Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

lunedì 13 gennaio 2014

DISCORSO AL CORPO DIPLOMATICO: LA PACE È FERITA DA QUALUNQUE NEGAZIONE DELLA DIGNITÀ UMANA

Città del Vaticano, 13 gennaio 2014 (VIS). Questa mattina, nella Sala Regia del Palazzo Apostolico, il Santo Padre Francesco ha pronunciato il primo discorso annuale del suo Pontificato ai membri del Corpo Diplomatico presso la Santa Sede. Nel ringraziare il Decano, Ambasciatore Jean-Claude Michel del Principato di Monaco, il Papa ha ricordato l'Ambasciatore Alejandro Valladares Lanza, dell'Honduras, per diversi anni Decano del Corpo Diplomatico, mancato alcuni mesi fa.

Attualmente la Santa Sede intrattiene relazioni diplomatiche con 180 paesi, ai quali bisogna aggiungere l'Unione Europea e il Sovrano Militare Ordine di Malta ed una Missione a carattere speciale, quella dello Stato di Palestina.

Per quanto riguarda le Organizzazioni Internazionali, la Santa Sede è presente all'O.N.U. in qualità di "Osservatore Permanente" ed è membro di diverse Organizzazioni e Agenzie del sistema O.N.U., Osservatore in alcune e Membro ed Osservatore in diverse Organizzazioni regionali.

Nel suo discorso Papa Francesco ha ricordato che l'anno appena conclusosi è stato particolarmente denso di avvenimenti non solo nella vita della Chiesa, ma anche nell'ambito dei rapporti che la Santa Sede intrattiene con gli Stati e le Organizzazioni internazionali ed ha citato l'allacciamento delle relazioni diplomatiche con il Sud Sudan, la la firma di accordi, di base o specifici, con Capo Verde, Ungheria e Ciad, e la ratifica di quello con la Guinea Equatoriale sottoscritto nel 2012. Papa Francesco ha anche sottolineato che nell’ambito regionale è cresciuta la presenza della Santa Sede, sia in America centrale, dove essa è diventata Osservatore Extra-Regionale presso il Sistema de la Integración Centroamericana, sia in Africa, con l’accreditamento del primo Osservatore Permanente presso la Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale.

Successivamente il Papa si è soffermato sulle problematiche del mondo attuale: la famiglia, i conflitti in Medio Oriente, in Siria, Egitto e Libano e la vita dei cristiani in questa regione del mondo ed ha ricordato la drammatica situazione in alcuni paesi dell'Africa, come la Nigeria, la Repubblica Centroafricana, il Mali, il Sud Sudan. Il Papa ha sottolineato la necessità di ricostituire un clima di riconciliazione e di pace in diverse nazioni dell'Asia come la Corea. Altro tema centrale è stato quello delle moltitudini obbligate a fuggire dal loro paese a causa della carestia, della violenza e degli abusi, specialmente nel Corno d'Africa e nella Regione dei Grandi Laghi, senza dimenticare i migranti che dall'America Latina si recano negli Stati Uniti e i migranti dell'Africa e del Medio Oriente che cercano rifugio in Europa. La "cultura dello scarto", sia di persone che di alimenti o beni superflui, la preoccupazione per l'ambiente sono state le altre problematiche affrontate dal Papa nel suo discorso, di cui riportiamo ampi estratti.

"Nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, dedicato alla fraternità come fondamento e via per la pace, ho notato che 'la fraternità si comincia ad imparare solitamente in seno alla famiglia' la quale 'per vocazione, dovrebbe contagiare il mondo con il suo amore' e contribuire a far maturare quello spirito di servizio e di condivisione che edifica la pace. Ce lo racconta il presepe, dove vediamo la Santa Famiglia non sola e isolata dal mondo, ma attorniata dai pastori e dai magi, cioè una comunità aperta, nella quale c’è spazio per tutti, poveri e ricchi, vicini e lontani. E si comprendono così le parole del mio amato predecessore Benedetto XVI, il quale sottolineava come 'il lessico familiare è un lessico di pace'".

