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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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martedì 7 gennaio 2014

ESEMPIO DEI MAGI CI AIUTA A SEGUIRE I GRANDI DESIDERI DEL NOSTRO CUORE E A NON ACCONTANTARCI DI UNA VITA MEDIOCRE

Città del Vaticano, 6 gennaio 2014 (VIS). Oggi, Solennità dell’Epifania del Signore, il Santo Padre Francesco ha celebrato la Santa Messa nella Basilica Vaticana. Dopo la proclamazione del Santo Vangelo e l'annunzio del giorno della Pasqua, che quest'anno si celebra il 20 aprile, il Papa ha tenuto l'omelia.

'"Lumen requirunt lumine' - ha detto il Pontefice spiegando che: "Questa suggestiva espressione di un inno liturgico dell’Epifania si riferisce all’esperienza dei Magi: seguendo una luce essi ricercano la Luce. La stella apparsa in cielo accende nella loro mente e nel loro cuore una luce che li muove alla ricerca della grande Luce di Cristo. I Magi seguono fedelmente quella luce che li pervade interiormente, e incontrano il Signore".

"In questo percorso dei Magi d’Oriente - ha proseguito il Pontefice - è simboleggiato il destino di ogni uomo: la nostra vita è un camminare, illuminati dalle luci che rischiarano la strada, per trovare la pienezza della verità e dell’amore, che noi cristiani riconosciamo in Gesù, Luce del mondo. E ogni uomo, come i Magi, ha a disposizione due grandi 'libri' da cui trarre i segni per orientarsi nel pellegrinaggio: il libro della creazione e il libro delle Sacre Scritture. L’importante è essere attenti, vigilare, ascoltare Dio che ci parla, sempre ci parla".

Ci dice il Vangelo che i Magi, quando giunsero a Gerusalemme, persero per un po’ la vista della stella. Non la vedevano più. In particolare, la sua luce è assente nel palazzo del re Erode: quella dimora è tenebrosa, vi regnano il buio, la diffidenza, la paura, l’invidia. Erode, infatti, si mostra sospettoso e preoccupato per la nascita di un fragile Bambino che egli sente come un rivale. In realtà Gesù non è venuto ad abbattere lui, misero fantoccio, ma il Principe di questo mondo! Tuttavia il re e i suoi consiglieri sentono scricchiolare le impalcature del loro potere, temono che vengano capovolte le regole del gioco, smascherate le apparenze. Tutto un mondo edificato sul dominio, sul successo sull’avere, sulla corruzione è messo in crisi da un Bambino! Ed Erode arriva fino a uccidere i bambini".

"I Magi seppero superare quel pericoloso momento di oscurità presso Erode, perché credettero alle Scritture, alla parola dei profeti che indicava in Betlemme il luogo della nascita del Messia. Così sfuggirono al torpore della notte del mondo, ripresero la strada verso Betlemme e là videro nuovamente la stella, e il Vangelo dice che provarono 'una gioia grandissima'".

"Un aspetto della luce che ci guida nel cammino della fede è anche la santa 'furbizia'. (...) Si tratta di quella scaltrezza spirituale che ci consente di riconoscere i pericoli ed evitarli. I Magi seppero usare questa luce di 'furbizia' quando, sulla via del ritorno, decisero di non passare dal palazzo tenebroso di Erode, ma di percorrere un’altra strada. Questi saggi venuti da Oriente ci insegnano come non cadere nelle insidie delle tenebre e come difenderci dall’oscurità che cerca di avvolgere la nostra vita. Loro, con questa santa 'furbizia' hanno custodito la fede. E anche noi dobbiamo custodire la fede. Custodirla da quel buio. Ma, anche, tante volte, un buio travestito di luce! Perché il demonio, dice san Paolo, si veste da angelo di luce, alcune volte. (...) Occorre accogliere nel nostro cuore la luce di Dio e, nello stesso tempo, coltivare quella furbizia spirituale che sa coniugare semplicità ed astuzia, come chiede Gesù ai discepoli: 'Siate prudenti come i serpenti e semplici come le colombe'".

