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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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domenica 19 settembre 2010

COMMOZIONE DEL PAPA VITTIME ABUSI DA PARTE DEL CLERO

CITTA' DEL VATICANO, 18 SET. 2010 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha emesso nel pomeriggio di oggi il seguente Comunicato:

“Sabato 18 settembre 2010, presso la Nunziatura apostolica di Londra, il Santo Padre ha incontrato un gruppo di persone vittime di abusi sessuali da parte di membri del clero”.

“Il Santo Padre si è commosso ascoltando le storie delle vittime e ha espresso profondo dolore e vergogna per le sofferenze loro e delle loro famiglie. Ha pregato con loro e ha assicurato che la Chiesa Cattolica, mentre continua a mettere in atto misure efficaci per la protezione dei giovani, sta facendo tutto il possibile per verificare le accuse, per collaborare con le autorità civili e per consegnare alla giustizia il clero e i religiosi accusati di questi gravi crimini”.

“Come in altre occasioni, ha pregato affinché tutte le vittime di abusi possano sperimentare guarigione e riconciliazione e riescano superare la propria angoscia passata e presente con serenità e nuova speranza per il futuro”.
OP/ VIS 20100919 (180)

ESEMPIO DI GIOVANNI PAOLO II PROPOSTO AGLI ANZIANI

CITTA' DEL VATICANO, 18 SET. 2010 (VIS). Alle 16:40 di oggi pomeriggio, il Santo Padre si è recato alla St. Peter’s Residence, casa di riposo per anziani, distante 11 chilometri dalla Nunziatura Apostolica. L’istituzione diretta dalla Piccole Sorelle dei Poveri, ospita 76 anziani, di cui 9 sacerdoti e religiosi. Le suore, giunte in Inghilterra nel 1851, sono oggi assistite da volontari e dai membri della “Associazione Jeanne Jugan” (1792-1879), Fondatrice delle Piccole Suore oggi presenti in 32 Paesi.

Benedetto XVI è stato accolto dall’Arcivescovo di Southwark, Monsignor Peter Smith, dal Cappellano del Centro e dalla Madre Superiora, dalla Superiora Provinciale e dalla Suore della Comunità. Quindi il Papa si è recato nel teatro del Centro dove erano riuniti gli anziani con alcuni assistenti e volontari ai quali ha rivolto un discorso.

“La Chiesa” – ha detto il Papa – “ ha sempre avuto grande rispetto per l’anziano. Il Quarto Comandamento ‘Onora tuo padre e tua madre come il Signore tuo Dio ti ha comandato’ è legato alla promessa ‘perché si prolunghino i tuoi giorni e tu sia felice nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà. Questa opera della Chiesa per gli anziani e gli infermi non offre loro solamente amore e cura, ma è anche ricambiata da Dio con le benedizioni che egli ha promesso alla terra in cui questo comandamento viene osservato. Dio vuole un preciso rispetto per la dignità e il valore, la salute e il benessere degli anziani e, attraverso le sue istituzioni caritative in Gran Bretagna e altrove, la Chiesa cerca di adempiere il comando del Signore di rispettare la vita, senza tenere conto dell’età o delle condizioni”.

“La vita è un dono unico, ad ogni stadio, dal concepimento fino alla morte naturale, e spetta solo a Dio darla e toglierla. Uno può godere buona salute in tarda età; ma ugualmente i Cristiani non dovrebbero avere paura di partecipare alle sofferenze di Cristo se Dio vuole che affrontiamo l’infermità. Il mio Predecessore il Papa Giovanni Paolo, ha sofferto pubblicamente negli ultimi anni della sua vita. Appariva chiaro a tutti che viveva le sue sofferenze in unione alle sofferenze del nostro Salvatore. La sua letizia e pazienza nell’affrontare i suoi ultimi giorni furono un significativo e commovente esempio per tutti noi che dobbiamo portare il carico degli anni che avanzano”.

