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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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martedì 12 marzo 2013

I CARDINALI IN CONCLAVE: FUMATA NERA ALLE ORE 19:42


Città del Vaticano, 12 marzo 2013 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, alle ore 19:42, una fumata nera si è sprigionata dal comignolo installato sul tetto della Cappella Sistina, il segnale che i Cardinale elettori non hanno eletto il nuovo Papa nella prima votazione del Conclave.

COMINCIA IL SECONDO CONCLAVE DEL SECOLO XXI

Città del Vaticano, 12 marzo 2013 (VIS). I 115 Cardinali che eleggono il Papa sono entrati nella Cappella Paolina alle 16:15. Il Cardinale Giovanni Battiste Re, Decano dell'Assemblea, facendo il segno della croce, ha pronunciato davanti ai Cardinali le seguenti parole: "Il Signore, che guida i nostri cuori nell'amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi". Dopo questa breve preghiera ha invitato tutti i presenti a dare inizio alla processione fino alla Cappella Sistina, luogo di riunione del Conclave, e ha pronunciato queste parole: "Venerabili fratelli: dopo aver celebrato i divini misteri entreremo ora in Conclave per eleggere il Romano Pontefice. Tutta la Chiesa, unita a noi nella preghiera, invoca costantemente la grazia dello Spirito Santo, perché sia eletto da noi un degno Pastore di tutto il gregge di Cristo. Il Signore diriga i nostri passi nella via della verità, affinché per intercessione della Beata sempre Vergine Maria dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e di tutti i Santi, facciamo sempre ciò che gli è gradito".

Successivamente cantando le litanie dei santi e preceduti dalla Croce, i Cardinali si sono diretti in processione, attraverso la Sala Ragia, alla Cappella Sistina. Della processione facevano anche parte il Cardinale non elettore Prosper Grech, O.S.A., che propone la prima meditazione; l'Uditore Generale della Camera Apostolica, Vescovo Giuseppe Sciacca; il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, Monsignor Guido Marini; due Membri del Collegio dei Protonotari Apostolici; due Membri del Collegio dei Prelati Uditori della Rota Romana; due Membri del Collegio dei Prelati di Camera; il Segretario del Cardinale che presiede il Conclave; i Cerimonieri Pontifici e i Membri della Cappella Musicale Pontificia.

All'entrata della Sistina i Cardinali sono stati accolti dal Sostituto della Segreteria di Stato, Arcivescovo Angelo Becciu; dal Segretario per i Rapporti con gli Stati, Arcivescovo Dominique Mamberti; dal Prefetto della Casa Pontificia, Arcivescovo Georg Gänswein; dai religiosi e dalle religiose incaricate della Sagrestia; dai sacerdoti confessori; dal Comandante della Guardia Svizzera Pontificia Daniel Rudolf Anrig e dal personale di servizio autorizzato. Di guardia alle porte della Cappella Sistina i Membri del Corpo della Guardia Svizzera Pontificia.

Ciascun Cardinale ha quindi occupato il sedile di legno di ciliegio con il rispettivo nome, disposto secondo l'ordine di precedenza: vescovi, presbiteri e diaconi. Tutti insieme hanno intonato il "Veni Creator". Al termine del canto il Cardinale Re ha invitato tutti a pronunciare il seguente giuramento:

"Noi tutti e singoli Cardinali elettori presenti in questa elezione del Sommo Pontefice promettiamo, ci obblighiamo e giuriamo di osservare fedelmente e scrupolosamente tutte le prescrizioni contenute nella Costituzione apostolica del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, 'Universi Dominici Gregis', emanata il 22 febbraio 1996. Parimenti, promettiamo, ci obblighiamo e giuriamo che chiunque di noi, per divina disposizione, sia eletto Romano Pontefice, si impegnerà a svolgere fedelmente il 'munus Petrinum' di Pastore della Chiesa universale e non mancherà di affermare e difendere strenuamente i diritti spirituali e temporali, nonché la libertà della Santa Sede. Soprattutto, promettiamo e giuriamo di osservare con la massima fedeltà e con tutti, sia chierici che laici, il segreto su tutto ciò che in qualsiasi modo riguarda l'elezione del Romano Pontefice e su ciò che avviene nel luogo dell'elezione, concernente direttamente o indirettamente lo scrutinio; di non violare in alcun modo questo segreto sia durante sia dopo l'elezione del nuovo Pontefice, a meno che non ne sia stata concessa esplicita autorizzazione dallo stesso Pontefice; di non prestare mai appoggio o favore a qualsiasi interferenza, opposizione o altra qualsiasi forma di intervento con cui autorità secolari di qualunque ordine e grado, o qualunque gruppo di persone o singoli volessero ingerirsi nell'elezione del Romano Pontefice".

