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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 12 ottobre 2009

DECIMA CONGREGAZIONE GENERALE


CITTA' DEL VATICANO, 10 OTT. 2009 (VIS). La Decima Congregazione Generale della II Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi, si è tenuta questa mattina dell'Aula del Sinodo. Presidente Delegato di turno è stato il Cardinale Wilfrid Fox Napier, O.F.M., Arcivescovo di Durban (Sud Africa). Erano presenti all'Assemblea 211 Padri Sinodali

  Di seguito riportiamo estratti di alcuni interventi.

VESCOVO ALMACHIUS VINCENT RWEYONGEZA, DI KAYANGA  (TANZANIA). "I matrimoni misti hanno fomentato il sorgere di incomprensioni tra i sacerdoti cattolici e i pastori di diverse comunità cristiane. Inoltre, il problema irrisolto della scarsa conoscenza degli obblighi dei sacerdoti cattolici, dispute su dove debbano essere celebrati i sacramenti gettano le prime basi di divisione su come praticare la propria fede. Nella maggior parte di questi matrimoni, i genitori sono divisi perché entrambi vorrebbero battezzare e crescere i figli nella propria fede. C'è una crescente tendenza da parte dei genitori, in molti matrimoni misti, a ignorare la tradizione comune di trasmettere valori cristiani. (...) È giunto il momento che la posizione della Chiesa riguardo ai matrimoni misti venga rivista e riesaminata la catechesi sui matrimoni misti. Se questi due passi per tutelare la famiglia non vengono intrapresi, gli sforzi per promuovere la riconciliazione, la giustizia e la pace rimarranno inadeguati".

ARCIVESCOVO TELESPHORE GOERGE MPUNDU, DI LUSAKA (ZAMBIA). "Nello Zambia, le donne sono troppo spesso vittime di abusi, violenze domestiche che talvolta portano alla morte, pratiche culturali e consuetudinarie discriminatorie e leggi scritte palesemente pregiudiziali verso di loro. Noi vescovi dobbiamo parlare in modo più chiaro e insistente in difesa della dignità delle donne alla luce delle Scritture e della Dottrina sociale della Chiesa. (...) Per promuovere il rispetto delle donne e la loro integrazione nelle strutture ecclesiali di responsabilità, decisionali e progettuali, invitiamo il Sinodo a raccomandare a tutte le diocesi di istituire o consolidare l'apostolato familiare e gli uffici che trattano il problema femminile, rendendoli operativi e pienamente funzionanti".

VESCOVO GABRIEL LEKE ABEGUNRIN, DI OSOGRO (NIGERIA). "Una delle più grandi sfide di cui questo Sinodo deve esaminare è il la sorte di un considerevole numero di immigrati africani presenti in tutti i paesi dell'Occidente. Poiché la crisi economica ha colpito, molti di questi paesi occidentali hanno emesso leggi di difesa e strutture per far rinascere le proprie economie. Sfortunatamente fra questi metodi, le legislazioni create quasi negano i diritti umani degli immigrati, specialmente quelli provenienti dall'Africa. In Italia, in particolare, l'immigrazione senza regole è stata considerata un crimine e l'assistenza per gli immigrati da parte di organizzazioni volontarie di carità, sono state volontariamente messe da parte. (...) In Africa, da Nord a Sud, da est a Ovest, i nostri giovani sono la forza maggiore ma anche le prime vittime della violenza etnica, del genocidio, del banditaggio armato, della criminalità, del traffico di esseri umani, della corruzione e del malgoverno. In tutto ciò, la profetica voce della Chiesa deve essere ascoltata senza ambiguità".

VESCOVO JOSEPH EFFIONG EKUWEM, DE UYO (NIGERIA). "San Paolo Apostolo ci ricorda che noi lottiamo con le principalità ed i poteri dei governanti dell'oscurità e ci domanda di armarci per resistere alla manipolazione. (...) La Chiesa ha riorganizzato ciò ed ha fornito riti di esorcismo e ha accettato gli esorcisti. Ciò sembra caduto in disuso negli ultimi decenni. (...) Ogni ordinario dovrebbe nominare un esorcista per la sua chiesa particolare. Noi dobbiamo al nostro popolo, secondo il nostro incarico di insegnamento, dobbiamo insegnare e salvare  dalle fauci del falso credo e terribili pratiche occulte come me magia".

