Beato Pio IX", la sala di lettura "Giovanni Paolo II" e l'Aula Magna "Benedetto XVI" recentemente ristrutturata.

  Dopo le parole di saluto al Cardinale Camillo Ruini, Gran Cancelliere dell'Università, al Rettore Magnifico, Vescovo Rino Fisichella, ai Cardinali, Arcivescovi e Vescovi ad alle Autorità accademiche, Benedetto XVI si è rivolto a tutti i presenti.

  "Un contesto come quello accademico" - ha detto il Papa - "invita in modo del tutto peculiare ad entrare di nuovo nel tema della crisi di cultura e di identità, che questi decenni pongono non senza drammaticità sotto i nostri occhi. L'Università è uno dei luoghi più qualificati per tentare di trovare le strade opportune per uscire da questa situazione. Nell'Università, infatti, si custodisce la ricchezza della tradizione che permane viva nei secoli; in essa può essere illustrata la fecondità della verità quando viene accolta nella sua autenticità con animo semplice ed aperto. Nell'Università si formano le nuove generazioni, che attendono una proposta seria, impegnativa e capace di rispondere alla perenne domanda sul senso della propria esistenza. Questa attesa non dev'essere delusa".

  "Il contesto contemporaneo" - ha proseguito il Pontefice - "sembra dare il primato a un'intelligenza artificiale che diventa sempre più succube della tecnica sperimentale e dimentica in questo modo che ogni scienza deve pur sempre salvaguardare l'uomo e promuovere la sua tensione verso il bene autentico. Sopravvalutare il 'fare' oscurando l''essere' non aiuta a ricomporre l'equilibrio fondamentale di cui ognuno ha bisogno per dare alla propria esistenza un solido fondamento e una valida finalità".

  "Ogni uomo, infatti, è chiamato a dare senso al proprio agire soprattutto quando questo si pone nell'orizzonte di una scoperta scientifica che inficia l'essenza stessa della vita personale." - ha ribadito il Santo Padre - "Lasciarsi prendere dal gusto della scoperta senza salvaguardare i criteri che vengono da una visione più profonda farebbe cadere facilmente nel dramma di cui parlava il mito antico: il giovane Icaro, preso dal gusto del volo verso la libertà assoluta e incurante dei richiami del vecchio padre Dedalo, si avvicina sempre di più al sole, dimenticando che le ali con cui si è alzato verso il cielo sono di cera. La caduta rovinosa e la morte sono lo scotto che egli paga a questa sua illusione. La favola antica ha una sua lezione di valore perenne. Nella vita vi sono altre illusioni a cui non ci si può affidare, senza rischiare conseguenze disastrose per la propria ed altrui esistenza".

  Rivolgendosi quindi ai professori, Benedetto XVI ha ricordato che: "Il docente universitario ha il compito non solo di indagare la verità e di suscitarne perenne stupore, ma anche di promuoverne la conoscenza in ogni sfaccettatura e di difenderla da interpretazioni riduttive e distorte. Porre al centro il tema della verità non è un atto meramente speculativo, ristretto a una piccola cerchia di pensatori; al contrario, è una questione vitale per dare profonda identità alla vita personale e suscitare la responsabilità nelle relazioni sociali".

  "Apprendere la vera essenza delle cose, anche se si tratta di cose di minima importanza" - ha detto Benedetto XVI citando Erasmo da Rotterdam - "costa una grande fatica" ('Elogio della follia', XL VII). È questa fatica che l'Università deve impegnarsi a compiere; essa passa attraverso lo studio e la ricerca, in spirito di paziente perseveranza".

  "Dio è la verità ultima a cui ogni ragione naturalmente tende, sollecitata dal desiderio di compiere fino in fondo il percorso assegnatole" - ha concluso il Papa -"Dio non è una parola vuota né un'ipotesi astratta; al contrario, è il fondamento su cui costruire la propria vita. Vivere nel mondo 'veluti si Deus daretur' comporta l'assunzione di una responsabilità che sa farsi carico di indagare ogni percorso fattibile pur di avvicinarsi il più possibile a Lui, che è il fine verso cui tutto tende (cfr 1 Cor 15,24). Il credente sa che questo Dio ha un volto e che, una volta per sempre, con Gesù Cristo si è fatto vicino ad ogni uomo. (...). Conoscere Lui è conoscere la verità piena, grazie alla quale si trova la libertà: 'Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi' (Gv 8,32)".
BXVI-VISITA/UNIVERSITÀ LATERANENSE/...               VIS 20061023 (740)


LA MISSIONE: CANTIERE NEL QUALE C'È POSTO PER TUTTI

CITTA' DEL VATICANO, 22 OTT. 2006 (VIS). La Giornata Missionaria Mondiale è stato il tema centrale delle riflessioni di Papa Benedetto XVI che hanno preceduto la recita dell'Angelus con le migliaia di fedeli presenti in Piazza San Pietro.

