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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 15 novembre 2010

CURA SALUTE EQUA ED UMANA ALLA LUCE “CARITAS IN VERITATE”

CITTA' DEL VATICANO, 15 NOV. 2010 (VIS). Questa mattina presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la presentazione della XXV Conferenza Internazionale promossa dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, in programma il 18 e 19 novembre, sul tema: “Per una cura della Salute equa ed umana alla luce dell’Enciclica ‘Caritas in Veritate’”.

Alla Conferenza Stampa sono intervenuti l’Arcivescovo Zygmunt Zimowski, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari; il Monsignor Jean-Marie Mpendawatu, Segretario del medesimo Pontificio Consiglio; Padre Maurizio Faggioni, O.F.M., Professore di Bioetica all’Accademia Alfonsiana di Roma; il Dottor Mario Benotti, Direttore Generale di Rai International, Roma; ed il Professor Domenico Arduini, Professore di Ginecologia e Ostetricia e Direttore della Clinica di Ostetricia e Ginecologia dell’Università “Tor Vergata” di Roma.

Con la Conferenza, ha detto l’Arcivescovo Zimowski “si vuole affrontare la questione attuale della parità di accesso ai servizi sanitari di base, non solo in generale, ma che siano in sintonia con la dignità dell’uomo e la sua vocazione. (...) Questo anno la Conferenza cade nel 25° anniversario della fondazione del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari: una tale occasione rappresenta, tra l’altro, un momento di valutazione e pianificazione per il futuro”.

“Guidata dalla ‘Caritas in veritate’, la Conferenza esaminerà, tra l’altro, le prospettive basilari per una promozione equa e più umana della salute, la missione della Chiesa a favore dei malati, la promozione dell’assistenza sanitaria antropocentrica e il ruolo della società civile, della Chiesa e delle altre istituzioni ed organismi privati nella promozione della giustizia, dell’equità e della solidarietà in ambito sanitario”.
OP/ VIS 20101115 (270)

SPORT: SCUOLA DI VALORI UMANI E CRISTIANI

CITTA' DEL VATICANO, 15 NOV. 2010 (VIS). Questa mattina il Papa ha ricevuto una rappresentanza di Maestri di Sci Italiani, accompagnati dal Ministro degli Affari Esteri, Onorevole Franco Frattini, che ha ringraziato per essersi adoperato affinché numerosi cattolici, feriti di recente a Baghdad, fossero accolti prontamente in Italia.

“Praticato con passione e senso etico, lo sport” – ha detto il Santo Padre – “oltre che esercitare ad un sano agonismo, diventa scuola per apprendere e approfondire valori umani e cristiani. (...) Mediante l’attività sportiva, la persona comprende meglio che il suo corpo non può essere considerato un oggetto, ma che. Attraverso la corporeità, esprime se stessa ed entra in relazione con gli altri. In tal modo, l’equilibrio tra la dimensione fisica e quella spirituale porta a non idolatrare il corpo, ma a rispettarlo, a non farne uno strumento da potenziare a tutti i costi, utilizzando magari anche mezzi non leciti”.

“L’altro aspetto a cui vorrei accennare è suggerito dal fatto che lo sci si pratica immersi nell’ambiente montano (...). Contemplando la creazione l’uomo riconosce la grandezza di Dio, sorgente ultima del proprio essere e dell’universo. Non va dimenticato che il rapporto con il creato costituisce un elemento importante per lo sviluppo dell’identità umana e neppure il peccato dell’uomo ha eliminato il suo compito di essere custode del mondo. Anche l’attività sportiva può essere concepita e vissuta come parte di questa responsabilità. I progressi nell’ambito scientifico e tecnologico danno all’uomo la possibilità di intervenire e manipolare la natura, ma il rischio, sempre in agguato, è quello di volersi sostituire al Creatore e di ridurre il creato quasi a un prodotto da usare e consumare”.

“Qual è invece l’atteggiamento giusto da assumere? Sicuramente è quello di un profondo sentimento di gratitudine e riconoscenza, ma anche di responsabilità nel conservare e coltivare l’opera di Dio. L’Attività sportiva aiuta a perseguire tali obiettivi incidendo sullo stesso stile di vita, che viene orientato all’insegna dell’equilibrio, dall’autodisciplina e del rispetto. In particolare per voi, poi, il contatto con la natura è motivo per coltivare un profondo amore verso la creazione di Dio”.

