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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 6 giugno 2003

IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 6 GIU. 2003 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Prelati deceduti nelle ultime settimane:

- Il Cardinale Francesco Colasuonno, già Nunzio Apostolico, il 31 maggio, all'età di 78 anni.

- L'Arcivescovo Packiam Arokiaswamy, Vescovo emerito di Tanjore (India), il 22 maggio, all'età di 82 anni.

- Il Vescovo George Edward Lynch, già Ausiliare di Raleigh (Stati Uniti d'America), il 25 maggio, all'età di 86 anni.

- Il Vescovo Pierre Nguyên Van Nho, Coadiutore di Nha Trang (Viêt Nam), il 21 maggio, all'età di 66 anni.

- Il Vescovo Emmanuel Pothanamuzhy, C.M.I., di Mananthavady dei Siro-Malabaresi (India), il 6 aprile, all'età di 70 anni.

- Il Vescovo Michael Praphon Chaicharoen, S.D.B., di Surat Thani (Thailandia), il 20 maggio, all'età di 73 anni.

- Il Vescovo Teodoro Ubeda Gramage, di Mallorca (Spagna), il 18 maggio, all'età di 71 anni.
…/DECEDUTI/… VIS 20030606 (150)

BEATIFICAZIONE DI SUOR MARIJA PETKOVIC


CITTA' DEL VATICANO, 6 GIU. 2003 (VIS). Questa mattina presto il Santo Padre è ripartito in aereo da Rijeka diretto a Dubrovnik, città di quasi 46.000 abitanti, nella Croazia meridionale, per celebrare la Santa Messa e procedere alla Beatificazione della Serva di Dio Suor Marija di Gesù Crocifisso Petkovic. Dopo l'atterraggio a Dubrovnik, il Papa si è recato in vettura panoramica al Porto turistico al centro della città, gremito di 50.000 fedeli. Ad attenderlo, fra le Autorità della Croazia, era il Presidente della Repubblica Signor Stiepan Mesic.

Nell'omelia il Santo Padre ha detto che Suor Marija "Conquistata dall'amore di Dio, scelse così di consacrarsi per sempre a Lui, realizzando l'aspirazione di donarsi totalmente al bene spirituale e materiale dei più bisognosi. Fondò poi la Congregazione delle Figlie della Misericordia del Terz'Ordine Regolare di San Francesco, con il preciso compito di 'diffondere e propagare, mediante le opere di misericordia spirituali e corporali, la conoscenza dell'Amore divino'". Nonostante le difficoltà, ha continuato il Papa, la Beata andò avanti "offrendo le sue sofferenze come altrettanti atti di culto e sostenendo le Consorelle con la parola e con l'esempio. Per quarant'anni governò con saggezza materna il suo Istituto, aprendolo all'impegno missionario in diversi Paesi dell'America Latina".

"La figura della Beata Marija Propetoga Isusa" - ha affermato ancora il Papa - "mi conduce a pensare a tutte le donne della Croazia, a quante sono spose e madri felici, come anche a quante sono segnate per sempre dal dolore per la perdita di un familiare nella guerra crudele degli anni '90, o per altre cocenti delusioni subite".

Giovanni Paolo II ha ribadito che "Lo svolgersi frenetico della vita moderna può condurre all'offuscamento e addirittura alla perdita di ciò che è umano. Forse più che in altre epoche della storia, il nostro tempo ha bisogno 'di quel genio della donna che assicuri la sensibilità per l'uomo in ogni circostanza'. Donne croate, consapevoli della vostra altissima vocazione di 'spose' e di 'madri', continuate a guardare ad ogni persona con l'occhio del cuore, ad andarle incontro e ad esserle accanto con la sensibilità che è propria dell'istinto materno. Nella famiglia, nella società, nella comunità ecclesiale la vostra presenza è indispensabile".

"In modo particolare penso a voi, Donne consacrate come Marija Petkovic, che avete accolto l'invito a seguire con cuore indiviso il Cristo, casto, povero e obbediente. Non vi stancate di rispondere fedelmente all'unico Amore della vostra esistenza. La vita consacrata, infatti, non è soltanto impegno generoso di un essere umano; è innanzitutto risposta ad un dono che viene dall'Alto e chiede di essere accolto con piena disponibilità. L'esperienza quotidiana dell'amore gratuito di Dio per voi vi spinga a donare senza riserva la vostra vita nel servizio alla Chiesa e ai fratelli, affidando tutto, presente e futuro, alle sue mani".

