Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

lunedì 11 gennaio 2010

150° ANNIVERSARIO PONTIFICIO COLLEGIO AMERICANO DEL NORD


CITTA' DEL VATICANO, 9 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto il Rettore, gli alunni e gli ex-alunni del Pontificio Collegio Americano del Nord, in occasione del 150° anniversario di fondazione ad opera del Beato Pio IX.

  L'attuale anniversario, ha sottolineato il Papa, "è un'occasione per ricordare con gratitudine gli anni di studio, ma anche per riaffermare il vostro affetto filiale per la Chiesa di Roma, per ricordare l'opera apostolica degli innumerevoli alunni che ci hanno preceduto, e per impegnarvi nuovamente negli alti ideali di santità, fedeltà e zelo pastorale che avete abbracciato il giorno della vostra ordinazione".

  Nel ricordare la sua visita pastorale negli Stati Uniti nell'aprile 2008, Benedetto XVI ha affermato che lì espresse la convinzione che "la chiesa in America è chiamata a coltivare 'una cultura intellettuale che è autenticamente 'cattolica', fiduciosa nella profonda armonia fra fede e ragione, e preparata a portare la ricchezza della visione della fede per affrontare le pressanti questioni riguardanti il futuro della società americana".

  "Come ben predisse il Beato Pio IX, il Pontificio Collegio Americano del Nord in Roma è eccezionalmente preparato per affrontare tale perenne sfida. Nei 150 anni dalla sua fondazione, il Collegio ha offerto ai suoi studenti una eccezionale esperienza dell'universalità della Chiesa, l'ampiezza della tradizione intellettuale e spirituale, e l'urgenza del suo mandato per portare la verità salvifica di Cristo agli uomini e alle donne di ogni tempo e paese".

  Il Santo Padre si è detto fiducioso che "nel sottolineare questi punti salienti di una educazione romana in ogni aspetto del suo programma di formazione, il Collegio continuerà a formare pastori saggi e generosi in grado di trasmettere la fede cattolica nella sua integrità, portando la infinita misericordia di Dio ai deboli e ai disorientati, e rendendo così i cattolici americani capaci di essere fermento del Vangelo nella vita sociale, politica e culturale della Nazione".

  Al termine del suo discorso il Papa ha ricordato che nella Cappella del Collegio, dedicata alla Immacolata Concezione, "la Vergine è ritratta con quattro eccezionali modelli e patroni della vita e del ministero sacerdotale: San Gregorio Magno, San Pio X, San Giovanni Maria Vianney e San Vincenzo de Paul: nel corso di questo anno Sacerdotale possano questi grandi santi continuare a proteggere gli studenti che quotidianamente pregano nella Cappella; e possano guidare e sostenere il vostro ministero ed intercedere per i sacerdoti negli Stati Uniti".
AC/ANNIVERSARIO/COLLEGIO AMERICANO NORD          VIS 20100109 (410)


COMMISSIONE BILATERALE PERMANENTE SANTA SEDE-ISRAELE


CITTA' DEL VATICANO, 9 GEN. 2010 (VIS). La Commissione Bilaterale Permanente di Lavoro tra la Santa Sede e lo Stato di Israele ha avuto un incontro il 7 gennaio 2010 per proseguire il lavoro relativo ad un Accordo in conformità all'Articolo 10, paragrafo 2, del "Fundamental Agreement" del 1993 tra le Parti, come informa un Comunicato reso pubblico oggi.

  I colloqui sono stati utili e si sono svolti in un'atmosfera di cordialità. Sono stati enunciati alcuni temi importanti per i prossimi incontri.

  Il prossimo incontro avrà luogo il 10 febbraio nella sede del Ministero degli Affari Esteri Israeliano.

  La Riunione Plenaria della Commissione avrà luogo il 27 maggio 2010, in Vaticano.
.../COMMISSIONE PERMANENTE LAVORO/...                   VIS 20100111 (120)


VISITA DEL SANTO PADRE AL CARDINALE ETCHEGARAY


CITTA' DEL VATICANO, 9 GEN. 2010 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha rilasciato questa sera ai giornalisti la seguente dichiarazione:

  "Questa sera il Santo Padre si è recato al Policlinico Gemelli per rendere visita al Cardinale Roger Etchegaray, che vi si trova degente in seguito alla frattura riportata nell'incidente all'inizio della celebrazione della notte di Natale e alla successiva operazione chirurgica".

