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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 30 dicembre 2005

C'È GRANDE BISOGNO DI SOSTENERE LA FAMIGLIA


CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2005 (VIS). Questa mattina Papa Benedetto XVI ha compiuto una visita al Dispensario Pontificio "Santa Marta" in Vaticano, struttura destinata all'assistenza di nuclei extracomunitari di qualsiasi Paese, etnia o religione, in prevalenza bambini fino ai due anni di età. Essa si avvale di un'équipe composta da dieci medici delle diverse specializzazioni, una psicologa, e quaranta volontari, con il coordinamento delle Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli.

Nel suo discorso il Santo Padre ha rilevato che la sua visita "assume un significato singolare, perché si svolge nel periodo natalizio: in questi giorni il nostro sguardo si posa sul Bambino Gesù". Nella Grotta di Betlemme "Gesù bussa alla porta del nostro cuore, domanda di fargli spazio nella nostra vita. Dio è così: non si impone, non entra mai con la forza ma, come un bambino, chiede di essere accolto. In un certo senso, anche Dio si presenta bisognoso di attenzione; attende che gli apriamo il cuore e che ci prendiamo cura di Lui".

Ricordando che oggi si celebra la festa della Santa Famiglia di Nazaret, il Papa ha affermato: "Trovandomi in mezzo a voi e vedendo il vostro impegno per i bambini e i genitori, desidero sottolineare la fondamentale vocazione della famiglia ad essere il primo e principale luogo di accoglienza della vita. La concezione moderna della famiglia, anche per reazione al passato, riserva grande importanza all'amore coniugale, sottolineandone gli aspetti soggettivi di libertà nella scelta e nei sentimenti. Si fa invece più fatica a percepire e comprendere il valore della chiamata a collaborare con Dio nel procreare la vita umana".

"Inoltre" - ha detto ancora il Pontefice - "le società contemporanee, pur dotate di tanti mezzi, non riescono sempre a facilitare la missione dei genitori, sia sul piano delle motivazioni spirituali e morali che su quello delle condizioni pratiche di vita. C'è un grande bisogno, tanto sotto il profilo culturale quanto sotto quello politico e legislativo, di sostenere la famiglia, ed iniziative come quella del vostro dispensario risultano al riguardo quanto mai utili. Si tratta di realtà piccole ma importanti e, grazie a Dio, la Chiesa ne è ricca e non cessa di metterle al servizio di tutti".

Infine il Papa ha invitato i presenti a "pregare con me per tutte le famiglie di Roma e del mondo, specialmente per quelle che versano in condizioni difficili, soprattutto perchè costrette a vivere lontano dalla loro terra d'origine. Preghiamo per quei genitori che non riescono ad assicurare ai figli il necessario per la salute, per l'istruzione, per un'esistenza dignitosa e serena".
BXVI-VISITA/DISPENSARIO VATICANO/... VIS 20051230 (430)

MUSICA SACRA: "FUNZIONE MINISTERIALE" NEL SERVIZIO DIVINO


CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2005 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Vaticano i partecipanti al XXXIII Congresso Internazionale della Federazione Internazionale dei Pueri Cantores, in corso in questi giorni a Roma. L'Associazione, istituita come ente morale nel 1965 con decreto del Cardinale Vicario di Roma, si propone la diffusione del canto liturgico eseguito da bambini e bambine in età scolare.

Il Papa ha rivolto parole di saluto al Presidente dell'Associazione, ed ha espresso il suo apprezzamento per lo "spirito nel quale la vostra Federazione realizza ed intende perseguire la sua missione nella Chiesa, al servizio della liturgia, offrendo in più al mondo intero un messaggio di pace e di fraternità".

"È particolarmente opportuno nel tempo di Natale" - ha proseguito il Pontefice - "cantare le lodi del Signore e esprimergli gioia, seguendo così l'esempio della Vergine Maria, che, per prima, ha reso grazie al Signore per il mistero dell'Incarnazione, con il suo 'Magnificat', che la Chiesa riprende di generazione in generazione. (...) Il Concilio Vaticano II non ha mancato di ricordare quanto la Chiesa apprezzi il ruolo di coloro che, con il canto, contribuiscono alla bellezza della liturgia. Poiché 'il Cristo è presente quando la Chiesa prega e canta' e noi siamo uniti al cielo".

Il Santo Padre ha sottolineato ancora l'importante missione dei 'Pueri Cantores' nello "aiutare il popolo di Dio a pregare con dignità, poiché la musica sacra è una 'funzione ministeriale' nel servizio divino. Ricordate sempre che quando 'la Chiesa prega, canta o agisce, la fede dei partecipanti viene nutrita, le anime sono elevate al Signore per renderGli omaggio spirituale e ricevere la sua grazia con più abbondanza".

Al termine del discorso, il Papa ha impartito la Benedizione Apostolica a tutti i membri della Federazione dei Pueri Cantores.
AC/MUSICA SACRA:LITURGIA/PUERI CANTORES VIS 20051230 (310)

giovedì 29 dicembre 2005

QUASI TRE MILIONI FEDELI AD INCONTRI PAPA BENEDETTO XVI


CITTA' DEL VATICANO, 29 DIC. 2005 (VIS). Un Comunicato della Prefettura della Casa Pontificia informa che dall'inizio del Pontificato di Papa Benedetto XVI, il 24 aprile scorso, hanno partecipato agli incontri pubblici con il Santo Padre 2.855.500 persone.

Il Santo Padre Benedetto XVI ha tenuto la prima Udienza Generale del suo Pontificato il 27 aprile e con l'Udienza di ieri, l'ultima del 2005, ha tenuto complessivamente 32 Udienze Generali, alle quali hanno partecipato 810.000 fedeli. I mesi di maggior affluenza di pellegrini sono stati rispettivamente ottobre con 190.000 persone, giugno con 130.000 e settembre con 126.000.
PD/UDIENZE PUBBLICHE/... VIS 20051229 (110)

ATTIVITÀ SANTO PADRE E SANTA SEDE AGOSTO-DICEMBRE 2005


CITTA' DEL VATICANO, 29 DIC. 2005 (VIS). Di seguito diamo un resoconto dei principali avvenimenti dell'attività di Benedetto XVI e della Santa Sede dal mese di agosto al mese di dicembre 2005.

AGOSTO

- 18-21: Viaggio Apostolico a Colonia (Repubblica Federale di Germania), per la celebrazione della XX Giornata Mondiale della Gioventù, sul tema: "Siamo venuti per adorarLo".

SETTEMBRE

- 2: Il Santo Padre Benedetto XVI affida alla Radio Vaticana l'esercizio e la tutela dei diritti d'autore e di proprietà intellettuale su tutte le registrazioni sonore della propria voce risalenti al periodo antecedente la Sua elevazione alla Cattedra di Pietro, salvi i diritti già legittimamente acquisiti da terzi.

- 16: Il Santo Padre riceve in udienza i partecipanti al Congresso Internazionale "La Sacra Scrittura nella vita della Chiesa", (Roma, 14-18 settembre), su iniziativa del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e dalla Federazione Biblica Cattolica (FBC), in occasione del 40° anniversario della promulgazione della Costituzione Dogmatica sulla Rivelazione Divina "Dei Verbum" del Concilio Vaticano II.

- 23: Benedetto XVI riceve le Lettere Credenziali del nuovo Ambasciatore del Messico presso la Santa Sede, Signor Luis Felipe Bravo Mena.

- 24: Colloquio del Santo Padre Benedetto XVI con il Professor Hans Küng (Tubinga).

- 29: Il Presidente della Repubblica di Serbia, Boris Tadic invita il Papa a visitare il suo Paese.

OTTOBRE

- 2: Apertura della XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, sul tema: "L'Eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa".

- 9: Beatificazione del Servo di Dio Clemens August von Galen (1878-1946), Vescovo di Münster (Germania).

- 11: Presentazione del volume "La rivoluzione di Dio", che raccoglie i dodici interventi che il Santo Padre Benedetto XVI ha pronunciato a Colonia in occasione della XX Giornata Mondiale della Gioventù nel suo primo Viaggio Apostolico fuori d'Italia.

- 15: 100.000 bambini italiani e di altre parti del mondo che hanno ricevuto quest'anno la Prima Comunione, partecipano in Piazza San Pietro ad un incontro di catechesi e di preghiera con il Santo Padre Benedetto XVI, sul tema: "Il Pane del Cielo".

- 17: Telegramma di cordoglio del Santo Padre per la morte del Cardinale Giuseppe Caprio, avvenuta il 15 ottobre.

- 22: Pubblicazione del Messaggio finale della XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi nelle diverse lingue, intitolato: "L'Eucaristia, Pane vivo per la pace del mondo".

- 23: Lettera indirizzata ai quattro Vescovi cinesi assenti dall'Assemblea Sinodale: Vescovo Antonio Li Duan, di Xi'an; Vescovo Luca Li Jingfeng, di Fengsiang; Vescovo Aloysius Jin Luxian, S.I., di Shanghai; e Vescovo Giuseppe Wei Jingyi, di Qiqihar.

- 23: Concelebrazione Eucaristica con i Padri Sinodali presieduta, in Piazza San Pietro, dal Santo Padre Benedetto XVI, per la chiusura della XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi e dell'Anno dell'Eucaristia. Canonizzazione dei Beati: Józef Bilczewski (1860-1923), Vescovo; Gaetano Catanoso (1879-1963), Presbitero, Fondatore della Congregazione delle Suore Veroniche del Volto Santo; Zygmunt Gorazdowski (1845-1920), Presbitero, Fondatore della Congregazione delle Suore di San Giuseppe; Alberto Hurtado Cruchaga (1901-1952), Presbitero, della Compagnia di Gesù, e Felice da Nicosia (1715-1787), Religioso, dell'Ordine Francescano dei Frati Minori Cappuccini.

- 27: Giornata di commemorazione del 40° anniversario della promulgazione della Dichiarazione "Nostra aetate", del Concilio Vaticano II, relativa alle relazioni della Chiesa cattolica con le religioni non cristiane.

- 28: Presentazione del Messaggio del Santo Padre per la 92a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (15 gennaio 2006), sul tema: "Migrazioni: segno dei tempi".

- 29: Beatificazione dei Servi di Dio: Josep Tàpies Sirvant e sei compagni, Presbiteri e Martiri (1936) e María de los Ángeles Ginard Martí (1894-1936), Vergine e Martire della Congregazione delle Suore Zelatrici del Culto Eucaristico.

NOVEMBRE

- 6: Beatificazione di Eurosia Fabris (1866-1932), Terziaria Francescana, nota come "Mamma Rosa".

- 12: Lettere Credenziali del nuovo Ambasciatore degli Stati Uniti d'America presso la Santa Sede, Signor Francis Rooney.

- 13: Beatificazione dei Servi di Dio: Charles de Foucauld, Presbitero (1858-1916); Maria Pia Mastena, Vergine, Fondatrice delle Suore del Santo Volto (1881-1951) e Maria Crocifissa Curcio, Vergine, Fondatrice della Congregazione delle Suore Carmelitane Missionarie di Santa Teresa del Bambino Gesù (1877-1957).

- 17: Visita del Presidente dello Stato di Israele, Signor Moshe Katsav, al Santo Padre Benedetto XVI.

- 19: Motu proprio "De Basilicis Sancti Francisci et Sanctae Mariae Angelorum", che detta nuove disposizioni circa le Basiliche di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli, ad Assisi, la prima affidata all'Ordine dei Frati Minori Francescani Conventuali e la seconda all'Ordine Francescano dei Frati Minori.

- 20: Beatificazione nello Stadio Jalisco di Guadalajara (Messico), di tredici martiri della persecuzione religiosa del secolo scorso in Messico: Anacleto González Flores e sette compagni, José Trinidad Rangel, Andrés Solá Molist, Leonardo Pérez, Darío Acosta Zurita e il giovane di 14 anni José Sánchez del Rio.

- 22: Presentazione del programma delle manifestazioni commemorative del Quinto centenario della Fondazione della Guardia Svizzera Pontificia (1505-2006).

- 25: Visita del Santo Padre Benedetto XVI alla sede romana dell'Università Cattolica del Sacro Cuore in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Accademico.

- 28: Pubblicazione del Messaggio del Santo Padre ai giovani d'Olanda che hanno partecipato a Nieuwegein (Paesi Bassi), alla Prima Giornata Nazionale della gioventù cattolica.

- 29: Il Santo Padre Benedetto XVI concede ai fedeli l'Indulgenza plenaria nella solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, l'8 dicembre, quando si compiranno quarant'anni dalla conclusione del Concilio Vaticano II.

- 29: Pubblicazione della "Istruzione circa i criteri di discernimento vocazionale riguardo alle persone con tendenze omosessuali in vista della loro ammissione al seminario e agli Ordini Sacri".