"Purtroppo, spesso ciò non accade, perché aumenta il numero delle famiglie divise e lacerate, non solo per la fragile coscienza del senso di appartenenza che contraddistingue il mondo attuale, ma anche per le condizioni difficili in cui molte di esse sono costrette a vivere, fino al punto di mancare degli stessi mezzi di sussistenza. Si rendono perciò necessarie politiche appropriate che sostengano, favoriscano e consolidino la famiglia!".
"Capita, inoltre, che gli anziani siano considerati un peso, mentre i giovani non vedono davanti a sé prospettive certe per la loro vita. Anziani e giovani, al contrario, sono la speranza dell’umanità. I primi apportano la saggezza dell’esperienza; i secondi ci aprono al futuro, impedendo di chiuderci in noi stessi. È saggio non emarginare gli anziani dalla vita sociale per mantenere viva la memoria di un popolo. Parimenti, è bene investire sui giovani, con iniziative adeguate che li aiutino a trovare lavoro e a fondare un focolare domestico. Non bisogna spegnere il loro entusiasmo! Conservo viva nella mia mente l’esperienza della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro. Quanti ragazzi contenti ho potuto incontrare! Quanta speranza e attesa nei loro occhi e nelle loro preghiere! Quanta sete di vita e desiderio di aprirsi agli altri! La chiusura e l’isolamento creano sempre un’atmosfera asfittica e pesante, che prima o poi finisce per intristire e soffocare. Serve, invece, un impegno comune di tutti per favorire una cultura dell’incontro, perché solo chi è in grado di andare verso gli altri è capace di portare frutto, di creare vincoli di comunione, di irradiare gioia, di edificare la pace".

"Lo confermano - se ce ne fosse bisogno - le immagini di distruzione e di morte che abbiamo avuto davanti agli occhi nell’anno appena trascorso. Quanto dolore, quanta disperazione causa la chiusura in sé stessi, che prende via via il volto dell’invidia, dell’egoismo, della rivalità, della sete di potere e di denaro! Sembra, talvolta, che tali realtà siano destinate a dominare. Il Natale, invece, infonde in noi cristiani la certezza che l’ultima e definitiva parola appartiene al Principe della Pace, che muta 'le spade in vomeri e le lance in falci' e trasforma l’egoismo in dono di sé e la vendetta in perdono".

"È con questa fiducia che desidero guardare all’anno che ci sta di fronte. Non cesso, pertanto, di sperare che abbia finalmente termine il conflitto in Siria. La sollecitudine per quella cara popolazione e il desiderio di scongiurare l’aggravarsi della violenza mi hanno portato, nel settembre scorso, a indire una giornata di digiuno e di preghiera. Attraverso di Voi ringrazio di vero cuore quanti nei Vostri Paesi, Autorità pubbliche e persone di buona volontà, si sono associati a tale iniziativa. Occorre ora una rinnovata volontà politica comune per porre fine al conflitto. In tale prospettiva, auspico che la Conferenza 'Ginevra 2', convocata per il 22 gennaio p.v., segni l’inizio del desiderato cammino di pacificazione. Nello stesso tempo, è imprescindibile il pieno rispetto del diritto umanitario. Non si può accettare che venga colpita la popolazione civile inerme, soprattutto i bambini. Incoraggio, inoltre, tutti a favorire e a garantire, in ogni modo possibile, la necessaria e urgente assistenza di gran parte della popolazione, senza dimenticare l’encomiabile sforzo di quei Paesi, soprattutto il Libano e la Giordania, che con generosità hanno accolto nel proprio territorio i numerosi profughi siriani".

"Rimanendo nel Medio Oriente, noto con preoccupazione le tensioni che in diversi modi colpiscono la Regione. Guardo con particolare preoccupazione al protrarsi delle difficoltà politiche in Libano, dove un clima di rinnovata collaborazione fra le diverse istanze della società civile e le forze politiche è quanto mai indispensabile per evitare l’acuirsi di contrasti che possono minare la stabilità del Paese. Penso anche all’Egitto, bisognoso di una ritrovata concordia sociale, come pure all’Iraq, che stenta a giungere all’auspicata pace e stabilità. In pari tempo, rilevo con soddisfazione i significativi progressi compiuti nel dialogo tra l’Iran ed il 'Gruppo 5+1' sulla questione nucleare".

"Ovunque la via per risolvere le problematiche aperte deve essere quella diplomatica del dialogo. È la strada maestra già indicata con lucida chiarezza dal papa Benedetto XV allorché invitava i responsabili delle Nazioni europee a far prevalere 'la forza morale del diritto' su quella 'materiale delle armi' per porre fine a quella 'inutile strage' che è stata la Prima Guerra Mondiale, di cui quest’anno ricorre il centenario. Occorre 'il coraggio di andare oltre la superficie conflittuale' per considerare gli altri nella loro dignità più profonda, affinché l’unità prevalga sul conflitto e sia 'possibile sviluppare una comunione nelle differenze'. In questo senso è positivo che siano ripresi i negoziati di pace tra Israeliani e Palestinesi e faccio voti affinché le Parti siano determinate ad assumere, con il sostegno della Comunità internazionale, decisioni coraggiose per trovare una soluzione giusta e duratura ad un conflitto la cui fine si rivela sempre più necessaria e urgente. Non cessa di destare preoccupazione l’esodo dei cristiani dal Medio Oriente e dal Nord Africa. Essi desiderano continuare a far parte dell’insieme sociale, politico e culturale dei Paesi che hanno contribuito ad edificare, e ambiscono concorrere al bene comune delle società nelle quali vogliono essere pienamente inseriti, quali artefici di pace e di riconciliazione".