Il Papa ha concluso l'omelia auspicando che: "Nel perdono reciproco, nella carità e nella pace cresca e si fortifichi la vostra comunità cristiana: è questa la preghiera che oggi il Papa eleva al Signore per tutti voi".

Al termine della cerimonia di Beatificazione, il Papa si è recato alla Residenza del Vescovo di Dubrovnik, Monsignor Zelimir Puljic, per la seconda colazione.

Nel pomeriggio di oggi è previsto che il Papa ritorni in aereo a Rijeka dove nel Seminario Arcidiocesano trascorrerà la seconda notte del suo soggiorno in Croazia.
PV-CROAZIA/BEATIFICAZIONE/DUBROVNIK VIS 20030606 (530)

ARRIVO DEL PAPA IN CROAZIA ED INIZIO 100° VIAGGIO APOSTOLICO


CITTA' DEL VATICANO, 5 GIU. 2003 (VIS). Questo pomeriggio è iniziato il 100° Viaggio Apostolico fuori d'Italia del Santo Padre Giovanni Paolo II che è giunto a Rijeka (Croazia), alle 16:45, dopo un'ora di volo. Il Papa ha rivolto parole di saluto alle autorità civili e religiose, in particolare ai fedeli della Diocesi di Krk, della quale fa parte la città di Rijeka, ai credenti delle altre Chiese e Comunità ecclesiali ed ai fedeli del Giudaismo e dell'Islam.

"Sono venuto tra voi" - ha detto il Papa in lingua croata - "per adempiere il compito di Successore di Pietro, e per portare a tutti gli abitanti del Paese un saluto e un augurio di pace".

"L'isola di Krk" - ha detto ancora il Pontefice - "conserva un ricco patrimonio glagolitico maturato sia nell'uso liturgico che nella prassi quotidiana del popolo croato. Il cristianesimo ha recato un grande contributo allo sviluppo della Croazia nel passato. Esso potrà continuare a contribuire efficacemente al suo presente e al suo futuro. Ci sono infatti valori, quali la dignità della persona, l'onestà morale e intellettuale, la libertà religiosa, la difesa della famiglia, l'accoglienza e il rispetto per la vita, la solidarietà, la sussidiarietà e la partecipazione, il rispetto delle minoranze, che sono iscritti nella natura di ogni essere umano, ma che il cristianesimo ha il merito di aver con chiarezza individuato e proclamato. Su tali valori si fonda la stabilità e la vera grandezza di una Nazione".

"La Croazia" - ha ricordato il Santo Padre - "ha posto recentemente la sua candidatura a divenire parte integrante, anche dal punto di vista politico ed economico, della grande famiglia dei popoli d'Europa. Non posso che esprimere l'augurio di una felice realizzazione di tale aspirazione".

Giovanni Paolo II ha quindi affermato che nel Paese e in alcuni Paesi vicini, sono ancora presenti "i segni dolorosi di un recente passato" ed ha avuto parole di esortazione per i responsabili civili e religiosi affinché non si stanchino "di curare le ferite causate da una guerra crudele e di sanare le conseguenze di un sistema totalitario che per troppo tempo ha tentato di imporre una ideologia contraria all'uomo e alla sua dignità".

Nelle battute conclusive del suo discorso il Papa ha ricordato che: "Da tredici anni ormai la Croazia percorre il cammino della libertà e della democrazia. (...) Occorre adesso consolidare (...) una stabilità sociale che promuova ulteriormente l'impegno lavorativo, la pubblica assistenza, l'educazione aperta a tutta la gioventù, l'affrancamento da ogni forma di povertà e disuguaglianza".

Al termine della cerimonia di benvenuto all'aeroporto internazionale di Rijeka, il Santo Padre si è recato in autovettura al porto di Omisalj sull'Isola di Krk, dove è salito a bordo del Catamarano per raggiungere il porto di Rijeka distante 15 chilometri. Dopo essere stato accolto dal Sindaco e dalle Autorità portuali, il Papa si è recato in auto panoramica al Seminario Arcidiocesano di Rijeka per un incontro con il Presidente della Repubblica di Croazia, Signor Stiepan Mesic. Infine il Papa ha consumato la cena con il personale e i seminaristi del Seminario Arcidiocesano di Rijeka dove ha trascorso anche la notte.
PV-CROAZIA/ARRIVO/RIJEKA VIS 20030606 (530)

FAMIGLIA NECESSITA MISURE PER FAVORIRNE SVILUPPO E STABILITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 8 GIU. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre dal Seminario Arcidiocesano si è recato in vettura panoramica al Delta di Rijeka, una Piazza della città, dove ha celebrato la Santa Messa in presenza di 100.000 fedeli. Tema centrale della Celebrazione Eucaristica di questa domenica di Pentecoste è stata la famiglia.

