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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 20 novembre 2006

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 20 NOV. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto, questa mattina, in udienze separate, nove Presuli della Conferenza Episcopale della Repubblica Federale di Germania, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Heinrich Mussinghoff, di Aachen.

    - Il Vescovo Reinhard Marx, di Trier con gli Ausiliari Vescovo Robert Brahm, Vescovo Jörg Michael Peters e Vescovo Stephan Ackermann.

    - Il Vescovo Felix Genn, di Essen con gli Ausiliari Vescovo Franz Grave e Vescovo Franz Vorrath.

    - Il Vescovo Piotr Kryk, Esarca Apostolico per i fedeli ucraini di rito bizantino residenti in Germania e in Scandinavia.

  Sabato 18 novembre il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Signor Horst Köhler, Presidente della Repubblica Federale di Germania, con la Consorte e Seguito.

- Sette Presuli della Conferenza Episcopale della Repubblica Federale di Germania, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Reinhard Lettmann, di Münster con gli Ausiliari Vescovo Heinrich Timmerevers, Vescovo Friedrich Ostermann, Vescovo Heinrich Janssen, il Vescovo Josef Voss ed il Vescovo Franz-Peter Tebartz-van Elst.

    - Il Monsignore Johann Limbacher, Amministratore Diocesano di Eichstätt;
AL:AP/.../...                                       VIS 20061120 (100)


IN BREVE

IL CARDINALE TARCISIO BERTONE, SEGRETARIO DI STATO, a nome del Santo Padre, ha redatto un Messaggio indirizzato al Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, a conclusione della Conferenza Internazionale su "Università e Dottrina sociale della Chiesa", promossa da detto Dicastero in collaborazione con la Congregazione per l'Educazione Cattolica. "La dottrina sociale della Chiesa" - scrive il Segretario di Stato - "è strutturalmente portata al dialogo interdisciplinare, perché annovera tra le discipline a cui attinge, da una parte, la teologia e la filosofia e, dall'altra, le scienze umane e sociali. Proprio per questo la dottrina sociale della Chiesa può contribuire a fornire un quadro orientativo di fondo alle diverse discipline, facendole collaborare tra di loro nel rispetto pieno della loro specificità. Essa può quindi farsi portatrice di un valore sapienziale con cui rendere più ricche le molteplici attività di ricerca e di formazione delle Università cattoliche".

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA, SIGNOR HORST KÖHLER, ha offerto, sabato 18 novembre, un Concerto in onore del Santo Padre Benedetto XVI, eseguito dal "Philharmonia Quartett Berlin". Al termine del Concerto che ha avuto luogo nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Papa ha pronunciato un breve discorso. "Il suonare insieme" - ha detto Benedetto XVI - "da solisti richiede dal singolo non solo l'impegno di tutte le sue capacità tecniche e musicali nell'esecuzione della propria parte, ma al contempo sempre anche il sapersi ritirare nell'ascolto attento degli altri. Solo se questo riesce, se cioè ciascuno non pone al centro se stesso, ma, in spirito di servizio, si inserisce nell'insieme e, per così dire, si mette a disposizione come 'strumento', affinché il pensiero del compositore possa diventare suono e raggiungere così il cuore degli ascoltatori, solo allora si ha un'interpretazione veramente grande - come quella che abbiamo or ora sentito. È questa una bella immagine anche per noi che, nell'ambito della Chiesa, ci impegniamo ad essere 'strumenti' per comunicare agli uomini il pensiero del grande 'Compositore', la cui opera è l'armonia dell'universo".
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VISITA UFFICIALE PRESIDENTE REPUBBLICA ITALIANA


CITTA' DEL VATICANO, 20 NOV. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Vaticano, in visita ufficiale, il Presidente della Repubblica Italiana, S.E. Signor Giorgio Napolitano, eletto alla Presidenza della Repubblica il 15 maggio scorso.

  Al termine del colloquio privato nella Biblioteca, il Santo Padre ha pronunciato un discorso cui ha fatto seguito quello del Presidente della Repubblica.

  "Chiesa e Stato" - ha affermato Papa Benedetto XVI - "sono entrambi chiamati, secondo la loro rispettiva missione e con i propri fini e mezzi, a servire l'uomo, che è allo stesso tempo destinatario e partecipe della missione salvifica della Chiesa e cittadino dello Stato. È nell'uomo che queste due società si incontrano e collaborano per meglio promuoverne il bene integrale".

  Ribadendo che la sollecitudine della comunità civile nei riguardi del bene dei cittadini "non si può limitare ad alcune dimensioni della persona, quali la salute fisica, il benessere economico, la formazione intellettuale o le relazioni sociali", il Papa ha affermato che "L'uomo si presenta di fronte allo Stato anche con la sua dimensione religiosa".