ARCIVESCOVO DENIS KIWANUKA LOTE, DI TORORO (UGANDA). "Altrove nel mondo ci viene detto che il cambiamento climatico è causato da culture intensive, smaltimento improprio dei rifiuti e i rifiuti industriali. Il risultato di tutto ciò è la desertificazione, l'esaurimento delle falde acquifere e la contaminazione dell'acqua e le malattie. (...) Il mondo fisico ha leggi che bisogna rispettare. (...) Per questa ragione la Chiesa in Africa deve attraverso il presente Sinodo seriamente affrontare la questione del cambiamento climatico come obbligo morale per tutti. Questo Sinodo deve trovare modi di riconciliazione fra la terra quale vittima e uomo come il colpevole".

  Di seguito sono intervenuti alcuni auditori. Riportiamo il discorso pronunciato di uno di essi.

SUOR JACQUELINE MANYI ATABONG, ASSISTENTE DELLA SUPERIORA GENERALE DELLE SORELLE DI SANTA TERESA DEL BAMBINO GESÙ, DELLA DIOCESI DI BUEA, COORDINATRICE PER L'AFRICA DELLA COMMISSIONE CATTOLICA INTERNAZIONALE PER LA CURA PASTORALE DEI PRIGIONIERI, DOUALA, (CAMERUN)."Sappiamo che molte  nostre prigioni sono prigioni sotterranee e sono sovrappopolate di poveri e persone svantaggiate. Sono strutturalmente inadeguate e perpetrano pratiche che sono disumanizzanti, volente, soppressive e possono alle volte causare la morte. I diritti dei prigionieri non vengono rispettati e il reinserimento di ex prigionieri è una esperienza sfibrante. Sappiamo che in molte diocesi l'apostolato dei prigionieri o non esiste, o è scarsamente organizzato, con pochi elementi o poco personale addestrato ed hanno un supporto minimo o nullo da parte delle autorità della Chiesa e dello Stato. La chiesa per meglio realizzare il suo ministero di riconciliazione, ha bisogno  di essere più che mai una comunità riconciliata, un luogo dove non solo si proclama la riconciliazione ma viene vissuta in modo autentico. La Chiesa deve profittare di ogni opportunità per assicurarsi che l'apostolato per coloro che hanno commesso un crimine non sia trascurato. Cristo condanna ogni legge o pratica che non salva la vita umana. Molte delle nostre istituzioni carcerarie non promuovono la vita. Se noi in quanto Chiesa potendo far qualcosa, non la facciamo, dobbiamo rispondere a nostro Signore".
SE/DECIMA CONGREGAZIONE/...                               VIS 20091012 (220)


UNDICESIMA CONGREGAZIONE GENERALE


CITTA' DEL VATICANO, 12 OTT. 2009 (VIS). L'undicesima Congregazione Generale per l'Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi, si è tenuta questa mattina in presenza del Santo Padre e di 221 Padri Sinodali. Presidente Delegato di turno è stato il Cardinale Théodore-Adrien Sarr, Arcivescovo di Dakar (Denegale).

  Di seguito riportiamo estratti di alcuni interventi:

VESCOVO LOUIS NZALA KIANZA, DI POPOKABAKA (REPUBUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO. 'I gravi problemi della povertà, della miseria, la tragedia della fame, la mancanza di accesso alle medicine e ad altre necessità primarie che concernono la maggioranza dei paesi africani, esigono dalla nostre Chiese oggi un nuovo spirito di solidarietà, di comunione e di carità inventiva. Le Chiese africane devono essere più audaci ed attive per sviluppare strutture che possono iscrivere nella prassi ecclesiale questa solidarietà organica. (...) E' urgente realizzare la costituzione di fondo di solidarietà a livello diocesano, nazionale, regionale e continentale che possono essere gli strumenti appropriati per la costruzione di tali fondi.

