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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 31 gennaio 2002

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 31 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Sacerdote Brian Finnigan, finora Segretario Generale della Conferenza Episcopale Australiana, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Brisbane (superficie: 65.000; popolazione: 2.255.100; cattolici: 550.603; sacerdoti: 260; religiosi: 1038; diaconi permanenti: 1), Australia. Il Vescovo eletto è nato nel 1938 a Port Fairy (Australia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1970.

- Membri del Pontificio Consiglio "Cor Unum": il Sacerdote Vittorio Nozza, Direttore della Caritas Italiana; i Signori Kenneth F. Hackett, Direttore Esecutivo dei "Catholic Relief Services" (Stati Uniti d'America); Ana Álvarez de Lara, Presidente di "Manos Unidas" (Spagna) e Terence Thompson di "Share Life" (Canada).
NEA:NA/…/… VIS 20020131 (110)

VISITA IN VATICANO MINISTRO AFFARI ESTERI ARGENTINA C

CITTA' DEL VATICANO, 31 GEN. 2002 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Dr. Joaquín Navarro-Valls, ha rilasciato questa mattina la seguente dichiarazione:

"Il Ministro degli Affari Esteri dell'Argentina, Carlos Ruckauf, ha fatto visita questa mattina al Cardinale Segretario di Stato Angelo Sodano, per illustrare gli impegni del nuovo Governo argentino, sia per riportare pace e giustizia sociale nella società argentina, sia in campo internazionale".

"Successivamente il Cardinale ha presentato al Ministro Ruckauf i suoi collaboratori, Sua Eccellenza Monsignor Leonardo Sandri, Sostituto per gli Affari Generali e Sua Eccellenza Monsignor Jean-Louis Tauran, Segretario per i Rapporti con gli Stati, con i quali si è continuato il colloquio sui problemi internazionali".
OP/ARGENTINA/SODANO:RUCKAUF VIS 20020131 (120)

IL PAPA INAUGURA ANNO ACCADEMICO UNIVERSITA' ROMA III


CITTA' DEL VATICANO, 31 GEN. 2002 (VIS). Questa mattina il Santo Padre si è recato in Visita Pastorale all'Università degli Studi di Roma Tre, in occasione dell'inaugurazione del decimo anno accademico. Attualmente l'Università ha otto facoltà alle quali sono iscritti 33.000 studenti e insegnano 700 professori.

La cerimonia, iniziata alle 9:45, si è tenuta nell'Aula Magna della Facoltà di Lettere e Filosofia. Dopo le parole di saluto del Rettore, Professor Guido Fabiani, un professore ha pronunciato un discorso intitolato: "L'evoluzione del concetto di pace: un itinerario storico", seguito da brevi parole del Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Signora Letizia Moratti.

All'arrivo del Pontefice, alle 11.00, il Rettore ha pronunciato un discorso di benvenuto seguito da alcune parole, rivolte al Santo Padre, da uno degli studenti.

Successivamente il Papa ha cominciato il suo discorso affermando: "Compito essenziale dell'Università è quello di essere palestra nella ricerca della verità", dalle verità più semplici alle più articolate, "come quelle sulle leggi della conoscenza, del vivere associato, dell'uso delle scienze; a verità, infine, più profonde, come quelle sul senso dell'agire umano e sui valori che animano l'attività individuale e comunitaria".

Giovanni Paolo II ha sottolineato che: "L'umanità ha bisogno di cattedre di verità e se l'Università è una fucina del sapere, quanti vi operano non possono che avere come bussola del proprio agire l'onestà intellettuale, grazie alla quale è possibile sceverare il falso dal vero, la parte dall'intero, lo strumento dal fine".

"La persona" - ha proseguito il Pontefice - "è soggettività spirituale e materiale, capace di spiritualizzare la materia, rendendola docile strumento delle proprie energie spirituali, e cioè dell'intelligenza e della volontà. Al tempo stesso, essa è in grado di dare una dimensione materiale allo spirito".

Il Santo Padre ha ribadito che: "La fede illumina il quadro di riferimento fondamentale dei valori irrinunciabili iscritti nel cuore di ciascuno. Basta guardare alla storia con occhi obiettivi, per rendersi conto di quanto importante sia stata la religione nella formazione delle culture e quanto abbia plasmato con il suo influsso l'intero habitat umano. Ignorare ciò o negarlo non rappresenta soltanto un errore di prospettiva, ma anche un cattivo servizio alla verità sull'uomo. Perché aver timore di aprire la conoscenza e la cultura alla fede? La passione e il rigore della ricerca nulla hanno da perdere nel dialogo sapienziale con i valori racchiusi nella religione".

"L'incontro di Assisi di giovedì scorso" - ha concluso il Pontefice - "ha mostrato come l'autentico spirito religioso promuova un dialogo sincero che apre gli animi alla reciproca comprensione e all'intesa nel servizio alla causa dell'uomo".
GPII-VISITA/…/UNIVERSITÀ ROMA TRE VIS 20020131 (440)

mercoledì 30 gennaio 2002

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 30 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza il Cardinale Camillo Ruini, Suo Vicario Generale per la Diocesi di Roma e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, con il Vescovo Salvatore Fisichella, Ausiliare di Roma per il Settore Sud e Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, con il Monsignore Lorenzo Lezzi, Direttore dell'Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma e con il Padre Pedro Olea Alvarez, C.S.I. (Congregazione di San Giuseppe - Giuseppini del Murialdo), Cappellano della III Università di Roma.
AP/…/… VIS 20020130 (90)

UDIENZA GENERALE: SCOPRIRE PAROLA DIVINA PRESENTE CREATO

CITTA' DEL VATICANO, 30 GEN. 2002 (VIS). Il Salmo 18: "Inno al Dio creatore" è stato il tema della catechesi di Giovanni Paolo II per l'Udienza Generale di oggi, tenutasi, questa mattina, nell'Aula Paolo VI.

Giovanni Paolo II ha spiegato che il Salmo 18 "non è solo una preghiera innica di straordinaria intensità; esso è anche un canto poetico innalzato al sole e al suo irradiarsi sulla faccia della terra. (…) Ma per l'uomo della Bibbia (…) il sole non è un dio, ma una creatura al servizio dell'unico Dio e creatore".

Ambedue le parti del Salmo, ha proseguito il Pontefice, "sono attraversate da un filo conduttore comune: Dio rischiara l'universo col fulgore del sole e illumina l'umanità con lo splendore della sua Parola contenuta nella Rivelazione biblica".

"Anche il giorno e la notte sono raffigurati come messaggeri che trasmettono la grande notizia della creazione. (…) L'uomo e la donna possono scoprire che il mondo non è muto ma parla del Creatore".

Il Santo Padre ha sottolineato che: "L'immagine solare del Salmo è ripresa dalla liturgia pasquale cristiana per descrivere l'esodo trionfante di Cristo dal buio del sepolcro e il suo ingresso nella pienezza della vita nuova della risurrezione".

"L'interpretazione cristiana del Salmo non cancella, comunque, il suo messaggio di base, che è un invito" - ha concluso il Pontefice - "a scoprire la parola divina presente nel creato. Certo, come si dirà nella seconda parte del Salmo, c'è un'altra e più alta Parola, più preziosa della stessa luce, quella della Rivelazione biblica".
AG/SALMO 18/… VIS 20020130 (260)

martedì 29 gennaio 2002

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto, oggi, in udienze separate, tre Presuli della Conferenza Episcopale di Taiwan, in Visita "ad Limina":

- Il Vescovo Philip Huang Chao-ming, di Hwalien con l'Ausiliare Vescovo John Baptist Tseng Chien-tsi.
- Il Vescovo James Liu Tan-kuei, Ausiliare di Taipei.
AL/…/… VIS 20020129 (60)

IN BREVE


GIOVANNI PAOLO II HA INVIATO UNA LETTERA al Cardinale Walter Kasper, Presidente della Commissione per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo, che partecipa ad un Incontro, in corso a Parigi (Francia), il 28 e 29 gennaio, sul tema: "Dopo il Vaticano II e la 'Nostra aetate': l'approfondimento dei rapporti fra Ebrei e Cattolici in Europa, sotto il Pontificato di Sua Santità Giovanni Paolo II". Il Papa auspica che ebrei e cristiani trasmettano alle nuove generazioni le "ricchezze ed i nostri comuni valori, affinché mai più l'uomo disprezzi suo fratello, e mai più si facciano guerre o conflitti in nome di un'ideologia che disprezzi una cultura o una religione".

IN OCCASIONE DELLA VI GIORNATA DELLA VITA CONSACRATA il Santo Padre terrà un'omelia, guiderà il ringraziamento a Dio per il dono della vita consacrata e impartirà la Benedizione finale, alla celebrazione del prossimo 2 febbraio, Festa della Presentazione del Signore, che avrà inizio alle 17:30, nella Patriarcale Basilica Vaticana. La Santa Messa, presieduta dal Cardinale Eduardo Martínez Somalo, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, sarà preceduta dalla benedizione delle candele e dalla processione.

IL CARDINALE ANGELO SODANO, SEGRETARIO DI STATO, ha inviato un telegramma di cordoglio, a nome del Santo Padre, all'Arcivescovo Anthony Olubunmi Okogie, di Lagos (Nigeria), ed alle autorità civili del Paese, per l'incendio scoppiato nella città nigeriana e che ha causato 600 vittime. Il Cardinale Segretario di Stato ha inoltre inviato un altro telegramma di cordoglio all'Arcivescovo Beniamino Stella, Nunzio Apostolico in Colombia, per l'incidente aereo che ha coinvolto un aereo, in viaggio da Quito a Cali, con a bordo 92 passeggeri.

L'ARCIVESCOVO RENATO R. MARTINO, OSSERVATORE PERMANENTE della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, ha parlato ieri, durante la Sessione del Terzo Comitato dell'Assemblea Generale, sull'articolo 117: "Eliminazione del razzismo e della discriminazione razziale. Rapporto della Conferenza Mondiale contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e la intolleranza connessa".
…/IN BREVE/… VIS 20020129 (320)

IL PAPA AI VESCOVI DI TAIWAN: SUPERARE DIFFICOLTA' PASSATO


CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2002 (VIS). Questa mattina il Papa ha ricevuto in udienza i Vescovi della Conferenza Episcopale di Taiwan, al termine della loro Visita "ad Limina". Giovanni Paolo II ha cominciato il suo discorso ricordando la speranza, espressa nella Lettera Apostolica "Novo millennio ineunte", scritta alla fine del Grande Giubileo dell'Anno 2000, che le Chiese particolari affrontino con rinnovato entusiasmo la testimonianza cristiana "attraverso una pratica della vita cristiana segnata dalla comunione, dalla carità e dalla testimonianza nel mondo".

"Nel corso dell'anno appena conclusosi, la comunità cattolica di Taiwan" - ha affermato il Pontefice - "si è impegnata in questa missione riflettendo sul tema: 'Nuovo Secolo, Nuova Evangelizzazione', con l'obiettivo di contribuire con iniziative concrete al rinnovamento della vita della Chiesa nelle vostre Diocesi". Il Papa ha sottolineato che tali iniziative saranno fruttuose solo se rifletteranno le due dimensioni essenziali della vita ecclesiale: "uno spirito di preghiera e contemplazione" e "il dovere di annunciare Cristo, con la convinzione che l'evangelizzazione missionaria costituisce 'il primo servizio che la Chiesa può rendere a ciascun uomo e all'intera umanità, nel mondo attuale'".

Giovanni Paolo II ha ricordato che le attuali difficoltà della vita della fede "potrebbero indurre i Pastori ad adottare un atteggiamento di rassegnazione e a dichiarare come l'Apostolo Pietro: 'Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla'". Ma il Papa ha ribadito che: "Convinto che Gesù Cristo (…) è la Buona Novella per gli uomini e le donne di ogni tempo e luogo nella loro ricerca sul significato della vita (…) non dobbiamo aver paura di annunciare Gesù, in tutta la sua complessa realtà. La Buona Novella ha in se stessa una forza di attrazione intrinseca".

"Voi non operate da soli" - ha esclamato il Papa - "la missione appartiene a tutto il popolo di Dio. I sacerdoti sono i vostri più stretti collaboratori nell'opera di evangelizzazione. La (…) loro vita sacerdotale, a diretto contatto con i cristiani e i non cristiani, nelle parrocchie e nei vari luoghi dove esercitano il loro ministero pastorale, è la misura della vitalità di ciascuna comunità".