  "Il Papa è stato accolto dal Professor Ornaghi, Rettore Magnifico dell'Università Cattolica, e dal Professor Catananti, Direttore del Policlinico".

  "La visita ha avuto luogo intorno alle ore 19:00 ed è durata circa mezz'ora. Essa è stata caratterizzata da un colloquio molto cordiale fra il Papa e il Cardinale in lingua francese. Il Papa ha espresso il suo interessamento e la sua vicinanza spirituale, e ha potuto rendersi conto di persona del decorso favorevole della degenza e della riabilitazione postoperatoria del Cardinale Etchegaray, le cui condizioni cliniche sono ottime. Mentre durante il colloquio i due interlocutori erano seduti, alla fine il Cardinale ha accompagnato il Papa alla porta camminando. La dimissione dal Policlinico del Cardinale Etchegaray si può quindi prevedere verso la metà della settimana prossima. Il Santo Padre uscendo ha anche salutato alcuni degenti".
OP/PAPA VISITA/ETCHEGARAY                           VIS 20100111 (220)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 9 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Il Cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo.

- Il Cardinale William Wakefield Baum, Penitenziere Maggiore emerito.

- L'Arcivescovo Joseph Augustine Di Noia, Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
AP/.../...                                       VIS 20100111 (200)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 9 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Reverendo Jean Marie Vianney Prida Inthirath, Vicario Apostolico di Savannakhet (superficie: 48.100; popolazione: 3.680.000; cattolici: 15.000; sacerdoti: 10; religiosi: 55), Laos. Il Vescovo eletto è nato nel 1957 a Muang Phine (Laos) ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. È stato finora Parroco e Rettore del Seminario Maggiore di Savannakhet.

- Il Monsignore Lucio Lemmo, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Napoli (superficie: 274; popolazione: 1.744. 000; cattolici: 1.736.000; sacerdoti: 1.064; religiosi: 3.086; diaconi permanenti: 232), Italia. Il Vescovo eletto è nato a Napoli nel 1946 ed è stato ordinato sacerdote nel 1973. È stato finora Parroco della Parrocchia "Madonna della Libera" a Napoli e Decano del V Decanato.

- Membri della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra: il Sacerdote Enrico Dal Covolo, S.D.B., Docente della Pontificia Università Salesiana; il Padre Angelo Di Berardino, O.S.A., Preside emerito dell'Istituto Patristico "Augustinianum"; il Professor Giovanni Maria Vian, Direttore del "L'Osservatore Romano", Ordinario di Filologia Patristica dell'Università di Roma "La Sapienza"; il Professor Jean Guyon, Direttore di ricerca presso il "Centre National de la Recherche Scientifique" (Francia); il Professor Hugo Brandenburg,  dell'Istituto Archeologico Germanico in Roma, Professore emerito presso l"Institut für Klassiche Archäologie und Frühchristiliche Archäologie" della "Westfälische Wilhems-Universität" di Münster (Germania).
NER:NEA:NA/.../...                                   VIS 20100111 (230)

FEDE DONO DA RISCOPRIRE E TESTIMONIARE


CITTA' DEL VATICANO, 10 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina, come di consueto nella Festa del Battesimo del Signore, Papa Benedetto XVI ha presieduto, nella Cappella Sistina, la Santa Messa nel corso della quale ha amministrato il Sacramento del Battesimo a sette neonati e sette neonate.
 
  "Oggi Gesù si rivela, sulle rive del Giordano, a Giovanni e al popolo d'Israele" - ha detto il Papa nell'omelia - Il battesimo del Precursore "è un battesimo di penitenza, un segno che invita alla conversione, a cambiare vita, perché si avvicina Colui che 'battezzerà in Spirito santo e fuoco'. Infatti, non si può aspirare ad un mondo nuovo rimanendo immersi nell'egoismo e nelle abitudini legate al peccato".