Successivamente ogni Cardinale elettore, secondo l'ordine di precedenza, giura la formula seguente: "Ed io N. Cardinale N. prometto, mi obbligo e giuro, e, ponendo la mano sopra il Vangelo, aggiungeranno: Così Dio mi aiuti e questi Santi Evangeli che tocco con la mia mano".

Quando il Cardinale James Michael Harvey, ultimo dei Cardinali Elettori ha prestato giuramento, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, Monsignor Guido Marini ha pronunciato la formula tradizionale "Extra omnes" e coloro che non partecipano al Conclave hanno lasciato la Cappella Sistina le cui porte sono state chiuse alle 17,35.

Nella Sistina, presente ancora il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, il Cardinale Prosper Grech, O.S.A., tiene ai Cardinali elettori la meditazione sul gravissimo compito che li attende e sulla necessità che nell'elezione del Romano Pontefice agiscano in tutto con retta intenzione, cercando di compiere solo la volontà di Dio e mirando unicamente al bene di tutta la Chiesa.

Dopo questa esortazione, il Cardinale Giovanni Battista Re propone al Collegio degli Elettori di procedere, se lo desiderano, alla prima votazione del Conclave che in questa prima sessione è facoltativa.






AVVISO

Città del Vaticano, 12 marzo 2013 (VIS). Informiamo i nostri lettori che in occasione del Conclave questo pomeriggio saranno trasmessi altri due bollettini del V.I.S. Il primo quando si chiuderanno le porte della Cappella Sistina e il secondo quando ci sarà la "fumata".

VATICANO AL CENTRO DELLO SGUARDO DEL MONDO

Città del Vaticano, 12 marzo 2013 (VIS). In Vaticano, la giornata del 12 marzo 2013 ha avuto inizio più presto del consueto. Alle 7 i primi fedeli cominciavano ad arrivare "a piedi" nelle adiacenze di San Pietro. Entro le mura della Città del Vaticano, si trovavano i 115 Cardinali Elettori. Ognuno occupa una stanza nella Casa Santa Marta. Nessuno ha scelto la stanza, ma a ciascuno, dopo un sorteggio, ne è stata assegnata una, decorosa ma austera. La stanza più grande è rimasta vuota. Servirà al nuovo Papa, il 266 Vicario di Cristo sulla terra, che abiterà e lavorerà qui in attesa che l'appartamento pontificio sia pronto ad accoglierlo.

Davanti a Piazza San Pietro, di fronte alla facciata della Basilica, si trova la grande piattaforma dove sono installate le principali televisioni del mondo. I corrispondenti abitualmente accreditati lavorano già alla loro postazione nella Sala Stampa della Santa Sede, in Via della Conciliazione. A pochi metri, un altro edificio utilizzato dai media giunti per l'occasione, il Media Center che occupa l'ampio atrio dell'Aula Paolo VI. I giornalisti sono oltre 5.600. Occupano anche la terrazza del Braccio di Carlo Magno, che congiunge il colonnato del Bernini alla facciata della Basilica di San Pietro. Seduti per terra e in molteplici e variopinti luoghi, numerosi sono coloro che attivano le reti sociali del mondo intero, il "continente digitale". Il culmine è rappresentato dal Centro Televisivo Vaticano che ha installato una telecamera fissa che inquadra il comignolo della Sistina dal quale finalmente uscirà la fumata nera o bianca.

