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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 25 ottobre 2013

UDIENZA AL PRESIDENTE REPUBBLICA DELLA GUINEA EQUATORIALE: COLLABORAZIONE TRA CHIESA E STATO PER MIGLIORARE TENORE DI VITA DELLA POPOLAZIONE

Città del Vaticano, 25 ottobre 2013 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Francesco ha ricevuto in udienza il Presidente della Repubblica di Guinea Equatoriale, Signor Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, il quale successivamente ha incontrato l’Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Nel corso dei cordiali colloqui, è stato evocato il positivo contributo della Chiesa cattolica in favore dello sviluppo umano, sociale e culturale del Paese, particolarmente in campo educativo ed assistenziale, come pure la collaborazione con lo Stato per migliorare il tenore di vita della popolazione.

Al termine della visita, nella sala dei Trattati del Palazzo Apostolico Vaticano, il Presidente della Repubblica di Guinea Equatoriale e il Segretario per i Rapporti con gli Stati hanno proceduto allo scambio degli strumenti di ratifica dell’"Accordo tra la Santa Sede e la Repubblica di Guinea Equatoriale" sulle relazioni tra la Chiesa cattolica e lo Stato, firmato nella città di Mongomo il 13 ottobre 2012.

L’Accordo, che suggella le buone relazioni bilaterali esistenti, riconosce la personalità giuridica della Chiesa e delle sue Istituzioni. Esso riguarda anche il matrimonio canonico, i luoghi di culto, le istituzioni educative, l’assistenza spirituale ai fedeli cattolici negli ospedali e nelle carceri. Con il solenne atto odierno, l’Accordo, composto da 19 articoli ed un Protocollo Addizionale, è entrato in vigore ai sensi dell’articolo 18.1.


PAPA FRANCESCO: SIAMO VICINI ALLE FAMIGLIE, SOPRATTUTTO A QUELLE IN DIFFICOLTÀ

Città del Vaticano, 25 ottobre 2013 (VIS). Questa mattina, nel ricevere i partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia, in corso in questi giorni a Roma, il Papa, citando l'Esortazione apostolica 'Familiaris consortio' del Beato Giovanni Paolo II, ha affermato: "La famiglia è una comunità di vita che ha una sua consistenza autonoma (...) Non è la somma delle persone che la costituiscono, ma una 'comunità di persone'".

La famiglia, ha proseguito il Pontefice , è "il luogo dove si impara ad amare, il centro naturale della vita umana. (...) Ciascuno di noi costruisce la propria personalità in famiglia (...) dove si apprende l’arte del dialogo e della comunicazione interpersonale. (...) Tutto questo è la comunità-famiglia, che chiede di essere riconosciuta come tale, tanto più oggi, quando prevale la tutela dei diritti individuali. E dobbiamo difendere il diritto di questa comunità: la famiglia".

"La famiglia si fonda sul matrimonio. Attraverso un atto d’amore libero e fedele, gli sposi cristiani testimoniano che il matrimonio, in quanto sacramento, è la base su cui si fonda la famiglia e rende più solida l’unione dei coniugi e il loro reciproco donarsi. (...) L’amore sponsale e familiare rivela anche chiaramente la vocazione della persona ad amare in modo unico e per sempre, e che le prove, i sacrifici e le crisi della coppia come della stessa famiglia rappresentano dei passaggi per crescere nel bene, nella verità e nella bellezza. (...) È un’esperienza di fede in Dio e di fiducia reciproca, di libertà profonda, di santità, perché la santità suppone il donarsi con fedeltà e sacrificio ogni giorno della vita! ".

Successivamente il Santo Padre ha sottolineato due fasi della vita familiare: l’infanzia e la vecchiaia ed ha ricordato che: "Bambini e anziani rappresentano i due poli della vita e anche i più vulnerabili, spesso i più dimenticati. Una società che abbandona i bambini e che emargina gli anziani recide le sue radici e oscura il suo futuro. Ogni volta che un bambino è abbandonato e un anziano emarginato, si compie non solo un atto di ingiustizia, ma si sancisce anche il fallimento di quella società. Prendersi cura dei piccoli e degli anziani è una scelta di civiltà".

"Mi rallegro - ha detto il Papa - che il Pontificio Consiglio per la Famiglia abbia ideato una nuova icona della famiglia, che riprende la scena della Presentazione di Gesù al tempio, con Maria e Giuseppe che portano il Bambino, per adempiere la Legge, e i due anziani Simeone ed Anna che, mossi dallo Spirito, lo accolgono come il Salvatore. È significativo il titolo dell’icona: 'Di generazione in generazione si estende la sua misericordia'”.

"La 'buona notizia' della famiglia - ha concluso Papa Francesco - è una parte molto importante dell’evangelizzazione, che i cristiani possono comunicare a tutti, con la testimonianza della vita; e già lo fanno, questo è evidente nelle società secolarizzate (...). Proponiamo dunque a tutti, con rispetto e coraggio, la bellezza del matrimonio e della famiglia illuminati dal Vangelo! E per questo ci avviciniamo con attenzione e affetto alle famiglie in difficoltà, a quelle che sono costrette a lasciare la loro terra, che sono spezzate, che non hanno casa o lavoro, o per tanti motivi sono sofferenti; ai coniugi in crisi e a quelli ormai separati. A tutte vogliamo stare vicino".