ARCIVESCOVO ANTONIO MARIA VEGLIÓ, PRESIDENTE DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PASTORALE DEI MIGRANTI E DEGLI ITINERANTI (CITTÀ DEL VATICANO). "La crisi economica e i conflitti che colpiscono molti paesi del continente africano hanno dato luogo a preoccupanti sentimenti xenofobi nei confronti degli immigranti, trasformandoli in capro espiatori dei problemi politici ed economici interni. Per cui i politici migratori dagli Stati sono diventati molto rigidi per rendere difficile la permanenza e lo sviluppo di attività da parte dei migranti. In tale contento, il rispetto dei diritti umani, dei principi democratici e dello Stato di diritto, il buon governo, la profondità del dialogo politico e il rafforzamento della cooperazione internazionale, rappresentano le linee guida sulle quali si giudicano il presente e i futuro dell'Africa. La dimensione pastorale, in tale processo, non è di minore importanza. Solamente una autentica relazione di giustizia condurrà, di fatto, alla pace e da lì, la Chiesa in Africa potrà raccogliere le forze per essere al servizio della riconciliazione e dell'annuncio del Vangelo".

CARDINALE JOHN NJEU, ARCIVESCOVO DI NAIROBI, PRESIDENTE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE (KENYA). "L'Africa continua ad avere sete di buon governo. Molti paesi in Africa continuano a dibattersi sotto il malgoverno (...) La Chiesa in Kenya e altrove in Africa ha continuato a impegnarsi per realizzare sistemi di governo con dei consigli che affrontino la giustizia attraverso il servizio al bene comune. Le lettere pastorali hanno continuamente affrontato il tema del malgoverno, che può essere definito il cancro dell'Africa. (...) La costituzione del Kenya e di altri paesi dell'Africa deve essere rivista per trattare i temi del buon governo, dei diritti umani, della riconciliazione e del processo di pace, che può essere realizzato solo attraverso sistemi giusti. (...) ciò che è evidente in Kenya e in Africa in generale è che alcuni leader preferirebbero mantenere delle costituzioni che danno loro un potere incontrollato, portando all'anarchia e alla dittatura. (...) La Chiesa in Kenya continua a ribadire l'urgenza di realizzare le riforme attraverso buoni sistemi di giustizia. (...) Pertanto, è urgente avere un programma di formazione per le persone al governo; formare politici validi e santi come agenti di buon governo; creare cappellanie per i politici; rafforzare i media cattolici per favorire la formazione morale di tutti; promuovere ovunque il ruolo profetico della Chiesa; provvedere in modo deciso alla formazione permanente di tutti gli agenti di evangelizzazione, compresi i politici, formazione basata su un solido catechismo e sulla Dottrina Sociale della Chiesa".

VESCOVO AUGUSTINE OBIORA AKUBEZE, DI UROMI (NIGERIA). "In tempi lontani i nostri antenati credevano nell'esistenza di stregoni e nel pericolo che rappresentavano per l'uomo e la società. (...) In contrasto con normali esseri umani gli stregoni concepiscono e causano i più orribili sfortuna nelle loro famiglie e comunità. I sospetti stregoni sono abbandonati, isolati, discriminati ed soggetti ad ostracismo da parte della comunità. Qualche volta sono portati nella foresta ed uccisi o messi in disgrazia pubblicamente ed assassinati. Qualche volta sospetti stregoni sono bagnati nell'acido e sepolti vivi. Alcune Chiese non aiutano, ci sono stati casi di Pentecostali che hanno incatenato e torturanti sospetti stregoni allo scopo di estorcere una confessione. Sfortunatamente, nelle famiglie e nelle chiese e moschee, in media e film, si a credere agli Africani che gli stregoni sono reale e la magia è efficace. (...) Così ci si chiede perché questa primitiva superstizione ha ancora il suo peso per tanti africani nel 21mo secolo. Per cui sentiamo che sia necessario presentare questo problema in questa Assemblea Sinodale per una dichiarazione specifica per guidare il nostro gregge".

ARCIVESCOVO JAIME EDRO GONCALVES, DI BEIRA (MOZAMBICO). "In Mozambico la Chiesa è stato intermediaria nelle conversazioni di riconciliazione per porre fine ad un a guerra civile che durava da 16 anni. E' stato firmato un accordo di pace e il paese è tranquillo. Bisogna approfondire e promuovere in Africa iniziative come quella. (...) La Chiese deve formare riconciliatori e pacificatori per la risoluzione di conflitti. (...) Perché nel mondo pontifico africano  recrudescenze della violenza, dittature che si ristabiliscono e persecuzioni politiche. Auspico un giubileo di riconciliazione per tutto il continente africano come risultato dell'impegno di tutti e a favore della riconciliazione".