DICEMBRE

- 1°: Presentazione delle Lettere Credenziali degli Ambasciatori: Signor Ali Abeid A. Karume (Tanzania); Signor Madan Kumar Bhattarai (Nepal); Signor Pekka Ojanen (Finlandia); Signor Gilbert Ramez Chagoury (Santa Lucia); Signor Francisco A. Soler (El Salvador); Signor Sten Erik Malmborg Lilholt (Danimarca); Signora Konji Sebati (Sud Africa); Signor Idriss Jazaïry (Algeria); Signor Petros Tseggai Asghedom (Eritrea); Signor Félix Kodjo Sagbo (Togo) e Signor Antoni Morell Mora (Principato di Andorra).

- 3: Al termine della Visita "ad Limina Apostolorum" di un gruppo di Presuli della Conferenza Episcopale della Polonia, l'Arcivescovo di Cracovia Stanislaw Dziwisz, invita il Santo Padre a recarsi in visita in Polonia.

- 3: Udienza al Presidente dell'Autorità Palestinese Mahmud Abbas.

- 8: Il Santo Padre presiede oggi, solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, una Concelebrazione Eucaristica nella Basilica Vaticana, in occasione del 40° anniversario della conclusione del Concilio Ecumenico Vaticano II e si reca nel pomeriggio in Piazza di Spagna per l'omaggio floreale alla statua della Vergine.

- 13: Presentazione del Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale della Pace 2006, (1° gennaio 2006), sul tema: "Nella verità la pace".

- 15: Udienza ai Membri del Comitato Misto di Coordinamento della Commissione Internazionale per il Dialogo teologico tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa nel suo insieme.

- 16: Pubblicazione del Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la XIV Giornata Mondiale del Malato che si celebra tutti gli anni l'11 febbraio, Memoria Liturgica della Beata Vergine di Lourdes.

- 18: Prima visita pastorale di Papa Benedetto XVI alle parrocchie della Diocesi di Roma e celebrazione della Santa Messa nella Parrocchia di Santa Maria Consolatrice a Casalbertone, della quale l'allora Cardinale Ratzinger prese possesso del titolo nel 1977.

- 19: Presentazione al Santo Padre delle Lettere Credenziali del Signor Bernard Kessedjian, nuovo Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede.

- 23: Presentazione delle Lettere Credenziali del nuovo Ambasciatore della Gran Bretagna presso la Santa Sede, Signor Francis Martin-Xavier Campbell.
ATTIVITÀ SANTO PADRE/.../... VIS 051229 (1230)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 29 DIC. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Octavio Villegas Aguilar, finora Vescovo di Tula (Messico), Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Morelia (superficie: 17.710; popolazione: 2.378.720; cattolici: 2.259.784; sacerdoti: 513; religiosi: 1.254: diaconi permanenti: 8), Messico.

L'Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halyc, Cardinale Lubomyr Husar, con il consenso del Sinodo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina e dopo aver informato la Sede Apostolica, ha trasferito, a norma del canone 85 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, il Vescovo Ihor Vozniak, C.SS.R., da Vescovo titolare di Nisa di Licia ed Ausiliare dell'Arcieparchia di Lviv degli Ucraini ad Arcivescovo residenziale della medesima sede.
NEA:NA/.../VILLEGAS:VOZNIAK VIS 20051229 (110)

mercoledì 28 dicembre 2005

UOMO MODERNO LASCIATI PRENDER PER MANO DA BAMBINO GESÙ


CITTA' DEL VATICANO, 25 DIC. 2005 (VIS). Alle 12:00 di oggi, Solennità del Natale del Signore, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto dalla Loggia della Benedizione, il tradizionale Messaggio natalizio, il primo del suo Pontificato, trasmesso da 111 canali televisivi di 68 paesi.

"In questo giorno solenne" - ha detto il Santo Padre - "risuona l'annuncio dell'Angelo ed è invito anche per noi, uomini e donne del terzo millennio, ad accogliere il Salvatore. Non esiti l'odierna umanità a farlo entrare nelle proprie case, nelle città, nelle nazioni e in ogni angolo della terra!".

"L'uomo dell'era tecnologica" - ha proseguito il Pontefice - "rischia però di essere vittima degli stessi successi della sua intelligenza e dei risultati delle sue capacità operative, se va incontro ad un'atrofia spirituale, ad un vuoto del cuore. Per questo è importante che apra la propria mente e il proprio cuore al Natale di Cristo, evento di salvezza capace di imprimere rinnovata speranza all'esistenza di ogni essere umano".

"Svegliati, uomo del terzo millennio!" - ha esclamato il Papa - "A Natale l'Onnipotente si fa bambino e chiede aiuto e protezione. Il suo modo di essere Dio mette in crisi il nostro modo di essere uomini; il suo bussare alle nostre porte ci interpella, interpella la nostra libertà e ci chiede di rivedere il nostro rapporto con la vita e il nostro modo di concepirla".

"Uomo moderno, adulto eppure talora debole nel pensiero e nella volontà, lasciati prender per mano dal Bambino di Betlemme; non temere, fidati di Lui! La forza vivificante della sua luce ti incoraggia ad impegnarti nell'edificazione di un nuovo ordine mondiale, fondato su giusti rapporti etici ed economici. Il suo amore guidi i popoli e ne rischiari la comune coscienza di essere 'famiglia' chiamata a costruire rapporti di fiducia e di vicendevole sostegno".

"L'umanità unita" - ha ribadito il Papa - "potrà affrontare i tanti e preoccupanti problemi del momento presente: dalla minaccia terroristica alle condizioni di umiliante povertà in cui vivono milioni di esseri umani, dalla proliferazione delle armi alle pandemie e al degrado ambientale che pone a rischio il futuro del pianeta".

"Il Dio che si è fatto uomo per amore dell'uomo sostenga quanti operano in Africa a favore della pace e dello sviluppo integrale" - ha detto ancora il Papa - "opponendosi alle lotte fratricide, perché si consolidino le attuali transizioni politiche ancora fragili, e siano salvaguardati i più elementari diritti di quanti versano in tragiche situazioni umanitarie, come nel Darfur ed in altre regioni dell'Africa centrale".

"Induca i popoli latino-americani a vivere in pace e concordia. Infonda coraggio agli uomini di buona volontà, che operano in Terra Santa, in Iraq, in Libano, dove i segni di speranza, che pure non mancano, attendono di essere confermati da comportamenti ispirati a lealtà e saggezza; favorisca i processi di dialogo nella Penisola coreana e altrove nei Paesi asiatici, perché, superate pericolose divergenze, si giunga, in spirito amichevole, a coerenti conclusioni di pace, tanto attese da quelle popolazioni".

Al termine del Messaggio natalizio, il Papa ha impartito la Benedizione "Urbi et Orbi" in 32 lingue.
MESS/URBI ET ORBI/... VIS 20051228 (530)

MESSA DI MEZZANOTTE: LUCE DI BETLEMME NON SI È MAI SPENTA


CITTA' DEL VATICANO, 25 DIC. 2005 (VIS). A mezzanotte, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Santa Messa della Notte per la Solennità del Natale del Signore 2005. Durante il canto del "Gloria in excelsis Deo" alcuni bambini provenienti dai diversi Continenti hanno presentato un omaggio floreale all'immagine di Gesù Bambino.

Dopo la proclamazione del Santo Vangelo, Benedetto XVI ha pronunciato l'omelia della quale riportiamo di seguito alcuni paragrafi:

"Il Signore mi ha detto: 'Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato'. Con queste parole del Salmo secondo, la Chiesa inizia la Santa Messa della veglia di Natale, nella quale celebriamo la nascita del nostro Redentore Gesù Cristo nella stalla di Betlemme. Una volta, questo Salmo apparteneva al rituale dell'incoronazione dei re di Giuda. Il popolo d'Israele, a causa della sua elezione, si sentiva in modo particolare figlio di Dio, adottato da Dio. (...) Nella notte di Betlemme queste parole, che erano di fatto più l'espressione di una speranza che una realtà presente, hanno assunto un senso nuovo ed inaspettato. Il Bimbo nel presepe è davvero il Figlio di Dio. Dio non è solitudine perenne, ma, un circolo d'amore nel reciproco darsi e ridonarsi, Egli è Padre, Figlio e Spirito Santo".

"Ancora di più: in Gesù Cristo, il Figlio di Dio, Dio stesso, Dio da Dio, si è fatto uomo. (...) L'eterno oggi di Dio è disceso nell'oggi effimero del mondo e trascina il nostro oggi passeggero nell'oggi perenne di Dio. Dio è così grande che può farsi piccolo. Dio è così potente che può farsi inerme e venirci incontro come bimbo indifeso, affinché noi possiamo amarlo. (...) Questo è il Natale: 'Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato'. Dio è diventato uno di noi, affinché noi potessimo essere con Lui, diventare simili a Lui. Ha scelto come suo segno il Bimbo nel presepe: Egli è così. In questo modo impariamo a conoscerlo. E su ogni bambino rifulge qualcosa del raggio di quell'oggi, della vicinanza di Dio che dobbiamo amare ed alla quale dobbiamo sottometterci - su ogni bambino, anche su quello non ancora nato".

"Ascoltiamo una seconda parola della liturgia di questa Notte santa, questa volta presa dal Libro del profeta Isaia: 'Su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. (...) Ma luce significa sopratutto conoscenza, significa verità in contrasto col buio della menzogna e dell'ignoranza. Così la luce ci fa vivere, ci indica la strada. Ma poi, la luce, in quanto dona calore, significa anche amore. Dove c'è amore, emerge una luce nel mondo; dove c'è odio, il mondo è nel buio. Sì, nella stalla di Betlemme, è apparsa la grande luce che il mondo attende".

"La luce di Betlemme non si è mai più spenta. Lungo tutti i secoli ha toccato uomini e donne, 'li ha avvolti di luce'. Dove è spuntata la fede in quel Bambino, lì è sbocciata anche la carità - la bontà verso gli altri, l'attenzione premurosa per i deboli ed i sofferenti, la grazia del perdono. A partire da Betlemme una scia di luce, di amore, di verità pervade i secoli. Se guardiamo ai santi - da Paolo ad Agostino fino a San Francesco e San Domenico, da Francesco Saverio e Teresa d'Avila a Madre Teresa di Calcutta - vediamo questa corrente di bontà, questa via di luce che, sempre di nuovo, si infiamma al mistero di Betlemme, a quel Dio che si è fatto Bambino. Contro la violenza di questo mondo Dio oppone, in quel Bambino, la sua bontà e ci chiama a seguire il Bambino".

"In questa notte, nella quale guardiamo verso Betlemme, vogliamo anche pregare in modo speciale per il luogo della nascita del nostro Redentore e per gli uomini che là vivono e soffrono. Vogliamo pregare per la pace in Terra Santa: Guarda, Signore, quest'angolo della terra che, come tua patria, ti è tanto caro! Fa' che lì rifulga la tua luce! Fa' che lì arrivi la pace!".

"Con il termine 'pace' siamo giunti alla terza parola-guida della liturgia di questa Notte santa. Il Bambino che Isaia annuncia è da lui chiamato 'Principe della pace'. Del suo regno si dice: 'La pace non avrà fine'. Ai pastori si annuncia nel Vangelo la 'gloria di Dio nel più alto dei cieli' e la 'pace in terra...'. Una volta si leggeva '...agli uomini di buona volontà'; nella nuova traduzione si dice: '...agli uomini che egli ama'. Che significa questo cambiamento? Non conta più la buona volontà? Poniamo meglio la domanda: Quali sono gli uomini che Dio ama, e perché li ama? Dio è forse parziale? Ama forse soltanto alcuni e abbandona gli altri a se stessi? Il Vangelo risponde a queste domande mostrandoci alcune precise persone amate da Dio. Ci sono persone singole - Maria, Giuseppe, Elisabetta, Zaccaria, Simeone, Anna, ecc. Ma ci sono anche due gruppi di persone: i pastori e i sapienti dell'Oriente, o cosiddetti re magi".

"Soffermiamoci in questa notte sui pastori. (...) Nel loro ambiente i pastori erano disprezzati; erano ritenuti poco affidabili e, in tribunale, non venivano ammessi come testimoni. Ma chi erano in realtà? Certamente non erano grandi santi, se con questo termine si intendono persone di virtù eroiche. Erano anime semplici. Il Vangelo mette in luce una caratteristica che poi, nelle parole di Gesù, avrà un ruolo importante: erano persone vigilanti. Questo vale dapprima nel senso esteriore: di notte vegliavano vicino alle loro pecore. Ma vale anche in un senso più profondo: erano disponibili per la parola di Dio, per l'Annuncio dell'angelo. La loro vita non era chiusa in se stessa; il loro cuore era aperto. In qualche modo, nel più profondo, erano in attesa di qualcosa, in attesa finalmente di Dio. La loro vigilanza era disponibilità - disponibilità ad ascoltare, disponibilità ad incamminarsi; era attesa della luce che indicasse loro la via. È questo che a Dio interessa. Egli ama tutti perché tutti sono creature sue".