“Per questo sono venuto fra voi non solo come un Padre, ma soprattutto come un fratello che conosce bene le gioie e le sfide che vengono con l’età. I nostri lunghi anni di vita ci offrono l’opportunità di apprezzare la bellezza dei più grandi doni che Dio ci ha dato, il dono della vita così come la fragilità dello spirito umano. Quelli fra noi che vivono parecchi anni hanno una meravigliosa opportunità di approfondire la propria consapevolezza del mistero di Cristo che umiliò se stesso per condividere la nostra umanità”.

“Mentre cresce il nostro normale periodo di vita” – ha concluso il Pontefice – “le nostre capacità fisiche spesso vengono meno; e tuttavia questi periodi possono essere fra gli anni spiritualmente più fruttuosi della nostra vita. Questi anni sono un’opportunità per ricordare in una preghiera affettuosa tutti quelli che abbiamo amato in questa vita e porre tutto quello che siamo stati e abbiamo fatto davanti alla grazia e alla tenerezza di Dio. Questo sarà certamente di grande conforto spirituale e ci permetterà di scoprire di nuovo il suo amore e la sua bontà tutti i giorni della nostra vita”.

Al termine, il Papa ha salutato individualmente alcuni anziani e poi ha visitato alcuni infermi al primo piano dell’edificio. Prima di uscire Benedetto XVI ha firmato il Libro d’Onore della Residenza.
PV-REGNO UNITO/ VIS 20100919 (640)

INCONTRO GRUPPO PROTEZIONE RAGAZZI AMBIENTI ECCLESIALI

CITTA' DEL VATICANO, 19 SET. 2010 (VIS). Dopo la visita agli anziani nella St. Peter’s Residence, il Santo Padre ha incontrato un gruppo di professionisti e volontari responsabili della protezione dei ragazzi negli ambienti ecclesiali.
“La Chiesa” – ha detto il Papa – “ha una lunga tradizione di cura dei ragazzi, dai primi anni di vita fino all’età adulta, seguendo l’esempio di affetto di Cristo che benediceva i fanciulli a lui portati e che insegnava ai suoi discepoli che a chi è come loro appartiene il Regno dei Cieli”.

“Il vostro lavoro, portato avanti sulla scorta delle raccomandazioni elaborate in una prima fase dal ‘Nola Report’ e in seguito dalla Commissione ‘Cumberlege’, ha offerto un contributo vitale alla promozione di ambienti sicuri per la gioventù. Esso aiuta ad assicurare che le misure preventive messe in campo sono efficaci, che esse sono mantenute con attenzione, e che qualsiasi accusa di abuso è trattata con rapidità e giustizia. A nome dei molti ragazzi che voi servite e dei loro genitori, vorrei ringraziarvi per il buon lavoro che avete fatto e continuate a fare in questo settore”.

“È deplorevole che, in così marcato contrasto con la lunga tradizione della Chiesa di cura dei ragazzi, questi abbiano sofferto abusi e maltrattamenti ad opera di alcuni preti e religiosi. Siamo tutti diventati molto più consapevoli della necessità di proteggere i ragazzi e voi costituite una parte importante della vasta risposta della Chiesa al problema”.

“Sebbene non vi siano mai motivi per compiacersi, occorre dare atto a ciò che è stato fatto: gli sforzi della Chiesa, in questo Paese e altrove, specialmente negli ultimi dieci anni per garantire la sicurezza dei fanciulli e dei giovani e per mostrare loro ogni rispetto durante la loro crescita verso la maturità, devono essere riconosciuti. Prego che il vostro generoso servizio aiuti a rafforzare un’atmosfera di fiducia e di rinnovato impegno per il benessere dei ragazzi, che sono un così prezioso dono di Dio”.

Al termine dell’incontro Benedetto XVI si è diretto in autovettura panoramica ad Hyde Park per presiedere la Veglia di preghiera per la Beatificazione del Cardinale John Henry Newman.
PV-REGNO UNITO/ VIS 20100919 (360)

VEGLIA DI PREGHIERA BEATIFICAZIONE CARDINALE NEWMAN

CITTA' DEL VATICANO, 18 SET. 2010 (VIS). Prima dell’inizio della Veglia di preghiera per la Beatificazione del Cardinale John Henry Newman, il Papa ha attraversato in autovettura panoramica l’area dove erano raccolti i fedeli in Hyde Park, uno dei parchi pubblici più estesi di Londra (142 ettari), gremito di gente.

