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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 20 febbraio 2006

PRESENTAZIONE DELL'ANNUARIO PONTIFICIO 2006


CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2006 (VIS). Il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, ha presentato questa mattina al Santo Padre l'edizione 2006 dell'Annuario Pontificio - la prima del Pontificato di Benedetto XVI - in presenza dell'Arcivescovo Leonardo Sandri, Sostituto della Segreteria di Stato per gli Affari Generali, e di quanti hanno collaborato all'edizione del volume.

Una nota annuncia alcune novità riguardanti l'Annuario. Nel 2005 sono state erette dal Santo Padre 15 nuove Sedi Vescovili, 1 Sede Metropolitana e 1 Amministrazione Apostolica. In tutto sono stati nominati 170 nuovi Vescovi.

Di una popolazione mondiale di 6.388 milioni, i cattolici sono 1.098 milioni, secondo calcoli effettuati nel periodo che va dal 2003 al 2004. Si registra un incremento assoluto di 12 milioni di fedeli (una percentuale del 1,1%). Confrontando questi dati con l'evoluzione della popolazione mondiale, nello stesso periodo passata da 6.301 a 6.388 milioni, si osserva che la presenza relativa dei fedeli cattolici battezzati diminuisce di un millesimo, passando da 17,2 cattolici, per ogni 100 abitanti, nel 2003 a 17,1 nel 2004.

Il numero dei sacerdoti nel 2004 si è attestato su 405.891, ripartiti per un terzo fra i sacerdoti religiosi e per il restante due terzi fra i diocesani. Nel complesso i sacerdoti sono aumentati dal 2003 al 2004 di 441 unità. Questo vale a livello planetario, perché per i singoli continenti le dinamiche sono differenziate. I sacerdoti aumentano in Africa e Asia, il loro numero rimane stazionario in America e Oceania e diminuisce in Europa.

Dal 1978 i diaconi permanenti sono in crescita in tutto il mondo e nel 2004 erano 32.324. Essi sono presenti sopratutto in America del Nord e in Europa.

I candidati al sacerdozio, diocesani e religiosi, sono aumentati passando da 112.373 nel 2003 a 113.044 nel 2004. Le vocazioni sono aumentate in Africa e Asia e sono diminuite in Europa.
AP/ANNUARIO PONTIFICIO 2006/SODANO VIS 20060220 (300)

DIACONI PERMANENTI: SERVITORI DELLA VERITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2006 (VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina, il Papa ha ricevuto 400 diaconi permanenti della Diocesi di Roma in occasione del 25 anniversario del ripristino del diaconato permanente nella Diocesi di Roma.

"L'unione con Cristo" - ha affermato Benedetto XVI - "da coltivare attraverso la preghiera, la vita sacramentale e in particolare l'adorazione eucaristica, è di massima importanza per il vostro ministero affinché esso possa realmente testimoniare l'amore di Dio".

Ringraziando i diaconi per il servizio che svolgono nelle comunità parrocchiali romane, dedicandosi in particolare alla pastorale battesimale e a quella familiare, il Santo Padre ha sottolineato che negli ambienti di lavoro essi devono essere "servitori della Verità. Annunciando il Vangelo, potrete donare la Parola capace di illuminare e dare significato al lavoro dell'uomo, alla sofferenza degli ammalati, e aiuterete le nuove generazioni a scoprire la bellezza della fede cristiana. Sarete, in tal modo, diaconi della Verità che rende liberi, e condurrete gli abitanti di questa città ad incontrare Gesù Cristo. Accogliere il Redentore nella propria vita è per l'uomo fonte di una gioia profonda, una gioia che può donare la pace anche nei momenti di prova".

Il Papa ha ribadito che l'evangelizzazione deve essere accompagnata dalla testimonianza della carità e riferendosi ai molti poveri "spesso provenienti da paesi molto lontani dall'Italia, che bussano alle porte delle comunità parrocchiali per chiedere aiuto", ha esortato i diaconi con queste parole: "Accogliete questi fratelli con grande cordialità e disponibilità, e cercate, per quanto possibile, di aiutarli nelle loro necessità".

"Esprimo la mia gratitudine" - ha proseguito il Pontefice - "a quanti fra voi sono impegnati in questa silenziosa e quotidiana testimonianza della carità. Attraverso il vostro servizio, infatti, anche i poveri percepiscono di far parte di quella grande famiglia dei figli di Dio, che è la Chiesa".