"Tra i cristiani la parola pace ha poi assunto un significato tutto speciale: è diventata una parola per designare la comunione nell'Eucaristia. In essa è presente la pace di Cristo. Attraverso tutti i luoghi dove si celebra l'Eucaristia una rete di pace si espande sul mondo intero. Le comunità raccolte intorno all'Eucaristia costituiscono un regno della pace vasto come il mondo. Quando celebriamo l'Eucaristia ci troviamo a Betlemme, nella 'casa del pane'".
HML/MESSA DI MEZZANOTTE/... VIS 20051228 (1090)

L'ESSERE UMANO, OPERA MAESTRA DELLA CREAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 28 DIC. 2005 (VIS). 20.000 persone hanno partecipato questa mattina all'Udienza Generale del Mercoledì in Piazza San Pietro, nella quale il Santo Padre Benedetto XVI ha ripreso la catechesi sui Salmi.

"Il Salmo 138 (...) inno sapienziale di intensa bellezza e passione" - ha detto il Papa - "punta verso la realtà più alta e mirabile dell'intero universo, l'uomo, definito come il 'prodigio' di Dio. Si tratta, in realtà, di un tema profondamente in sintonia con il clima natalizio che stiamo vivendo in questi giorni, nei quali celebriamo il grande mistero del Figlio di Dio fattosi uomo per la nostra salvezza".

"Dopo aver considerato la sguardo e la presenza del Creatore che spaziano in tutto l'orizzonte cosmico" - ha spiegato il Santo Padre - "nella seconda parte del Salmo che meditiamo oggi, gli occhi amorevoli di Dio si rivolgono all'essere umano, considerato nel suo inizio pieno e completo. Egli è ancora 'informe' nell'utero materno: il vocabolo ebraico usato è stato inteso da qualche studioso della Bibbia come rimando all'embrione', descritto in quel termine come una piccola realtà ovale, arrotolata, ma sulla quale si pone già lo sguardo benevolo e amoroso degli occhi di Dio".

Benedetto XVI ha ricordato che nel Salmo ricorre il simbolo del vasaio e dello scultore che "'forma', plasma la sua creazione artistica, il suo capolavoro" ed ha aggiunto che nel testo estremamente potente è "l'idea che Dio di quell'embrione ancora 'informe' veda già tutto il futuro: nel libro della vita del Signore già sono scritti i giorni che quella creatura vivrà e colmerà di opere durante la sua esistenza terrena. Torna così ad emergere la grandezza trascendente della conoscenza divina, che non abbraccia solo il passato e il presente dell'umanità, ma anche l'arco ancora nascosto del futuro".

Il Papa ha concluso la catechesi citando la riflessione di San Gregorio Magno sulla frase del Salmo: "Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi e tutto era scritto nel tuo libro", sulla quale il Santo ha costruito "una meditazione riguardante quanti nella Comunità cristiana sono più deboli nel loro cammino spirituale". Costoro che "sono imperfetti e piccoli, tuttavia per quanto riescono a comprendere, amano Dio e il prossimo e non trascurano di compiere il bene che possono. Anche se non arrivano ancora ai doni spirituali, (...) tuttavia non si tirano indietro dall'amore di Dio e del prossimo. (...) Per cui avviene che anch'essi contribuiscono (...) all'edificazione della Chiesa. (...) Il messaggio di San Gregorio diventa, allora, un invito alla speranza rivolto a tutti, anche a coloro che procedono con fatica nel cammino della vita spirituale ed ecclesiale".

Al termine della catechesi, il Papa ha rivolto parole di saluto nelle diverse lingue ai pellegrini ed ha ricordato in particolare "le care popolazioni colpite un anno fa dallo tsunami, che ha causato innumerevoli vittime umane e ingenti danni ambientali. Preghiamo il Signore per loro e per quanti, anche in altre regioni del mondo, hanno subito calamità naturali, e attendono la nostra concreta e fattiva solidarietà".
AG/SALMO 138/... VIS 20051228 (510)

VIVERE CON COERENZA VANGELO COMPORTA UN ALTO PREZZO


CITTA' DEL VATICANO, 26 DIC. 2005 (VIS). "Dopo aver celebrato ieri con solennità il Natale di Cristo, facciamo oggi memoria della nascita al cielo di Santo Stefano, il primo martire", ha detto il Papa questa mattina alle migliaia di persone convenute in Piazza San Pietro per la recita dell'Angelus.

"Nell'atmosfera di gioia del Natale" - ha affermato il Santo Padre - "non sembri fuori luogo il riferimento al martirio di Santo Stefano. In effetti, sulla mangiatoia di Betlemme già s'allunga l'ombra della Croce. La preannunciano la povertà della stalla in cui il Bambino vagisce, la profezia di Simeone sul segno di contraddizione e sulla spada destinata a trafiggere l'anima della Vergine, la persecuzione di Erode che renderà necessaria la fuga in Egitto".

Benedetto XVI ha detto ancora: "Non deve stupire che un giorno questo Bambino diventato adulto, chieda ai suoi discepoli di seguirlo sul cammino della Croce con totale fiducia e fedeltà. Attratti dal suo esempio e sorretti dal suo amore molti cristiani, già alle origini della Chiesa, testimonieranno la loro fede con l'effusione del sangue. Ai primi martiri ne seguiranno altri nel corso dei secoli fino ai giorni nostri".

"Come non riconoscere che anche in questo nostro tempo, in varie parti del mondo, professare la fede cristiana richiede l'eroismo dei martiri? Come non dire poi che dappertutto, anche là dove non vi è persecuzione, vivere con coerenza il Vangelo comporta un alto prezzo da pagare?".

"Contemplando il divino Bambino fra le braccia di Maria e guardando all'esempio di Santo Stefano, chiediamo a Dio la grazia di vivere con coerenza la nostra fede, pronti sempre a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi".
ANG/SANTO STEFANO/... VIS 20051228 (290)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 28 DIC. 2005 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha concesso il Suo assenso all'elezione canonicamente fatta dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Antiochea dei Maroniti, riunitosi a Bkerké (Libano), dal 18 al 24 settembre 2005:

- del Padre Georges Bou-Jaoudé, C.M., ad Arcivescovo di Tripoli dei Maroniti (cattolici: 101.350; sacerdoti: 171; religiosi: 226), Libano. L'Arcivescovo eletto, finora Superiore della Casa religiosa a Mejdlaya, è nato nel 1943 a Jouret El-Ballout (Libano), ha emesso i voti perpetui nella Congregazione della Missione nel 1966 ed è stato ordinato sacerdote nel 1968.

- del Padre Elias Nassar, a Vescovo di Saïda dei Maroniti (cattolici: 83.000; sacerdoti: 85; religiosi: 80), Libano. Il Vescovo eletto, finora Parroco di Jezzine nell'Eparchia di Saïda (Libano), è nato a Sarba (Libano) nel 1960 ed è stato ordinato sacerdote nel 1990.

- del Padre Abate Simon Atallah, O.A.M., a Vescovo di Baalbek -Deir El-Ahmar dei Maroniti (cattolici: 30.000; sacerdoti: 14; religiosi: 20; diaconi permanenti: 2), Libano. Il Vescovo eletto, finora Superiore del Convento di San Giovanni a Ajaltoun, è nato nel 1937 a Hemayri (Libano), ha emesso i voti solenni nell'ordine Antoniano Maronita nel 1959 ed è stato ordinato sacerdote nel 1963.

- del Padre Abate François Eid, O.M.M., a Vescovo di Le Caire dei Maroniti (cattolici: 5.003; sacerdoti: 6; religiosi: 3), Egitto. Il Vescovo eletto, finora Procuratore Generale dell'Ordine Maronita Mariamita, è nato a Mtolleh (Libano) nel 1943, nel 1958 è entrato nell'Ordine Maronita della Beata Vergine Maria ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1971.

- Ha nominato il Padre Patrick K. Lynch, SS.CC., Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Southwark (superficie: 3.000; popolazione: 404.890; cattolici: 385.384; sacerdoti: 393; religiosi: 865; diaconi permanenti: 78), Gran Bretagna. Il Vescovo eletto, finora Vicario Episcopale per i Religiosi e Parroco in Southwark (Gran Bretagna), è nato a Cork City (Irlanda) nel 1947, ha emesso la professione religiosa nella Congregazione dei Sacri Cuori (Picpus) nel 1965 ed è stato ordinato sacerdote nel 1972.

- Ha nominato il Reverendo Paul Hendricks, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Southwark (superficie: 3.000; popolazione: 404.890; cattolici: 385.384; sacerdoti: 393; religiosi: 865; diaconi permanenti: 78), Gran Bretagna. Il Vescovo eletto, finora Parroco della Parrocchia "Our Lady of Sorrows Parish" a Peckham (Gran Bretagna), è nato a Beckenham (Gran Bretagna), nel 1956 ed è stato ordinato sacerdote nel 1984.
NER:NEA/.../... VIS 20051228 (380)

venerdì 23 dicembre 2005

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 23 DIC. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Monsignore José María Yanguas Sanz, Vescovo di Cuenca (superficie: 17.140; popolazione: 202.982; cattolici: 199.722; sacerdoti: 317; religiosi: 446; diaconi permanenti: 1), Spagna. Il Vescovo eletto, finora Capo Ufficio della Congregazione per i Vescovi, è nato ad Alberite de Iregua (Spagna) nel 1947 ed è stato ordinato sacerdote nel 1972.

- Il Sacerdote Randolph R. Calvo, Vescovo di Reno (superficie: 183.506; popolazione: 607.459; cattolici: 91.973; sacerdoti: 42; religiosi: 50; diaconi permanenti: 11), Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto, finora Parroco della "Our Lady of Mount Carmel Parish" a Redwood City (Stati Uniti d'America), è nato ad Agana (Guam, Stati Uniti d'America) nel 1950 ed è stato ordinato sacerdote nel 1977.
NER/.../YANGUAS:CALVO VIS 20051223 (120)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 23 DIC. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Edmund Casimir Szoka, Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

- I 210 dipendenti che hanno collaborato alla ristrutturazione dell'Appartamento Pontificio.
AP/.../... VIS 20051223 (50)

LETTERE CREDENZIALI NUOVO AMBASCIATORE GRAN BRETAGNA


CITTA' DEL VATICANO, 23 DIC. 2005 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto le Lettere Credenziali del nuovo Ambasciatore della Gran Bretagna presso la Santa Sede, Signor Francis Martin-Xavier Campbell.

Nel suo discorso Papa Benedetto XVI ha sottolineato che le relazioni tra la Santa Sede e la Gran Bretagna "hanno reso possibile un significativo grado di collaborazione al servizio della pace e della giustizia, specialmente nel mondo in via di sviluppo, dove il Regno Unito ha ricoperto un ruolo fondamentale negli sforzi internazionali per combattere la povertà e la malattia. (...) Prego che questa efficace solidarietà con i nostri fratelli e sorelle sofferenti si conservi e si sviluppi in futuro".

Riferendosi a quanto affermato dal diplomatico che la Gran Bretagna "non è estranea ai problemi causati dalle tristi divisioni nell'ambito della Cristianesimo", il Santo Padre ha affermato che: "Le ferite risultanti da più di quattro secoli di separazione non si possono rimarginare se non con un deciso sforzo, con la perseveranza e sopratutto con la preghiera".

Rendendo grazie a Dio per il progresso nel dialogo ecumenico, il Papa ha detto che: "L'ecumenismo non è semplicemente una questione interna alle comunità cristiane; è un imperativo della carità che esprime l'amore di Dio per tutta l'umanità ed il suo progetto di unire tutti i popoli in Cristo (....) ed ha un ruolo fondamentale nel superamento delle divisioni fra comunità e nazioni".

Papa Benedetto ha espresso la sua gioia nel constatare "il significativo progresso fatto negli ultimi anni nel conseguimento della pace e della riconciliazione nell'Irlanda del Nord. Le Chiese locali e le comunità ecclesiali si sono adoperate per superare le differenze storiche fra i settori della popolazione e, fra i segni più visibili che hanno accresciuto la fiducia reciproca, vi è il recente abbandono delle armi da parte dell'Irish Republican Army (IRA)" grazie "ai grandi sforzi diplomatici e politici".