Dopo le letture il Santo Padre ha tenuto un discorso ed ha detto: “Siamo qui riuniti in questa veglia di preghiera per prepararci alla Messa di domani, durante la quale un grande figlio di questa Nazione, il Cardinale John Henry Newman, sarà dichiarato Beato. Quante persone, in Inghilterra e in tutto il mondo, hanno atteso questo momento! Anche per me personalmente è una grande gioia condividere questa esperienza con voi. Come sapete, Newman ha avuto da tanto tempo un influsso importante nella mia vita e nel mio pensiero, come lo è stato per moltissime persone al di là di queste isole”.

“Questa sera, nel contesto della preghiera comune, desidero riflettere con voi su alcuni aspetti della vita di Newman, che considero importanti per le nostre vite di credenti e per la vita della Chiesa oggi”.

“Newman, secondo il suo stesso racconto, ha ripercorso il cammino della sua intera vita alla luce di una potente esperienza di conversione, che ebbe quando era giovane. (...) Alla fine della vita, avrebbe descritto il proprio lavoro come una lotta contro la tendenza crescente a considerare la religione come un fatto puramente privato e soggettivo, una questione di opinione personale. Qui vi è la prima lezione che possiamo apprendere dalla sua vita: ai nostri giorni, quando un relativismo intellettuale e morale minaccia di fiaccare i fondamenti stessi della nostra società, Newman ci rammenta che, quali uomini e donne creati ad immagine e somiglianza di Dio, siamo stati creati per conoscere la verità, per trovare in essa la nostra definitiva libertà e l’adempimento delle più profonde aspirazioni umane. In una parola, siamo stati pensati per conoscere Cristo, che è Lui stesso ‘la via, la verità e la vita’ (Gv 14,6)”.

“L’esistenza di Newman, inoltre, ci insegna che la passione per la verità, per l’onestà intellettuale e per la conversione genuina comportano un grande prezzo da pagare. La verità che ci rende liberi non può essere trattenuta per noi stessi; esige la testimonianza (...) Nella nostra epoca, il prezzo da pagare per la fedeltà al Vangelo non è tanto quello di essere impiccati, affogati e squartati, ma spesso implica l’essere additati come irrilevanti, ridicolizzati o fatti segno di parodia. E tuttavia la Chiesa non si può esimere dal dovere di proclamare Cristo e il suo Vangelo quale verità salvifica, la sorgente della nostra felicità ultima come individui, e quale fondamento di una società giusta e umana”.

“Infine, Newman ci insegna che se abbiamo accolto la verità di Cristo e abbiamo impegnato la nostra vita per lui, non vi può essere separazione tra ciò che crediamo ed il modo in cui viviamo la nostra esistenza. Ogni nostro pensiero, parola e azione deve essere rivolto alla gloria di Dio e alla diffusione del suo Regno. Newman comprese questo e fu il grande campione dell’ufficio profetico del laicato cristiano. Vide chiaramente che non dobbiamo tanto accettare la verità come un atto puramente intellettuale, quanto piuttosto accoglierla mediante una dinamica spirituale che penetra sino alle più intime fibre del nostro essere. La verità non viene trasmessa semplicemente mediante un insegnamento formale, pur importante che sia, ma anche mediante la testimonianza di vite vissute integralmente, fedelmente e santamente; coloro che vivono della e nella verità riconoscono istintivamente ciò che è falso e, proprio perché falso, è nemico della bellezza e della bontà che accompagna lo splendore della verità, ‘veritatis splendor’”.

“Newman insegnò che la ‘luce gentile’ della fede ci conduce a renderci conto della verità su noi stessi, sulla nostra dignità di figli di Dio, e sul sublime destino che ci attende in cielo. (...) Senza la vita di preghiera, senza l’interiore trasformazione che avviene mediante la grazia dei sacramenti, non possiamo – con le parole di Newman – ‘irradiare Cristo’; diveniamo semplicemente un altro ‘cembalo squillante’ in un mondo già pieno di crescente rumore e confusione, pieno di false vie che conducono solo a profondo dolore del cuore e ad illusione”.