  Benedetto XVI ha ricordato che la Giornata Missionaria fu istituita da Papa Pio XI il quale, nel Giubileo del 1925, promosse una grandiosa esposizione diventata poi l'attuale Collezione Etnologico-missionaria dei Musei Vaticani. "Quest'anno" - ha detto Benedetto XVI - "nel consueto Messaggio per tale ricorrenza, ho proposto come tema 'La carità, anima della missione'. In effetti la missione, se non è animata dall'amore, si riduce ad attività filantropica e sociale. Per i cristiani, invece, valgono le parole dell'apostolo Paolo: 'L'amore del Cristo ci spinge.".

  "Ogni battezzato" - ha detto il Santo Padre - "come tralcio unito alla vite, può così cooperare alla missione di Gesù, che si riassume in questo: recare ad ogni persona la buona notizia che 'Dio è amore' e, proprio per questo, vuole salvare il mondo. La missione parte dal cuore, quando ci si ferma a pregare davanti al Crocifisso, con lo sguardo rivolto a quel costato trafitto, non si può non sperimentare dentro di sé la gioia di sapersi amati e il desiderio di amare e di farsi strumenti di misericordia e di riconciliazione. Così accadde, proprio 800 anni or sono, al giovane Francesco di Assisi, nella chiesetta di San Damiano, che era allora diroccata. Dall'alto della Croce, (...) Francesco sentì Gesù dirgli: 'Va', ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina".

  Benedetto XVI ha sottolineato che: "Quella 'casa' era prima di tutto la sua stessa vita, da 'riparare' mediante una vera conversione; era la Chiesa, non quella fatta di mattoni, ma di persone vive, bisognosa sempre di purificazione; era anche l'umanità tutta, nella quale Dio ama abitare".

 "La missione è dunque un cantiere" - ha concluso il Pontefice - "nel quale c'è posto per tutti; per chi si impegna a realizzare nella propria famiglia il Regno di Dio; per chi vive con spirito cristiano il lavoro professionale; per chi si consacra totalmente al Signore; (...) per chi, in modo specifico, parte per annunciare Cristo a quanti ancora non lo conoscono. Ci aiuti Maria Santissima a vivere con rinnovato slancio, ciascuno nella situazione in cui la Provvidenza lo ha posto, la gioia e il coraggio della missione".
ANG/MISSIONI/...                                   VIS 20061023 (400)


APPELLO DEL PAPA PER LA PACE IN IRAQ

CITTA' DEL VATICANO, 22 OTT. 2006 (VIS). Al termine della recita dell'Angelus davanti a migliaia di fedeli convenuti in Piazza San Pietro, il Papa ha detto: "Sono lieto di inviare un cordiale saluto ai musulmani del mondo intero, che, in questi giorni, celebrano la conclusione del mese di digiuno del Ramadan. A tutti rivolgo l'augurio di serenità e di pace!".

  "Contrastano drammaticamente con questo clima gioioso le notizie che provengono dall'Iraq sulla gravissima situazione di insicurezza e sulle efferate violenze a cui sono esposti moltissimi innocenti solo perché sciiti, sunniti o cristiani".

  "Percepisco la viva preoccupazione" - ha proseguito il Pontefice - "che attraversa la comunità cristiana e desidero assicurare che sono vicino ad essa, come pure a tutte le vittime, e per tutti chiedo forza e consolazione".

  "Vi invito" - ha concluso Benedetto XVI - "inoltre, ad unirvi alla mia supplica all'Onnipotente affinché doni la fede e il coraggio necessari ai responsabili religiosi e ai leaders politici, locali e del mondo intero, per sostenere quel popolo sulla strada della ricostruzione della Patria, nella ricerca di equilibri condivisi, nel rispetto reciproco, nella consapevolezza che la molteplicità della sue componenti è parte integrante della sua ricchezza".
ANG/RAMADAN:IRAQ/...                               VIS 20061023 (210)


MANIFESTARE RICCHEZZA MESSAGGIO GIOVANNI PAOLO II

CITTA' DEL VATICANO, 23 OTT. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Membri della Fondazione Giovanni Paolo II, guidati dal Cardinale Stanislaw Dziwisz, Arcivescovo di Cracovia (Polonia), a Roma per celebrare il venticinquesimo anniversario della sua istituzione.