Alle 10:00 in punto, in una Basilica di San Pietro meravigliosamente illuminata, ha avuto inizio la Messa "Pro eligendo Romano Pontifice". Officiata dal Decano del Collegio Cardinalizio, l'italiano Angelo Sodano, e concelebrata da più di cento cardinali, elettori e non elettori, provenienti dai cinque continenti, ottuagenari e non ancora sessantenni. Un'Eucaristia aperta a tutti coloro che hanno voluto assistere ed al Corpo diplomatico dei 179 paesi con i quali la Santa Sede intrattiene rapporti diplomatici. Tutti con il libretto esplicativo della cerimonia, consegnato all'ingresso, consultabile anche su www.vatican.va.

Dopo le letture - in inglese e in spagnolo - il Cardinale Angelo Sodano ha pronunciato l'omelia, interrotta dagli applausi durati un buon minuto quando il Cardinale ha citato il Sommo Pontefice emerito Benedetto XVI, esprimendo gratitudine per i suoi otto anni di fecondo servizio alla Chiesa. Il Cardinale Sodano ha chiesto ai Cardinali di lavorare insieme per contribuire all'unità della Chiesa. Insieme all'unità, la Carità, "promuovere senza sosta la Giustizia e la Pace". Queste sono state le due parole chiave della predicazione.

In questa Messa poliglotta, con il latino come lingua universale della Chiesa, le preghiere dei fedeli sono state recitate in francese, swahili, portoghese, malese e tedesco. Durante l'offertorio l'assemblea ha potuto ascoltare un mottetto di Gian Luigi da Palestrina, il grande maestro di musica della Roma del XVI secolo.

Dopo un'ora e mezza la cerimonia si è conclusa. In Piazza ha brillato il sole, ha piovuto, si sono uditi forti tuoni, ma le bizzarrie del tempo non hanno disperso le centinaia di persone che hanno seguito la messa dagli schermi giganti installati in Piazza San Pietro.

Alle 13:30, i Cardinali hanno pranzato nella Casa Santa Marta. Già da quel momento le uniche persone con le quali sono stati in contatto erano il personale domestico, gli addetti alla sicurezza e gli autisti del minibus che percorrono il tragitto fra la Casa Santa Marta e la Sistina.

Prima delle sedici, alle 15:45, i Cardinali si recheranno al Palazzo Apostolico. Dalla Cappella Paolina avrà inizio la processione fino alla Cappella Sistina, dove al canto del "Veni Creator Spiritus", con il quale si invoca l'aiuto dello Spirito Santo, procederanno al giuramento con il quale si impegnano a mantenere il segreto. Quando il Maestro delle Cerimonie pronuncia la frase "Extra omnes", tutti gli addetti al conclave lasceranno la Cappella Sistina ed avrà inizio il Conclave.

DIO CI CONCEDA UN PONTEFICE CHE SVOLGA CON CUORE GENEROSO LA MISSIONE DELLA CARITÀ

Città del Vaticano, 12 marzo 2013 (VIS). Alle ore 10 di questa mattina, nella Basilica Vaticana, ha avuto luogo la Santa Messa "pro eligendo Romano Pontifice". La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta dal Decano del Collegio Cardinalizio Angelo Sodano e concelebrata da tutti i Cardinali: i 115 Cardinali elettori e anche i Porporati che questo pomeriggio non entreranno in Conclave. Dopo la proclamazione del Santo Vangelo, il Cardinale Decano Angelo Sodano ha pronunciato l’omelia che pubblichiamo di seguito:

Canterò in eterno le misericordie del Signore” è il canto che ancora una volta è risuonato presso la tomba dell’Apostolo Pietro in quest’ora importante della storia della Santa Chiesa di Cristo. Sono le parole del Salmo 88 che sono fiorite sulle nostre labbra per adorare, ringraziare e supplicare il Padre che sta nei Cieli. “Misericordias Domini in aeternum cantabo”: è il bel testo latino, che ci ha introdotto nella contemplazione di Colui che sempre veglia con amore sulla sua Chiesa, sostenendola nel suo cammino attraverso i secoli e vivificandola con il suo Santo Spirito.

Anche noi oggi con tale atteggiamento interiore vogliamo offrirci con Cristo al Padre che sta nei Cieli per ringraziarlo per l’amorosa assistenza che sempre riserva alla sua Santa Chiesa ed in particolare per il luminoso Pontificato che ci ha concesso con la vita e le opere del 265º Successore di Pietro, l’amato e venerato Pontefice Benedetto XVI, al quale in questo momento rinnoviamo tutta la nostra gratitudine.