"Pure in altre parti dell’Africa, i cristiani sono chiamati a dare testimonianza dell’amore e della misericordia di Dio. Non bisogna mai desistere dal compiere il bene anche quando è arduo e quando si subiscono atti di intolleranza, se non addirittura di vera e propria persecuzione. In vaste aree della Nigeria non si fermano le violenze e continua ad essere versato tanto sangue innocente. Il mio pensiero va soprattutto alla Repubblica Centroafricana, dove la popolazione soffre a causa delle tensioni che il Paese attraversa e che hanno seminato a più riprese distruzione e morte. Mentre assicuro la mia preghiera per le vittime e per i numerosi sfollati, costretti a vivere in condizioni di indigenza, auspico che l’interessamento della Comunità internazionale contribuisca a far cessare le violenze, a ripristinare lo stato di diritto e a garantire l’accesso degli aiuti umanitari anche alle zone più remote del Paese. Da parte sua, la Chiesa cattolica continuerà ad assicurare la propria presenza e collaborazione, adoperandosi con generosità per fornire ogni aiuto possibile alla popolazione e, soprattutto, per ricostruire un clima di riconciliazione e di pace fra tutte le componenti della società. Riconciliazione e pace sono priorità fondamentali anche in altre parti del continente africano. Mi riferisco particolarmente al Mali, dove pur si nota il positivo ripristino delle strutture democratiche del Paese, come pure al Sud Sudan, dove, al contrario, l’instabilità politica dell’ultimo periodo ha già provocato numerosi morti e una nuova emergenza umanitaria".

"La Santa Sede segue con viva attenzione anche le vicende dell’Asia, dove la Chiesa desidera condividere le gioie e le attese di tutti i popoli che compongono quel vasto e nobile continente. In occasione del 50° anniversario delle relazioni diplomatiche con la Repubblica di Corea, vorrei implorare da Dio il dono della riconciliazione nella penisola, con l’auspicio che, per il bene di tutto il popolo coreano, le Parti interessate non si stanchino di cercare punti d’incontro e possibili soluzioni. L’Asia, infatti, ha una lunga storia di pacifica convivenza tra le sue varie componenti civili, etniche e religiose. Occorre incoraggiare tale reciproco rispetto, soprattutto di fronte ad alcuni preoccupanti segnali di un suo indebolimento, in particolare a crescenti atteggiamenti di chiusura che, facendo leva su motivazioni religiose, tendono a privare i cristiani delle loro libertà e a mettere a rischio la convivenza civile. La Santa Sede guarda, invece, con viva speranza i segni di apertura che provengono da Paesi di grande tradizione religiosa e culturale, con i quali desidera collaborare all’edificazione del bene comune".
"La pace è inoltre ferita da qualunque negazione della dignità umana, prima fra tutte dalla impossibilità di nutrirsi in modo sufficiente. Non possono lasciarci indifferenti i volti di quanti soffrono la fame, soprattutto dei bambini, se pensiamo a quanto cibo viene sprecato ogni giorno in molte parti del mondo, immerse in quella che ho più volte definito la 'cultura dello scarto'. Purtroppo, oggetto di scarto non sono solo il cibo o i beni superflui, ma spesso gli stessi esseri umani, che vengono 'scartati' come fossero 'cose non necessarie'. Ad esempio, desta orrore il solo pensiero che vi siano bambini che non potranno mai vedere la luce, vittime dell’aborto, o quelli che vengono utilizzati come soldati, violentati o uccisi nei conflitti armati, o fatti oggetti di mercato in quella tremenda forma di schiavitù moderna che è la tratta degli esseri umani, la quale è un delitto contro l’umanità".

"Non può trovarci insensibili il dramma delle moltitudini costrette a fuggire dalla carestia o dalle violenze e dai soprusi, particolarmente nel Corno d’Africa e nella Regione dei Grandi Laghi. Molti di essi vivono come profughi o rifugiati in campi dove non sono più considerate persone ma cifre anonime. Altri, con la speranza di una vita migliore, intraprendono viaggi di fortuna, che non di rado terminano tragicamente. Penso in modo particolare ai numerosi migranti che dall’America Latina sono diretti negli Stati Uniti, ma soprattutto a quanti dall’Africa o dal Medio Oriente cercano rifugio in Europa".