Benedetto XVI ha sottolineato che il ruolo dei maestri di sci “appare rilevante sia per una sana formazione sportiva, sia per un’educazione al rispetto dell’ambiente. Si tratta perciò di un compito da attuare in modo non isolato, ma d’intesa con le famiglie, specialmente quando i vostri allievi sono minori, e in collaborazione con la scuola e le altre realtà educative. Importante è anche la vostra testimonianza di fedeli laici che, pur non contesto dell’attività sportiva, sanno dare la giusta centralità ai momenti fondamentali per la vita di fede, specialmente alla santificazione della domenica come giorno del Signore”.
AC/ VIS 20101115 (450)

COMUNICARE MESSAGGIO EVANGELICO CHIAREZZA E CORAGGIO

CITTA' DEL VATICANO, 13 NOV. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina i partecipanti all’Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura che hanno approfondito il tema: “Cultura della comunicazione e nuovi linguaggi”.

“Ho apprezzato” – ha detto il Papa – “l’originale scelta di inaugurare la Plenaria nella Sala della Protomoteca al Campidoglio, cuore civile e istituzionale di Roma, con una tavola-rotonda sul tema: ‘Nella Città in ascolto dei linguaggi dell’anima’. In tale modo, il Dicastero ha inteso esprimere uno dei suoi compiti essenziali: mettersi in ascolto degli uomini e delle donne del nostro tempo, per promuovere nuove occasioni di annuncio del Vangelo”.

“In questo contesto, i Pastori e i fedeli avvertono con preoccupazione alcune difficoltà nella comunicazione del messaggio evangelico e nella trasmissione della fede, all’interno della stessa comunità ecclesiale. I problemi sembrano talora aumentare quando la Chiesa si rivolge agli uomini e alle donne lontani o indifferenti ad una esperienza di fede, ai quali il messaggio evangelico giunge in maniera poco efficace e coinvolgente. In un mondo che fa della comunicazione la strategia vincente, la Chiesa (...) non rimane indifferente ed estranea; cerca, al contrario, di avvalersi con rinnovato impegno creativo, ma anche con senso critico e attento discernimento, dei nuovi linguaggi e delle nuove modalità comunicative”.

“L’incapacità del linguaggio di comunicare il senso profondo e la bellezza dell’esperienza di fede può contribuire all’indifferenza di tanti, soprattutto giovani; può diventare motivo di allontanamento (...). La Chiesa vuole dialogare con tutti, nella ricerca della verità; ma perché il dialogo e la comunicazione siano efficaci e fecondi è necessario sintonizzarsi su una medesima frequenza, in ambiti di incontro amichevole e sincero, in quell’ideale ‘Cortile dei Gentili’ che ho proposto parlando alla Curia Romana un anno fa e che il Dicastero sta realizzando in diversi luoghi emblematici della cultura europea”.

“Oggi non pochi giovani” – ha detto ancora il Papa – “storditi dalle infinite possibilità offerte dalle reti informatiche o da altre tecnologie, stabiliscono forme di comunicazione che non contribuiscono alla crescita in umanità, ma rischiano anzi di aumentare il senso di solitudine e di spaesamento. Dinanzi a tali fenomeni, ho parlato più volte di emergenza educativa, una sfida a cui si può e si deve rispondere con intelligenza creativa, impegnandosi a promuovere una comunicazione umanizzante, che stimoli il senso critico e la capacità di valutazione e di discernimento”.

Riferendosi successivamente al “ricco e denso simbolismo della liturgia” che “deve splendere in tutta la sua forza come elemento comunicativo, fino a toccare profondamente la coscienza umana, il cuore e l’intelletto”, il Papa ha ricordato che: “La tradizione cristiana, poi, ha sempre strettamente collegato alla liturgia il linguaggio dell’arte, la cui bellezza ha una sua particolare forza comunicativa. Lo abbiamo sperimentato anche domenica scorsa, a Barcellona, nella Basilica della ‘Sagrada Familia’, opera di Antoni Gaudí, che ha coniugato genialmente il senso del sacro e della liturgia con forme artistiche tanto moderne quanto in sintonia con le migliori tradizioni architettoniche. Tuttavia” – ha affermato il Pontefice – “più incisiva ancora dell’arte e dell’immagine nella comunicazione del messaggio evangelico è la bellezza della vita cristiana”.