Il Santo Padre ha ricordato gli attentati terroristici di Londra dello scorso luglio ed ha assicurato "il continuo appoggio della Chiesa nella ricerca di soluzioni alle tensioni che hanno provocato tali atrocità. La popolazione cattolica in Gran Bretagna è caratterizzata da un alto grado di diversità etnica ed intende fare la sua parte nel promuovere la riconciliazione e l'armonia fra i vari gruppi etnici presenti nel vostro Paese. (...) La tolleranza e il rispetto per le differenze sono valori che il Regno Unito si è molto adoperato a promuover entro e fuori dei suoi confini".

"Lei ha parlato di quanto sia importante che il Regno Unito rimanga fedele alle ricche tradizioni dell'Europa, e tale fedeltà naturalmente implica un profondo rispetto per la verità che Dio ha rivelato riguardante la persona umana. Ciò richiede che noi riconosciamo e proteggiamo la santità della vita dal momento del concepimento fino alla morte naturale. Richiede inoltre che noi riconosciamo il ruolo indispensabile della stabilità del matrimonio e della vita familiare per il bene della società". Benedetto XVI ha aggiunto che ciò "ci obbliga a considerare attentamente le implicazioni etiche del progresso scientifico e tecnologico, particolarmente nel campo della ricerca medica e dell'ingegneria genetica".

"Soprattutto" - ha concluso il Santo Padre - "ci indirizza verso una corretta comprensione della libertà umana che non si può mai realizzare indipendentemente da Dio ma solo collaborando con il Suo progetto d'amore per l'umanità. Se la tolleranza e il rispetto per le differenze devono davvero essere benefiche per la società, devono fondarsi su di un autentica comprensione della persona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio e chiamata ad una condivisione della sua vita divina".
CD/CREDENZIALI:GRAN BRETAGNA/CAMPBELL VIS 20051223 (590)

giovedì 22 dicembre 2005

AL CORO CAPPELLA SISTINA: LA LITURGIA ESIGE BELLEZZA


CITTA' DEL VATICANO, 22 DIC. 2005 (VIS). Nel pomeriggio di ieri sono state pubblicate le parole di Papa Benedetto XVI al termine del concerto, martedì 20 dicembre, della Cappella Musicale Pontificia nella Cappella Sistina.

"Nella notte della nascita del Salvatore" - ha detto il Papa ai membri del Coro della Cappella Sistina - "gli angeli hanno annunciato ai Pastori la nascita di Cristo con le parole: 'Gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibus'. La tradizione è da sempre convinta che gli angeli non abbiano semplicemente parlato come fanno gli uomini, ma che abbiano cantato e che fosse un canto di una bellezza celeste, il quale rivelava la bellezza del Cielo. La tradizione è anche convinta che i cori delle voci bianche possano farci sentire una risonanza del canto angelico. Ed è vero che nel canto della Cappella Sistina, nelle grandi liturgie, noi possiamo sentire la presenza della liturgia celeste, un po' della bellezza nella quale il Signore ci vuole comunicare la sua gioia".

"In realtà" - ha proseguito il Pontefice - "la lode di Dio esige il canto. (...) Per questo, il vostro contributo è essenziale per la liturgia;: non è un ornamento marginale, ma la liturgia come tale esige questa bellezza, esige il canto per lodare Dio e per dare gioia ai partecipanti".

"Per questo grande contributo vi vorrei dire grazie con tutto il mio cuore. La liturgia del Papa, la liturgia in San Pietro, deve essere la liturgia esemplare per il mondo. Voi sapete che con la televisione, con la radio, oggi in tutte le parti del mondo tante persone seguono questa liturgia. Imparano da qui, o non imparano da qui, che cosa è liturgia, come si deve celebrare la liturgia. Perciò è così importante, non solo che i nostri cerimonieri insegnino al Papa come celebrare bene la liturgia, ma anche che la Cappella Sistina sia un esempio di come si deve dare bellezza nel canto per la lode di Dio".
AC/CANTO:LITURGIA/CORO SISTINA VIS 20051222 (340)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 22 DIC. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto nel pomeriggio di ieri in udienza l'Arcivescovo Paul Josef Cordes, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum".

Nel pomeriggio di oggi è in programma che il Santo Padre riceva in udienza il Cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.
AP/.../... VIS 20051222 (60)

INDISPENSABILE EQUO SISTEMA REGOLE COMMERCIALI


CITTA' DEL VATICANO, 22 DIC. 2005 (VIS). Questa mattina è stato pubblicato il testo dell'intervento dell'Arcivescovo Silvano Tomasi, C.S., Nunzio Apostolico e Capo della Delegazione della Santa Sede, alla VI Conferenza Ministeriale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (O.M.C.), svoltasi ad Hong Kong dal 13 al 18 dicembre.

L'Arcivescovo ha preso la parola per ricordare che "il sistema di regole commerciali internazionali deve diventare un mezzo per raggiungere ulteriori obiettivi, tra cui quelli fondamentali dello sviluppo integrale di ogni persona e la riduzione della povertà".

Ricordando che il Papa ha fatto riferimento alla Conferenza di Hong Kong in un discorso rivolto, pochi giorni fa, ai membri della F.A.O., il Presule ha sottolineato che: "la Santa Sede auspica che prevalga un spirito di responsabilità e di solidarietà verso i più svantaggiati, così da mettere da parte interessi circoscritti e la logica del potere".

"La Santa Sede riconosce" - ha continuato il Nunzio - "i vantaggi di un sistema multilaterale equo e partecipativo di rapporti commerciali volto alla realizzazione e allo sviluppo del bene comune. (...) Il protezionismo troppo spesso predilige segmenti già privilegiati della società. L'effettivo multilateralismo, d'altra parte, è un processo globale che riconosce che il nucleo di tutti i rapporti sociali ed economici, e dei rapporti commerciali, è la persona umana, con la sua dignità ed i suoi diritti umani inalienabili. Perciò è indispensabile un equo sistema di regole commerciali (...) che sia conforme al livello di sviluppo economico degli Stati Membri e dia aperto sostegno e trattamento speciale e differenziato ai paesi poveri".
DELSS/SISTEMA COMMERCIALE/TOMASI:HONG KONG VIS 20051222 (260)

AUGURI NATALIZI AI MEMBRI DELLA CURIA ROMANA


CITTA' DEL VATICANO, 22 DIC. 2005 (VIS). Questa mattina, si è svolto nella Sala Clementina, il tradizionale incontro del Santo Padre con i Cardinali, Arcivescovi e Vescovi e i Membri della Curia Romana, per la presentazione degli auguri natalizi.

Il Santo Padre Benedetto XVI ha menzionato nel suo discorso i "grandi avvenimenti che hanno segnato profondamente la vita della Chiesa" nell'anno trascorso, la scomparsa di Giovanni Paolo II, la Giornata Mondiale della Gioventù a Colonia e la celebrazione del 40° anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II.

"Nessun Papa" - ha detto Benedetto XVI, riferendosi al suo Predecessore - "ci ha lasciato una quantità di testi pari a quella che ci ha lasciato lui; nessun Papa in precedenza ha potuto visitare, come lui tutto il mondo e parlare in modo diretto agli uomini di tutti i continenti. Ma, alla fine, gli è toccato un cammino di sofferenza e di silenzio. (...) Non meno importante è la lezione che ci ha dato dalla cattedra della sofferenza e del silenzio".

"Nel suo ultimo libro 'Memoria e Identità'" - ha proseguito il Pontefice - "ci ha lasciato un'interpretazione della sofferenza che non è una teoria teologica o filosofica, ma un frutto maturato lungo il suo personale cammino di sofferenza, da lui percorso col sostegno della fede nel Signore crocifisso". Nel volume, il compianto Pontefice, "si mostra profondamente toccato dallo spettacolo del potere del male che, nel secolo appena terminato, ci è stato dato di sperimentare in modo drammatico". Di fronte alla domanda se esista un limite contro il quale si infranga la potenza del male, Giovanni Paolo II risponde nel volume che esso esiste: "il potere che al male mette un limite è la misericordia divina".

Benedetto XVI ha affermato ancora che: "Certo, noi dobbiamo fare del tutto per attenuare la sofferenza ed impedire l'ingiustizia che provoca la sofferenza degli innocenti. Tuttavia dobbiamo anche fare del tutto perché gli uomini possano scoprire il senso della sofferenza e unirla alla sofferenza di Cristo". Al riguardo il Papa ha ribadito che "la risposta che si è avuta in tutto il mondo alla morte del Papa è stata una manifestazione sconvolgente di riconoscenza per il fatto che egli, nel suo ministero, si è offerto totalmente a Dio per il mondo".

Riferendosi alla Giornata Mondiale della Gioventù celebrata a Colonia nell'agosto scorso, il Santo Padre ha detto che il tema scelto "Andiamo ad adorarlo", conteneva due grandi immagini: l'immagine del pellegrinaggio dell'uomo che si mette alla ricerca "della verità, della vita giusta, di Dio" e "l'uomo in adorazione". "La parola 'adorazione' ci porta al secondo grande avvenimento di cui vorrei parlare: il Sinodo dei Vescovi (ottobre 2005) e l'Anno dell'Eucaristia.

"È commovente per me vedere" - ha proseguito il Papa - "come dappertutto nella Chiesa si stia risvegliando la gioia dell'adorazione eucaristica e si manifestino i suoi frutti. Nel periodo della riforma liturgica spesso la Messa e l'adorazione fuori di essa erano viste come in contrasto tra loro. (...) Ricevere l'Eucaristia significa adorare Colui che riceviamo".
Successivamente Papa Benedetto si è soffermato sulla celebrazione della conclusione del Concilio Vaticano II quarant'anni fa e si è chiesto quale sia stato il risultato del Concilio e se sia stata recepito nel modo giusto.

I problemi della ricezione del Concilio "sono nati dal fatto che due ermeneutiche contrarie si sono trovate a confronto" - ha detto Papa Benedetto - da una parte un'interpretazione "'ermeneutica della discontinuità e della rottura'", che "non di rado si è potuta avvalere della simpatia dei mass media, e anche di una parte della teologia moderna"; dall'altra parte "l'ermeneutica della riforma', del rinnovamento nella continuità dell'unico soggetto-Chiesa. (...) L'ermeneutica della discontinuità rischia di finire in una rottura tra Chiesa preconciliare e Chiesa postconciliare".

In merito alla ermeneutica della riforma Benedetto XVI ricorda "le parole ben note di Giovanni XXIII (...) quando dice che il Concilio 'vuole trasmettere pura ed integra la dottrina, senza attenuazioni o travisamenti" e che "è necessario che questa dottrina certa ed immutabile, che deve essere fedelmente rispettata, sia approfondita e presentata in modo che corrisponda alle esigenze del nostro tempo".

"È chiaro che questo impegno di esprimere in modo nuovo una determinata verità esige una nuova riflessione su di essa e un nuovo rapporto vitale con essa. (...) In questo senso il programma proposto da Papa Giovanni XXIII era estremamente esigente, come appunto è esigente la sintesi di fedeltà e dinamica. Ma ovunque questa interpretazione è stata l'orientamento che ha guidato la ricezione del Concilio, è cresciuta una nuova vita e sono maturati frutti nuovi. Quarant'anni dopo il Concilio possiamo rilevare che il positivo e più grande e più vivo di quanto non potesse apparire nell'agitazione degli anni intorno al 1968".

Benedetto XVI afferma ancora che Papa Paolo VI, "nel suo discorso per la conclusione del Concilio, ha poi indicato ancora una specifica motivazione per cui un'ermeneutica della discontinuità potrebbe sembrare convincente. Nella grande disputa sull'uomo, che contraddistingue il tempo moderno, il Concilio doveva dedicarsi in modo particolare al tema dell'antropologia. Doveva interrogarsi sul rapporto tra la Chiesa e la sua fede, da una parte, e l'uomo ed il mondo di oggi, dall'altra. (...) Il Concilio doveva determinare in modo nuovo il rapporto tra Chiesa ed età moderna".

Il Papa ha ricordato infine le difficoltà che hanno caratterizzato tale rapporto, dal processo a Galileo, alla Rivoluzione Francese, dall'impatto del capitalismo e le due guerre mondiali, dalle ideologie del nazismo e del comunismo, senza dimenticare le problematiche poste dal progresso della scienza e i metodi storico-critici nella interpretazione delle Sacre Scritture.

"Si potrebbe dire che si erano formati tre cerchi di domande, che ora attendevano una risposta: (...) definire in modo nuovo la relazione tra fede e scienze moderne (...) definire in modo nuovo il rapporto tra Chiesa e Stato moderno" collegando "in modo più generale il problema della tolleranza religiosa (...) e definire in modo nuovo il rapporto tra la Chiesa e la fede di Israele".