“’Una delle più amate meditazioni del Cardinale contiene questa parole: Dio mi ha creato per offrire a lui un certo specifico servizio. Mi ha affidato un certo lavoro che non ha affidato ad altri’. Vediamo qui il preciso realismo cristiano di Newman, il punto nel quale la fede e la vita inevitabilmente si incrociano. (...) Nessuno che guardi realisticamente al nostro mondo d’oggi può pensare che i cristiani possano continuare a far le cose di ogni giorno, ignorando la profonda crisi di fede che è sopraggiunta nella società. (...) Sappiamo che in tempi di crisi e di ribellioni Dio ha fatto sorgere grandi santi e profeti per il rinnovamento della Chiesa e della società cristiana; noi abbiamo fiducia nella sua provvidenza e preghiamo per la sua continua guida”.

“Ciascuno di noi, secondo il proprio stato di vita, è chiamato ad operare per la diffusione del Regno di Dio impregnando la vita temporale dei valori del Vangelo. Ciascuno di noi ha una missione, ciascuno è chiamato a cambiare il mondo, ad operare per una cultura della vita, una cultura forgiata dall’amore e dal rispetto per la dignità di ogni persona umana”.

Rivolgendosi infine ai numerosi giovani presenti, il Papa ha detto: “Cristo ha bisogno di famiglie che ricordano al mondo la dignità dell’amore umano e la bellezza della vita familiare. Egli ha bisogno di uomini e donne che dedichino la loro vita al nobile compito dell’educazione, prendendosi cura dei giovani e formandoli secondo le vie del Vangelo. Ha bisogno di quanti consacreranno la propria vita al perseguimento della carità perfetta, seguendolo in castità, povertà e obbedienza, e servendoLo nel più piccolo dei nostri fratelli e sorelle. Ha bisogno dell’amore potente dei religiosi contemplativi che sorreggono la testimonianza e l’attività della Chiesa mediante la loro continua orazione. Ed ha bisogno di sacerdoti, buoni e santi sacerdoti, uomini disposti a perdere la propria vita per il proprio gregge. Chiedete a Dio cosa ha in mente per voi! Chiedetegli la generosità di dirgli di sì! Non abbiate paura di donarvi interamente a Gesù. Vi darà la grazia necessaria per adempiere alla vostra vocazione”.

Benedetto XVI ha concluso invitando i giovani ad accompagnarlo a Madrid nell’agosto 2011 per partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù. “Si tratta sempre di una splendida occasione per crescere nell’amore per Cristo ed essere incoraggiati nella vostra gioiosa vita di fede assieme a migliaia di altri giovani. Spero di vedere là molti di voi!”.

Successivamente ha avuto luogo l’adorazione del Santissimo Sacramento e la litania de Sacro Cuore di Gesù. Dopo la recita della preghiera del Cardinale Newman “Irradiating Christ” e il canto con le sue parole “Lead Kindly light”, la Veglia ha proseguito anche quando il Papa è rientrato alla Nunziatura Apostolica per la cena e il pernottamento.
PV-REGNO UNITO/ VIS 20100919 (1160)

BEATIFICAZIONE DEL CARDINALE JOHN HENRY NEWMAN

CITTA' DEL VATICANO, 19 SET. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha lasciato la Nunziatura Apostolica di Londra e alle 8:30 si è imbarcato sull’elicottero diretto a Birmingham per celebrare la Santa Messa di Beatificazione del Cardinale John Henry Newman.

