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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 16 maggio 2005

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 14 MAG. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Monsignore Francesco Alfano, Arcivescovo di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia (superficie: 1.290; popolazione: 85.000; cattolici: 84.500; sacerdoti: 67; religiosi: 128; diaconi permanenti: 2), Italia. L'Arcivescovo eletto è nato a Nocera Inferiore (Salerno), nel 1956 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1982. Finora è stato Parroco e Vicario Episcopale per il Clero.

- Il Monsignore Michele Castoro, Vescovo di Oria (superficie: 921; popolazione: 181.694; cattolici: 178.700; sacerdoti: 121; religiosi: 295; diaconi permanenti: 6), Italia. Il Vescovo eletto è nato ad Altamura (Bari), nel 1952 ed è stato ordinato sacerdote nel 1977. Finora è stato Capo Ufficio della Congregazione per i Vescovi.
NER/.../ALFANO:CASTORO VIS 20050516 (120)

I SANTI SONO I CAPOLAVORI DELLO SPIRITO SANTO


CITTA' DEL VATICANO, 14 MAG. 2005 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, ha presieduto, all'Altare della Cattedra della Basilica Vaticana, la Celebrazione dell'Eucaristia per la Beatificazione delle due Serve di Dio Ascensión del Corazón de Jesús Nicol Goñi e Marianne Cope.

All'inizio della cerimonia, il Cardinale Saraiva Martins, per incarico di Papa Benedetto XVI, ha dato lettura della Lettera Apostolica con la quale il Sommo Pontefice ha iscritto nell'albo dei Beati le due Serve di Dio.

Nell'omelia il Porporato ha ricordato la Solennità di Pentecoste che si celebra oggi ed ha sottolineato che gli Apostoli "fecero l'esperienza dello Spirito Santo e divennero testimoni di Cristo morto e risorto, missionari per le vie del mondo. La stessa esperienza si ripete in tutti coloro che, accogliendo Cristo, si aprono a Dio e all'umanità; si ripete soprattutto nei santi, sia in quelli anonimi sia in quelli che sono stati elevati agli onori degli altari. I santi sono i capolavori dello Spirito che scolpisce il volto di Cristo e infonde nel loro cuore la carità di Dio".

Della Beata spagnola Ascensión del Corazón de Jesús Nicol Goñi (1868-1940), Vergine, Cofondatrice delle Suore Missionarie Domenicane del Rosario "una delle grandi missionarie del secolo passato", il Cardinale ha detto che: "desiderò appartenere esclusivamente a Dio, consacrandosi come monaca domenicana nel Monastero di Santa Rosa di Huesca, in Spagna". Ricordando che all'età di 45 anni il Signore la chiamò ad essere missionaria in Perù, il Cardinale Saraiva Martins ha affermato: "Con entusiasmo giovanile e fiducia totale nella Provvidenza, lasciò la sua patria e si dedicò alla missione evangelizzatrice, estendendo a tutto il mondo il suo slancio missionario, a partire dal continente americano. La sua generosa ed incisiva opera, di vasta portata, lasciò una profonda impronta nella storia missionaria della Chiesa".

"Collaborò con il Vescovo Domenicano Ramón Zubieta, nella fondazione delle Suore Missionarie Domenicane del Rosario, Congregazione di cui fu la prima Superiora Generale. La sua vita missionaria fu ricca di sacrifici, rinunce e frutti apostolici. (...) Sostenuta da una fede viva e da una fervente devozione al Sacro Cuore di Gesù e a Nostra Signora del Rosario, si impegnò per la salvezza delle anime, con completa abnegazione. Esortava frequentemente le sue consorelle a comportarsi nello stesso modo, affermando che non si salvano le anime senza il nostro sacrificio personale".

Della Beata Marianne Cope (1838-1918), Vergine, delle Sister of Saint Francis, Syracuse, NY. U.S.A., nata in Germania ed emigrata da bambina negli Stati Uniti d'America, il Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi ha sottolineato che: "L'incontro di Madre Marianne con i malati di lebbra avvenne quando aveva già percorso una lunga strada nella sequela di Cristo. Da vent'anni apparteneva alla Congregazione delle Suore del Terz'Ordine di San Francesco di Syracuse nello Stato di New York".

Ricordando che Dio la chiamò "ad una donazione più radicale, ad un servizio missionario più rischioso", quando rispose all'invito del Vescovo di Honolulu che cercava suore di buona volontà per assistere i malati di lebbra nell'isola di Molokai (Hawai), la Beata Marianne "lasciò tutto e si abbandonò completamente alla volontà di Dio. (...) Collaborò con il Beato Damiano de Veuster", noto come l'Apostolo dei lebbrosi ed "amò i malati di lebbra più di se stessa. Li servì, li educò, li guidò con intelligenza, amabilità e fortezza. In loro vedeva il volto sofferente di Gesù. Ricalcò le orme del buon samaritano e divenne 'la madre dei lebbrosi'".