"In tutti questi settori (...) poteva emergere una qualche forma di discontinuità (...) nella quale tuttavia, fatte le diverse distinzioni tra le concrete situazioni storiche e le loro esigenze, risultava non abbandonata la continuità nei principi . (...) È proprio in questo insieme di continuità e discontinuità a livelli diversi che consiste la natura della vera riforma. In questo processo di novità nella continuità dovremmo imparare a capire più concretamente di prima che le decisioni della Chiesa riguardanti cose contingenti - per esempio, certe forme concrete di liberalismo o di interpretazione liberale della Bibbia - dovevano necessariamente essere esse stesse contingenti, appunto perché riferite a una determinata realtà in se stessa mutevole. Bisognava imparare a riconoscere che, in tali decisioni, solo i principi esprimono l'aspetto duraturo, rimanendo nel sottofondo e motivando la decisione dal di dentro".

Successivamente il Papa ha fatto riferimento al tema della libertà religiosa ed ha ricordato che: "Il Concilio Vaticano II, riconoscendo e facendo suo con il Decreto sulla libertà religiosa un principio essenziale dello Stato moderno, ha ripreso nuovamente il patrimonio più profondo della Chiesa. (...) La Chiesa antica, con naturalezza, ha pregato per gli imperatori e per i responsabili politici considerando questo un suo dovere; ma, mentre pregava per gli imperatori, ha invece rifiutato di adorarli, e con ciò ha respinto chiaramente la religione di Stato. (...) Una Chiesa missionaria, che si sa tenuta ad annunciare il suo messaggio a tutti i popoli, deve impegnarsi per la libertà della fede".

"Il Concilio Vaticano II, con la nuova definizione del rapporto tra la fede della Chiesa e certi elementi essenziali del pensiero moderno, ha rivisto o anche corretto alcune decisioni storiche, ma in questa apparente discontinuità ha invece mantenuto ed approfondito la sua intima natura e la sua vera identità. (...) Chi si era aspettato che con questo 'sì' fondamentale all'età moderna tutte le tensioni si dileguassero e l'apertura vero il mondo' così realizzata trasformasse tutto in pura armonia, aveva sottovalutato le interiori tensioni e anche le contraddizioni della stessa età moderna".

"Anche nel nostro tempo la Chiesa resta un 'segno di contraddizione'. (...) Non poteva essere intenzione del Concilio abolire questa contraddizione del Vangelo nei confronti dei pericoli e degli errori dell'uomo. Era invece senz'altro suo intendimento accantonare contraddizioni erronee o superflue, per presentare a questo nostro mondo l'esigenza del Vangelo in tutta la sua grandezza e purezza".

"Il passo fatto dal Concilio verso l'età moderna (...) appartiene in definitiva al perenne problema del rapporto tra fede e ragione, che si ripresenta in sempre nuove forme. (...) Così possiamo oggi con gratitudine volgere il nostro sguardo al Concilio Vaticano II: se lo leggiamo e recepiamo guidati da una giusta ermeneutica, esso può essere e diventare sempre di più una grande forza per il sempre necessario rinnovamento della Chiesa".
AC/AUGURI NATALE/CURIA ROMANA VIS 20051222 (1460)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 22 DIC. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo José Luis Mollaghan, finora Vescovo di San Miguel (Argentina), Arcivescovo Metropolita di Rosario (superficie: 13.500; popolazione: 1.700.000; cattolici: 1.501.620; religiosi: 226; religiosi: 268; diaconi permanenti: 2), Argentina. L'Arcivescovo eletto è nato a Buenos Aires (Argentina), nel 1946, è stato ordinato sacerdote nel 1971 ed ha ricevuto la consacrazione episcopale nel 1993. Succede all'Arcivescovo Eduardo Vicente Mirás, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi.

- Il Vescovo Jorge Eduardo Lozano, finora Ausiliare di Buenos Aires (Argentina), Vescovo di Gualeguaychú (superficie: 33.887; popolazione: 320.450; cattolici: 288.000; sacerdoti: 69; religiosi: 113), Argentina.

- Il Cardinale Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni della XIV Giornata Mondiale del Malato, che avranno luogo ad Adelaide (Australia), l'11 febbraio 2006.
NER:RE:NA/.../... VIS 20051222 (150)

mercoledì 21 dicembre 2005

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 21 DIC. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto, questa mattina, al termine dell'Udienza Generale, l'Arcivescovo Christoph Pierre, Nunzio Apostolico in Uganda.
AP/.../... VIS 20051221 (30)

LA LUCE DEL NATALE, SIMBOLO DEL BENE CHE VINCE IL MALE


CITTA' DEL VATICANO, 21 DIC. 2005 (VIS). "La luce del Natale" è stato il tema della catechesi speciale del Santo Padre Benedetto XVI per l'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro con la partecipazione di 15.000 persone.

"L'odierna Udienza generale" - ha detto il Santo Padre - "si svolge nel clima di lieta e trepida attesa per le festività natalizie ormai imminenti. (...) In questa ultima settimana di Avvento, la liturgia accompagna e sostiene il nostro cammino interiore con ripetuti inviti ad accogliere il Salvatore, riconoscendolo nell'umile Bambino che giace in una mangiatoia. È questo il mistero del Natale, che tanti simboli ci aiutano a meglio comprendere. Fra questi simboli c'è quello della luce, che è uno dei più ricchi di significato spirituale".

"La festa del Natale coincide, nel nostro emisfero" - ha spiegato il Santo Padre - "con i giorni dell'anno nei quali il sole termina la sua parabola discendente e si avvia ad allungare gradualmente il tempo di luce diurna, secondo il ricorrente susseguirsi delle stagioni. Questo ci aiuta a meglio comprendere il tema della luce che sopravanza le tenebre. È simbolo evocatore di una realtà che tocca l'intimo dell'uomo: mi riferisco alla luce del bene che vince il male, (...) della vita che sconfigge la morte. A questa luce interiore, alla luce divina fa pensare il Natale, che torna a riproporci l'annuncio della definitiva vittoria dell'amore di Dio sul peccato e la morte. (...) Preparandoci a celebrare con gioia la nascita del Salvatore nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità ecclesiali, mentre una certa cultura moderna e consumistica tende a far sparire i simboli cristiani dalla celebrazione del Natale, sia impegno di tutti cogliere il valore delle tradizioni natalizie, che fanno parte del patrimonio della nostra fede e della nostra cultura, per trasmetterle alle nuove generazioni".

"In particolare, nel vedere strade e piazze delle città addobbate da luminarie sfolgoranti, ricordiamo che queste luci ci richiamano ad un'altra luce, invisibile agli occhi, ma non al cuore. Mentre le ammiriamo, mentre accendiamo le candele nelle Chiese o l'illuminazione del presepe e dell'albero di Natale nelle case, si apra il nostro animo alla vera luce spirituale recata a tutti gli uomini di buona volontà".

Il Papa ha concluso la catechesi esortando "a mantenere vivo lo stupore interiore (...) per la celebrazione ormai prossima della nascita del Salvatore" ed ha presentato a tutti i "più cordiali auguri di un santo e lieto Natale".
AG/LUCE:NATALE/... VIS 20051221 (420)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 21 DIC. 2005 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha dato il Suo assenso all'elezione canonicamente fatta dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina di:

- Padre Dionisio Lachovicz, O.S.B.M., a Vescovo di Curia dell'Arcivescovato Maggiore di Kyiv-Halyc. Il Vescovo eletto è nato a Pombas (Brasile) nel 1946, ha emesso la professione solenne nel 1970 ed è stato ordinato sacerdote nel 1972. Attualmente è Rettore del Seminario Maggiore dei Basiliani a Lviv.

- Padre Bohdan Dzyurakh, CSsR, a Vescovo Ausiliare dell'Arcieparchia di Kyiv-Vyshhorod (Ucraina). Il Vescovo eletto è nato a Hirske (Ucraina) nel 1967, è stato ordinato sacerdote nel 1991 ed ha emesso i voti perpetui nella Congregazione dei Padri Redentoristi nel 1995.

- Ha nominato il Reverendo Michel Pansard, Vescovo di Chartres (superficie: 5.940; popolazione: 407.665; cattolici: 285.000; sacerdoti: 103; religiosi: 373; diaconi permanenti: 23), Francia. Il Vescovo eletto, finora Vicario Generale di Nanterre (Francia), è nato nel 1955 a Rennes (Francia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1982.

- Ha nominato il Monsignor Józef Piotr Kupny, Vescovo Ausiliare di Katowice (superficie: 2.400; popolazione: 1.712.000; cattolici: 1.660.000; sacerdoti: 1.061; religiosi: 1.078), Polonia. Il Vescovo eletto, finora Rettore del Seminario Maggiore della medesima Arcidiocesi, è nato nel 1956 a Dabrówka Wielka (Polonia) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1983.

- Ha nominato il Monsignor Marian Rojek, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Przemysl dei Latini (superficie: 9.750; popolazione: 780.000; cattolici: 763.352; sacerdoti: 983; religiosi: 1.360), Polonia. Il Vescovo eletto, finora Rettore del Seminario Maggiore di Przemysl (Polonia), è nato nel 1955 a Rzeszów (Polonia) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1981.

- Ha nominato il Padre Meron Mazur, O.S.B.M., Vescovo Ausiliare dell'Eparchia di São João Batista in Curitiba degli Ucraini (cattolici: 161.500; sacerdoti: 77; religiosi: 552; diaconi permanenti: 2), Brasile. Il Vescovo eletto, finora Superiore del Seminario Maggiore San Basilio di Curitiba (Brasile), è nato nel 1962 a Prudentopolis (Brasile), ha emesso la professione perpetua nel 1988 ed è stato ordinato sacerdote nel 1990.

S.B. Emmanuel III Delly, Patriarca di Babilonia dei Caldei, con il consenso del Sinodo della Chiesa Caldea e dopo aver consultato la Sede Apostolica, ha trasferito, a norma del canone 85, paragrafo 2, del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, l'Arcivescovo Jacques Ishaq, emerito di Arbil (Iraq), alla sede titolare arcivescovile di Nisibi dei Caldei, con ufficio di Ausiliare Patriarcale.
NER:NEA:NA/.../... VIS 20051221 (380)

martedì 20 dicembre 2005

INCONTRO DI TAIZÉ: SEMI DI PACE TRA GLI UOMINI


CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2005 (VIS). Dal 28 dicembre al 1° gennaio prossimo, si svolgerà a Milano (Italia), il XXVIII Incontro organizzato dalla Comunità Ecumenica di Taizé, al quale parteciperanno circa 50.000 giovani provenienti da tutta Europa. Sarà il primo incontro di giovani dopo la morte del Fondatore, Fratello Roger Schultz, che è stato assassinato l'agosto scorso.

Tutti i partecipanti riceveranno all'arrivo una copia della lettera incompiuta che Fratello Roger aveva cominciato a scrivere l'estate scorsa, poco prima di morire, proprio in previsione di questo Incontro.

In un Messaggio inviato ai partecipanti, il Santo Padre Benedetto XVI esprime l'auspicio che: "Nel rendere omaggio a Frère Roger, che ha voluto questi incontri internazionali per radicare nei giovani cristiani uno spirito di fraternità e di pace vissute, il Papa si augura che il dialogo tra di voi, che siete convenuti da vari Paesi e provenite da confessioni cristiane diverse, così come l'incontro con i cristiani di Milano che vi accolgono, vi consentano di tessere dei nuovi legami che saranno altrettanti semi di pace tra gli uomini".

"Possano l'esempio del fondatore di Taizé e la testimonianza instancabile di Papa Giovanni Paolo II a favore del dialogo e della pace tra gli uomini incoraggiarvi ad essere, a vostra volta, degli artigiani di pace!".

Il Santo Padre invita i giovani ad essere testimoni "con semplicità e gioia, dello Spirito di pace che ci abita", "in un mondo indebolito da numerosi focolai di tensione e nelle nostre società sviluppate ove emergono nuove forme di violenza che colpiscono in particolare i giovani".

Ricordando quanto dice l'Apostolo Paolo, "egli è la nostra pace" (Ef 2,14), Papa Benedetto sottolinea che Dio "ci invita al perdono, segno di un amore perfetto".
MESS/INCONTRO GIOVANI TAIZÉ/MILANO VIS 20051220 (300)

DECRETI DELLA CONGREGAZIONE PER LE CAUSE DEI SANTI

CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2005 (VIS). Ieri, nel corso di una udienza privata al Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il Santo Padre Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione a promulgare i seguenti Decreti:

MIRACOLI

- Venerabile Servo di Dio Luigi Boccardo, italiano, Sacerdote dell'Arcidiocesi di Torino, Fondatore delle Suore di Gesù Re, ramo contemplativo della Congregazione delle Povere Figlie di San Gaetano (1861-1936).

- Venerabile Servo di Dio Luigi Monza, italiano, Sacerdote dell'Arcidiocesi di Milano e Fondatore dell'Istituto Secolare delle Piccole Apostole della Carità (1898-1954).

