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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 11 marzo 2002

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 11 MAR. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza l'Onorevole Daniel Hays, Presidente del Senato del Canada con la Consorte e Seguito.

Sabato 9 marzo il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- L'Ayatollah Mehdi Karrubi, Presidente dell'Assemblea Consultiva Islamica dell'Iran, e Seguito.
- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/…/… VIS 20020311 (70)
LA RELIGIONE ANTIDOTO ALLA VIOLENZA E AL CONFLITTO
CITTA' DEL VATICANO, 11 MAR. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha indirizzato un Messaggio all'Arcivescovo Pietro Sambi, Nunzio Apostolico a Cipro, in occasione della sua partecipazione all'incontro, organizzato a Nicosia (Cipro), dalla Fondazione Culturale del Santo Monastero di Kykkos, "Archangelos", in collaborazione con il Dipartimento delle Comunicazioni e dei Mezzi di Comunicazione, Sezione Culturale, dell'Università "Panteion" di Atene. Il Messaggio, redatto in lingua inglese, è datato 6 marzo 2002.

"Il tema dell'incontro, dialogo fra religione e culture" - scrive il Santo Padre - "è più che mai opportuno. Esso implica la sfida di promuovere modi concreti per migliorare la comprensione fra i popoli, punto di partenza per affrontare i molteplici problemi che pesano sulla famiglia umana all'inizio di questo millennio. La tirannia dell'ingiustizia, l'egoismo ed il pregiudizio possono essere sconfitti solo dal risorgere dello spirito umano nel cuore individuale e nei rapporti fra i popoli del mondo".

"È mio sincero auspicio che l'Incontro di Nicosia dimostri che non vi è nessun fondamento, in teoria ed in pratica, alle discriminazioni fra individui e fra un popolo ed un altro popolo; tutti condividono la stessa umana dignità ed i diritti che ne derivano".

Il Papa conclude il suo Messaggio ricordando l'incontro del 24 gennaio di tutti i Responsabili delle Religioni del mondo ad Assisi per "pregare per la pace e per impegnarsi a servire la causa della pace. Essi hanno voluto dimostrare che l'autentico credo religioso è fonte inesauribile di rispetto reciproco e di armonia fra i popoli; ed è anzi il principale antidoto alla violenza ed al conflitto".
MESS/DIALOGO CULTURA:RELIGIONE/NICOSIA:SAMBI VIS 20020311 (270)

CATTOLICI ED ORTODOSSI: TESTIMONIARE PATRIMONIO CRISTIANO


CITTA' DEL VATICANO, 11 MAR. 2002 (VIS). Questa mattina il Papa ha ricevuto i Membri della Delegazione della Chiesa Ortodossa di Grecia, inviati dall'Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, Sua Beatitudine Christodoulos, per partecipare, a Roma, dall'8 al 13 marzo, ad un serie di incontri di lavoro.

Nel suo discorso in lingua francese, il Santo Padre ha detto: "la conoscenza personale reciproca, lo scambio di informazioni, il franco dialogo sugli strumenti per stabilire relazioni fra le nostre Chiese, sono condizione indispensabile per progredire in uno spirito di fratellanza ecclesiale. Sono anche condizione essenziale della messa in opera di una collaborazione che consenta ai cattolici e agli ortodossi di offrire, insieme, una testimonianza vivente del comune patrimonio cristiano".

"Nostro compito è quello di trasmettere il patrimonio cristiano da noi ereditato. È quindi sempre più urgente che i cristiani diano alla società un'immagine esemplare del loro comportamento comune radicato nella fede; che cerchino insieme i rimedi ai gravi problemi etici posti dalle scienze e dalle sue applicazioni che vorrebbero rendere astratto qualsivoglia riferimento alla dimensione trascendentale dell'uomo, o perfino negarla".