Successivamente il Santo Padre ha avuto parole di "gratitudine, apprezzamento ed incoraggiamento" per gli uomini e le donne appartenenti ai "numerosi istituti di vita consacrata di Taiwan". "Oggi" - ha affermato Giovanni Paolo II - "è molto diffusa l'esigenza di un'autentica spiritualità, che si esprime, in larga misura, in una rinnovata esigenza di preghiera. Ciò è particolarmente vero in società quali la nostra che, da un lato è depositaria di un ricco patrimonio di tradizioni spirituali, e, dall'altra, è minacciata dal materialismo e dall'individualismo". Il Papa ha invitato i consacrati "a coltivare una vita di preghiera", ma anche a diventare "autentici maestri di preghiera per il clero e per il laicato".

Riferendosi al laicato, il Papa ha affermato che i laici hanno la loro specifica responsabilità e missione nella Chiesa: essere "il sale della terra" e "la luce del mondo". "Nella Chiesa locale di Taiwan" - ha affermato ancora il Pontefice - "il loro ruolo è fondamentale, anche se in proporzione sono poco numerosi, essi rappresentano il fermento della società. (…) Attraverso la fede, la bontà e la dedizione, possono diffondere un'autentica cultura cristiana".

Infine Giovanni Paolo II ha parlato dell'aiuto prestato dalla Chiesa di Taiwan alla Chiesa in altre parti dell'Asia ed ha detto in merito: "La vostra sollecitudine si manifesta particolarmente nell'attenzione che voi riservate ai vostri fratelli e sorelle del Continente che hanno in comune con voi tanti valori culturali, spirituali e storici. I vostri sforzi aspirano alla promozione della comprensione reciproca, della riconciliazione e dell'amore fraterno fra tutti i cattolici della grande famiglia cinese. Sono certo che questi sforzi, compiuti in comunione con altre Chiese particolari e con la Sede di Pietro, contribuiranno a superare le difficoltà del passato, in modo da far scaturire nuove opportunità di dialogo e di reciproco arricchimento umano e spirituale".
AL/…/TAIWAN VIS 20020129 (670)

lunedì 28 gennaio 2002

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate due Presuli della Conferenza Episcopale di Taiwan, in Visita "ad Limina":
- Il Vescovo Joseph Cheng Tsai-fa, di Tainan
- Il Vescovo Peter Liu Cheng-chung, di Kiayi.

Sabato 26 gennaio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale di Taiwan, in Visita "ad Limina":
- Il Cardinale Paul Shan Kuo-hsi, S.I., Vescovo di Kaohsiung con l'Ausiliare Vescovo Bosco Lin Chi-nan.
- Il Vescovo Joseph Wang Yu-jung, di Taichung.
- Il Vescovo Lucas Liu Hsien-tang, di Hsinchu.
- Il Cardinale Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, con il Padre Bernard Ardura, O. Praem., Segretario ed il Padre Fabio Duque Jaramillo, O.F.M., Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.
- L'Arcivescovo Francesco Monterisi, Segretario della Congregazione per i Vescovi.
AL:AP/…/… VIS 20020128 (140)

INDISSOLUBILITA' MATRIMONIO NON LIMITA LIBERTA' DEI CONIUGI


CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2002 (VIS). Seguendo una tradizione annuale, questa mattina il Papa ha ricevuto il Decano, i Prelati Uditori, gli Officiali e gli Avvocati del Tribunale della Rota Romana, per la solenne inaugurazione dell'anno giudiziario.

Nel suo discorso, Giovanni Paolo II ha parlato della indissolubilità del matrimonio quale bene per gli sposi, per i figli, per la Chiesa e per l'intera umanità.

"È importante la presentazione positiva dell'unione indissolubile" - ha affermato il Pontefice - "per riscoprirne il bene e la bellezza. Anzitutto, bisogna superare la visione dell'indissolubilità come di un limite alla libertà dei contraenti, e pertanto come di un peso, che talora può diventare insopportabile. (…) A ciò si aggiunge l'idea abbastanza diffusa, secondo cui il matrimonio indissolubile sarebbe proprio dei credenti, per cui essi non possono pretendere di 'imporlo' alla società civile nel suo insieme".

Il Santo Padre ha ribadito che l'indissolubilità del matrimonio "esprime una dimensione del suo stesso essere oggettivo, non è un mero fatto soggettivo. Di conseguenza, il bene dell'indissolubilità è il bene dello stesso matrimonio; e l'incomprensione dell'indole indissolubile costituisce l'incomprensione del matrimonio nella sua essenza".

"Non ci si può arrendere alla mentalità divorzistica: lo impedisce la fiducia nei doni naturali e soprannaturali di Dio all'uomo. L'attività pastorale deve sostenere e promuovere l'indissolubilità".

Giovanni Paolo II ha sottolineato che: "Ogni sentenza giusta di validità o nullità del matrimonio è un apporto alla cultura dell'indissolubilità sia nella Chiesa che nel mondo. (…) Contro la verità di un vincolo coniugale non è corretto invocare la libertà dei contraenti che, nell'assumerlo liberamente, si sono impegnati a rispettare le esigenze oggettive della realtà matrimoniale, la quale non può essere alterata dalla libertà umana".

"Potrebbe quasi sembrare" - ha proseguito il Pontefice - "che il divorzio sia talmente radicato in certi ambienti sociali, che quasi non valga la pena di continuare a combatterlo, diffondendo una mentalità, un costume sociale ed una legislazione civile a favore dell'indissolubilità. Eppure ne vale la pena!".

Il Santo Padre ha quindi affermato che: "L'essenziale testimonianza sul valore dell'indissolubilità è resa mediante la vita matrimoniale dei coniugi, nella fedeltà al loro vincolo attraverso le gioie e le prove della vita. Il valore dell'indissolubilità non può però essere ritenuto l'oggetto di una mera scelta privata: esso riguarda uno dei capisaldi dell'intera società".

"All'opposizione decisa a tutte le misure legali e amministrative che introducano il divorzio o che equiparino al matrimonio le unioni di fatto, perfino quelle omosessuali, si deve accompagnare un atteggiamento propositivo, mediante provvedimenti giuridici tendenti a migliorare il riconoscimento sociale del vero matrimonio nell'ambito degli ordinamenti che purtroppo ammettono il divorzio".

D'altra parte, gli operatori in campo civile "devono evitare di essere personalmente coinvolti in quanto possa implicare una cooperazione al divorzio. Per i giudici ciò può risultare difficile, poiché gli ordinamenti non riconoscono un'obiezione di coscienza per esimerli dal sentenziare. Per gravi e proporzionati motivi essi possono pertanto agire secondo i principi tradizionali della cooperazione materiale al male. Ma anch'essi devono trovare mezzi efficaci per favorire le unioni matrimoniali, soprattutto mediante un'opera di conciliazione saggiamente condotta".

"Gli avvocati, come liberi professionisti" - ha concluso il Pontefice - "devono sempre declinare l'uso della loro professione per una finalità contraria alla giustizia com'è il divorzio; soltanto possono collaborare ad un'azione in tal senso quando essa, nell'intenzione del cliente, non sia indirizzata alla rottura del matrimonio, bensì ad altri effetti legittimi".
AC/INDISSOLUBILITÀ MATRIMONIO/ROTA ROMANA VIS 20020128 (570)

GIOVANNI PAOLO II RICORDA L'EMOZIONE VISSUTA AD ASSISI


CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2002 (VIS). Questa mattina, prima di recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro, Giovanni Paolo II, affacciandosi alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, ha ricordato quanto ancora viva sia "l'emozione vissuta giovedì scorso ad Assisi per la Giornata di Preghiera per la Pace".

Riferendosi all'appello contro la violenza e la guerra, lanciato insieme con i responsabili delle varie religioni, il Papa ha detto: "Abbiamo così posto un'altra pietra miliare nel cammino di costruzione della civiltà e della pace e dell'amore".

Giovanni Paolo II ha successivamente rivolto parole di saluto ai giovani, presenti all'Angelus, i quali "con il loro tipico entusiasmo, hanno animato la città di San Francesco in occasione di quest'Incontro. È a loro, alle nuove generazioni, che è affidato il futuro del mondo". Infine, il Papa ha salutato i numerosi ragazzi e ragazze dell'Azione Cattolica di Roma che oggi celebrano la loro "Giornata della pace" ed ha detto: "Due di loro, qui vicino a me, tra poco libereranno nel cielo due colombe, simbolo di pace. È un gesto significativo, dedicato ai tanti bambini che, purtroppo, sono ancora vittime delle guerre e di gravi ingiustizie. Possa l'impegno di tutti garantire il rispetto dei diritti fondamentali di ogni essere umano che nasce sulla faccia della Terra".

"Tra i diritti umani da difendere e promuovere vi è quello all'assistenza sanitaria, ancora assente o assai carente in non poche zone del Pianeta. Continuano a diffondersi malattie, che sulla carta sarebbero sconfitte, come ad esempio il morbo di Hansen, detto comunemente lebbra. L'odierna Giornata Mondiale dei Malati di lebbra, contribuisce a tenere desta nell'opinione pubblica l'attenzione verso quanti sono colpiti da questa malattia e ad incoraggiare gli sforzi per debellarla del tutto".
ANG/PACE:GIORNATA LEBBRA/… VIS 20020128 (310)

COMUNITA' PARROCCHIALE: LUOGO ASCOLTO E ANNUNCIO PAROLA

CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2002 (VIS). Questa mattina, nell'Aula Paolo VI, Giovanni Paolo II ha ricevuto 3.000 pellegrini provenienti dalla Diocesi di Oria, che con il pellegrinaggio di oggi, si preparano alla Visita Pastorale che il Vescovo, Monsignor Marcello Semararo, compirà alla Diocesi.

"Auspico di cuore che da questo provvidenziale evento" - ha detto il Papa - "scaturisca un vigoroso slancio missionario specialmente per le parrocchie. (…) Possa ogni comunità parrocchiale essere luogo privilegiato dell'ascolto e dell'annuncio della Parola; casa di preghiera raccolta attorno all'Eucaristia; vera scuola della comunione, in cui l'ardore della carità, vinca la tentazione di una religiosità epidermica e folcloristica, e costituisca un ambiente atto ad educare i fedeli a quella misura alta della vita cristiana ordinaria che è la santità".

Il Papa ha invitato i fedeli a riservare "singolare attenzione alla famiglia, (…) reagendo con fermezza a talune gravi pressioni culturali che offendono e relativizzano il valore del matrimonio. È in famiglie cristiane che più facilmente sbocciano vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata".

"Prego il Signore" - ha concluso il Pontefice - "perché la Visita Pastorale del vostro Vescovo costituisca un tempo di grazia singolare, aiutando tutti i credenti a crescere nell'ascolto di Dio e nella comunione fraterna".
AC/…/DIOCESI ORIA VIS 20020128 (210)
ALTRI ATTI PONTIFICI
CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Monsignor Domenico Calcagno, finora Economo della Conferenza Episcopale Italiana, Vescovo di Savona-Noli (superficie: 400; popolazione: 135.806; cattolici: 131.659; sacerdoti: 152; religiosi: 571; diaconi permanenti: 5), Italia. Il Vescovo eletto è nato a Tramontana (Alessandria), nel 1943 ed è stato ordinato sacerdote nel 1967.

- Il Vescovo Carlito J. Cenzon, C.I.C.M., finora Vicario Apostolico di Tabuk (Filippine), Vicario Apostolico do Baguio (superficie: 2.655; popolazione: 789.454; cattolici: 517.739; sacerdoti: 61; religiosi: 391), Filippine.
NER/…/CALCAGNO:CENZON VIS 20020125 (90)

venerdì 25 gennaio 2002

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Monsignor Domenico Calcagno, finora Economo della Conferenza Episcopale Italiana, Vescovo di Savona-Noli (superficie: 400; popolazione: 135.806; cattolici: 131.659; sacerdoti: 152; religiosi: 571; diaconi permanenti: 5), Italia. Il Vescovo eletto è nato a Tramontana (Alessandria), nel 1943 ed è stato ordinato sacerdote nel 1967.

- Il Vescovo Carlito J. Cenzon, C.I.C.M., finora Vicario Apostolico di Tabuk (Filippine), Vicario Apostolico do Baguio (superficie: 2.655; popolazione: 789.454; cattolici: 517.739; sacerdoti: 61; religiosi: 391), Filippine.
NER/…/CALCAGNO:CENZON VIS 20020125 (90)
LA GIORNATA DI ASSISI RIMARRA' A LUNGO NEI NOSTRI CUORI
CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2002 (VIS). "Quanto accaduto ieri ad Assisi rimarrà a lungo nei nostri cuori e, lo speriamo, avrà un'eco profonda tra i popoli del mondo", ha detto oggi il Papa durante l'Agape fraterna, in Vaticano, con i Membri delle Delegazioni che hanno partecipato alla Giornata di preghiera per la pace nel mondo ad Assisi.