  "Il Figlio di Dio, Colui che è senza peccato" - ha proseguito il Pontefice - "si pone tra i peccatori, mostra la vicinanza di Dio al cammino di conversione dell'uomo. Gesù prende sulle sue spalle il peso della colpa dell'intera umanità, inizia la sua missione mettendosi al nostro posto, al posto dei peccatori, nella prospettiva della croce".

  I bambini che oggi "riceveranno in dono la grazia del Battesimo" - ha detto ancora il Papa - avranno lo Spirito Santo che abiterà in loro "come in un tempio, trasformando in profondità il loro cuore. (...) Oggi vengono battezzati nella fede della Chiesa, professata dai genitori, dai padrini e dalle madrine e dai cristiani presenti, che poi li condurranno per mano nella sequela di Cristo".

  "Cari amici, oggi per questi bambini è un grande giorno. Con il Battesimo, essi, divenuti partecipi della morte e risurrezione del Cristo, iniziano con lui l'avventura gioiosa ed esaltante del discepolo".

  "È del Battesimo illuminare con la luce di Cristo, aprire gli occhi al suo splendore e introdurre al mistero di Dio attraverso il lume divino della fede. In questa luce i bambini che stanno per essere battezzati dovranno camminare per tutta la vita, aiutati dalle parole e dall'esempio dei genitori, dei padrini e delle madrine. Questi dovranno impegnarsi ad alimentare con le parole e la testimonianza della loro vita le fiaccole della fede dei bambini, perché possa risplendere in questo nostro mondo, che brancola spesso nelle tenebre del dubbio, e recare la luce del Vangelo che è vita e speranza".

  "Anche ai nostri giorni la fede è un dono da riscoprire" - ha detto infine il Pontefice - "da coltivare e da testimoniare. Con questa celebrazione del Battesimo, il Signore conceda a ciascuno di noi di vivere la bellezza e la gioia dell'essere cristiani, perché possiamo introdurre i bambini battezzati alla pienezza dell'adesione a Cristo".

  "Affidiamo questi piccoli alla materna intercessione della Vergine Maria" - ha concluso il Papa - "Chiediamo a Lei che, rivestiti della veste bianca, segno della loro nuova dignità di figli di Dio, siano per tutta la loro vita fedeli discepoli di Cristo e coraggiosi testimoni del Vangelo".
HML/BATTESIMO/CAPPELLA SISTINA                       VIS 20100111 (480)


ANGELUS: VIOLENZA MAI VIA PER RISOLVERE DIFFICOLTÀ


CITTA' DEL VATICANO, 10 GEN. 2010 (VIS). Conclusa la Santa Messa con l'amministrazione del Battesimo ad un gruppo di bambini nella Cappella Sistina, il Santo Padre a mezzogiorno si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  "Il Battesimo suggerisce molto bene il senso globale delle Festività natalizie" - ha detto il Papa nell'introdurre la recita dell'Angelus - "nelle quali il tema del diventare figli di Dio grazie alla venuta del Figlio unigenito nella nostra umanità costituisce un elemento dominante. Egli si è fatto uomo perché noi possiamo diventare figli di Dio. Dio è nato perché noi possiamo rinascere".

  Con il sacramento del Battesimo, ha spiegato il santo Padre, "l'uomo diventa realmente figlio, figlio di Dio. Da allora, il fine della sua esistenza consiste nel raggiungere in modo libero e consapevole ciò che fin dall'inizio è la destinazione dell'uomo. 'Diventa ciò che sei' - rappresenta il principio educativo di base della persona umana redenta dalla grazia. (...) Generato dal Battesimo a vita nuova, anche il cristiano inizia il suo cammino di crescita nella fede che lo porterà ad invocare consapevolmente Dio come 'Abbà - Padre', a rivolgersi a Lui con gratitudine e a vivere la gioia di essere suo figlio".

  "Dal Battesimo deriva anche un modello di società: quella dei fratelli. La fraternità non si può stabilire mediante un'ideologia, tanto meno per decreto di un qualsiasi potere costituito. Ci si riconosce fratelli a partire dall'umile ma profonda consapevolezza del proprio essere figli dell'unico Padre celeste. Come cristiani, grazie allo Spirito Santo ricevuto nel Battesimo, abbiamo in sorte il dono e l'impegno di vivere da figli di Dio e da fratelli, per essere come 'lievito' di un'umanità nuova, solidale e ricca di pace e di speranza".