- Venerabile Servo di Dio Mosé Tovini, italiano, Sacerdote della Diocesi di Brescia (1877-1930).

- Venerabile Servo di Dio Agostino Thevarparampil, detto "Kunjachan", indiano, Sacerdote della eparchia di Palai (1891-1973).

- Venerabile Servo di Dio Eustachio Van Lieshout, olandese, Sacerdote professo della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria (Picpus), (1890-1943).

- Venerabile Serva di Dio Maria Teresa di Gesù (al secolo Maria Scrilli), italiana, Fondatrice della Congregazione delle Suore di Nostra Signora del Carmelo, (1825-1889).

- Venerabile Serva di Dio Maria Teresa di San Giuseppe (al secolo: Anna Maria Tauscher van den Bosch), olandese, Fondatrice della Congregazione delle Suore Carmelitane del Divin Cuore di Gesù (1855-1938).

- Venerabile Serva di Dio Maria della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo (al secolo: Maria Grazia Tarallo), italiana, dell'Istituto delle Suore Crocefisse Adoratrici dell'Eucaristia (1866-1912).

- Venerabile Serva di Dio Elia di San Clemente (al secolo: Teodora Fracasso), italiana, Monaca professa dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi (1901-1927).

MARTIRIO

- Servi di Dio Vittorio Chumillas Fernández, spagnolo, Sacerdote professo dell'Ordine dei Frati Minori (1902-1936) e 21 Compagni dello stesso Ordine Francescano.

- Antero Mateo García, spagnolo, padre di famiglia, del Terz'Ordine di San Domenico (1875-1936), e 11 Compagni del Secondo e Terz'Ordine di San Domenica, martiri.

VIRTÙ EROICHE

- Beato Simone Da Lipnica, polacco, Sacerdote professo dell'Ordine dei Frati Minori (1440-1482). Il suo culto è stato confermato dalla Santa Sede il 24 febbraio 1685.

- Beata Camilla Battista Varano, italiana, Monaca professa dell'Ordine delle Clarisse (1458-1524). Il suo culto è stato confermato dalla Santa Sede il 7 aprile 1843.

- Servo di Dio Carlo Bascapé (al secolo Giovanni Francesco), della Congregazione dei Chierici Regolari di San Paolo, Barnabiti, Vescovo di Novara (1550-1615).

- Servo di Dio Massimo Rinaldi, italiano, della Congregazione dei Missionari di San Carlo, Vescovo di Rieti (1869-1941).

- Servo di Dio Paolo Giuseppe Nardini, tedesco, Sacerdote Diocesano e Fondatore della Congregazione delle Suore Francescane della Sacra Famiglia. (1821-1862).

- Servo di Dio Eustachio Kugler (al secolo: Giuseppe), tedesco, Religioso professo dell'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio, (1867-1946).

- Serva di Dio Isabella De Rosis, italiana, Fondatrice della Congregazione delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore (1842-1911).

- Serva di Dio Giuseppa Segovia Morón, spagnola, Prima Direttrice generale della Istituzione Teresiana (1891-1957).
CSS/DECRETI/SARAIVA VIS 20051220 (270)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo David R. Choby, Vescovo della Diocesi di Nashville (superficie: 42.206; popolazione: 2.105.161; cattolici: 71.188; sacerdoti: 75; religiosi: 212; diaconi permanenti: 52), Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto, finora Amministratore diocesano e Parroco della Saint John Vianney Parish a Gallatin, è nato a Nashville (Stati Uniti d'America) nel 1947 ed è stato ordinato sacerdote nel 1974.
NER/.../CHOBY VIS 20051220 (80)

lunedì 19 dicembre 2005

VISITA DI BENEDETTO XVI PARROCCHIA DI CUI È STATO TITOLARE


CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2005 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI, Vescovo di Roma, ha ripreso oggi la tradizione di recarsi in visita alle parrocchie della sua Diocesi. Alle 9:00 di questa mattina il Papa ha compiuto la sua prima visita pastorale alla parrocchia romana di Santa Maria Consolatrice a Casalbertone dove ha celebrato la Santa Messa.

All'inizio dell'omelia il Santo Padre ha ricordato "quel 15 ottobre 1977, quando presi possesso di questa mia chiesa titolare. (...) Tutti siamo qui di nuovo insieme. È davvero una grande gioia. Da allora il nostro reciproco legame è divenuto progressivamente più forte, più profondo. (...) Un legame di affetto e di amicizia che ha riscaldato il mio cuore e lo riscalda anche oggi. Un legame che non si è allentato quando nel '93 sono diventato cardinale titolare della Diocesi di Velletri e che ha acquisito una dimensione nuova e più profonda per il fatto di essere ormai Vescovo di Roma, e vostro Vescovo".

Il Papa ha commentato successivamente la scena dell'Annunciazione descritta nel Vangelo di oggi. "Con il saluto dell'Arcangelo Gabriele alla Vergine, 'kaire' in greco, che significa 'gioisci', 'rallegrati'" - ha detto Benedetto XVI - "comincia il Nuovo Testamento. Possiamo dire che la prima parola del Nuovo Testamento è 'gioisci', 'rallegrati', è quindi 'gioia'". Questo è il vero significato del Natale: "Dio è vicino a noi, così vicino che si fa bambino".

Benedetto XVI ha sottolineato che: "Se guardiamo al mondo di oggi, dove Dio è assente, dobbiamo constatare che anch'esso è dominato dalle paure, dalle incertezze (...) così la parola: 'gioisci, perché Dio è con te, è con noi', è parola che apre realmente un tempo nuovo".

Portiamo questa gioia e la gioia donata ritornerà a noi. "La gioia è il vero dono di Natale, non i costosi doni, che richiedono tempo e soldi. Possiamo comunicarla in modo semplice: con un sorriso, con un gesto buono, con un piccolo aiuto, con un perdono. È la gioia che doniamo, sicuramente ritorna a noi. (...) Preghiamo che nella nostra vita traspaia questa presenza della gioia liberatrice di Dio".

In un secondo momento il Papa ha commentato l'espressione "non temere" con la quale l'Arcangelo rassicura Maria sul compito che Dio le ha affidato. "Questo nostro mondo" - ha detto Benedetto XVI - "è un mondo di paure: paura della miseria e delle povertà, paura delle malattie, delle sofferenze, paura della solitudine, paura della morte. (...) L'unica assicurazione valida in quei momenti è quella che ci viene dal Signore che dice anche a noi: 'Non temere, io sono sempre con te'. Possiamo cadere, ma alla fine cadiamo nelle mani di Dio. E le mani di Dio sono buone mani".

Infine, riferendosi al "sì" di Maria, il suo accettare la volontà del Signore "apparentemente troppo grande per un uomo", il Papa ha concluso affermando: "Questo 'sì' appare talvolta così difficile, come un peso quasi insopportabile, un giogo che non è possibile portare; ma in realtà non è un peso la volontà di Dio, la volontà di Dio ci dona ali per volare in alto, e cosi possiamo osare con Maria anche noi di aprire a Dio la porta della nostra vita, le porte di questo mondo, dicendo 'sì' alla Sua volontà, nella consapevolezza che questa volontà è il vero bene e ci guida alla vera felicità".

Al termine della Messa il Papa è rientrato in Vaticano. La prossima visita ad una comunità parrocchiale è prevista il prossimo 19 marzo, terza domenica di Quaresima.
HML/.../SANTA MARIA CONSOLATRICE VIS 20051219 (470)

DONO ALTA AUSTRIA ALBERO DI NATALE PIAZZA SAN PIETRO


CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2005 (VIS). Questa mattina il Papa ha ricevuto una Delegazione Ufficiale della Regione dell'Alta Austria, con il Presidente della Regione, Dottor Josef Pühringer, che quest'anno ha fatto dono al Papa dell'abete posto in Piazza San Pietro, che proviene dai boschi di Eferding.

Ricordando che: "Questa sera, al termine della cerimonia di consegna ufficiale, verranno accese le luci che abbelliscono l'albero di Natale", Papa Benedetto ha ringraziato per il dono dell'abete più grande e degli altri più piccoli che orneranno il Palazzo Apostolico e vari ambienti del Vaticano.

"Con questi vostri doni" - ha detto ancora il Papa - "tanto graditi, voi avete voluto manifestare la vicinanza spirituale e l'amicizia che da molto tempo legano l'Austria alla Santa Sede, nel solco della nobile tradizione cristiana, che ha fecondato con i suoi valori spirituali la cultura, la letteratura e l'arte della vostra Nazione e dell'Europa intera".

Riferendosi all'imminente arrivo del Messia, il Santo Padre ha affermato: "Con la sua luminosa presenza, Gesù ha dissipato le tenebre dell'errore e del peccato, ed ha recato all'umanità la gioia della sfolgorante luce divina, di cui l'albero natalizio è segno e richiamo. Vi auguro di accogliere nel vostro cuore il dono della sua gioia, della sua pace e del suo amore. Credere a Cristo significa lasciarsi avvolgere dalla luce della sua verità che dà pieno significato, valore e senso alla nostra esistenza".

Infine Benedetto XVI ha concluso il suo breve discorso con queste parole: "Rinnovo a ciascuno di voi ogni più fervido augurio natalizio, e vi chiedo di farlo pervenire alle vostre famiglie e a tutti i vostri compatrioti. Vi assicuro la mia preghiera per voi e per i vostri cari e ben volentieri imparto a tutti una speciale Benedizione".
AC/DONO ALBERO NATALE/PÜHRINGER VIS 20051219 (280)

RIFLESSIONI SUL RUOLO DEI LAICI NELLA CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2005 (VIS). Nel ricevere questa mattina il terzo gruppo di Presuli della Conferenza Episcopale della Polonia al termine della Visita "ad Limina Apostolorum", il Santo Padre ha presentato alcune riflessioni sul ruolo dei laici nella Chiesa.

Ribadendo che l'ambiente più fondamentale nella struttura della Chiesa è l'ambiente della parrocchia, il Papa ha affermato che: "La prima e più importante esigenza è che la parrocchia costituisca una 'comunità ecclesiale'. Anche se si tratta di parrocchie molto numerose, occorre fare ogni sforzo possibile affinché esse non si riducano a una massa di fedeli anonimi. Naturalmente nella realizzazione di tale compito è insostituibile il ruolo dei sacerdoti, e in modo particolare dei parroci. (...) È importante anche la partecipazione attiva dei laici nella formazione della comunità. (...) La collaborazione dei Consigli con i Pastori deve sempre svolgersi nello spirito di comune sollecitudine per il bene dei fedeli".

Il Santo Padre ha ribadito che è necessario "un vivo contatto dei Pastori con le diverse comunità di apostolato che operano nell'ambito della parrocchia. Non si può neppure dimenticare la necessità della collaborazione tra le comunità stesse. Mai dovrebbero esserci rivalità tra di esse".

"I Pastori della Chiesa" - ha proseguito il Pontefice - "devono fare ogni sforzo affinché il popolo loro affidato sia cosciente della grandezza di tale dono e si accosti con la maggiore frequenza possibile a questo Sacramento dell'amore sia nella Celebrazione eucaristica e nella comunione, che nell'adorazione". In merito il Papa ha invitato i sacerdoti a prendersi cura dei bambini e dei giovani che si accostano all'altare del Signore come chierichetti e lettori ed abbiano "sollecitudine pastorale anche per le ragazze che partecipano attivamente, nel loro ruolo, alla Liturgia. Questo servizio pastorale può portare molti frutti per le vocazioni sacerdotali e religiose".

Riguardo ai movimenti ecclesiali, Papa Benedetto ha ricordato il dovere del Vescovo diocesano di mantenere "un contatto vivo con essi, incoraggiandoli ad operare conformemente al carisma riconosciuto dalla Chiesa e a guardarsi, nello stesso tempo, dalla chiusura verso la realtà che li circonda". In quanto ai movimenti che hanno stabilito un contatto con le Chiese non cattoliche, il Papa ha affermato che occorre che "i Vescovi abbiano cura di fare interpretare correttamente l'ecumenismo. Esso deve sempre consistere nella ricerca della verità e non dei facili compromessi che possono portare i movimenti cattolici a perdere la propria identità".

Riguardo a coloro che occupano posti di primo piano nella società o che si dedicano alla politica, il Papa ha affermato che essi non possono rimanere privi di aiuto da parte della Chiesa ed ha ribadito la necessità che "si abbia una giusta visione dei rapporti tra la comunità politica e la Chiesa e che si faccia una chiara distinzione tra le azioni che i fedeli, individualmente o in gruppo, compiono in proprio nome, come cittadini, guidati dalla coscienza cristiana, e le azioni che essi compiono in nome della Chiesa in comunione con i loro pastori".