Allo stesso tempo oggi vogliamo implorare dal Signore che attraverso la sollecitudine pastorale dei Padri Cardinali voglia presto concedere un altro Buon Pastore alla sua Santa Chiesa. Certo, ci sostiene in quest’ora la fede nella promessa di Cristo sul carattere indefettibile della sua Chiesa. Gesù, infatti, disse a Pietro: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (cfr. Mt 16,18).

Miei fratelli, le letture della Parola di Dio che or ora abbiamo ascoltato ci possono aiutare a comprendere meglio la missione che Cristo ha affidato a Pietro ed ai suoi Successori.

Il messaggio dell’amore

La prima lettura ci ha riproposto un celebre oracolo messianico della seconda parte del libro di Isaia, quella parte che è chiamata “il Libro della consolazione” (Is 40-66). È una profezia rivolta al popolo d’Israele destinato all’esilio in Babilonia. Per esso Dio annunzia l’invio di un Messia pieno di misericordia, un Messia che potrà dire: “Lo spirito del Signore Dio è su di me, mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai poveri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l'anno di misericordia del Signore” (Is 61,1-3).

Il compimento di tale profezia si è realizzato appieno in Gesù, venuto al mondo per rendere presente l’amore del Padre verso gli uomini. È un amore che si fa particolarmente notare nel contatto con la sofferenza, l’ingiustizia, la povertà, con tutte le fragilità dell’uomo, sia fisiche che morali. È nota al riguardo la celebre Enciclica del Papa Giovanni Paolo II “Dives in misericordia”, che soggiungeva: “il modo in cui si manifesta l’amore viene appunto denominato nel linguaggio biblico ‘misericordia’” (Ibidem, n. 3).

Questa missione di misericordia è stata poi affidata da Cristo ai Pastori della sua Chiesa. È una missione che impegna ogni sacerdote e vescovo, ma impegna ancor più il Vescovo di Roma, Pastore della Chiesa universale. A Pietro, infatti, Gesù disse: “Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?... Pasci i miei agnelli” (Gv 21,15). È noto il commento di S. Agostino a queste parole di Gesù: “sia pertanto compito dell’amore pascere il gregge del Signore”; “sit amoris officium pascere dominicum gregem” (In Iohannis Evangelium, 123, 5; PL 35, 1967).

In realtà, è quest’amore che spinge i Pastori della Chiesa a svolgere la loro missione di servizio agli uomini d’ogni tempo, dal servizio caritativo più immediato fino al servizio più alto, quello di offrire agli uomini la luce del Vangelo e la forza della grazia.

Così lo ha indicato Benedetto XVI nel Messaggio per la Quaresima di questo anno (cfr. n. 3). Leggiamo, infatti, in tale messaggio: “Talvolta si tende, infatti, a circoscrivere il termine ‘carità’ alla solidarietà o al semplice aiuto umanitario. È importante, invece, ricordare che massima opera di carità è proprio l’evangelizzazione, ossia il ‘servizio della Parola’. Non v'è azione più benefica, e quindi caritatevole, verso il prossimo che spezzare il pane della Parola di Dio, renderlo partecipe della Buona Notizia del Vangelo, introdurlo nel rapporto con Dio: l'evangelizzazione è la più alta e integrale promozione della persona umana. Come scrive il Servo di Dio Papa Paolo VI nell'Enciclica Populorum progressio: è l'annuncio di Cristo il primo e principale fattore di sviluppo (cfr. n. 16)”.

Il messaggio dell’unità

La seconda lettura è tratta dalla Lettera agli Efesini, scritta dall’Apostolo Paolo proprio in questa città di Roma durante la sua prima prigionia (anni 62-63 d.C.).

È una lettera sublime nella quale Paolo presenta il mistero di Cristo e della Chiesa. Mentre la prima parte è più dottrinale (cap. 1-3), la seconda, dove si inserisce il testo che abbiamo ascoltato, è di tono più pastorale (cap. 4-6). In questa parte Paolo insegna le conseguenze pratiche della dottrina presentata prima e comincia con un forte appello alla unità ecclesiale: “Vi esorto dunque io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, cercando di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace (Ef 4,1-3).

