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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 7 novembre 2008

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 7 NOV. 2008 (VIS).- Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate quattro Presuli della Conferenza Episcopale di Bolivia, in visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Krzysztof Bialasik Wawrowska, S.V.D., di Oruro.

- Il Vescovo Leonardo Mario Bernacchi, O.F.M., di Tabaicara, Vicario Apostolico di Camiri.

- Il Vescovo Luis Morgan Casey, Vicario Apostolico di Pando.

- Il Vescovo Carlos Bürgler, C.SS.R., Vicario Apostolico di Reyes.

È previsto che nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AL:AP/.../...                                                                                    VIS 20081107 (90)


TRAPIANTO DI ORGANI: RISPETTARE DIGNITA' UMANA


CITTA' DEL VATICANO, 7 NOV. 2008 (VIS).- Il Santo Padre ha ricevuto oggi a mezzogiorno i partecipanti al Congresso Internazionale "Un dono per la vita. Considerazioni sulla donazione degli organi", che si svolge a Roma dal 6 all'8 novembre, organizzato dalla Pontificia Accademia per la Vita, in collaborazione con la Federazione Internazionale delle Associazioni Mediche Cattoliche e il Centro Nazionale dei Trapianti.

 Il Papa ha affermato che "i trapianti di tessuti e di organi rappresentano una grande conquista della scienza medica e sono certamente un segno di speranza per tante persone che versano in gravi e a volte estreme situazioni cliniche".

 "Sfortunatamente - ha detto - il problema della disponibilità di organi vitali da trapianto non è teorico, ma drammaticamente pratico; esso è verificabile nella lunga lista d'attesa di tanti malati le cui uniche possibilità di sopravvivenza sono legate alle esigue offerte che non corrispondono ai bisogni oggettivi".

 Benedetto XVI ha ricordato che "il corpo di ogni persona, insieme con lo spirito che è dato ad ognuno singolarmente, costituisce un'unità inscindibile in cui è impressa l'immagine di Dio stesso. Per questo - ha aggiunto - è necessario, quindi, che in prima istanza si ponga il rispetto per la dignità della persona e la tutela della sua identità personale".

 Riferendosi alla tecnica dei trapianti di organi, il Papa ha sottolineato che "si può donare solamente se non è mai posto in essere un serio pericolo per la propria salute e la propria identità e sempre per un motivo moralmente valido e proporzionato. Eventuali logiche di compravendita degli organi, come pure l'adozione di criteri discriminatori o utilitaristici (...) sono atti moralmente illeciti".

 "Gli abusi nei trapianti e il loro traffico, che spesso toccano persone innocenti quali i bambini, devono trovare la comunità scientifica e medica prontamente unite nel rifiutarli come pratiche inaccettabili. Esse pertanto vanno decisamente condannate come abominevoli. Lo stesso principio etico va ribadito quando si vuole giungere alla creazione e distruzione di embrioni umani destinati a scopo terapeutico. La semplice idea di considerare l'embrione come "materiale terapeutico" contraddice le basi culturali, civili ed etiche su cui poggia la dignità della persona".

 Dopo aver messo in risalto che "il consenso informato è condizione previa di libertà, perché il trapianto abbia la caratteristica di un dono e non sia interpretato come un atto coercitivo o di sfruttamento", il Santo Padre ha ricordato che "i singoli organi vitali non possono essere prelevati che ex cadavere, il quale peraltro possiede pure una sua dignità che va rispettata. La scienza, in questi anni, ha compiuto ulteriori progressi nell'accertare la morte del paziente (...). In un ambito come questo, infatti, non può esserci il minimo sospetto di arbitrio e dove la certezza ancora non fosse raggiunta deve prevalere il principio di precauzione".

 Benedetto XVI ha affermato che la persona che riceve gli organi " dovrebbe essere ben cosciente del valore di questo gesto, poiché è destinatario di un dono che va oltre il beneficio terapeutico. Ciò che riceve (...) è una testimonianza di amore che deve suscitare una risposta altrettanto generosa, così da incrementare la cultura del dono e della gratuità".

 "Una medicina dei trapianti corrispondente a un'etica della donazione esige da parte di tutti l'impegno per investire ogni possibile sforzo nella formazione e nell'informazione, così da sensibilizzare sempre più le coscienze verso una problematica che investe direttamente la vita di tante persone. Pertanto - ha proseguito - sarà necessario fugare pregiudizi e malintesi, dissipare diffidenze e paure per sostituirle con certezze e garanzie in modo da permettere l'accrescersi in tutti di una sempre più diffusa consapevolezza del grande dono della vita".
AC/TRAPIANTI ORGANI/...                                              VIS 20081107 (600)


AMBASCIATORE LITUANIA: COLTIVARE LA MEMORIA STORICA


CITTA' DEL VATICANO, 7 NOV. 2008 (VIS).- Vytautas Alisauskas, nuovo ambasciatore della Lituania presso la Santa Sede, ha presentato questa mattina le sue lettere credenziali a Benedetto XVI.

