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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 15 dicembre 2008

MUORE CARDINALE STATUNITENSE AVERY DULLES, S.I.


CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha inviato un telegramma di cordoglio al Cardinale Edward Egan, Arcivescovo di New York, per la morte, avvenuta ieri, all'età di 90 anni, del Cardinale statunitense Avery Dulles, S.I.

Il Santo Padre prega il Cardinale Egan di trasmettere le sue sentite condoglianze "alla famiglia, ai confratelli della Compagnia di Gesù, e alla comunità accademica dell'Università di Fordham", dove fu Professore l'allora Padre Dulles.

"Mi unisco a lei nell'affidare la nobile anima del defunto Cardinale a Dio, Padre di misericordia, con immensa gratitudine per la sua profonda cultura, il suo sereno giudizio e l'inesauribile amore per Dio e la sua Chiesa che ha contraddistinto il suo ministero sacerdotale e gli anni di insegnamento e di ricerca teologica".

"Nel contempo prego perché la sua convincente testimonianza personale dell'armonia della fede e della ragione continui a portare frutto per la conversione delle menti e dei cuoi e per il progresso del Vangelo negli anni a venire".
TGR/MORTE DULLES/EGAN VIS 20081215 (180)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 15 DIC. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.

- Il Cardinale André Vingt-Trois, Arcivescovo di Parigi (Francia), Presidente della Conferenza dei Vescovi di Francia; con i Vice Presidenti Arcivescovo Laurent Ulrich, Vescovo di Lille ed Arcivescovo Hippolyte Simon, di Clermont, e con il Segretario Generale Monsignor Antoine Herouard.

- Il Reverendo Don Julián Carrón, Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione.
AP/.../...                                       VIS 20081215 (100)

Il SIGNORE E' VICINO. ECCO LA RAGIONE DELLA GIOIA


CITTA' DEL VATICANO, 15 DIC. 2008 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro. In questa III Domenica di Avvento erano presenti tra gli altri i bambini delle parrocchie e delle scuole di Roma, per la benedizione dei "Bambinelli" per i presepi delle famiglie, delle scuole e delle parrocchie, organizzata dal Centro Oratori Romani.

  "Questa domenica, la terza del tempo di Avvento, è detta 'Domenica gaudete'" - ha ricordato il Santo Padre, "'siate lieti', perché l'antifona d'ingresso della Santa Messa riprende un'espressione di San Paolo nella Lettera ai Filippesi che così dice: 'Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti'. E subito dopo aggiunge la motivazione: Il Signore è vicino' (Fil 4,4-5). Ecco la ragione della gioia. Ma che cosa significa che 'il Signore è vicino'? In che senso dobbiamo intendere questa 'vicinanza' di Dio? L'apostolo Paolo, scrivendo ai cristiani di Filippi, pensa evidentemente al ritorno di Cristo, e li invita a rallegrarsi perché esso è sicuro".

  "Tuttavia" - ha proseguito il Pontefice - "lo stesso San Paolo, nella sua Lettera ai Tessalonicesi, avverte che nessuno può conoscere il momento della venuta del Signore (cfr 1 Ts 5,1-2) e mette in guardia da ogni allarmismo, quasi che il ritorno di Cristo fosse imminente (cfr 2 Ts 2,1-2). Così, già allora, la Chiesa, illuminata dallo Spirito Santo, comprendeva sempre meglio che la 'vicinanza' di Dio non è una questione di spazio e di tempo, bensì una questione di amore: l'amore avvicina! Il prossimo Natale verrà a ricordarci questa verità fondamentale della nostra fede e, dinanzi al Presepe, potremo assaporare la letizia cristiana, contemplando nel neonato Gesù il volto del Dio che per amore si è fatto a noi vicino".

  Rivolgendosi ai ragazzi e alle ragazze di Roma venuti con i "Bambinelli", le statuette di Gesù Bambino da deporre nel presepe, Papa Benedetto XVI ha detto loro: "Vi invito a unirvi a me seguendo attentamente questa preghiera:
 
  "Dio, nostro Padre, tu hai tanto amato gli uomini da mandare a noi il tuo unico Figlio Gesù, nato dalla Vergine Maria, per salvarci e ricondurci a te".

  "Ti preghiamo, perché con la tua benedizione queste immagini di Gesù, che sta per venire tra noi, siano, nelle nostre case, segno della tua presenza e del tuo amore".