Benedetto XVI ha concluso il suo discorso sottolineando che la vocazione dei diaconi "è una grazia particolare per la vostra vita familiare, che in questo modo è chiamata ad aprirsi più all'accoglienza della volontà del Signore e delle necessità della Chiesa. Il Signore ricompensi la disponibilità con la quale le vostre mogli e i vostri figli vi accompagnano nel vostro servizio all'intera comunità ecclesiale".
AC/SERVIZIO/DIACONI PERMANENTI VIS 20060220 (370)

PERMETTERE A TUTTI LIBERA PRATICA PROPRIA RELIGIONE


CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2006 (VIS). Questa mattina il Papa ha ricevuto in udienza i Presuli della Conferenza Episcopale del Senegal, Mauritania, Capo Verde e Guinea Bissau, al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

Il Santo Padre Benedetto XVI ha affermato che la grande diversità delle situazioni umane ed ecclesiali delle suddette Chiese particolari "rende talvolta difficile una buona armonizzazione del lavoro dei Pastori". Tuttavia "per compiere la missione che avete ricevuto dal Signore e conferirle una fecondità apostolica sempre più grande, i legami di comunione effettivi rimangono essenziali".

"Camminando con il suo popolo, il Vescovo deve suscitare, guidare e coordinare l'azione evangelizzatrice, affinché la fede si accresca e si diffonda fra gli uomini. In questa prospettiva, il Vangelo deve essere pienamente radicato nella cultura dei vostri popoli".

Il Santo Padre ha sottolineato che "per vivere nella fedeltà agli impegni battesimali, ognuno deve avere una solida formazione della fede, al fine di affrontare i fenomeni nuovi della vita contemporanea come lo sviluppo dell'urbanizzazione, la disoccupazione di numerosi giovani, le seduzioni materialiste di ogni tipo, o l'influenza di idee provenienti da molteplici fronti".

Ponendo in rilievo la collaborazione generosa dei sacerdoti nell'opera evangelizzatrice, il Papa ha auspicato che la loro "formazione iniziale e permanente faccia di essi uomini equilibrati umanamente e spiritualmente, capaci di rispondere alle sfide alle quali sono chiamati, sia nella vita personale che pastorale. Inoltre, assegnando alla formazione umana e intellettuale il posto che le spetta, si avrà cura di dare loro una solida formazione spirituale, per rafforzare la loro vita di intimità con Dio nella preghiera e nella contemplazione, e per permettere loro di discernere la presenza e l'azione del Signore nelle persone che sono affidate alla loro cura pastorale".

Benedetto XVI ha sottolineato che "Uno dei compiti verso i quali la Chiesa nella vostra regione manifesta in modo visibile il suo amore per il prossimo è il suo impegno a favore dello sviluppo sociale. Numerose strutture ecclesiali permettono alle vostre comunità di mettersi efficacemente al servizio dei più poveri, segno della coscienza che l'amore del prossimo radicato nell'amore di Dio, è costitutivo della vita cristiana. (...) Sovente voi esercitate il servizio all'uomo in collaborazione con uomini e donne che non condividono la fede cristiana, in particolare con dei musulmani. Gli sforzi così dispiegati per un incontro, nella verità, dei credenti di diverse tradizioni religiose contribuiscono alla realizzazione concreta del bene autentico delle persone e della società".

"È fondamentale approfondire sempre più" - ha ribadito il Pontefice - "i rapporti fraterni fra le comunità, al fine di favorire uno sviluppo armonioso della società, riconoscendo la dignità di ogni persona e permettendo a tutti il libero esercizio della propria religione".

Riferendosi infine alle tensioni esistenti in Guinea Bissau, il Papa ha ricordato lo sforzo della Chiesa locale "nella promozione del dialogo e della cooperazione fra tutti i componenti della Nazione" ed ha invitato i Presuli "attraverso la parola illuminata dalla fede", a dare testimonianza "costante di fedeltà al Vangelo e di generoso servizio pastorale" continuando ad essere "punti di riferimento e di orientamento sicuro per tutti i compatrioti".
AL/.../SENEGAL:MAURITANIA:CAPO VERDE:GUINEA B VIS 20060220 (530)

LA MISERICORDIA DI DIO GUARISCE L'ESSERE UMANO


CITTA' DEL VATICANO, 19 FEB. 2006 (VIS). Il racconto delle guarigioni operate da Cristo all'inizio del suo ministero, presentate nel Vangelo di queste domeniche, è stato il nuovo tema di meditazione del Santo Padre Benedetto XVI prima di recitare l'Angelus con i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