Il Papa ha concluso il suo discorso riferendosi alle varie forme di volontariato che portano aiuto ai malati, alle persone sole, ai portatori di handicap fisico o mentale. "So che in Polonia" - ha detto Benedetto XVI - "si sta sviluppando anche il volontariato che si propone come scopo la difesa della vita umana. (...) Tutti costoro attendono l'incoraggiamento e il sostegno morale da parte dei Vescovi, dei sacerdoti e di tutta la comunità dei credenti. Che esso non manchi!".

"Le missioni" - ha detto infine il Santo Padre - "sono un altro campo della vita della Chiesa, nel quale si impegnano i volontari. Sempre più numerosi laici partono per i paesi di missione, per lavorare lì secondo la loro preparazione professionale e i propri talenti, e allo stesso tempo per dare una testimonianza di amore cristiano agli abitanti delle più povere regioni del mondo. È un'attività degna di ammirazione e di riconoscimento".
AL/.../POLONIA VIS 20051219 (650)

SOLO SEGUENDO GESÙ SI TROVA IL VERO SENSO DELLA VITA


CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2005 (VIS). Come è tradizione in questo periodo dell'anno, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto oggi un gruppo di ragazzi e ragazze dell'Azione Cattolica Italiana, accompagnati dall'Assistente Generale Vescovo Francesco Lambiasi, venuti a porgere gli auguri natalizi al Papa.

Il Papa ha detto che: "Nel Bambino di Betlemme la piccolezza di Dio fatto uomo ci rivela la grandezza dell'uomo e la bellezza della nostra dignità di figli di Dio. Contemplando questo Bambino, vediamo quanto sia grande la fiducia che Dio ripone in ciascuno di noi e quanto ampia sia la possibilità che ci viene offerta di fare cose belle e grandi nelle nostre giornate, vivendo con Gesù e come Gesù".

Ricordando che lo slogan del cammino formativo quest'anno è "Sei con noi", il Santo Padre ha invitato i giovani a non dubitare mai della presenza del Signore Gesù. "Cercate sempre il Signore Gesù, crescete nell'amicizia con Lui, imparate ad ascoltare e a conoscere la sua parola e a riconoscerlo nei poveri presenti nelle vostre comunità".

"Testimoniate la gioia di questa sua presenza forte e dolce a tutti, a cominciare dai vostri coetanei. Dite loro che è bello essere amici di Gesù e che vale la pena seguirlo. Mostrate con il vostro entusiasmo che (...) solo seguendo Gesù si trova il vero senso della vita e perciò la gioia vera e duratura".
AC/NATALE/AZIONE CATTOLICA ITALIANA VIS 20051219 (240)

PRINCIPIO DI LAICITÀ CONSISTE SANA DISTINZIONE POTERI


CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2005 (VIS). Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Vaticano le Lettere Credenziali del Signor Bernard Kessedjian, nuovo Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede.

All'inizio del suo discorso al diplomatico il Papa ha ricordato che quest'anno la Francia celebra il centenario della legge di separazione della Chiesa e dello Stato. "Come ha ricordato il mio Predecessore Papa Giovanni Paolo II in una lettera indirizzata ai Vescovi di Francia" - ha affermato il Santo Padre - "il principio di laicità consiste in una sana distinzione dei poteri, che non è un'opposizione e che non esclude tuttavia che la Chiesa prenda parte attiva alla vita della società, nel rispetto delle competenze di ognuno".

"Una tale concezione" - ha sottolineato il Papa - "deve anche permettere di promuovere dapprima l'autonomia della Chiesa, nella sua organizzazione e nella sua missione. Al riguardo, considero molto positivo (...) il dialogo fra la Chiesa e le Autorità civili, a tutti i livelli. Sono sicuro che ciò permetterà di far concorrere al bene dei cittadini tutte le forze messe in opera e porterà frutti nella vita sociale".

"Come lei ha ricordato, il suo paese vive un periodo difficile sul piano sociale, facendo apparire la profonda insoddisfazione di una parte della gioventù; una tale situazione sembra aver toccato non solo le periferie delle grandi città, ma più profondamente tutti gli strati della popolazione. Le violenze interne che segnano le società e che sono da condannare costituiscono tuttavia un messaggio, in particolare da parte dei giovani, che ci invita a prendere in considerazione le richieste dei giovani e ad avere, come ha ricordato l'Arcivescovo di Bordeaux Jean-Pierre Ricard, Presidente della Conferenza Episcopale di Francia (...) 'una risposta all'altezza di queste tensioni drammatiche della nostra società".

Successivamente il Papa ha parlato dei numerosi lavoratori stranieri e delle loro famiglie, emigrati in Francia soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale, che hanno largamente contribuito allo sviluppo della Nazione francese. È importante oggi ringraziarli, insieme ai loro discendenti, di questa ricchezza economica, culturale e sociale alla quale essi hanno partecipato. La maggior parte di essi sono divenuti cittadini francesi a pieno titolo. La sfida consiste oggi a vivere i valori di uguaglianza e di fraternità che fanno parte dei valori che costituiscono l'identità della Francia, adoperandosi perché tutti i cittadini possano realizzare, nel rispetto delle legittime differenze, una vera cultura comune, portatrice dei valori morali e spirituali fondamentali".

Il Santo Padre ha invitato inoltre a dedicare particolare attenzione "all'istituzione coniugale e familiare, alla quale non può essere paragonata nessuna altra forma di organizzazione relazionale".

"Desidero richiamare inoltre l'attenzione di tutti gli uomini di buona volontà sulle decisioni e le azioni in materia di bioetica, che dimostrano che vi è sempre più la tendenza a considerare l'essere umano, in particolare i primi istanti della sua esistenza, come un semplice oggetto di ricerca. Occorre affrontare le questioni etiche non solamente dal punto di vista della scienza, ma da quello dell'essere umano, che deve assolutamente essere rispettato. Senza l'accettazione di questo criterio morale fondamentale, sarà difficile creare una società veramente umana, rispettosa di tutti gli esseri che la compongono, senza alcuna distinzione".

Infine, il Santo Padre ha parlato dell'attenzione che la Francia dedica alla situazione dei paesi in via di sviluppo ed ha citato il recente Vertice Africa-Francia tenutosi in Mali ed ha ricordato la responsabilità dei paesi ricchi verso i paesi poveri che non consiste soltanto nel "fornire aiuti finanziari, ma anche formare tecnicamente i quadri ed il personale che renderanno queste nazioni sempre più autonome e protagoniste nell'economia mondiale".
CD/FRANCIA/KESSEDJIAN VIS 20051219 (600)

IL SILENZIO DI GIUSEPPE IN UN MONDO TROPPO SPESSO RUMOROSO


CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2005 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato le riflessioni precedenti la preghiera dell'Angelus domenicale a San Giuseppe. Alle migliaia di pellegrini convenuti in Piazza San Pietro, il Papa ha ricordato che l'Evangelista Matteo propone San Giuseppe come "modello dell'uomo 'giusto', che in perfetta sintonia con la sua sposa accoglie il Figlio di Dio fatto uomo e veglia sulla sua crescita umana".

"Per questo, nei giorni che precedono il Natale" - ha spiegato il Santo Padre - "è quanto mai opportuno stabilire una sorta di colloquio spirituale con San Giuseppe, perché egli ci aiuti a vivere in pienezza questo grande mistero della fede".

"L'amato Papa Giovanni Paolo II, che era molto devoto di San Giuseppe, ci ha lasciato una mirabile meditazione a lui dedicata nell'Esortazione apostolica 'Redemptoris Custos', 'Custode del Redentore'. Tra i molti aspetti che pone in luce, un accento particolare dedica al silenzio di San Giuseppe. Il suo è un silenzio permeato di contemplazione del mistero di Dio, in atteggiamento di totale disponibilità ai voleri divini. In altre parole, il silenzio di San Giuseppe non manifesta un vuoto interiore, ma, al contrario, la pienezza di fede che egli porta nel cuore, e che guida ogni suo pensiero ed ogni sua azione".

"Un silenzio grazie al quale Giuseppe, all'unisono con Maria, custodisce la Parola di Dio, conosciuta attraverso le Sacre Scritture, confrontandola continuamente con gli avvenimenti della vita di Gesù; un silenzio intessuto di preghiera costante (...) e di affidamento senza riserve alla sua provvidenza. Non si esagera se si pensa che proprio dal 'padre' Giuseppe Gesù abbia appreso - sul piano umano - quella robusta interiorità che è presupposto dell'autentica giustizia, la 'giustizia superiore', che Egli un giorno insegnerà ai suoi discepoli".

"Lasciamoci 'contagiare' dal silenzio di San Giuseppe! Ne abbiamo tanto bisogno, in un mondo spesso troppo rumoroso, che non favorisce il raccoglimento e l'ascolto della voce di Dio. In questo tempo di preparazione al Natale coltiviamo il raccoglimento interiore, per accogliere e custodire Gesù nella nostra vita".
ANG/SAN GIUSEPPE:RACCOGLIMENTO/... VIS 20051219 (350)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

Sabato 17 dicembre il Santo Padre ha ricevuto in udienza l'Arcivescovo Francesco Monterisi, Segretario della Congregazione per i Vescovi.
AP/.../... VIS 20051219 (30)

IN BREVE


LA SANTA SEDE HA ADERITO AL "PROTOCOLLO SUI RESIDUI BELLICI INESPLOSI", annesso alla "Convenzione sulla proibizione o restrizione dell'uso di certe armi convenzionali che possono essere considerate eccessivamente dannose o avere effetti indiscriminati" (CCW), adottato il 28 novembre 2003 al termine della Riunione degli Stati Parte della CCW. L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite a New York, ha depositato il 13 dicembre 2005 lo strumento di adesione presso l'Ufficio del Segretario Generale dell'O.N.U. La CCW prevede altri quattro protocolli, che insieme alla stessa Convenzione, sono stati ratificati dalla Santa Sede il 16 giugno 1997.

IL CONSIGLIO DELLA SEGRETERIA GENERALE DEL SINODO DEI VESCOVI per l'Assemblea Speciale per l'America ha tenuto la decima riunione nei giorni 1-2 dicembre 2005. Un Comunicato informa che l'ordine del giorno prevedeva "la discussione sulle abituali condizioni sociali ed ecclesiali nel continente americano, alla luce dell'Esortazione Apostolica Post-Sinodale 'Ecclesia in America' ed anche in relazione all'Undicesima Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi dello scorso ottobre sull'Eucaristia. I Presuli, dopo aver rilevato alcuni fattori positivi, come una maggiore coscienza dell'uguale dignità di ogni persona umana, la promozione della famiglia e la cultura della vita, hanno espresso preoccupazione per l'instabilità politica ed economica, il traffico di droga e di armi, l'invasione delle sette e di una cultura spesso contraria ai valori del Vangelo.
.../IN BREVE/... VIS 20051219 (230)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Esarcato Apostolico per i greco-melkiti cattolici residenti in Argentina, presentata dal Vescovo Georges Haddad, S.M.S.P.

Sabato 17 dicembre è stato reso noto che il Santo Padre:

- Ha accettato la rinunzia presentata, per raggiunti limiti d'età, dall'Arcivescovo Gabriel Montalvo, dall'incarico di Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d'America e di Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione degli Stati Americani (O.A.S.). Ha chiamato a succedergli nei medesimi incarichi l'Arcivescovo Pietro Sambi, finora Nunzio Apostolico in Israele e Cipro e Delegato Apostolico in Gerusalemme e Palestina.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Choluteca (Honduras), presentata dal Vescovo Raúl Corriveau, P.M.E., per raggiunti limiti d'età. Gli succede il Vescovo Guido Plante, P.M.E., finora Vescovo Coadiutore della medesima Diocesi.
RE:NN/.../... VIS 20051219 (140)

venerdì 16 dicembre 2005

RAPPRESENTANTI FORZE ARMATE ITALIANE CON IL PAPA


CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2005 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato nella Basilica Vaticana una rappresentanza delle Forze Armate Italiane che hanno assistito ad una Santa Messa celebrata dall'Ordinario Militare, l'Arcivescovo Angelo Bagnasco.

Il Santo Padre ha detto: "Colui che adoriamo nel Sacramento dell'Altare è l'Emmanuele, il Dio con noi, venuto nel mondo per la nostra redenzione. (...) A Natale verrà l'atteso Messia (...) Verrà a liberarci il Redentore dell'uomo e spezzerà i vincoli dell'errore, dell'egoismo, del peccato, che ci rendono prigionieri. Verrà Cristo a liberare con il suo amore il cuore dell'uomo. Quanto è importante prepararsi ad accoglierlo con umiltà e sincerità!".

"Possano allora questi ultimi giorni dell'Avvento rendere ancora più forte in ognuno di voi, cari militari, il desiderio dell'incontro con Cristo, il Principe della pace, sorgente della nostra autentica gioia".