“Abbiamo bisogno di uomini e donne che parlino con la loro vita” – ha concluso il Papa – “che sappiano comunicare il Vangelo, con chiarezza e coraggio, con la trasparenza delle azioni, con la passione gioiosa della carità”.
AC/ VIS 20101115 (530)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 13 NOV. 2010 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Paul Yembuado Ouédraogo, Arcivescovo Metropolita di Bobo-Dioulasso (superficie: 24.415; popolazione: 1.167.715; cattolici: 130.193; sacerdoti: 83; religiosi: 263), Burkina Faso. L’Arcivescovo eletto è nato a Treichville (Costa d’Avorio), nel 1948, è stato ordinato sacerdote nel 1974 ed ha ricevuto la consacrazione episcopale nel 1997. Finora Vescovo di Fada N’Gourma (Burkina Faso), succede all’Arcivescovo Anselme Titianma Sanon, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Vescovo Luis Antonio Nova Rocha, Vescovo di Facatativá (superficie: 2.311; popolazione: 494.000; cattolici: 488.000; sacerdoti: 93; religiosi: 254; diaconi permanenti: 3), Colombia. Finora Ausiliare dell’Arcidiocesi di Barranquilla (Colombia), succede al Vescovo Luis Gabriel Romero Franco, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d’età.

- Ha nominato il Vescovo Jairo Jaramillo Monsalve, Arcivescovo Metropolita di Barranquilla (superficie: 3.319; popolazione: 2.670.000; cattolici: 2.165.000; sacerdoti: 159; religiosi: 386), Colombia. L’Arcivescovo eletto è nato a Rionegro (Colombia), nel 1940, è stato ordinato sacerdote nel 1966 e nel 1988 ha ricevuto la consacrazione episcopale. È stato finora Vescovo di Santa Rosa de Osos (Colombia).

- Ha nominato l’Arcivescovo Salvatore Pennacchio, Nunzio Apostolico in Nepal, attualmente Nunzio Apostolico in India.

- Ha nominato il Cardinale Antonio Cañizares Llovera, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Membro della Congregazione delle Cause dei Santi.
NER:RE:NN:NA/ VIS 20101115 (240)

ANGELUS: IL PAPA SOTTOLINEA IMPORTANZA LAVORO AGRICOLO

CITTA' DEL VATICANO, 14 NOV. 2010 (VIS). Nelle riflessioni che precedono l’Angelus domenicale, il Santo Padre ha sottolineato l’importanza del lavoro, soprattutto del lavoro agricolo per la vita dell’umanità.

Alle migliaia di pellegrini convenuti in Piazza San Pietro, il Papa ha ricordato: “Nella seconda Lettura della Liturgia odierna, l’apostolo Paolo sottolinea l’importanza del lavoro per la vita dell’uomo. Tale aspetto è anche richiamato dalla ‘Giornata del Ringraziamento’, che si celebra tradizionalmente in Italia in questa seconda domenica di novembre come azione di grazie a Dio al termine della stagione dei raccolti. Anche se in altre aree geografiche i tempi delle coltivazioni sono naturalmente diversi, vorrei oggi prendere lo spunto dalle parole di san Paolo per qualche riflessione, in particolare sul lavoro agricolo”.

“La crisi economica in atto, di cui si è trattato anche in questi giorni nella riunione del cosiddetto G20, va presa in tutta la sua serietà: essa ha numerose cause e manda un forte richiamo ad una revisione profonda del modello di sviluppo economico globale. È un sintomo acuto che si è aggiunto ad altri ben più gravi e già ben conosciuti, quali il perdurare dello squilibrio tra ricchezza e povertà, lo scandalo della fame, l’emergenza ecologica e, ormai anch’esso generale, il problema della disoccupazione. In questo quadro, appare decisivo un rilancio strategico dell’agricoltura. Infatti, il processo di industrializzazione talvolta ha messo in ombra il settore agricolo, che, pur traendo a sua volta beneficio dalle conoscenze e dalle tecniche moderne, ha comunque perso di importanza, con notevoli conseguenze anche sul piano culturale. Mi pare il momento per un richiamo a rivalutare l’agricoltura non in senso nostalgico, ma come risorsa indispensabile per il futuro”.