John Henry Newman, uno dei grandi intellettuali cristiani del secolo XIX, nacque nel 1801 a Londra. Alla ricerca di spiritualità fin dalla adolescenza, studiò teologia all’Università di Oxford, dove insegnò per un certo periodo e nel 1925 fu ordinato sacerdote della Chiesa Anglicana. Guidò il Movimento di Oxford che cercava le radici cattoliche della fede in Inghilterra. Nel 1842, mentre scriveva un “Saggio sullo Sviluppo della Dottrina Cristiana” maturò la sua conversione al cattolicesimo. Fu accolto nella Chiesa Cattolica nel 1845 e fu ordinato sacerdote il 1 giugno 1847 a Roma. Dopo l’ordinazione sacerdotale, incoraggiato da Papa Pio IX, fondò il primo Oratorio di San Filippo Neri in Inghilterra. Nel 1851 fu nominato Rettore dell’Università Cattolica di Dublino, carica che ricoprì fino al 1854. Papa Leone XIII lo creò Cardinale nel 1879. Morì nel 1890 nell’Oratorio di Edgbaston. Il processo di beatificazione ebbe inizio nel 1958. Nel luglio 2009 Benedetto XVI autorizzò il decreto sull’autenticità del miracolo attribuito all’intercessione del Venerabile Cardinale Newman per la guarigione del diacono Jack Sullivan, affetto da una grave infermità alla colonna vertebrale.

Il Santo Padre è giunto all’eliporto di Birmingham alle 9:30 e in automobile si è diretto a Cofton Park nella località di Rednal, nei pressi della Casa di vacanze dell’Oratorio dove fu sepolto il Cardinale Newman. In autovettura panoramica il Papa ha compiuto un giro tra la folla dei 70.000 fedeli dopo aver ricevuto il saluto dell’Arcivescovo di Birmingham, Monsignor Bernard Longley. Infine ha celebrato la Santa Messa di Beatificazione del Cardinale John Henry Newman.

“Questa domenica particolare” – ha ricordato il Papa nell’omelia – “segna un momento significativo nella vita della nazione britannica, poiché è il giorno prescelto per commemorare il 70mo anniversario della ‘Battle of Britain’. Per me, che ho vissuto e sofferto lungo i tenebrosi giorni del regime nazista in Germania, è profondamente commovente essere qui con voi in tale occasione, e ricordare quanti dei vostri concittadini hanno sacrificato la propria vita, resistendo coraggiosamente alle forze di quella ideologia maligna. (...) Settant’anni dopo, ricordiamo con vergogna ed orrore la spaventosa quantità di morte e distruzione che la guerra porta con sé al suo destarsi, e rinnoviamo il nostro proposito di agire per la pace e la riconciliazione in qualunque luogo in cui sorga la minaccia di conflitti”.

“Ma vi è un ulteriore, più gioiosa ragione” – ha aggiunto il Pontefice – “del perché questo è un giorno fausto per la Gran Bretagna, per le Midlands e per Birmingham. È il giorno che vede il Cardinale John Henry Newman formalmente elevato agli altari e dichiarato Beato”.

“L’Inghilterra ha una grande tradizione di Santi martiri, la cui coraggiosa testimonianza ha sostenuto ed ispirato la comunità cattolica locale per secoli. E tuttavia è giusto e conveniente che riconosciamo oggi la santità di un confessore, un figlio di questa Nazione che, pur non essendo chiamato a versare il proprio sangue per il Signore, gli ha tuttavia dato testimonianza eloquente nel corso di una vita lunga dedicata al ministero sacerdotale, specialmente alla predicazione, all’insegnamento e agli scritti. È degno di prendere il proprio posto in una lunga scia di Santi e Maestri di queste isole, san Beda, sant’Hilda, san Aelredo, il beato Duns Scoto solo per nominarne alcuni”.

“Il motto del Cardinale Newman, ‘Cor ad cor loquitur’, ‘il cuore parla al cuore’, ci permette di penetrare nella sua comprensione della vita cristiana come chiamata alla santità, sperimentata come l’intenso desiderio del cuore umano di entrare in intima comunione con il Cuore di Dio. Egli ci rammenta che la fedeltà alla preghiera ci trasforma gradualmente nell’immagine divina”.