"Ogni giorno" - ha detto ancora il Santo Padre - "sperimentiamo la precarietà e la provvisorietà della vita terrena, ma, grazie all'incarnazione del Figlio unigenito del Padre, il nostro sguardo riesce a cogliere sempre l'amore provvidenziale di Dio che dà senso e valore a tutta la nostra esistenza. La liturgia di questo tempo di Avvento ci spinge alla fiducia, ci incoraggia ad affidarci a Colui che può dare pieno compimento alle attese del nostro cuore".

"Maria, con il suo 'si' all'Angelo Gabriele, ha aderito totalmente alla volontà di Dio ed ha dato inizio al grande mistero della redenzione. Sia Lei ad accompagnarci all'incontro con l'Emmanuele, il Dio-con-noi".

Benedetto XVI ha concluso il suo discorso rinnovando i più cordiali auguri per il Santo Natale a tutti i militari.
AC/.../FORZE ARMATE ITALIANE VIS 20051216 (280)

COLTIVARE UN'ATTENTA RICERCA CULTURALE E SPIRITUALE


CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2005 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, al termine della tradizionale Celebrazione Eucaristica per gli Studenti Universitari degli Atenei Romani in preparazione al Santo Natale, celebrata dal Cardinale Vicario Camillo Ruini, Papa Benedetto XVI si è recato nella Basilica di San Pietro per un incontro con gli studenti. La tradizione di celebrare la Messa per gli universitari si deve al Servo di Dio Giovanni Paolo II che in 26 anni di Pontificato non è mai mancato a questo appuntamento.

Il Santo Padre ha salutato i Rettori, i professori, i Cappellani e gli studenti delle università italiane, le delegazioni di studenti provenienti da alcuni Paesi d'Europa e dell'Africa e i partecipanti al Congresso Mondiale di pastorale per gli studenti esteri, organizzato dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.

"Continuate, cari amici" - ha detto il Papa - "a portare avanti insieme la riflessione sul nuovo umanesimo, tenendo conto delle grandi sfide dell'epoca contemporanea e cercando di coniugare in modo armonioso fede e cultura. Quanto necessario è in questo momento storico coltivare un'attenta ricerca culturale e spirituale!".

"Ho appreso inoltre con piacere" - ha proseguito il Pontefice - "che le cinque Facoltà di Medicina della Città hanno concordato di impegnarsi in alcuni campi a collaborare sui temi della vita. Sul piano, poi, più specificamente pastorale, ho apprezzato la scelta di approfondire il tema della trasmissione della fede, con un cammino formativo che coinvolga sia gli studenti che i docenti".

"A voi, cari giovani, che vedo numerosi, auguro di compiere con gioia il vostro itinerario di formazione cristiana, coniugandolo con lo sforzo quotidiano di approfondimento delle conoscenze proprie dei rispettivi percorsi accademici. Occorre riscoprire la bellezza di avere Cristo come Maestro di vita e giungere così a rinnovare in modo libero e consapevole la propria professione di fede".

Rivolgendosi agli studenti stranieri, il Papa ha affermato: "I giovani che lasciano il proprio Paese per motivi di studio vanno incontro a non pochi problemi e soprattutto al rischio di una crisi di identità, di uno smarrimento dei valori spirituali e morali. D'altra parte, la possibilità di studiare all'estero è per molti giovani un'opportunità unica per divenire capaci di meglio contribuire allo sviluppo dei propri Paesi, e anche di partecipare in modo attivo alla missione della Chiesa. È importante proseguire nel cammino intrapreso per venire incontro alle necessità di questi nostri fratelli".

"Cari amici universitari, siamo vicini alla grande e suggestiva ricorrenza del Santo Natale. (...) Vi invito a cogliere in pienezza il messaggio spirituale che questa solennità ci ripropone. Dio si è fatto Uomo, ha posto la sua dimora tra noi. Prepariamo il nostro cuore ad accogliere Colui che viene a salvarci con il dono della sua vita".

"Vi guidi in questa attesa" - ha concluso il Pontefice - "Maria Santissima, Sedes Sapientiae. La sua Icona, che sta visitando varie Nazioni, passa ora dalla delegazione della Polonia a quella della Bulgaria, per proseguire in quel Paese la sua 'peregrinatio' nelle città universitarie. Sia Lei, la Vergine fedele, la Madre di Cristo, ad ottenere per ciascuno di voi e per i vostri ambienti accademici la luce della divina Sapienza, Cristo Signore".
AC/STUDENTI UNIVERSITARI/RUINI VIS 20051216 (540)

MESSAGGIO DEL PAPA PER LA GIORNATA MONDIALE DEL MALATO


CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2005 (VIS). Oggi è stato pubblicato il Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la XIV Giornata Mondiale del Malato che si celebra tutti gli anni l'11 febbraio, Memoria Liturgica della Beata Vergine di Lourdes. Nel 2006 la Giornata si celebrerà ad Adelaide (Australia) e le manifestazioni culmineranno con la Celebrazione eucaristica nella Cattedrale dedicata a San Francesco Saverio.

Nel Messaggio, datato 8 dicembre, il Papa sottolinea che con questa Giornata "la Chiesa intende chinarsi con particolare sollecitudine sui sofferenti, richiamando l'attenzione della pubblica opinione sui problemi connessi col disagio mentale, che colpisce ormai un quinto dell'umanità e costituisce una vera e propria emergenza socio-sanitaria".

Il Santo Padre ricorda che: "In molti Paesi non esiste ancora una legislazione in materia ed in altri manca una politica definita per la salute mentale". Inoltre i "conflitti armati", le "catastrofi naturali", il "terrorismo, oltre a causare un numero impressionante di morti, hanno generato in non pochi superstiti traumi psichici".

Per quanto attiene ai Paesi ad alto sviluppo economico, il Papa osserva che: "all'origine di nuove forme di malessere mentale gli esperti riconoscono anche l'incidenza negativa della crisi dei valori morali. Ciò accresce il senso di solitudine, minando e persino sfaldando le tradizionali forme di coesione sociale (...) ed emarginando i malati, particolarmente quelli mentali, considerati sovente come un peso per la famiglia e per la comunità".

Ringraziando quanti "ispirandosi a ideali e principi umani ed evangelici" si prendono cura dei malati mentali, il Santo Padre afferma:"Purtroppo, in molte parti del mondo i servizi per questi malati risultano carenti, insufficienti (...). Il contesto sociale non sempre accetta i malati di mente con le loro limitazioni, e anche per questo si registrano difficoltà nel reperire le risorse umane e finanziarie di cui c'è bisogno".

"Si avverte la necessità di meglio integrare il binomio 'terapia appropriata e sensibilità nuova di fronte al disagio', così da permettere agli operatori del settore di andare incontro più efficacemente a quei malati ed alle famiglie, le quali da sole non sarebbero in grado di seguire adeguatamente i congiunti in difficoltà".

Il Santo Padre Benedetto XVI conclude rivolgendosi ai malati sottoposti ad una prova tanto dura e li invita "ad offrire insieme con Cristo la vostra condizione di sofferenza al Padre, sicuri che ogni prova accolta con rassegnazione è meritoria ed attira la benevolenza divina sull'intera umanità".

Infine, il Papa raccomanda quanti assistono i malati, in particolare i medici e gli infermieri, i cappellani, gli operatori pastorali, le associazioni ed organizzazioni del volontariato a "sostenere, con forme ed iniziative concrete, le famiglie che hanno a carico malati di mente, verso i quali auspico che cresca e si diffonda la cultura dell'accoglienza e della condivisione, grazie pure a leggi adeguate ed a piani sanitari che prevedano sufficienti risorse per la loro concreta applicazione".
MESS/XIV GIORNATA MONDIALE MALATO/... VIS 20051216 (490)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2005 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha elevato la Chiesa Metropolitana "sui iuris" greco-cattolica romena al grado di Chiesa Arcivescovile Maggiore.

- Ha promosso l'Arcivescovo Lucian Muresan, alla dignità di Arcivescovo Maggiore di Fagaras e Alba Iulia dei Romeni (Romania).
ECE:NA/.../MURESAN VIS 20051216 (50)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate quattro Presuli della Conferenza Episcopale della Polonia, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Jerzy Mazur, S.V.D., di Elk, con l'Ausiliare Vescovo Romuald Kaminski.

- L'Arcivescovo Ivan Martyniak, di Przemysl-Warszawa di rito bizantino ucraino.

- Il Vescovo Wlodzimierz Roman Juszczak, O.S.B.M., di Wroclaw-Gdansk di rito bizantino ucraino.

Nel pomeriggio di oggi è in programma che il Santo Padre riceva l'Arcivescovo William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, con l'Arcivescovo Angelo Amato, Segretario del medesimo Dicastero.
AL:AP/.../... VIS 20051216 (100)

giovedì 15 dicembre 2005

CELEBRAZIONI LITURGICHE NATALE PRESIEDUTE DAL PAPA


CITTA' DEL VATICANO, 15 DIC. 2005 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha reso pubblico oggi il calendario delle celebrazioni presiedute dal Santo Padre nel tempo di Natale:

DICEMBRE

- Sabato 24: Solennità della Natività del Signore. Alle ore 24:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre celebrerà la Santa Messa della Notte.

- Domenica 25: Solennità del Natale del Signore. Alle ore 12:00, dalla Loggia Centrale della Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI rivolgerà il Suo messaggio natalizio al mondo e impartirà la Benedizione "Urbi et Orbi".

- Sabato 31: Alle ore 18:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre presiederà i Primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, nel corso dei quali verrà cantato il tradizionale inno "Te Deum" a conclusione dell'anno civile.

GENNAIO

- Domenica 1°: Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, Giornata Mondiale della Pace. Alle ore 10:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre presiederà la Celebrazione della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio nell'ottava di Natale in occasione della XXXIX Giornata Mondiale della Pace sul tema: "Nella verità, la pace".

- Venerdì 6: Solennità della Epifania del Signore. Alle ore 9:30, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI celebrerà la Santa Messa nella Solennità dell'Epifania del Signore.

- Domenica 8: Festa del Battesimo del Signore. Alle ore 10:00, nella Cappella Sistina, il Santo Padre Benedetto XVI presiederà la Celebrazione Eucaristica nel corso della quale amministrerà il Sacramento del Battesimo al alcuni bambini.
BXVI-CALENDARIO/CELEBRAZIONI NATALE/... VIS 20051215 (260)

RIPRESA DIALOGO TEOLOGICO CATTOLICO-ORTODOSSO


CITTA' DEL VATICANO, 15 DIC. 2005 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Membri del Comitato Misto di Coordinamento della Commissione Internazionale per il Dialogo teologico tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa nel suo insieme.

All'inizio del suo discorso il Papa si è rallegrato per la ripresa del dialogo dopo anni di "serie difficoltà interne ed esterne". Il 12 settembre scorso, Sua Santità Bartolomeo I, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, ha informato la Chiesa cattolica della decisione comune delle Chiese Ortodosse di riattivare la "Commissione mista internazionale per il Dialogo Teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme", fissando la data del primo incontro di questa nuova fase di dialogo nei giorni dal 13 al 16 dicembre a Roma.

Il Santo Padre ha affermato che nella nuova fase di dialogo occorre esaminare insieme due aspetti: "Da una parte eliminare le divergenze che ancora sussistono, e, dall'altra parte, avere come obiettivo precipuo di far di tutto per ristabilire la piena comunione, bene essenziale per la comunità dei discepoli di Cristo, come è stato sottolineato nel documento preparatorio del vostro lavoro".

"Dobbiamo, con coraggio, lucidità e umiltà, ricercare la volontà di Gesù Cristo, anche se ciò non corrisponde ai nostri semplici progetti umani. La realizzazione dell'unità plenaria della Chiesa e la riconciliazione fra i cristiani sono al prezzo della sottomissione delle nostre volontà alla volontà del Signore".

Il Papa ha sottolineato che per progredire sulla vita dell'unità "dobbiamo chiedere l'aiuto del Signore, (...) perchè l'unità è sopratutto un dono di Dio, invitando allo stesso tempo tutti i cristiani alla preghiera comune".

Ricordando che il decreto conciliare "Unitatis redintegratio" raccomanda la conoscenza reciproca e il dialogo, Papa Benedetto XVI ha sottolineato che "il dialogo contribuirà anche 'ai dialoghi multipli che si sviluppano nel mondo cristiano alla ricerca della sua unità".

Il Comitato Misto di Coordinamento conta ventuno membri: dieci cattolici ed undici ortodossi. Il Metropolita Ioannis di Pergamo (Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli) ed il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, presiedono la Commissione Internazionale per il Dialogo teologico fra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa ed anche il Comitato Misto di Coordinamento.
AC/COMITATO CATTOLICO:ORTODOSSO/... VIS 20051215 (380)
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