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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 23 giugno 2014

ANGELUS: "L'AMORE DI DIO È SENZA MISURA!"

Città del Vaticano, 22 giugno 2014 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina il Santo Padre si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l'Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale.

Nel ricordare il Vangelo di Giovanni che "presenta il discorso sul 'pane di vita', tenuto da Gesù nella sinagoga di Cafarnao, nel quale afferma: 'Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo'", il Santo Padre ha spiegato: "Gesù sottolinea che non è venuto in questo mondo per dare qualcosa, ma per dare sé stesso, la sua vita, come nutrimento per quanti hanno fede in Lui. Questa nostra comunione con il Signore impegna noi, suoi discepoli, ad imitarlo, facendo della nostra esistenza, con i nostri atteggiamenti, un pane spezzato per gli altri, come il Maestro ha spezzato il pane che è realmente la sua carne. Per noi, invece, sono i comportamenti generosi verso il prossimo che dimostrano l’atteggiamento di spezzare la vita per gli altri".

"Ogni volta che partecipiamo alla Santa Messa e ci nutriamo del Corpo di Cristo, la presenza di Gesù e dello Spirito Santo in noi agisce, plasma il nostro cuore, ci comunica atteggiamenti interiori che si traducono in comportamenti secondo il Vangelo. Anzitutto la docilità alla Parola di Dio, poi la fraternità tra di noi, il coraggio della testimonianza cristiana, la fantasia della carità, la capacità di dare speranza agli sfiduciati, di accogliere gli esclusi. In questo modo l’Eucaristia fa maturare uno stile di vita cristiano. La carità di Cristo, accolta con cuore aperto, (...) ci trasforma, ci rende capaci di amare non secondo la misura umana, sempre limitata, ma secondo la misura di Dio. (...) La misura di Dio è senza misura".

"E allora - ha sottolineato il Pontefice - diventiamo capaci di amare anche chi non ci ama: e questo non è facile. (...) Perché se noi sappiamo che una persona non ci vuole bene, anche noi siamo portati a non volerle bene. E invece no! Dobbiamo amare anche chi non ci ama! Opporci al male con il bene, di perdonare, di condividere, di accogliere. Grazie a Gesù e al suo Spirito, anche la nostra vita diventa 'pane spezzato' per i nostri fratelli. E vivendo così scopriamo la vera gioia! La gioia di farsi dono, per ricambiare il grande dono che noi per primi abbiamo ricevuto, senza nostro merito. È bello questo: la nostra vita si fa dono! Questo è imitare Gesù. (...) E la nostra vita, con l’amore di Gesù, ricevendo l’Eucaristia, si fa dono".

Papa Francesco ha concluso le sue riflessioni invitando i fedeli a non dimenticare queste due cose: "la misura dell’amore di Dio è amare senza misura. E seguendo Gesù, noi, con l’Eucaristia, facciamo della nostra vita un dono".

I CRISTIANI DEVONO IMPEGNARSI ABOLIZIONE TORTURA

Città del Vaticano, 23 giugno 2014 (VIS). Dopo la recita dell'Angelus, il Papa ha ricordato che giovedì prossimo, 26 giugno, ricorre la Giornata delle Nazioni Unite per le vittime della tortura. "In questa circostanza - ha detto Papa Francesco - ribadisco la ferma condanna di ogni forma di tortura e invito i cristiani ad impegnarsi per collaborare alla sua abolizione e sostenere le vittime e i loro familiari. Torturare le persone è un peccato mortale! Un peccato molto grave!".

VISITA PASTORALE CASSANO ALLO JONIO: INCONTRO CON I DETENUTI DI CASTROVILLARI

Città del Vaticano, 21 giugno 2014 (VIS). La Visita Pastorale del Santo Padre Francesco alla Diocesi di Cassano allo Jonio ha avuto inizio con l'incontro con i detenuti della Casa Circondariale di Castrovillari, per esprimere la vicinanza del Papa e della Chiesa ad ogni uomo e ad ogni donna che si trova in carcere in ogni parte del mondo, e ricordare che Gesù ha detto: 'Ero in carcere e siete venuti a trovarmi".