Al termine dell'omelia, il Cardinale Saraiva Martins ha sottolineato che le due nuove Beate "hanno portato nel mondo i frutti e i segni della presenza dello Spirito Santo, hanno parlato il linguaggio della verità e dell'amore, il solo capace di abbattere le barriere della cultura e della razza e di ricostruire l'unità della famiglia umana, dispersa dall'orgoglio, dalla volontà di potenza, dal rifiuto della sovranità di Dio".
.../BEATIFICAZIONI/SARAIVA MARTINS VIS 20050516 (650)

CHIESA DEVE APRIRE FRONTERE FRA POPOLI E INFRANGERE BARRIERE


CITTA' DEL VATICANO, 15 MAG. 2005 (VIS). Alle ore 9:30 di oggi, Solennità di Pentecoste, nella Patriarcale Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Santa Messa nel corso della quale ha conferito l'Ordinazione presbiterale a ventuno diaconi della Diocesi di Roma. Hanno concelebrato con il Papa il Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, l'Arcivescovo Luigi Moretti, Vicegerente, i Vescovi Ausiliari, i Superiori dei Seminari interessati e i Parroci degli Ordinandi.

I nuovi Presbiteri provenivano dall'Italia (undici), dalla Bolivia (due) e dall'Uruguay, dal Costa Rica, dal Perù, dall'Irlanda, dalla Romania, dal Kenia, dall'Angola e della Nigeria.

Nell'omelia pronunciata nel corso della Liturgia dell'Ordinazione, Papa Benedetto XVI ha ricordato la Solennità di Pentecoste, giorno in cui "lo Spirito Santo, sotto i segni di un vento potente e del fuoco, irrompe nella comunità orante dei discepoli di Gesù e dà così origine alla Chiesa".

"La Chiesa" - ha sottolineato il Santo Padre - "deve sempre nuovamente divenire ciò che essa già è: deve aprire le frontiere fra i popoli e infrangere la barriere fra le classi e le razze. In essa non vi possono essere né dimenticati né disprezzati. Nella Chiesa vi sono soltanto liberi fratelli e sorelle di Gesù Cristo. Vento e fuoco dello Spirito Santo devono senza sosta aprire quelle frontiere che noi uomini continuiamo ad innalzare fra di noi".

Rivolgendosi agli ordinandi, Benedetto XVI ha detto che nel saluto del Signore Risorto agli Apostoli: "La pace sia con voi", riportato nel Vangelo di oggi, "possiamo intravedere anche un richiamo al grande mistero della fede, alla Santa Eucaristia, nella quale Egli continuamente ci dona se stesso e, in tal modo la vera pace".

Nel nome di Gesù, ha spiegato il Papa, "voi potete dire: questo è il mio corpo - questo è il mio sangue. Lasciatevi attirare sempre di nuovo nella Santa Eucaristia, nella comunione di vita con Cristo. Considerate come centro di ogni giornata il poterla celebrare in modo degno. Conducete gli uomini sempre di nuovo a questo mistero. Aiutateli a partire da essa, a portare la pace di Cristo nel mondo".

Il Papa ha anche sottolineato "il potere del perdono" dei sacerdoti, affermando: "Il sacramento della penitenza è uno dei tesori preziosi della Chiesa, perché solo nel perdono si compie il vero rinnovamento del mondo. Nulla può migliorare nel mondo, se il male non è superato. E il male può essere superato solo con il perdono. Certamente, deve essere un perdono efficace. Ma questo perdono può darcelo solo il Signore. Un perdono che non allontana il male solo a parole, ma realmente lo trasforma".
HML/ORDINAZIONI PRESBITERALI/... VIS 20050516 (450)

21 NUOVI PRESBITERI, GIORNO DI FESTA PER LA CHIESA DI ROMA00


CITTA' DEL VATICANO, 15 MAG. 2005 (VIS). Affacciandosi alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, con circa 20 minuti di ritardo, per recitare il Regina Coeli, il Santo Padre Benedetto XVI, in alcune parole pronunciate a braccio, ha detto ai circa 40.000 fedeli che gremivano Piazza San Pietro: "Chiedo innanzitutto scusa per il mio grande ritardo. Ho avuto la grazia di ordinare ventuno sacerdoti e una tale raccolta di Dio dura anche un po' di tempo: grazie dunque per la vostra comprensione".