VESCOVO THEOPHILE KABOY RUBONEKA, COADIUTURE DI GOMA (REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO). "I conflitti e le guerre hanno portato, particolarmente nella Repubblica Democratica del Congo, alla vittimizzazione e alla donna resa 'oggetto'. Su migliaia di donne sono state perpetrate, da tutti i gruppo armati, violenze sessuali in massa, come armi di guerra, in flagrante violazione delle disposizioni giuridiche internazionali. Partendo dalla nostra esperienza in corso nella Repubblica Democratica del Congo, per dare sollievo alle conseguenze e ai traumi subiti dalle donne e dai bambini, noi proponiamo: 1) lottare contro le violenza sessuali risalendo alla sua causa ultima che è la crisi dei governi (...) 2) la creazione di Case delle Donna e della giovane come centri di ascolto e compagnia per le donne che hanno subito violenza e sono traumatizzate. 3) Il coinvolgimento diretto della donna nella Commissione 'Giustizia e Pace' perché le donne promuovano la pace e lottino contro idee che le avviliscano. (...) 4) Formazione mediante la catechesi e l'alfabetizzazione delle donne affinché possano coprire adeguatamente il proprio ruolo, articolato in tre parti, quali: dignità e vocazione della donna; la donna come artigiano di pace e la donna come attrice del cambiamento sociale. 5) La messa a punto di strutture di promozione della donna".
SE/UNDICESIMA CONGREGAZIONE/...                        VIS 20091012 (730)


IL PAPA RICEVE RE BELGIO E PRIMO MINISTRO FRANCIA


CITTA' DEL VATICANO, 10 OTT. 2009 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico questa mattina, due Comunicati:

   "Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto il Re dei Belgio, Sua Maestà Alberto II, con la consorte, Sua Maestà la Regina Paola".

  "Dopo l'Udienza pontificia, Sua Maestà Alberto II ha incontrato l'Eminentissimo Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità, che era accompagnato da Sua Eccellenza Mons. Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

  In un secondo Comunicato reso noto dalla Sala Stampa della Santa Sede, si legge: "Questa mattina, nel Palazzo Apostolico, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza Sua Eccellenza il Signor François Fillon, Primo Ministro della Repubblica francese".

  "Dopo l'incontro con il Papa, il Signor Fillon ha incontrato l'Eminentissimo Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità, che era accompagnato da Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

  "Nel corso dei cordiali colloqui, dopo aver ricordato il viaggio del Papa a Parigi e a Lourdes e l'importanza della canonizzazione della Beata Jeanne Jugan, sono stati passati in rassegna alcuni temi di comune interesse riguardanti i rapporti bilaterali, con l'intento di proseguire sulla buona via del dialogo e della collaborazione tra la Santa Sede e la Repubblica francese".

  "C'è stato anche uno scambio di vedute su alcune questioni internazionali, in particolare la situazione in Medio Oriente e in alcuni Paesi africani con riferimento al Sinodo per l'Africa, il dialogo interreligioso e i cambiamenti climatici".

  "Infine, si è rilevato l'influsso positivo dell'Enciclica "Caritas in Veritate" in relazione alla crisi economica mondiale e alle nuove regole da fissare per il buon andamento dell'economia, specialmente nei confronti dei Paesi più poveri".
OP/UDIENZE/BELGIO:FRANCIA                                   VIS 20091012 (350)


CARDINALE RODÉ INVIATO SPECIALE XII CENTENARIO SAN TRIFONE


CITTA' DEL VATICANO, 10 OTT. 2009 (VIS). Questa mattina è stata pubblicata la Lettera Pontificia con la quale il Santo Padre nomina il Cardinale Franc Rodé, C.M., Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, Suo Inviato Speciale alle solenni celebrazioni del XII centenario della traslazione delle reliquie del Martire San Trifone a Kotor (Montenegro), che avranno luogo il prossimo 17 ottobre. La Lettera, redatta in latino, è datata 3 settembre.