Partito in elicottero dall'eliporto Vaticano, al suo arrivo alle 9:00 a Castrovillari, il Santo Padre ha raggiunto a piedi la Casa Circondariale dove è stato accolto dal Direttore, Dottor Fedele Rizzo, e, ascoltate le parole di un detenuto, ha pronunciato il seguente discorso:

"Nelle riflessioni che riguardano i detenuti, si sottolinea spesso il tema del rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e l’esigenza di corrispondenti condizioni di espiazione della pena. Questo aspetto della politica penitenziaria è certamente essenziale e l’attenzione in proposito deve rimanere sempre alta. Ma tale prospettiva non è ancora sufficiente, se non è accompagnata e completata da un impegno concreto delle istituzioni in vista di un effettivo reinserimento nella società. Quando questa finalità viene trascurata, l’esecuzione della pena degrada a uno strumento di sola punizione e ritorsione sociale, a sua volta dannoso per l’individuo e per la società. E Dio non fa questo, con noi. Dio, quando ci perdona, ci accompagna e ci aiuta nella strada. Sempre. Anche nelle cose piccole. Quando noi andiamo a confessarci, il Signore ci dice: 'Io ti perdono. Ma adesso vieni con me'. E Lui ci aiuta a riprendere la strada. Mai condanna. Mai perdona soltanto, ma perdona e accompagna. Poi siamo fragili e dobbiamo ritornare alla confessione, tutti. Ma Lui non si stanca. Sempre ci riprende per mano. Questo è l’amore di Dio, e noi dobbiamo imitarlo! La società deve imitarlo. Fare questa strada".


"D’altra parte, un vero e pieno reinserimento della persona non avviene come termine di un percorso solamente umano. In questo cammino entra anche l’incontro con Dio, la capacità di lasciarci guardare da Dio che ci ama. È più difficile lasciarsi guardare da Dio che guardare Dio. È più difficile lasciarsi incontrare da Dio che incontrare Dio, perché in noi c'è sempre una resistenza. e Lui ti aspetta, Lui ci guarda, Lui ci cerca sempre. Questo Dio che ci ama, che è capace di comprenderci, capace di perdonare i nostri errori. Il Signore è un maestro di reinserimento: ci prende per mano e ci riporta nella comunità sociale. Il Signore sempre perdona, sempre accompagna, sempre comprende; a noi spetta lasciarci comprendere, lasciarci perdonare, lasciarci accompagnare".

"Auguro a ciascuno di voi che questo tempo non vada perduto, ma possa essere un tempo prezioso, durante il quale chiedere e ottenere da Dio questa grazia. Così facendo contribuirete a rendere migliori prima di tutto voi stessi, ma nello stesso tempo anche la comunità, perché, nel bene e nel male, le nostre azioni influiscono sugli altri e su tutta la famiglia umana".

"Un pensiero affettuoso voglio rivolgerlo in questo momento ai vostri familiari; che il Signore vi conceda di riabbracciarli in serenità e in pace. E infine un incoraggiamento a tutti coloro che operano in questa Casa: ai Dirigenti, agli agenti di Polizia carceraria, a tutto il personale. Di cuore Vi benedico tutti e vi affido alla protezione della Madonna, nostra Madre".

AI SACERDOTI: SCEGLIETE LA FRATERNITÀ

Città del Vaticano, 20 giugno 2014 (VIS). Al termine della Visita alla Casa Circondariale di Castrovillari, il Papa ha raggiunto in elicottero Cassano allo Jonio dove è atterrato alle 11:00 circa, accolto dalla autorità locali nel campo sportivo "Pietro Toscano". Quindi si è trasferito al vicino Hospice "San Giuseppe Moscati" per una visita agli ammalati ricoverati ed al termine ha raggiunto in auto la Cattedrale per l'Incontro con i Sacerdoti diocesani, ai quali ha consegnato un discorso dedicato al tema della gioia di essere sacerdoti e alla bellezza della fraternità.

"Vorrei prima di tutto condividere con voi - si legge nel testo - la gioia di essere preti. La sorpresa sempre nuova di essere stato chiamato (...) dal Signore Gesù. Chiamato a seguirlo, a stare con Lui, per andare agli altri portando Lui (...) Quando noi preti stiamo davanti al Tabernacolo (...) allora sentiamo lo sguardo di Gesù (...) e questo sguardo ci rinnova, ci rianima… Certo, a volte non è facile rimanere davanti al Signore; non è facile perché siamo presi da tante cose, da tante persone…; ma a volte non è facile perché (...) lo sguardo di Gesù ci inquieta un po’, ci mette anche in crisi… Ma questo ci fa bene! Nel silenzio della preghiera Gesù ci fa vedere se stiamo lavorando come buoni operai, oppure forse siamo diventati un po’ degli 'impiegati'; se siamo dei 'canali' aperti (...) attraverso cui scorre abbondante il suo amore, la sua grazia, o se invece mettiamo al centro noi stessi, e così al posto di essere 'canali' diventiamo 'schermi' che non aiutano l’incontro con il Signore, con la luce e la forza del Vangelo".