"È ancora viva nella mia memoria la breve visita che ho compiuto a Lampedusa nel luglio scorso per pregare per i numerosi naufraghi nel Mediterraneo. Purtroppo vi è una generale indifferenza davanti a simili tragedie, che è un segnale drammatico della perdita di quel 'senso della responsabilità fraterna' su cui si basa ogni società civile. In tale circostanza ho però potuto constatare anche l’accoglienza e la dedizione di tante persone. Auguro al popolo italiano, al quale guardo con affetto, anche per le comuni radici che ci legano, di rinnovare il proprio encomiabile impegno di solidarietà verso i più deboli e gli indifesi e, con lo sforzo sincero e corale di cittadini e istituzioni, di superare le attuali difficoltà, ritrovando il clima di costruttiva creatività sociale che lo ha lungamente caratterizzato".

"Infine, desidero menzionare un’altra ferita alla pace, che sorge dall’avido sfruttamento delle risorse ambientali. Anche se 'la natura è a nostra disposizione' troppo spesso 'non la rispettiamo e non la consideriamo come un dono gratuito di cui avere cura e da mettere a servizio dei fratelli, comprese le generazioni future'. Pure in questo caso va chiamata in causa la responsabilità di ciascuno affinché, con spirito fraterno, si perseguano politiche rispettose di questa nostra terra, che è la casa di ognuno di noi. Ricordo un detto popolare che dice: 'Dio perdona sempre, noi perdoniamo a volte, la natura – il creato – non perdona mai quando viene maltrattata!'. D’altra parte, abbiamo avuto davanti ai nostri occhi gli effetti devastanti di alcune recenti catastrofi naturali. In particolare, desidero ricordare ancora le numerose vittime e le gravi devastazioni nelle Filippine e in altri Paesi del Sud-Est asiatico provocate dal tifone Haiyan".

"Il Papa Paolo VI notava che la pace 'non si riduce ad un’assenza di guerra, frutto dell’equilibrio sempre precario delle forze. Essa si costruisce giorno per giorno, nel perseguimento di un ordine voluto da Dio, che comporta una giustizia più perfetta tra gli uomini'. È questo lo spirito che anima l’azione della Chiesa ovunque nel mondo, attraverso i sacerdoti, i missionari, i fedeli laici, che con grande spirito di dedizione si prodigano, tra l’altro, in molteplici opere di carattere educativo, sanitario ed assistenziale, a servizio dei poveri, dei malati, degli orfani e di chiunque sia bisognoso di aiuto e conforto. A partire da tale 'attenzione d’amore', la Chiesa coopera con tutte le istituzioni che hanno a cuore tanto il bene dei singoli quanto quello comune".

"All’inizio di questo nuovo anno, desidero perciò rinnovare la disponibilità della Santa Sede, e in particolare della Segreteria di Stato, a collaborare con i Vostri Paesi per favorire quei legami di fraternità, che sono riverbero dell’amore di Dio, e fondamento della concordia e della pace. Su di Voi, sulle Vostre famiglie e sui Vostri popoli scenda copiosa la benedizione del Signore. Grazie".

LETTERA DI PAPA FRANCESCO AI CARDINALI CHE SARANNO CREATI NEL CONCISTORO DEL 22 FEBBRAIO

Città del Vaticano, 13 gennaio 2014 (VIS). Di seguito pubblichiamo la Lettera che il Santo Padre ha indirizzato ai Cardinali designati pubblicamente nel corso dell'Angelus di domenica scorsa e che saranno creati nel Concistoro del prossimo 22 febbraio.

Caro Fratello,

nel giorno in cui si rende pubblica la tua designazione a far parte del Collegio Cardinalizio, desidero farti giungere un cordiale saluto insieme all’assicurazione della mia vicinanza e della mia preghiera. Desidero che, in quanto aggregato alla Chiesa di Roma, “rivestito delle virtù e dei sentimenti del Signore Gesù” (cfrRm 13,14), tu possa aiutarmi con fraterna efficacia nel mio servizio alla Chiesa universale.

Il Cardinalato non significa una promozione, né un onore, né una decorazione; semplicemente è un servizio che esige di ampliare lo sguardo e allargare il cuore. E, benché sembri un paradosso, questo poter guardare più lontano e amare più universalmente con maggiore intensità si può acquistare solamente seguendo la stessa via del Signore: la via dell’abbassamento e dell’umiltà, prendendo forma di servitore (cfrFil 2,5-8). Perciò ti chiedo, per favore, di ricevere questa designazione con un cuore semplice e umile. E, sebbene tu debba farlo con gaudio e con gioia, fa’ in modo che questo sentimento sia lontano da qualsiasi espressione di mondanità, da qualsiasi festeggiamento estraneo allo spirito evangelico di austerità, sobrietà e povertà.