  "Padre buono, dona la tua benedizione anche a noi, ai nostri genitori, alle nostre famiglie e ai nostri amici.

  "Apri il nostro cuore, affinché sappiamo ricevere Gesù nella gioia, fare sempre ciò che egli chiede e vederlo in tutti quelli che hanno bisogno del nostro amore".

  "Te lo chiediamo nel nome di Gesù, tuo amato Figlio, che viene per dare al mondo la pace. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen".

  Al termine della preghiera dell'Angelus Domini, il Santo Padre ha detto: "Oggi, nella Diocesi di Roma, si celebra la giornata per la costruzione delle nuove chiese. Negli ultimi anni sono stati realizzati alcuni nuovi complessi parrocchiali, ma vi sono ancora comunità che dispongono soltanto di strutture provvisorie e inadeguate. Ringrazio di cuore quanti hanno sostenuto questo impegno così importante della Diocesi e rinnovo a tutti l'invito: aiutiamo le parrocchie di Roma a costruire la loro chiesa".
ANG/NATALE/...                                   VIS 20081215 (570)


Il SIGNORE E' VICINO. ECCO LA RAGIONE DELLA GIOIA


CITTA' DEL VATICANO, 15 DIC. 2008 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro. In questa III Domenica di Avvento erano presenti tra gli altri i bambini delle parrocchie e delle scuole di Roma, per la benedizione dei "Bambinelli" per i presepi delle famiglie, delle scuole e delle parrocchie, organizzata dal Centro Oratori Romani.

  "Questa domenica, la terza del tempo di Avvento, è detta 'Domenica gaudete'" - ha ricordato il Santo Padre, "'siate lieti', perché l'antifona d'ingresso della Santa Messa riprende un'espressione di San Paolo nella Lettera ai Filippesi che così dice: 'Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti'. E subito dopo aggiunge la motivazione: Il Signore è vicino' (Fil 4,4-5). Ecco la ragione della gioia. Ma che cosa significa che 'il Signore è vicino'? In che senso dobbiamo intendere questa 'vicinanza' di Dio? L'apostolo Paolo, scrivendo ai cristiani di Filippi, pensa evidentemente al ritorno di Cristo, e li invita a rallegrarsi perché esso è sicuro".

  "Tuttavia" - ha proseguito il Pontefice - "lo stesso San Paolo, nella sua Lettera ai Tessalonicesi, avverte che nessuno può conoscere il momento della venuta del Signore (cfr 1 Ts 5,1-2) e mette in guardia da ogni allarmismo, quasi che il ritorno di Cristo fosse imminente (cfr 2 Ts 2,1-2). Così, già allora, la Chiesa, illuminata dallo Spirito Santo, comprendeva sempre meglio che la 'vicinanza' di Dio non è una questione di spazio e di tempo, bensì una questione di amore: l'amore avvicina! Il prossimo Natale verrà a ricordarci questa verità fondamentale della nostra fede e, dinanzi al Presepe, potremo assaporare la letizia cristiana, contemplando nel neonato Gesù il volto del Dio che per amore si è fatto a noi vicino".

  Rivolgendosi ai ragazzi e alle ragazze di Roma venuti con i "Bambinelli", le statuette di Gesù Bambino da deporre nel presepe, Papa Benedetto XVI ha detto loro: "Vi invito a unirvi a me seguendo attentamente questa preghiera:
 
  "Dio, nostro Padre, tu hai tanto amato gli uomini da mandare a noi il tuo unico Figlio Gesù, nato dalla Vergine Maria, per salvarci e ricondurci a te".

  "Ti preghiamo, perché con la tua benedizione queste immagini di Gesù, che sta per venire tra noi, siano, nelle nostre case, segno della tua presenza e del tuo amore".

  "Padre buono, dona la tua benedizione anche a noi, ai nostri genitori, alle nostre famiglie e ai nostri amici.

  "Apri il nostro cuore, affinché sappiamo ricevere Gesù nella gioia, fare sempre ciò che egli chiede e vederlo in tutti quelli che hanno bisogno del nostro amore".

  "Te lo chiediamo nel nome di Gesù, tuo amato Figlio, che viene per dare al mondo la pace. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen".