Il paralitico curato da Cristo, narrato nella pagina evangelica odierna, "è immagine di ogni essere umano a cui il peccato impedisce di muoversi liberamente (...) di dare il meglio di sé. In effetti, il male, annidandosi nell'animo, lega l'uomo con i lacci della menzogna, dell'ira, dell'invidia e degli altri peccati e a poco a poco lo paralizza. Per questo Gesù (...) dice prima: 'Ti sono rimessi i tuoi peccati', e solo dopo, 'Alzati, prendi il tuo lettuccio e va' a casa tua' e lo guarisce completamente. Il messaggio è chiaro: l'uomo, paralizzato dal peccato, ha bisogno della misericordia di Dio, che Cristo è venuto a donargli, perché, guarito nel cuore, tutta la sua esistenza possa rifiorire".

"Anche oggi l'umanità" - ha proseguito il Pontefice - "porta i segni del peccato, che le impedisce di progredire speditamente in quei valori di fraternità, di giustizia, di pace che pure si è proposta in solenni dichiarazioni. Perchè? (...) Sappiamo bene che, sul piano storico, le cause sono molteplici e il problema è complesso. Ma la Parola di Dio ci invita ad avere uno sguardo di fede e a confidare, come quelle persone che portarono il paralitico, che solo Gesù può guarire veramente".

"La scelta di fondo dei miei Predecessori, specialmente dell'amato Giovanni Paolo II, è stata di condurre gli uomini del nostro tempo a Cristo Redentore perché, per intercessione di Maria Immacolata, li potesse risanare. Anch'io ho voluto proseguire su questa strada. In modo particolare, con la prima Enciclica 'Deus caritas est', ho inteso additare ai credenti e al mondo intero Dio come fonte di autentico amore. Solo l'amore di Dio può rinnovare il cuore dell'uomo, e solo se guarisce nel cuore l'umanità paralizzata può rialzarsi e camminare".

Al termine della recita dell'Angelus, il Papa ha ricordato le vittime della gigantesca frana che ha sepolto due villaggi nelle Filippine, la settimana scorsa, ed ha detto: "In modo particolare i nostri cuori si volgono verso coloro che soffrono le devastanti conseguenze della frana nelle Filippine. Vi chiedo di unirvi a me nella preghiera per le vittime, per i loro cari e per tutte le persone colpite. Che le famiglie in lutto sperimentino la consolazione della presenza del Signore e i responsabili delle operazioni di soccorso siano certi della nostra sollecitudine e sostegno!".
ANG/MISERICORDIA CRISTO:FILIPPINE/... VIS 20060220 (440)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2006 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Reverendo Kay Martin Schmalhausen Panizo, S.C.V., Vescovo Prelato di Ayaviri (superficie: 32.300; popolazione: 179.300; cattolici: 175.800; sacerdoti: 17; religiosi: 28), Perù. Il Vescovo eletto, finora Cappellano e Professore di Etica presso l'Università Cattolica "San Pablo" in Arequipa (Perù), è nato a Lima (Perù) nel 1964, ed è stato ordinato sacerdote nel 1989. Succede al Vescovo Juan Godayol Colom, S.D.B., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Prelatura Territoriale, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Vescovo Rémi Joseph Gustave Sainte-Marie, finora Vescovo della Diocesi di Dedza (Malawi), Vescovo Coadiutore della Diocesi di Lilongwe (superficie: 24.025; popolazione: 4.068.000; cattolici: 774.760; sacerdoti: 112; religiosi: 324), Malawi.
NER:NEC/.../PANIZO:SAINTE-MARIE VIS 20060220 (150)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza il Vescovo Andrea Maria Erba, emerito di Velletri-Segni (Italia).

Sabato 18 febbraio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica (dei Seminari e degli Istituti di Studi).

- L'Arcivescovo Pietro Sambi, Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d'America e Osservatore Permanente presso l'Organizzazione degli Stati Americani.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/.../... VIS 20060220 (90)

FONDAZIONE SAHEL CONTRIBUISCE DIALOGO INTERRELIGIOSO


CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel.

Il Papa ha salutato il Vescovo Pierre Bassène di Kolda (Senegal), Presidente del Consiglio di Amministrazione ed ha ricordato che la Fondazione, istituita nel 1980, è nata dalla solidarietà dei fedeli, in particolare in Germania, che risposero generosamente all'appello di Ouagadougou, lanciato dal mio Venerato Predecessore, in favore dei popoli del Sahel che a quel tempo dovevano affrontare le conseguenze di una drammatica siccità".