  "Sarebbe però riduttivo" - ha detto ancora il Pontefice - "ritenere che sia sufficientemente garantito il diritto di libertà religiosa, quando non si fa violenza o non si interviene sulle convinzione personali o ci si limita a rispettare la manifestazione della fede che avviene nell'ambito del luogo di culto. Non si può infatti dimenticare che 'la stessa natura sociale dell'essere umano esige che egli esprima esternamente gli atti interni di religione, comunichi con altri in materia religiosa e professi la propria religione in modo comunitario'. La libertà religiosa è pertanto un diritto non solo del singolo, ma altresì della famiglia, dei gruppi religiosi e della stessa Chiesa".

  "Un adeguato rispetto del diritto alla libertà religiosa" - ha sottolineato il Santo Padre - "implica, dunque, l'impegno del potere civile a 'creare condizioni propizie allo sviluppo della vita religiosa, cosicché i cittadini siano realmente in grado di esercitare i loro diritti attinenti la religione e adempiere i rispettivi doveri".

  "La libertà, che la Chiesa e i cristiani rivendicano, non pregiudica gli interessi dello Stato o di altri gruppi sociali e non mira ad una supremazia autoritaria su di essi, ma è piuttosto la condizione affinché (...) si possa espletare quel prezioso servizio che la Chiesa offre all'Italia e ad ogni Paese in cui essa è presente. Tale servizio alla società, (...) si esprime anche nei riguardi dell'ambito civile e politico. Infatti, se è vero che per la sua natura e missione 'la Chiesa non è e non intende essere un agente politico', tuttavia essa 'ha un interesse profondo per il bene della comunità politica'".

  "Questo apporto specifico" - ha proseguito il Pontefice - "viene dato principalmente dai fedeli laici" che "quando s'impegnano con la parola e con l'azione a fronteggiare le grandi sfide attuali, (...) non agiscono per un loro interesse peculiare o in nome di principi percepibili unicamente da chi professa un determinato credo religioso: lo fanno, invece, nel contesto e secondo le regole della convivenza democratica, per il bene di tutta la società e in nome di valori che ogni persona di retto sentire può condividere".

  Al termine del discorso il Santo Padre ha auspicato che "la Nazione italiana sappia avanzare sulla via dell'autentico progresso e possa offrire alla Comunità internazionale il suo prezioso contributo, promuovendo sempre quei valori umani e cristiani che sostanziano la sua storia, la sua cultura, il suo patrimonio ideale, giuridico e artistico, e che sono tuttora alla base dell'esistenza e dell'impegno dei suoi cittadini. In questo sforzo non mancherà certo" - ha concluso il Pontefice - "il leale e generoso contributo dato dalla Chiesa cattolica attraverso l'insegnamento dei suoi Vescovi (...) e grazie all'opera di tutti i fedeli".

  Il Presidente Napolitano ha affermato, a sua volta, nel suo discorso, che: "Ispira il mio omaggio la consapevolezza profonda dell'alta missione universale della Chiesa cattolica e del prezioso servizio che essa offre alla Nazione. (...) In Italia, l'armonia dei rapporti tra Stato e Chiesa è stata e resta garantita dal principio laico di distinzione sancito nel dettato costituzionale e insieme dall'impegno, proclamato negli Accordi di modifica del concordato, alla 'reciproca collaborazione per la promozione dell'uomo e per il bene del Paese'. (...) Crediamo profondamente nell'importanza di questa collaborazione" e "conosciamo e apprezziamo (...) la dimensione sociale e pubblica del fatto religioso".

  Successivamente il Presidente Napolitano è stato accolto nella Sala del Concistoro dal Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, che lo ha invitato nella Sala dei Foconi per un colloquio privato, come prevede il Protocollo. Nella Sala Regia ha poi avuto luogo l'Incontro con il Corpo Diplomatico. Qui il Cardinale Segretario di Stato ha presentato il Signor Presidente ai Capi delle Missioni diplomatiche accreditate presso la Santa Sede.

  Nel corso della presentazione il Cardinale Bertone ha rimarcato "l'ampiezza dei rapporti che la Santa Sede intrattiene con numerosi Stati di ogni continente e con vari Organismi Internazionali" ed ha osservato che: "Non a caso anche chi non condivide la fede cristiana, guarda al Papa come al Portavoce delle supreme istanze morali, e ne ascolta i richiami al rispetto della dignità dell'uomo, alla promozione della pace e dello sviluppo e alla collaborazione sincera fra popoli, religioni e culture per un avvenire migliore della famiglia umana".