Ringraziando tutti per aver risposto all'invito a partecipare alla Giornata di Assisi, e per "il grande sforzo" compiuto per arrivare sin lì, il Santo Padre ha detto: "Vi ringrazio soprattutto per la vostra volontà di operare per la pace e per il coraggio di dichiarare di fronte al mondo che violenza e religione non possono mai camminare insieme".

"La porta di questa casa" - ha proseguito il Pontefice - "è aperta a tutti, e voi vi sedete a questa mensa non come stranieri, ma come amici. Ieri ci siamo raccolti all'ombra di San Francesco. Qui siamo riuniti all'ombra del pescatore, Pietro. Assisi e Roma, Francesco e Pietro: i luoghi e le persone sono diversi. Ma ambedue erano latori del messaggio di pace contato dagli Angeli a Betlemme: 'Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama!'".

Giovanni Paolo II ha detto infine: "Con tutte le nostre diversità, noi sediamo a questa tavola, uniti nell'impegno per la causa della pace. Tale impegno, scaturito da sincera religiosità, è sicuramente ciò che Dio si attende da noi. È quanto il mondo cerca nelle persone religiose. Questo impegno è la speranza che possiamo offrire in questo speciale momento. Dio ci conceda di essere umili ed efficaci strumenti della sua pace".
AC/PACE/RAPPRESENTANTI RELIGIONI VIS 20020125 (290)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Sua Santità Bartolomeo I, Patriarca Ecumenico, e Seguito.
- Sua Beatitudine Ignace IV Hazim, Patriarca greco ortodosso di Antiochia e di tutto l'Oriente, e Seguito.
- Sua Santità Mar Dinkha IV, Catholicos Patriarca della Chiesa Assira dell'Oriente, e Seguito.
- Sua Beatitudine Anastas, Arcivescovo di Durrës-Tiranë e di tutta l'Albania, e Seguito.
- Sua Eccellenza Pitirim, Metropolita di Volokolamsk e Juriev, e Seguito.

In serata è previsto che il Papa riceva il Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP/…/… VIS 20020125 (110)

LA GIORNATA DI ASSISI RIMARRA' A LUNGO NEI NOSTRI CUORI

CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2002 (VIS). "Quanto accaduto ieri ad Assisi rimarrà a lungo nei nostri cuori e, lo speriamo, avrà un'eco profonda tra i popoli del mondo", ha detto oggi il Papa durante l'Agape fraterna, in Vaticano, con i Membri delle Delegazioni che hanno partecipato alla Giornata di preghiera per la pace nel mondo ad Assisi.

Ringraziando tutti per aver risposto all'invito a partecipare alla Giornata di Assisi, e per "il grande sforzo" compiuto per arrivare sin lì, il Santo Padre ha detto: "Vi ringrazio soprattutto per la vostra volontà di operare per la pace e per il coraggio di dichiarare di fronte al mondo che violenza e religione non possono mai camminare insieme".

"La porta di questa casa" - ha proseguito il Pontefice - "è aperta a tutti, e voi vi sedete a questa mensa non come stranieri, ma come amici. Ieri ci siamo raccolti all'ombra di San Francesco. Qui siamo riuniti all'ombra del pescatore, Pietro. Assisi e Roma, Francesco e Pietro: i luoghi e le persone sono diversi. Ma ambedue erano latori del messaggio di pace contato dagli Angeli a Betlemme: 'Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama!'".

Giovanni Paolo II ha detto infine: "Con tutte le nostre diversità, noi sediamo a questa tavola, uniti nell'impegno per la causa della pace. Tale impegno, scaturito da sincera religiosità, è sicuramente ciò che Dio si attende da noi. È quanto il mondo cerca nelle persone religiose. Questo impegno è la speranza che possiamo offrire in questo speciale momento. Dio ci conceda di essere umili ed efficaci strumenti della sua pace".
AC/PACE/RAPPRESENTANTI RELIGIONI VIS 20020125 (290)

giovedì 24 gennaio 2002

LE TENEBRE NON SI DISSIPANO CON LE ARMI, MA CON LA LUCE


CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2002 (VIS). Dopo i saluti del Papa ai Rappresentanti delle diverse religioni che partecipano alla Giornata di Preghiera per la Pace ad Assisi (Italia), il Cardinale François Xavier Nguyên Van Thuân, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha letto una monizione d'introduzione alle Testimonianze per la Pace.

I vari Delegati hanno letto, in varie lingue, un discorso-testimonianza in favore della pace. Le testimonianze sono state intercalate da intermezzi musicali.

Successivamente il Papa ha tenuto il suo discorso:

"Siamo venuti ad Assisi in pellegrinaggio di pace. Siamo qui, quali rappresentanti delle varie religioni, per interrogarci di fronte a Dio sul nostro impegno per la pace, per chiederne a Lui il dono, per testimoniare il nostro comune anelito verso un mondo più giusto e solidale. Vogliamo recare il nostro contributo per allontanare le nubi del terrorismo, dell'odio, dei conflitti armati, nubi che in questi ultimi mesi si sono particolarmente addensate all'orizzonte dell'umanità. Per questo vogliamo ascoltarci gli uni gli altri: già questo - lo sentiamo - è un segno di pace. C'è già in questo una risposta agli inquietanti interrogativi che ci preoccupano. Già questo serve a diradare le nebbie del sospetto e dell'incomprensione".

"Le tenebre non si dissipano con le armi; le tenebre si allontanano accendendo fari di luce. Ricordavo alcuni giorni fa al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede che l'odio si vince solo con l'amore".

"Ci incontriamo ad Assisi, dove tutto parla di un singolare profeta della pace, chiamato Francesco. Egli è amato non solo dai cristiani, ma da tanti altri credenti e da gente che, pur lontana dalla religione, si riconosce negli ideali di giustizia, di riconciliazione, di pace che furono suoi".

"Qui il Poverello di Assisi ci invita anzitutto ad innalzare un canto di gratitudine a Dio per tutti i suoi doni. Lodiamo Dio per la bellezza del cosmo e della terra (...), per il dono della vita. (…) La vita in tutte le sue forme è affidata in maniera speciale alla responsabilità degli uomini. Con meraviglia ogni giorno rinnovata noi constatiamo la varietà con cui la vita umana si manifesta, a partire dalla polarità femminile e maschile, fino a una molteplicità di doni caratteristici, propri delle diverse culture e tradizioni, che formano un multiforme e poliedrico cosmo linguistico, culturale ed artistico. È una molteplicità chiamata ad integrarsi nel confronto e nel dialogo per l'arricchimento e la gioia di tutti".

"La storia ha conosciuto e continua a conoscere uomini e donne (…) testimoni di pace. Con il loro esempio, essi ci insegnano che è possibile costruire tra gli individui e i popoli ponti per incontrarsi e camminare insieme sulle vie della pace. (…) La pace! L'umanità ha bisogno della pace sempre, ma ancor più ne ha bisogno ora, dopo i tragici eventi che hanno scosso la sua fiducia e in presenza dei persistenti focolai di laceranti conflitti che tengono in apprensione il mondo. Nel Messaggio del 1° gennaio scorso, ho posto l'accento su due 'pilastri' sui quali poggia la pace: l'impegno per la giustizia e la disponibilità al perdono".

"Giustizia, in primo luogo, perché non ci può essere pace vera se non nel rispetto della dignità delle persone e dei popoli (…) Non si può dimenticare che situazioni di oppressione e di emarginazione sono spesso all'origine delle manifestazioni di violenza e di terrorismo. E poi anche perdono, perché la giustizia umana è esposta alla fragilità e ai limiti degli egoismi individuali e di gruppo. (…) Per questo le religioni sono al servizio della pace. Appartiene ad esse, e soprattutto ai loro leaders, il compito di diffondere tra gli uomini del nostro tempo una rinnovata consapevolezza dell'urgenza di costruire la pace".

"Lo hanno riconosciuto i partecipanti all'Assemblea Interreligiosa, tenutasi in Vaticano nell'ottobre 1999, affermando che le tradizioni religiose posseggono le risorse necessarie per superare le frammentazioni e per favorire la reciproca amicizia e il rispetto tra i popoli. (…) È doveroso, pertanto, che le persone e le comunità religiose manifestino il più netto e radicale ripudio della violenza, di ogni violenza, a partire da quella che pretende di ammantarsi di religiosità, facendo addirittura appello al nome sacrosanto di Dio per offendere l'uomo. L'offesa dell'uomo è, in definitiva, offesa di Dio. Non v'è finalità religiosa che possa giustificare la pratica della violenza dell'uomo sull'uomo".

"Mi rivolgo ora in modo particolare a voi, Fratelli e Sorelle cristiani. Il nostro Maestro e Signore Gesù Cristo ci chiama a essere apostoli di pace. Egli ha fatto sua la regola d'oro nota alla sapienza antica: 'Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro'".

"Fratelli e Sorelle qui convenuti da varie parti del mondo! (…) Chiediamo che ci sia dato di riconoscere la via della pace, dei giusti rapporti con Dio e fra di noi. (…) Unico è lo scopo e medesima è l'intenzione, ma pregheremo secondo forme diverse, rispettando le altrui tradizioni religiose. Anche in questo, in fondo, c'è un messaggio: vogliamo mostrare al mondo che lo slancio sincero della preghiera non spinge alla contrapposizione e meno ancora al disprezzo dell'altro, ma piuttosto ad un costruttivo dialogo, nel quale ciascuno, senza indulgere in alcun modo al relativismo né al sincretismo, prende anzi più viva coscienza del dovere della testimonianza e dell'annuncio".

"È ora di superare decisamente quelle tentazioni di ostilità che non sono mancate nella storia anche religiosa dell'umanità. In realtà, quando esse si richiamano alla religione, ne esprimono un volto profondamente immaturo. Il genuino sentimento religioso infatti conduce a percepire in qualche modo il mistero di Dio, fonte della bontà, e ciò costituisce una sorgente di rispetto e di armonia tra i popoli: in esso, anzi, risiede il principale antidoto contro la violenza e i conflitti". Infine, il Papa, riferendosi al vento che ha spirato incessantemente durante lungo tutta la cerimonia, ha ricordato la frase biblica: "Lo Spirito soffia dove vuole" ed ha auspicato che il medesimo Spirito accompagni nel loro cammino tutte le persone che ad Assisi hanno pregato per la pace.

Al termine della prima parte della Giornata di Preghiera, il Papa ha invitato tutti i partecipanti a raggiungere i luoghi destinati alla Preghiera per la Pace. Giovanni Paolo II e le Delegazioni dei cristiani, il gruppo più numeroso, sono entrati nella Basilica Inferiore.

Alla processione d'ingresso verso l'altare della Basilica hanno preso parte il Santo Padre ed i Rappresentanti delle Chiese e Comunità Ecclesiali. La processione è stata aperta dal Libro dei Vangeli, che il Patriarca Ecumenico e due Diaconi hanno incensato, quindi il Santo Padre ha introdotto la celebrazione. Un Rappresentante delle altre Chiese e Comunità ecclesiali ha proclamato dall'ambone un testo biblico. Dopo l'ultima acclamazione, un Rappresentante ha detto una preghiera per la pace, propria di una Chiesa o Comunità ecclesiale, alla quale è seguito un momento di silenzio. La lettura di un testo biblico, le tre invocazioni cristologiche, la preghiera per la pace e il silenzio si sono ripetute altre due volte. Quindi il Santo Padre ha introdotto con una monizione il 'Pater noster', che è stato 0cantato da tutti. Mentre l'assemblea si scioglieva, ha avuto luogo un'esecuzione musicale.

Successivamente il Papa ed i Rappresentanti delle diverse Religioni si sono recati al refettorio del Convento di San Francesco di Assisi e le Delegazioni in altri luoghi del Convento, per partecipare ad un'agape fraterna.

Alle 15:30, nella Piazza Inferiore di San Francesco, dieci Rappresentanti leggeranno, in varie lingue, il testo dell'impegno comune per la pace. Successivamente, il Santo Padre esclama: "Mai più violenza! Mai più guerra! Mai più terrorismo! In nome di Dio ogni religione porti sulla Terra Giustizia e Pace, Perdono e Vita, Amore!". Quindi, il Papa, seguito dai Rappresentanti, si reca presso il tripode posto al centro, davanti al palco, per accendere una lampada che colloca in un candelabro, simbolo dell'impegno comune per la pace. Il Santo Padre scambia poi un segno di pace e di comunione con tutti i Rappresentanti e congeda l'assemblea con brevi parole.