"E la seconda cosa che desidero condividere con voi è la bellezza della fraternità: (...) del seguire il Signore non da soli, non uno a uno, ma insieme, pur nella grande varietà dei doni e delle personalità; anzi, proprio questo arricchisce il presbiterio (...) E tutto vissuto nella comunione, nella fraternità. Anche questo non è facile, non è immediato e scontato. Prima di tutto perché anche noi preti siamo immersi nella cultura soggettivistica di oggi, questa cultura che esalta l’io fino a idolatrarlo. E poi a causa di un certo individualismo pastorale che purtroppo è diffuso nelle nostre diocesi. Perciò dobbiamo reagire a questo con la scelta della fraternità. Intenzionalmente parlo di 'scelta'. Non può essere solo una cosa lasciata al caso, alle circostanze favorevoli… No, è una scelta, che corrisponde (...) al dono che abbiamo ricevuto ma che va sempre accolto e coltivato: la comunione in Cristo nel presbiterio, intorno al Vescovo. Questa comunione chiede di essere vissuta cercando forme concrete adeguate ai tempi e alla realtà del territorio, ma sempre in prospettiva apostolica, con stile missionario, con fraternità e semplicità di vita".

Ai due temi della gioia di essere prete e della bellezza della fraternità, il Papa aggiunge il lavoro con le famiglie e per la famiglia. "È un lavoro che il Signore ci chiede di fare in modo particolare in questo tempo, che è un tempo difficile sia per la famiglia come istituzione, sia per le famiglie, a causa della crisi. Ma proprio quando il tempo è difficile, Dio fa sentire la sua vicinanza, la sua grazia, la forza profetica della sua Parola. E noi siamo chiamati ad essere testimoni, mediatori di questa vicinanza alle famiglie e di questa forza profetica per la famiglia", conclude il Pontefice.

Al termine dell’Incontro, dopo una breve sosta in Episcopio, il Santo Padre ha pranzato in Seminario insieme ai poveri ospitati dalla Caritas diocesana, e ai giovani ospiti della Comunità residenziale terapeutico-riabilitativa Saman “Mauro Rostagno”. Quindi si è trasferito in auto alla “Casa Serena”, dove ha incontrato gli anziani ivi ospitati ed alle 15:15 è partito in auto per la Piana di Sibari.

MESSA ALLA PIANA DI SIBARI: COLORO CHE SEGUONO LA STRADA DEL MALE, COME I MAFIOSI, NON SONO IN COMUNIONE CON DIO: SONO SCOMUNICATI!

Città del Vaticano, 20 giugno 2014 (VIS). Lungo il tragitto in auto da Cassano allo Jonio verso Marina di Sibari (poco meno di 20 chilometri), il Papa ha compiuto una breve sosta davanti alla chiesa parrocchiale San Giuseppe, nella frazione Lattughelle, dove il 3 marzo scorso è stato assassinato il sacerdote diocesano Padre Lazzaro Longobardi, che il Vescovo Nunzio Galantino, Segretario della Conferenza Episcopale Italiana, ha definito "martire della carità".

Giunto alle 16.00 nell'area ex Insud della Piana di Sibari, dove ha salutato il numerosi fedeli lì convenuti, il Santo Padre ha presieduto la Celebrazione Eucaristica del Corpus Domini ricordando che mentre il Giovedì Santo si fa memoria dell'istituzione dell'Eucaristia nell'Ultima Cena, nella solennità del Corpus Domini predomina il rendimento di grazie e l'adorazione.

"E infatti - ha spiegato il Papa nell'omelia - è tradizionale in questo giorno la processione con il Santissimo Sacramento. Adorare Gesù Eucaristia e camminare con Lui. Questi sono i due aspetti inseparabili della festa odierna, due aspetti che danno l’impronta a tutta la vita del popolo cristiano: un popolo che adora Dio e un popolo che cammina: che non sta fermo, cammina!".

"Prima di tutto noi siamo un popolo che adora Dio. Noi adoriamo Dio che è amore, che in Gesù Cristo ha dato se stesso per noi, si è offerto sulla croce per espiare i nostri peccati e per la potenza di questo amore è risorto dalla morte e vive nella sua Chiesa. Noi non abbiamo altro Dio all’infuori di questo! Quando all’adorazione del Signore si sostituisce l’adorazione del denaro, si apre la strada al peccato, all’interesse personale e alla sopraffazione; quando non si adora Dio, il Signore, si diventa adoratori del male, come lo sono coloro i quali vivono di malaffare e di violenza. La vostra terra, tanto bella, conosce i segni e le conseguenze di questo peccato. La ’ndrangheta è questo: adorazione del male e disprezzo del bene comune. Questo male va combattuto, va allontanato! Bisogna dirgli di no! La Chiesa che so tanto impegnata nell’educare le coscienze, deve sempre di più spendersi perché il bene possa prevalere. Ce lo chiedono i nostri ragazzi, ce lo domandano i nostri giovani bisognosi di speranza. Per poter rispondere a queste esigenze, la fede ci può aiutare. Coloro che nella loro vita seguono questa strada di male, come sono i mafiosi, non sono in comunione con Dio: sono scomunicati!".