  La visita ufficiale al Santo Padre del Presidente della Repubblica Italiana si è conclusa con una visita alla Basilica Vaticana, dove il Presidente Napolitano ha sostato brevemente dinanzi alla Tomba dell'Apostolo Pietro.

  In un Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, reso pubblico al termine della visita ufficiale, si legge: "Durante i cordiali colloqui è stato espresso compiacimento per i buoni rapporti intercorrenti tra la Santa Sede  e l'Italia e fra la Chiesa e lo Stato nel Paese. Nel rispetto del diritto alla libertà religiosa e dell'autonomia propria della comunità ecclesiale e civile, come pure della  reciproca collaborazione, i cattolici italiani continueranno a dare il loro contributo a favore della dignità dell'uomo, a tutela della vita e della famiglia e per il bene comune della società".

  "Gli incontri hanno altresì permesso di prendere in considerazione diversi aspetti della vita internazionale, soffermandosi in particolare sulla delicata situazione in Medio Oriente, sulle prospettive del processo di integrazione europea e sui gravi problemi del Continente africano. La Santa Sede e l'Italia continueranno a collaborare per un miglior funzionamento delle istituzioni internazionali".
VE/NAPOLITANO/...                             VIS 20061120 (1060)


MONASTERI CLAUSURA INDISPENSABILI COME I POLMONI VERDI


CITTA' DEL VATICANO, 20 NOV. 2006 (VIS). Prima della recita dell'Angelus di questa domenica, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricordato che il 21 novembre prossimo, Memoria Liturgica della Presentazione di Maria Santissima al Tempio, si celebra la Giornata "pro Orantibus", dedicata al ricordo delle comunità religiose di clausura.

   "È un'occasione quanto mai opportuna" - ha detto il Santo Padre alle migliaia di pellegrini che gremivano Piazza San Pietro - "per ringraziare il Signore per il dono di tante persone che, nei monasteri e negli eremi, si dedicano totalmente a Dio nella preghiera, nel silenzio e nel nascondimento".

  "Qualcuno si chiede" - ha proseguito il Pontefice - "che senso e che valore possa avere la loro presenza nel nostro tempo, in cui numerose e urgenti sono le situazioni di povertà e di bisogno a cui far fronte. Perché 'rinchiudersi' per sempre tra le mura di un monastero e privare così gli altri del contributo delle proprie capacità ed esperienze? Che efficacia può avere la loro preghiera per la soluzione dei tanti problemi concreti che continuano ad affliggere l'umanità?".

  "Di fatto tuttavia, anche oggi, suscitando spesso la sorpresa di amici e conoscenti, non poche persone abbandonano carriere professionali spesso promettenti per abbracciare l'austera regola d'un monastero di clausura. Che cosa le spinge a un passo tanto impegnativo se non l'aver compreso, come insegna il Vangelo, che il Regno dei cieli è 'un tesoro' per il quale vale veramente la pena abbandonare tutto?".

  "In effetti, questi nostri fratelli e sorelle" - ha spiegato il Pontefice - "testimoniano silenziosamente che in mezzo alle vicende quotidiane, talvolta assai convulse, unico sostegno che mai vacilla è Dio, roccia incrollabile di fedeltà e di amore. 'Todo se pasa, Dios no se muda', scriveva la grande maestra spirituale santa Teresa d'Avila in un suo celebre testo. E dinanzi alla diffusa esigenza che molti avvertono di uscire dalla routine quotidiana dei grandi agglomerati urbani in cerca di spazi propizi al silenzio e alla meditazione, i monasteri di vita contemplativa si offrono come 'oasi' nelle quali l'uomo, pellegrino sulla terra, può meglio attingere alle sorgenti dello Spirito e dissetarsi lungo il cammino".

  "Questi luoghi, pertanto, apparentemente inutili" - ha concluso Papa Benedetto - "sono invece indispensabili, come i 'polmoni' verdi di una città: fanno bene a tutti, anche a quanti non li frequentano e magari ne ignorano l'esistenza".