Prima di rientrare in Vaticano con tutti i Delegati, Giovanni Paolo II saluterà brevemente le religiose della Basilica di Santa Chiara e i Frati Minori della Basilica di Santa Maria degli Angeli.

Il rientro del treno della pace alla Stazione Ferroviaria della Città del Vaticano è previsto alle ore 19:45.
…/GIORNATA PREGHIERA PACE/ASSISI VIS 20020124 (860)

GIORNATA DI PREGHIERA PER LA PACE NEL MONDO


CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2002 (VIS). Partiti alle ore 8:40 dalla Stazione Ferroviaria dello Stato della Città del Vaticano, a bordo di un treno con sette vagoni, Giovanni Paolo II ed i Rappresentanti delle diverse religioni mondiali - 300 circa - sono arrivati, dopo due ore di viaggio, ad Assisi (Italia), per partecipare alla Giornata di Preghiera per la Pace.

Dalla Stazione di Assisi, il Papa si è recato in "papamobile" alla Piazza di San Francesco, dove, davanti al palco, ha accolto i Rappresentati che partecipano all'incontro insieme con le rispettive Delegazioni.

Successivamente il Papa ha letto il suo discorso di benvenuto:

"Grazie per aver aderito al mio invito, intervenendo, qui ad Assisi, a quest'incontro di preghiera per la pace. Esso richiama alla mente quello del 1986, e ne costituisce come un significativo prolungamento. Lo scopo è sempre lo stesso, quello cioè di pregare per la pace, che è anzitutto dono di Dio da implorare con fervorosa e fiduciosa insistenza. Nei momenti di più intensa apprensione per le sorti del mondo, si avverte con maggiore vivezza il dovere di impegnarsi personalmente nella difesa e nella promozione del fondamentale bene della pace".

"Un saluto speciale indirizzo al Patriarca Ecumenico, Sua Santità Bartolomeo I e a quanti lo accompagnano; al Patriarca di Antiochia e di tutto l'Oriente, Sua Beatitudine Ignazio IV; al Catholicos Patriarca della Chiesa Assira dell'Oriente, Sua Santità Mar Dinkha IV; all'Arcivescovo di Tirana, Durres e di tutta l'Albania, Sua Beatitudine Anastas; ai Delegati dei Patriarchi di Alessandria, Gerusalemme, Mosca, Serbia, Romania; delle Chiese Ortodosse di Bulgaria, Cipro, Polonia; ai Delegati delle Antiche Chiese dell'Oriente: il Patriarcato Siro Ortodosso di Antiochia, la Chiesa Apostolica Armena, il Catholicossato Armeno di Cilicia, la Chiesa Ortodossa d'Etiopia, la Chiesa Ortodossa Sira del Malankar. Saluto il Rappresentante dell'Arcivescovo di Canterbury, Sua Grazia George Carey, i tanti rappresentanti delle Chiese e Comunità Ecclesiali, Federazioni, Alleanze Cristiane d'Occidente; il Segretario Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese ed i Rappresentanti dell'Ebraismo mondiale, che hanno aderito a questa speciale Giornata di preghiera per la pace".

"Desidero, altresì, porgere il più cordiale benvenuto agli esponenti delle diverse confessioni religiose: ai rappresentanti dell'Islam, qui convenuti dall'Albania, dall'Arabia Saudita, dalla Bosnia, dalla Bulgaria, dall'Egitto, da Gerusalemme, dalla Giordania, dall'Iran, dall'Iraq, dal Libano, dalla Libia, dal Marocco, dal Senegal, dagli Stati Uniti d'America, dal Sudan, dalla Turchia; ai Rappresentanti del Buddismo, giunti da Taiwan e dalla Gran Bretagna, e a quelli dell'Induismo, giunti dall'India; ai Rappresentanti appartenenti alla Religione Tradizionale Africana, che vengono dal Ghana e dal Benin, come pure a coloro che vengono dal Giappone in rappresentanza di diverse religioni e movimenti; ai rappresentanti Sikh dell'India, di Singapore e della Gran Bretagna; ai Delegati del Confucianesimo, dello Zoroastrianesimo e del Giainismo. Non mi è possibile nominare tutti, ma vorrei che il mio saluto non dimenticasse nessuno di voi, gentili e graditi ospiti, che ringrazio ancora una volta per aver accettato di prendere parte a questa significativa giornata".

"La mia riconoscenza si estende ai venerati Cardinali e Vescovi presenti; in particolare al Cardinale Edward Egan, Arcivescovo di New York, città tanto duramente colpita nei tragici eventi dell'11 settembre; saluto inoltre i rappresentanti degli Episcopati di quelle Nazioni, dove più forte s'avverte l'esigenza della pace".

Infine il Santo Padre ha rivolto parole di saluto al Cardinale Lorenzo Antonetti, Delegato Pontificio per la Patriarcale Basilica di San Francesco in Assisi, ai Frati Minori Conventuali, al Presidente del Consiglio Italiano, Onorevole Silvio Berlusconi, alle diverse Autorità presenti, a tutti i partecipanti all'Incontro, ed in particolare a "voi, cari giovani che avete vegliato tutta la notte". Il Papa ha terminato il suo discorso con queste parole: "Iddio conceda che dall'odierno incontro scaturiscano quei frutti di pace per il mondo intero, che tutti cordialmente auspichiamo".
…/GIORNATA PREGHIERA PACE/ASSISI VIS 20020124 (630)

mercoledì 23 gennaio 2002

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Don José Song Sui-Wan, S.D.B., finora Direttore dell'Oratorio Salesiano "São Luiz" nella Diocesi di Limeira (Brasile), Vescovo di São Gabriel da Cachoeira (superficie: 286.866; popolazione: 55.000; cattolici: 45.000; sacerdoti: 20; religiosi: 64), Brasile. Il Vescovo eletto è nato a Shanghai (Cina), nel 1941, ha emesso la professione religiosa nella Congregazione dei Salesiani nel 1962 ed è stato ordinato sacerdote nel 1971. Il Vescovo Song Sui-Wan succede al Vescovo Walter Ivan de Azevedo, S.D.B., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/…/SUI-WAN:DE AZEVEDO VIS 20020123 (110)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza il Cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.
AP/…/… VIS 20020123 (30)

ARCIVESCOVO FOLEY: CREDIBILITA' FONDAMENTO DEL GIORNALISMO


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2002 (VIS). Martedì 22 gennaio, l'Arcivescovo John P. Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, è intervenuto al Congresso dell'Associazione dei Giornalisti di Taiwan, svoltosi a Taipei (Taiwan, Repubblica di Cina).

Nel suo discorso, l'Arcivescovo ha ricordato il Documento, elaborato dal suo Dicastero e pubblicato nel 2000, in occasione della celebrazione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, centrato, in particolare, sulla "credibilità" dell'informazione, che ha definito "la più preziosa caratteristica del giornalista" e sulla necessità di "promuovere lo sviluppo degli esseri umani", mediante i mezzi di comunicazione sociale.

"Di fronte a gravi ingiustizie, non basta che i comunicatori semplicemente affermino che il loro lavoro consiste nel riportare le cose come sono." - ha affermato l'Arcivescovo Foley - "Le strutture e le politiche delle comunicazioni e l'accesso alle tecnologie, sono fattori che contribuiscono a rendere alcuni 'ricchi di informazione' ed altri 'poveri di informazione', in un'epoca nella quale la prosperità, e perfino la sopravvivenza, dipendono dall'informazione".

"La cosa più importante per ciascuno di noi è di conservare la nostra integrità e credibilità in un mondo dominato dalla tentazione, se non di arrendersi, di compromettersi. Il pubblico non ci perdonerebbe mai se lo tradissimo, anzi, non ci perdoneremmo mai se tradissimo il nostro impegno ad essere al servizio della verità e di una società morale e giusta".
…/CREDIBILITÀ INFORMAZIONE/TAIWAN:FOLEY VIS 20020123 (230)

LA SANTA SEDE ADERISCE CONVENZIONE CONTRO ARMI BIOLOGICHE


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2002 (VIS). La Santa Sede ha aderito alla "Convenzione sulla proibizione dello sviluppo, produzione e stoccaggio delle armi batteriologiche (biologiche) e tossiche e sulla loro distruzione", adottata il 16 dicembre 1971 dall'Assemblea Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, ed entrata in vigore il 26 marzo 1975.

Il 4 gennaio 2002, l'Arcivescovo Gabriel Montalvo, Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d'America, ha depositato lo strumento di adesione presso le competenti Autorità del Governo statunitense.

"La Santa Sede (…) desidera incoraggiare l'intera Comunità Internazionale" - si legge nel testo annesso allo strumento di adesione - "a seguire risolutamente la strada del disarmo delle armi di distruzione di massa, come parte del processo di disarmo globale e completo".

"I tragici avvenimenti dell'11 settembre" - si legge ancora nel documento - "hanno portato ad una maggiore e più chiara consapevolezza della necessità di costruire una cultura di dialogo multilaterale ed un clima di fiducia fra tutti i membri della famiglia umana. In questo particolare momento storico, gli strumenti di cooperazione e di prevenzione costituiscono una delle salvaguardie più efficaci di fronte ad atti esecrabili come l'uso delle armi biologiche, che colpiscono indiscriminatamente le popolazioni civili innocenti".
…/ARMI BIOLOGICHE/MONTALVO VIS 20020123 (210)

GIORNATA DI ASSISI: SINCERI PROPOSITI DI GIUSTIZIA E PERDONO


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2002 (VIS). Tema della catechesi di Giovanni Paolo II per l'Udienza Generale di oggi, tenutasi nell'Aula Paolo VI, è stato il Cantico del Capitolo 36 del Libro del Siracide: "Preghiera per il popolo santo di Dio".

"Vi troviamo dapprima," - ha detto il Papa - "l'implorazione che Dio intervenga a favore d'Israele e contro le nazioni straniere che l'opprimono. (…) Il Dio della Bibbia non è indifferente nei confronti del male. (…) Egli si schiera dalla parte delle vittime e si presenta come giudice severo dei violenti, degli oppressori, dei trionfatori che non conoscono pietà. Ma questo suo intervento non tende alla distruzione".

Giovanni Paolo II ha affermato che la seconda parte dell'inno "non parla più dei nemici, ma chiede i favori di Dio per Israele, implora la sua pietà per il popolo eletto e per la città santa, Gerusalemme".

"Nella Bibbia il lamento dei sofferenti non si esaurisce mai nella disperazione, ma è sempre aperto alla speranza. Alla base c'è la certezza che il Signore non abbandona i suoi figli, non lascia cadere dalle sue mani coloro che Egli ha plasmato".

Dopo le parole di saluto, in diverse lingue, ai pellegrini presenti all'Udienza Generale, il Papa ha ricordato il Viaggio ad Assisi che compirà domani, insieme ad altri Esponenti di Chiese e Comunità ecclesiali e con i Rappresentanti di altre religioni per vivere "una giornata dedicata alla preghiera per la pace nel mondo. (…) Confido che tale iniziativa," - ha affermato - "oltre agli effetti spirituali che sfuggono alle misure umane, possa contribuire a orientare gli animi e le decisioni verso sinceri e coraggiosi propositi di giustizia e perdono. Se così sarà, avremo contribuito a consolidare le basi di una pace autentica e duratura".

"Invito, pertanto, i fedeli cattolici" - ha terminato il Santo Padre - "ad unire la loro preghiera a quella che domani, ad Assisi, eleveremo insieme come cristiani, coltivando al tempo stesso nel loro cuore sentimenti di simpatia per i seguaci di altre religioni convenuti nella città di San Francesco a pregare per la pace".
AG/SIRACIDE:PREGHIERA PACE/… VIS 20020123 (360)

martedì 22 gennaio 2002

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha dato il Suo assenso all'elezione alla dignità episcopale canonicamente fatta dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Armena cattolica, riunitosi a Roma il 15 ottobre 2001, dell'Arciprete Kévork Khazoumian, Esarca Patriarcale di Gerusalemme ed Amman, attribuendogli la sede titolare di Marasc degli Armeni. L'Arciprete Kévork Khazoumian è nato a Chiah (Beirut) nel 1935 ed è stato ordinato Presbitero nel 1960.
NER/…/KHAZOUMIAN VIS 20020122 (80)

STAZIONE FERROVIARIA DELLO STATO DELLA CITTA' DEL VATICANO


CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2002 (VIS). La Stazione Ferroviaria dello Stato della Città del Vaticano, dalla quale Giovanni Paolo II partirà per Assisi il 24 gennaio per partecipare alla Giornata Mondiale di Preghiera per la Pace, si trova all'interno della Città del Vaticano, a pochi metri dal Palazzo del Governatorato, in un'ampia piazza ornata di giardini ed aiuole, dominata dalla Cupola di San Pietro. Papa Pio XI, sotto il cui Pontificato la stazione fu costruita, visitando i lavori in via di ultimazione, ebbe ad esclamare ammirato: "Questa è la più bella stazione del mondo!".