Giovanni Paolo II ha sottolineato inoltre che: "Nella nostra responsabilità di tendere verso questo 'ecumenismo della santità' che ci condurrà infine, con l'aiuto di Dio, verso la piena comunione, che non significa assorbimento o fusione, ma incontro nella verità e nell'amore, noi dobbiamo potenziare la collaborazione e dobbiamo operare insieme per far risuonare con forza la voce del Vangelo in questa Europa che è la nostra e dove le radici cristiane dei popoli devono riprendere vita".

Dopo aver affermato che cattolici e ortodossi sono "uniti nella proclamazione del 'cherigma' della Resurrezione", il Santo Padre ha detto: "Questo annuncio che vogliamo fare insieme offrirà agli uomini di oggi una ragione di vita e di speranza; la nostra volontà di ricercare la comunione fra di noi potrà anche ispirare alle società civili un giusto modello di convivenza".
AC/COMUNIONE/CHIESA ORTODOSSA GRECIA VIS 20020311 (330)

PRESENTAZIONE LETTERE CREDENZIALI AMBASCIATORE ECUADOR

CITTA' DEL VATICANO, 11 MAR. 2002 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto le Lettere Credenziali del nuovo Ambasciatore dell'Ecuador presso la Santa Sede, Signor Marcelo Fernandez de Córdoba Ponce.

Nel suo discorso il Papa ha fatto riferimento all'importanza dell'educazione delle nuove generazioni, in modo che tutti abbiano "accesso ad una formazione integrale, alla quale, alle conoscenze di carattere umanistico e tecnico, si aggiungano i valori etici e l'apertura alla dimensione trascendente e religiosa dell'esistenza, rispettando scrupolosamente il diritto delle famiglie a scegliere il tipo di educazione da impartire ai loro figli".

Giovanni Paolo II si è detto certo che di fronte alla crisi economica che ha colpito l'Ecuador, la Chiesa "farà tutto il possibile per essere sempre più vicina al popolo ecuadoriano prestando ogni genere di aiuto in suo potere, specialmente ai più bisognosi, spesso i più dimenticati al momento della distribuzione delle risorse disponibili".

Dopo aver sottolineato che una conseguenza della crisi economica è l'emigrazione di molti in altri paesi, il Pontefice ha affermato che ciò aggiunge al "problema dello sradicamento culturale, il rischio del disorientamento religioso (…), la dolorosa dispersione del nucleo familiare, senza dimenticare le funeste conseguenze di tanti casi di illegalità e clandestinità. (…) Perciò devono essere combattute soprattutto le cause per le quali molti abitanti si vedono costretti ad abbandonare la loro terra".

Il Papa ha terminato il suo discorso ricordando che: "le recenti iniziative di dialogo tra le Autorità dello Stato ed i diversi gruppi etnici, al fine di migliorare la comprensione e raggiungere una maggiore partecipazione alla vita ed alle risorse della nazione, rappresentano un segno di speranza che deve continuare. Seguendo questo cammino, l'Ecuador può arrivare ad essere, nel contesto andino, un esempio ed un promotore di convivenza e di pace. Il dialogo (…) è sempre il mezzo più adeguato per risolvere i principali problemi, interni ed esterni, ottenendo così i frutti desiderati per il bene di tutto il popolo ecuadoriano".
CD/CREDENZIALI/ECUADOR:FERNANDEZ VIS 20020311 (330)

CRISTO DONA LUCE FEDE CHE TRASFORMA SITUAZIONI DI PECCATO


CITTA' DEL VATICANO, 10 MAR. 2002 (VIS). Questa mattina, prima della recita dell'Angelus con i fedeli riuniti in Piazza San Pietro, Giovanni Paolo II ha ricordato che la vicenda del cieco dalla nascita, di cui parla San Giovanni nel Vangelo della Liturgia odierna, "rappresenta l'uomo segnato dal peccato, che desidera conoscere la verità su se stesso e sul proprio destino, ma ne è impedito da un male congenito".

