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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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martedì 5 marzo 2013

I CARDINALI ESPRIMONO GRATITUDINE A BENEDETTO XVI

Città del Vaticano, 5 marzo 2013 (VIS). Nell'abituale briefing delle ore 13:00 con i giornalisti, il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha aggiornato le informazioni sullo svolgimento delle Congregazioni Generali.

"Ieri, nel pomeriggio di lunedì, dalle 17:00 alle 19:00 - ha detto Padre Lombardi - ha avuto luogo la seconda Congregazione Generale dei Cardinali nel corso della quale il Padre Raniero Cantalamessa, OFM Cap., Predicatore della Casa Pontificia, ha tenuto la prima delle meditazioni previste dalla Costituzione apostolica".

"Hanno pronunciato il giuramento altri cinque cardinali elettori arrivati a Roma: il Patriarca maronita libanese Bechara Boutors Raï; il Cardinale Joachim Meisner, Arcivescovo di Colonia (Germania); il Cardinale Rainer Maria Woelki, Arcivescovo di Berlino (Germania); il Cardinale Théodore-Adrien Sarr, Arcivescovo di Dakar (Senegal) ed il Cardinale Dominik Duka, Arcivescovo di Praga (Repubblica Ceca)".

Gli interventi hanno seguito l'ordine di iscrizione. Hanno preso la parola nove cardinali ed è stato deciso che nei giorni di martedì e mercoledì le Congregazioni avranno luogo solo al mattino.

Relativamente alla terza Congregazione Generale, tenutasi questa mattina dalle 9:30 alle 12:40, Padre Lombardi ha precisato che hanno prestato giuramento il Cardinale Antonio María Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid (Spagna), il Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto emerito della Congregazione per l'Educazione Cattolica e Anthony Okogie. Hanno prestato giuramento anche 5 Cardinali non elettori cardinali Michael Kitbunchu, Emmanuel Wamala, Eusebio Oscar Scheid e Christian Tumi. I presenti erano 148 e gli elettori 110.

Durante la Congregazione hanno preso la parola 11 Cardinali provenienti da tutti i continenti. I temi trattati sono stati: attività della Santa Sede e suoi rapporti con gli episcopati di tutto il mondo; rinnovamento della Chiesa alla luce del Vaticano II; situazione della Chiesa e necessità della nuova evangelizzazione nel mondo attuale e nei suoi diversi ambienti culturali. È stato presentato ai porporati il numero 37 del Motu Proprio di Benedetto XVI relativo all'inizio del Conclave, ma non è stata presa alcuna decisione in merito alla data.

È stata anche presentata una proposta, fatta propria dalla Congregazione particolare, di dedicare il pomeriggio di domani ad un tempo di preghiera aperto a tutti nella Basilica Vaticana. Il Cardinale Decano Angelo Sodano guiderà la preghiera che rappresenta anche un invito a tutta la Chiesa a pregare in un momento tanto importante.

Padre Lombardi ha inoltre precisato che questo pomeriggio cominceranno i lavori di sistemazione della Cappella Sistina per il Conclave, per cui da oggi la Cappella rimarrà chiusa al pubblico.

Sono stati forniti anche i dati della copertura giornalistica degli avvenimenti della Santa Sede in questi giorni: i giornalisti con accreditamento temporale sono 4.432, i permanenti 600, e superano così i 5.000 accrediti, per conto di 1.004 testate, di 65 nazioni e 24 lingue diverse.

Infine è stato approvato il testo di un telegramma firmato dal Cardinale Decano al Papa emerito Benedetto XVI. Di seguito ne riportiamo il testo:
"A Sua Santità il Papa emerito Benedetto xvi Castelgandolfo - I Padri Cardinali riuniti in Vaticano per le loro Congregazioni Generali in vista del prossimo conclave Le inviano in coro un devoto saluto con l'espressione della loro rinnovata gratitudine per tutto il suo luminoso ministero petrino e per l'esempio loro dato di una generosa sollecitudine pastorale per il bene della chiesa e del mondo. La loro gratitudine vuole rappresentare la riconoscenza di tutta la chiesa per il suo instancabile lavoro nella vigna del Signore. I membri del Collegio Cardinalizio confidano infine nelle sue preghiere per loro, come per tutta la santa Chiesa".