 Nel suo discorso, il Papa si è congratulato con il nuovo ambasciatore per le sue parole sulla "necessità che l'Europa continui ad ispirarsi alla tradizione derivata dall'insegnamento del Vangelo" e ha ricordato che "nelle epoche recenti la fede dei lituani li ha sostenuti durante i tempi del dominio e dell'oppressione aiutandoli a difendere e consolidare la loro identità".

 "Ora che la Lituania ha riconquistato la sua indipendenza - ha continuato - rappresenta una testimonianza importante dei valori che hanno reso le persone capaci di sopravvivere in quegli anni così difficili (...). Le comunità che hanno vissuto in circostanze come quelle sono profondamente convinte che la vera felicità si trovi solamente in Dio. Sanno che qualsiasi società che nega il Creatore, inevitabilmente comincia a perdere il senso della bellezza, la verità e la bontà della vita umana".

 Il Santo Padre ha osservato che nei Paesi dell'Est europeo è cresciuta una generazione che "non ha conosciuto l'esperienza del governo totalitario e per questo tende a dar per scontata la propria libertà politica. Di conseguenza, c'è il pericolo che si perdano alcuni frutti maturati ai tempi della prova (...). La società contemporanea, malgrado la sua libertà, soffre sempre più della frammentazione e della confusione morale". Per questo, "è di vitale importanza che la Lituania e l'Europa tutta coltivino la memoria della storia che l'ha modellata per conservare la propria identità e sopravvivere e riemergere così nel XXI secolo".

 "È paradossale e tragico che nell'era della globalizzazione, quando le possibilità di comunicazione ed interazione con gli altri hanno raggiunto una dimensione che le generazioni precedenti a malapena potevano concepire, tante persone si sentano isolate. Questo fatto determina numerosi problemi sociali che non si posso risolvere soltanto in ambito politico. (...) La Chiesa ha un ruolo importante da svolgere perché vuole costruire una civiltà dell'amore. (...) Dato che l'amore di Dio porta a partecipare alla giustizia e alla generosità di Dio con gli altri, la prassi del cristianesimo porta naturalmente alla solidarietà (...), alla decisione di servire al bene comune e di responsabilizzarsi dei membri più deboli della società, contrasta il desiderio di accumulare ricchezze soltanto per uno solo. La nostra società ha bisogno di sfuggire dalla brama di beni materiali e focalizzarsi, invece, sui valori che promuovono realmente il bene della persona umana".

 Benedetto XVI ha affermato che la Lituania e la Santa Sede possono cooperare "per forgiare un'Europa in cui sia dala la priorità alla difesa del matrimonio e della vita familiare, alla protezione della vita umana dal momento del suo concepimento fino alla morte naturale e alla promozione di solide pratiche etiche nella ricerca medica e scientifica: pratiche veramente rispettose della dignità dell'essere umano. Possiamo promuovere una solidarietà effettiva con i poveri, i malati, gli emarginati".

 "Questi valori saranno un punto di riferimento per tutti quelli, soprattutto i giovani, che cercano delle risposte alla loro inquietudine sul significato della vita. Chiameranno coloro i quali bramano di scoprire la verità, spesso offuscata dai messaggi superficiali della società post-moderna. Attireranno tutti coloro che rifiutano una visione del mondo basata sul relativismo e il secolarismo e che aspirano invece a vivere compatibilmente con la vera nobiltà dello spirito umano".
CD/CREDENZIALI/LITUANIA:ALISAUSKAS                   VIS 20081107 (550)


DICHIARAZIONE FINALE FORUM CATTOLICO-MUSULMANO


CITTA' DEL VATICANO, 7 NOV. 2008 (VIS).- Ieri nel pomeriggio è stata pubblicata la dichiarazione finale dei partecipanti al primo Seminario del Forum Cattolico-Musulmano, che si è svolto dal 4 al 6 novembre a Roma, il cui tema è stato: "Amore per Dio, Amore per il prossimo".

 I 24 partecipanti e 5 consiglieri di ogni religione hanno discusso in questi giorni su due grandi temi: "Fondamenti Teologici e Spirituali", "Dignità Umana e Rispetto Reciproco". "I punti di similitudine e di diversità hanno mostrato lo specifico genio distintivo delle due religioni" si legge nella dichiarazione.

 1. "Per i cristiani la fonte e l'esempio dell'amore di Dio e del prossimo è l'amore di Cristo per suo Padre, per l'umanità e per ogni persona. (...) L'amore per il prossimo non si può separare dall'amore di Dio, perché è un'espressione del nostro amore verso Dio. (...) Radicato nell'amore sacrificale di Cristo, l'amore cristiano perdona e non esclude alcuno. Quindi include anche i propri nemici".