"Oggi lo confessiamo con lo sguardo rivolto al Corpus Domini, al Sacramento dell'altare. E per questa fede, noi rinunciamo a satana e a tutte le sue seduzioni; rinunciamo agli idoli del denaro, della vanità, dell’orgoglio e del potere, della violenza. Noi cristiani non vogliamo adorare niente e nessuno in questo mondo se non Gesù Cristo, che è presente nella santa Eucaristia".

"Forse non sempre ci rendiamo conto fino in fondo di ciò che significa questo - ha puntualizzato il Santo Padre - di quali conseguenze ha, o dovrebbe avere questa nostra professione di fede. Questa nostra fede nella presenza reale di Gesù Cristo, (...) nel pane e nel vino consacrati, è autentica se noi ci impegniamo a camminare dietro a Lui e con Lui. Adorare e camminare: un popolo che adora è un popolo che cammina! Camminare con Lui e dietro a Lui, cercando di mettere in pratica il suo comandamento, quello che ha dato ai discepoli proprio nell’Ultima Cena: 'Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri'. Il popolo che adora Dio nell’Eucaristia è il popolo che cammina nella carità. Adorare Dio nell'Eucaristia, camminare con Dio nella carità fraterna".

"Oggi, come Vescovo di Roma, sono qui per confermarvi non solo nella fede - ha sottolineato il Pontefice - ma anche nella carità, per accompagnarvi e incoraggiarvi nel vostro cammino con Gesù Carità. Voglio esprimere il mio sostegno (...) a tutti i Pastori e fedeli della Chiesa in Calabria, impegnata coraggiosamente nell’evangelizzazione e nel favorire stili di vita e iniziative che pongano al centro le necessità dei poveri e degli ultimi. E lo estendo anche alle Autorità civili che cercano di vivere l’impegno politico e amministrativo per quello che è, un servizio al bene comune. Incoraggio tutti voi a testimoniare la solidarietà concreta con i fratelli, specialmente quelli che hanno più bisogno di giustizia, di speranza, di tenerezza".

Nel rendere grazie a Dio per i tanti segni di speranza nelle famiglie, nelle parrocchie, nelle associazioni, nei movimenti ecclesiali in Calabria, il Santo Padre ha esortato nel contempo i giovani a non lasciarsi rubare la speranza perché adorando Gesù nei loro cuori sapranno opporsi "al male, alle ingiustizie, alla violenza con la forza del bene, del vero e del bello".

"Il Corpo del Signore fa di noi una cosa sola, una sola famiglia, il Popolo di Dio riunito attorno a Gesù, Pane di vita. (...) Se adorerete Cristo e camminerete dietro a Lui e con Lui, la vostra Chiesa diocesana e le vostre parrocchie cresceranno nella fede e nella carità, nella gioia di evangelizzare. Sarete una Chiesa nella quale padri, madri, sacerdoti, religiosi, catechisti, bambini, anziani, giovani camminano l’uno accanto all’altro, si sostengono, si aiutano, si amano come fratelli, specialmente nei momenti di difficoltà. Maria, nostra Madre, Donna eucaristica, che voi venerate in tanti Santuari, specialmente in quello di Castrovillari, vi precede in questo pellegrinaggio della fede", ha concluso il Santo Padre.

Alle 17:30, al termine della Celebrazione Eucaristica, il Santo Padre ha raggiunto l’eliporto di Marina di Sibari da cui, verso le 18:00, è ripartito per Roma dove è giunto alle 19:30.

LXXXVII ASSEMBLEA PLENARIA DELLA R.O.A.C.O.