"Affidata alla responsabilità dei Vescovi dei paesi interessati per lottare contro la desertificazione di questa regione d'Africa, la Fondazione si è sviluppata pienamente come una opera della Chiesa, manifestando, attraverso numerosi progetti sostenuti e messi in opera da più di venti anni, che l'amore del prossimo, che è una missione per ogni fedele ma anche per l'intera comunità ecclesiale, deve esprimersi in gesti concreti".

Il Santo Padre ha concluso il suo breve discorso incoraggiando i membri della Fondazione "a proseguire con determinazione, grazie al sostegno attivo del Consiglio Pontificio 'Cor Unum', questa opera di fraternità cristiana, che è al servizio dell'uomo e che contribuisce al dialogo interreligioso e alla rivelazione dell'amore di Dio agli abitanti di questa terra".
AC/FONDAZIONE SAHEL/BASSENE VIS 20060220 (220)

LA PACE ESIGE IL RISPETTO DELLE CONVINZIONI RELIGIOSE


CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2006 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI, nel ricevere le Lettere Credenziali del Signor Ali Achour, nuovo Ambasciatore del Marocco presso la Santa Sede, ha ringraziato il diplomatico per i cordiali saluti che il Re del Marocco Mohammed VI gli ha fatto pervenire tramite suo, ed ha riaffermato la sua stima "per la tradizione di accoglienza e di comprensione che, da secoli, caratterizza i rapporti del Regno del Marocco con la Chiesa cattolica".

Il Santo Padre, ricordando che il Marocco ha appena celebrato il cinquantesimo anniversario dell'indipendenza, ha elogiato gli sforzi compiuti dal Paese per avanzare "verso un futuro moderno, democratico e prospero". I progressi conseguiti in questi anni, ha proseguito il Pontefice, devono consentire "a tutti i marocchini di vivere nella sicurezza e nella dignità, in modo che ognuno possa partecipare attivamente alla vita sociale e politica del Paese".

Il Papa ha successivamente fatto riferimento alla "collaborazione sempre più stretta fra i paesi che si affacciano sul Mediterraneo (...) chiamato ad essere un luogo di incontro e di dialogo fra i popoli e le culture" ed ha enumerato alcuni gravi problemi che tali paesi devono affrontare quali "il fenomeno migratorio" che "costituisce un dato importante nei rapporti fra gli Stati".

"I migranti provenienti da regioni meno privilegiate" - ha affermato il Santo Padre - "alla ricerca di migliori condizioni di vita, giungono sempre più numerosi a bussare alle porte dell'Europa", per cui è necessario "che le istituzioni del Paese di accoglienza o di transito facciano in modo di non considerarli come merce o mera forza lavoro, e rispettino i loro diritti fondamentali e la loro dignità umana".

"La situazione precaria di tanti stranieri deve favorire la solidarietà fra le nazioni interessate al fine di contribuire allo sviluppo dei paesi d'origine dei migranti. In effetti, questi problemi non si possono risolvere con politiche unicamente nazionali. È con una collaborazione sempre più intensa fra tutti i paesi interessati che progredirà efficacemente la ricerca di soluzioni a queste dolorose situazioni".

Successivamente Benedetto XVI ha sottolineato il contributo del Marocco "al consolidamento del dialogo fra civiltà, culture e religioni" ed ha ricordato che "nel contesto internazionale che noi conosciamo attualmente, la Chiesa cattolica rimane convinta che, per favorire la pace e la comprensione fra i popoli e fra gli uomini, è necessario ed urgente che siano rispettati le religioni e i loro simboli, e che i credenti non siano l'oggetto di provocazioni che feriscano (...) i loro sentimenti religiosi".

"Tuttavia, l'intolleranza e la violenza non possono mai giustificarsi come risposte alle offese, poiché non sono risposte compatibili con i principi sacri della religione; è per questo non si può che deplorare le azioni di coloro che approfittano deliberatamente dell'offesa causata ai sentimenti religiosi per fomentare atti di violenza, ancor più se ciò accade per fini estranei alla religione".

Il Papa ha concluso il suo discorso ricordando che per i credenti e per tutti gli uomini di buona volontà, l'unica via che porta alla pace e alla fraternità è quella del "rispetto delle convinzioni e delle pratiche religiose altrui, affinché, in modo reciproco in tutte le società, sia realmente assicurato a ciascuno l'esercizio della religione liberamente scelta".
CD/LETTERE CREDENZIALI/MAROCCO:ACHOUR VIS 20060220 (540)
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