  Al termine della recita dell'Angelus, il Papa ha ricordato due fatti che hanno attirato la sua attenzione in questi ultimi giorni: "il caso della condizione dei migranti, che cercano una vita migliore in Paesi che hanno bisogno, per diversi motivi, della loro presenza, e le situazioni conflittuali, in varie parti del mondo, in cui i cristiani sono oggetto di attacchi, anche violenti".

  "Bisogna ripartire dal cuore del problema! Bisogna ripartire dal significato della persona! Un immigrato è un essere umano, differente per provenienza, cultura, e tradizioni, ma è una persona da rispettare e con diritti e doveri, in particolare, nell'ambito del lavoro, dove è più facile la tentazione dello sfruttamento, ma anche nell'ambito delle condizioni concrete di vita. La violenza non deve essere mai per nessuno la via per risolvere le difficoltà. Il problema è anzitutto umano! Invito, a guardare il volto dell'altro e a scoprire che egli ha un'anima, una storia e una vita: è una persona e Dio lo ama come ama me".

  "Vorrei fare simili considerazioni per ciò che riguarda l'uomo nella sua diversità religiosa. La violenza verso i cristiani in alcuni Paesi ha suscitato lo sdegno di molti, anche perché si è manifestata nei giorni più sacri della tradizione cristiana. Occorre che le Istituzioni sia politiche, sia religiose non vengano meno - lo ribadisco - alle proprie responsabilità. Non può esserci violenza nel nome di Dio, né si può pensare di onorarlo offendendo la dignità e la libertà dei propri simili".
ANG/BATTESIMO:IMMIGRAZIONE:LIBERTÀ/...               VIS 20100111 (550)

CUSTODIRE CREATO FULCRO DISCORSO CORPO DIPLOMATICO


CITTA' DEL VATICANO, 11 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina, nella Sala Regia del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha tenuto l'annuale discorso ai Membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede e, tramite il Decano del Corpo, Ambasciatore Alejandro Emilio Valladares Lanza, dell'Honduras, ha ricevuto gli auguri di tutti gli Ambasciatori per il Nuovo Anno.
   
  Attualmente la Santa Sede intrattiene relazioni diplomatiche piene con 178 Paesi, ai quali vanno aggiunti l'Unione Europea, il Sovrano Militare Ordine di Malta ed una Missione a carattere speciale: l'Ufficio dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (O.L.P.).

  Per quanto riguarda le Organizzazioni Internazionali, la Santa Sede è presente all'O.N.U. in qualità di "Stato osservatore"; è, inoltre Membro di 7 Organizzazioni o Agenzie del sistema del O.N.U., Osservatore in altre 8 e Membro Osservatore in 5 Organizzazioni regionali.

  Di seguito riportiamo alcuni estratti del discorso del Santo Padre:

  "A Natale, (...), abbiamo contemplato il mistero di Dio e quello della creazione; mediante l'annuncio degli angeli ai pastori ci è giunta la buona novella della salvezza dell'uomo e del rinnovamento dell'intero universo. Per questa ragione, nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace di quest'anno, ho invitato tutti gli uomini di buona volontà, ai quali gli angeli hanno promesso giustamente la pace, a custodire il creato".

  "Il Successore di Pietro mantiene le sue porte aperte a tutti e con tutti desidera avere relazioni che contribuiscano al progresso della famiglia umana. Da qualche settimana, sono state stabilite piene relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Federazione Russa: è questo un motivo di profonda soddisfazione. Allo stesso modo, è stata molto significativa la visita che mi ha reso recentemente il Presidente della Repubblica Socialista del Vietnam, Paese che è caro al mio cuore e nel quale la Chiesa sta celebrando la sua plurisecolare presenza con un Anno giubilare. Con tale spirito di apertura, nel corso del 2009, ho ricevuto numerose personalità politiche, provenienti da diversi Paesi; ho anche visitato alcuni di essi e mi propongo in futuro, nella misura del possibile, di continuare a farlo".