Arrivederci, quindi, al prossimo 20 febbraio, in cui cominceremo i due giorni di riflessione sulla famiglia. Resto a tua disposizione e, per favore, ti chiedo di pregare e far pregare per me.

Gesù ti benedica e la Vergine Santa ti protegga.

CALENDARIO CELEBRAZIONI PRESIEDUTE DAL SANTO PADRE FRANCESCO

Città del Vaticano, 13 gennaio 2014 (VIS). Di seguito riportiamo il calendario delle celebrazioni presiedute dal Santo Padre Francesco nei mesi di gennaio e febbraio 2014:

GENNAIO

Domenica 19: II Domenica del Tempo Ordinario, ore 16:00: Visita pastorale alla Parrocchia romana del “Sacro Cuore di Gesù a Castro Pretorio”.

Sabato 25: ore 17:30, Basilica di San Paolo fuori le Mura, Solennità della Conversione di San Paolo, Celebrazione dei Vespri.

FEBBRAIO

Domenica 2: ore 10:00, Basilica Vaticana, Festa della Presentazione del Signore, Santa Messa con i membri degli Istituti di Vita Consacrata e delle Società di Vita Apostolica, XVIII Giornata Mondiale della Vita Consacrata.

Domenica 16: VI Domenica del Tempo Ordinario, ore 16:00, Visita pastorale alla Parrocchia romana “San Tommaso Apostolo”.

Sabato 22: Solennità della Cattedra di San Pietro, ore 11:00, Basilica di San Pietro, Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione di nuovi Cardinali.

Domenica 23: VII Domenica del Tempo Ordinario, ore 10:00, Basilica di San Pietro, Santa Messa con i nuovi Cardinali.

FAR PARTE DELLA CATENA DELLA FEDE È LA PIÙ BELLA EREDITÀ DA LASCIARE AI FIGLI

Città del Vaticano, 12 gennaio 2013 (VIS). Alle 9:30 di questa mattina, Festa del Battesimo del Signore, il Santo Padre Francesco ha presieduto, nella Cappella Sistina, la Santa Messa nel corso della quale ha amministrato il Sacramento del Battesimo a 32 neonati, 18 bambine e 14 bambini, fra le quali Giulia, figlia di una coppia coniugata solo con rito civile.

"Questi bambini sono l’anello di una catena. Voi genitori avete il bambino o la bambina da battezzare, ma tra alcuni anni saranno loro che avranno un bambino da battezzare, o un nipotino… È così la catena della fede! Cosa vuol dire questo? Io vorrei soltanto dirvi questo: voi siete coloro che trasmettono la fede, i trasmettitori; voi avete il dovere di trasmettere la fede a questi bambini. È la più bella eredità che voi lascerete loro: la fede! Soltanto questo. Oggi portate a casa questo pensiero. Noi dobbiamo essere trasmettitori della fede. Pensate a questo, pensate sempre come trasmettere la fede ai bambini".

"Oggi canta il coro, ma il coro più bello è questo dei bambini, che fanno rumore… Alcuni piangeranno, perché non sono comodi o perché hanno fame: se hanno fame, mamme, date loro da mangiare, tranquille, perché loro sono qui i protagonisti. E adesso, con questa consapevolezza di essere trasmettitori della fede, continuiamo la cerimonia del Battesimo".

ANGELUS: NEL NOSTRO TEMPO C'È BISOGNO DI UN SUPPLEMENTO DI AMORE

Città del Vaticano, 12 gennaio 2014 (VIS). "A me piace molto battezzare i bambini: mi piace tanto... Ogni bambino che nasce è un dono di gioia e di speranza, e ogni bambino che viene battezzato è un prodigio della fede e una festa per la famiglia di Dio". Queste le parole del Papa Francesco all'Angelus a conclusione della Santa Messa con l'amministrazione del Battesimo ad un gruppo di 32 bambini nella Cappella Sistina, nella festa del Battesimo del Signore.

"L’odierna pagina del Vangelo sottolinea che, quando Gesù ebbe ricevuto il battesimo da Giovanni nel fiume Giordano, 'si aprirono per lui i cieli' - ha spiegato Papa Francesco -. (...)
La manifestazione del Figlio di Dio sulla terra segna l’inizio del grande tempo della misericordia, dopo che il peccato aveva chiuso i cieli, elevando come una barriera tra l’essere umano e il suo Creatore. (...) Dio ci dà nel Cristo la garanzia di un amore indistruttibile. Da quando il Verbo si è fatto carne è dunque possibile vedere i cieli aperti. È stato possibile per i pastori di Betlemme, per i Magi d’Oriente, per il Battista, per gli Apostoli di Gesù, per santo Stefano, il primo martire (...). Ed è possibile anche per ognuno di noi, se ci lasciamo invadere dall’amore di Dio, che ci viene donato la prima volta nel Battesimo per mezzo dello Spirito Santo".