 "Per i musulmani, (...) l'amore è una forza trascendente e imperitura, che guida e trasforma il rispetto umano reciproco. Questo amore, come indicato dal Santo e amato profeta Maometto, precede l'amore umano per l'Unico Vero Dio".

 2. "La vita umana è un dono preziosissimo di Dio a ogni persona. Dovrebbe essere quindi preservata e onorata in tutte le sue fasi".

3. "La dignità umana deriva dal fatto che ogni persona è creata da un Dio amorevole per amore. (...) La persona esige il rispetto della sua dignità originaria e della sua vocazione umana. Quindi ha diritto al pieno riconoscimento della propria identità e della propria libertà di individuo, comunità e governo, con il sostegno della legislazione civile che garantisce pari diritti e piena cittadinanza".

 4. "Affermiamo che la creazione dell'umanità da parte di Dio presenta due grandi aspetti: la persona umana maschio e femmina e ci impegniamo insieme a garantire che la dignità e il rispetto umani vengano estesi sia agli uomini sia alle donne su una base paritaria".

 5. "L'amore autentico del prossimo implica il rispetto della persona e delle sue scelte in questioni di coscienza e di religione. Esso include il diritto di individui e comunità a praticare la propria religione in privato e in pubblico".

 6. "Le minoranze religiose hanno il diritto di essere rispettate nelle proprie convinzioni e pratiche religiose. Hanno anche diritto ai propri luoghi di culto e le loro figure e i loro simboli fondanti che considerano sacri non dovrebbero subire alcuna forma di scherno o di irrisione".

 7. "In quanto credenti cattolici e musulmani siamo consapevoli degli inviti e dell'imperativo a testimoniare la dimensione trascendente della vita attraverso una spiritualità alimentata dalla preghiera, in un mondo che sta diventando sempre più secolarizzato e materialistico".

 8. "Affermiamo che nessuna religione né i suoi seguaci dovrebbero essere esclusi dalla società. Ognuno dovrebbe poter rendere il suo contributo indispensabile al bene della società, in particolare nel servizio ai più bisognosi".

 9. "Riconosciamo che la creazione di Dio nella sua pluralità di culture, civiltà, lingue e popoli è una fonte di ricchezza e quindi non dovrebbe  mai divenire causa di tensione e di conflitto".

 10. "Siamo convinti del fatto che cattolici e musulmani hanno il dovere di offrire ai propri fedeli una sana educazione nei valori morali, religiosi, civili e umani  e di promuovere una attenta informazione sulla religione dell'altro".

 11. "Professiamo che cattolici e musulmani sono chiamati a essere strumenti di amore e di armonia tra i credenti e per tutta l'umanità, rinunciando a qualsiasi oppressione, violenza aggressiva e atti terroristici, in particolare quelli perpetrati in nome della religione, e a sostenere il principio di giustizia per tutti".

 12. "Esortiamo i credenti a operare per un sistema finanziario etico in cui i meccanismi normativi prendano in considerazione la situazione dei poveri e degli svantaggiati, siano essi individui o nazioni indebitate. Esortiamo i privilegiati del mondo a considerare la piaga di quanti sono colpiti più gravemente dall'attuale crisi nella produzione e nella distribuzione alimentare, e chiediamo ai credenti di tutte le denominazioni e a tutte le persone di buona volontà di cooperare per alleviare la sofferenza di chi ha fame e di eliminare le cause di quest'ultima".

 13. "I giovani sono il futuro delle comunità religiose e delle società in generale. Vivranno sempre di più in società multiculturali e multireligiose. È essenziale che siano  ben formati nelle proprie tradizioni religiose e ben informati sulle altre culture e religioni".

 14. "Abbiamo concordato di prendere in considerazione la possibilità di creare un Comitato cattolico-musulmano permanente, che coordini le risposte ai conflitti e ad altre situazioni di emergenza".

 15 "Attendiamo dunque il secondo seminario del Forum cattolico-musulmano che si svolgerà entro  due anni, in un Paese a maggioranza musulmana ancora da definire".

 La dichiarazione si conclude con "la soddisfazione di tutti i presenti dei risultati del Seminario e le loro aspettative di un dialogo più proficuo".
OP/DICHIARAZIONE CATTOLICI:MUSULMANI/...          VIS 20081107 (810)


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CITTA' DEL VATICANO, 7 NOV. 2008 (VIS).- Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate quattro Presuli della Conferenza Episcopale di Bolivia, in visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Krzysztof Bialasik Wawrowska, S.V.D., di Oruro.

- Il Vescovo Leonardo Mario Bernacchi, O.F.M., di Tabaicara, Vicario Apostolico di Camiri.

- Il Vescovo Luis Morgan Casey, Vicario Apostolico di Pando.

- Il Vescovo Carlos Bürgler, C.SS.R., Vicario Apostolico di Reyes.

È previsto che nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AL:AP/.../...                                                                                    VIS 20081107 (90)


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