I lavori ebbero inizio con la firma, l'11 febbraio 1929, del Trattato del Laterano fra la Santa Sede e il Regno d'Italia, che stabiliva che l'Italia avrebbe dovuto costruire una stazione ferroviaria all'interno della Città del Vaticano. Si diede inizio ai lavori il 3 aprile 1929 e la prima locomotiva di collaudo dei binari entrò in Vaticano nel marzo del 1932. Solo nel 1934, però, ebbe luogo lo scambio ufficiale delle tratte ferroviarie costruite in territorio vaticano ed in territorio italiano. Gli impianti, oltre il fabbricato della stazione, comprendono il raccordo ferroviario con la rete italiana della linea Roma-Viterbo.

Artefice del progetto fu l'Ingegnere italiano Giuseppe Momo, architetto di fiducia di Papa Pio XI. Il fabbricato, inaugurato nel 1933, ha le dimensioni di 61 per 21,50 metri, il corpo centrale è alto 16,85 metri e le due ali laterali 5,95 metri. La parte centrale racchiude un grande salone, con un elegante pavimento ed una ricca zoccolatura in marmi colorati, il soffitto con cassettonato di stucco, decorato con otto colonne monolitiche eseguite in cipollino della Versilia. Il fabbricato, esternamente rivestito in travertino, è arricchito da alcune sculture, opera del professore Eduardo Rubino, uno stemma di Papa Pio XI, sorretto da due figure rappresentanti il Pensiero e l'Azione e da due grandi bassorilievi illustranti la Barca di San Pietro, il più antico mezzo di trasporto per la propagazione della Fede ed il carro di fuoco del Profeta Elia, simboleggiante il mezzo più moderno: il trasporto aereo.

Pio XI, che volle la realizzazione della Stazione ferroviaria in Vaticano, non viaggiò mai in treno. In origine, la stazione era stata concepita come primo luogo di incontro dei Pontefici con le personalità in visita presso la Santa Sede, e come luogo di arrivo e partenza, soprattutto durante i giubilei, di moltitudini di pellegrini. Anche il "treno papale" che all'inizio si era pensato di approntare, non fu mai realizzato ed il Vaticano non ha mai avuto personale ferroviario né possiede materiale rotabile di sua immatricolazione.

Il primo Pontefice ad usare la Stazione Ferroviaria Vaticana, fu Giovanni XXIII, il 4 ottobre 1962, per recarsi in pellegrinaggio a Loreto e ad Assisi, una settimana prima dell'inaugurazione del Concilio Vaticano II.

Dal Pontificato di Pio XI ai nostri giorni, la Stazione Ferroviaria Vaticana è stata utilizzata soprattutto per il trasporto merci, negli ultimi anni molto ridotto, visti i vantaggi economici e di rapidità del traffico su gomma. Solo occasionalmente è stata usata per il traffico passeggeri.

L'11 aprile 1959, dalla Stazione Ferroviaria Vaticana partì il convoglio speciale che le Ferrovie italiane misero a disposizione del Vaticano per la traslazione della salma di Pio X a Venezia, per volere di Giovanni XXIII. Al ritorno, il feretro giunse alla stazione Termini, dove insieme con quello di Don Bosco, fu condotto in processione alla Basilica di San Pietro.

In questi ultimi anni la Stazione è stata usata per il transito di treni speciali, che ospitavano pellegrinaggi di malati, turisti in visita ai Musei Vaticani, o per il passaggio di una vaporiera che portava ragazzi in giro per l'Italia.

Giovanni Paolo II ha fatto uso della Stazione Ferroviaria Vaticana per la prima volta l'8 novembre 1979, in occasione della XXI Giornata del Ferroviere, recandosi, a bordo del treno "Arlecchino" delle Ferrovie dello Stato italiane, a Roma Termini. Il 24 gennaio, in viaggio verso Assisi, sarà la prima volta che Giovanni Paolo II si servirà della Stazione Vaticana per uscire da Roma.
…/STAZIONE VATICANA/… VIS 20020122 (690)

"INTERNET: UN NUOVO FORUM PER PROCLAMARE IL VANGELO"


CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2002 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo del Messaggio di Giovanni Paolo II per la XXXVI Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, in programma il 12 maggio prossimo, sul tema: "Internet: un nuovo Forum per proclamare il Vangelo".

Di seguito riportiamo alcuni estratti del Messaggio, pubblicato in lingua inglese, spagnola, francese, italiana, tedesca e portoghese:

"La Chiesa in ogni epoca prosegue l'opera cominciata il giorno della Pentecoste, quando gli Apostoli, con la forza dello Spirito Santo, andarono per le strade di Gerusalemme a predicare il Vangelo di Gesù Cristo in molte lingue. (…) Nei secoli successivi, questa missione evangelizzatrice si è diffusa in tutto il mondo, poiché il cristianesimo si è radicato in molti luoghi e ha imparato a parlare le diverse lingue del mondo".

"Tuttavia, la storia dell'evangelizzazione non è soltanto una questione di espansione geografica, poiché la Chiesa ha dovuto varcare anche numerose soglie culturali (…). L'epoca delle grandi scoperte, il Rinascimento e l'invenzione della stampa, la rivoluzione industriale e la nascita del mondo moderno: anche questi sono stati momenti di transizione che hanno richiesto nuove forme di evangelizzazione. Ora, con la rivoluzione delle comunicazioni e dell'informazione in atto, la Chiesa si trova senza dubbio di fronte ad un'altra soglia decisiva. E' dunque opportuno che in questa Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2002 riflettiamo sul tema: 'Internet: un nuovo Forum per proclamare il Vangelo'".

"Internet è certamente un nuovo 'forum', nel senso attribuito a questo termine nell'antica Roma, ossia uno spazio pubblico (…). Era uno spazio urbano affollato e caotico che rifletteva la cultura dominante, ma creava anche una cultura propria. Ciò vale anche per il ciberspazio, nuova frontiera che si schiude all'inizio di questo millennio. (…) Per la Chiesa, il nuovo mondo del ciberspazio invita alla grande avventura dell'utilizzazione del suo potenziale per annunciare il messaggio evangelico".

"La Chiesa si avvicina a questo mezzo con realismo e fiducia. Come altri strumenti di comunicazione, esso è un mezzo e non un fine in se stesso. Internet può offrire magnifiche opportunità di evangelizzazione se utilizzato con competenza e con una chiara consapevolezza della sua forza e delle sue debolezze. Soprattutto, offrendo informazioni e suscitando interesse, rende possibile un primo incontro con il messaggio cristiano, in particolare ai giovani che sempre più ricorrono al ciberpazio quale finestra sul mondo. E' importante, quindi, che la comunità cristiana escogiti modi molto pratici per aiutare coloro che entrano in contatto per la prima volta attraverso Internet, a passare dal mondo virtuale del ciberspazio al mondo reale della comunità cristiana".

"In una tappa successiva, Internet può anche facilitare il tipo di procedimento che l'evangelizzazione richiede. (…) Esistono già nella rete innumerevoli fonti di informazione, documentazione e istruzione sulla Chiesa, la sua storia e la sua tradizione, la sua dottrina e il suo impegno in ogni campo, dappertutto nel mondo. È chiaro allora che (…) Internet potrà certamente offrire un supplemento e un sostegno unici sia nella preparazione all'incontro con Cristo nella comunità, sia nel sostegno dei nuovi credenti nel cammino di fede che iniziano".

"Ciononostante, emergono alcune questioni necessarie (…) nell'utilizzazione di Internet per la causa dell'evangelizzazione. Infatti, la caratteristica essenziale di Internet consiste nel fornire un flusso quasi infinito di informazioni, molte delle quali durano solo un attimo. In una cultura che si nutre dell'effimero, si può facilmente correre il rischio di credere che siano i fatti a contare piuttosto che i valori. Internet offre numerose nozioni, ma non insegna valori (…). Nonostante il suo enorme potenziale di bene, alcuni modi degradanti e dannosi di utilizzare Internet sono noti a tutti e le autorità pubbliche hanno di certo la responsabilità di garantire che questo strumento meraviglioso serva il bene comune e non divenga dannoso".

"Inoltre, Internet ridefinisce in modo radicale il rapporto psicologico di una persona con lo spazio e con il tempo. Attrae l'attenzione ciò che è tangibile, utile, subito disponibile. Può venire a mancare lo stimolo ad un pensiero e ad una riflessione più profondi. (…) La comprensione e la saggezza sono il frutto di uno sguardo contemplativo sul mondo e non derivano dalla mera acquisizione di fatti (…). Sono il risultato di un'intuizione che penetra il significato più profondo delle cose in relazione fra loro e con tutta la realtà. Inoltre, quale 'forum' in cui praticamente tutto è accettabile e quasi nulla è duraturo, Internet favorisce un modo di pensare relativistico e a volte alimenta la fuga dalla responsabilità e dall'impegno personali".

"Il fatto che mediante Internet le persone moltiplichino i loro contatti in modi finora impensabili offre meravigliose possibilità alla diffusione del Vangelo. Ma è anche vero che rapporti mediati elettronicamente non potranno mai prendere il posto del contatto umano diretto, richiesto da un'evangelizzazione autentica. (…) In che modo la Chiesa, dal tipo di contatto reso possibile da Internet, conduce a quella comunicazione più profonda che richiede l'annuncio cristiano? In che modo sviluppiamo il primo contatto e il primo scambio di informazioni che Internet rende possibile?".

"Senza dubbio la rivoluzione elettronica ha in sé la promessa di grandi progressi per il mondo in via di sviluppo, ma esiste anche l'eventualità che aggravi di fatto le ineguaglianze esistenti poiché il divario dell'informazione e delle comunicazioni si fa più profondo. Come possiamo garantire che la rivoluzione dell'informazione e delle comunicazioni, che ha in Internet il suo motore primo, operi a favore della globalizzazione dello sviluppo umano e della solidarietà, obiettivi strettamente legati alla missione evangelizzatrice della Chiesa? (…) In che modo possiamo garantire che questo meraviglioso strumento, concepito in origine nell'ambito di operazioni militari, possa ora servire la causa della pace? Può esso promuovere quella cultura di dialogo, di partecipazione, di solidarietà e di riconciliazione senza la quale la pace non può fiorire? La Chiesa crede che ciò sia possibile. Per garantire ciò, è decisa a entrare in questo nuovo 'forum', armata del Vangelo di Cristo, Principe della Pace".

"Internet permette a miliardi di immagini di apparire su milioni di schermi in tutto il mondo. Da questa galassia di immagini e suoni, emergerà il volto di Cristo? Si udrà la sua voce? Perché solo quando si vedrà il Suo Volto e si udrà la Sua voce, il mondo conoscerà la 'buona notizia' della nostra redenzione. (…) In questa Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, esorto tutta la Chiesa a varcare coraggiosamente questa nuova soglia, per 'prendere il largo' nella Rete, cosicché, ora come in passato, il grande impegno del Vangelo e della cultura possa mostrare al mondo 'la gloria divina che rifulge sul volto di Cristo'.
MESS/GIORNATA COMUNICAZIONI SOCIALI/… VIS 20020122 (1090)

VIÊT NAM: EVANGELIZZAZIONE E FORMAZIONE DI TUTTI I FEDELI


CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2002 (VIS). Questa mattina, nel ricevere i membri della Conferenza Episcopale del Viêt Nam, al termine della loro Visita "ad limina", Giovanni Paolo II ha rivolto loro parole di gratitudine per "la perseveranza e la coraggiosa testimonianza", dimostrate nella missione a loro affidata.

Il Papa ha iniziato il suo discorso parlando dell'importanza dell'evangelizzazione e della missione della Chiesa in Viêt Nam. "L'importanza fondamentale della missione" - ha affermato il Pontefice - "deve sempre ispirare scelte coraggiose, sotto la guida dello Spirito Santo, agente principale di evangelizzazione, con l'aiuto del quale sarete in grado di rispondere efficacemente alle esigenze dell'annuncio del Vangelo".

Ricordando che, nella loro relazione quinquennale, i Vescovi hanno fatto riferimento alla necessità di sviluppare la formazione catechistica iniziale e la formazione permanente dei sacerdoti, dei religiosi, delle religiose e dei laici, il Papa ha affermato: "I numerosi anni di conflitto, la dispersione delle comunità cristiane e la disparità del livello di istruzione dei fedeli hanno reso difficile l'offerta e l'organizzazione di tale formazione. (…) È di particolare importanza offrire a tutti un solido insegnamento sulla dottrina sociale della Chiesa".