  "La Chiesa è aperta a tutti, perché - in Dio - esiste per gli altri! Pertanto  essa partecipa intensamente alle sorti dell'umanità, che in questo anno appena iniziato, appare ancora segnata dalla drammatica crisi che ha colpito l'economia mondiale e ha provocato una grave e diffusa instabilità sociale. Con l'Enciclica 'Caritas in veritate' ho invitato ad individuare le radici profonde di tale situazione: in ultima analisi, esse risiedono nella mentalità corrente egoistica e materialistica, dimentica dei limiti propri a ciascuna creatura. Oggi mi preme sottolineare che questa stessa mentalità minaccia anche il creato".

  "Ciascuno di noi, probabilmente, potrebbe citare qualche esempio dei danni che essa arreca all'ambiente, in ogni parte del mondo. Ne cito uno, tra i tanti, dalla storia recente dell'Europa: vent'anni fa, quando cadde il Muro di Berlino e quando crollarono i regimi materialisti ed atei che avevano dominato lungo diversi decenni una parte di questo Continente, non si è potuto avere la misura delle profonde ferite che un sistema economico privo di riferimenti fondati sulla verità dell'uomo aveva inferto, non solo alla dignità e alla libertà delle persone e dei popoli, ma anche alla natura, con l'inquinamento del suolo, delle acque e dell'aria?".

  "La negazione di Dio sfigura la libertà della persona umana, ma devasta anche la creazione! Ne consegue che la salvaguardia del creato non risponde in primo luogo ad un'esigenza estetica, ma anzitutto a un'esigenza morale, perché la natura esprime un disegno di amore e di verità che ci precede e che viene da Dio".

  "Pertanto, condivido la maggiore preoccupazione che causano le resistenze di ordine economico e politico alla lotta contro il degrado dell'ambiente. Si tratta di difficoltà che si sono potute constatare ancora di recente durante la XV Sessione della Conferenza degli Stati parte alla Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, svoltasi dal 7 al 18 dicembre scorso a Copenaghen. Auspico che, nell'anno corrente, prima a Bonn e poi a Città del Messico, sia possibile giungere ad un accordo per affrontare tale questione in modo efficace. La posta in gioco è tanto più importante perché ne va del destino stesso di alcune Nazioni, in particolare, alcuni Stati insulari".

  "Occorre, tuttavia, che tale attenzione e tale impegno per l'ambiente siano bene inquadrati nell'insieme delle grandi sfide che si pongono all'umanità. Se, infatti, si vuole edificare una vera pace, come sarebbe possibile separare, o addirittura contrapporre la salvaguardia dell'ambiente a quella  della vita umana, compresa la vita prima della nascita? E' nel rispetto che la persona umana nutre per se stessa che si manifesta il suo senso di responsabilità verso il creato".

  "Vorrei sottolineare ancora che la salvaguardia della creazione implica una corretta gestione delle risorse naturali dei paesi, in primo luogo, di quelli economicamente svantaggiati. (...) Come dimenticare, poi, che la lotta per l'accesso alle risorse naturali è una delle cause di vari conflitti, tra gli altri in Africa, così come la sorgente di un rischio permanente in altre situazioni?".

  "Anche per questa ragione ripeto con forza che, per coltivare la pace, bisogna custodire il creato! D'altra parte ci sono ancora vaste estensioni di terra, per esempio in Afghanistan ed in alcuni paesi dell'America Latina, dove purtroppo l'agricoltura è ancora legata alla produzione di droga e costituisce una fonte non trascurabile di occupazione e di sostentamento. Se si vuole la pace, occorre custodire il creato con la riconversione di tali attività. Chiedo perciò alla comunità internazionale, ancora una volta, che non si rassegni al traffico della droga ed ai gravi problemi morali e sociali che essa genera".

  "La custodia del creato è un importante fattore di pace e di giustizia! Fra le tante sfide che essa lancia, una delle più gravi è quella dell'aumento delle spese militari, nonché quella del mantenimento o dello sviluppo degli arsenali nucleari. Ciò assorbe ingenti risorse, che potrebbero, invece, essere destinate allo sviluppo dei Popoli, soprattutto di quelli più poveri. Confido, fermamente, che nella Conferenza di esame del Trattato di Non-Proliferazione nucleare, in programma per il maggio prossimo a New York, vengano prese decisioni efficaci in vista di un progressivo disarmo, che porti a liberare il pianeta dalle armi nucleari".