EPISCOPATO È IL NOME DI UN SERVIZIO, NON DI UN ONORE

Città del Vaticano, 25 ottobre 2013 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Francesco ha conferito l'Ordinazione episcopale a due nuovi Vescovi: Monsignor Giampiero Gloder, Presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica e Monsignor Jean-Marie Speich, Nunzio Apostolico in Ghana. Il Santo Padre ha tenuto l'omelia rituale prevista dal Pontificale Romano per l'Ordinazione dei vescovi, che ha integrato con alcune aggiunte personali.

Cristo (...) che nel ministero del vescovo continua a predicare il Vangelo di salvezza e a santificare i credenti, mediante i sacramenti della fede. - ha detto il Papa - 'Episcopato' (...) è il nome di un servizio, non di un onore. Al vescovo compete più il servire che il dominare, secondo il comandamento del Maestro: 'Chi è il più grande tra voi, diventi come il più piccolo. E chi governa, come colui che serve'”.

"Annunciate la Parola in ogni occasione: opportuna e non opportuna - ha esortato il Papa - (...) E mediante l’orazione e l’offerta del sacrificio per il vostro popolo, attingete dalla pienezza della santità di Cristo la multiforme ricchezza della divina grazia". Il Papa ha sottolineato la frase: "Mediante l’orazione" ed ha aggiunto: "Ricordate quel primo conflitto nella Chiesa di Gerusalemme, quando i vescovi avevano tanto lavoro per custodire le vedove, gli orfani e hanno deciso di nominare i diaconi. Perché? Per pregare e predicare la Parola. Un vescovo che non prega è un vescovo a metà cammino. E se non prega il Signore, finisce nella mondanità".

Il servizio e la preghiera del vescovo devono essere accompagnati dall'amore: "Amate con amore di padre e di fratello tutti coloro che Dio vi affida. Anzitutto, amate i presbiteri e i diaconi. (...). Mai far aspettare un presbitero; chiede un’udienza? Rispondere subito! Siate vicini a loro. Ma anche amate i poveri, gli indifesi e quanti hanno bisogno di accoglienza e di aiuto. Esortate i fedeli a cooperare all’impegno apostolico e ascoltateli volentieri".

Infine il Papa ha esortato i nuovi vescovi con queste parole: "Abbiate viva attenzione a quanti non appartengono all’unico ovile di Cristo, perché essi pure vi sono stati affidati nel Signore. Pregate tanto per loro. Ricordatevi che nella Chiesa cattolica, radunata nel vincolo della carità siete uniti al Collegio dei vescovi e dovete portare in voi la sollecitudine di tutte le Chiese, soccorrendo generosamente quelle che sono più bisognose di aiuto".

COMUNICATO RELATIVO CONDIZIONI DI SALUTE DEL SEGRETARIO DI STATO, ARCIVESCOVO PIETRO PAROLIN

Città del Vaticano, 25 ottobre 2013 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., nel rispondere alle numerose domande di informazioni riguardo alle condizioni di salute del Segretario di Stato, Arcivescovo Pietro Parolin, ha detto:

"Com’è noto nei giorni scorsi è stato sottoposto ad un intervento chirurgico, che ha avuto luogo a Padova nel reparto di chirurgia epatobiliare dell’azienda ospedaliera universitaria. Oggi viene dimesso. Tutto è andato bene.

Nei prossimi giorni rimane in Veneto per un opportuno tempo di riposo e convalescenza, in modo da poter assumere pienamente ristabilito le nuove gravi responsabilità.

L'Arcivescovo Parolin - con cui ho parlato direttamente - esprime la sua riconoscenza al Papa anzitutto, per la sua comprensione, attenzione e vicinanza, e anche a tutti coloro che gli sono stati vicini o hanno pregato per lui. Si augura di poter presto assumere le nuove responsabilità che il Papa ha voluto affidargli".

UDIENZE

Città del Vaticano, 25 ottobre 2013 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Cardinale Telesphore Placidus Toppo, Arcivescovo di Ranchi (India).

- L'Arcivescovo Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

- L'Arcivescovo Jean-Marie Speich, Nunzio Apostolico in Ghana, con i Familiari.

- L'Arcivescovo Giampiero Gloder, Presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica, con i Familiari.


ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 25 ottobre 2013 (VIS). Il Sinodo della Chiesa Arcivescovile Maggiore Greco-Cattolica Ucraina ha accettato la rinuncia all’ufficio di Vescovo Ausiliare dell’Esarcato Arcivescovile di Donetsk-Kharkiv presentata dal Vescovo Wasyl Ihor Medwit, OSBM, in conformità al canone 210 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, dandone informazione alla Santa Sede.



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