Città del Vaticano, 23 giugno 2014 (VIS). La Congregazione per le Chiese Orientali ha dato comunicazione che dal 23 al 26 giugno si riunisce la LXXXVII Assemblea Plenaria della R.O.A.C.O. (Riunione Opere Aiuto Chiese Orientali). Alle 8:30 di martedì 24, il Cardinale Prefetto Leonardo Sandri presiederà la Concelebrazione Eucaristica presso l'Altare di San Giovanni Paolo II della Basilica Vaticana, per affidare i lavori all'intercessione del Santo Pontefice. I partecipanti all'Assemblea Plenaria saranno accolti per il pranzo al Pontificio Istituto Orientale che insieme ai nove Collegi Orientali è sostenuto anche grazie ai contributi delle Agenzie della R.O.A.C.O. È stato anche invitato un rappresentante della Segreteria per l'Economia per consentire al nuovo organismo di conoscere le modalità secondo le quali la Congregazione per le Chiese Orientali svolge la propria opera di coordinamento delle erogazioni, la cui titolarità rimane di ogni singola Agenzia.
La Congregazione rifletterà sulla situazione delle Chiese Greco-Cattoliche in Romania e in Ucraina, sulla grave situazione della Siria ed esaminerà anche la situazione ecclesiale della Terra Santa, verificando nel contempo gli interventi operati grazie ai proventi della Colletta del Venerdì Santo.

L'Udienza con il Santo Padre a fine mattina di giovedì 26 giugno, concluderà i lavori dell'Assemblea. Nel pomeriggio della medesima giornata, il Cardinale Prefetto presiederà la Celebrazione Eucaristica con i Membri del "Boards of Regents" della "Bethlehem University, che quest'anno celebra quaranta anni di attività.

CARDINALE TOMKO, INVIATO SPECIALE DEL SANTO PADRE IN UCRAINA

Città del Vaticano, 21 giugno 2014 (VIS). Questa mattina è stata pubblicata la Lettera Pontificia, redatta in latino e datata nove giugno, con la quale Papa Francesco nomina il Cardinale Jozef Tomko, Prefetto emerito della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, Suo inviato Speciale al 25° anniversario della ritrovata libertà dell'Eparchia greco-cattolica di Mukachevo, in programma presso il Seminario Maggiore di Uzhhorod (Ucraina), il 28 giugno 2014.

La Missione Pontificia che accompagnerà il Cardinale è composta dal Reverendo Pavlov Sabov, ex parroco delle Parrocchie di Strypa e Jarok ad Uzhhorod; attualmente sacerdote collaboratore nella Cattedrale di Uzhhorod e dal Reverendo Vasyl Chvasta, parroco della chiesa Della Misericordia Divina ad Uzhhorod e sincello per i Laici.

DALLE CHIESE ORIENTALI CATTOLICHE

Città del Vaticano, 21 giugno 2014 (VIS). S.B. Gregorios III, Patriarca di Antiochia dei Greco-Melkiti, col consenso del Sinodo dei Vescovi della Chiesa greco-melkita, ha trasferito, a norma del can. 85§2, 2° del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali:

- L'Arcivescovo Georges Bacouny dalla Sede arcieparchiale di Tiro dei Greco-Melkiti (Libano) a quella di Akka (cattolici: 76.700; sacerdoti: 36; religiosi: 36; diaconi permanenti: 5), Israele.

- L'Arcivescovo Michel Abrass, B.A., dalla Sede titolare di Mira a quella arcieparchiale di Tiro dei Greco-Melkiti (cattolici: 3.100; sacerdoti: 9; religiosi: 7), Libano.

Di quanto sopra è stata data informazione alla Sede Apostolica a norma del canone 85, paragrafo 4, del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali.

UDIENZE

Città del Vaticano, 23 giugno 2014 (VIS). Il Santo Padre Francesco ha ricevuto questa mattina in Udienza:

- Il Signor Horst Seehofer, Ministro Presidente dello Stato Libero di Baviera, e Seguito.

- L'Arcivescovo Fortunatus Nwachukwu, Nunzio Apostolico in Nicaragua.

- L'Arcivescovo Ricardo Blázquez Pérez, di Valladolid, Presidente della Conferenza Episcopale Spagnola, con il Vice Presidente, Arcivescovo Carlos Osoro Sierra, di Valencia, e con il Segretario Generale Reverendo José Maria Gil Tamayo.

- Fratel Enzo Bianchi, Priore del Monastero di Bose.

- L'Arcivescovo Vincenzo Paglia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia.

Venerdì 20 giugno il Santo Padre ha ricevuto in udienza:

- Il Cardinale George Pell, Prefetto della Segreteria per l'Economia.

- L'Arcivescovo Anselmo Pecorari, Nunzio Apostolico in Bulgaria.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 21 giugno 2013 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Presidente della Pontificia Accademia di Teologia, il Padre Réal Tremblay, C.SS.R., Professore Emerito di Teologia Morale Fondamentale presso l'Accademia Alfonsiana di Roma e Membro Ordinario e Consigliere della medesima Pontificia Accademia.
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