  "Più in generale, deploro che la produzione e l'esportazione di armi contribuiscano a perpetuare conflitti e violenze, come quelli nel Darfur, in Somalia e nella Repubblica Democratica del Congo. All'incapacità delle parti direttamente coinvolte di sottrarsi alla spirale di violenza e di dolore generata da questi conflitti, si aggiunge l'apparente impotenza degli altri Paesi e delle Organizzazioni internazionali a riportare la pace, senza contare l'indifferenza quasi rassegnata dell'opinione pubblica mondiale. (...) Come, infine, non menzionare il terrorismo che mette in pericolo un così gran numero di vite innocenti e provoca un diffuso senso di angoscia?".

  "Le gravi violenze che ho appena evocato, unite ai flagelli della povertà e della fame, come pure alle catastrofi naturali ed al degrado ambientale, contribuiscono ad ingrossare le fila di quanti abbandonano la propria terra. Di fronte a tale esodo, invito le Autorità civili, che vi sono coinvolte a diverso titolo, ad agire con giustizia, solidarietà e lungimiranza. In particolare, vorrei  menzionare i Cristiani in Medio Oriente: colpiti in varie maniere, fin nell'esercizio della loro libertà religiosa, essi lasciano la terra dei loro padri in cui si è sviluppata la Chiesa dei primi secoli. E' per offrire loro un sostegno e per far loro sentire la vicinanza dei fratelli nella fede, che ho convocato, per l'autunno prossimo, l'Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi sul Medio Oriente".

  "Purtroppo, in alcuni Paesi, soprattutto occidentali, si diffondono, negli ambienti politici e culturali, come pure nei mezzi di comunicazione, un sentimento di scarsa considerazione, e, talvolta, di ostilità, per non dire di disprezzo verso la religione, in particolare quella cristiana. E' chiaro che, se il relativismo è concepito come un elemento costitutivo essenziale della democrazia, si rischia di concepire la laicità unicamente in termini di esclusione o, meglio, di rifiuto dell'importanza sociale del fatto religioso. Un tale approccio crea tuttavia scontro e divisione, ferisce la pace, inquina l''ecologia umana' e, rifiutando, per principio, le attitudini diverse dalla propria, si trasforma in una strada senza uscita. Urge, pertanto, definire una laicità positiva, aperta, che, fondata su una giusta autonomia tra l'ordine temporale e quello spirituale, favorisca una sana collaborazione e un senso di responsabilità condivisa".

  "Auspico che, nella costruzione del proprio avvenire, l'Europa sappia sempre attingere alle fonti della propria identità cristiana. Come ho rimarcato durante il mio viaggio apostolico del settembre scorso nella Repubblica Ceca, essa ha un ruolo insostituibile 'per la formazione della coscienza di ogni generazione e per la promozione di un consenso etico di fondo, al servizio di ogni persona che chiama questo continente 'casa'!".
 
  "Proseguendo nella nostra riflessione, è necessario rilevare che la problematica dell'ambiente è complessa. (...) Le creature sono differenti le une dalle altre e possono essere protette, o, al contrario, messe in pericolo, in modi diversi, come ci mostra l'esperienza quotidiana. Uno di tali attacchi proviene da leggi o progetti, che, in nome della lotta contro la discriminazione, colpiscono il fondamento biologico della differenza fra i sessi. Mi riferisco, per esempio, ad alcuni Paesi europei o del Continente americano. (...) La libertà non può essere assoluta, perché l'Uomo non è Dio, ma immagine di Dio, sua creatura. Per l'uomo, il cammino da seguire non può quindi essere l'arbitrio, o il desiderio, ma deve consistere, piuttosto, nel corrispondere alla struttura voluta dal Creatore".

  "La salvaguardia della creazione comporta anche altre sfide, alle quali non si può rispondere che attraverso la solidarietà internazionale. Penso alle catastrofi naturali, che durante l'anno scorso hanno seminato morti, sofferenze e distruzioni nelle Filippine, in Vietnam, nel Laos, in Cambogia e nell'isola di Taiwan. Come non ricordare poi l'Indonesia, e, più vicino a noi, la regione dell'Abruzzo, scosse da devastanti terremoti?".