S. Paolo spiega poi che nell’unità della Chiesa esiste una diversità di doni, secondo la multiforme grazia di Cristo, ma questa diversità è in funzione dell’edificazione dell’unico corpo di Cristo: “È lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo” (cfr. 4,11-12).

È proprio per l’unità del suo Corpo Mistico che Cristo ha poi inviato il suo Santo Spirito ed allo stesso tempo ha stabilito i suoi Apostoli, fra cui primeggia Pietro come il fondamento visibile dell’unità della Chiesa.

Nel nostro testo San Paolo ci insegna che anche tutti noi dobbiamo collaborare ad edificare l’unità della Chiesa, poiché per realizzarla è necessaria “la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia propria di ogni membro” (Ef 4,16). Tutti noi, dunque, siamo chiamati a cooperare con il Successore di Pietro, fondamento visibile di tale unità ecclesiale.

La missione del Papa

Fratelli e sorelle nel Signore, il Vangelo di oggi ci riporta all’ultima cena, quando il Signore disse ai suoi Apostoli: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati” (Gv 15,12). Il testo si ricollega così anche alla prima lettura del profeta Isaia sull’agire del Messia, per ricordarci che l’atteggiamento fondamentale dei Pastori della Chiesa è l’amore. È quell’amore che ci spinge ad offrire la propria vita per i fratelli. Ci dice, infatti, Gesù: “nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,12).

L’atteggiamento fondamentale di ogni buon Pastore è dunque dare la vita per le sue pecore (cfr. Gv 10,15). Questo vale soprattutto per il Successore di Pietro, Pastore della Chiesa universale. Perché quanto più alto e più universale è l’ufficio pastorale, tanto più grande deve essere la carità del Pastore. Per questo nel cuore di ogni Successore di Pietro sono sempre risuonate le parole che il Divino Maestro rivolse un giorno all’umile pescatore di Galilea: “Diligis me plus his? Pasce agnos meos, pasce oves meas”; “Mi ami più di costoro? Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle!” (cfr. Gv 21,15-17).

Nel solco di questo servizio d’amore verso la Chiesa e verso l’umanità intera, gli ultimi Pontefici sono stati artefici di tante iniziative benefiche anche verso i popoli e la comunità internazionale, promuovendo senza sosta la giustizia e la pace. Preghiamo perché il futuro Papa possa continuare quest’incessante opera a livello mondiale.
Del resto, questo servizio di carità fa parte della natura intima della Chiesa. L’ha ricordato il Papa Benedetto XVI dicendoci: “anche il servizio della carità è una dimensione costitutiva della missione della Chiesa ed è espressione irrinunciabile della sua stessa essenza” (Lettera apostolica in forma di Motu proprio "Intima Ecclesiae natura", 11 novembre 2012, proemio; cfr. Lettera Enciclica Deus caritas est, n. 25).

È una missione di carità che è propria della Chiesa, ed in modo particolare è propria della Chiesa di Roma, che, secondo la bella espressione di S. Ignazio d’Antiochia, è la Chiesa che “presiede alla carità”; “praesidet caritati” (cfr. Ad Romanos, praef.; Lumen gentium, n. 13).

Miei fratelli, preghiamo perché il Signore ci conceda un Pontefice che svolga con cuore generoso tale nobile missione. Glielo chiediamo per intercessione di Maria Santissima, Regina degli Apostoli, e di tutti i Martiri ed i Santi che nel corso dei secoli hanno reso gloriosa questa Chiesa di Roma. Amen!



I CARDINALI CHE ELEGGERANNO IL PAPA

Città del Vaticano, 12 marzo 2013 (VIS). Sono 115 i cardinali che questo pomeriggio entreranno nel Conclave che eleggerà il successore di Benedetto XVI. Non partecipano al Conclave il Cardinale Arcivescovo di Giacarta (Indonesia) Julius Riyadi Darmaatmadja, che ha rinunciato per ragioni di salute ed il Cardinale Keith Michael O'Brien, ex Arcivescovo di Edinburgh (Regno Unito), per ragioni personali.