"Quando Gesù ricevette il battesimo di penitenza da Giovanni il Battista, solidarizzando con il popolo penitente - Lui senza peccato e non bisognoso di conversione -, Dio Padre fece udire la sua voce dal cielo (...). Gesù riceve l’approvazione del Padre celeste, che l’ha inviato proprio perché accetti di condividere la nostra condizione, la nostra povertà. Condividere è il vero modo di amare. Gesù non si dissocia da noi, ci considera fratelli e condivide con noi. E così ci rende figli, insieme con Lui, di Dio Padre. Questa è la rivelazione e la fonte del vero amore".

"Non vi sembra - si è chiesto il Santo Padre - che nel nostro tempo ci sia bisogno di un supplemento di condivisione fraterna e di amore? Non vi sembra che abbiamo tutti bisogno di un supplemento di carità? Non quella che si accontenta dell’aiuto estemporaneo che non coinvolge, non mette in gioco, ma quella carità che condivide, che si fa carico del disagio e della sofferenza del fratello".

"Chiediamo alla Vergine Santa - ha concluso il Pontefice - di sostenerci con la sua intercessione nel nostro impegno di seguire Cristo sulla via della fede e della carità, la via tracciata dal nostro Battesimo".

Dopo l'Angelus il Santo Padre ha rivolto un pensiero speciale ai genitori che stanno preparando il Battesimo di un loro figlio, unendosi alla loro gioia ed invitandoli "a riscoprire la bellezza della fede e a ritornare in modo nuovo ai Sacramenti e alla comunità".

IL PAPA NOMINA 19 NUOVI CARDINALI

Città del Vaticano, 12 gennaio 2014 (VIS). Al termine della recita dell'Angelus, il Santo Padre Francesco ha annunciato, per il prossimo 22 febbraio, festa della Cattedra di San Pietro, un Concistoro nel quale procederà alla nomina di 19 nuovi Cardinali - 16 elettori e 3 Arcivescovi emeriti - appartenenti a 12 Nazioni di ogni parte del mondo, che "rappresentano il profondo rapporto ecclesiale fra la Chiesa di Roma e le altre Chiese sparse per il mondo".

Il 23 febbraio il Papa presiederà una concelebrazione con i nuovi Cardinali, mentre il 20 e il 21 febbraio, si terrà un Concistoro con tutti i Cardinali per riflettere sul tema della famiglia.

I nuovi Cardinali sono:

- L'Arcivescovo Pietro Parolin, Segretario di Stato.

- L'Arcivescovo Lorenzo Baldisseri, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.

- L'Arcivescovo Gerhard Ludwig Müller, emerito di Regensburg (Germania), Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

- L'Arcivescovo Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il Clero.

- L'Arcivescovo Vincent Gerard Nichols, di Westminster (Gran Bretagna).

- L'Arcivescovo Leopoldo José Brenes Solórzano, di Managua (Nicaragua).

- L'Arcivescovo Gérald Cyprien Lacroix, Arcivescovo di Québec (Canada).

- L'Arcivescovo Jean-Pierre Kutwa, di Abidjan (Costa d’Avorio).

- L'Arcivescovo Orani João Tempesta, O.Cist., di Rio de Janeiro (Brasile).

- L'Arcivescovo Gualtiero Bassetti, di Perugia-Città della Pieve (Italia).

- L'Arcivescovo Mario Aurelio Poli, di Buenos Aires (Argentina).

- L'Arcivescovo Andrew Yeom Soo jung, di Seoul (Korea).

- L'Arcivescovo Ricardo Ezzati Andrello, S.D.B., di Santiago del Cile (Cile).

- L'Arcivescovo Philippe Nakellentuba Ouédraogo, di Ouagadougou (Burkina Faso).

- L'Arcivescovo Orlando B. Quevedo, O.M.I., di Cotabato (Filippine).

- Il Vescovo Chibly Langlois, di Les Cayes (Haïti).

I tre Arcivescovo emeriti sono:

- L'Arcivescovo Loris Francesco Capovilla, già Segretario del Beato Giovanni XXIII e Delegato Pontificio per il Santuario Lauretano.
- L'Arcivescovo Fernando Sebastián Aguilar, C.M.F., emerito di Pamplona (Spagna).

- L'Arcivescovo Kelvin Edward Felix, emerito di Castries (Antille).

GRANDE INTERESSE DEL PAPA PER I PROBLEMI LEGATI ALLE DISABILITÀ

Città del Vaticano, 11 gennaio 2014 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Francesco ha ricevuto in udienza l'on. Ileana Argentin, disabile, nota per il suo impegno nel campo delle disabilità, prima nell'ambito del Comune di Roma e ora in quello del Parlamento italiano.