  "Ma la salvaguardia della creazione, oltre che della solidarietà, ha bisogno anche della concordia e della stabilità degli Stati. Quando insorgono divergenze ed ostilità fra questi ultimi, per difendere la pace debbono perseguire con tenacia la via di un dialogo costruttivo. E' quanto avvenne venticinque anni or sono con il Trattato di Pace ed Amicizia fra Argentina e Cile, che fu raggiunto grazie alla mediazione della Sede Apostolica. Esso ha portato abbondanti frutti di collaborazione e prosperità, di cui ha beneficiato, in qualche modo, l'intera America Latina".

  "Più vicino a noi, mi compiaccio dell'intesa conclusa tra Croazia e Slovenia a proposito dell'arbitrato relativo alle loro frontiere marittime e terrestri. Mi rallegro, altresì, dell'accordo tra Armenia e Turchia, in vista della ripresa delle loro relazioni diplomatiche, ed auspico che attraverso il dialogo, i rapporti fra tutti i Paesi del Caucaso meridionale migliorino".

  "Durante il mio pellegrinaggio in Terra Santa, ho richiamato in modo pressante Israeliani e Palestinesi a dialogare e a rispettare i diritti dell'altro. Ancora una volta levo la mia voce, affinché sia universalmente riconosciuto il diritto dello Stato di Israele ad esistere e a godere di pace e sicurezza entro confini internazionalmente riconosciuti. E che, ugualmente, sia riconosciuto il diritto del Popolo palestinese ad una patria sovrana e indipendente, a vivere con dignità e a potersi spostare liberamente. Mi preme, inoltre, sollecitare il sostegno di tutti perché siano protetti l'identità e il carattere sacro di Gerusalemme, la sua eredità culturale e religiosa, il cui valore è universale. Solo così questa città unica, santa e tormentata, potrà essere segno e anticipazione della pace che Dio desidera per l'intera famiglia umana!".

  "Per amore del dialogo e della pace, che salvaguardano la creazione, esorto i governanti e i cittadini dell'Iraq ad oltrepassare le divisioni, la tentazione della violenza e l'intolleranza, per costruire insieme l'avvenire del loro Paese. Anche le comunità cristiane vogliono dare il loro contributo, ma perché ciò sia possibile, bisogna che sia loro assicurato rispetto, sicurezza e libertà. Anche il Pakistan è stato duramente colpito dalla violenza in questi ultimi mesi e alcuni episodi hanno preso di mira direttamente la minoranza cristiana. Domando che si compia ogni sforzo affinché tali aggressioni non si ripetano e i cristiani possano sentirsi pienamente integrati nella vita del loro Paese".

  "Trattando delle violenze contro i cristiani, non posso non menzionare, peraltro, i deplorevoli attentati di cui sono state vittime le Comunità copte egiziane in questi ultimi giorni, proprio quando stavano celebrando il Natale. Per quanto riguarda l'Iran, auspico che attraverso il dialogo e la collaborazione, si raggiungano soluzioni condivise, sia a livello nazionale che sul piano internazionale. Al Libano, che ha superato una lunga crisi politica, auguro di proseguire sempre sulla via della concordia. Confido che l'Honduras, dopo un periodo di incertezza e trepidazione, si incammini verso una ritrovata normalità politica e sociale. E lo stesso mi auguro che si realizzi in Guinea ed in Madagascar, con l'aiuto effettivo e disinteressato della comunità internazionale".

  "Fissando lo sguardo su Cristo, esorto ogni persona di buona volontà ad operare con fiducia e generosità per la dignità e la libertà dell'uomo. Che la luce e la forza di Gesù ci aiutino a rispettare l''ecologia umana', consapevoli che anche l'ecologia ambientale ne trarrà beneficio, poiché il libro della natura è uno ed indivisibile. E' così che potremo consolidare la pace, oggi e per le generazioni che verranno".
AC/ANNO NUOVO/CORPO DIPLOMATICO                 VIS 20100111 (4320)


Copyright © VIS - Vatican Information Service