La Liturgia dell'Ordinazione, ha detto Papa Benedetto XVI, "È un evento che segna un momento di crescita importante per la nostra Comunità. Dai ministri ordinati, infatti, essa riceve vita, soprattutto mediante il servizio della Parola di Dio e dei Sacramenti. Questo, dunque, è un giorno di festa per la Chiesa di Roma. E per i sacerdoti novelli, questa è in modo speciale la loro Pentecoste: ad essi rinnovo il mio saluto e prego perché lo Spirito Santo accompagni sempre il loro ministero".

Il Santo Padre ha detto ancora: "La felice coincidenza tra la Pentecoste e le Ordinazioni presbiterali mi invita a sottolineare il legame indissolubile che esiste, nella Chiesa, tra lo Spirito e l'istituzione. Lo accennavo già sabato scorso, prendendo possesso della Cattedra di Vescovo di Roma, a San Giovanni in Laterano. La Cattedra e lo Spirito sono realtà intimamente unite, così come lo sono il carisma e il ministero ordinato. Senza lo Spirito Santo, la Chiesa si ridurrebbe a un'organizzazione meramente umana, appesantita dalle sue stesse strutture. Ma, a sua volta, nei piani di Dio lo Spirito si serve abitualmente delle mediazioni umane per agire nella storia. Proprio per questo Cristo, che ha costituito la sua Chiesa sul fondamento degli Apostoli stretti intorno a Pietro, l'ha anche arricchita del dono del suo Spirito, affinché nel corso dei secoli la conforti (cfr Gv 14,16) e la guidi alla verità tutta intera (cfr Gv 16,13)".

"Possa la Comunità ecclesiale" - ha auspicato infine il Pontefice - "restare sempre aperta e docile all'azione dello Spirito Santo per essere tra gli uomini segno credibile e strumento efficace dell'azione di Dio!".

Dopo la recita del Regina Coeli, Papa Benedetto ha rivolto brevi parole di saluto, in tedesco ed in italiano, ai pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
ANG/PENTECOSTE/... VIS 20050516 (390)

CARDINALE RUINI INVIATO SPECIALE CONGRESSO EUCARISTICO


CITTA' DEL VATICANO, 16 MAG. 2005 (VIS). Oggi è stata resa pubblica la Lettera del Santo Padre Benedetto XVI al Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale per la Diocesi di Roma e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che conferma la nomina del Cardinale Vicario, stabilita nel gennaio scorso da Giovanni Paolo II, ad Inviato Speciale al XXIV Congresso Eucaristico italiano, che avrà luogo a Bari, dal 21 al 29 maggio prossimo.

Papa Benedetto XVI ricorda nella Lettera pubblicata oggi e datata 13 maggio 2005, che il Cardinale Vicario "aveva rivolto un pressante invito al mio venerato Predecessore Giovanni Paolo II a presiedere le celebrazioni conclusive del XXIV Congresso Eucaristico italiano" e scrive che: "Questo evento molto significativo per la Chiesa italiana si svolge nel contesto dello speciale Anno dell'Eucaristia, durante il quale i cattolici del mondo intero sono stimolati a prendere rinnovata consapevolezza del grande dono lasciatoci da Cristo nell'Ultima Cena. (...) Particolarmente attuale è il tema prescelto: 'Senza la domenica non possiamo vivere'". Infine Benedetto XVI conferma la sua presenza alla Celebrazione eucaristica conclusiva di domenica 29 maggio.

La Missione Pontificia che accompagnerà il Cardinale Camillo Ruini sarà composta dal Monsignore Domenico Ciavarella, Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Bari-Bitonto e dal Monsignore Piergiuseppe Vacchelli, Sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana.
BXVI-LETTERA/INVIATO:CONGRESSO/RUINI VIS 20050516 (220)

LE NUOVE BEATE ESEMPLARI TESTIMONI DELLA CARITÀ DI CRISTO


CITTA' DEL VATICANO, 16 MAG. 2005 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i fedeli che sabato scorso hanno partecipato alla Santa Messa per la Beatificazione di Madre Ascensión del Corazón de Jesús Nicol Goñi e Madre Marianne Cope. Le nuove Beate furono, ha detto il Santo Padre, "Esemplari testimoni della carità di Cristo" e "ci aiutano a meglio comprendere il senso e il valore della nostra vocazione cristiana".

Rivolgendosi alle Suore Domenicane Missionarie del Rosario, che "a esempio della loro Beata Fondatrice, ci aiutano a rivivere, nel nostro tempo, lo spirito di San Domenico", il Santo Padre ha esortato le religiose con queste parole: "Mantenete viva l'esperienza della vicinanza di Dio nella vita missionaria - 'come ci sentiamo vicine a Dio', diceva la Madre, - lo spirito di fraternità nelle vostre comunità, disposte a recarsi dove la Chiesa più ne ha bisogno, con lo stile imprenditoriale che portò la Madre Ascensión fin nei territori più sperduti del Vicariato di Puerto Maldonado".