  "Sono lieto" - ha detto il Santo Padre - "di poter ospitare oggi i rappresentanti di coloro che in tutto il mondo si impegnano per mantenere viva la memoria di Giovanni Paolo II, del suo insegnamento e dell'opera apostolica da Lui svolta nel corso del Pontificato. E bisogna dire che questo è un impegno veramente promettente, perché non si riferisce soltanto all'archivistica o alla ricerca, ma ormai tocca il mistero della santità del Servo di Dio".

  Sottolineato che l'impegno della Fondazione "assume un nuovo significato dopo la scomparsa del Pontefice" - Benedetto XVI ha affermato che: "La raccolta degli scritti pontifici e della ricca documentazione dell'attività della Santa Sede, nonché delle opere letterarie e dei commenti presentati nei mezzi di comunicazione sociale, sicuramente è un archivio completo, ben organizzato, e costituisce una base per lo studio accurato e approfondito del patrimonio spirituale di Giovanni Paolo II".

  "Proprio questa dimensione dell'attività della Fondazione vorrei oggi sottolineare" - scrive ancora Papa Benedetto XVI - "perché di primaria importanza: lo studio del Pontificato. Giovanni Paolo II, filosofo e teologo, grande pastore della Chiesa, ha lasciato una ricchezza di scritti e di gesti che esprimono il suo desiderio di diffondere il Vangelo di Cristo nel mondo, adoperando i metodi indicati dal Concilio Vaticano II e di tracciare le linee di sviluppo della vita della Chiesa nel nuovo millennio. Questi doni preziosi non possono essere dimenticati. Oggi affido a voi, cari membri e amici della Fondazione Giovanni Paolo II, il compito di approfondire e manifestare alle future generazioni la ricchezza del suo messaggio".
AC/FONDAZIONE GIOVANNI PAOLO II/...                   VIS 061023 (310)


IL PAPA AUSPICA PER UNGHERIA FUTURO LIBERO OPPRESSIONE


CITTA' DEL VATICANO, 23 OTT. 2006 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo del Messaggio che il Santo Padre Benedetto XVI ha indirizzato al Signor Lászlo Sólyom, Presidente della Repubblica di Ungheria, in occasione del 50° anniversario dell'insurrezione di Budapest contro il regime comunista che in quegli anni governava il Paese. L'insurrezione originata da una manifestazione popolare il 23 ottobre 1956, fu repressa il 4 novembre dai carri armati sovietici, che da quel giorno resero l'Ungheria un paese satellite di Mosca, fino alla caduta della "Cortina di Ferro", nel 1989.

  Il Papa scrive che in quella occasione "il coraggioso popolo di Budapest dovette confrontarsi con il proprio desiderio di libertà, a fronte di un regime che perseguiva fini difformi dai valori della Nazione ungherese. È ancor vivo nella memoria il ricordo dei tragici eventi che provocarono, nel giro di pochi giorni, migliaia di vittime e di feriti, destando nel mondo grave turbamento". Benedetto XVI ricorda inoltre i "quattro vibranti interventi pubblici" con i quali Papa Pio XII chiese alla Comunità Internazionale "il riconoscimento dei diritti dell'Ungheria all'autodeterminazione"-

  "Volentieri aderisco" - scrive ancora Benedetto XVI - "alle varie iniziative programmate per commemorare un così significativo evento, quanto mai importante per la storia del Popolo ungherese e per l'Europa" e precisa che il Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio e sino a poco tempo fa, Suo Segretario di Stato, parteciperà in veste di Legato Pontificio alle celebrazioni del 50° anniversario dell'insurrezione.

  "Al tempo stesso, mi piace rilevare come il Suo Popolo, signor Presidente, nonostante le oppressioni subite lungo i secoli, e da ultimo quella sovietico-comunista, abbia sempre tenuto nella giusta valutazione il rapporto fra Stato e cittadini, al di là di ogni ideologia. Secondo la visione cristiana, a cui si sono ispirate le popolazioni che hanno dato vita alla Nazione ungherese, la persona con le sue legittime aspirazioni morali, etiche e sociali precede lo Stato. La struttura legale dello Stato e la sua giusta laicità sono sempre state concepite nel rispetto della legge naturale tradotta negli autentici valori nazionali e, per i credenti, arricchita dalla Rivelazione".