L’on. Argentin, informa la Sala Stampa della Santa Sede - si era rivolta al Papa con una lettera personale, chiedendo di potergli presentare diverse problematiche attinenti la disabilità. Il Papa ha risposto dopo breve tempo, invitandola per un colloquio, che ha avuto luogo questa mattina nel Palazzo Apostolico. Il tema principale su cui l’on. Argentin ha parlato al Papa è stato il sostegno da dare in particolare ai genitori delle persone gravemente disabili, che vivono con grande preoccupazione la prospettiva di quanto potrà avvenire ai figli dopo la loro morte e la difficoltà a prendersene cura da parte delle loro sorelle e dei loro fratelli. Sono stati anche toccati altri argomenti, ad esempio il superamento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e nelle strutture ecclesiastiche.

Il Papa ha manifestato grande attenzione e interesse per tutto quanto gli è stato detto dall’on. Argentin e ha assicurato, con espressioni di grande cordialità, la sua partecipazione e il suo incoraggiamento per tutte le persone e iniziative che si impegnano ad affrontare con sempre maggiore impegno e consapevolezza i problemi legati alle disabilità.

IL PAPA RICEVE I MEMBRI DEL COMITATO CATTOLICO PER LA COLLABORAZIONE CULTURALE CON LE CHIESE ORTODOSSE E LE CHIESE ORTODOSSE ORIENTALI

Città del Vaticano, 11 gennaio 2014 (VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina, il Santo Padre Francesco ha ricevuto i Membri del Comitato Cattolico per la collaborazione culturale con le Chiese Ortodosse e le Chiese Ortodosse Orientali, sotto la diretta responsabilità del Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.

Papa Paolo VI, durante il Concilio Vaticano II istituì il Comitato Cattolico per la Collaborazione Culturale e poco dopo lo storico incontro del Pontefice con il Patriarca ecumenico Atenagora, nacque - su iniziativa della Sezione Orientale dell'allora Segretariato per la Promozione dell'Unità dei Cristiani - l'attuale Comitato, che oggi come allora, con l'aiuto di generosi benefattori, distribuisce borse di studio a chierici e laici, provenienti dalle Chiese Ortodosse e dalla Chiese Ortodosse Orientali, che desiderano completare i loro studi teologici presso istituzioni accademiche della Chiesa Cattolica, e sostiene altri progetti di collaborazione ecumenica.

"Il cammino di riconciliazione e di rinnovata fraternità tra le Chiese - ha affermato Papa Francesco - mirabilmente segnato dal primo storico incontro tra Papa Paolo VI e il Patriarca ecumenico Atenagora, aveva bisogno anche di esperienze di amicizia e di condivisione che nascessero dalla conoscenza reciproca fra esponenti delle diverse Chiese, e in particolare tra i giovani avviati al ministero sacro".

Il Santo Padre ha espresso il suo vivo ringraziamento a tutti i benefattori e ai Membri del Consiglio di Gestione del Comitato convenuti a Roma per la riunione annuale ed ha rivolto un particolare saluto agli studenti che completano i loro studi teologici a Roma. "La vostra permanenza in mezzo a noi - ha detto - è importante per il dialogo tra le Chiese di oggi e soprattutto di domani. Ringrazio Dio perché mi offre questa bella occasione per incontrarvi e dirvi che il Vescovo di Roma vi vuole bene. Auguro che ognuno di voi possa avere una gioiosa esperienza della Chiesa e della città di Roma, arricchente sotto il profilo spirituale e culturale, e che possiate sentirvi non ospiti, ma fratelli tra fratelli. Sono sicuro, d’altra parte, che con la vostra presenza voi siete una ricchezza per le comunità di studio che frequentate".

UDIENZE

Città del Vaticano, 11 gennaio 2014 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in udienza:

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- L'Arcivescovo Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il Clero.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 13 gennaio 2014 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha eretto l’Esarcato Apostolico per i fedeli maroniti residenti nell’Africa Occidentale e Centrale, con sede ad Ibadan in Nigeria, e ha nominato il Reverendo Simon Faddoul, finora Presidente di Caritas-Liban all'ufficio di primo Esarca Apostolico, senza carattere episcopale.

- Ha nominato l'Esarca Apostolico, Reverendo Simon Faddoul, all’ufficio di Visitatore Apostolico per i fedeli maroniti nell’Africa Meridionale.

- Ha nominato il Vescovo Georges Chihane, Vescovo Eparchiale del Cairo e del Sudan dei Maroniti, all’ufficio di Visitatore Apostolico per i fedeli maroniti residenti nei Paesi del Nord Africa non compresi nel suo territorio eparchiale.