Il Santo Padre ha rivolto parole di saluto ai pellegrini provenienti da questo Vicariato Apostolico e da altre regioni peruviane "che videro fiorire un frutto prezioso di autentica evangelizzazione, coltivato con cura specialmente da mani femminili" e ai pellegrini provenienti da Navarra, regione natale della nuova Beata e da altre parti della Spagna.

Della Beata Marianne Cope, Benedetto XVI ha ricordato che "nel 1862 entrò nella Congregazione delle Missionarie Francescane di Syracuse (Stati Uniti d'America), dove ricolma della spiritualità specifica di San Francesco di Assisi, si dedicò incondizionatamente alle opere spirituali e corporali di misericordia".

Sottolineando che Madre Cope accettò l'invito del Vescovo di Honolulu a recarsi nelle Hawai, per prendersi cura dei lebbrosi, Benedetto XVI ha affermato: "Per 35 anni, fino alla morte nel 1918, la nuova Beata dedicò la vita all'amore e al servizio dei lebbrosi nelle isole di Maui e Molokai".

"La generosità di Madre Marianne" - ha proseguito il Pontefice - "fu umanamente parlando, esemplare. Tuttavia, le buone intenzioni e la generosità da sole non spiegano in modo adeguato la sua vocazione. È solo nella prospettiva della fede che possiamo comprendere la sua testimonianza - di cristiana e di religiosa - resa a quell'amore sacrificale che raggiunge il suo culmine in Gesù Cristo. Tutto quello che riuscì a realizzare fu ispirato dal suo amore personale per il Signore, espresso attraverso l'amore per gli abbandonati e i reietti della società, trattati indegnamente".
AC/PELLEGRINI BEATIFICAZIONE/... VIS 20050516 (410)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 16 MAG. 2005 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate quattro Presuli della Conferenza Episcopale del Rwanda, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L'Arcivescovo Thaddée Ntihinyurwa, di Kigali.

- Il Vescovo Philippe Rukamba, di Butare.

- Il Vescovo Servilien Nzakamwita, di Byumba.

- Il Vescovo Jean Damascène Bimenyiamana, di Cyangugu.

Sabato 14 maggio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Darío Castrillón Hoyos, Prefetto della Congregazione per il Clero.

- Il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

- L'Arcivescovo Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici.

- Il Cardinale Eduardo Martínez Somalo, Camerlengo di Santa Romana Chiesa.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/.../... VIS 20050516 (130)

MESSAGGIO AI BUDDISTI PER LA FESTA DI VESAKH


CITTA' DEL VATICANO, 16 MAG. 2005 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il Messaggio annuale dell'Arcivescovo Michael L. Fitzgerald, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, ai Buddisti per la Festa di Vesakh 2005. La Festa mobile di Vesakh commemora importanti avvenimenti della vita di Gautama Buddha.

Nel Messaggio, redatto in inglese, l'Arcivescovo Fitzgerald ricorda che quest'anno ricorre il XL anniversario della Dichiarazione 'Nostra Aetate' del Concilio Vaticano II, sulle relazioni fra la Chiesa cattolica e le altre religioni, e citando il Documento afferma: "'La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni'. Così buddisti e cattolici hanno potuto incontrarsi, in uno spirito di apertura, sincerità e reciproco rispetto, impegnandosi nel dialogo in varie maniere".

"In Paesi dove buddisti e cristiani vivono e lavorano fianco a fianco" - scrive l'Arcivescovo Fitzgerald - "il conseguente 'dialogo di vita' consente loro, mentre rendono testimonianza della religione a cui appartengono, di approfondire la conoscenza l'uno dell'altro, di suscitare buoni rapporti e di promuovere uno spirito di vicinanza. Si è creato così un legame particolare fra un certo numero di monaci e monache buddisti e cattolici".

L'Arcivescovo Fitzgerald ribadisce inoltre che: "In nessun luogo la necessità di collaborazione è avvertita così forte come in quei Paesi del sud e del sud-est dell'Asia che, il 26 dicembre 2004, sono stati colpiti dal terremoto e poi dallo tsunami. (...) I lunghi tempi necessari per la ricostruzione richiedono, tuttavia, che si continui con queste espressioni di solidarietà interreligiosa. Vi sono anche molte altre situazioni che richiedono la cooperazione fra tutte le persone di buona volontà, così da poter trovare soluzioni che siano conformi alla dignità umana e che rispettino i diritti umani".

"Nella Festa di Vesakh di quest'anno" - conclude il Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso - "vi saranno famiglie che hanno perduto alcuni dei loro membri. Desidero rassicurare queste persone che i loro cari non saranno dimenticati ma saranno ricordati nelle nostre preghiere".
CON-DIR/VESAKH:BUDDISTI/FITZGERALD VIS 20050516 (350)
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