"La Chiesa di Cristo" - ha detto il Papa nell'omelia - "è sempre, per così dire, in stato di Pentecoste. (…) La Chiesa si mantiene perennemente giovane e viva, una, santa, cattolica e apostolica, perché lo Spirito continuamente scende su di essa per ricordarle tutto ciò che il suo Signore le ha detto e guidarla alla verità tutta intera".

Il Santo Padre ha ricordato che: "Siamo riuniti ai piedi della collina su cui sorge il Santuario di Trsat dove, seconda una pia tradizione, avrebbe sostato la casa della Vergine Maria. Il dolce ricordo della vita a Nazareth di Gesù, Maria e Giuseppe richiama a noi la bellezza austera e semplice ed il carattere sacro ed inviolabile della famiglia cristiana".

"La famiglia" - ha proseguito il Pontefice - "richiede oggi, anche in Croazia, un'attenzione privilegiata e provvedimenti concreti che ne favoriscano e tutelino la costituzione, lo sviluppo e la stabilità. Penso, tra l'altro, al grave problema dell'abitazione e a quello dell'occupazione. Non si dimentichi che aiutando la famiglia si contribuisce anche alla soluzione di altri gravi problemi, quali per esempio l'assistenza ai malati ed agli anziani, il freno al dilagare della criminalità, un rimedio al ricordo alla droga".

Il Papa ha esortato le famiglie cristiane con queste parole: "Non esitate a proporre, innanzitutto con la testimonianza della vostra vita, l'autentico progetto di Dio sulla famiglia come comunità di vita fondata sul matrimonio, cioè sull'unione stabile e fedele di un uomo e di una donna, tra loro legati da un vincolo pubblicamente manifestato e riconosciuto. A voi spetta farvi carico con responsabilità dell'educazione umana e cristiana dei vostri figli, affidandovi anche all'aiuto esperto di educatori e catechisti seri e ben formati".

"L'odierna società è drammaticamente frammentata e divisa. Proprio per questo è così disperatamente insoddisfatta. Ma il cristiano non si rassegna alla stanchezza e all'inerzia. Siate il popolo della speranza! Siate un popolo che prega".

Il Santo Padre ha assicurato i fedeli che "Il desiderio di Cristo è che tutti siano uno in Lui, perché in tutti vi sia la pienezza della sua gioia. (…) Per questo Egli ha inviato, insieme con il Padre, lo Spirito Santo. Lo Spirito è instancabilmente all'opera per superare ogni dispersione e ricucire ogni lacerazione".

Il Papa ha invocato i doni dello Spirito Santo "per tutti i coniugi cristiani della Croazia, perché con la loro reciproca donazione, nella fedeltà agli impegni del matrimonio e nel servizio alla causa del Vangelo, possano essere nel mondo segno dell'amore di Dio per l'umanità".
PV-CROAZIA/MESSA/RIJEKA VIS 20030606 (480)

IL PAPA AI LAICI: "NESSUN BATTEZZATO PUÒ RIMANERE OZIOSO"


CITTA' DEL VATICANO, 7 GIU. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II è partito in aereo da Rijeka alla volta di Osijek, situata sulla riva destra del Fiume Drava, a 25 chilometri dalla confluenza con il Danubio, centro amministrativo ed economico della regione croata orientale nota con il nome di Slavonia. Il Papa ha celebrato la Santa Messa all'Aeroporto Sportivo di Osijek alla quale hanno assistito le Autorità civili e religiose, pellegrini provenienti dalle nazioni confinanti, Rappresentanti della Chiesa Ortodossa del Patriarcato di Serbia, Rappresentanti delle Chiese della Riforma e Rappresentanti dell'Ebraismo e dell'Islam.