“Nell’attuale situazione economica” – ha spiegato il Papa – “la tentazione per le economie più dinamiche è quella di rincorrere alleanze vantaggiose che, tuttavia, possono risultare gravose per altri Stati più poveri, prolungando situazioni di povertà estrema di masse di uomini e donne e prosciugando le risorse naturali della Terra, affidata da Dio Creatore all’uomo – come dice la Genesi – affinché la coltivi e la custodisca”.

“Inoltre, malgrado la crisi, consta ancora che in Paesi di antica industrializzazione si incentivino stili di vita improntati ad un consumo insostenibile, che risultano anche dannosi per l’ambiente e per i poveri. Occorre puntare, allora, in modo veramente concertato, su un nuovo equilibro tra agricoltura, industria e servizi, perché lo sviluppo sia sostenibile, a nessuno manchino il pane e il lavoro, e l’aria, l’acqua e le altre risorse primarie siano preservate come beni universali”.

“È fondamentale per questo coltivare e diffondere una chiara consapevolezza etica, all’altezza delle sfide più complesse del tempo presente; educarsi tutti ad un consumo più saggio e responsabile; promuovere la responsabilità personale insieme con la dimensione sociale delle attività rurali, fondate su valori perenni, quali l’accoglienza, la solidarietà, la condivisione della fatica nel lavoro”.

“Non pochi giovani hanno già scelto questa strada” – ha concluso il Papa – “anche diversi laureati tornano a dedicarsi all’impresa agricola, sentendo di rispondere così non solo ad un bisogno personale e familiare, ma anche ad un segno dei tempi, ad una sensibilità concreta per il bene comune”.
ANG/ VIS 20101115 (520)

AIUTI POPOLAZIONE HAITI, VEGLIA PREGHIERA VITA NASCENTE

CITTA' DEL VATICANO, 14 NOV. 2010 (VIS). Dopo l’Angelus, il Papa ha rinnovato la sua “vicinanza alle care popolazioni di Haiti, che, a causa del terribile terremoto del gennaio scorso, soffrono ora per una grave epidemia di colera” ed ha detto: “Incoraggio tutti coloro che si stanno prodigando per questa nuova emergenza e, mentre assicuro il mio particolare ricordo nella preghiera, faccio appello alla Comunità internazionale, affinché aiuti generosamente quelle popolazioni”.

“Sabato 27 novembre prossimo” – ha ricordato il Pontefice – “nella Basilica di San Pietro, presiederò i Primi Vespri della Prima Domenica di Avvento e una veglia di preghiera per la vita nascente. L’iniziativa è in comune con le Chiese particolari di tutto il mondo e ne ho raccomandato lo svolgimento anche in parrocchie, comunità religiose, associazioni e movimenti. Il tempo di preparazione al Santo Natale è un momento propizio per invocare la protezione divina su ogni essere umano chiamato all’esistenza, anche come ringraziamento a Dio per il dono della vita ricevuto dai nostri genitori”.
ANG/ VIS 20101115 (180)

BRASILE: FUNZIONE DELLE CONFERENZE EPISCOPALI

CITTA' DEL VATICANO, 15 NOV. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione Centro Oeste), al termine della quinquennale Visita “ad Limina Apostolorum”. Con l’odierna Visita si conclude la serie di incontri con i Vescovi brasiliani che ha avuto inizio oltre un anno fa.

Nel ricordare la coincidenza fra la data del discorso al primo gruppo di Vescovi (la Festa Nazionale dell’Indipendenza) e la data dell’ultimo (la proclamazione della Repubblica del Brasile), il Papa ha affermato di voler, alla luce di queste date, “sottolineare l’importanza dell’azione evangelizzatrice della Chiesa nell’edificazione dell’identità brasiliana”.