Le cariche ricoperte dai Cardinali della Curia romana decadono a partire dall'inizio della Sede Vacante (Segretario di Stato e i Capi di tutti i Dicasteri).

Considerando la provenienza i Cardinale Elettori europei sono 60, divisi come segue: Italia: 28; Germania: 6; Spagna: 5. Polonia: 4. Francia: 4. Austria: 1. Belgio: 1. Svizzera: 1. Portogallo: 2. Paesi Bassi: 1. Irlanda: 1. Repubblica Ceca: 1. Bosnia ed Erzegovina: 1. Ungheria: 1. Lituania: 1. Croazia:1. Slovenia: 1.

Gli Elettori del Nordamerica sono 14: Stati Uniti: 11; Canada: 3.

I Cardinali del Sudamerica son 19: Brasile: 5. Messico: 3. Argentina: 2. Colombia: 1. Cile: 1. Venezuela: 1. Repubblica Dominicana: 1. Cuba: 1. Honduras: 1.Perú: 1. Bolivia: 1. Equador: 1.

L'Africa conta 11 Eletori: Nigeria: 2. Tanzania: 1. Sudafrica: 1. Ghana: 1. Sudan: 1. Kenya: 1. Senegal: 1. Egitto: 1. Guinea: 1. Repubblica Democratica del Congo: 1

10 sono i Cardinali dell'Asia. India: 4. Filippine: 1, Vietnam: 1. Indonesia: 1. Libano: 1. Cina: 1. Sri Lanka: 1.

1 Cardinale dell'Oceania - Australia: 1.

Di seguito riportiamo i nomi dei Cardinali elettori e la missione in cui sono attualmente impegnati, seguendo l'ordine di appartenenza:


ORDINE DEI VESCOVI

Giovanni Battista RE, Prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi.

Tarcisio BERTONE, Segretario di Stato, Camerlengo di Santa Romana Chiesa.

Cardinali Patriarchi di Rito Orientale

Antonios NAGUIB, Patriarca emerito di Alessandria dei Copti (Egitto).

Béchara Boutros RAÏ, Patriarca di Antiochia dei Maroniti (Líbano).

ORDINE DEI PRESBITERI

Godfried DANNEELS, Arcivescovo emerito di Malines-Bruxelles (Belgio).
Joachim MEISNER, Arcivescovo di Colonia (Germania).

Nicolas de Jesús LÓPEZ RODRÍGUEZ, Arcivescovo di Santo Domingo (Repubblica Dominicana).

Roger Michael MAHONY, Arcivescovo emerito di Los Angeles (Stati Uniti d'America).

Jaime Lucas ORTEGA Y ALAMINO, Arcivescovo di San Cristóbal de La Habana (Cuba).

Jean-Claude TURCOTTE, Arcivescovo emerito di Montréal (Canadá).

Vinko PULJIĆ, Arcivescovo di Sarajevo (Bosnia ed Erzegovina).

Juan SANDOVAL ÍÑIGUEZ, Arcivescovo emerito di Guadalajara (Messico).

Antonio María ROUCO VARELA, Arcivescovo di Madrid (Spagna).

Dionigi TETTAMANZI, Arcivescovo emerito di Milano (Italia).
Polycarp PENGO,Arcivescovo di Daar-es-Salaam (Tanzania).

Christoph SCHÖNBORN, Arcivescovo di Vienna (Austria).
Norberto RIVERA CARRERA, Arcivescovo di Città del Messico (Messico).
Francis Eugene GEORGE, Arcivescovo di Chicago (Stati Uniti d'America).

Zenon GROCHOLEWSKI, Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica.

Crescenzio SEPE, Arcivescovo di Napoli (Italia).

Walter KASPER, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.

Ivan DIAS, Prefetto emérito della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

Geraldo Majella AGNELO, Arcivescovo emerito de San Salvador de Bahía (Brasile).

Audrys Juozas BAČKIS, Arcivescovo di Vilnius (Lituania).

Francisco Javier ERRÁZURRIZ OSSA, Arcivescovo emerito di Santiago de Chile (Cile).

Julio TERRAZAS SANDOVAL, Arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra (Bolivia).

Wilfrid Fox NAPIER, Arcivescovo di Durban (Sudafrica).