  La Missione che accompagnerà il Cardinale è composta dal Monsignore Anton Belan, Vicario Generale di Kotor; e dal Monsignor Sre?ko Maji?, Parroco-Abate di Perast..
BXVI-LETTERA/INVIATO SPECIALE/RODÉ                VIS 20091012 (130)


RECITA DEL SANTO ROSARIO UNIVERSITARI ROMA E AFRICA


CITTA' DEL VATICANO, 10 OTT. 2009 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, in occasione della II Assemblea speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi, ha luogo nell'Aula Paolo VI in Vaticano una Veglia Mariana "con l'Africa e per l'Africa", promossa dalla Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi e dall'Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma.

  Con i Padri hanno partecipato alla preghiera mariana gli universitari degli Atenei romani ai quali sono uniti, in collegamento televisivo via satellite, gli studenti universitari di otto capitali africane: Il Cairo (Egitto), Nairobi (Kenya), Khartoum (Sudan), Johannesburg (Sud Africa), Onitsha (Nigeria), Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo), Maputo (Mozambico) e Ouagadougou (Burkina Faso).

  Il Santo Padre Benedetto XVI ha guidato la recita del Santo Rosario. Al termine della preghiera mariana, il Papa ha rivolto la sua parola ai presenti,

"Come in precedenti circostanze, anche questa sera ci si è avvalsi delle moderne tecniche di telecomunicazione per "gettare una rete" - una rete di preghiera! - collegando Roma all'Africa.(...)  E così, (...) hanno potuto prendere parte al Rosario numerosi  studenti universitari di diverse città africane, riuniti con i loro Pastori". 

  Successivamente il Papa ha ricordato il Convegno promosso di recente a Roma dalla Direzione Generale per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli Affari Esteri e dal Vicariato di Roma, intitolato: "Per una nuova cultura dello sviluppo in Africa: il ruolo della cooperazione universitaria" ed ha espresso il suo apprezzamento e l'incoraggiamento a proseguire in tale progetto e di seguito ha detto: "Desidero sottolineare quanto siano importanti la formazione di giovani intellettuali e la collaborazione scientifica e culturale tra gli Atenei, per proporre e animare uno sviluppo umano integrale in Africa e negli altri Continenti".

  "In tale contesto, ho affidato idealmente a voi, cari giovani, l'Enciclica 'Caritas in veritate', nella quale richiamo l'urgenza di elaborare una nuova sintesi umanistica  che riannodi i legami tra l'antropologia e la teologia".

  "Cari universitari di Roma e dell'Africa, vi chiedo di essere nella Chiesa e nella società operatori della carità intellettuale, necessaria per affrontare le grandi sfide della storia contemporanea. Siate nelle Università sinceri e appassionati cercatori della verità, costruendo comunità accademiche di alto livello intellettuale, dove è possibile esercitare e godere di quella razionalità aperta e ampia, che apre la strada all'incontro con Dio".

  "Sappiate creare ponti di collaborazione scientifica e culturale tra i diversi Atenei, soprattutto con quelli africani. A voi, cari studenti africani, rivolgo un particolare invito a vivere il tempo dello studio come preparazione a svolgere un servizio di animazione culturale nei vostri Paesi. La nuova evangelizzazione in Africa conta pure sul vostro generoso impegno".

  Al termine del discorso il Papa ha consegnato al alcuni studenti romani e africani la terza Enciclica "Caritas in veritate". Conclusa la Veglia Mariana "con l'Africa e per l'Africa", ha avuto inizio la processione della Croce fino alla LUMSA (Libera Università Maria Santissima Assunta).
BXVI-ROSARIO/AFRICA/...                                   VIS 20091012 (490)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 10 OTT. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Membri Ordinari della Pontificia Accademia delle Scienze i Professori Francio S. Collins, Direttore del National Institutes of Health, Bethesda (Stati Uniti d'America) ed Edward M. De Robertis, Docente di chimica biologica presso l'Istituto di Medicina Howard Hughes dell'Università di California, Los Angeles (Stati Uniti d'America).
NA/.../...                                         VIS 20091012 (60)