  "L'auspicio che di cuore rinnovo è che l'Ungheria possa costruire un futuro libero da ogni oppressione e condizionamento ideologico", conclude il Pontefice auspicando parimenti che tale storico evento "sia motivo di provvida riflessione sugli ideali e sui valori morali, etici e spirituali che hanno costruito l'Europa, di cui l'Ungheria è parte. Possa il Suo Paese, Signor Presidente, continuare a farsi paladino di una proposta di civiltà basata sul rispetto della persona umana e sul primato dei suoi alti destini".
MESS/INSURREZIONE UNGHERIA/SÓLYOM:SODANO       VIS 20061023 (440)


IN BREVE


Il 20 NOVEMBRE PROISSMO, IL PAPA RICEVERÀ IN VISITA UFFICIALE il Presidente della Repubblica Italiana, Signor Giorgio Napolitano.

MONSIGNOR FRANCESCO FOLLO, OSSERVATORE PERMANENTE della Santa Sede presso l'U.N.E.S.C.O., è intervenuto l'11 ottobre scorso, alla 175 Sessione del Consiglio Esecutivo di detta Organizzazione, in merito al dibattito circa "L'opportunità di elaborare una dichiarazione internazionale sull'etica scientifica".

IL 2 E 3 OTTOBRE SI è TENUTA LA XI RIUNIONE DEL CONSIGLIO SPECIALE per l'America della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, durante la quale sono stati esposti due temi: la pastorale vocazionale e la promozione della vita umana dal momento del concepimento fino alla morte naturale. "La situazione sociale ed ecclesiale nel Continente" - si legge nel Comunicato della Segreteria del Sinodo - "mostra segni di speranza, ma anche di preoccupazione". Se da una parte è aumentato del 17,66% il numero di sacerdoti diocesani fra il 1978 e il 2004, "la crisi delle strutture democratiche favorisce forme populiste e demagogiche di governo, spesso di segno neomarxista e tendenti a manipolare, per motivi ideologici, la promozione sociale".
.../IN BREVE/...                                   VIS 20061023 (180)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 23 OTT. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Jean-Marie Lustiger, Arcivescovo emerito di Paris (Francia).

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale di Irlanda, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo William Murphy, di Kerry.

    - Il Vescovo William Walsh, di Killaloe.

    - Il Vescovo Donal Brendan Murray, di Limerick.

    - Il Vescovo William Lee, di Waterford and Lismore.

  Sabato 21 ottobre il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/.../...                                 VIS 20061023 (30)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 23 OTT. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Sacerdote Marco Antonio Órdenes Fernández, Vescovo di Iquique (superficie: 41.799; popolazione: 241.000; cattolici: 125.400; sacerdoti: 32; religiosi: 57; diaconi permanenti: 11), Cile. Il Vescovo eletto, finora Amministratore diocesano della medesima sede, è nato a Iquique (Cile) nel 1964 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1996.

  Sabato 21 ottobre è stato reso noto che il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Arequipa (Perù), presentata dall'Arcivescovo José Paulino Ríos Reynoso, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico. Gli succede il Vescovo Javier Del Río Alba, finora Vescovo Coadiutore della medesima sede.

- Ha eretto l'Eparchia caldea di Oceania con il titolo di "San Tommaso Apostolo di Sidney dei Caldei" ed ha nominato il Vescovo Djibrail Kassab, primo Vescovo della nuova Eparchia, trasferendolo dalla Sede di Bassorah, e conservando al Presule il titolo di Arcivescovo "ad personam".

- Ha nominato il Vescovo Edward Ozorowski, Arcivescovo di Bialystok (superficie: 5.550; popolazione: 421.426; cattolici: 352.041; sacerdoti: 435; religiosi: 220), Polonia. L'Arcivescovo eletto, finora Ausiliare della medesima sede, è nato nel 1941 a Wólka Przedmiescie (Polonia) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1964.

- Ha nominato il Reverendo Jan Niemiec, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Kamyanets-Podilskyi dei Latini (superficie: 47.100; popolazione: 4.020.000; cattolici: 255.000; sacerdoti: 153; religiosi: 266), Ucraina. Il Vescovo eletto, è nato nel 1958 a Rzeszów (Polonia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1987. È stato finora Rettore del Seminario Maggiore Vescovile della medesima circoscrizione ecclesiastica.

- Ha nominato il Dottor Architetto Giuseppe Facchini, Vice Direttore dei Servizi Tecnici del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, che è stato finora Capo Ufficio nella medesima Direzione dei Servizi Tecnici.
RE:NER:ECE:NEA:NA/.../...                           VIS 20061023 (300)


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