Óscar Andrés RODRÍGUEZ MARADIAGA Arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras).

Juan Luis CIPRIANI Thorne, Arcivescovo di Lima (Perú).
Cláudio HUMMES, Prefetto emerito della Congregazione per il Clero.
Jorge Mario BERGOGLIO, Arcivescovo di Buenos Aires (Argentina).

José da Cruz POLICARPO, Patriarca di Lisboa (Portugal).

Severino POLETTO, Arcivescovo emerito di Torino (Italia).

Karl LEHMANN, Vescovo di Mainz (Germania).
Angelo SCOLA, Arcivescovo di Milano (Italia).

Anthony Olubunmi OKOGIE, Arcivescovo emerito di Lagos (Nigeria).
Gabriel ZUBEIR Wako, Arcivescovo di Khartoum (Sudán).
Carlos AMIGO VALLEJO, Arcivescovo emerito di Siviglia (España).

Justin Francis RIGALI, Arcivescovo emerito di Philadelphia (Stati Uniti d'America).

Ennio ANTONELLI, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Famiglia.

Peter Kodwo Appiah TURKSON, Presidente del Pontificio Consiglio della Gustizia e della Pace.

Telesphore Placidus TOPPO, Arcivescovo di Ranchi (India) .

George PELL, Arcivescovo di Sydney (Australia).

Josip BOZANIĆ, Arcivescovo di Zagabria (Croazia).

Jean-Baptiste PHAM MINH MÂN, Arcivescovo di Ho chi Minh City (Vietnam) .

Philippe BARBARIN, Arcivescovo di Lyon (Francia) .

Péter ERDŐ, Arcivescovo di Esztergom-Budapest (Ugheria).

Marc OUELLET, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

Agostino VALLINI, Vicario di Sua Santità per la diocesi di Roma (Italia).

Jorge Liberato UROSA SAVINO, Arcivescovo di Caracas (Venezuela).
Jean-Pierre RICARD, Arcivescovo di Bordeaux (Francia)

Antonio CAÑIZARES LLOVERA, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

Sean Patrick O'MALLEY, Arcivescovo di Boston (Stati Uniti d'America).

Stanisław DZIWISZ, Arcivescovo di Cracovia (Polonia).

Carlo CAFFARRA, Arcivescovo emerito di Bologna (Italia).
Seán Baptist BRADY, Arcivescovo emerito di Armagh (Irlanda) .

Lluís MARTÍNEZ SISTACH, Arcivescovo di Barcellona (Spagna).
André VINGT-TROIS, Arcivescovo di Parigi (Francia).
Angelo BAGNASCO, Arcivescovo di Genova (Italia).
Théodore-Adrien SARR , Arcivescovo di Dakar (Senegal).

Oswald GRACIAS, Arcivescovo di Bombay (India).

Francisco ROBLES ORTEGA, Arcivescovo di Guadalajara (México).

Daniel N. Di NARDO, Arcivescovo di Galveston-Houston (Stati Uniti d'America).

Odilo Pedro SCHERER, Arcivescovo di San Pablo (Brasile).
John NJUE, Arcivescovo di Nairobi (Kenya).

Raúl Eduardo VELA CHIRIBOGA, Arcivescovo emerito di Quito (Ecuador).

Laurent MONSENGWO PASINYA, Arcivescovo di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo).

Paolo ROMEO, Arcivescovo emerito di Palermo (Italia).

Donald William WUERL, Arcivescovo di Washington (Stati Uniti d'America).

Raymundo DAMASCENO ASSIS, Arcivescovo di Aparecida (Brasile).
Kazimierz NYCZ , Arcivescovo di Varsavia (Polonia).

Albert Malcolm Ranjith PATABENDIGE DON, Arcivescovo di Colombo (Sri Lanka) .

Reinhard MARX, Arcivescovo di München und Freising (Germania) .

George ALENCHERRY, Arcivescovo di Ernakulam-Angamaly (India).
Thomas Christopher COLLINS, Arcivescovo di Toronto (Canadá) .

Dominik DUKA, Arcivescovo di Praga (Repubblica Ceca).
Willem Jacobus EIJK, Arcivescovo di Utrecht (Paesi Bassi) .