"La Chiesa cattolica" - ha proseguito il Pontefice - "è anche invitata a condividere il suo messaggio di speranza proponendo instancabilmente la via del dialogo. (…) Un dialogo fiducioso e costruttivo fra tutti i componenti della società civile permetterà di dare nuova speranza a tutto il popolo vietnamita".

Il Santo Padre ha sottolineato, quindi, che la Chiesa non deve essere confusa con la comunità politica, anche se entrambe devono realizzare una "sana collaborazione" ed ha aggiunto che: "La Chiesa invita tutti i suoi membri ad impegnarsi lealmente per la crescita di tutti e per l'edificazione di una società giusta, solidale ed equa. (…) Per realizzare tale 'sana collaborazione', la Chiesa si attende dalla comunità politica il pieno rispetto della sua indipendenza e della sua autonomia. Il bene prezioso della libertà religiosa (…) è destinato sia agli individui che alle comunità religiose".

"Esprimo la speranza che tutte le componenti della nazione si uniscano per promuovere una civiltà dell'amore, fondata sui valori universali della pace, della giustizia, della solidarietà e della libertà".

Giovanni Paolo II ha ricordato "la vitalità ed il coraggio dei laici" vietnamiti "chiamati a vivere e a praticare la loro fede in condizioni spesso difficili", auspicando che essi possano fruire di mezzi che offrano una formazione che li renda "testimoni nella vita sociale, politica ed economica".

Il Papa ha ribadito la necessità che i sacerdoti ricevano "una formazione spirituale e intellettuale all'altezza delle sfide missionarie che devono affrontare" ed infine ha espresso la sua gioia per l'aumento delle vocazioni alla vita consacrata, soprattutto alla vita religiosa femminile, incoraggiando le persone consacrate "a non deflettere nel loro impegno missionario e ad impegnarsi con fervore rinnovato nell'annuncio di Cristo e nel servire tutti gli uomini".
AL/…/VIÈT NAM VIS 20020122 (490)

lunedì 21 gennaio 2002

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 21 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate cinque Presuli della Conferenza Episcopale del Viêt Nam, in Visita "ad Limina":

- Il Vescovo Thomas Nguyên Van Tan, di Vinh Long.
- Il Vescovo Joseph Hoang Van Thiem, di Bùi Chu.
- Il Vescovo Thomas Nguyên Van Tram, Ausiliare di Xuan Loc.
- Il Monsignore Domenico Nguyên Chan Hung, Amministratore Diocesano di Hai Phòng.
- Il Monsignore Joseph Nguyên Thai Ha, Amministratore Diocesano di Hung Hoá.

Sabato 19 gennaio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale del Viêt Nam, in Visita "ad Limina":
- Il Vescovo Pierre Trân Dinh Tu, di Phú Cuong.
- Il Vescovo Paul Bùi Van Doc, di My Tho.
- Il Vescovo Joseph Ngo Quang Kiet, di Lang Són et Cao Bang.
- Il Vescovo Pierre Nguyên Soan, di Quy Nhon.
- Il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, con il Vescovo Marc Ouellet, Segretario ed il Monsignore Francesco Eleuterio Fortino, Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.
- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AL:AP/…/… VIS 20020121 (200)

"IL CONTRIBUTO DELLE RELIGIONI PER LA PACE"


CITTA' DEL VATICANO, 21 GEN. 2002 (VIS). Mercoledì prossimo 23 gennaio, dalle ore 16:00 alle 19:00, si terrà nell'Aula nuova del Sinodo in Vaticano, un Forum dal titolo "Il Contributo delle Religioni per la Pace", presieduto dal Cardinale Francis Arinze, Presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo Interreligioso e moderato dal Vescovo Michael Fitzgerald, Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.

Il Forum, secondo quanto si legge in un Comunicato reso pubblico nella tarda mattinata di oggi, "vuole essere un momento di scambio tra i rappresentanti ufficiali delle diverse religioni che prederanno parte alla Giornata di preghiera per la pace nel mondo che si terrà ad Assisi il 24 gennaio. Ai partecipanti sarà data la possibilità di esprimere un breve messaggio".
…/FORUM RELIGIONI/ARINZE VIS 20020121 (130)

BENEDIZIONE DEGLI AGNELLI NELLA FESTA DI SANT'AGNESE


CITTA' DEL VATICANO, 21 GEN. 2002 (VIS). Questa mattina, seguendo un'antica tradizione, Giovanni Paolo II ha benedetto alcuni agnelli, la cui lana sarà utilizzata per tessere il Pallio, che il Papa impone ogni anno - il 29 giugno, Solennità dei Santi Pietro e Paolo, Apostoli - ai nuovi Arcivescovi Metropoliti, quale simbolo del loro ufficio.

La benedizione degli agnelli, che hanno meno di un anno, si svolge tutti gli anni attorno al 21 gennaio, memoria liturgica di Sant'Agnese, il cui simbolo tradizionale è l'agnello. Sant'Agnese, Vergine e Martire, morta nel 350 circa, è sepolta nella Basilica che porta il suo nome, in Via Nomentana. Tradizionalmente i Padri Trappisti dell'Abbazia delle Tre Fontane si occupano di allevare gli agnelli e dopo la rasatura, le Suore di Santa Cecilia fabbricano il Pallio con la lana appena tosata.
GPII-BENEDIZIONE/AGNELLI/SANTA AGNESE VIS 20020121 (150)

TERRA SANTA: RIMETTERE IN MOTO LA DINAMICA DELLA PACE


CITTA' DEL VATICANO, 20 GEN. 2002 (VIS). Dopo l'Angelus, Giovanni Paolo II ha lanciato un nuovo appello per la pace in Terra Santa, a seguito degli attentati e degli scontri della settimana passata:

"Una volta ancora - e con quanta tristezza - sono costretto ad evocare la drammatica situazione in Terra Santa, ove ripetuti attacchi e rappresaglie seminano ogni giorno sangue e morte".

"Questa logica perversa non conduce ad alcuna via di uscita ed è doloroso rilevare come i protagonisti del conflitto abbiano imboccato un vicolo cieco".

"Non posso che invitare accoratamente i responsabili delle parti in lotta a mettere fine a tali scontri e la comunità internazionale a non abbandonarli. È urgente individuare assieme quegli strumenti capaci di rimettere in moto la dinamica della pace, così da permettere a Israeliani e Palestinesi di pensare al loro futuro".

"Voglia Iddio, per intercessione della Vergine Maria, illuminare la mente ed il cuore di ogni uomo di buona volontà".

Successivamente Giovanni Paolo II ha espresso la sua vicinanza alle vittime dell'eruzione del vulcano Nyiragongo: "che da alcuni giorni ha ripreso la sua attività con violenza inaudita. Non manchi il nostro concreto aiuto a quanti soffrono a causa di questa grande calamità".

Il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, ha inviato, inoltre, un telegramma di cordoglio, a nome del Papa, al Vescovo di Goma Faustin Ngabu, per tutte le vittime di questa catastrofe.
ANG/TERRA SANTA:CONGO/… VIS 20020121 (220)

GIOVANNI PAOLO II INVITA I CREDENTI A PREGARE PER LA PACE


CITTA' DEL VATICANO, 20 GEN. 2002 (VIS). Questa mattina, prima della recita dell'Angelus, il Papa ha ricordato l'imminente celebrazione della "Giornata di Preghiera per la pace", il prossimo 24 gennaio, invitando a partecipare al "pellegrinaggio in treno", alla volta di Assisi, "i credenti e le persone di buona volontà del mondo intero, perché" - ha ribadito - "siamo chiamati tutti a costruire insieme la pace".

"Vorrei invitare ad unirsi a noi nella preghiera particolarmente le Comunità religiose e monastiche, specialmente quelle di clausura, come pure i bambini, gli ammalati e gli anziani".

Giovanni Paolo II ha affermato che dopo il tragico attentato dell'11 settembre e di fronte al rischio di nuovi conflitti "i credenti avvertono l'urgenza di intensificare la loro preghiera per la pace, perché essa è anzitutto dono di Dio". In merito, il Papa ha ricordato la "Giornata di digiuno" del 14 dicembre scorso e la "Giornata di preghiera per la pace" che si terrà ad Assisi il 24 gennaio prossimo. "Si ripeterà così l'esperienza del 27 ottobre 1986 quando, per la prima volta, la città di San Francesco vide confluire entro le sue mura esponenti delle religioni del mondo per elevare al Cielo una fervida implorazione di pace".

Sottolineando che "La Giornata di preghiera per la pace non intende in alcun modo indulgere al sincretismo religioso", il Papa ha affermato: "uomini e donne di diverse appartenenze religiose non solo possono collaborare, ma anzi devono impegnarsi sempre più per difendere e promuovere l'effettivo riconoscimento dei diritti umani, condizione indispensabile per un pace autentica e duratura. Di fronte alla violenza, che in questi tempi infierisce in tante regioni della Terra, essi avvertono il bisogno di mostrare che le religioni sono un fattore di solidarietà, sconfessando e isolando quanti strumentalizzano il nome di Dio per scopi o con metodi che in realtà lo offendono".
AG/GIORNATA PREGHIERA PACE/ASSISI VIS 20020121 (330)


GIOVANNI PAOLO II INVITA I CREDENTI A PREGARE PER LA PACE


CITTA' DEL VATICANO, 20 GEN. 2002 (VIS). Questa mattina, prima della recita dell'Angelus, il Papa ha ricordato l'imminente celebrazione della "Giornata di Preghiera per la pace", il prossimo 24 gennaio, invitando a partecipare al "pellegrinaggio in treno", alla volta di Assisi, "i credenti e le persone di buona volontà del mondo intero, perché" - ha ribadito - "siamo chiamati tutti a costruire insieme la pace".

"Vorrei invitare ad unirsi a noi nella preghiera particolarmente le Comunità religiose e monastiche, specialmente quelle di clausura, come pure i bambini, gli ammalati e gli anziani".

Giovanni Paolo II ha affermato che dopo il tragico attentato dell'11 settembre e di fronte al rischio di nuovi conflitti "i credenti avvertono l'urgenza di intensificare la loro preghiera per la pace, perché essa è anzitutto dono di Dio". In merito, il Papa ha ricordato la "Giornata di digiuno" del 14 dicembre scorso e la "Giornata di preghiera per la pace" che si terrà ad Assisi il 24 gennaio prossimo. "Si ripeterà così l'esperienza del 27 ottobre 1986 quando, per la prima volta, la città di San Francesco vide confluire entro le sue mura esponenti delle religioni del mondo per elevare al Cielo una fervida implorazione di pace".

Sottolineando che "La Giornata di preghiera per la pace non intende in alcun modo indulgere al sincretismo religioso", il Papa ha affermato: "uomini e donne di diverse appartenenze religiose non solo possono collaborare, ma anzi devono impegnarsi sempre più per difendere e promuovere l'effettivo riconoscimento dei diritti umani, condizione indispensabile per un pace autentica e duratura. Di fronte alla violenza, che in questi tempi infierisce in tante regioni della Terra, essi avvertono il bisogno di mostrare che le religioni sono un fattore di solidarietà, sconfessando e isolando quanti strumentalizzano il nome di Dio per scopi o con metodi che in realtà lo offendono".
AG/GIORNATA PREGHIERA PACE/ASSISI VIS 20020121 (330)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 19 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Padre Gerardo Antonio Zerdín Bukovec, O.F.M., finora Parroco della Missione di Atalaya (Perú), Vescovo Coadiutore per il Vicariato Apostolico di San Ramón (superficie: 80.000; popolazione: 450.000; cattolici: 356.000; sacerdoti: 17; religiosi: 63), Perú. Il Vescovo eletto è nato nel 1950 a Lendava (Slovenia), nel 1975 ha emesso la Professione Solenne nell'Ordine Francescano dei Frati Minori ed è stato ordinato sacerdote nello stesso anno.

- Il Reverendo José Luis Escobar Alas, Vescovo Ausiliare della Diocesi di San Vicente (superficie: 2.044; popolazione: 478.060; cattolici: 457.300; sacerdoti: 43; religiosi: 148), El Salvador. Il Vescovo eletto è nato nell'Arcidiocesi di San Salvador (El Salvador), nel 1959 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1982. Finora è stato Vicario Generale della medesima Diocesi.