  Al termine della preghiera dell'Angelus Domini, il Santo Padre ha detto: "Oggi, nella Diocesi di Roma, si celebra la giornata per la costruzione delle nuove chiese. Negli ultimi anni sono stati realizzati alcuni nuovi complessi parrocchiali, ma vi sono ancora comunità che dispongono soltanto di strutture provvisorie e inadeguate. Ringrazio di cuore quanti hanno sostenuto questo impegno così importante della Diocesi e rinnovo a tutti l'invito: aiutiamo le parrocchie di Roma a costruire la loro chiesa".
ANG/NATALE/...                                   VIS 20081215 (570)


VISITA DEL PAPA AMBASCIATA D'ITALIA PRESSO SANTA SEDE


CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC. 2008 (VIS).  Alle 10:45 di questa mattina, il Santo Padre si è recato in visita all'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede, dove è giunto alle 11:00.

  Il Papa ha salutato i dipendenti dell'Ambasciata e i familiari nella Cappella di San Carlo Borromeo, appena restaurata, ricordando che il Santo, che ricevette in dono dallo zio, Papa Pio IV, il palazzo dove ha sede l'Ambasciata, collaborò attivamente con questo Pontefice nel governo della Chiesa.

  "Dalla sua biografia" - ha detto ancora  Benedetto XVI - "emerge con chiarezza lo zelo con cui espletò il suo ministero episcopale, promuovendo la riforma della Chiesa secondo lo Spirito del Concilio di Trento, alle cui direttive dette esemplare attuazione, mostrando una vicinanza costante alle popolazioni, specialmente durante gli anni della peste, sì da essere chiamato, proprio per questa sua generosa dedicazione, 'Angelo degli appestati'".

  "La vicenda umana e spirituale di San Carlo Borromeo mostra come la grazia divina possa trasformare il cuore dell'uomo e renderlo capace di un amore per i fratelli spinto fino al sacrificio di sé".

  Dopo la benedizione ai presenti, lasciata la Cappella, il Santo Padre, accompagnato dal Ministro degli Affari Esteri d'Italia e dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha incontrato i Rappresentanti del Corpo Diplomatico presso la Santa Sede.

  Lo storico Palazzo, ha ricordato ancora Benedetto XVI - "ha ricevuto la visita di tre miei Predecessori i Servi di Dio Pio XII, Paolo VI e Giovanni Paolo II. "Basterebbe da sola la singolare attenzione mostrata dai Pontefici a questa Sede diplomatica" - ha detto il Papa - "per segnalare il riconoscimento dell'importante ruolo che ha svolto e svolge l'Ambasciata d'Italia negli intensi e particolari rapporti che intercorrono fra la Santa Sede e la Repubblica Italiana, come pure nelle relazioni di mutua collaborazione fra la Chiesa e lo Stato in Italia".

  Facendo riferimento ai Patti Lateranensi che regolano i rapporti fra Stato e Chiesa dei quali si celebrerà l'80° anniversario l'11 febbraio prossimo, il Papa ha detto: "Si tratta di un'intesa quanto mai importante e significativa nell'attuale situazione mondiale, nella quale il perdurare di conflitti e di tensioni tra popoli rende sempre più necessaria una collaborazione tra tutti coloro che condividono gli stessi ideali di giustizia, di solidarietà e di pace".

  "Questa breve visita mi è propizia per ribadire come la Chiesa sia ben consapevole che 'alla struttura fondamentale del cristianesimo appartiene le distinzione tra ciò che è di Cesare e ciò che è di Dio, cioè la distinzione tra Stato e Chiesa'. Tale distinzione e tale autonomia non solo la Chiesa le riconosce e rispetta, ma di esse si rallegra, come di un grande progresso dell'umanità e di una condizione fondamentale per la sua stessa libertà e l'adempimento della sua universale missione di salvezza tra tutti i popoli".

  "In pari tempo, però" - ha concluso il Pontefice- "la Chiesa sente come suo compito, seguendo i dettami della propria dottrina sociale, argomentata 'a partire da ciò che è conforme alla natura di ogni essere umano', di risvegliare nella società le forze morali e spirituali, contribuendo ad aprire le volontà alle autentiche esigenze del bene. Perciò, richiamando il valore che hanno per la vita non solo privata ma anche e soprattutto pubblica alcuni fondamentali principi etici, di fatto la Chiesa contribuisce a garantire e promuovere la dignità della persona e il bene comune della società, ed in questo senso si realizza l'auspicata vera e propria cooperazione tra Stato e Chiesa".

  Conclusa la visita il Papa è rientrato in Vaticano poco dopo le 12:15.
BXVI-VISITA/AMBASCIATA D'ITALIA/...                   VIS 20081215 (590)


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