- Ha nominato l'Arcivescovo Basile Georges Casmoussa, emerito di Mossul e Vescovo della Curia Patriarcale Siro-Cattolica, all’ufficio di Visitatore Apostolico per i fedeli Siri residenti in Europa Occidentale.

Domenica 12 gennaio iI Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale del Vicariato Apostolico di Soddo, in Etiopia, presentata dal Vescovo Rodrigo Meija Saldarriaga, S.I., per raggiunti limiti d'età. Gli succede il Vescovo Tsegaye Keneni Derara, Coadiutore del medesimo Vicariato Apostolico.

Sabato 11 gennaio il Santo Padre:

- Ha eretto l’Eparchia di St. Thomas the Apostle of Melbourne dei Siro-Malabaresi (Australia).

- Ha nominato il Vescovo Bosco Puthur, primo Vescovo Eparchiale dell'Eparchia di St. Thomas the Apostle of Melbourne dei Siro-Malabaresi. La nuova Eparchia si estende sull'intero continente dell'Australia ed ha oltre 30.000 fedeli. È stato finora Vescovo della Curia Arcivescovile Maggiore.

- Ha nominato il Vescovo Bosco Puthur, Visitatore Apostolico per i fedeli Siro-Malabaresi residenti in Nuova Zelanda.

- Ha nominato il Vescovo Raphael Thattil, che è Ausiliare dell'Arcieparchia di Trichur (Kerala, India), Visitatore Apostolico per i fedeli Siro-Malabaresi residenti in India fuori del territorio proprio della Chiesa Arcivescovile Maggiore.

- Ha concesso il Suo Assenso all’elezione canonicamente fatta dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Caldea del Sacerdote Habib Al-Naufali alla sede Arcieparchiale di Bassorah dei Caldei (Iraq). Il Vescovo eletto è nato nel 1960 a Baqofa nella provincia di Mossul (Iraq) ed è stato ordinato sacerdote nel 1998. Dal 1999 al 2003 è stato parroco della chiesa di San Giorgio a Baghdad, direttore della Biblioteca del Babel College, Avvocato del Tribunale Eparchiale di prima istanza e Membro dell’Unione Irachena Autori e Scrittori. Dal 2003 è Responsabile della Missione Caldea a Londra.

- Ha concesso il Suo Assenso all’elezione canonicamente fatta dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Caldea del Padre Yousif Thomas Mirkis, O.P, alla sede Arcieparchiale di Kerkūk dei Caldei (Iraq). Il Vescovo eletto è nato a Mossul (Iraq) nel 1949 ed è stato ordinato sacerdote nel 1980. È co-fondatore della facoltà di filosofia e teologia del “Babel College” (1989), dove ha diretto gli studi dal 1989 al 2001 ed è stato docente fin dalla istituzione. È stato nominato Superiore della Comunità dei Padri Domenicani di Baghdad (Iraq) dal 1994 al 2000, dedicandosi nel contempo alla stesura di testi scolastici sull’educazione cristiana presso il Ministero dell’Educazione. Dal 1995 è Direttore della Rivista “Al-Fiker Al-Masihi” (il Pensiero Cristiano) e della casa editrice “Al-Nasira”. Nel 2006 ha fondato l’Accademia per le Scienze Umane a Baghdad. È membro dell’Unione dei giornalisti iracheni, di quella dei giornalisti del terzo mondo con sede a Berlino e dell’UCIP (Unione Cattolica Internazionale della Stampa). Al presente è Superiore della Comunità dei Domenicani a Baghdad.

- Ha concesso il Suo Assenso all’elezione canonicamente fatta dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Caldea del Sacerdote Saad Sirop all’ufficio di Vescovo Ausiliare della Metropolia Patriarcale di Babilonia dei Caldei (Iraq). Il Vescovo eletto è nato a Baghdad (Iraq) nel 1972 ed è stato ordinato sacerdote nel 2001. Dal 2005 al 2006 è stato Parroco di San Giacomo a Baghdad, Direttore degli Studi al Babel College e Vice-Rettore nella facoltà di Filosofia e Teologia. Nel 2009 è stato parroco della Cattedrale caldea San Giuseppe a Baghdad e Professore di filosofia alla facoltà Babel College. È stato Decano dei sacerdoti caldei di Baghdad e Segretario della commissione per la gioventù cristiana a Baghdad.

- Ha assegnato la sede titolare vescovile di Foraziana a S.E. Mar Bawai Soro, in servizio pastorale nell’Eparchia di Saint Peter the Apostle of San Diego dei Caldei (CA), Stati Uniti d'America.
Copyright © VIS - Vatican Information Service