SANTI RISPONDONO PROPOSTA DI AMORE ESIGENTE DI CRISTO


CITTA' DEL VATICANO, 11 OTT. 2009 (VIS). Alle 10:00 di questa mattina, il Santo Padre ha celebrato l'Eucaristia nella Basilica Vaticana ed ha proceduto alla Canonizzazione dei Beati Zygmunt Szcz?sny Feli?ski, (1822-1895), Vescovo, Fondatore della Congregazione delle Suore Francescane della famiglia di Maria; Francisco Coll y Guitart, (1812-1875), sacerdote dell'Ordine dei Frati Predicatori (Domenicani), Fondatore della Congregazione delle Suore Domenicane dell'Annunciazione della Beata Vergine Maria; Jozef Daamian de Veuster, (1840-1889), sacerdote, della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria e dell'Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento dell'Altare (Picpus); Rafael Arnáiz Barón (1911-1938), religioso dell'Ordine Cistercense della stretta osservanza; Marie de la Croix (Jeanne), Jugan, (1792-1879), Vergine, Fondatrice della Congregazione delle Piccole Sorelle dei Poveri.

  Hanno concelebrato con il Papa 7 Cardinali, 9 Arcivescovo, 14 Vescovo e 20 Presbiteri. Fra i concelebranti c'erano i 5 vescovi delle cause di canonizzazione: il Cardinale Godfried Danneels, Arcivescovo di Mechelen-Brussel (Belgio; l'Arcivescovo Nycz, di Varsavia (Polonia); l'Arcivescovo Pierre D'Ornellas, di REnnes (Francia), il Vescovo Roman Casanova Casanova, di Vic (Spagna) e il Vescovo José Munilla Aguirre, Vescovo di Palencia (Spagna).

  Il Santo Padre ha spiegato a grandi linee, nell'omelia, la personalità  ed i motivi della santità dei cinque nuovi Santi.

"Vieni e seguimi!". (...) I santi accolgono quest'invito esigente. (...) La loro perfezione, nella logica della fede talora umanamente incomprensibile, consiste nel non mettere più al centro se stessi, ma nello scegliere di andare controcorrente vivendo secondo il Vangelo.  Così hanno fatto i cinque santi che oggi, con grande gioia, vengono posti alla venerazione della Chiesa universale".  Così hanno fatto i cinque santi di oggi, con grande gioia, si presentano alla grande venerazione della Chiesa Universale: Zygmunt Szczesny Felinski, Arcivescovo di Varsavia; San Francisco Coll; San Josef de Veuster, il "Padre Damian", Rafael Arnáiz Barón e Marie de le Croix (Jeanne) Jugan

" Zygmunt Szczesny Felinski, Arcivescovo di Varsavia" - ha ricordato il Santo Pedre, (...)  è stato un grande testimone della fede e della carità pastorale in tempi molto difficili per la nazione e per la Chiesa in Polonia. (...)  Prima dell'insurrezione del gennaio 1863 contro l'annessione russa mise in guardia il popolo dall'inutile spargimento del sangue. Quando però scoppiò la sommossa e ci furono le repressioni, coraggiosamente difese gli oppressi. Per ordine dello zar russo passò vent'anni in esilio a Jaroslaw sul Volga, senza poter fare mai più ritorno nella sua diocesi. In ogni situazione conservò incrollabile la fiducia nella Divina Provvidenza".

  San Francisco Coll "amava predicare, in modo itinerante  e seguendo la forma della 'missione popolari', per annunciare e ravvivare per il popolo e le città della Catalogna, la Parola di Dio, aiutando così le persone all'incontro profondo con Dio. (...) La sua attività evangelizzatrice includeva una grande dedizione al sacramento delle Riconciliazione, una enfasi sull'Eucaristia ed una costante insistenza sulla preghiera".

  "L'attività missionaria di Jozef De Veuster, il 'Padre Damiaan' raggiunge il suo culmine nella carità. Non senza paura e ripugnanza, fece la scelta di andare nell'Isola di Molokai al servizio dei lebbrosi che si trovavano là, abbandonati da tutti; così si espose alla malattia della quale essi soffrivano. (...). (..) Il servitore della Parola si trasformò così in un servitore che soffrì, lebbroso con i lebbrosi, durante gli ultimi quattro anni della sua vita. (...) San Damiaan ci spinge a scegliere le buone battaglie. (...) Ci invita ad aprire gli occhi sui lebbrosi che sfigurano l'umanità dei nostri fratelli e si appellano ancora oggi, più che alla nostra generosità, la carità della nostra presenza servizievole".