Non lontano dal luogo della celebrazione ad Osijek si trova la città di Vukovar, distrutta dalla guerra del 1991. La presenza nella celebrazione di un Crocifisso, danneggiato durante la guerra, è testimonianza di sofferenza ma anche di speranza, di riconciliazione e di novità di vita. Al termine della Messa, in segno di rinnovamento ecclesiale, ha avuto luogo l'incoronazione della statua della Madonna di Aljmas e dell'immagine della Madonna di Vocin, due santuari mariani distrutta dalla guerra e tornati ora a rifiorire.

All'inizio dell'omelia il Santo Padre ha detto a 100.000 fedeli che la Cerimonia Eucaristica di oggi segna la conclusione del secondo Sinodo della Diocesi di Djakovo e Srijem durato cinque anni e nella medesima celebrazione si fa memoria del 150° anniversario della fondazione della Provincia ecclesiastica di Zagreb.

"Agli inizi del terzo millennio" - ha detto il Papa nell'omelia - "Iddio chiama i credenti, in modo speciale i laici, ad un rinnovato slancio missionario. La missione non è una 'aggiunta' alla vocazione cristiana. Anzi, afferma il Concilio, la vocazione cristiana è per sua natura vocazione all'apostolato".

"Carissimi Fratelli e Sorelle" - ha proseguito il Pontefice - "la Chiesa che è in Slavonia e Srijem ha bisogno di voi! Dopo i tempi duri della guerra, che ha lasciato negli abitanti di questa regione ferite profonde non ancora completamente rimarginate, l'impegno per la riconciliazione, la solidarietà e la giustizia sociale richiede il coraggio di individui animati dalla fede, aperti all'amore fraterno, sensibili alla difesa della dignità della persona, fatta ad immagine di Dio".

"Cari fedeli laici, uomini e donne" - ha detto ancora il Santo Padre - "voi siete chiamati ad assumere generosamente la vostra parte di responsabilità per la vita delle comunità ecclesiali cui appartenete. Il volto delle parrocchie, luogo di accoglienza e di missione, dipende anche da voi. Partecipi dell'ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo e arricchiti dai doni dello Spirito, voi potete dare il vostro contributo nell'ambito della liturgia e della catechesi, nella promozione di iniziative missionarie e caritative di vario genere. Nessun battezzato può rimanere ozioso!".

Il Santo Padre ha osservato che durante il viaggio aereo verso Osijek "ho potuto ammirare le bellezze della pianura della Slavonia - chiamata 'il granaio della Croazia' - ed il mio pensiero è corso spontaneamente ai lavoratori dei campi, numerosi in questa regione. Ad essi mi rivolgo con speciale affetto".

"Cari Fratelli e Sorelle, so che la vostra vita è faticosa e che l'abbondanza dei frutti della terra talvolta non corrisponde al duro impegno che vi è richiesto. So anche che il lavoro agricolo conosce non lievi difficoltà: esso ha perso parte del suo valore e i giovani hanno scelto la vita urbana già prima dell'ultima guerra, a seguito della quale numerosi villaggi sono rimasti quasi senza abitanti".

Al termine del suo discorso il Santo Padre ha invitato gli agricoltori a "non perdere la fiducia, a considerare che con il vostro lavoro manuale - che richiama in modo tanto eloquente il biblico dovere affidato all'uomo di 'soggiogare' la terra e di 'dominare' il mondo visibile - voi siete quotidianamente 'cooperatori' di Dio creatore. Sappiate che il Papa e la Chiesa vi sono vicini e, mentre apprezzano altamente l'importanza e la dignità della vostra quotidiana fatica, auspicano che all'agricoltura e agli uomini e donne dei campi, venga riconosciuto il giusto rilievo nell'insieme dello sviluppo della comunità sociale".

Dopo la celebrazione della Santa Messa, il Santo Padre si è recato al Palazzo Vescovile di Djakovo dove si è svolta la seconda colazione con i Vescovi della Diocesi e i Membri del Seguito Papale. Nel tardo pomeriggio il Papa si è recato in visita privata alla Cattedrale di Djakovo, edificata fra il 1866 e il 1882 in stile neo-romantico. Nella cripta sono collocate le tombe di tutti i Vescovi di Djakovo e la più sontuosa è quella di Josip Juraj Strossmayer, Vescovo dal 1849 al 1905, che fece costruire la Cattedrale.

Terminata la visita privata alla Cattedrale, il Papa è ripartito in aereo da Osijek con destinazione Rijeka, dove è rientrato nel Seminario Arcidiocesano.
PV-CROAZIA/MESSA/OSIJEK VIS 20030606 (780)
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