“Il Vangelo odierno ci dice che nessuno può essere servo di due padroni (cfr Lc 16,13), e l’insegnamento del Beato John Henry sulla preghiera spiega come il fedele cristiano si sia posto in maniera definitiva al servizio dell’unico vero Maestro, il quale soltanto ha il diritto alla nostra devozione incondizionata (cfr Mt 23,10). Newman ci aiuta a comprendere cosa significhi questo nella nostra vita quotidiana: ci dice che il nostro divino Maestro ha assegnato un compito specifico a ciascuno di noi, un ‘servizio ben definito’, affidato unicamente ad ogni singolo”.
“Lo specifico servizio al quale il Beato John Henry Newman fu chiamato comportò l’applicazione del suo sottile intelletto e della sua prolifica penna a molti dei più urgenti ‘problemi del giorno’. Le sue intuizioni sulla relazione tra fede e ragione, sullo spazio vitale della religione rivelata nella società civilizzata, e sulla necessità di un approccio all’educazione ampiamente fondato e a lungo raggio, non furono soltanto di importanza profonda per l’Inghilterra vittoriana, ma continuano ancor oggi ad ispirare e ad illuminare molti in tutto il mondo”.

“Desidero rendere onore alla sua visione dell’educazione, che ha fatto così tanto per plasmare l’’ethos’ che è la forza sottostante alle scuole ed agli istituti universitari cattolici di oggi. Fermamente contrario ad ogni approccio riduttivo o utilitaristico, egli cercò di raggiungere un ambiente educativo nel quale la formazione intellettuale, la disciplina morale e l’impegno religioso procedessero assieme. Il progetto di fondare un’università cattolica in Irlanda gli diede l’opportunità di sviluppare le proprie idee su tale argomento e la raccolta di discorsi da lui pubblicati come ‘The Idea of a University’ contiene un ideale dal quale possono imparare quanti sono impegnati nella formazione accademica. (...) Oggi (...), prego che, mediante la sua intercessione ed il suo esempio, quanti sono impegnati nel compito dell’insegnamento e della catechesi siano ispirati ad un più grande sforzo dalla sua visione, che così chiaramente pone davanti a noi”.

“Egli visse” – ha ricordato infine Benedetto XVI – “quella visione profondamente umana del ministero sacerdotale nella devota cura per la gente di Birmingham durante gli anni spesi nell’Oratorio da lui fondato, visitando i malati ed i poveri, confortando i derelitti, prendendosi cura di quanti erano in prigione”.

“Non meraviglia che alla sua morte” – ha concluso il Papa – “molte migliaia di persone si posero in fila per le strade del luogo mentre il suo corpo veniva portato alla sepoltura a mezzo miglio da qui. Cento vent’anni dopo, grandi folle si sono nuovamente qui riunite per rallegrarsi del solenne riconoscimento della Chiesa per l’eccezionale santità di questo amatissimo padre di anime”.

Al termine della Santa Messa, il Papa ha recitato l’Angelus ed ha detto: “Sono lieto di inviare i miei saluti alla gente di Siviglia, dove, proprio ieri, è stata beatificata Madre Maria Purissima de la Cruz. Che la beata Maria sia di ispirazione per le giovani donne a seguire il suo esempio di amore totale a Dio e al prossimo”.

Infine il Papa ha ricordato che: “Quando il Beato John Henry Newman venne a vivere a Birmingham, diede il nome di ‘Maryvale’ alla sua prima casa. L’Oratorio da lui fondato è dedicato all’Immacolata Concezione della Beata Vergine. E l’Università Cattolica dell’Irlanda venne da lui posta sotto la protezione di Maria, ‘Sedes sapientiae’. In moltissimo modi egli visse il proprio ministero sacerdotale in spirito di devozione filiale alla Madre di Dio”.

Alle 12:40 il Papa ha lasciato Cofton Park per raggiungere in autovettura l’Oratorio di San Filippo Neri a Birmingham, luogo di residenza del Cardinale Newman dalla conversione fino alla morte avvenuta il 19 agosto 1890. Benedetto XVI ha visitato la camera del nuovo Beato trasformata in museo. Infine il Papa si è recato all’Oscott College di Birmingham per il pranzo.
PV-REGNO UNITO/ VIS 20100919 (1250)
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