"Nella festa dell’Epifania, in cui ricordiamo la manifestazione di Gesù all’umanità nel volto di un Bambino - ha concluso il Pontefice - sentiamo accanto a noi i Magi, come saggi compagni di strada. Il loro esempio ci aiuta ad alzare lo sguardo verso la stella e a seguire i grandi desideri del nostro cuore. Ci insegnano a non accontentarci di una vita mediocre, del 'piccolo cabotaggio', ma a lasciarci sempre affascinare da ciò che è buono, vero, bello… da Dio, che tutto questo lo è in modo sempre più grande! E ci insegnano a non lasciarci ingannare dalle apparenze, da ciò che per il mondo è grande, sapiente, potente. Non bisogna fermarsi lì. È necessario custodire la fede. (...) Bisogna andare oltre, (...) andare verso Betlemme, là dove, nella semplicità di una casa di periferia, tra una mamma e un papà pieni d’amore e di fede, risplende il Sole sorto dall’alto, il Re dell’universo. Sull’esempio dei Magi, con le nostre piccole luci, cerchiamo la Luce e custodiamo la fede".

EPIFANIA, FESTA DI UN DUPLICE MOVIMENTO: MOVIMENTO DI DIO VERSO IL MONDO E MOVIMENTO DEGLI UOMINI VERSO DIO

Città del Vaticano, 6 gennaio 2014 (VIS). Al termine della Santa Messa celebrata nella Basilica Vaticana in occasione della Solennità dell’Epifania del Signore, il Santo Padre Francesco si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

Papa Francesco ha ricordato come Papa Benedetto XVI commenta "magnificamene" nel suo libro sull'infanzia di Gesù l'episodio della venuta dei magi dall'Oriente a Betlemme. "Quella fu appunto la prima 'manifestazione' di Cristo alle genti. Perciò l’Epifania mette in risalto l’apertura universale della salvezza portata da Gesù".

"Questa festa ci fa vedere un duplice movimento: da una parte il movimento di Dio verso il mondo, verso l’umanità - tutta la storia della salvezza, che culmina in Gesù -; e dall’altra parte il movimento degli uomini verso Dio - pensiamo alle religioni, alla ricerca della verità, al cammino dei popoli verso la pace, la pace interiore, la giustizia, la libertà -. E questo duplice movimento è mosso da una reciproca attrazione. Da parte di Dio, che cosa lo attrae? È l’amore per noi: siamo suoi figli, ci ama, e vuole liberarci dal male, dalle malattie, dalla morte, e portarci nella sua casa, nel suo Regno".

"E anche da parte nostra c’è un amore, un desiderio: il bene sempre ci attrae, la verità ci attrae, la vita, la felicità, la bellezza ci attrae… Gesù è il punto d’incontro di questa attrazione reciproca, di questo duplice movimento. È Dio e uomo: Gesù. Dio e uomo. Ma chi prende l’iniziativa? Sempre Dio! L’amore di Dio viene sempre prima del nostro!".

"La Chiesa sta tutta dentro questo movimento di Dio verso il mondo: la sua gioia è il Vangelo, è riflettere la luce di Cristo. La Chiesa è il popolo di coloro, che hanno sperimentato questa attrazione e la portano dentro, nel cuore nella vita. 'Mi piacerebbe – sinceramente - mi piacerebbe dire a quelli che si sentono lontani da Dio e dalla Chiesa - dirlo rispettosamente - dire a quelli che sono timorosi e indifferenti: il Signore chiama anche te, ti chiama ad essere parte del suo popolo e lo fa con grande rispetto e amore!'. Il Signore ti chiama. Il Signore ti cerca. Il Signore ti aspetta. Il Signore non fa proselitismo, dà amore, e questo amore ti cerca, ti aspetta, te che in questo momento non credi o sei lontano. E questo è l’amore di Dio".

Al termine della recita dell'Angelus il Papa ha rivolto i suoi cordiali auguri ai fratelli e alle sorelle delle Chiese Orientali che il 7 gennaio celebrano il Santo Natale ed ha ricordato che l'Epifania è la Giornata missionaria dei bambini, proposta dalla Pontificia Opera della Santa Infanzia.

VISITA DEL SANTO PADRE AL PRESEPE VIVENTE DELLA PARROCCHIA SANT'ALFONSO MARIA DE' LIGUORI DI ROMA

Città del Vaticano, 6 gennaio 2014 (VIS). Rispondendo all'invito dei fedeli della parrocchia di Sant'Alfonso Maria de' Liguori, il Santo Padre si è recato in visita privata alla parrocchia romana sulla Giustiniana, per vedere il presepe vivente, organizzato dai parrocchiani e rappresentato da 200 figuranti.

Insieme a più di tremila persone, erano ad accogliere il Santo Padre, il Cardinale Agostino Vallini, Vicario Generale del Papa per la Diocesi di Roma, il Vescovo Guerino Di Tora ed il parroco Don Dario Pompeo Criscuoli.