  Rafael Arnaiz, - ha detto il Papa - "rispose sì alla proposta di seguire Gesù, in modo immediato e deciso, senza limiti, né condivisioni. (...) Il Fratello Rafael, anche se vicino a noi, continua ad offrire con il suo esempio e le sue opere hanno attratto tanti, specialmente i giovani  che non desiderano il poco,  ma aspirano alla piena verità."

  "Con la sua opera ammirevole al servizio delle persone anziane, Sanite Marie de la Crux, e come una faro per guidare le nostre società che hanno da riscoprire il luogo E l'apporto unico di questo periodo della vita" - ha sottolineato il Pontefice - "Il suo carisma è sempre attuale, ora che molte persone anziane soffrono di molteplici povertà e solitudine, perfino abbandonate dalle loro famiglie. (...) Che Santa Jeanne Jugan sia per le persone anziane una sorgente viva di speranza e per le persone che si pongono generosamente al loro servizio un potente stimolo per seguire e sviluppare la sua opera".

  Benedetto XVI ha concluso l'omelia invitando tutti: "a lasciarsi attrarre dagli esempi luminosi di questi Santi, a lasciarsi guidare dai loro insegnamenti perché tutta la nostra esistenza diventi un cantico di lode all'amore di Dio".
HML/CANONIZZAZIONI/...                  VIS 20091012 (800)


ANGELUS: MARIA ORIENTA OGNI ITINERARIO DI SANTITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 11 OTT. 2009 (VIS). Al termine della Celebrazione Eucaristica di Canonizzazione di cinque Beati, il Santo Padre  ha ragginto il sagrato della Basilica Vaticana, per la recita dell'Angelus con le migliaia di fedeli e pellegrini che hanno partecipato alla cerimonia in Piazza San Pietro.

  Il Papa ha invitato i pellegrini francesi a seguire l'esempio di Santa Jeanne Jugan,  che si occupava "dei più poveri e dei piccoli, dei feriti dalla vita e abbandonati dalle nostre società, soprattutto in occasione della 'Giornata Mondiale del Rifiuto della Miseria' che sarà celebrata fra qualche giorno".

  Ricordando Padre Damiaan, il Santo Padre ha invitato i francofoni e i belgi "a sostenere con la preghiera e le opere le persone dedite con generosità alla lotta contro la lebbra e contro altre forma di lebbra dovute alla mancanza di amore, alla ignoranza e all'indifferenza" ed ha affermato: "Che l'intercessione del nuovo santo e de Maria "liberi il mondo dalla lebbra".  Esprimendosi in inglese, il Papa ha salutato un gruppo di sopravvissuti delle esplosioni nucleari di Hiroshima e di Nagasaki ed ha auspicato che "il mondo non torni ad essere testimone di una distruzione massiva di vite umane come furono quelle".

  Benedetto XVI ha affermato che i nuovi santi spagnoli Frances Coll i Guitart e Rafael Arnáiz "fanno onore alla migliore tradizione religiosa e alle profonde radici cristiane del suo popolo".

  Successivamente il Papa ha invitato i pellegrini polacchi a rallegrarsi del dono di nuovo santo, l'Arcivescovo Zygmunt Szczesny Felinski, affidando "alla sue protezione la Chiesa di Polonia e tutta la Nazione".

  "La Vergine Maria" - ha concluso il Papa - "è la stella che orienta ogni itinerario di santità. Il suo "fiat" è modello di perfetta adesione alla divina volontà e il suo "magnificat" esprime il canto di esultanza della Chiesa, che già su questa terra gioisce per le grandi opere di Dio e nel cielo loda in eterno la sua gloria".

  "Cari fratelli e sorelle, la Vergine Maria è la stella che orienta ogni itinerario di santità. Il suo "fiat" è modello di perfetta adesione alla divina volontà e il suo "magnificat" esprime il canto di esultanza della Chiesa, che già su questa terra gioisce per le grandi opere di Dio e nel cielo loda in eterno la sua gloria. Alla Madre di Cristo ci rivolgiamo con fiducia filiale, invocando, per la sua intercessione e quella dei nuovi Santi, pace e salvezza.
ANG/SANTI/...                                   VIS 20091012 (410)


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