  Al termine della recita dell'Angelus, il Papa ha ricordato che oggi si celebra la Giornata delle vittime della strada ed ha invitato i fedeli a pregare per tutte le persone che hanno perso la vita negli incidenti stradali, raccomandando alla Vergine Maria "i numerosi feriti, sovente colpiti in modo permanente. Chiedo che gli automobilisti rispettino con attenzione le regole della guida e prestino sempre attenzione agli altri".
ANG/MONASTERI:AUTOMOBILISTI/...                       VIS 20061120 (470)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 18 NOV. 2006 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Calogero La Piana, S.D.B., finora Vescovo di Mazara del Vallo (Italia), Arcivescovo Metropolita di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela (superficie: 1.848; popolazione: 488.400; cattolici: 487.400; sacerdoti: 379: religiosi: 762; diaconi permanenti: 739, Italia. L'Arcivescovo eletto è nato a Riesi (Italia), nel 1952. Entrato nei Salesiani, ha emesso la professione perpetua nel 1980, è stato ordinato sacerdote nel 1981 ed ha ricevuto l'ordinazione episcopale nel 2003. Succede all'Arcivescovo Giovanni Marra, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi Metropolitana, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Dorick McGowan Wright, Vescovo di Belize City-Belmopan (superficie: 22.965; popolazione: 282.600; cattolici: 215.035; sacerdoti: 36; religiosi: 82), Belize. Finora Vescovo Ausiliare della medesima sede episcopale, il Vescovo McGowan Wright succede al Vescovo Osmond Peter Martin, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/.../...                                       VIS 20061120 (170)


AFFRONTARE CAUSE CONFLITTO ISRAELE PALESTINA


CITTA' DEL VATICANO, 18 NOV. 2006 (VIS). Il 17 novembre scorso, l'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto alla X Sessione Speciale di Emergenza dell'Assemblea Generale dell'O.N.U. sul tema: "Azioni illegali israeliane nella Gerusalemme Est occupata e nel resto dei territori palestinesi occupati".

  Il Nunzio ha iniziato il suo discorso esprimendo la vicinanza della Delegazione della Santa Sede "alle popolazioni civili che soffrono le conseguenze della recente violenza" e trasmettendo "l'invito di Papa Benedetto XVI a unirsi a lui nella preghiera 'affinché Dio illumini le Autorità israeliane e palestinesi e le nazioni che hanno una particolare responsabilità nella regione, affinché si adoperino per porre fine allo spargimento di sangue, moltiplicare le iniziative di aiuto umanitario ed incoraggiare l'immediata ripresa di negoziati diretti, seri e concreti'".

  "Mentre lamentiamo le numerose morti e condanniamo la spirale della violenza causata sia dalle operazioni militari che dagli attacchi terroristici, non possiamo fare a meno di notare che questi orrendi avvenimenti fanno parte di una questione più ampia che, come a tutti è noto, ha avvelenato troppo a lungo la regione. Tutte le volte che teniamo un incontro di emergenza come questo, ripetiamo l'apparente infinita lista di difficoltà e divergenze che separano gli israeliani e i palestinesi e che rendono ancora più urgente per i governi affrontare il problema della fondamentale ingiustizia all'origine di questa questione. Lamentare i sintomi senza affrontare le cause alla radice del problema non è utile a nessuna delle due parti. Ognuno è obbligato a vivere sotto terribili tensioni di potenziali atti esplosivi di terrore o di incursioni militari che provocano morti e feriti e la distruzione delle infrastrutture".

  "Non si può ignorare" - ha aggiunto il Nunzio - "la centralità del conflitto israelo-palestinese nella persistente instabilità in Medio Oriente. È triste che la comunità internazionale non sia riuscita a impegnare gli israeliani e i palestinesi in un effettivo e  significativo dialogo per la risoluzione delle dispute, con l'obiettivo di portare pace e stabilità ad entrambi".

  "L'unica possibilità di una pace duratura nella regione" - ha concluso il Presule - "è una pace che comprenda affettivamente tutti gli aspetti ed i maggiori protagonisti della regione mediorientale, una pace fondata su trattati di pace bilaterali e accordi multilaterali su tutte le questioni di interesse comune, quali l'acqua, l'ambiente e il commercio".
DELSS/CONFLITTO ISRAELE:PALESTINA/MIGLIORE         VIS 20061120 (410)


PROMUOVERE MATRIMONIO E FAMIGLIA

CITTA' DEL VATICANO, 18 NOV. 2006 (VIS).  Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto il secondo gruppo di Presuli della Conferenza Episcopale della Repubblica Federale di Germania, a conclusione della Visita "ad Limina Apostolorum".

  "Al centro del nostro servizio" - ha sottolineato il Pontefice - "vi è sempre l'incontro con il Cristo vivo, un incontro che dà alla nostra vita l'orientamento decisivo".