Come di consueto, il Santo Padre ha dimostrato il suo affetto e vicinanza alla gente salutando tutti i figuranti che hanno partecipato alla sacra rappresentazione, ha scherzato con i più piccoli, ha preso sulle spalle uno degli agnellini del presepe e ha avuto il tempo di assaggiare la ricotta fatta dai parrocchiani.

GESÙ NON DESISTE E NON SMETTE DI OFFRIRE SE STESSO NONOSTANTE TANTE VOLTE NOI LO RIFIUTIAMO

Città del Vaticano, 5 gennaio 2014 (VIS). Alle 12:00 di oggi, il Santo Padre Francesco si è affacciato alla finestra dello studio per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

"Con la nascita di Gesù - ha detto il Papa - è nata una promessa nuova, è nato un mondo nuovo, ma anche un mondo che può essere sempre rinnovato. Dio è sempre presente a suscitare uomini nuovi, a purificare il mondo dal peccato che lo invecchia, dal peccato che lo corrompe. Per quanto la storia umana e quella personale di ciascuno di noi possa essere segnata dalle difficoltà e dalle debolezze, la fede nell’Incarnazione ci dice che Dio è solidale con l’uomo e con la sua storia. Questa prossimità di Dio all’uomo, ad ogni uomo, ad ognuno di noi, è un dono che non tramonta mai! Lui è con noi! Lui è Dio con noi! E questa prossimità non tramonta mai. Ecco il lieto annuncio del Natale: la luce divina, che inondò i cuori della Vergine Maria e di san Giuseppe, e guidò i passi dei pastori e dei magi, brilla anche oggi per noi".

"Nel mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio c’è anche un aspetto legato alla libertà umana, alla libertà di ciascuno di noi. Infatti, il Verbo di Dio pianta la sua tenda tra noi, peccatori e bisognosi di misericordia. E tutti noi dovremmo affrettarci a ricevere la grazia che Egli ci offre. Invece, continua il Vangelo di san Giovanni, 'i suoi non lo hanno accolto' (v. 11). Anche noi tante volte lo rifiutiamo, preferiamo rimanere nella chiusura dei nostri errori e nell’angoscia dei nostri peccati. Ma Gesù non desiste e non smette di offrire se stesso e la sua grazia che ci salva! Gesù è paziente, Gesù sa aspettare, ci aspetta sempre. Questo è un messaggio di speranza, un messaggio di salvezza, antico e sempre nuovo. E noi siamo chiamati a testimoniare con gioia questo messaggio del Vangelo della vita, del Vangelo della luce, della speranza e dell’amore".

DAL 24 AL 25 MAGGIO PAPA FRANCESCO COMPIRÀ UN PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA

Città del Vaticano, 5 gennaio 2014 (VIS). Al termine della recita dell'Angelus, Papa Francesco ha annunciato ai pellegrini e ai fedeli presenti in Piazza San Pietro che compirà un pellegrinaggio in Terra Santa dal 24 al 26 maggio prossimo.

"Desidero annunciare che (...) a Dio piacendo - ha detto il Pontefice - compirò un pellegrinaggio in Terra Santa. Scopo principale è commemorare lo storico incontro tra il Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora, che avvenne esattamente il 5 gennaio, come oggi, di 50 anni fa. Le tappe saranno tre: Amman, Betlemme e Gerusalemme. (...) Presso il Santo Sepolcro celebreremo un Incontro Ecumenico con tutti i rappresentanti delle Chiese cristiane di Gerusalemme, insieme al Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli. Fin da ora vi domando di pregare per questo pellegrinaggio, che sarà un pellegrinaggio di preghiera".

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 7 gennaio 2014 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Christian Riesbeck, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Ottawa (superficie: 5.818; popolazione: 882.000; cattolici: 423.000; sacerdoti: 301; religiosi: 775; diaconi permanenti: 87), Canada. Il Vescovo eletto è nato a Montréal (Canada) nel 1970 ed è stato ordinato sacerdote nel 1996. Dal 2003 è incardinato nell’Associazione sacerdotale Companions of the Cross. Dopo tre anni di esperienza come Vicario parrocchiale, è diventato Parroco per 7 anni presso la parrocchia Queen of Peace, Houston (Texas, USA). Dal 2010 è Cancelliere dell’arcidiocesi di Ottawa. Svolge, inoltre, l’ufficio di Giudice del Tribunale regionale.

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