Giuseppe BETORI, Arcivescovo di Firenze (Italia).

Timothy Michael DOLAN, Arcivescovo di New York (Stati Uniti d'America) .

Rainer Maria WOELKI, Arcivescovo di Berlino (Germania).

John TONG HON, Vescovo di Hong-Kong (China).

Baselios Cleemis THOTTUNKAL, Arcivescovo Maggiore di Trivandrum di Siro-Malankaresi (India).

John Olorunfemi ONAIYEKAN, Arcivescovo di Abuja (Nigeria).

Rubén SALAZAR GÓMEZ, Arcivescovo di Bogotá (Colombia).

Luis Antonio TAGLE, Arcivescovo di Manila (Filipinas).

ORDINE DEI DIACONI

Jean-Louis TAURAN, Presidente del Pontificio ConsIglio per il Dialogo Interreligioso.
Attilio NICORA, Presidente dell'Autorità di Informazione Finanziaria (Stato della Città del Vaticano).

William Joseph LEVADA, Prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Franc RODÉ, Prefetto emerito degli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Aposotolica.

Leonardo SANDRI, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.

Giovanni LAJOLO, Presidente emerito del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

Paul Josef CORDES, Presidente emerito del Pontificio Consiglio Cor Unum.

Angelo COMASTRI, Arciprete della Basílica di San Pietro.
Stanisław RYŁKO, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici.

Raffaele FARINA, Bibliotecario emerito della Biblioteca Apostolica Vaticana.

Angelo AMATO, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

Robert SARAH, Presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum

Francesco MONTERISI, Arciprete emerito della Basílica di San Paolo fuori le Mura.

Raymond Leo BURKE, Prefetto del Tribunale Supremo della Signatura Apostolica.
Kurt KOCH, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.

Paolo SARDI , Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta.

Mauro PIACENZA, Prefetto della Congregazione per il Clero.

Velasio DE PAOLIS, Presidente emerito della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede.

Gianfranco RAVASI, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.

Fernando FILONI, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

Manuel MONTEIRO de CASTRO, Penitenziere Maggiore di Santa Romana Chiesa.

Santos ABRIL y CASTELLÓ, Arciprete della Basílica di Santa Maria Maggiore.

Antonio Maria VEGLIÒ, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti.

Giuseppe BERTELLO, Presidente del Governatoato dello Stato della Città del Vaticano.

Francesco COCCOPALMERIO, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi.

João BRAZ de AVIZ, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.

Edwin Frederick O'BRIEN. Gran Maestro dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Domenico CALCAGNO, Presidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica.
Giuseppe VERSALDI, Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede.

James Michael HARVEY, Arciprete della Basilica di San Paolo fuori le Mura.



COME SI OTTENGONO LE FUMATE BIANCHE E NERE

Città del Vaticano, 12 marzo 2013 (VIS). A partire dal Conclave 2005, per meglio distinguere il colore delle fumate, è stata utilizzata un'apparecchiatura ausiliaria a fumogeni, oltre la stufa tradizionale dove vengono bruciate le schede delle votazioni. Tale apparato installato a fianco della stufa tradizionale, è dotato di uno scomparto con sportello, nel quale, - a seconda dell'esito della votazione - sono inserite delle cassette contenenti fumogeni di differente composizione, la cui accensione è avviata da una centralina elettronica, per la durata complessiva di alcuni minuti, durante il corso della bruciatura della schede.

Per l'ottenimento di fumate nere la composizione chimica del fumogeni è costituita da: perclorato di potassio, antracene e zolfo; per la fumata bianca: clorato di potassio, lattosio e colofonia. La colofonia, detta anche "pece greca", è una resina naturale di colore giallo ottenuta dalle conifere. Anticamente per produrre il colore nero si usava il nerofumo o il catrame, e per il fumo bianco, fili di paglia.

Le canne fumarie della stufa e dell'apparecchiatura elettronica confluiscono in un unico condotto che, dall'interno della Cappella Sistina, sfocia in prossimità del colmo della copertura dell'edificio. Per migliorare il tiraggio, la canna è preriscaldata mediante resistenze elettriche ed è dotata di un ventilatore di riserva.






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