  Benedetto XVI ha successivamente fatto riferimento alla preoccupazione dei Vescovi "per uno sviluppo delle strutture pastorali che sia adeguato alla situazione presente" ed ha segnalato, al riguardo, che, di fronte alla diminuzione del numero di sacerdoti e fedeli che frequentano la Messa domenicale, in diverse diocesi di lingua tedesca vengono applicati modelli "per la modifica e la ristrutturazione della cura pastorale in cui l'immagine del parroco, (...), minaccia di offuscarsi".

  "Sono certo" - ha proseguito il Pontefice - "che voi, cari Confratelli, (...) darete la vostra approvazione soltanto a quelle riforme strutturali che siano in piena sintonia con l'insegnamento della Chiesa sul sacerdozio e con le sue  orme giuridiche, avendo cura che l'applicazione delle riforme non sminuisca la forza di attrazione del ministero sacerdotale".

   Riguardo all'inserimento dei laici nelle strutture della Chiesa, il Papa ha ricordato "il campo ampio ed aperto dell'apostolato laicale urgentemente necessario e i suoi molteplici compiti: l'annuncio della Buona Novella (...); la catechesi (...); i servizi caritativi; il lavoro nei mezzi di comunicazione sociale; come puro l'impegno sociale per una tutela integrale della vita umana, per la giustizia sociale e nell'ambito delle iniziative culturali cristiane".

  Parlando dell'annuncio della fede ai giovani del nostro tempo che vivono "in una cultura secolarizzata (...) nella quale Dio non è presente", il Santo Padre ha ribadito la necessità che i ministranti "possano nella Chiesa davvero incontrare Dio, la sua Parola, il sacramento della sua presenza, e che possano imparare a modellare, a partire da questo, la loro vita". In merito ai movimenti ecclesiali, il Papa ha invitato a rispettarne gli specifici carismi e "a essere lieti che nascano forme comunitarie di fede in cui la parola di Dio diventi vita".

  Benedetto XVI ha proseguito il suo discorso ribadendo che occorre fare attenzione che le opere caritative ecclesiali "non cadano in dipendenze politiche, ma che servano unicamente al loro compito di giustizia e di amore. Per questo, occorre una stretta collaborazione con i Vescovi e con le Conferenze Episcopali".

  In merito al matrimonio e alla famiglia, il Papa ha sottolineato che "L'ordine del matrimonio come è stabilito nella creazione (...), viene oggi progressivamente offuscato" e di fronte alla cultura materialista "per i giovani diventa difficile legarsi definitivamente. (...) Così diventa sempre più difficile accettare figli e dare loro quello spazio duraturo di crescita e di maturazione che può essere solo la famiglia fondata sul matrimonio".

  In tale situazione, ha sottolineato ancora il Pontefice, "è molto importante aiutare i giovani a dirsi il 'sì' definitivo, che non è in contrasto con la libertà, ma rappresenta la sua più grande opportunità. Nella pazienza dello stare insieme per tutta la vita l'amore raggiunge la sua vera maturità. In questo ambiente di amore per tutta la vita anche i figli imparano a vivere e ad amare".

  Infine, l'ecumenismo è stato l'ultimo argomento su cui si è soffermato il Papa. "In Germania" - ha detto Benedetto XVI - "i nostri sforzi devono essere diretti soprattutto verso i cristiani di fede luterana e riformata. (...) L'impegno ecumenico, pertanto, non può esaurirsi con documenti congiunti. Diventa visibile ed efficace laddove i cristiani di diverse Chiese e comunità ecclesiali, in un contesto sociale sempre più estraneo alla religione, professano insieme e in modo convincente i valori trasmessi dalla fede cristiana e li evidenziano con forza nel loro agire politico e sociale".
AL/.../GERMANIA                                           VIS 20061120 (620)


COMUNICATO RELATIVO UDIENZA PRESIDENTE GERMANIA


CITTA' DEL VATICANO, 18 NOV. 2006 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi, la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il seguente Comunicato:

  "Nella mattinata di oggi, sabato 18 novembre 2006, il Presidente della Repubblica Federale di Germania, Sua Eccellenza il Signor Dottor Horst Köhler, è stato ricevuto in Udienza da Sua Santità Benedetto XVI e, successivamente, si è incontrato con Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato".

  "I cordiali colloqui hanno permesso, fra l'altro, uno scambio di opinioni su temi attinenti alla situazione internazionale, con particolare riferimento al Medio Oriente. Inoltre, è stata sottolineata la necessità di promuovere un rapporto di parità e uno spirito di solidarietà a livello internazionale, in special modo nei confronti del Continente africano. Infine, non è mancato il richiamo all'importanza di un impegno per l'educazione della gioventù e per il dialogo tra le religioni".
OP/UDIENZA PRESIDENTE GERMANIA/BERTONE               VIS 20061120 (150)


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