LE NUOVE URNE PER L'ELEZIONE DI UN NUOVO PONTEFICE

Città del Vaticano, 5 marzo 2013 (VIS). In un arazzo esposto nell'omonima galleria dei Musei Vaticani, c'è una tra le più antiche testimonianze dei calici-urna, che servivano per raccogliere le schede di voto dei cardinali all'elezione di un nuovo pontefice.

L'arazzo si riferisce ad un episodio narrato nelle cronache dell'elezione di Papa Urbano VIII (1623-1644). Nello scrutinio finale, durante il conteggio delle schede, ne risultò mancante una. A destra di chi guarda l'arazzo è possibile vedere uno scrutatore che guarda dentro ad un grande calice con attenzione ed interesse, come a verificare la presenza della scheda andata perduta.

Un calice molto simile a quello dell'arazzo ed una pisside sono conservati nella Sacrestia pontificia della Cappella Sistina. Questo calice e questa pisside sono stati adoperati per raccogliere le schede di voto nei conclavi dell'ultimo secolo, fino a Giovanni Paolo II.

Con la promulgazione della Costituzione Apostolica: "Universi Dominici gregis" circa la vacanza della Sede Apostolica e l'elezione del Romano Pontefice (Giovanni Paolo II, 22 febbraio 1996), è nata la necessità di adeguare le urne alle nuove norme. Al calice e alla pisside previsti nei precedenti regolamenti occorreva, infatti, aggiungere una nuova urna necessaria per raccogliere il voto di eventuali cardinali aventi diritto, ma impediti per malattia ad allontanarsi dalla propria stanza ed essere presenti così agli scrutini in Cappella Sistina. Piuttosto che realizzare la sola urna mancante si è pensato di progettarne tre nuove, anzitutto per renderle più funzionali allo scopo, ma soprattutto per uniformare le urne stesse ad un medesimo stile, dignitoso ed artisticamente valido e tutto anche in funzione del servizio al quale dovevano essere destinate.

La finalità delle urne è descritta al V capitolo della Costituzione dove si parla anche di un piatto da apporre alla prima delle urne. Ogni cardinale, infatti, dovrà "deporre la propria scheda nel piatto e con questo introdurla nel recipiente" sottostante. La seconda urna, come già è stato detto, sarà utilizzata solo nel caso della presenza in Conclave di eventuali cardinali impediti per malattia ad allontanarsi dalla propria camera, e la terza per raccogliere le schede dopo lo scrutinio, prima che queste vengano bruciate procurando la tradizionale fumata per annunciare ai fedeli raccolti in piazza S. Pietro, la non avvenuta elezione (fumo nero) o l'elezione del nuovo Pontefice (fumo bianco).

Le urne sono opera dello scultore Cecco Bonanotte, autore delle nuove porte di ingresso dei Musei Vaticani, inaugurate in occasione del Giubileo del 2000. Le tre urne realizzate in argento e bronzo, presentano un linguaggio fondamentalmente legato a due simbologie: la prima è quella del pastore e del gregge; le altre degli uccelli, dell'uva e delle spighe. Nei simboli scelti dall'artista le tre urne si uniscono in modo semplice e diretto al significato che assume nella Chiesa la persona del Papa: il Pastore, anzi il buon Pastore che a nome di Cristo ha il compito di "confermare i fratelli" (Lc 22,31) nella fede.

Il rapporto d'amore tra Gesù e Pietro e di conseguenza tra il Papa e la Chiesa, viene sottolineato e confermato dall'artista negli altri simboli scelti per ornare le urne: gli uccelli, l'uva e le spighe. Il pane e il vino eucaristici, che poi sono Cristo, accentuano l'idea della carità sottolineata dalla condivisione dello stesso pane e del medesimo calice.


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