- Don Genesio Tarasco, S.D.B., finora Economo dell'Ispettoria Salesiana di Torino, Capo Ufficio nella Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.
NEC:NEA:NA/…/BUKOVEC:ALAS:TARASCO VIS 20020121 (160)

LEGATO PONTIFICIO DEDICAZIONE DELLA CATTEDRALE DI TIRANA

CITTA' DEL VATICANO, 19 GEN. 2002 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo della Lettera Pontificia, redatta in latino e datata 20 dicembre, con la quale Giovanni Paolo II nomina il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, Legato Pontificio per la solenne Dedicazione della Nuova Chiesa Cattedrale di Tirana (Albania), che avrà luogo il 26 gennaio 2002.
Il Cardinale Segretario di Stato sarà accompagnato da una Missione composta da Monsignor Ambrose Madtha, Consigliere della Nunziatura Apostolica in Albania; Monsignor Piero Pioppo, Segretario di Nunziatura in servizio presso la Segreteria di Stato e dal Padre George Frendo, O.P., Vicario Generale di Durrës-Tiranë.
GPII-LETTERA/LEGATO PONTIFICIO/SODANO:ALBANIA VIS 20020121 (120)

IL SACERDOTE, MINISTRO DEL VANGELO A NOME DELLA CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 19 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi, in occasione della memoria liturgica della loro Patrona Sant'Agnese, i Superiori e gli Alunni dell'"Almo Collegio Capranica", una delle più antiche istituzioni per la formazione dei candidati al sacerdozio della Diocesi di Roma e di altre Diocesi italiane e del mondo.

Rivolgendosi agli alunni, il Papa ha detto: "Voi siete chiamati a diventare testimoni e 'modelli del gregge' che vi sarà affidato. E per essere tali è necessario che acquistiate disposizioni interiori e specifici comportamenti, che sono alla base della spiritualità sacerdotale".

"Siate poi fedeli alla Chiesa ed in essa operate sempre in comunione con i vostri Vescovi. Il prete, infatti, non è l'uomo delle iniziative isolate e indipendenti; è il ministro del Vangelo a nome della Chiesa. Ogni sua opera apostolica parte dalla Chiesa e alla Chiesa ritorna". Giovanni Paolo II ha terminato il suo discorso, esortando gli alunni, con queste parole: "Se talora questa missione potrà apparirvi difficile, non temete!".
AC/…/ALMO COLLEGIO CAPRANICA VIS 20020121 (180)

L'UNITA DEI CRISTIANI E' FRUTTO DELLA GRAZIA


CITTA' DEL VATICANO, 19 GEN. 2002 (VIS). Questa mattina Giovanni Paolo II ha ricevuto una Delegazione Ecumenica della Finlandia in occasione della Festa di San Enrico, Apostolo e Patrono del paese. "È una felice coincidenza" - ha detto il Papa - "che la vostra visita cada durante la celebrazione della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani".

Il Papa ha affermato successivamente che: "È di vitale importanza che i cristiani preghino incessantemente per l'unità, che si realizzerà non come frutto dello sforzo umano, ma come una grazia concessa in un tempo e in un modo che noi ignoriamo. Tuttavia la nostra preghiera deve essere unita alla determinazione di predicare il Vangelo di Gesù Cristo con un cuore e una voce, 'così che il mondo creda'".

"Noi" - ha concluso il Pontefice - "siamo andati molto avanti sulla strada ecumenica, e non si può tornare indietro. Certamente la Chiesa Cattolica 'si è impegnata in modo irreversibile a percorrere la via della ricerca ecumenica'. (…) Lo Spirito deve condurci, passo dopo passo, a scoprire le cose che possiamo fare per accelerare la comunione piena e visibile di tutti i cristiani".
AC/UNITÀ CRISTIANI/… VIS 20020121 (200)

UNIONE SACERDOTALE SAN G. M. VIANNEY: PIENA COMUNIONE


CITTA' DEL VATICANO, 19 GEN. 2002 (VIS). Ieri sera si è svolta una cerimonia pubblica nel corso della quale il Vescovo Licinio Rangel, unitamente a tutti i Sacerdoti appartenenti all'"Unione Sacerdotale San Giovanni Maria Vianney", seguaci di Monsignor Marcel Lefèbvre, presenti nel territorio della Diocesi di Campos (Brasile), hanno ristabilito la piena comunione con la Cattedra di Pietro.

Ha presieduto la cerimonia, celebrata nella Cattedrale di São Salvador di Campos, il Cardinale Darío Castrillón Hoyos, Prefetto della Congregazione per il Clero e Presidente della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei", istituita con il compito di collaborare con i Vescovi, i Dicasteri della Curia Romana e gli ambienti interessati, per facilitare la piena comunione ecclesiale dei sacerdoti, seminaristi, comunità o singoli religiosi e religiose, finora in vario modo legati alla Fraternità fondata da Monsignor Marcel Lefèbvre, e che desiderano rimanere uniti al Successore di Pietro nella Chiesa Cattolica, conservando le proprie tradizioni spirituali e liturgiche.

In un Comunicato reso pubblico ieri sera, sono indicati i passi intrapresi per ristabilire la comunione con Roma: in data 15 agosto 2001, il Vescovo Licinio Rangel, unitamente a tutti i Sacerdoti appartenenti all'"Unione Sacerdotale di San Giovanni Maria Vianney", ha indirizzato al Santo Padre una lettera nella quale professava "'perfetta comunione con la Cattedra di Pietro', riconoscendo il Primato del Papa e il Suo governo sulla Chiesa Universale, dichiarando che 'per nulla in questo mondo vogliamo dissociarci dalla Pietra sulla quale Gesù Cristo ha fondato la Sua Chiesa'".

Nel Comunicato si legge, inoltre, che il Reverendo Licinio Rangel è stato consacrato Vescovo dai Presuli ordinati da Monsignor Lefebvre, e che il 25 dicembre scorso, Giovanni Paolo II ha accolto la richiesta dei lefebvriani brasiliani, disponendo che l'Unione fosse eretta come Amministrazione Apostolica, immediatamente soggetta alla Santa Sede, con giurisdizione personale, cumulativa con quella dell'Ordinario di Campos e coincidente con il medesimo territorio, concedendo l'uso del Rito Romano e della disciplina liturgica codificati da San Pio V, con gli adattamenti introdotti dai suoi Successori fino al Beato Giovanni XXIII.

Nel corso della cerimonia di ieri, "Il Vescovo Licinio Rangel ha emesso la Professione di Fede e il Giuramento di fedeltà al Romano Pontefice, secondo la prassi vigente".

"In tale contesto il Santo Padre" - si legge al termine del Comunicato - "'con profonda letizia' e 'per rendere effettiva la piena comunione', concede la remissione di tutte le censure canoniche a quanti vi sono incorsi".

Giovanni Paolo II ha anche nominato il Vescovo Licinio Rangel Amministratore Apostolico dell'Amministrazione Apostolica Personale "San Giovanni María Vianney" a Campos (Brasile).
…/RITORNO PIENA COMUNIONE/CASTRILLON:RANGEL VIS 20020121 (430)

venerdì 18 gennaio 2002

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 18 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:
- Il Sacerdote Dominic Lumon, Arcivescovo Coadiutore dell'Arcidiocesi di Imphal (superficie: 22.356; popolazione: 2.231.000; cattolici: 70.000; sacerdoti: 94; religiosi: 201), India. L'Arcivescovo eletto è nato a Mongsang Panghta (India) nel 1948 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1977. È stato finora Vicario Generale della medesima Arcidiocesi.

- Il Vescovo Salvatore Fisichella, Ausiliare di Roma, Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, a norma dell'Articolo 11, n. 1 degli Statuti della medesima Università, e Preside del Pontificio Istituto "Giovanni Paolo II" per Studi su Matrimonio e Famiglia, per il prossimo quadriennio.
NEC:NA/…/LUMON:FISICHELLA VIS 20020118 (110)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 18 GEN. 2002 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale del Viêt Nam, in Visita "ad Limina":
- Il Vescovo Pierre Nguyên Van Nhon, di Da Lat.
- Il Vescovo Paul-Marie Cao Dinh Thuyên, di Vinh.
- Il Vescovo Joseph Nguyên Tich Duc, di Ban Mê Thuôt.

- Il Signor Ignacio Quintana, Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela, in visita di congedo.
AL:AP/…/… VIS 20020118 (80)

INFORMAZIONI GIORNATA DI PREGHERA PER LA PACE AD ASSISI


CITTA' DEL VATICANO, 18 GEN. 2002 (VIS). Questa mattina, il Dr. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha informato i giornalisti sul programma della Giornata di Preghiera per la Pace nel Mondo, che si terrà ad Assisi, il 24 gennaio prossimo.

La sera del 23 gennaio si celebrerà ad Assisi una Veglia di Preghiera per la Pace, organizzata dalla Conferenza Episcopale Italiana. Lo stesso giorno, in Vaticano, nell'Aula del Sinodo, si terrà una riunione dei Rappresentanti delle religioni non cristiane.

Il Dr- Navarro-Valls ha confermato che il Papa raggiungerà Assisi in treno, insieme ai partecipanti alla Giornata di Preghiera. La partenza è prevista alle 8:30 dalla Stazione ferroviaria della Città del Vaticano. Non sono previste fermate nelle due ore di viaggio.

I Rappresentanti delle diverse religioni parteciperanno insieme a due delle tre cerimonie in programma. Alle 11:00, avranno luogo le Testimonianze per la pace, nella Piazza Inferiore di San Francesco. Alle 12:30 i Rappresentanti delle varie religioni si recheranno nei diversi luoghi designati e, separatamene, pregheranno per la Pace. Giovanni Paolo II presiederà la preghiera dei cristiani nella Basilica Inferiore di San Francesco ad Assisi. Alle 15:30, nella Piazza Inferiore di San Francesco, si darà lettura, in dieci lingue, dei testi che esprimono l'impegno comune per la pace. Successivamente, il Santo Padre, simbolicamente, accenderà un cero che sarà collocato nella Basilica di Assisi.

Prima di rientrare in Vaticano in treno con tutti i Rappresentanti delle varie religioni, Giovanni Paolo II rivolgerà brevi parole di saluto alle religiose della Basilica di Santa Chiara ed ai Frati Minori della Basilica di Santa Maria degli Angeli.

Anche se il numero delle adesioni potrebbe ancora aumentare, alla data odierna si prevede la partecipazione di Rappresentanti di 12 Patriarcati e Chiese Ortodosse, di 6 Patriarcati e Chiese Orientali, di 15 Chiese, Comunità Ecclesiali, Federazioni, Alleanze ed Organizzazioni Mondiali Occidentali, di Rappresentanti dell'Ebraismo, del Buddismo, del Tenri-kyö, dello Shintoismo, dell'Islam, del Giainismo, del Sikhismo, dell'Induismo, dello Zoroastrismo, delle Religioni Tradizionali Africane, del Cristianesimo, oltre alla presenza di numerosi Cardinali, Arcivescovi e Vescovi. Parteciperanno anche i Rappresentanti degli Episcopati di paesi in guerra e paesi colpiti dalla violenza e dal terrorismo - Algeria, Angola, Burundi, Colombia, Filippine, Indonesia, Nigeria, Pakistan, Rwanda, Spagna, Sri Lanka e Sudan -, infine autorità civili ed un gruppo di invitati.

Il 25 gennaio il Papa inviterà a colazione, in Vaticano, tutti i Delegati dell'Incontro di Assisi.
…/GIORNATA PREGHIERA PACE/ASSISI VIS 20020118 (410)

COLLABORARE NELLA DIFFUSIONE DEI DOCUMENTI DOTTRINALI


CITTA' DEL VATICANO, 18 GEN. 2002 (VIS). Questa mattina Giovanni Paolo II ha ricevuto i partecipanti all'Assemblea Plenaria della Congregazione per la Dottrina della Fede, i cui lavori si sono svolti in questi giorni, in Vaticano.

Nel suo discorso il Papa ha fatto riferimento ai temi affrontati dall'Assemblea e si è in particolare soffermato sul problema della ricezione dei documenti dottrinali, pubblicati dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, affermando: "Al riguardo, vi è innanzitutto un problema di assimilazione dei contenuti dei medesimi e di collaborazione nella diffusione e nell'applicazione delle conseguenze pratiche che ne scaturiscono; esso tocca tutti i Dicasteri della Curia romana".

In merito al problema della trasmissione delle verità fondamentali a tutti i fedeli, il Papa ha detto: "Qui la questione si fa più difficile ed esige attenzione e ponderazione. Quanto incide su queste difficoltà di ricezione, la dinamica dei mezzi di comunicazione di massa? (…) o quanto semplicemente nasce dalla difficoltà di accogliere le severe esigenze del linguaggio evangelico, che pure ha una forza liberatrice?". Per rispondere a tali interrogativi, ha proseguito il Pontefice, è utile l'ascolto reciproco ed una maggiore partecipazione delle Conferenze Episcopali, dei singoli Vescovi e di tutti gli annunciatori del Vangelo. "Infine vi è un problema di stile, di coerenza nella vita".