Da quasi 60 anni, la Conferenza Episcopale del Brasile “è un punto di riferimento della società brasiliana, che si propone soprattutto come un luogo dove vivere la carità” – ha affermato il Santo Padre – (...) La vostra, come tutte le Conferenze Episcopali è sorta come una concreta applicazione dell’affetto collegiale dei Vescovi in comunione gerarchica con il Successore di Pietro, per essere strumento di comunione affettiva ed effettiva fra tutti i membri, e di collaborazione efficace con il Pastore di ogni Chiesa particolare, nella triplice funzione di insegnamento, santificazione e governo delle pecore del suo gregge”.

La Conferenza Episcopale, ha proseguito il Pontefice “si presenta come una delle forme, che sotto la guida dello Spirito Santo, permette l’esercizio congiunto e armonioso di alcune funzioni pastorali per il bene dei fedeli e di tutti i cittadini di un determinato territorio. Di fatto una collaborazione sempre più stretta e conforme con i propri fratelli nel ministero aiuta i Vescovi ad adempiere meglio il loro mandato senza abdicare alla propria responsabilità di pascolare come primo pastore (...) la propria Chiesa particolare”.

Questa istituzione “promuove l’unità dell’impegno e delle intenzioni dei Vescovi, convertendosi in strumento per condividere la loro fatiche, ma deve evitare di costituirsi come una realtà parallela o sostituirsi al ministero di ogni Vescovo, non deve cambiare il proprio rapporto con la Chiesa particolare e con il Collegio dei Vescovi, né farsi intermediaria fra il Vescovo e la Sede di Pietro”.

“Quando vi riunite nelle vostre assemblee, nell’esercizio fedele della funzione dottrinale che vi corrisponde” – ha sottolineato Benedetto XVI – “dovete studiare soprattutto i mezzi più efficaci per offrire opportunamente il magistero universale alle persone che vi sono state affidate (...) affrontando anche le questioni emergenti, per orientare le coscienze affinché trovino una soluzione adeguata ai nuovi problemi emergenti dalle trasformazioni sociali e culturali”.

In particolare alcuni problemi di oggi “raccomandano un’azione congiunta dei Vescovi: la promozione e protezione della fede e della morale, la traduzione dei libri liturgici, la promozione e formazione delle vocazioni di speciale consacrazione, gli aiuti alla catechesi, l’impegno ecumenico, i rapporti con le autorità civili, la difesa della vita umana dal concepimento fino alla morte naturale, la santità della famiglia e del matrimonio fra uomo e donna, il diritto dei genitori a educare i propri figli, la libertà religiosa, i diritti umani, la pace e la giustizia sociale”.

Benedetto XVI ha concluso il suo discorso segnalando che “i consiglieri e le strutture della Conferenza Episcopale esistono per servire i Vescovi, e non per sostituirli. In definitiva, occorre che la Conferenza Episcopale con i suoi organismi, funzioni come organo propulsore della sollecitudine pastorale dei Vescovi la cui principale preoccupazione deve essere la salvezza delle anime, che è anche la missione fondamentale della Chiesa”.
AL/ VIS 20101115 (570)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 15 NOV. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Antonio Cañizares Llovera, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

Sabato 13 novembre il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Dieci Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione Centro Oeste), in Visita “ad Limina Apostolorum”:

- L’Arcivescovo Washington Cruz, C.P., di Goiânia, con l’Ausiliare Vescovo Waldemar Passini Dalbello.

- Il Vescovo João Wilk, O.F.M.Conv., di Anápolis.

- Il Vescovo Eugène Lambert Adrian Rixen, di Goiás.

- Il Vescovo Guilherme Antônio Werlang, M.S.F., di Ipameri.

- Il Vescovo José Luiz Majella Delgado, C.SS.R., di Jataí, con l’emerito Vescovo Aloísio Hilário de Pinho, F.D.P.

- Il Vescovo Adair José Guimarães, di Rubiataba-Mozarlândia.

- L’Arcivescovo Osvino José Both, Ordinario Militare.
- Il Vescovo Carmelo Scampa, di São Luis de Montes Belos.

- Il Signor Francisco Argüello, Fondatore del Cammino Neocatecumenale.

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.
AL:AP/ VIS 20101115 (180)
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