"Solo Gesù può sanarlo" - ha proseguito il Pontefice - "Egli è 'la luce del mondo'. Affidandosi a Lui, ogni essere umano spiritualmente cieco dalla nascita ha la possibilità di 'venire alla luce' nuovamente, cioè di nascere alla vita soprannaturale".

Successivamente, citando sempre il Vangelo che dà "grande risalto all'incredulità dei farisei, che rifiutano di riconoscere il miracolo, dal momento che Gesù lo ha compiuto di sabato, violando, a loro giudizio, la legge mosaica", il Santo Padre ha affermato: "Per chi incontra Gesù, non ci sono vie di mezzo: o si riconosce bisognoso di Lui e della sua luce, oppure sceglie di farne a meno. In quest'ultimo caso, una stessa presunzione impedisce, sia a chi si reputa giusto davanti a Dio, sia a chi si considera ateo, di aprirsi alla conversione autentica".

"Nessuno, carissimi Fratelli e Sorelle, chiuda il proprio animo a Cristo! Egli dona a chi lo accoglie la luce della fede, luce in grado di trasformare i cuori e, di conseguenza, le mentalità, le situazioni sociali, politiche, economiche dominate dal peccato".
ANG/…/… VIS 20020311 (250)
ALTRI ATTI PONTIFICI
CITTA' DEL VATICANO, 9 MAR. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo John Njue, finora Vescovo di Embu (Kenya), Arcivescovo Coadiutore dell'Arcidiocesi di Nyeri (superficie: 16.529; popolazione: 1.867.606; cattolici: 658.502; sacerdoti: 116; religiosi: 234), Kenya.
NEC/…/NJUE VIS 20020311 (50)

DARE TESTIMONIANZA PROPRIA VITA CON SLANCIO APOSTOLICO


CITTA' DEL VATICANO, 9 MAR. 2002 (VIS). Questa mattina, nell'Aula Paolo VI, Giovanni Paolo II ha ricevuto 1.200 fedeli provenienti dalle Diocesi polacche, in occasione del decimo anniversario della riorganizzazione delle strutture amministrative della Chiesa in Polonia.

Il Papa ha espresso la speranza che la nuova impostazione delle provincie ecclesiastiche "favorisca l'organizzazione delle riunioni nell'ambito della metropolia, al fine di poter affrontare comunitariamente e risolvere le questioni, che non possono essere subito oggetto di discussione nelle assemblee plenarie della Conferenza Episcopale", ed ha anche auspicato: "Che questa forma di collaborazione aiuti ad elaborare un programma pastorale rispondente alle esigenze della nuova evangelizzazione e alle sfide del luogo e del tempo".

"Oggi più che mai è necessario" - ha proseguito il Pontefice - "dare una testimonianza con la propria vita, con slancio e con sollecitudine apostolica. È necessario un costante avvicinamento dei Vescovi ai fedeli e dei fedeli ai loro Vescovi. Che questo compito diventi oggetto della vostra sollecitudine, oggetto della preghiera e della riflessione".

Rivolgendosi ai sacerdoti il Santo Padre ha detto: "Penso con gratitudine ai sacerdoti, che nell'ambito delle nuove diocesi, spesso lontano dalle loro terre di origine, intraprendono con slancio il ministero pastorale" ed ha esortato i Vescovi ad avere "una particolare cura della permanente formazione intellettuale e spirituale dei sacerdoti".

"I fedeli laici in Polonia" - ha concluso il Santo Padre - "durante la seconda metà del secolo passato, diedero numerose prove di spirito di sacrificio e di un sincero attaccamento alla Chiesa. Prego Dio, che continuino questa buona tradizione e che assumano con nuovo impegno i compiti evangelici, occupando nella Chiesa e nella vita della società il posto a loro dovuto - quello che spetta loro in ragione della loro specifica vocazione e in virtù dei santi Sacramenti".
AC/RIORGANIZZAZIONE STRUTTURE CHIESA/… VIS 20020311 (300)
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