Successivamente il Santo Padre ha affrontato la tematica della perdita di rilevanza della legge naturale, affermando: "si è qui in presenza di una dottrina appartenente al grande patrimonio della sapienza umana, purificato e portato alla sua pienezza grazie alla luce della Rivelazione". La legge naturale "permette anche un'ampia base di dialogo con persone di altro orientamento o formazione, in vista della ricerca del bene comune. In un momento così trepido per la sorte di tante nazioni, comunità e persone, (…), non posso che rallegrarmi per lo studio intrapreso, allo scopo di riscoprire il valore di tale dottrina, anche in vista delle sfide che attendono i legislatori cristiani nel loro dovere di difesa della dignità e dei diritti dell'uomo".
AC/VERITÀ FONDAMENTALI/CDF VIS 20020118 (340)

giovedì 17 gennaio 2002

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 17 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre:
- Ha creato la nuova Provincia Ecclesiastica di Kumasi, dividendola dalla Provincia Ecclesiastica di Cape Coast (Ghana). La nuova Provincia Ecclesiastica comprenderà la diocesi suffraganee di Obuasi, Goaso, Sunyani e Konongo-Mampong.

- Ha nominato il Vescovo Peter Kwasi Sarpong, finora Vescovo della precedente Diocesi di Kumasi, primo Arcivescovo Metropolita di Kumasi (superficie: 5.118; popolazione: 2.000.000; cattolici: 200.000; sacerdoti: 46; religiosi: 88), Ghana.
ECE:NER/…/KWASI VIS 20020117 (80)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 17 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate cinque Presuli della Conferenza Episcopale del Viêt Nam, in Visita "ad Limina":

- Il Vescovo Emmanuel Lê Phong Thuân, di Cân Tho.
- Il Vescovo Pierre Trân Thanh Chung, di Kontum.
- Il Vescovo François Xavier Nguyên Van Sang, di Thái Bình.
- Il Vescovo Joseph Nguyên Van Yen, di Phát Diêm.
- Il Vescovo Joseph Nguyên Quang Tuyên, di Bac Ninh.
AL/…/… VIS 20020117 (80)

CONCLUSIONE SETTIMANA PREGHIERA UNITA' CRISTIANI


CITTA' DEL VATICANO, 17 GEN. 2002 (VIS). Il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, presiederà, per incarico del Santo Padre, le celebrazione dei Vespri, a conclusione della "Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani 2002", venerdì prossimo, 25 gennaio, alle ore 18:00, nella Patriarcale Basilica di San Paolo Fuori le Mura.

Alla celebrazione saranno invitati i rappresentanti delle altre Chiese e Comunità ecclesiali. "La comunità diocesana di Roma" - si legge in un Comunicato del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani - "è anch'essa invitata a partecipare per invocare dal Signore l'unità di tutti i cristiani".
…/PREGHIERA UNITÀ CRISTIANI/KASPER VIS 20020117 (120)

RIDARE FIDUCIA ALLA GENTE DI FRONTA PAURA TERRORISMO

CITTA' DEL VATICANO, 17 GEN. 2002 (VIS). Questa mattina, in occasione del tradizionale scambio di auguri per il nuovo anno, Giovanni Paolo II ha ricevuto i Funzionari e gli Agenti dell'Ispettorato dei Servizi di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano, ai quali ha rivolto parole di saluto e di ringraziamento per la loro collaborazione.

"Grazie" - ha detto il Papa - "perché contribuite a proteggere le tante persone, note o sconosciute, che vengono a visitare il Papa. Possa questo vostro generoso ed esigente servizio essere abbondantemente ricompensato dal Signore".

Ricordando i "tragici attentati terroristici" dell'11 settembre, il Santo Padre ha sottolineato che: "La vigilanza è divenuta ancor più impegnativa per prevenire ogni possibile rischio".

"Come conseguenza del terrorismo" - ha detto il Pontefice al termine del suo breve discorso - "si è diffuso tra le persone un sentimento di paura, che ingenera ansia, diffidenza e chiusura. Se, pertanto, vanno opportunamente adottati provvedimenti adeguati a garantire la sicurezza di tutti, è al tempo stesso necessario ridare fiducia alla gente, in una società che sappia vivere, al suo interno, rapporti più aperti e solidali. A questo contribuisce anche la Chiesa con la sua vasta azione spirituale".
AC/…/SICUREZZA VATICANO VIS 20020117 (200)

mercoledì 16 gennaio 2002

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 16 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre:
- Ha eretto la Provincia Ecclesiastica di Feira de Santana (Brasile), elevando a Chiesa Metropolitana la sede vescovile di Feira de Santana ed assegnandole come suffraganee le Diocesi di Barra, Barreiras, Bonfim, Irecê, Juazeiro, Paulo Afonso e Ruy Barbosa, finora appartenenti alla Provincia Ecclesiastica di Sâo Salvador da Bahia.

- Ha nominato il Vescovo Itamar Navildo Vian, O.F.M.Cap., finora Vescovo di Feira de Santana, primo Arcivescovo Metropolita di Feira de Santana (superficie: 16.878; popolazione: 1.125.151; cattolici: 979.906; sacerdoti: 65; religiosi: 149; diaconi permanenti: 5), Brasile. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1940 a Roca Sales (Brasile), ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1968 e l'ordinazione episcopale nel 1983.

- Ha eretto la Provincia Ecclesiastica di Vitória da Conquista (Brasile), elevando a Chiesa Metropolitana la sede vescovile di Vitória da Conquista ed assegnandole come suffraganee le Diocesi di Bom Jesus da Lapa, Caetité, Jequié e Livramento de Nossa Senhora, finora appartenenti alla Provincia Ecclesiastica di São Salvador da Bahia.

- Ha nominato il Vescovo Geraldo Lyrio Rocha, finora Vescovo di Colatina (Brasile), primo Arcivescovo Metropolita di Vitória da Conquista (superficie: 24.709; popolazione: 750.000; cattolici: 600.000; sacerdoti: 26; religiosi: 72; diaconi permanenti: 2), Brasile. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1942 a Fundão (Brasile), ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1967 e l'ordinazione episcopale nel 1984.

- Ha nominato il Padre Alessio Saccardo, S.I., finora Direttore del Collegio "São Francisco de Sales" di Teresina (Brasile), Vescovo di Ponta de Pedras (superficie 14.283; popolazione: 106.504; cattolici: 97.700; sacerdoti: 11; religiosi: 17), Brasile. Il Vescovo eletto è nato a Marano Vicentino (Italia) nel 1940 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1970. Il Vescovo Saccardo succede al Vescovo Angelo Maria Rivato, S.I., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ausiliare dell'Arcidiocesi di Port of Spain (Trinidad e Tobago), presentata dal Vescovo John Mendes, per raggiunti limiti d'età.
ECE:NER:RE/…/… VIS 20020116 (340)

UDIENZA GENERALE: INVOCARE IL SIGNORE CON FIDUCIA


CITTA' DEL VATICANO, 16 GEN. 2002 (VIS). Tema della catechesi dell'Udienza Generale di oggi, tenutasi nell'Aula Paolo VI, è stato il Salmo 41: "Desiderio del Signore e del suo tempio", che si apre con l'immagine di una cerva assetata, anelante le fresche acque di un ruscello. La cerva assetata è il simbolo "dell'orante che tende con tutto se stesso, corpo e spirito, verso il Signore sentito come lontano e insieme necessario".

"La prima scena del Salmo", - ha detto il Pontefice -, "esprime la profonda nostalgia suscitata dal ricordo di un passato reso felice da belle celebrazioni liturgiche ormai inaccessibili. (…) La preghiera festosa di allora, elevata al Signore durante il culto nel tempio, è sostituita adesso dal pianto, dal lamento, dall'implorazione".

"Purtroppo" - ha proseguito il Pontefice - "il Salmista si trova ora lontano da Sion", è in Galilea, nell'area in cui si trovano le cateratte del Giordano. "Queste acque, però, non sono dissetanti come quelle di Sion. Agli occhi del Salmista sono piuttosto simili alle acque caotiche del diluvio che tutto distruggono. Egli le sente piombare addosso come un torrente impetuoso che annienta la vita".

Giovanni Paolo II ha spiegato che l'irruzione delle acque simboleggia "i perversi, gli avversari dell'orante, forse anche i pagani che abitano in questa regione remota dove il fedele è relegato. Essi disprezzano il giusto e deridono la sua fede chiedendogli ironicamente: 'Dov'è il tuo Dio?' Ed egli lancia a Dio la sua angosciosa domanda: 'perché mi hai dimenticato?'. (…) Di fronte a quest'anima tormentata (…), Dio potrà restare muto? Certamente no!". Il Salmo successivo, il 42, ha concluso il Pontefice, "sarà una fiduciosa invocazione rivolta a Dio e userà espressioni liete e riconoscenti: 'Verrò all'altare di Dio, al Dio della mia gioia, del mio giubilo'".
AG/SALMO 41/… VIS 20020116 (310)

martedì 15 gennaio 2002

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 15 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre:
- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Regensburg (Repubblica Federale di Germania), presentata dal Vescovo Manfred Müller per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Peter Louis Cakü, finora Ausiliare della Diocesi di Kengtung, Vescovo della medesima Diocesi (superficie: 45.856; popolazione: 971.896; cattolici: 54.326; sacerdoti: 33; religiosi: 111), Myanmar. Il Vescovo Cakü succede al Vescovo Abraham Than, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Vescovo Mario Joseph Conti, finora Vescovo di Aberdeen (Scozia), Arcivescovo Metropolita di Glasgow (superficie: 1.165; popolazione: 900.000; cattolici: 223.534; sacerdoti: 245; religiosi: 312), Scozia. L'Arcivescovo eletto è nato a Elgin (Scozia), nel 1934, ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1958 e l'ordinazione episcopale nel 1977.

- Ha nominato il Sacerdote Francis Daw Tang, finora Parroco a Kamaing (Myanmar), Vescovo Ausiliare di Myitkyina (superficie: 78.000; popolazione: 1.600.000; cattolici: 93.000; sacerdoti: 41; religiosi:106), Myanmar. Il Vescovo eletto è nato a Maw Gun (Myanmar) nel 1946 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1979.
RE:NER:NEA/…/… VIS 20020115 (200)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 15 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza nove Presuli della Conferenza Episcopale del Viêt Nam, in Visita "ad Limina":

- L'Arcivescovo Jean-Baptiste Pham Minh Mân, di Thành-Phô Hô Chi Minh, Hôchiminh Ville, con l'Ausiliare Vescovo Joseph Vu Duy Thong.
- Il Vescovo Nicolas Huynh Van Nghi, di Phan Thiêt, con il Coadiutore Vescovo Paul Nguyên Thanh Hoan.
- Il Vescovo Paul Nguyên Van Hòa, di Nha Trang, con il Coadiutore Vescovo Pierre Nguyên Van Nho.
- Il Vescovo Barthélémy Nguyên Son Lâm, P.S.S., di Thanh Hoá.
- Il Vescovo Jean-Baptiste Bui Tuân, di Long Xuyên, con il Coadiutore Vescovo Joseph Trân Xuân Tiéu.
AL/…/… VIS 20020115 (110)

lunedì 14 gennaio 2002

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 14 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha nominato l'Arcivescovo Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, Suo Inviato Speciale alla celebrazione della X Giornata Mondiale del Malato, che avrà luogo a Vailankanni (India), l'11 febbraio 2002.

Sabato 12 gennaio è stato reso noto che il Santo Padre ha nominato:

- L'Arcivescovo Giovanni d'Aniello Nunzio Apostolico nella Repubblica Democratica del Congo.

- Il Padre Klemens Stock, S.I., attualmente Pro-Decano della Facoltà di Studi dell'Oriente Antico del Pontificio Istituto Biblico di Roma, Segretario della Pontificia Commissione Biblica.

- Il Monsignor Guillermo Durán ed il Dottor Agostino Borromeo, Membri del Pontificio Comitato di Scienze Storiche.

- I seguenti Presuli Membri del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali: Arcivescovo Dominik Hrusovsky; Arcivescovo Patabendige Don Albert Malcolm Ranjith, Vescovo emerito di Ratnapura e Segretario Aggiunto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli; Arcivescovo Stephen Fumio Hamao, emerito di Yokohama e Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti; Arcivescovo Javier Lozano Barragán, Vescovo emerito di Zacatecas e Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute ed il Vescovo Marc Ouellet, Segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.
NN:NA/…/… VIS 20020114 (200)
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