Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

mercoledì 16 giugno 2004

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 16 GIU. 2004 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ausiliare dell'Arcidiocesi di Brasília (Brasile), presentata dal Vescovo João Evangelista Martins Terra, S.I., per raggiunti limiti d'età.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Larantuka (Indonesia), presentata dal Vescovo Darius Nggawa, S.V.D., per raggiunti limiti d'età. Gli succede il Vescovo Franciscus Kopong Kung, finora Coadiutore della medesima Diocesi.
RE/.../MARTINS:NGGAWA:KOPONG KUNG VIS 20040616 (80)

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE AI CATTOLICI TEDESCHI

CITTA' DEL VATICANO, 16 GIU. 2004 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il testo di una Lettera in lingua tedesca che il Santo Padre Giovanni Paolo II ha fatto pervenire al Vescovo Gebhard Fürst, di Rottenburg-Stuttgart (Repubblica Federale di Germania) e nella quale il Papa rivolge parole di saluto e di incoraggiamento ai Presuli, ai Vescovi, ai religiosi e ai fedeli laici che partecipano al 95° "Katholikentag", in corso dal 16 al 20 giugno nella città di Ulm, sul tema: "Vivere con la forza di Dio".
GPII-MESS/KATHOLIKENTAG/GERMANIA:FÜRST VIS 20040616 (100)

AIUTARE L'AFRICA A RISCOPRIRE PACE E SERENITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 16 GIU. 2004 (VIS). Nel pomeriggio di ieri il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i partecipanti al XII Incontro del Consiglio Post-Sinodale della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi per l'Assemblea Speciale per l'Africa, tenutasi in Vaticano nel 1994.

Il Santo Padre ha ricordato che sin dal 1994 il Consiglio post-sinodale eletto dai Padri Sinodali: "ha incoraggiato a più riprese i Vescovi dell'Africa nello sforzo di dare attuazione pratica alle conclusioni del Sinodo, contenute nell'Esortazione Apostolica Post-Sinodale 'Ecclesia in Africa'. In effetti, riunendovi regolarmente, voi siete in grado di verificare le realizzazioni, i progetti e i progressi delle Chiese locali africane. Queste ultime sono tanto più lodevoli e degne di ammirazione quanto più le situazioni politiche e socio-economiche sono ancora per la maggior parte tragicamente sfavorevoli, anche se vi sono alcuni segni confortanti".

"Questo Continente" - ha proseguito il Pontefice - "non sembra purtroppo conoscere né tregua né pace durevoli. Ai conflitti internazionali si aggiungono i focolai endemici di lotta che seminano terrore e devastazione tra le popolazioni, desiderose soltanto di vivere in una serenità finalmente ritrovata. A ciò si aggiungono gli altri flagelli che colpiscono l'Africa e gli africani: la povertà", le difficili condizioni in cui si trovano i settori dell'educazione e della salute, l'Aids, e l'insicurezza dovuta ai conflitti in corso o latenti e la diffusa corruzione".

Giovanni Paolo II ha inoltre ribadito che per risolvere tutte queste calamità è necessario lo sforzo congiunto della Chiesa e di tutte le forze della società, ricordando che: "La Chiesa universale, fedele al suo ruolo profetico verso l'Africa, ha, dal canto suo, già ricordato ai grandi del mondo cinque priorità per restituire agli africani quanto è stato loro sottratto, spesso con la violenza: il rispetto della vita e delle diversità religiose, lo sradicamento della povertà, la fine del traffico delle armi, la soluzione dei conflitti e l'azione in vista d'uno sviluppo motivato dalla solidarietà".

"Non sarebbe giunto il momento" - ha concluso il Pontefice - "come sollecitano numerosi Pastori d'Africa, di approfondire questa esperienza sinodale africana? L'eccezionale crescita della Chiesa in Africa, il rapido ricambio dei Pastori, le nuove sfide che il Continente deve affrontare esigono risposte che solo la prosecuzione dello sforzo richiesto dalla messa in opera della 'Ecclesia in Africa' potrebbe offrire, ridando così rinnovato vigore e rafforzata speranza a questo Continente in difficoltà".
AC/AFRICA/SINODO VESCOVI VIS 20040616 (400)

PACE E SERENITÀ PROVENGONO DA COMUNIONE CON DIO


CITTA' DEL VATICANO, 16 GIU. 2004 (VIS). Tema della catechesi del Santo Padre Giovanni Paolo II per l'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, è stato il Salmo 45: "Dio rifugio e forza del suo popolo".

Il Salmo 45, ha affermato il Santo Padre, "celebra la città santa di Gerusalemme, 'la città di Dio, la santa dimora dell'Altissimo', ma esprime soprattutto una fiducia incrollabile in Dio, che 'è per noi rifugio e forza, aiuto sempre vicino nelle angosce'. Il Salmo evoca gli sconvolgimenti più tremendi per affermare con maggiore forza l'intervento vittorioso di Dio, che dà piena sicurezza".

"La prima parte dell'inno" - ha proseguito il Santo Padre - "è centrata sul simbolo dell'acqua e presenta un duplice significato contrastante. Da un lato, infatti, si scatenano le acque tempestose che nel linguaggio biblico sono simbolo delle devastazioni, del caos e del male. (...) D'altro lato, però, ecco le acque dissetanti di Sion, una città posata su aridi monti, ma che 'un fiume e i suoi ruscelli' allietano. Il Salmista pur alludendo alle fonti di Gerusalemme com'è quella di Siloe - scorge in essi un segno della vita che prospera nella città santa, della sua fecondità spirituale, della sua forza rigeneratrice. Per questo, nonostante gli sconvolgimenti della storia che fanno fremere i popoli e scuotono i regni, il fedele incontra in Sion la pace e la serenità derivanti dalla comunione con Dio".

Giovanni Paolo II ha precisato che la seconda parte del Salmo tratteggia "un mondo trasfigurato. Il Signore stesso dal suo trono in Sion interviene con estremo vigore contro le guerre e stabilisce la pace che tutti bramano". Anche il profeta Isaia "ha cantato la fine della corsa agli armamenti e la trasformazione degli strumenti bellici di morte in mezzi per lo sviluppo dei popoli: 'Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell'arte della guerra".

"La tradizione cristiana" - ha concluso il Pontefice - "ha inneggiato con questo Salmo a Cristo 'nostra pace' e nostro liberatore dal male attraverso la sua morte e risurrezione".

Nelle parole di saluto rivolte ai 10.000 fedeli che hanno assistito all'Udienza Generale, il Santo Padre, ricordando che venerdì si celebra la Solennità del Sacro Cuore di Gesù, ha detto: "Questa festa richiama il mistero dell'Amore che Dio nutre per gli uomini di ogni tempo". Infine Giovanni Paolo II ha invitato i giovani a prepararsi: "alla scuola del Cuore di Cristo, ad affrontare con fiducia gli impegni che vi attendono nel corso della vita".
AG/SALMO 45/... VIS 20040616 (440)
Copyright © VIS - Vatican Information Service